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Autore: Miravel0024    07/10/2021    0 recensioni
#6 Ottobre / PumpNight / Sogno
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Sogno
N° parole: 656
Un uomo affronta una serie di avvenimenti inquietanti dopo una pesante giornata di lavoro.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Writober 2021'
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Si sentiva strano, era tutto il giorno che aveva i brividi, e aveva la sensazione di essere osservato, il che era assolutamente ridicolo vivendo da solo. Eppure non riusciva proprio a rilassarsi.
Si alzò con un sospiro sconsolato e spense il computer ed andò a farsi una doccia calda, nella speranza che lo avrebbe aiutato a dormire. Mise sul telefono un video in modo che la voce dello youtuber gli facesse compagnia nel silenzio della casa e si spogliò.
Mentre si stava insaponando la stanza divenne improvvisamente silenziosa, si accigliò, la connessione doveva essere caduta, che strano. Finii velocemente di lavarsi, sentendo il disagio e l’ansia tornare a solleticargli la pelle. Una volta fuori la prima cosa che notò era che il telefono era spento e non si accendeva, era molto strano, era sicuro che il telefono avesse ancora almeno metà della batteria, la stanchezza doveva stargli giocando qualche brutto scherzo.
Dopo essersi infilato il pigiama si rivolse allo specchio con l’intento di lavarsi i denti, ma quello che vide lo lasciò senza fiato. Un grumo oscuro si stagliava nell’angolo dietro di lui, attaccato al soffitto come una sorta di enorme ragno. La cosa pulsava e si deformava costantemente in modi orribili e disturbanti. Istintivamente cercò di rimanere impassibile, sperando che la cosa non si rendesse conto che l’avesse notata. Fece un esitante passo verso la porta, ma la trave sotto di lui scricchiolò orribilmente e l’attenzione dell’essere fu istantaneamente su di lui. Stava per proseguire fuori dalla stanza in un impeto di coraggio quando la cosa mutò di nuovo, si aprii orribilmente e una sorta di volto deforme con sanguinolenti occhi rossi si formo nello squarcio. Quegli orribili occhi si puntarono dritti nei suoi e capii che la creatura sapeva. Scattò fuori dalla porta nello stesso istante in qui la cosa gli balzò addosso. Corse più forte che poteva, attraversano il corridoio e fiondandosi in soggiorno e verso la porta. C’era quasi, la porta era a pochi passi da lui, ma qualcosa di gelido gli afferrò la caviglia mandandolo faccia a terra, era sicuro di essersi rotto qualcosa, ma non era il momento di preoccuparsene. La sua caviglia stava andando a fuoco e un enorme peso lo teneva ancorato a terra. Si dimeno con tute le sue forze, ma non servii a nulla, non c’era modo di fuggire. Si senti afferrare e la cosa lo voltò sulla schiena e si ritrovò faccia a faccia con quella cosa deforme, i suoi occhi si puntarono nuovamente nei suoi, ma questa volta senza la barriera dello specchio a proteggerlo. Sentii la sua testa andare a fuoco, come se il cervello gli stesse bollendo nel cranio e i suoi occhi si stessero sciogliendo e colando fuori dalle sue orbite.
Orribili urla vennero strappate fuori dalla sua gola.

Si alzo di scatto, con un ultimo urlo strozzato. Era madido di sudore e il suo viso era umido di lacrime. Si sentiva stordito e contuso. Si guardo intorno, era ancora sul divano, il portatile acceso sul tavolino di fronte a lui. Doveva essersi addormentato. Una gracchiante risata di sollievo uscii dalle sue labbra. Doveva davvero smetterla di mangiare pesante alla sera. Si scosto i capelli dal viso e si accasciò contro lo schienale del divano. Dubitava seriamente che sarebbe riuscito a riaddormentarsi quella sera e sicuramente non sarebbe andato a farsi una doccia dopo quell’orribile sogno, non importava quanto gli sarebbe piaciuto. Tanto valeva farsi qualcosa di caldo e recuperare qualche serie tv arretrata.
Con un sospiro esasperato si alzò dal divano, ma non appena mise il piede a terra un dolore lancinante parti dalla caviglia e gli percorse la spina dorsale rimandandolo seduto. Con rinnovato terrore alzò lentamente la gamba del pantalone scoprendo la caviglia.
Un grosso livido nero con bordi rossastri si stagliava sulla sua pelle pallida, esattamente dove era stato afferrato nel suo “sogno”. Un rumore gracchiante alle sue spalle lo fece congelare sul posto.
Non osò voltarsi.

   
 
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