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Autore: eddiefrancesco    16/10/2021    1 recensioni
Costretta a cercare un impiego come dama di compagnia per mantenersi, Juliana è ormai rassegnata a vivere senza amore, quando le innocenti attenzioni di Nick, un caro amico di infanzia incontrato dopo molti anni ad un ballo, le fanno perdere il lavoro.
Per rimediare, il giovane gli offre un matrimonio di convenienza allorché al ricevimento di nozze uno degli invitati viene assassinato, deve aiutare il marito, principale sospettato, a risolvere il mistero.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando Juliana salì da Winifred, la trovò ancora in vestaglia, che guardava fuori dalla finestra con sguardo vacuo. La donna si voltò quando la sentì entrare e si sforzo' di sorridere. «Sono venuta a vedere se avete bisogno di qualcosa» le disse Juliana, avvicinandosi e sedendo accanto a lei su uno sgabello imbottito. Winifred scosse il capo. «Mi hanno portato qualcosa da mangiare, ma non ho appetito.» Guardò Juliana, pallida in viso. Dimostrava dieci anni più di quanti ne aveva in realtà, quel mattino. «Sono una persona orribile.» Juliana si chiese se stesse per confessarle di aver ucciso il marito, ma replicò semplicemente: «Sono sicura che non è così.» «Si, invece. Non ho versato una lacrima per Crandall. Ho cercato di farlo, ma non ci riesco.» Si sporse verso di lei, guardandola con espressione tormentata. «Mio marito è morto e tutto quello che provo è... un enorme sollievo» concluse portandosi una mano alla bocca, come se volesse impedirsi di esprimere i propri sentimenti. Juliana non sapeva che cosa dire. Non le era difficile comprendere che qualunque donna si sarebbe sentita come lei dopo essere stata sposata con Crandall. «Sua madre è prostrata dal dolore» riprese Winifred con un filo di voce. «So che quando viene la cameriera si aspetta di trovarmi in lacrime. Voi stessa siete venuta per confortarmi, e invece io... » Sospirò e tornò a guardare fuori dalla finestra. «Quando incontrai Crandall, pensavo che fosse l'uomo più attraente che avessi mai visto, con quegli splendidi occhi e capelli castani. Era così raffinato, così brillante, aveva viaggiato molto e aveva fatto tante cose...» I suoi occhi si illuminarono al ricordo, mentre continuava in tono quasi vivace: «Non potevo credere che avesse scelto proprio me tra tutte le giovani donne presenti. Avevo appena finito la scuola e non ero stata da nessuna parte, non avevo fatto nulla. Lui era così assiduo nelle sue attenzioni che mia madre mi mise in guardia. Quella sera avrebbe ballato tre valzer con me se mia madre non l'avesse espressamente proibito.» «Sembra molto romantico» commento' Juliana, facendo attenzione a non far trapelare dalla voce la sua antipatia nei confronti di Crandall. «Lo era.» Winifred piegò le labbra in un mesto sorriso. «Quando chiese la mia mano, ero la donna più felice d'Inghilterra.» Il sorriso si spense. «Ma in seguito si pentì di avermi sposata.» «No, Winifred...» Juliana non sapeva se quello che stava dicendo fosse la verità, tuttavia non poteva sopportare di vederla in preda ai sensi di colpa e al rimpianto. Winifred scosse il capo e le rivolse uno sguardo di gratitudine. «Voi siete molto gentile, ma è la verità. Lo so. L'altro giorno, quando Lord Barre raccontò della moglie del fabbro...» si interruppe. «Mi spiace che abbiate dovuto sentirlo.» Juliana le prese una mano nelle proprie. «Non era la prima volta. Sentivo i pettegolezzi dei domestici... Sapevo che mi tradiva. E sapevo che era perché non avrebbe mai dovuto sposarmi, come mi ha detto più di una volta Mrs. Barre.» «Non dovete dare ascolto a quello che dice Lilith. È una donna meschina ed egoista. Il suo atteggiamento non ha niente a che vedere con voi, è fatta così. E non avrebbe ritenuto nessuna donna all'altezza del suo adorato figliolo. Quando eravamo giovani, aveva una vera e propria venerazione per lui.» «Lo so. Ancora adesso, credo, anche se Crandall non era molto gentile con lei. Le chiedeva continuamente del denaro. So che molte volte si rifiutava di darglielo e lui diventava decisamente sgradevole. Faceva leva sulla sua preoccupazione per le apparenze, sapendo che non avrebbe voluto che suo figlio finisse in prigione per debiti, macchiando il nome della famiglia. E la guardava in un modo così sfrontato che mi sarei aspettata che lei lo prendesse a schiaffi. Invece non l'ha mai fatto. Alla fine gli dava sempre il denaro o qualche gioiello da vendere.» «Quindi vedete che non potete prendere per vero quello che dice Lilith.» «Ma anche Crandall la pensava così. Diceva che non ero abbastanza intelligente per lui. Non conoscevo nessuno e non sapevo come comportarmi in società. Non mi portò mai a Londra con sé e una volta che glielo chiesi...» Ora le lacrime che Winifred non era riuscita a versare le riempivano gli occhi. «Mi disse che l'avrei messo in imbarazzo. Che i suoi amici mi avrebbero giudicata una sempliciotta di campagna.» Juliana provò un moto di simpatia nei suoi confronti. Era sicura che Winifred sarebbe stata molto meglio senza un marito come Crandall, ma il suo futuro non prometteva di essere roseo. Da quanto aveva saputo, Crandall era rimasto praticamente senza un penny e non le avrebbe lasciato nulla. Naturalmente Nicholas avrebbe provveduto a lei senza farle pesare la cosa, ma anche così, Winifred si sarebbe sentita una parente povera che viveva della sua carità. Juliana si alzò e si inginocchio' di fronte a Winifred per guardarla in viso. «Conoscevo Crandall fin da quando era bambino» disse, coprendole una mano con la propria, «e so che sapeva essere crudele e ostinato come sua madre. Non è bello parlare male dei morti, tuttavia Crandall distorceva spesso la verità a suo favore. Non dovete dare troppa importanza a quello che vi diceva. Probabilmente era solo che non voleva una moglie a Londra.» Le rivolse uno sguardo eloquente e riprese: «Non è colpa vostra e mi sembra comprensibile che troviate difficile piangere la sua morte. Credo che nessuno in questa casa sia particolarmente addolorato per lui, se non sua madre.» Winifred la guardò mestamente. «Lo so. È molto triste, ma grazie per quello che avete detto, Juliana. Mi fa sentire... un po' meglio.» Le strinse la mano e si sforzo' di sorridere. «Adesso perché non provate a mangiare qualcosa?» suggerì Juliana, rialzandosi. «Posso mandare una delle cameriere con uno spuntino freddo, se volete.» «Si, grazie.» Winifred le sorrise nuovamente. Juliana lasciò la stanza, pensando che faceva fatica a immaginare la moglie di Crandall nei panni dell'assassino. Anche se aveva più di una ragione per odiare il marito, sembrava che rimpiangesse la perdita del suo amore giovanile e che incolpasse se stessa piuttosto che sfogare il proprio risentimento sul defunto marito. Naturalmente era possibile che fosse tutta una finzione, ma se era così, perché non fingere di piangere la morte del marito anziché parlarle candidamente di quanto fosse stato triste il suo matrimonio? Juliana suonò per chiamare una cameriera e le ordinò di portare un pranzo leggero a Winifred. Dopo che la cameriera se ne fu andata, Juliana andò da Lilith. Nonostante non fossero in buoni rapporti, non poteva fare a meno di sentirsi dispiaciuta per lei. Probabilmente era l'unica persona in tutta la casa che piangesse la morte di Crandall. Busso' sommessamente alla porta, quasi aspettandosi che Lilith le dicesse di andarsene, invece poco dopo udì la sua voce che la invitava a entrare. Come Winifred, Lilith era seduta accanto alla finestra, con lo sguardo perso nel vuoto. Nemmeno il lutto, tuttavia, le aveva impedito di prendersi cura della propria persona. Era vestita in modo impeccabile, con un severo abito nero dal collo alto e le maniche lunghe. I capelli erano raccolti nella solita acconciatura elegante, trattenuta da un pettine nero. Si voltò a guardare Juliana con sguardo afflitto. «Immagino che sarai contenta» disse. «Zia Lilith!» esclamò Juliana, colpita dall'acredine del suo tono. «Certo che no. Come puoi dire una cosa del genere?» «Perché no? Non sono stupida, Juliana, e so quanto mi detesti.» Juliana le si avvicinò. «Nel corso degli anni non mi hai dato molti motivi per volerti bene, ma nemmeno tu puoi pensare seriamente che sia felice di vederti soffrire. Mi dispiace molto per la tua perdita.» replicò con calma, lei. «Non ti aspettare che creda che provi dolore per la morte di Crandall.» Juliana scosse il capo. «No. Non sono un'ipocrita. Ma so che tu...» Ma Lilith la interruppe con voce sommessa.
   
 
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