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Autore: ValeDowney    13/10/2021    0 recensioni
Un principe. La sua storia. Uno stretto legame con il presente gli farà compiere un viaggio in un mondo non suo, riscoprendo un lato di sè che non sapeva di avere
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beneath the ashes

 
 
Capitolo X: Competizione sanitaria



 

Passarono i giorni e le settimane e Tony si era stabilito definitivamente da Raevin per un tempo non determinato.
“Per quanto tempo ha detto che si sarebbe stabilito qua?” domandò Happy, mentre con Raevin osservava Tony dare ordini ad alcuni uomini che stavano portando nuovi oggetti. Ormai era da diversi giorni che l’appartamento di Raevin era totalmente cambiato.
“È questo il punto: non lo ha detto e la faccenda mi preoccupa molto. Lui non si ferma mai fuori Malibù per molto tempo. Al massimo un giorno o una notte, ma mai così tanto” rispose.
“E l’anziana al piano di sotto cosa ne pensa di tutto questo?” chiese Happy.
“Non sa niente o, almeno, potrebbe sapere qualcosa visto che si impiccia delle vite degli altri, ma credo che Tony sia riuscito, in qualche modo, a zittirla” rispose Raevin.
“Non sta a me giudicare, ma quella vecchia è inquietante. L’altro giorno, per esempio, sono uscito per qualche minuto a comprare qualcosa. Appena sono rientrato lei era lì e mi fissava in modo poco piacevole. Mi ha osservato finché non sono rientrato qua. Non mi sentivo affatto al sicuro. Credi che nasconda qualcosa?” spiegò Happy.
“Tu che sembri conoscere mio fratello meglio di me, sai cosa sta facendo in questi giorni? Ultimamente esce presto e torna alla sera tardi. Non ci troviamo in una metropoli, ma non mi sembra di aver visto in giro niente di nuovo. O, almeno, nessuno ne ha ancora parlato” chiese.
“Suo fratello mi ha ordinato di non rivelarle nulla. Deve essere lui a dirle tutto a tempo debito” rispose Happy.
Raevin si affiancò a Tony. Questi, in un primo momento, non la vide ma, appena si accorse di lei, disse rivolto agli altri: “Ok ragazzi, per oggi basta così. Passate da Happy che vi consegnerà la vostra somma. Prendetevi una pausa e ci vediamo domani.” E gli operai, dopo essere passati dalla guardia del corpo, uscirono.
“Era proprio necessario?” domandò Raevin.
“Quanto sei tirchia. Bastava dirlo che non li pagavo” rispose Tony.
“Non mi riferivo a quello. Ma a tutto questo. Era proprio necessario cambiare l’interno del mio appartamento?” chiese nuovamente.
“Ammettiamolo, sorellina. Prima del mio arrivo vivevi in una topaia. Ora sei quasi in una reggia. Be’, non proprio, ma ci siamo vicini. Almeno non si sente più l’odore di muffa e poi mi avresti permesso uno stile di vita così scadente? Non ti credevo così poco compassionevole nei miei confronti” rispose, portandosi una mano sul petto, in modo quasi offensivo.
Raevin scosse negativamente la testa. Poi domandò: “E per quanto riguarda l’altra cosa, saresti così gentile da dirmi dove te ne vai tutti i giorni, rientrando tardi? Devo preoccuparmi?”.
“Non fare la mamma chioccia. Non mi accadrà nulla in questa cittadina dove praticamente… non c’è nulla. Sarà una bellissima sorpresa. Rilassati e vivi normalmente i giorni come fai sempre. Happy ti terrà compagnia. Se hai bisogno di qualcosa, chiamami. Anzi, urla, visto che non ci troviamo in una metropoli” rispose e, dopo averle dato un bacio sulla guancia ed essersi messo gli occhiali da sole, uscì.
“Ora sì che sono proprio preoccupata” disse Raevin.
Altri giorni passarono e, una mattina, Raevin venne svegliata da suo fratello. O, almeno, dall’urlare di suo fratello.
La ragazza aprì gli occhi. Guardò la sveglia sul comodino e vide che segnava le otto. Quello non poteva essere suo fratello. Lui non era mai stato un tipo mattiniero.
Cercò di riprendere sonno, ma Tony continuava a urlare fuori dall’appartamento. Con malavoglia, scese quindi dal letto. Aprì la finestra, per vedere suo fratello con in mano un megafono e accanto a sé Happy, che si guardava intorno intimidito, mentre alcuni paesani se ne stavano sulla soglia della porta delle proprie abitazioni ad osservarli.
“Ma sei impazzito?! Che ti sei bevuto? Non è da te svegliarmi alle otto del mattino!” replicò Raevin.
“In verità non sono mai andato a letto… almeno credo, perché non me lo ricordo. Ma oggi è il tuo giorno. Quindi vestiti e scendi subito” disse Tony, parlando ancora nel megafono. Raevin sbuffò. Rientrò in stanza, per poi sbucare poco dopo, lanciando la sveglia verso Tony, il quale però si nascose dietro a Happy.
“Oltre a essere pessima nel prendere le notizie, sei anche pessima con la mira” disse Tony, ricevendo un’occhiataccia da parte della sorella.
Poco dopo i tre stavano camminando per il paese: “Spero ci sia una buona ragione per avermi svegliata così presto. Se no giuro che ti lascio nelle grinfie della signora Ramirez”.
“Parli di lei come se fosse il diavolo in persona, quando in verità basta domarla come si deve e diventa una simpatica, ma scorbutica, vecchietta che tutti vorremmo come vicina” disse Tony.
“Stavolta cosa hai usato: il tuo super fascino o i super soldi?” chiese.
“Direi entrambi, ma è stata con la seconda opzione che si è calmata. Dopotutto aveva funzionato anche con te, no?” rispose.
“Ho la facoltà di non rispondere?” domandò. Tony fece un piccolo sorriso. Poi Raevin chiese: “Come mai così tanto mistero in questi giorni?”
“Ora lo vedrai. Come ti ho detto, devi semplicemente rilassarti. Al resto penso tutto io” le rispose. Si fermarono a quello che era un edificio coperto da un grosso telo. Davanti a loro c’erano membri della stampa e dei paesani.
“Siate tutti benvenuti in questo straordinario giorno. Dopo intense settimane di lavoro, posso finalmente dire completo l’edificio che vedete alle mie spalle” iniziò il discorso Tony e, dopo aver fatto cenno a Happy, che si avvicinò al telo, prendendo una corda, continuò, riguardando la folla: “Ricorderete con piacere la mia cara sorellina Raevin Stark. Mente geniale e laurea in chirurgia con il massimo dei voti e la lode presso l’Università di Stanford. È stata trasferita qui per essere messa alla prova. Per far vedere al mondo intero che uno Stark non si tira indietro davanti a nulla. Ma alcune persone, che sicuramente non sono presenti qua oggi, hanno dubitato di lei, condannandola ingiustamente per qualcosa che non ha compiuto. Perciò sono arrivato in suo soccorso, e non solo l’ho tirata fuori da quella cella, ma ho pensato di renderle onore”. Batté le mani un paio di volte. Happy tirò la corda, facendo cadere il telo.
I membri della stampa continuarono a fare foto; i paesani rimasero senza parole, così come Raevin: in cima, c’era scritto “Raevin’s Medical Center”. La ragazza si portò una mano sulla bocca. Guardò Tony, dicendogli: “Sei uno stupido. Uno stupido ma grandissimo fratello maggiore”.
“Ti ho detto che dovevi lasciare fare a me” disse Tony. Poi riguardò la folla: “Il ‘Raevin’s Medical Center’ è un ospedale di ultima generazione. Al suo interno sono presenti macchinari in grado di curare e diagnosticare anche le malattie più rare. Troverete i migliori medici e infermieri in circolazione, cercati appositamente dalla mia equipe e saranno guidati dal loro capo, ovvero mia sorella Raevin. Chiunque qua è il benvenuto, anche chi non possiede un’assicurazione sanitaria. Lasciate stare gli ospedali di second’ordine e scegliete quelli di prima categoria. I migliori sul campo”. E la folla applaudì.
Non tutti, come aveva detto precedentemente Tony, erano presenti all’inaugurazione. Infatti si trovavano nell’altro ospedale a seguirla in diretta sulla piccola, e unica, televisione presente in sala d’attesa. Selene e il Dottor Green erano tra loro.
“Avremmo potuto andarci. Per curiosità” disse Selene.
“Abbiamo un lavoro da compiere e non è, di certo, quello di andarci a divertire a inaugurazioni di altri ospedali che vogliono competere con il nostro. Sono solo dei pezzenti che presto vedranno con chi hanno a che fare” replicò il Dottor Green, mentre guardava con disgusto le immagini di Raevin e Tony sullo schermo.
“Dottore, si sente bene?” gli chiese Selene e, dopo che Green l’ebbe guardata, aggiunse: “Non ha mai chiamato nessuno pezzente. Non sembra neanche lei”.
“Basta con le domande e ritorni subito al lavoro! E non voglio che nessun altro nomini più quella ragazza, né tanto meno suo fratello” ribatté, e voltandosi se ne andò, sotto lo sguardo sorpreso di Selene. Una volta che girò l’angolo, si fermò e, dopo essersi guardato intorno, in modo che non ci fosse nessuno nei paraggi, entrò dentro ad una stanza, chiudendo la porta dietro di sé.
Tony, con Happy dietro di loro, stava facendo visitare a Raevin la struttura: “Tu sei pazzo. Non avresti dovuto costruire tutto questo per me. Un semplice ‘scusa, sorellina, se sono sempre via per affari’ sarebbe bastato”
“Be’, se non lo vuoi, lo posso sempre far demolire in serata” disse Tony.
“No, no. Chissà quanti soldi avrai sborsato. E poi dopo la stampa di cosa parlerà?” disse Raevin. Si fermarono. Davanti a loro vi erano due ragazzi e una ragazza.
“Signor Stark, quale onore conoscerla di persona” disse uno dei due ragazzi.
“Ah sì, loro devono essere i tre dottori che ti aiuteranno e dei quali mi ha parlato ieri Pepper. Non ricordo bene i nomi, ma intanto non importa. Loro eseguiranno ogni tuo ordine. Sono i migliori in circolazione e del loro corso. Tutti e tre sono usciti con il massimo dei voti e la lode, proprio come te” spiegò Tony.
“Signorina Stark, sarà un piacere lavorare sotto le sue dipendenze” disse l’altro ragazzo.
Raevin alzò gli occhi al soffitto; poi disse: “Per favore, ora non iniziamo con queste frasi. Voi lavorerete insieme a me, il che è differente. Siete dottori come me. Adesso non so cosa vi sia stato detto,” e guardò di sfuggita Tony “ma vi assicuro che qua saremo tutti alla pari. Gavetta o no, avrete dei pazienti da curare; ai quali salvare la vita. I vostri compiti saranno come i miei. La gente si aspetta massima serietà ed esperienza da noi. Cerchiamo di non deluderli”.
“Questo è parlare da vero capo e non avevi neanche un discorso scritto. Prendete esempio dalla mia sorellina, cari ragazzi: improvvisate. È quello che facciamo noi Stark quando il pubblico ci adora e vogliamo attirare ancora di più l’attenzione della stampa” disse Tony, mettendo un braccio intorno a Raevin. Poi aggiunse: “Vedo che, ormai, siete entrati in sintonia. Quindi, al momento, vi lascio. Ho alcune domande alle quali devo rispondere e altri impegni da disdire a Malibù. Ho già ricevuto un sacco di chiamate da parte di Pepper e le ho tutte ignorate” e, voltandosi, si allontanò con Happy.
Raevin si incamminò, affiancata dai ragazzi: “Che emozione essere al suo fianco. Lavorare con lei. Abbiamo seguito ogni sua intervista sia in TV che nelle diverse riviste. Letto la sua biografia – e anche quella di suo fratello – e seguito i suoi spostamenti in giro per il mondo” disse uno dei due ragazzi.
“Ragazzi, siete peggio dei paparazzi” disse Raevin.
“Io, invece, ammiro la sua lotta contro la deforestazione e l’inquinamento dei mari e dei fiumi. È strano che sia l’esatto opposto di suo fratello” disse la ragazza.
“Sì, lui è sempre stato attratto dalle armi ma, almeno e spero, non ha mai distrutto un bosco o fatto del male a degli animali. Io sono più dalla parte ambientalista e Tony mi sostiene in questo. Anzi, in un certo senso, è stato lui a spingermi verso questa causa” spiegò Raevin.
“Spero che, prima o poi, la vinca” disse la ragazza.
“Grazie. Un sostegno in più fa sempre comodo. Sai, magari una volta, dovresti venire con me e assistere di persona a quello che facciamo” propose Raevin. Sul volto della ragazza comparve un sorriso ed entusiasta disse: “Davvero? Grazie, grazie di cuore. Sarebbe davvero un piacere”. E anche Raevin sorrise.
Stavano camminando quando Raevin si fermò. Davanti a lei, c’era Dave. Strinse i pugni e, a passo spedito, gli andrò di fronte e, prima che il ragazzo potesse aprire bocca, gli mollò uno schiaffo.
“Brutto sporco figlio di…” iniziò a dire Raevin, ma Dave la interruppe: “Non usare quel linguaggio davanti a delle persone che nemmeno conosci. Non vorrai mica rovinarti la reputazione un’altra volta?”.
“Te ne sei andato lasciandomi con quel cavernicolo! Aspettavi, forse, un’accoglienza diversa? Sono curiosa di sentire che scusa ti inventerai” replicò.
“È vero, mi sono comportato da stupido e avrei dovuto raccontarti la verità, ovvero che… che io non conoscevo quell’uomo. Anzi, l’ho visto solamente una volta quando sono arrivato qua, ma ti giuro che non sapevo che quella fosse casa sua” spiegò.
“Quindi non hai una residenza fissa?” gli chiese.
“Vivo un po' di qua ed un po' di là. Non mi piace stare in un luogo per molto tempo” rispose.
“Questo, però, non toglie il fatto che sei entrato in casa di uno sconosciuto, forzando la porta e mentendomi” ribatté.
“Ho sbagliato, ok? Dammi almeno una seconda possibilità. Che ne dici se lavoro qua con te?” propose. Raevin alzò un sopracciglio. Cercò in Dave qualcosa che le potesse dire che, quella volta, era sincero. Agli uomini che aveva conosciuto non aveva mai dato seconde possibilità, anche perché dopo una notte non li aveva più rivisti. Quel giorno in cui si era risvegliata da sola in quell’appartamento aveva pensato la stessa cosa anche di Dave. Ma ora, ritrovandoselo di fronte, forse le cose erano diverse.
“Va bene, ma vedi di non crearmi problemi. I ragazzi che vedi dietro di me ti condurranno nello spogliatoio e, dopo esserti cambiato, ti diranno quello che devi fare. Solo perché ci conosciamo e siamo usciti una sera, questo non sottintende che avrai delle agevolazioni. Comando io qua, quindi, al primo sgarro, sarò ben lieta di sbatterti fuori” spiegò e, voltandosi, ritornò dai ragazzi.
“Questo lo pensi tu, bellezza. Nessuno dà degli ordini a me, e vedrai ben presto quanto possa renderti la tua perfetta vita un totale fallimento” disse Dave e, sul suo volto, comparve un sorriso malefico.






Note dell'autrice: Buona sera ed eccomi qua con un nuovo capitolo. Vi sta piacendo la storia? Secondo voi ci si deve fidare di questo Dave (o del Dottor Green) ? Consigliate pure. Accetto qualsiasi commento (anche negativo)
Volevo ringraziare chi è passato di qua; chi ha recensito; chi ha messo la storia tra le seguite o chi l'ha semplicemente letta (sperando di non avervi annoiato)
Grazie alla mia carissima amica Lucia
Vi aspetto al prossimo capitolo. Recensite pure. Vi auguro un buon proseguimento di serata e una buona notte









 


 
  
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