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Autore: Miravel0024    16/10/2021    0 recensioni
#16 Ottobre / PumpNight / Belladonna
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Belladonna
N° parole: 458
La storia di una bambina senza nome, maledetta da un fiore.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Writober 2021'
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Questa è la storia di una bambina senza nome. Nacque in una notte tempestosa, ad aiutare la donna a partorire vi erano solo le donne del villaggio, in quanto la pioggia aveva impedito all’ostetrica di presentarsi. Fu un parto difficile, erano tutte convinte che avrebbero perso una delle due quella notte, ma miracolosamente ciò non avvenne.
Il mattino seguente trovarono nella culla un fiore di belladonna, nessuno riuscii a spiegarsi da dove arrivasse o chi ve l’avesse messo, presto si convinsero che la bimba fosse stata maledetta e che sarebbe morta presto, in quanto la belladonna era un fiore conosciuto per le sue bacche velenose e come simbolo di morte e negatività. Tennero la bimba isolata per una settimana, dandole solo lo stretto necessario per sopravvivere, nonostante fossero convinti fosse inutile.
Ma la bimba visse e tutti iniziarono a convincersi che forse non era maledetta e che avevano interpretato male i segni. Sarebbe andato tutto bene, ma pochi giorni dopo, prima ancora che potesse ottenere un nome accadde l’impensabile. Giorge, il padre della creatura, uomo di fede e marito amorevole, si diede improvvisamente all’alcool, picchio sua moglie accusandola di aver dato alla luce la progenie di Satana, di aver giaciuto con il diavolo e di aver maledetto la loro famiglia con quella creatura dannata.
Infine se ne andò per non fare più ritorno.
La donna, Mary Bell, inizialmente tenne la povera bambina, ma sconvolta dalla scomparsa dell’amato marito non si preoccupò di nominare la creatura. I giorni passavano e lo stato di Mary Bell peggiorava costantemente, fino al giorno in cui la donna collassò nella piazza cittadina, morta.
Fu così che la bambina senza nome divenne orfana, un’orfana senza nome e indesiderata. Nessuno nel villaggio voleva prendersi cura della bambina maledetta, come era stata soprannominata, perciò fu spedita in un orfanotrofio in una citta il più lontano possibile dal villaggio.
Come potrete ben immaginare le cose andarono solo che peggiorando da quel momento in poi, l’epiteto di bambina maledetta le si attaccò addosso come la puzza di pesce ai vestiti, seguendola ovunque.
Anche lì rimase una bambina senza nome, una creatura additata in tanti modi, nessuno dei quali le apparteneva realmente. Privata di un’identità, di un’appartenenza, si sentiva come un essere a metà, un’esistenza fittizia priva di scopo.
Crescendo fu sbattuta da orfanotrofio ad orfanotrofio, di famiglia in famiglia, tutti prima o poi si liberavano di lei, la scia di disgrazia che si portava dietro allontanava chiunque.
Infine scappò, non avrebbe più permesso a nessuno di calpestarla, non era una bambina maledetta e non era una bambina senza nome, ne avrebbe scelto uno per sé stessa e avrebbe fatto in modo che tutti lo conoscessero.
 
Anni dopo il nome di Miss Atropa Belladonna era sulla bocca di tutti.
   
 
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