Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: striscia_04    08/10/2021    2 recensioni
Cosa posso dire? Il titolo racconta da solo la trama. Posso solo affermare, che in questa storia i personaggi di Fairy Tail si ritroveranno nel '600, a scontrarsi contro nobili opprimenti, Bravi e pestilenze; ovviamente lo faranno sempre nel loro solito modo, rissoso e attacca briche.
Seguiamo le disavventure di Gajeel, mentre combatte per poter sposare l'amore della sua vita.
Ci riuscira?
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gajeel/Levy, Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DING DONG DAN
Il suono delle campane risuonava in tutto il villaggio, in quello splendido giorno di sole.
Il grande corpo celeste illuminava tutti i dintorni, mentre fresca brezza primaverile inondava i passanti con il suo dolce profumo di fiori.
La peste, dopo aver tragicamente condannato migliaia di migliaia di famiglie, se ne era andata, così come era arrivata.
Nel cuore di tutti gli abitanti della penisola le cicatrici per le tremende perdite subite erano ancora fresche, ma nonostante questo, proprio in un momento tanto oscuro e desolato, la bontà umana era emersa, e tutti si erano dati da fare per rendersi utili.
Si sperava, che piano piano grazie alla solidarietà reciproca si potesse riprendere a vivere normalmente, magari cresciuti e maturati.
C’era chi non ce l’aveva fatta, erano tanti, e tra questi in quel piccolo villaggio, nella primavera dell’anno seguente, fu identificato Don Rodrigo.
Nessuno pianse per una tale perdita, troppo era il dolore per le brave persone che erano effettivamente morte; e forse c’era anche un pizzico di gioia e speranza, per la scomparsa di un uomo tanto egoista e prepotente, quanto brutto. Non era certo stato l’unico a tirare le cuoia, ma era la persona di cui si continuava ancora a sparlare, e la cui assenza allietava i giorni di quei poveri individui, che avevano effettivamente perso dei cari.
Quel giorno, però, non c’era tempo né di rivangare il passato, né di piangere i morti; era troppo importante per essere rovinato da malinconie e tristi presagi.
Tutti gli abitanti del paese, dai vecchi ai giovani, dalle donne alle bambine, dagli onesti ai disonesti cittadini, -insomma tutto il villaggio-, si radunarono, a mezzo giorno in chiesa, per assistere alla cerimonia di nozze di due semplici popolani.
Due popolani di cui si era talmente tanto discusso, che le loro avventure e disavventure erano divenute leggende. Si parlava dello sposo come colui che si era ribellato a Milano attaccando il castello del Viceré, per annientare la tirannia nobiliare, si raccontava che la sposa era stata rapita da quel losco figuro di cui solo il nome faceva tremare le ginocchia, si parlava del fatto che entrambi avevano lottato con le unghie e con i denti per celebrare tale matrimonio.
Insomma, sia Gajeel che Levy in un singolo anno erano diventati l’oggetto di attenzione di tutti i pettegoli ed i curiosi; e quando finalmente Don Abbondio si decise a fissare la data per le nozze ufficiali, tutti quanti vollero partecipare, e quindi tutti furono invitati.
 
Gajeel sudava come una spugna, in quel ridicolo abito da pinguino che lo avevano costretto ad indossare. Era paralizzato sull’altare ad attendere impaziente l’arrivo di Levy, fissando la porta da ormai una ventina di minuti.
Davanti a lui mille volti lo fissavano, sorridendogli fiduciosi. Nelle prime panche riconobbe tutti i suoi amici.
In prima fila erano seduti: Lucy, Cobra, Kinana, Perpetua Laki, Juvia, Gray.
Il frate, infatti, grazie al provvidenziale intervento di Polyushika era riuscito a sopravvivere alla peste, e dopo un periodo di convalescenza si era finalmente ripreso.
La sua fantastica guarigione, però, non si doveva solo alla fattucchiera, Juvia gli era rimasta accanto per tutto l’anno precedente assistendolo in mille modi, con il lavoro e la riabilitazione.
Alla fine, lo stesso Gray aveva riconosciuto tutto l’amore e il bene, che quella ragazza gli voleva, e, forse in fondo si pentiva di essere diventato un uomo di Chiesa solo per non sposarla.
“Gray-sama, abbraccia Juvia. E firma questo contratto per il matrimonio forzato.” gli propose la turchina, mentre l’altro si assicurava di strappare il foglio che gli aveva appena dato.
“Tu non impari mai.” disse, ma il sorriso che le lanciò stringendosela accanto, rese la sua predica tutt’altro che autentica.
Gajeel rise guardando la sua amica ed il frate chiacchierare, mentre con lo sguardo ripercorreva le panche piene di tutti i suoi amici.
Accanto a Juvia erano sedute tutte le monache, che gli sorridevano contente, mentre Cana si scolava un’altra bottiglia e Wendy chiacchierava amorevolmente con la sua zietta, che nonostante la sua asocialità aveva deciso di partecipare all’evento.
Vicino alla vecchia dottoressa, il moro scorse le figure del Griso e di Elsa, che sentendosi osservati gli lanciarono un saluto.
Nella seconda fila sedevano Luxus, con accanto Mira e Makarov, in compagnia dei tre Bravi. Poi c’era Crime Soierce, i due barcaioli e le loro mogli, e tantissimi altri volti nuovi o conosciuti, che si erano imbucati alla festa.
Eppure, nonostante tutte queste persone di Levy non c’era ancora traccia, e Don Abbondio, vestito dei suoi abiti migliori si stava spazientendo ad aspettare.
“Uffa, quanto ci mette…” si interruppe vedendo Levy, con indosso il più bell’abito bianco, varcare la soglia della Chiesa.
Se Gajeel era già teso, quella vista angelica quasi lo fece svenire, e fu necessario l’intervento di Fra Cristoforo per evitargli la caduta.
“Riprenditi, rimbambito.” gli bisbigliò in un orecchio, dandogli un energico scossone.
“S-si.” farfugliò l’altro, tornando ad ammirare Levy, che ormai era davanti all’altare.
Gli porse la mano per aiutarla a salire, ed i due si ritrovarono ad osservarsi uno di fronte all’altra, mentre il prete iniziava il suo lungo e noioso sproloquio.
“Ce l’abbiamo fatta.”
“Finalmente! Non ce la facevo più ad aspettare!”
“Già, neanche io. Se non ci fossimo sposati oggi stesso, sarei impazzita.” rise Levy.
“…E se qualcuno ha qualcosa da dire, per cui questi giovani non debbano unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre!” terminò Don Abbondio, e l’unica cosa che si levò, per tutta la sala, furono applausi di incitamento.
“Bene.” continuò il prete, “Io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.” disse Max a Gajeel.
Sul volto del Dragon Slayer si dipinse un sorriso radioso, mentre fissava Levy, che ricambiò il gesto. Poi entrambi chiusero gli occhi e presero ad avvicinarsi.
Le loro bocche erano a pochi centimetri di distanza, mancava pochissimo perché si toccassero, quando…
SBANG
Il frastuono del portone, che si spalancò all’improvviso a causa di un forte urto, fece voltare tutti i presenti, compresi i due sposi.
Davanti a tutti, illuminato dai raggi del sole si ergeva la figura di un uomo, dai corti capelli rosa, appuntiti, che subito prese a gridare: “IO MI OPPONGO!”
Un’infinità di brusii si levarono per tutta la stanza, ma furono presto sovrastati dalla voce di Agnese, che facendosi largo tra la folla si diresse verso il nuovo arrivato.
“NATSU!” urlò ed il mormorio si fece più forte.
“Ma quello non è il marito della signora Mondella?”
“Ma non era morto?”
“Sei sicura sia lui?”
“Ti dico di sì.”
“Lo riconosco anch’io, è quello che diede fuoco alla Chiesa tanti anni fa.”
“Ma siete sicuri?”
“Certo, è Natsu Mondella! Il padre della sposa!”
“Ma se lo hanno dato per morto un anno fa?!”
“IIIHH! È un fantasma!”
“Va de retro demonio!”
Questo e altro gridavano e dicevano gli invitati, mentre Lucy si avvicinava al marito, squadrandolo con circospezione.
“Lucy! Ciao, da quanto tempo non ci vediamo.” le sorrise il rosato.
“Natsu? Sei proprio tu?”
“Certo che sono io. Cos’è non mi riconosci?”
“Ma io credevo fossi morto anni fa in quell’incidente.” pianse la bionda, portandosi le mani davanti alla bocca.
“Ah, quello! No, no adesso ti spiego.” disse il signor Mondella sorridendo nervosamente.
“Si, ci devi una spiegazione. Bifolco di un piromane.”
“Taci frate nudista! A te non devo alcuna spiegazione. Quanto ancora vuoi chiamarmi a quel modo.”
“Quanto mi pare! Non ho scordato, razza di pazzo maniaco del fuoco, che anni fa incendiasti la Chiesa, che con tanta fatica avevo ristrutturato solo pochi mesi prima.” gli rispose Gray, fissandolo furioso, mentre le loro fronti si scontravano una sull’altra.
“Smettila di rinfacciarmelo! È stato un’incidente ed ho riparato l’intero edificio completamente da solo.”
“Si, ma lo hai ricostruito talmente male, che un mese dopo è crollato.” gli urlò contro il frate, e ben presto vennero alle mani.
“La volete piantare di fare tutto questo chiasso?!” intervenne Cobra, “Si, infatti, qui c’è un matrimonio da celebrare. Levati di torno morto vivente.” disse Luxus.
“Tacete voi due, che nemmeno vi conosco. E per quanto riguarda il matrimonio, mi oppongo!” gridò il rosato, con tutto il fiato che aveva in gola.
“COME SCUSA!” urlò Gajeel avvicinandosi pericolosamente al futuro suocero.
“Hai sentito bene Gajeel, io sono il padre di Levy e non permetterò ad un rozzo bifolco zoticone, come te, di sposare mia figlia!”
“Papà, smettila te l’ho già detto, che io Gajeel lo avrei sposato!” intervenne Levy.
“Non senza il mio permesso!”
“Natsu, falla finita!” lo colpì sulla testa la moglie, “Sparisci per anni, non si sa bene dove, ed ora torni qui e vuoi impedire il matrimonio di nostra figlia?! Esigo una spiegazione!”
Spaventato dalla faccia di Lucy, Natsu si calmò e cominciò a raccontare: “Vedete quando Lucy mi sposò con l’inganno, io sarei stato anche disposto ad accettare, e a vivere con lei e Levy per il resto dei miei giorni. Ma mi mancava il brivido dell’avventura, e non volevo rimanere tutta la vita in mezzo ad un campo a piantare patate. Così un giorno decisi di scappare di casa, per sbaglio caddi da una montagna e tutti mi diedero per morto.
Mi dissi che una volta portato a termine questo nuovo viaggio, sarei tornato a casa e avrei spiegato tutto a Lucy e Levy. Ma un anno fa, sento dire che mia figlia si voleva sposare con Gajeel e che Don Rodrigo aveva tentato di impedire il matrimonio, quindi parto subito per l’Italia, - visto che stavo viaggiando all’estero-, intenzionato a tornare qui per impedire il matrimonio di questi due! GAJEEL! Lo ribadisco: non ti lascerò mai sposare mia figlia! Non diventerai mai un mio parente!”
“Ma vai a quel paese Salamander! Anzi, tornatene all’inferno. Ho atteso anni questo momento e tu non me lo rovinerai!” gridò di rimando il moro.
I due presero subito a squadrarsi, intenzionati a spaccarsi la faccia, ma Lucy fu più rapida di loro, ed afferrata la scopa di Don Abbondio la fracassò sulla testa di Natsu.
“Nooo! La mia povera scopa!” pianse Don Abbondio.
“NATSUUUU! COME HAI POTUTO FARMI QUESTO! HAI IDEA DI QUANTO ABBIA SOFFERTO IN TUTTI QUESTI ANNI!”
“NO, Lucy! Ti prego fermati!” pianse Natsu, ma Agnese non si fece intenerire, ed il rosato si ritrovò la faccia piena di bernoccoli e lividi, mentre riverso a terra tentava di rimanere in vita.
“Quanto chiasso a questa cerimonia.” disse Gerard.
“Questa situazione mi riporta alla mente brutti ricordi.” disse Elsa, “Quel Natsu merita una lezione, proprio come mio padre.”
Ed imbracciata la spada si diresse come una furia verso l’uomo, che ripresosi dalla batosta continuava ad inveire contro Gajeel, che dal canto suo era trattenuto a forza da Luxus ed Erik.
“Piantala di rovinare la giornata a tutti!” tuonò l’ex Monaca di Monza, piantando una spadata sul cranio del rosato, che svenne all’istante.
“Ben ti sta!” rise Gajeel, ma l’altro si rialzò quasi subito e gli saltò addosso.
Fu così che iniziò la rissa tra genero e suocero, mentre tutti i popolani fissavano la scena, chi con terrore, chi con stupore e chi con gioia.
“Questi giovani d’oggi sono tutti pazzi.” disse Borromeo bevendo da un boccale,
“Lei dice? Io li trovo divertenti.” rise Mira.
“Il matrimonio più strano a cui abbia mai assistito.” disse Sorano.
“Ma si sono sposati?” chiese Yukino a Sting.
“Tecnicamente si. Nessuno si è opposto quando il prete lo ha chiesto.” gli rispose Rogue.
“Dovrebbero però, sigillare l’unione con un bacio, no?” chiese Minerva.
“Non so se è proprio necessario.” disse Sting.
 
“Avanti combatti!”
“Ti rispedirò nella tomba Salamander!”
Tra minacce e botte lo scontro non sembrava finire più, ma ad un tratto Gajeel avvertì la testa farsi più pesante e lo sguardo gli si annebbiò. Sentì Levy aggrapparglisi alla schiena, e scuoterlo con forza.
“Gajeel, svegliati.” le sentì dire,
“Ma che dici Levy? Io sono sveglio.”
“Gajeel svegliati.”, tutto intorno a lui si fece confuso, continuò a percepire solo la voce di Levy, che gli diceva di svegliarsi e continuava a scuoterlo per le spalle.
 
“Gajeel ti vuoi svegliare?!”
Il moro spalancò gli occhi, sollevando la testa, mentre al lato della bocca gli colava un rivolo di saliva.
Si guardò intorno spaesato, non riuscendo a capire dove si trovava. Poi tutto gli fu più chiaro e si rese conto di trovarsi sul divano, nel soggiorno di casa sua.
“Gajeel?” lo chiamò per l’ennesima volta la turchina, “L-Levy?” farfugliò l’altro, ancora mezzo addormentato.
“Finalmente ti sei svegliato! Sono ore che dormi.”
“Ore? E il matrimonio? Gli invitati? La chiesa? Dove sono finiti tutti?”
“Ma di cosa parli?”
“Parlo della chiesa di Don Abbondio, della Monaca di Monza, di Fra Cristoforo. Che fine hanno fatto? E dov’è Salamander?”
“Sei sicuro di sentirti bene?” gli chiese una voce alle sue spalle, e voltandosi il moro riconobbe l’inconfondibile figura di Lily.
“Lily! Tu non eri tornato in Paradiso?”
“In Paradiso?”
“Ma si, avevi sciolto il voto di castità con una canzone ed eri tornato a svolgere i tuoi compiti di angelo custode.”
“Gajeel, sei sicuro di sentirti bene? Perché hai citato i personaggi de ‘I Promessi Sposi’?”
“Promessi Sposi?”
“Si, il libro che ti ho trovato addosso stamattina.” disse Levy, afferrando il volume che aveva temporaneamente poggiato sul tavolo.
Quando Gajeel riconobbe la copertina del tomo, nella sua mente affiorarono i ricordi della sera prima: aveva avuto problemi ad addormentarsi e si era messo a leggere un libro, ma si era subito addormentato…
“Mi stai forse dicendo, che hai letto tutto il libro?” chiese Lily sorpreso,
“D’avvero Gajeel, lo hai letto?” chiese a sua volta Levy, con gli occhi che le brillavano per l’emozione. “E dimmi, cosa ne pensi? Ti è piaciuto? Finalmente hai rivalutato la lettura? Su dimmi.”
Gajeel la fissò inebetito, mentre tutto il sogno gli si ripresentava davanti agli occhi, poi il suo sguardo si fece duro, e la sua bocca si contrasse in una smorfia.
“Puoi scommetterci.” quasi gridò: “Ho imparato la lezione! I libri non servono contro l’insonnia… andrebbero tutti bruciati! Giuro che non leggerò mai più un libro, finché campo, d’ora in avanti li userò solo come carta da fuoco! Sono troppo pericolosi! Anzi dovresti evitare di leggerli prima di dormire.” gli disse, mentre la gioia abbandonava lo sguardo della turchina, ed un sorriso divertito si dipingeva sul volto di Lily.
Prima, però, che Levy potesse dire o fare qualunque cosa, il ragazzo la fermò: “Inoltre, ho capito una cosa ancora più importante: se un giorno io e te dovessimo sposarci, non lo diremo a nessuno! Mi rifiuto di invitare quei pazzi dei nostri compagni, sarebbero capaci di rovinare tutto!”
Detto questo, lasciando gli altri due imbambolati nel soggiorno, si diresse verso la porta ed uscì, continuando a sbraitare e a lanciare improperi.
“Secondo te sta male?” chiese Levy preoccupata,
“Sarà meglio seguirlo, non credo che stia molto bene.” disse il gatto volante.
Così i due presero a correre dietro al Dragon Slayer, senza accorgersi di aver dimenticato il libro sul tavolo.
Quando l’intera casa fu deserta, una strana luce avvolse il tomo, e l’immagine di Don Abbondio e dei Bravi, prese a cambiare, lasciando spazio ad un nuovo disegno, con al centro Levy e Gajeel vestiti da sposi, e dietro tutti loro amici che sorridevano felici.
Il libro si sollevò in aria, sempre attorniato dalla misteriosa luce, e tornò al suo posto nello scaffale della libreria.

Nota d’autore: Ed è finita! Ho terminato la mia prima parodia! Sono così contenta, che non riesco a smettere di sorridere.
Non mi aspettavo di riuscire a terminare l’epilogo entro oggi, credevo ci avrei messo più tempo, ma d’altronde non c’era più molto da raccontare.
Piaciuto il ritorno del redivivo Natsu? All’inizio non ero certa, che lo avrei inserito, questa storia aveva come protagonista Gajeel, e volevo usare Natsu come personaggio di sfondo. Poi, però, mi viene l’idea di aggiungercelo, e quindi mi dico che devo farlo comparire alla fine. Figuriamoci poi, se avrebbe mai accettato di diventare parente di Gajeel!
Comunque, la storia è finita, e mi sono divertita molto a scriverla.
Ringrazio The Rosablue91 e Sissi1978, per aver recensito la fiction e per tutto il supporto dato alla parodia.
Quando ho iniziato a scriverla non mi sarei mai aspettata tutto questo successo, era iniziata come un’idea che doveva terminare con un capitolo e si è trasformata in una storia. Grazie mille.
Per quanto riguarda progetti futuri, ho molte idee ma non ne ho ancora realizzata nessuna, penso che tornerò presto a scrivere, sempre sui personaggi di Fairy Tail, ma non sono sicura di quando lo farò. In questo periodo sono piena di impegni.
Ringrazio ancora tutti coloro che hanno letto e che leggeranno questa mia storia. Spero di avervi fatto apprezzare maggiormente l’opera di Manzoni.
Grazie ancora e tanti saluti.
 
   
 
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