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Autore: MusicAddicted    12/10/2021    3 recensioni
Un missing moment da 'Balance'
Da una serata insieme, quasi come una coppia 'normale', nasce un confronto con Killgrave di cui Jessica sente la necessità.
Questa one shot partecipa al Fluttober 2021. Prompt 12: Sleepy Kisses
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fluff's never enough'
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Ma Buongiornoooo,
quando ho affrontato questo prompt avevo immaginato per lo più solo alla scena finale, che poi per l'appunto è il prompt... solo che poi questi due personaggini il contesto se lo sono creati da soli, ed è stato il ritorno del flungst (fluff and angst) perché con questi due, in questo particolare what if-universe che ho creato, che è più 'serio' di quello di 'Best Intentions...' , beh, è inevitabile <3



Setting: questa One shot fa parte dell'universo di 'Balance!' , credo proprio dal momento in cui sono arrivata a postare lì (quindi, davvero, ha poco senso leggere questa, se non conoscete quella storia o i suoi prequel...)... ma ho preferito non renderla un capitolo di quella perché ... boh, intanto non è rosso come sono di solito quei capitoli ahah e poi è un po' più breve del solito... come quella che arriverà fra due giorni ;)




cover-fluff


jessykilly2-r


AKA What Women Want

 

Era successo di nuovo.
Killgrave si era fatto trovare un’altra volta a casa di Jessica.
Jessica non l’aveva affatto cacciato via.

Avevano fatto sesso, in modo selvaggio, contro la finestra dello studio di Jessica, con le tapparelle lasciate alte e la luce soffusa che faceva risaltare le loro sagome, se mai qualcuno si fosse affacciato dal piano superiore o inferiore per vederli.

 

Glielo aveva proposto Killgrave e Jessica si era lasciata trasportare dal brivido di poter essere visti o anche solo intravisti.

Avevano cenato, stavolta con una più frugale pizza.


Poi avevano fatto nuovamente sesso, stavolta in modo tenero, lento, paziente, sdraiati sul divano.

Questa era una modalità che spaventava Jessica ancora di più.


-Cazzo! Tanto varrebbe ammettere a me stessa che io e lui abbiamo fatto l’am… noooo.-

“Hey, Jess, ci sei?” la distolse Kevin da i suoi pensieri, perché si dà il caso che ora, su quello stesso divano, vestiti il minimo indispensabile, i due stessero guardando un film.

Un’altra delle cose che avrebbe fatto una qualsiasi coppia normale.

 

- Ma noi non siamo certo una coppia normale. Noi NON siamo una coppia. Fottuto punto!-

“Jess? Puoi anche dirlo se non ti piace il film, ma ti ricordo che hai scelto tu di vederlo!”


“Uh? No, no, mi interessa e dovrebbe interessare anche a te: lo vedi che bel potere ha il protagonista? Lui sa ascoltare le donne, non come te, che le comandi e basta!” si riprese dai suoi pensieri la detective, indicandogli lo schermo.


“Beh, potrei ordinare loro di dirmi quello che pensano, il punto è che non mi interessa saperlo.” fece spallucce il persuasore, per poi allungare il braccio quanto serviva ad accarezzarle il volto. “E l’unica donna della quale mi interessa sapere tutto non la posso più obbligare a dirmi niente, anche se rimane lo stesso un libro aperto per me.”
 

Jessica fece la sostenuta e gli scostò via la mano dal volto in malo modo, ma lui non se la prese affatto.


“Ah sì? E, sentiamo, cosa vorrei ora?” lo sfidò.

Kevin le sorrise e raccolse la bottiglia di scotch che avevano posato a terra.

 

“Dell’alcol,” rispose sicuro, aprendo la bottiglia e inclinandogliela perché lei potesse bere qualche sorso.

 

Non che Kevin volesse aggravare i problemi di alcolismo della sua amata, ma quella dose era ben lontana da quella che le serviva per prendere una sbronza.

“E poi vuoi un mio bacio, forse non era necessariamente in quest’ordine,” aggiunse, tirandola  a sé prima che avesse  il tempo di dire qualsiasi altra cosa, assaggiando l’alcol direttamente dalle sua labbra, dalla sua lingua e dal suo palato. 


Jessica ci provò a ribellarsi, ma in verità era quello che voleva davvero e rispose al bacio in modo più che partecipe.


-Quanto cazzo è bravo a leggermi dentro? E anche a baciarmi… sono fottuta!-

“Okay, okay, senza pavoneggiarti troppo, ora possiamo tornare a concentrarci sul film?” finse di non dar importanza alla cosa lei.

Lui annuì, ma dopo qualche minuto fu il primo a parlare.


“Poniamo che avessi avuto il suo potere e non il mio: la prima sera che ti ho incontrato, che cosa avrei letto in te, Jessica? Che non eri in nessun modo interessata a fare la mia conoscenza?”


Jessica capì che il film era il caso di metterlo in pausa.

 

“Te l’ho già detto, no? Fisicamente mi sei piaciuto a colpo d’occhio, quindi mentirei se ti dicessi che non gradivo le tue attenzioni. Posso anche aver apprezzato la cena, ma di sicuro non quello che mi hai fatto fare dopo, quella sera stessa nella tua camera d’albergo… e non ricominciare con quella cazzo di storia che fosse un cinque stelle, extra lusso e cazzate varie, non è questione di cinque stelle, è questione di quello che vogliono le donne E quello che vogliono le donne è essere sempre consce delle loro decisioni.” mise in chiaro lei.


“Non era quello che volevi?” le domandò lui, un po’ scettico a riguardo.

 

“Visto che l’hai comandato, visto che ti sei preso ogni cosa senza permesso, non lo saprai mai. E sinceramente non lo saprò mai nemmeno io. Hai idea di cosa si provi ad avere per mesi la propria capacità decisionale tenuta in gabbia da uno stronzo di aguzzino che troppo raramente ti cede le chiavi per uscirne?”


“Io non…”


“Quelle strade che ripeto spesso non sono una cazzo di filastrocca per poppanti. Io ho sofferto di un disturbo post-traumatico, cazzo, e tu ne sei la ragione principale!” si sfogò lei.

“Jessica, mi dispiace!” urlò lui, stupendola due volte.

 

Una perchè di solito lui era sempre molto calmo e pacato, anche nelle sue reazioni più gelide.
Una per le parole che aveva usato.


Questo se non altro bastava a zittire la ragazza e lui ne colse il vantaggio, il suo tono ora di nuovo calmo.


“Ho sbagliato con te, me ne rendo conto, ma io volevo certe cose e non sapevo se le volessi anche tu, non lo potevo sapere davvero e volevo che fosse così, quindi ho vissuto in quell'illusione che mi sono creato per mesi, da cui mi sono destato la notte dell’incidente. Quel maledetto autobus se da un lato mi ha distrutto i reni, dall’altro mi ha aperto gli occhi.”
 

Killgrave fece una pausa, ma poi approfittò del continuo silenzio della ragazza per proseguire.

 

“Prima ero solo arrabbiato con te, mi sentivo tradito, volevo fartela pagare, anche a costo di metterci di mezzo degli innocenti, sai che non mi sono mai fatto problemi a riguardo.” proseguì, guadagnandosi un’occhiataccia piena di astio da Jessica.

“Aspetta, almeno lasciami finire. Quello era prima, il passato. In questi giorni ho capito che io in realtà ti sono grato per quell'incidente, per il disincanto.” la sorprese ulteriormente lui.


“Killgrave, cosa stai cercando di dirmi?” lo scrutò lei, fra l’incredulo e il diffidente.


“Ricordi quando parlavamo del mio subconscio? Di quanto avesse capito le cose prima di me. Ora le ho capite anche io, Jessica. Tutto questo tempo, cercando di potenziarmi e invece sai qual è la novità? Io sono contento di non poterti più controllare.”ammise lui, una volta per tutte.

 

L’istante dopo Jessica lo stava abbracciando.

 

“Non avresti potuto dire una cosa più bella,” mormorò lei, il viso affondato nel suo collo.

 

“Non posso tornare indietro, Jessica, lo sai, ma se potessi rifarei tutto diversamente, non farei più certi errori. Mi puoi perdonare?” la strinse a sé lui.

 

“Direi di andare avanti col film, lo abbiamo messo in pausa da una vita!” cambiò prontamente argomento lei e lui capì che non doveva insistere.


Tuttavia Kevin fu piuttosto felice di vederla sdraiarsi comoda, con la testa appoggiata al suo grembo e lo sguardo diretto verso la televisione.

 

Per un po’ si concentrarono sulla visione del film, arrivando al punto dove il protagonista doveva affrettarsi per salvare una vita.

 

“A uno come Mel Gibson cosa serve leggere nella mente delle donne? Io ci starei subito e me lo leggerebbe in faccia!” si divertì a fare apprezzamenti Jessica.

 

“Ah sì?” brontolò scocciato Kevin.

 

“La prossima volta guardiamo ‘Arma Letale’, tutti quei bei muscoli guizzanti…” continuò a provocarlo lei.


Non poteva vedere che Kevin invece stava sorridendo, perchè lei aveva detto ‘la prossima volta’ e questo annullava ogni possibile gelosia.


“E comunque, Jess, sbagli a pensare che per me sia sempre stata solo e soltanto una questione di sesso. Voglio dire, se così fosse, la sola cosa che avresti visto durante quei mesi con me sarebbe stata la mia camera da letto. Invece non mi sembra proprio sia andata così,” ripreseil discorso Killgrave, accarezzandole i capelli.

 

Jessica emise un mugolio sommesso.


“Io ti volevo, come ti voglio ora, in ogni aspetto della mia vita. Ricordi tutte le spiagge, i ristoranti con tutte le cucine tipiche, i musei, i negozi? C’era quella cartoleria immensa, dove hai voluto trascorrerci più di mezza giornata, leggendo tutte quelle card, ce n’era una poi che ti aveva colpito particolarmente…”


Kevin si aspettava una qualche risposta, ma gli arrivò solo silenzio.

“Jessica?”

Colto da un dubbio, si sporse in avanti, vedendo che Jessica aveva smesso di prestare attenzione al film e i suoi occhi erano chiusi.

 

Forse, avendo chiarito certe cose importanti con lui, si era sentita così a cuor leggero da addormentarsi serena come non le succedeva da tempo.

 

Kevin spense la televisione, tanto quel film era quasi giunto alla fine, facilmente prevedibile.

 

E fin qui nulla di difficile.

 

La prese in braccio e lei emise un lamento.

 

“Ti porto in camera tua, amore, nel tuo letto,” espose le sue intenzioni lui.

 

“No…” protestò lei, mezza addormentata. “Qui…”
 

Lui le obbedì, tornando a sedersi con lei in grembo.

 

“Okay, allora ti lascio qui. Ti cerco una coperta e…” disse lui, cercando di distenderla sul divano, ma lei gli impedì di separarsi da lei, cingendogli il collo con le braccia, ma dosando la sua forza, per non  arrecargli un danno.

 

“No. Tu. Qui.” mugolò, cercando il suo volto a occhi chiusi, per un bacio di cui sentiva di avere bisogno.

-Se è una forma di sonnambulismo , Jess, io non mi lamento di certo.- sorrise lui, cercando di sdraiarsi in qualche modo sul divano, con lei sopra di lui.


Di sicuro Kevin si sarebbe svegliato con qualche vertebra incrinata, ma in quel momento quel divano gli sembrava il giaciglio più comodo del mondo.

 

--
 

FINE



Che dire?
Il film, che poi dà anche il titolo alla shottina, l'avrete capito che è 'What women want' , trovo canon sia che Jessica scelga di vederlo, non certo perché le piaccia il genere, ma per far capire qualcosa a Killy e andare sul discorso che tanto le preme, sia che faccia apprezzamenti su quel Mel dei tempi d'oro e che, ovviamente, possa voler guardare un film come 'Arma Letale' XD

Ah, se non avete colto l'easter egg, il discorso della cartoleria che Killy le fa ma lei non sente perché è già addormentata si riferisce a qualcosa che le dice lui (che io trovo dolcissimoooo, non so perchè in 90 fics su 100 Killgrave è dipinto solo e soltanto come un mostro senza cuore, mille volte peggio di come è appars nella serie, mi riferisco più all'ao3, qui di fic a parte le mie non è che ce ne siano molte ^^') nella 2x11 'AKA Three lives and counting' <3


Spero tanto che vi sia piaciuta, anche se senza tornare a fare gli scambi non avrò feedback :/

p.s. Il 14 10 troverete un'altra shottina sempre legata a questo universo, domani invece ci sarà il sequel di 'Tenebris Video', per chi segue le avventure del 'mio' giovane Barty *O*



 

   
 
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