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Autore: eddiefrancesco    13/10/2021    1 recensioni
Costretta a cercare un impiego come dama di compagnia per mantenersi, Juliana è ormai rassegnata a vivere senza amore, quando le innocenti attenzioni di Nick, un caro amico di infanzia incontrato dopo molti anni ad un ballo, le fanno perdere il lavoro.
Per rimediare, il giovane gli offre un matrimonio di convenienza allorché al ricevimento di nozze uno degli invitati viene assassinato, deve aiutare il marito, principale sospettato, a risolvere il mistero.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Niente aveva preparato Juliana a quel calore, a quella fame crescente che la divorava e che esigeva di essere saziata, anche se una parte di lei voleva che quella sensazione durasse per sempre. Nicholas la sollevò, premendola contro di sé mentre continuava a baciarla. Juliana gemette, persa nelle sensazioni, e affondò le mani nei suoi capelli, sussurrando il suo nome, avvertendo l'onda del desiderio, ormai lancinante, salire dal ventre e dalla giuntura delle cosce, pulsante come il ritmo stesso della vita. Poi, da qualche parte nella casa, una donna lanciò un grido. Nicholas e Juliana si immobilizzarono di colpo. Il grido si ripeté ancora e ancora. Lui sollevò il capo e la guardò con espressione smarrita, poi la lasciò bruscamente e si affretto' a raggiungere la porta sul corridoio, infilando la camicia sulle spalle e abbottonandola rapidamente. Juliana raccolse la camicia da notte che giaceva sul suolo e la infilò, troppo agitata per accorgersi di averla messa al rovescio. Dopo di che afferrò la vestaglia e seguì Nicholas in corridoio. Altre persone stavano uscendo dalle camere, guardandosi intorno e facendo domande concitate. Nicholas scese le scale di corsa, seguito da Juliana, e gli altri li imitarono. Nell'atrio trovarono un manipolo di domestici mentre altri accorrevano dal retro della casa. Il maggiordomo teneva per le braccia una delle cameriere, in preda a una crisi isterica, e altre due li fissavano con gli occhi sbarrati. «Che cosa è successo?» chiese Nicholas. Rundell si voltò verso di lui con un espressione di sollievo. «Signore, grazie al cielo siete qui! Mary Louise ha trovato... è successa una terribile disgrazia.» «Che cosa?» Per tutta risposta, il maggiordomo lo condusse all'estremità del corridoio e lo fece entrare in uno dei salotti più piccoli sul retro della casa. Juliana li seguì, con il corteo degli altri ospiti alle calcagna. La stanza aveva le pareti ricoperte di pannelli di legno scuro e solo una lampada di cherosene al centro del tavolo illuminava l'ambiente. Davanti al camino c'era un sofà e alle sue spalle si aprivano le finestre che davano sul giardino laterale. Lì, tra le finestre e il divano, c'era un uomo riverso per terra, a faccia in giù, con i capelli sporchi di sangue. Era Crandall. Juliana ansimo', portandosi una mano alla bocca, e Nicholas si lasciò sfuggire un'imprecazione. Si voltò di scatto, nel tentativo di fermare gli altri, ma ormai era troppo tardi. Lilith fissò la sagoma inerte, pallida come un lenzuolo. «Crandall...» ansimo'. Poi, sollevando lo sguardo su Nicholas, domandò: «Che cosa è successo? È...?». «Juliana...» disse Nicholas. Lei si affretto' ad accorrere al fianco di Lilith e la prese sottobraccio per condurla fuori dalla stanza. La donna era così sconvolta che la seguì senza opporre resistenza. Seraphina era rimasta sulla soglia, alle spalle del marito, e Winifred era dietro di loro. Juliana condusse Lilith dalle due donne, dicendo: «Seraphina, perché tu e Winifred non portate tua madre in soggiorno e restate con lei?» «Che cosa è successo?» chiese Seraphina con sguardo spaventato. «Che cosa c'è lì dentro?» domandò Winifred, che sembrava completamente smarrita. «Ha pronunciato il nome di Crandall...» «Crandall è ferito.» «Come?» Winifred fece per lanciarsi in avanti, ma Juliana la trattenne. «No, non entrare. Non è un bello spettacolo.» Winifred sembrava sempre più in preda al panico. «Ma che cosa gli è successo?» continuò a chiedere. «Non lo so. Nicholas lo scoprirà. Per ora non sappiamo nulla.» le rispose Juliana. Si guardò intorno, e vedendo il drappello di domestici, fece un cenno a Celia. Benché fosse con lei solo da poco tempo, era sicura che la cameriera di Eleanor fosse una giovane con la testa sulle spalle, che non si sarebbe fatta prendere da una crisi isterica. «Celia, vuoi occuparti tu delle signore, per favore? Un bicchiere di brandy potrebbe essere utile.» La giovane annuì e si mostrò all'altezza della fiducia che la sua padrona riponeva in lei, facendo semplicemente come le era stato detto, senza porre domande. Dopo che le donne furono uscite dalla stanza, Juliana superò Peter Hakebourne e Sir Herbert per tornare a fianco di Nicholas, che era ancora inginocchiato accanto a Crandall. Vedendola rientrare, lui si rialzo'. «È morto» annunciò. «Che cosa è successo?» chiese Sir Herbert. «Sembra che qualcuno l'abbia colpito alla nuca. Ho trovato accanto a lui l'attizzatoio sporco di sangue.» spiegò. «Santo cielo!» esclamò Sir Herbert, sconvolto. Mr. Hakebourne batte' le palpebre e lanciò un'occhiata nervosa al corpo riverso sul pavimento. «Che cosa avete intenzione di fare?» «Mandare a chiamare il magistrato, direi. Il giudice Carstairs era tra gli invitati.» Si rivolse al maggiordomo, che era rimasto lì accanto, in attesa di ordini. «Rundell, mandate uno dei valletti a chiamarlo.» «Si, signore.» «Ma prima, riferitemi tutto quello che sapete al riguardo.» «È molto poco, temo» rispose il maggiordomo. Anche se parlava in tono tranquillo, Juliana notò che era molto più pallido del solito.«Avevamo appena finito di pulire e stavamo per ritirarci, quando una delle cameriere ha notato la luce accesa in questa stanza ed è venuta a spegnerla. È stato allora che ha visto il signor Crandall...» «È lei che ha gridato?» chiese ancora Nicholas. «Si, signore.» «Non avete visto nessuno entrare o uscire da questa stanza?» Rundell scosse il capo. «No. In realtà non era stata usata, stasera. Tutti gli ospiti erano nel salone principale e poche persone erano uscite in giardino. In ogni caso chiunque avrebbe potuto venire qui, ma io non ho visto nessuno.» «Incluso Crandall?» «No. Sì. Voglio dire, non ho visto nemmeno lui.» «Quando è stata l'ultima volta che l'avete visto?» «Non ne sono sicuro, signore. Eravamo piuttosto indaffarati.» concluse il maggiordomo. Nicholas si voltò verso i due uomini. «Sir Herbert? Mr. Hakebourne?» Il marito di Seraphina parve a disagio. «Be', immagino che sia stato quando ci fu... quell'alterco tra voi due. Subito dopo Crandall ha lasciato la stanza.» «L'ho accompagnato io. Siamo saliti insieme fino alla sua camera. Crandall stava per lavarsi il viso e io gli ho suggerito di stendersi, ma...» Hakebourne si strinse nelle spalle. «Non sono sicuro che l'abbia fatto. Poco dopo sono tornato alla festa e non l'ho più rivisto.» Nicholas si rivolse nuovamente al maggiordomo. «Voglio parlare con tutti i domestici. Radunateli in cucina dopo che avrete mandato a chiamare il magistrato.» «Molto bene, signore.» Rundell si inchino' e lasciò la stanza. Tutti si guardarono l'un l'altro. Juliana poteva quasi vedere i pensieri che attraversavano la mente di Mr. Hakebourne e di Sir Herbert. Crandall e Nicholas si disprezzavano a vicenda, si erano scontrati verbalmente e fisicamente davanti a tutti solo poche ore prima. Se qualcuno aveva colpito Crandall con un attizzatoio, l'indiziato più probabile era proprio Lord Barre. Juliana si sentì prendere dall'ansia. Sapeva che non poteva essere stato Nicholas, perché era salito con lei e si trovavano insieme quando avevano sentito il grido. Ma chi poteva dire da quando tempo Crandall si trovasse lì prima che la cameriera entrasse nella stanza? L'omicidio poteva essere accaduto molto tempo prima... forse proprio nell'intervallo di tempo in cui Nicholas aveva lasciato la sua camera. Anche se non aveva dubbi che Nicholas non avrebbe mai ucciso il cugino, non aveva prove che lo dimostrassero. Gli uomini guardarono nuovamente Crandall. Juliana seguì la direzione dei loro sguardi e sentì un brivido correrle lungo la spina dorsale. Aveva odiato quell'uomo e onestamente non riusciva a ricordare un solo momento della sua vita in cui avesse pensato bene di lui, ma era terribile vederlo così, privo di vita, in una pozza di sangue. La sua era stata una fine orribile. Nicholas si avvicinò a un tavolino e prese la lampada a cherosene per esaminare meglio il cadavere, dopodiché i tre uomini si chinarono sul cadavere.
   
 
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