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Autore: hapworth    11/10/2021    0 recensioni
L'odore di Shouto era dolce e delicato, legato insieme dalla purezza di bambino e dalla sua espressione ingenua, mentre si affidava al mostro che, un giorno, forse avrebbe potuto distruggerlo.
[Touya/Shouto] ~ Scritta per il "Writober" indetto da Fanwriter.it!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Shouto Todoroki
Note: AU | Avvertimenti: Incest
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Ma buonasera! Sì, ho un problema con questa ship, d'accordo? La verità è che vorrei davvero scriverci qualcosa di più ampio e studiato - e l'ho pure progettato -, ma in ogni caso non ho proprio voglia di togliermi lo sfizio di creare queste cosine che fanno bene al cuoricino, anche se sono sofferte. 
E niente, vi auguro una buona lettura!

hapworth

Questa storia partecipa al "Writober" indetto da Fanwriter.it.
prompt: purezza | lista: night


Eternità

Touya guardava le proprie dita districarsi tra quei fili rossi e bianchi che erano i capelli di Shouto, sottili e morbidi, dalla consistenza impalpabile e rilassante. Amava passare le dita tra quei capelli, sentendo il fratello ammorbidirsi contro di lui, in una posizione di fiducia che gli dava quasi alla testa ogni volta.
L'odore di Shouto era dolce e delicato, legato insieme dalla purezza di bambino e dalla sua espressione ingenua, mentre si affidava al mostro che, un giorno, forse avrebbe potuto distruggerlo.
Lo sapeva, ne era consapevole ogni istante, mentre riempiva i polmoni di quella sensazione di pace, di quel momento tra fratelli che in realtà per lui era qualcosa di più, qualcosa di intimo e personale, con la reale consapevolezza che Shouto era nato per lui. Non solo perché era il suo fratellino, ma perché era suo. Tutto nel suo essere gridava che un giorno si sarebbe rivelato la sua anima gemella, in un modo o nell'altro.
«Touya-nii...» lo chiamò pacatamente la voce del minore, le mani piccole a stringere la sua maglietta e gli occhi dal colore differente appena socchiusi, in una posizione di completa vulnerabilità che, nel suo cuore, finiva per essere l'unica ragione per restare in quella casa infernale, in cui le sole realtà conosciuta erano violenza e paura.
«Dimmi.»
«La mamma dice che un giorno te ne andrai.» Touya sorrise; Rei Todoroki era sempre stata molto perspicace, il fatto che lei stessa non si fosse ancora messa in salvo, che avesse provveduto a partorire non uno, non due, non tre, ma ben quattro figli con lo stesso uomo terribile che era suo marito, diceva molto della persona che era. Non la odiava: se lo avesse fatto, avrebbe finito per odiare anche Fuyumi e Natsuo, che erano insieme a Shouto l'unica ragione per cui restava ancora lì.
«Già. Ormai sono grande.» Shouto allargò gli occhi si scatto, prima di stringerlo più forte. «Non voglio!»
Touya si sarebbe commosso, se ne fosse ancora stato capace, ma dai suoi occhi azzurri, azzurri come quelli di chi faceva loro del male, non erano più in grado di scivolare lacrime, non con la facilità con cui un bambino avrebbe dovuto. Lui, in fondo, non era più un bambino. Aveva perso l'innocenza e la purezza da tempo, la stessa che Shouto mostrava ancora, malgrado tutto, nella sua espressione decisa e con quel viso un po' paffutello.
«Verrò con te.»
«Non puoi, chi si occuperà della mamma? E di Fuyumi e Natsuo?» non era un rimprovero, solo un dato di fatto, mentre la consapevolezza che Shouto avrebbe perso troppo se fosse andato davvero via con lui, lo frenava da allungare la mano che gli era stata tesa. Lo amava troppo, per strappargli una possibilità, per condannarlo all'allontanamento e all'alienazione. Il fratello tacque, ma continuò a stringerlo, gli occhi brillanti di pianto.
Shouto era la sua luce, rappresentava la purezza che ancora esisteva nel suo mondo, l'unica persona che riuscisse a non vederlo davvero per chi era sul serio. Sarebbe arrivato il giorno in cui la consapevolezza gli avrebbe strappato quell'espressione nei suoi confronti? Non lo sapeva, ma era deciso a scappare, pur di preservare più a lungo quella piccola oasi che, sapeva, contava più di tutto.
Molto dopo, quando Shouto ormai si era nuovamente assopito grazie alle sue carezze tra i capelli, Touya si permise uno sguardo più intenso, rivolto verso chi non avrebbe mai potuto toccare, non ancora, non finché lo considerava ancora il suo mondo. «Vorrei che rimanessi per sempre così.»
Eternamente puro, eternamente mio.


Fine
   
 
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