Con
passo stanco, lento, Erron entrò nella sua stanza.
Si
lasciò cadere sul letto e chiuse gli occhi. Era stata una
battaglia impegnativa, che aveva messo a dura prova le sue risorse.
Il
suo nemico si era mostrato abile e spietato.
Rise.
Era stancante, eppure piacevole.
Il
brivido del rischio correva lungo la sua schiena, donandogli un
piacere quasi sessuale.
Ansimò.
I soldi, per quanto graditi, non erano nulla rispetto alla gioia di
abbattere un nemico valido.
Valuta.
Carica. Spara.
Tutto
in una frazione di secondo.
-
Non vuoi festeggiare la vittoria con il tuo Imperatore? –
domandò una ghiaiosa voce maschile.
Erron
sospirò e leggeri ansiti sollevarono il suo petto. Quei suoni
rochi, bassi, facevano ribollire il suo sangue.
Il
suo corpo era solleticato da brividi di aspettativa goduriosa.
Si
girò sulla schiena e il suo sguardo azzurro si fissò
sul viso dai lineamenti duri di Kotal.
– Ai
vostri ordini, mio imperatore. –