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Autore: SamuF94    10/10/2021    0 recensioni
Cosa succederebbe se un giorno, all'improvviso, ti ritrovassi davanti l'unica persona che tu abbia mai amato?
è quello che è accaduto a Kathie Nicholson, una ragazza di 22 anni, la cui vita viene scombussolata dall'incontro inaspettato con il ragazzo che anni prima piombò nella sua viya, facendole provare l'inebriante e l'amaro sapore dell'amore.
"Dove mi porti?"
"In un posto solo nostro."
"Dove non potremo mai dimenticarci?"
"Mai."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Prologo

Devo darmi una mossa o anche oggi farò tardi a lavoro. Stavolta il capo potrebbe pure cacciarmi, considerato il mio tempismo che ultimamente è pari a zero. Eppure ero una ragazza molto precisa e puntuale , invece adesso per svegliarmi ci vorrebbe una banda musicale che mi suonasse dentro le orecchie.
Mi guardo un'ultima volta allo specchio, prendo la borsa ed esco velocemente da casa, ho perso solo 10 minuti in più, fortunatamente l'ufficio è vicino, magari forse Earl, il mio capo, non mi maledirà per aver ritardato di mezz'ora.
Sono le 9:15 in punto. Solamente un quarto d'ora di ritardo, sono soddisfatta di me stessa oggi.
Mi dirigo verso il suo ufficio.
“Buongiorno Earl.”
Sfoggio un sorriso compiaciuto sperando che tutto fili liscio.
“Buongiorno Kathie, dovrò promuoverti per questo quarto d'ora di anticipo sai?” dice sarcasticamente.
“Beh, dovresti, oggi ho fatto proprio un bel lavoro, solo per questo meriterei un aumento.” Dico in modo ironico, ma magari ci provo anche.
“Sisi, come no, ci penserò, adesso vai a lavorare e non dimenticare che a mezzogiorno ti aspetto giú per andare alla partita dei Douglas."
“Va bene capo, ricevuto!”
mi metto sull'attenti e poi corro a sedermi nella mia scrivania.

Da quasi un anno lavoro in un'agenzia di viaggi a New York ed Earl è il mio capo. Io e lui abbiamo da subito avuto intesa e ci siamo avvicinati molto, non per niente abbiamo questa confidenza, l'unico problema è che io lo considero anche un buon amico, lui qualcosa in più e non avrei mai voluto che accadesse.
È una bella persona, non solo nell'aspetto e potremmo anche stare bene insieme, ma nonostante siano passati 5 anni, non riesco ad innamorarmi nuovamente. Non ho più amato nessuno dopo che ho sofferto da matti per ‘colui che non deve essere nominato', lo chiamo così. Ma ormai non ci penso più. Sono andata avanti!

Mi metto a lavoro, devo costruire un itinerario per una famiglia che tra due giorni andrà in Grecia. Mi piace ciò che faccio, ma non era ciò che avevo in mente di intraprendere dopo il Liceo.
Ho sempre sognato di fare l’artista, sono una persona creativa ma purtroppo, per alcune ragioni, mi sono arresa ancora prima di provarci e perciò sono finita qui.

Provvedo a fare gli ultimi accorgimenti e quando ho finito, mi dirigo verso l'uscita dove mi aspetta Earl, come al solito puntuale. Fortuna che la partita inizia tra un’ora.
“Pronta?”
Earl è entusiasta. Il Basket lo appassiona.
Vedessi quanto appassiona me! Eppure devo ammettere che non mi dispiace, è da anni che non vado ad una partita.
“Pronta! Possiamo andare!” Dico.

Durante il tragitto, sento Earl farfugliare parole a cui non faccio nemmeno caso perché immersa tra i miei pensieri.
Mi sento così piena di responsabilità, eppure ho solamente 22 anni, devo imparare molto ancora dalla vita e soprattutto dovrei imparare a realizzare i miei sogni, dopotutto sono ancora in tempo per farlo.
Torno alla realtà e mi accorgo che Earl sta parcheggiando, deduco quindi che siamo arrivati.
In lontananza scorgo lo stadio, è davvero enorme! Ci dirigiamo verso l’entrata e non appena sono dentro rimango stupita dalla sua bellezza. Non ero mai venuta qui.
A dir la verità non so nemmeno contro chi gioca la nostra squadra, quello che so è che gli avversari sono di una città non molto lontana da qui.
Prendiamo posto dalla parte dei Douglas, da qui il campo si vede proprio bene.
Lo stadio è colmo di gente che già urla.
Ad un tratto sento il telecronista parlare al microfono presentando l'entrata dei giocatori. Cosí iniziano ad entrare in fila venendo chiamati per cognome. “Smithers, Erikson, Nilson, Colman….” La voce del telecronista si fa sempre più intensa, i tifosi avversari sembrano impazziti. “E per finire….. Hamilton!”

Alla pronuncia di quel nome, mi pietrifico.

Non posso crederci.. È surreale, sto sognando.

Sento il cuore che inizia a battere a mille.
“Ti senti bene Kathie? Sei diventata pallida!” Earl capisce che c’è qualcosa che non va, ma non riesco a reagire.
“Kathie.. Che succede? Mi senti?” Credo che Earl stia iniziando a preoccuparsi. Devo calmarmi, devo respirare.
“S..sssi..tutto bene.” Cerco di rispondere al meglio possibile.
‘Sicura?”
“Si..ho avuto un piccolo mancamento, adesso tutto ok.” Bevo un sorso d’acqua.
I tifosi esultano e cantano il suo nome ed ecco che lo vedo..
Proprio lí, in quel campo, c’era lui.
La sola e unica persona che ho amato.
   
 
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