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Autore: Blyth    13/10/2021    0 recensioni
Raccolta di fanfiction per il Writober 2021, con protagonisti Wei Wuxian e Lan Wangji, con il cordiale aiuto di altri pg come special guests.
Sarà una raccolta canonverse anche se genere e rating varierà a seconda del prompt! Non temete trovate tutto ciò che vi serve sapere nelle note all'inizio di ogni capitolo.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Prompt: Preterist ( qualcuno il cui interesse principale è nel passato.)
Fandom: Mo Dao Zu Shi
Personaggi: Lan Xichen – Lan Zhan
Genere: Introspettivo - Malinconico
Avvertimenti: MajorCharacterDeath - Depression
Rating: Giallo
Note Autrice: Scritta in orario ma non avevo internet fino ad ora :(
Lan XiChen è un personaggio con cui sto ancora sperimentando, ma devo dire che mi è piaciuto scrivere di lui e dei suoi sentimenti per il fratello…credo che la sofferenza di Lan Wangji fosse davvero una delle cose che più gli pesassero al mondo.
Il prompt era ambiguo e ho deciso di intepretarlo come "Una persona che non riesce a vivere il presente per via dei ricordi"







***



Se qualcuno avesse mai chiesto a Lan XiChen cosa fosse il senso di impotenza lui avrebbe sicuramente risposto che era il vedere qualcuno che si ama intrappolato sapendo di non poter fare nulla per aiutarlo.
Era così che si sentiva nei confronti di suo fratello.
Completamente impotente, quasi superfluo ogni qual volta cercasse di porgergli una mano d’aiuto.
Gli anni passavano e se all’inizio Lan XiChen aveva creduto che al fratello servisse solo del tempo adesso sapeva bene che non gli sarebbe bastata una vita intera per guarire.
Lan Wangji, il suo piccolo amato fratello era intrappolato nei suoi stessi ricordi, continuava a vivere ma restava ancorato al passato, dai rimorsi e forse, più di ogni altra cosa, dai ricordi felici.
Hanguang Jun era andato avanti dopo la battaglia del Crepuscolo, ma Lan Zhan era morto il giorno in cui gli avevano dato la notizia della sconfitta del Patriarca di Yilling.
Viveva da quasi dieci anni in uno stato di completa apatia verso il mondo, disinteressato da ciò che lo circondava si limitava ad avanzare adempiendo ai suoi doveri in modo ineccepibile, ma senza alcun piacere nel vivere. Lo sguardo assorto e l’aria austera gli erano valsi un certo rispetto nel mondo della coltivazione, e se da giovane era stato una promessa di speranza adesso era pienamente diventato un esempio per gli altri coltivatori, qualcuno nei corridoi sussurrava persino della sua prossimità all’immortalità, ma suo fratello sapeva bene che Lan Wangij non sarebbe mai diventato un immortale. Non per la qualità della sua coltivazione, non per i suoi meriti, ma perché nessuno che vivesse come lui avrebbe mai accettato di vivere per sempre.
Una vita eterna avrebbe semplicemente voluto dire un eternità passata lontana dalla persona che amava. La morte era l’unica cosa che li avrebbe ricongiunti, liberando Lan Zhan dai fantasmi del suo passato e consegnandogli la libertà dalla sua sofferenza.
Per suo fratello gli anni che gli restavano sulla terra dei mortali erano qualcosa da sopportare con resilienza.
Lo vedeva, lo vedeva fin troppo bene nel fondo del suo sguardo ambrato, quando le ombre dei ricordi gli oscuravano il viso e si perdeva in quelle immagini che lo tormentavano.
A volte sembrava crogiolarsi in quel dolore, quando suonava tra le ombre della sera alla ricerca di una risposta, anche la più flebile, dal regno degli spiriti. Come se tormentarsi con i ricordi potesse richiamare quello spirito che sembrava essersi completamente estinto, perso per sempre e irraggiungibile.
Allora le dita correvano sulle corde, creando quelle melodie malinconiche, dolorosamente potenti per chiunque sapesse a chi fossero dedicate.
Le prime volte Lan XiChen aveva provato a fargli compagnia, aveva tentato di suonare insieme a lui, confortandolo quando all’improvviso le dita gli si bloccavano, come congelate e Lan Zhan rimaneva immobile, incapace persino di piangere per la frustrazione davanti a quel vuoto che gli rispondeva.
Alla fine, per la propria sanità mentale, aveva deciso di smettere, lasciandolo solo, risparmiandosi quella visione dolorosa e quel senso di impotenza che lo dilaniava.
Vedere suo fratello in quello stato di non-vita era qualcosa che faticava a sopportare. Aveva provato a stargli vicino, a sostenerlo, aveva persino tentato di scuoterlo in un impeto di rabbia ma si era dovuto arrendere.
Lan Wangji sembrava non avere nessun interesse a liberarsi dal passato e a lui non restava che farsi da parte e lasciare che vivesse come meglio credeva, se lo era ripromesso tante volte, ma nonostante tutto anche lui era in qualche modo intrappolato dal passato…dai ricordi del viso rilassato, con le labbra inclinate all’insù di suo fratello mentre Wei Wuxian sembrava non vederlo.
Ecco cos’era l’impotenza per Lan XiChen, essere ben cosciente di doversi arrendere ma non essere in grado di farlo.





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