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Autore: JoyStuck    17/10/2021    0 recensioni
[Death Stranding]
Sam deve tornare indietro per consegnare materiali urgenti dopo un'esplosione al centro logistico a Sud di Lake Knot City. Come al solito, nessun percorso è privo di ostacoli.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Sam, abbiamo ricevuto una segnalazione urgente dal centro logistico a Sud di Lake Knot City.-
Il corriere aveva già mosso i primi passi in direzione del rifugio, e soffocò un sospiro logorato quando dal terminale gracchiò la voce di Die-Hardman. Si girò scrutando storto l’ologramma che guizzava sopra di lui.
-Alcune strutture ad alta energia hanno ceduto, causando esplosioni nell’ala Ovest del centro.- continuò l’uomo della Bridges –Il centro non era organizzato per il gran numero di feriti. Inoltre i tecnici temono ulteriori esplosioni nella ali adiacenti. Occorre attrezzatura medica e materiale di riparazione al più presto. Sei l’unico corriere che possa portare a termine quest’ordine in meno di un giorno.-
La schermata di avvio consegna sostituì l’ologramma, rivelando un carico di 90 kg e il percorso non particolarmente agibile che avrebbe dovuto seguire per raggiungere prima l’Ingegnere, poi l’Artigiano, entrambi a disposizione per ulteriori carichi e le loro scorte mediche personali, uno dei pochi materiali che non potevano essere riprodotti ovunque dalla stampante chirale.
Sam ringraziò il MULI per avergli dato grane giusto pochi giorni prima, in tempo per costringerlo a sgombrare un campo e lasciargli la strada libera per quell’incarico imprevisto. Anche così, era una bella manciata di chilometri indietro lungo un percorso che aveva impiegato ben più di un giorno a tracciare.
 
-Fai attenzione-  Il corriere accettò l’ordine e produsse un Anti-Sommossa a sostituire quello danneggiato che aveva con sé. Fosse mai che qualche bastardo solitario sbucasse affamato di pacchi.
-Sospettiamo che non si sia trattato di un incidente-
Alle ultime parole Sam si interruppe un attimo dal caricare i materiali sullo zaino.
-Higgs?- grugnì terminato il lavoro e sistemandosi le cinghie sulle spalle.
-Manderemo ad indagare, ora la priorità è limitare i danni. Le previsioni non ci fanno sperare che saremmo in grado di evacuare l’intero centro in tempo per la prossima pioggia.-
 
L’M-Link al polso di Sam mandò tre segnali acustici, seguiti da un ultimo più acuto che indicava l’avvio di un timer.
-Si corre, Lou- mormorò il corriere dando un colpetto sulla capsula agganciata alla tuta, prima di risalire la piattaforma e tornare all’esterno.
 
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-Perché limitarsi solo all’ala Ovest?- La voce di Fragile arrivava disturbata e interrotta a tratti, segno che si trovava da qualche parte sulla periferia della Rete chirale. –Se fosse riuscito a mettere le mani sul centro, avrebbe potuto distruggere l’intero Nodo e mandare a monte la tua missione.-
-Sei tu a sapere come pensa quel bastardo, che vantaggio avrebbe ad agire così?- Sam ansimava curvo sotto il peso dei pacchi e del percorso accidentato. I MULI di solito stavano lontani dall’autostrada, ma superato l’Artigiano si era trovato l’intera struttura danneggiata e smantellata. Era passato da quelle parti appena qualche giorno prima, non poteva essere colpa alla Cronopioggia.
Si arrampicò con un certo sforzo oltre un piano rialzato, e proseguì lungo l’altura in cerca di un punto favorevole a scendere dal versante opposto senza rischiare di cadere. Danneggiare i pacchi in quell’occasione sarebbe stata una bella idiozia. E poi, aveva ancora tempo.
-Vuoi la mia opinione? Ti sta attirando da quelle parti- gracchiò Fragile attraverso l’M-Link. –Probabile che non gli importi nulla del centro, ha solo trovato un nuovo gioco e vuole qualcuno con cui testarlo-
D’istinto, Sam attivò l’Odradek per scandagliare le vicinanze, ma come previsto era tutto tranquillo.
-I tecnici saranno all’erta, se sospettano un attentato, ma è anche ver…ch…- le ultime parole si persero in una cacofonia stridente, poi l’M-Link si mutò.
-Fragile?- tentò Sam poco convinto. Doveva essere uscita dalla Rete.
Non era tra i problemi più urgenti, comunque, si sarebbero aggiornati una volta sistemato quel casino.
Lanciò un’occhiata al timer. Aveva ancora quasi 2 ore a disposizione, ed era già sulla strada per il centro. Una buona prospettiva, ma il cielo aveva preso a farsi più plumbeo del solito. Col percorso dissestato, era meglio non rimanere impantanati in mezzo alla pioggia.
Ridiscese un paio di metri aiutandosi con le braccia, poi si avviò a passo svelto verso il campo sgombro dei MULI. Risparmiare mezz’ora buona era allettante. Se all’arrivo non si fosse trovato Higgs in persona ad attenderlo, si sarebbe finalmente buttato sulla branda come valutava di fare da almeno un paio d’ore…
 
Sam si immobilizzò di colpo, sollevando per un momento lo sguardo davanti a sé prima di scattare ad acquattarsi dietro ad un vecchio autocarro rovesciato. Riscosso dal movimento brusco, Lou prese a dimenarsi con fare preoccupato.
Il corriere accarezzò la capsula sovrappensiero, il viso premuto contro le sbarre di metallo a scrutare la pianura disseminata da pacchi danneggiati e altri rottami. Attivò l’Odradek, e questa volta captò diversi segnali nemici. Estrasse il fucile imprecando tra sé.
I MULI diventavano sempre più veloci a ripopolare i campi.
Fece un rapido calcolo del percorso migliore, poi scivolò silenzioso verso una catasta di rottami.
Non era nella posizione adatta per attraversare senza farsi vedere, e non ne aveva nemmeno il tempo.
Sfruttò una piccola breccia per sparare il primo colpo.
Cominciò a correre senza nemmeno controllare di avere fatto centro, schizzò dritto nel primo tendone e afferrò una valigetta con cui colpì un altro nemico, mandandolo a terra. Fece per girarsi di scatto, ma un particolare lo bloccò su due piedi.
A terra.
Non era uno dei MULI.
 Indossava una tuta nera, braccia e torace rivestite da una corazza, e appeso a tracolla teneva…un fucile.
Si distrasse un secondo di troppo, e una raffica di proiettili alle sue spalle fece esplodere i contenitori sugli scaffali tutt’intorno. Si buttò a terra con un grido, avanzò carponi dietro alcuni metalli accatastati, e mirò per rispondere al fuoco. Si liberò dei tre terroristi dentro il tendone, ma diede fondo ai proiettili.
Raccattò uno dei fucili dai nemici a terra, ignorando una fitta acuta alla spalla e i gemiti ritmici del BB sul petto.
Un’altra raffica lo raggiunse appena mise piede all’esterno, costringendolo a rintanare tra gli scaffali.
I proiettili fischiavano intorno a lui sbrindellando la tela dell’accampamento, e Sam corse fuori prima di rimanere bloccato tra i due fuochi.
Quanti cazzo erano?
Mirò ad una fila di nemici, ma alle sue spalle sentì il rombo di un autocarro in corsa, e scartò di lato rotolando sull’erba. Zolle di terra schizzarono in tutte le direzioni, sollevate dai colpi e dagli stivali dei terroristi pronti a circondarlo. Con uno scatto, Sam si lanciò sull’autocarro, sferrò un calcio al guidatore e lo scagliò contro l’uomo sul sedile a fianco. Entrambi i terroristi finirono fuori dal veicolo, che si schiantò contro una torretta con un tonfo assordante.
Il corriere si slacciò lo zaino e passò alla guida, entrambe le mani serrate sul volante pregando che il colpo non avesse messo il mezzo fuori uso.
Schizzò indietro appena prima che un guanto nero gli si serrasse sul braccio, un paio di contraccolpi-terroristi o rottami che fossero- e Sam ingranò per sfuggire alla pioggia di proiettili che polverizzarono il parabrezza in pochi istanti.
Non aveva modo di notarlo, ma la linea del carburante scendeva rapida, indice che anche la marmitta doveva essere stata colpita.
Sarebbe bastato, tuttavia, a lasciarsi il campo alle spalle.
   
 
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