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Autore: Cryblue    19/10/2021    3 recensioni
Autumn è una bambina che ha appena perso i genitori e che al mondo non ha altri che sua sorella Summer.
Lindsay è una giovane madre il cui unico scopo nella vita è rendere felice la sua piccola Regina.
Le loro vite si incroceranno e, dall'unione tra il passato e il presente, impareranno che, tutto sommato, hanno bisogno solo l'una dell'altra per essere davvero felici.
Genere: Commedia, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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ch.7 – Tentate soluzioni.
 
 
Regina oggi è molto triste e silenziosa.

La mia fidanzata non è mai triste e parla sempre con me. Sempre sempre. Anche se con gli altri non ha voglia di parlare, con me lo fa sempre.

Non mi piace questa cosa.

Durante l’ora del pisolino la tengo stretta a me e lei fa un sospiro tanto pofrondo, come quelli che fa Summer quando vede qualcosa che era dei nostri genitori.

Nell’ora di disegno andiamo in cortile di nascosto, la porto fino alla vasca di sabbia e la faccio sedere. È sempre strano perché lei non mi sorride o non ride contenta come fa sempre quando facciamo qualcosa che disubbedicce alle regole.

Non mi piace quando è così, fa male la mio cuoricino vederla così. Rivoglio la mia Regina che ride e fa le cose buffe.

Metto le mani attorno al suo orecchio e le parlo.

“Perché sei triste?”

Lei scuote la testa e sposta la sabbia con un piede e a me viene molta paura.

“È successo qualcosa a Lindsay?”

Sistema la sabbia e scrive la parola no.

Perché non parla? Voglio sentire la sua voce.

Summer sta male così perché non parlo? Devo chiederle scusa e cercare di parlare di più con lei.

Penso cosa può averla fatta diventare triste. “Sei in punizione per qualcosa?”

Indica la parola che ha già scritto.

Non mi viene in mente nulla che può averla resa così. Se non è Lindsay, forse sono i suoi nonni o suo zio. Le piacciono molto i suoi nonni e suo zio Martin. Fa sempre un sacco di disegni per loro.

“È successo qualcosa a tuo zio?”

Indica il no

“Ai tuoi nonni?”

Fa un cerchio attorno al no e sospira.

Mi sto sforzando molto di pensare, potrebbe aver finito il bacon? No, credo di no perché a pranzo ha mangiato il budino al cioccolato che le piace tanto.

Ora che ci penso non so se l’ha davvero mangiato.

Cos’è la cosa che fa arrabbiare di più la mia fidanzata, a parte quando trattano male me?

“Tuo padre!”

Fa una faccia schifata e nasconde il volto tra le mani, quindi deve essere giusto.

“Cosa è successo?” Sono stanca di parlare così tanto, ma Regina ha bisogno di me. Mi abbraccia e parla con la faccia schiacciata contro i miei capelli. Le piacciono i miei capelli, dice che hanno un buon profumo, ma se parla così, non capisco cosa dice.

Le faccio andare via da me e la guardo negli occhi, le piacciono anche i miei occhi, dice che non riesce a dirmi le bugie se la guardo negli occhi. Arrossisce e fa il respiro più grande che io abbia mai sentito.

“Oggi viene a prendermi.”

“Ma domani ti riporta no? C’è scuola.”

Scuote la testa. “No. Mi riporta lunedì. Non ci voglio andare Principessa, non voglio.” Scoppia a piangere e si butta tra le mie braccia.

Non mi piace che Regina pianga. Regina deve ridere sempre, deve ridere forte forte e facendo quello strano suono che mi fa sentire tutta calda.

Sono disposta a fare di tutto per sentirla di ridere.

“Andrò io. Ci possiamo scambiare ancora.”

Si stacca da me e ciondola la testa, si tocca il mento con un dito e fa così quando sta decisdendo se una cosa le piace o no.

“Quello scemo non se ne accorgerebbe.”

Annuisco e sorrido, lei però cambia subito idea, mi prende tra le braccia e costringe la mia testa contro la sua spalla, accarezzandomi i capelli e disfandomi le codine.

“Non potrei mai farti una cosa del genere mia Principessa. Andrò io, andrò io e…”

Singhiozza ed è come se il suo corpo si sgonfiasse come un palloncino bucato.

“Nascondiamoci. Magari se non ti trova, va via.”

Ora è come se qualcuno l’avesse gonfiata. I suoi occhi brillano di gioia e mi bacia su una guancia.

“Lo sapevo che sei la donna più bella e intelligente del mondo. Dobbiamo solo decidere dove.”

“A casa mia! Ci sono molti posti in cui nascondersi.” E non tutti sono armadi, quindi non ci sono mostri che le fanno del male.

Si illumina per la gioia ma poi scuote la testa. “No, Lindsay Miller mi troverebbe subito. Lo so che non sembra, ma è una sveglia.”

Alzo le spalle e aspetto, perché sono sicura le verrà un’idea migliore della mia.

Sposta la sabbia con la punta del piede e il sorriso che tanto mi piace appare sulla sua faccia.

“Posso stare qui.”

Non credo di aver capito.

“Posso stare qui, mia adorata Principessa. Mi basta trovare un…uh. La stanza del riposino, nell’armadio in cui conserviamo i materassini. Posso stare lì. Starei anche comoda e sarebbe vicino alla mensa e quindi al cibo.”

Si alza in piedi e saltella, mi prende la mano e mi fa saltellare con lei, i suoi capelli sono ovunque, ci circondano e mi accarezzano il volto e la sua risata mi fa sentire bene, sento il calore attraversarmi tutta e mi piace moltissimo.

Mi piace moltissimo tutto di lei, tranne la tristezza.

Mi abbraccia forte e mi bacia sulla guancia “Grazie Principessa.”

Io scuoto la testa e ho le lacrime agli occhi perché sono felice perché lei è felice.

“Andiamo, voglio farti un disegno per ringraziarti.”

Regina è una che mantiene sempre le promesse: mi ha fatto un disegno tanto bello in cui ci sono io con un abito rosa e tanti unicorni attorno, nuvole e arcobaleni, o almeno così mi ha detto lei.  L’ho piegato e l’ho messo nella tasca della divisa, voglio tenerlo sempre con me. Anche perché ci ha messo tanti cuori, che sighificano che mi vuole tanto bene.

Divento tutta rossa quando penso così, mi vergogno molto ma in modo bello.

Sono la sua Principessa.

Per ringraziarla le ho prestato Rocco, così non si sente sola.

Quando dobbiamo andare a danza vado solo io, la mamma di oggi tira un sospiro di sollievo quando vede che la mia fidanzata non c’è e non capisco perché, ma non mi piace questa mamma.

Senza Regina il ballo è noioso, non c’è nessuno che mi fa ridere o che mi aiuta se sbaglio, quando finisce sono molto contenta.

Esco dalla sala e Summer è lì con un sorriso enorme, è il sorriso che di solito fa a me, ma ora lo sta facendo a Lindsay, che stravamente non è ritardo.

Corro verso di loro, mia sorella mi prende in braccio e mi fa volare, Lindsay ci guarda sorridendo e poi si guarda attorno alla ricerca di Regina.

“Autumn, dov’è mia figlia?”

A questo non avevo pensato.

Mi nascondo contro Summer, che mi spinge subito via, anche se dolcemente.

“Autumn rispondi alla domanda di Lindsay. Dov’è Regina?”

Scuoto la testa e Lindsay sbuffa. “Lo sapevo. Si è nascosta non è vero?”

“Autumn, dove si è nascosta?”

Sono tanto indecisa se dirglielo o no, sono così indecisa che non so controllarmi e scoppio a piangere. Non sento e non capisco nulla perché Regina si fida di me, ma è sbagliato non dire le cose a una persona adulta.

“Nooo Autumn tesoro calmati, calmati. Va tutto bene.” Non è la voce di mia sorella ma quella di Lindsay, ora sono in braccio a lei e mi culla dolcemente. “Non vorrei nemmeno io che Regina andasse via, ma non abbiamo scelta. È giusto lei passi un po’ di tempo anche con suo padre.”

“A….a Regina non….non piace….non piace suo…suo padre.” Singhiozzo molto e non riesco a parlare. Regina odia suo padre, non vuole andare con lui, perché deve farlo per forza?

Sum si avvicina a me e mi guarda con occhi seri, come se mi deve dire qualcosa solo mia e sua.

“Autumn tesoro, ti ricordi la notte che mamma e papà non sono tornati?”

Annuisco e mi sento come quando ho cercato di urlare sott’acqua, nella nostra piscina.

“Eri triste e preoccupata e volevi sapere dov’erano.” 

Annuisco ancora.

Non voglio parlare di questo, non voglio ricordarmi queste cose.

Mi mancano la mamma e il papà.

Mi mancano sempre.

Mi mancano tanto.

“Vedi, Lindsay sta provando lo stesso ora. È triste e preoccupata per Regina, ha paura che le succeda qualcosa di brutto se non la trova subito.”

Guardo Lindsay e lei fa un sorriso strano, come se usasse solo metà bocca e i suoi occhi sono tristi. Le indico il pavimento e lei mi mette giù, le prendo la mano, prendo la mano di Sum, e vado verso l’uscita. Astraversiamo la strada ed entriamo di nuovo a scuola, che così tutta vuota e al buio sembra un posto nuovo, magico.

Ma anche spaventoso.

Ho fatto la scelta giusta, non voglio che la mia fidanzata stia qui tutta sola quando è buio.

Le porto fino alla stanza del riposino, ci provo almeno perché mi sbaglio tante volte, veniamo fermate e sgridate dalla signora custode, ma Sum le dice che c’è una bambina a scuola e lei sembra aver paura.

Io e Lindsay troviamo la stanza giusta, la mamma della mia fidanzata apre un armadio per volta e alla fine trova Regina che russa su una pila di materassi.

È davvero bellissima.

Lindsay la sveglia

“Lindsay Miller. Lasciami dormire.”

“Sei in punizione Regina. Giuro che se provi di nuovo a fare una cosa simile ti metto in punizione finché non diventi maggiorenne.”

La mia fidanzata si sveglia di più e si gratta gli occhi.

“Come mi hai trovato Lindsay Miller?” Si guarda attorno e alla fine mi trova. Nascondo la faccia tra le mani e ho molta paura sia arrabbiata con me, ma dovevo venire a riprenderla.

Dovevo.

Sento le sue braccia attorno a me e la sua voce sussurra al mio orecchio:
“Mi dispiace Principessa, non volevo farti piangere.” Mi da un bacio su una guancia e mi rende Rocco. “Grazie, mi è stato molto utile.”

Annuisco e asciugo una lacrima, Sum arriva nella stanza e abbraccia Lindsay.

“Tutto ok?”

“Oooooh io sto benissimo, ma la signorina è in punizione.”

Regina sbuffa: “Come se passare del tempo con quel succhiacazzi non fosse una punizione abbastanza grande.”

C’è un momento di silenzio, dove mia sorella e sua madre sembrano aver visto un fantasma, anzi almeno dieci.

“Regina Grace Miller. Chi ti ha insegnato certe parole?”

“La maggior parte delle parole me le hai insegnate tu, Lindsay Miller.”

“Non l’orribile appellativo con cui hai appena definito tuo padre, signorina.”

“Succhiaca…”

“Nooooo. Non lo ripetere. Se ti sento pronunciare un’altra volta una parola così oscena Regina…io…io…chiederò alla maestra di non farti sedere più con Autumn. Hai capito?”

“Ma maaaaammaaaaaa è stato lo zio Martin a dirmi che se ero arrabbiata lo potevo chiamare così.”

Il viso di Lindsay diventa tanto tanto rosso . “Ti assicuro che anche zio Martin verrà messo in punizione.”

“Ma è un adulto.”

“Regina!”

“Va bene mamma, scusa mamma.”

Summer mi solleva da terra e mi stringe forte a lei, tutte e due guardiamo la mia fidanzata e sua madre discudere, mia sorella ridacchia e non capisco perché visto che sembra un momento brutto. Mi bacia sui capelli e sospira.

“Sono molto, molto fortunata ad avere te come sorella.”

Non so perché me lo sta dicendo, ma sembra una cosa importante. “Anche io, Sum.”

Non scambierei la mia Summer nemmeno con un altro Rocco.
 
   
 
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