12/10/2021
1 recensioniA volte mi chiedo come sarebbe avere un po' di silenzio dentro, un attimo di quiete, una goccia di tranquillità. Io, nella mia testa, non trovo mai pace: troppe voci che si accavallano una sull'altra come in un bar troppo affollato.
C'è quella che dice che non vali nulla.
C'è quella che si chiede continuamente se ha fatto qualcosa di sbagliato.
C'è quella che si guarda allo specchio e ti sussurra che potresti essere così leggere da volare via, da sparire persino se solo tu lo volessi.
C'è anche quella che si chiede sempre cosa succederebbe se tu premessi un po' di più quel pedale, in fondo cosa potrebbe succedere di così male?
Voci che parlano, chiedono, insinuano, deridono e costantemente valutano ogni mio gesto.
Che chiedono e pretendono.
Ogni volta che le ascolto dentro di me si apre un buco, una voragine che desidera solo essere riempita e allora risucchia tutto quello che può.
Ogni sensazione.
Ogni emozione.
Ogni respiro.
Assorbe ancora e ancora ma più grande diventa e più le voci si fanno forti; fino a quando non sento altro che loro e non provo altro che dolore e ogni cosa nel mondo al di fuori della mia testa pare grigia e inconsistente.
E allora piango senza piangere, lacrime di sangue che sgorgano dalle mie braccia, dal mio petto, dalle mie gambe. La pelle si lacera e torno a essere.
Più dolore sento e meno dolore sento.
In un costante bivio tra lottare e saltare, questo è il solo modo che conosco per vivere.
Il buco si rimpicciolisce ogni volta e le voci si placano, sazie.
Ma ogni volta mi chiedo cosa succederà quando quel buco mi avrà inghiottita tutta? Cosa succederà quando non ci sarà più nulla a tenere a bada le voci?
E dire che io vorrei solo un po' di pace.
Vorrei solo silenzio.
Che chiedono e pretendono.
Ogni volta che le ascolto dentro di me si apre un buco, una voragine che desidera solo essere riempita e allora risucchia tutto quello che può.
Ogni sensazione.
Ogni emozione.
Ogni respiro.
Assorbe ancora e ancora ma più grande diventa e più le voci si fanno forti; fino a quando non sento altro che loro e non provo altro che dolore e ogni cosa nel mondo al di fuori della mia testa pare grigia e inconsistente.
E allora piango senza piangere, lacrime di sangue che sgorgano dalle mie braccia, dal mio petto, dalle mie gambe. La pelle si lacera e torno a essere.
Più dolore sento e meno dolore sento.
In un costante bivio tra lottare e saltare, questo è il solo modo che conosco per vivere.
Il buco si rimpicciolisce ogni volta e le voci si placano, sazie.
Ma ogni volta mi chiedo cosa succederà quando quel buco mi avrà inghiottita tutta? Cosa succederà quando non ci sarà più nulla a tenere a bada le voci?
E dire che io vorrei solo un po' di pace.
Vorrei solo silenzio.