Libri > I pilastri della terra
Ricorda la storia  |      
Autore: crazy lion    09/10/2021    1 recensioni
[I pilastri della terra]
[I pilastri della terra][I pilastri della terra][I pilastri della terra]Dal testo:
"Buonanotte" sussurrò, poi si addormentò sereno.
Aveva qualcuno da proteggere e da amare, e non c'era cosa più bella.

Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Ken Follett. La storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IL FIGLIO DELLA CHIESA

 
Frate John, o Johnny Otto Pence, come veniva soprannominato, adorava Jonathan, il bambino che Francis, il fratello del priore Philip, aveva trovato solo accanto a un fuoco acceso. Probabilmente era stato abbandonato da qualche genitore povero che non riusciva a prendersene cura. E meno male che aveva acceso un fuoco, altrimenti il bambino sarebbe morto assiderato. Il solo pensiero lo fece rabbrividire, ma cercò di non pensarci. Ora il bambino era al sicuro.
"Chissà chi erano i tuoi genitori" mormorò, mentre gli dava il latte.
Metteva una salvietta ritorta a spirale in un secchio e, quando la tirava su, il bambino succhiava. Richiedeva cibo ogni  due ore, quindi Johnny doveva svegliarsi anche di notte. Il pomeriggio sfumò nel tetro imbrunire e, dato che faceva freddo, il frate pensò di portare il bambino dentro la chiesa, dove faceva più caldo. Si sedette su un banco e aspettò l'ora della cena. Si inginocchiò su un inginocchiatoio, con il bambino fra le braccia, e pregò per i suoi genitori, perché stessero bene, perché lo cercassero e se lo riprendessero, benché lo ritenesse poco probabile. Il priore Philip aveva deciso di allevarlo e di non portarlo in uno di quei monasteri dove c'era la ruota degli esposti.
Temevo sarebbe andata così pensò Johnny.
E gli sarebbe dispiaciuto, non solo perché in quel modo il bambino avrebbe subito un secondo abbandono, ma anche perché, sin dal primo giorno, lui si era affezionato al piccolo e lo amava come se fosse stato sua madre.
Il piccino si era addormentato e il frate lo portò nel dormitorio, dove lo mise in una cesta con un cuscino che fungeva da culla, che si trovava accanto al suo letto, poi andò a cenare e a pregare con gli altri frati, almeno fino a quando non sentì il bambino piangere.
Era notte fonda e tutti dormivano, anche Johnny, esausto per i risvegli frequenti. A un tratto il bambino si svegliò e vagì.
"Che cosa c'è, piccolino?" chiese Johnny con dolcezza, ma parlando a voce bassissima per non deestare gli altri frati, che comunque avevano già sbadigliato sentendo il pianto.
L'uomo provò a dargli il latte, ma il bambino lo sputò, segno che non aveva fame. Gli cambiò le fasce bagnate – cosa che, all'inizio, l'aveva imbarazzato – e lo cullò. Lo portò in chiesa, dove il suo pianto avrebbe disturbato di meno, e continuò a cullarlo, dondolandosi a destra e a sinistra, finché il piccolo si calmò.
"Volevi solo un po' di coccole, allora."
Johnny sorrise.
Non sapeva come mai gli venisse così naturale occuparsi di un bambino, non l'aveva mai fatto prima, eppure sembrava proprio portato. Gli baciò le guancette e il nasino, poi la testolina piena di capelli neri e il bambino lo guardò. Per un momento i loro occhi si incontrarono. Chissà quanto sarebbe stato bello vederlo sorridere, pensò Johnny, ma per quello avrebbe dovuto attendere qualche settimana, a quel che ne sapeva.
"Mmm, mmm"  fece il piccino e poi si addormentò, poggiando la testina sullla spalla di Johnny.
L'uomo restò immobile, temendo che il piccolo si svegliasse.
"Piange ancora?"
Johnny trasalì. Era il priore Philip, che reggeva in mano una candela.
"No, si è riaddormentato."
"Com'è bello!" esclamò l'altro.
"Già, è meraviglioso e io gli voglio bene" disse Johnny con sentimento.
"Lo so, vedo con quanta dedizione ti prendi cura di lui."
Il bambino si svegliò per un attimo, mentre Johnny Otto Pence si sedeva, allungò una manina e gli strinse un dito. L'uomo perse un battito e un sorriso radioso gli comparve sulle labbra.
"Non l'aveva mai fatto" mormorò, commosso.
Philip sorrise.
"Vedrai che accadrà ancora, e sempre più spesso, nei prossimi mesi. Se lo fa, significa che con te si sente al sicuro."
Johnny si sentì onorato. Quel bambino gli dipostrava amore pur essendo così piccolo.
"Jonathan, ti sto simpatico?" gli chiese.
Il bambino gli batté una manina sul naso.
"Sai piccolo? Credo che ci troveremo bene insieme."
Il bimbo si riaddormentò dopo aver mangiato, visto che gli era venuta fame, e Philip si diresse al suo alloggio dopo averli salutati. Johnny tornò al dormitorio e rimise il bambino nella cesta, con movimenti dolci, e lo coprì con una pesante coperta di lana e una trapunta.
"Buonanotte" sussurrò, poi si addormentò sereno.
Aveva qualcuno da proteggere e da amare, e non c'era cosa più bella.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I pilastri della terra / Vai alla pagina dell'autore: crazy lion