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Autore: Atenah    19/10/2021    0 recensioni
[Seguito di "Sherlock, Lupin e io - Un'Ultima Missione]
L'era dei "Segugi di Briony Lodge" si era chiusa come il sipario dopo un meraviglioso spettacolo, di quelli che ti lasciano con un formicolio caldo e dolce nella pancia.
Avrei però dovuto sapere che ad uno spettacolo segue sempre un altro, il sipario si aprirà e chiuderà infinite volte, ed in realtà la calma assoluta non è mai stata adatta a me.
Avrei dovuto considerare l'inarrestabile circolo della storia. La mia era, anzi, la nostra era era alle porte: quella di Holmes, Lupin e io.
Genere: Avventura, Mistero, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Irene Adler, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anni di bassa marea

 

Era l’anno 1923, novembre di preciso, e la mia vita era tanto placida quanto quella di una farfalla in un campo di fiori.

Il famoso periodo di tempesta e fulmini, l’adolescenza, era stato sostituito nel mio caso da un mare piatto e senza venti. 

A quindici anni, dopo aver passato un periodo in Danimarca presso l’International People’s College, ero in pace con me stessa e con il mondo, ed ero felice. Forse dopo tutte le turbolenze che avevano occupato i miei anni d’infanzia avevo deciso inconsciamente di concedermi una pausa, una piccola vacanza. 

L’era dei “Segugi di Briony Lodge” si era chiusa come il sipario dopo un meraviglioso spettacolo, di quelli che ti lasciano con un formicolio caldo e dolce nella pancia. Così per un paio di anni mi dedicai allo studio, a seguire e scoprire le mie passioni, mentre mia Irene, Sherlock e Lupin si dedicarono finalmente e meritatamente alla loro pensione ed alle cose per cui non avevano avuto tempo durante le loro vite impegnate.

Avrei però dovuto sapere che ad uno spettacolo segue sempre un altro, il sipario si aprirà e chiuderà infinite volte, ed in realtà la calma assoluta non è mai stata adatta a me. 

Avrei dovuto considerare l’inarrestabile circolo della storia. La mia era, anzi, la nostra era era alle porte: quella di Holmes, Lupin e io.  

 

Al mio diciassettesimo compleanno mia madre mi aveva preso da parte con un sorriso di quelli che promettono sorprese o buone notizie e mi aveva ufficialmente dato il permesso di iscrivermi al programma di formazione del SIS, meglio conosciuto come Secret Intelligence Services, se lo avessi voluto. 

Aveva anche aggiunto che solo perché quella era stata la sua scelta da giovane donna, non voleva dire che io avrei dovuto fare la stessa cosa e che, se mi fosse improvvisamente saltato in testa di fare la pasticcera piuttosto che la sarta non ci sarebbe stato problema. Io avevo riso e le avevo dato un gran bacio sulla guancia, dicendole che la pasticcera non mi sarebbe dispiaciuto per niente ma che sì, sarei stata molto contenta di iscrivermi.

Così avevo iniziato i miei allenamenti e varie lezioni presso Vauxhall Cross nei quartieri generali del SIS e nonostante tornassi spesso a Briony Lodge con i muscoli dolenti o un gran mal di testa dopo aver passato ore fra lezioni di politica, giurisprudenza e sicurezza interna, ero contenta e vedere i miei progressi mi soddisfaceva enormemente.

Fu proprio in quei primi mesi che la mia conoscenza con Elise Holmes si trasformò in un’amicizia stretta che rimase tale da allora in poi. Dopo essere tornata dalla Danimarca avevo avuto modo di incontrare la nipote di Sherlock, ma i suoi studi ad Oxford, in combinazione con lo stesso programma di formazione che io stavo iniziando proprio in quel momento,avevano reso una frequentazione costante pressoché impossibile. 

Nel 1923 iniziammo ad incrociarci spesso negli ambienti di Vauxhall Cross, io come recluta in allenamento e lei come giovane agente a solo 20 anni. 

Dopo il primo anno ad Oxford Elise era tornata a Londra dicendo di non sopportare la puzza sotto al naso di cui gli ambienti universitari erano fin troppo pieni e si era rassegnata a pendolare con il treno. Nonostante avessimo tutti insistito che si ritrasferisse con noi a Briony Lodge, Elise aveva fatto suo un piccolo ma graziosissimo appartamento al numero 3 di Greencoat Place a Westminster nel quale mi invitava alcune volte per un the.

In realtà il nostro piccolo quartiere generale personale era diventato locale nelle vicinanze del British Museum nella Coram Street. Il Golden Corner era un vero gioiellino nascosto. Il proprietario, Ernest Balinski, da tutti chiamato Ernie, era una ex guida del British Museum specializzato in arte araba antica. Quando era arrivato il momento di andare in pensione non era stato assolutamente disposto ad abbandonare la sua passione per l’arte e così aveva creato un museo nella sua stessa casa. 

Al piano inferiore vi era un pub aperto dalle 11.00 del mattino in poi con un piccolo palco di legno scricchiolante sul quale io ed Elise ci esibivamo ogni mercoledì con duetti per pianoforte e violino con un successo sorprendente. Al secondo piano invece c’era una vera e propria galleria d’arte che esponeva numerose opere che vari pittori di Londra mettevano in vendita, tra cui anche alcuni quadri di Elise; ad ogni acquisto di un cliente Ernie riceveva il 10%.

L’ambiente era magnifico, insomma, si poteva respirare arte ed allegria a pieni polmoni. Io ed Elise ci eravamo ormai fatte un nome con i nostri piccoli concerti del mercoledì sera ed le persone ridevano quando Ernie annunciava con la sua voce un po’ stridula il duo “Adler & Holmes”, anche se ovviamente sostenemmo sempre che si trattasse solo di una coincidenza.

Il fatto è che le coincidenze esistono per quanto improbabili, quindi accadono raramente e quando avvengono alcune sono più meravigliose di qualunque regalo e presto, proprio lì al Golden Corner, era in arrivo per caso, Il Caso del Primo Incontro.

   
 
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