Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: eddiefrancesco    19/10/2021    1 recensioni
Costretta a cercare un impiego come dama di compagnia per mantenersi, Juliana è ormai rassegnata a vivere senza amore, quando le innocenti attenzioni di Nick, un caro amico di infanzia incontrato dopo molti anni ad un ballo, le fanno perdere il lavoro.
Per rimediare, il giovane gli offre un matrimonio di convenienza allorché al ricevimento di nozze uno degli invitati viene assassinato, deve aiutare il marito, principale sospettato, a risolvere il mistero.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nicholas la strinse a sé con forza, e quando si impadroni' della sua bocca, Juliana si sentì scivolare in un oscuro abisso di piacere al quale si abbandonò senza paura, avvolta dal calore della sua reazione. Lui le infilò le mani tra i capelli e tolse le forcine per lasciarli ricadere sulle spalle in una massa lucente, poi avvolse le dita intorno a quelle ciocche seriche, senza mai abbandonare la sua bocca. Juliana gli intreccio' le mani sulla nuca, ricambiandolo con ardore. I loro corpi aderivano l'uno all'altro, ansiosi di raggiungere l'appagamento che entrambi desideravano. Continuando ad accarezzarsi e a baciarsi, volteggiarono in una danza appassionata, liberandosi a uno a uno degli indumenti. La giacca da cavallerizza di Juliana cadde sulla spalliera di una sedia, quella di Nicholas per terra. Lui le sfilò la camicetta dalla gonna, ma i minuscoli bottoni resistettero alle sue dita, finché lei non gli venne in aiuto slacciandoli. Nicholas rimase a guardarla con gli occhi velati di desiderio mentre lei si sfilava la camicia dalle spalle con deliberata, sensuale lentezza e la lasciava cadere sul pavimento. Sotto l'impalpabile cotone della sottoveste si intravedeva il suo seno a stento trattenuto dal nastro che la chiudeva. Nicholas lo sciolse e i due lembi dell'indumento si aprirono. Uno per uno sciolse gli altri lacci, seguendo con lo sguardo il movimento delle dita. Finalmente la guardò negli occhi e Juliana vi vide la forza del desiderio brillare nel buio. «Sono stato sveglio ogni notte sognando tutto questo. Mi sono dato mille volte dello stupido per aver suggerito questa messinscena del matrimonio casto.» sussurro' lui con voce roca. Juliana scoppiò in una breve risata. «Anch'io.» Nicholas si chino' a baciarla con passione, poi si allontanò di un passo e le sfilò la sottoveste, mandandola a raggiungere gli altri indumenti per terra. Il suo sguardo indugio' carezzevole sui seni prima che li accarezzasse con le dita; poi prese le morbide rotondità nelle mani, finché tutto il suo corpo non vibro' per l'intensità del piacere che provava. Juliana emise un sommesso gemito. Voleva di più, voleva sentire tutto quello che era possibile sentire, preda di un desiderio che pulsava nel profondo di lei. Juliana pensò che non sarebbe riuscita a rimanere in piedi a lungo, ma proprio in quel momento lui la sollevò da terra, baciandola avidamente. Un piacere così intenso da essere quasi doloroso vibro' dentro di lei mentre si aggrappava alle sue spalle con un profondo gemito sensuale. Voleva tutto e subito, in un groviglio di emozioni confuse. Con dita tremanti gli slaccio' i bottoni della camicia e infilò le mani sotto il tessuto per esplorare la distesa muscolosa del petto, e sorrise al sommesso mugolio di piacere che gli scaturì dalla gola. Quando lui si sfilò la camicia, Juliana colse l'opportunità di posare le labbra sulla sua pelle. Nicholas rimase immobile per un istante, quasi trattenendo il fiato, poi, mormorando il suo nome le affondò le mani fra i capelli mentre la bocca di lei lo esplorava. Quando fu sul punto di esplodere, si staccò per togliersi gli stivali e i pantaloni. Anche Juliana finì rapidamente di spogliarsi, troppo eccitata per sentirsi timida e imbarazzata. Guardò il corpo slanciato e muscoloso del marito e si sentì percorrere da un fremito di desiderio. Non aveva mai visto un uomo nudo prima, e in quel momento apprezzo' la rude bellezza dei muscoli e delle ossa. «Sei bellissima» mormorò Nicholas, prendendola nuovamente tra le braccia e baciandola come se non potesse saziarsi di lei. Juliana aderì al suo corpo, abbandonandosi alla deliziosa sensazione delle sue mani che la esploravano nei punti più intimi e segreti. Nicholas prese uno dei teli che ricoprivano i mobili e lo stese a terra, poi la invitò ad adagiarsi sopra e si distese al suo fianco. Con calma riprese a baciarla e ad accarezzarla, protraendo il piacere finché Juliana non pensò che sarebbe esplosa. Poi, finalmente, si posiziono' sopra di lei; si fermò quando la sentì trattenere il fiato alla prima sensazione di dolore e la guardò negli occhi. Juliana gli sorrise e gli prese il volto tra le mani per baciarlo mentre si rilassava per accoglierlo. Lo abbraccio' aggrappandosi alle sue spalle e affondando le dita nella schiena, assecondando il ritmo delle sue spinte, sempre più forti e rapide, mentre insieme cavalcavano verso qualcosa di elusivo che sembrava balenare appena fuori dalla loro portata. Juliana aveva la sensazione che ogni fibra del suo corpo tendesse a quella meta sconosciuta. Poi, finalmente, si sentì scuotere da un brivido e il piacere esplose in lunghe ondate che pulsavano nel suo corpo. Con un gemito soffocato, Nicholas si abbandonò sopra di lei, svuotato e ansante. Juliana chiuse gli occhi, assaporando quell'istante delizioso. Gli accarezzo' la schiena e i capelli umidi di sudore. Era consapevole che quello che era appena successo tra loro nasceva dal desiderio ma non dall'amore, e una parte di lei temeva che Nicholas non sarebbe mai riuscito ad amarla. Ma mentre lo teneva stretto a sé, si disse che si sarebbe accontentata... per il momento. Trascorse il resto della giornata come sospesa in una nuvola di felicità, una felicità che fu ancor più completa quella notte, quando Nick aprì la porta che divideva le loro stanze e la prese tra le braccia. Dopo aver fatto l'amore non se ne andò, ma la tenne stretta per tutta la notte e il mattino dopo, quando si svegliarono, fecero nuovamente l'amore. Nicholas la lasciò che lei dormiva ancora e quando si sveglio', Juliana scoprì con un certo imbarazzo che era trascorsa da tempo l'ora della colazione. Arrossi' quando la cameriera entrò nella stanza con un vassoio di tè e del pane tostato e le sorrise. Ma era troppo felice per lasciarsi turbare da quella punta di imbarazzo e canticchio' mentre faceva il bagno e indossava l'abito che Celia aveva preparato per lei. Più tardi, vestita e pettinata, scese in soggiorno, dove trovò Seraphina e Lilith. Quest'ultima stava lavorando a un ricamo che teneva in grembo mentre la figlia guardava fuori dalla finestra con aria annoiata. Seraphina sollevò lo sguardo e sorrise quando vide entrare Juliana. «Oh, bene. Speravo in una distrazione. Winnie è uscita a fare una passeggiata e mi ha lasciata qui senza niente da fare.» Lilith lanciò un'occhiata severa alla figlia, guardò di sfuggita Juliana e tornò a concentrarsi sul suo lavoro. Era chiaro che non le interessava minimamente alleviare lo stato d'animo della figlia. «Che cosa ti piacerebbe fare?» domandò Juliana. Stava per suggerire una partita a carte, ma si rese conto che non sarebbe stata la cosa più adatta, data la predisposizione di Seraphina al gioco d'azzardo. «Qualsiasi cosa. Ero quasi tentata di raggiungere Winnie in giardino.» le rispose la cugina. Juliana sapeva che erano arrivate diverse lettere di condoglianze che richiedevano una risposta, ma era altrettanto sicura che Seraphina non avesse alcun desiderio di dedicarsi a quel compito. «Forse potremmo raccogliere un po' di fiori per riempire i vasi» propose. Seraphina arriccio' il naso all'idea. «Lo lascerò fare a te e a Winnie. La vita di campagna è così noiosa.» «Seraphina!» la rimprovero' bruscamente Lilith, fissandola con i gelidi occhi azzurri. «Non mi aspetto che Juliana pianga per tuo fratello e non mi sorprende che ritenga appropriato riempire la casa di fiori anche se sono solo due giorni che l'abbiamo sepolto. Ma vorrei che almeno tu mostrassi un po' di rispetto.» «Mi spiace, mamma» mormorò Seraphina. «Dispiace anche a me, Lilith. Non ci avevo pensato. Non raccoglieremo nessun fiore.» si affretto' a dire Juliana. «Fai come ti pare. Dopo tutto è casa tua, adesso.» replicò Lilith. Juliana sospirò. Era chiaro che il lutto non aveva fatto dimenticare a Lilith il risentimento.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: eddiefrancesco