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Autore: katyjolinar    20/10/2021    8 recensioni
[OMEGAVERSE] Storia di un giovane guerriero che si imbatte in una sua compagna d'infanzia.
Storia partecipante a "luoghi dell'orrore" indetto dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel Regno dell'Ovest la società era rigorosamente divisa secondo tre categorie di persone.

Più in alto, ad occupare ruoli di comando, c'erano gli Alfa, uomini e donne dalla grande forza. La famiglia reale stessa era composta esclusivamente da Alfa e comandava a pugno duro tutto il Regno, spalleggiata dalle maggiori famiglie nobili.

Subito sotto di loro c'erano i Beta, che comprendevano circa un terzo della popolazione. Erano principalmente commercianti e persone comuni, ma facevano ogni tipo di lavoro, se necessario.

E poi c'erano gli Omega, lo scalino più basso della piramide sociale. Erano schiavi, uomini e donne senza libertà, di proprietà principalmente degli spietati Alfa.

Ciò che avevano di speciale gli Omega era la loro capacità riproduttiva: gli uomini, come le donne, erano in grado di portare avanti una gravidanza, e per questo venivano spesso usati come concubini dagli Alfa. Di contro, le donne Alfa erano in grado di ingravidare un omega, oltre ad essere esse stesse in grado di portare avanti una gravidanza.

Inoltre, a differenza delle donne Beta, avevano un periodo di ovulazione non nascosto, e gli Alfa reagivano, spesso violentemente, ai loro calori. L'unico modo per ridurre le reazioni violente era il rituale della "marchiatura": un Alfa reclamava la proprietà esclusiva di un Omega marchiandolo con un morso. Tale rituale faceva sì che nessun altro Alfa a parte il proprietario legittimo potesse più percepire i calori dell'Omega in questione.

In questa società rigidamente suddivisa esistevano anche delle strutture dove venivano cresciuti gli orfani e i trovatelli. Anche in questo caso i bambini erano rigidamente suddivisi. Le strutture riservate agli Omega avevano l'unico scopo di preparare la "carne da macello": una volta raggiunta la maggiore età i ragazzi e le ragazze venivano venduti al miglior offerente con l'unico destino di diventare partorienti di eredi per i facoltosi Alfa.

Al contrario, nelle strutture riservate agli orfani Alfa e Beta, i ragazzi venivano preparati a lavori di responsabilità e a una vita più libera. I ragazzi Alfa più fortunati potevano sperare nell'adozione in qualche facoltosa famiglia nobile, e i Beta potevano trovare un lavoro dignitoso o una famiglia ricca in cui integrarsi. I meno fortunati, comunque, riuscivano sempre a trovare un buon lavoro e avere una vita libera e senza problemi.

Era in uno di questi istituti che viveva Danhum, un ragazzotto Alfa di dodici anni, un bulletto attaccabrighe a capo di una piccola banda che prendeva di mira i Beta apparentemente più deboli di loro.

Per la sua età era molto alto, le spalle erano larghe e il fisico era adatto a lavori più duri, tanto che gli istitutori lo avevano indirizzato verso lo studio delle arti guerriere, così che, una volta uscito di lì, avesse potuto mirare a una brillante carriera militare.

I capelli neri erano sempre tenuti ribelli, e gli occhi, del colore del ghiaccio, incutevano terrore nei piccoli Beta che lui e i suoi gregari prendevano di mira.

Ma non tutti si facevano intimorire dai suoi modi e dal suo aspetto. C'era infatti una bambina, una biondina magra e minuta per i suoi dieci anni di età, che non aveva affatto paura di lui.

Erya, infatti, vendeva cara la pelle ogni volta che veniva presa di mira, tanto che, per Danhum, era diventata una questione di principio riuscire ad avere la meglio su di lei, così che aveva iniziato a prenderla di mira anche da solo, e le loro scazzottate erano ormai all'ordine del giorno, tanto che a un certo punto gli istitutori avevano smesso di dividerli, anzi, avevano indirizzato anche la bambina verso lo studio delle arti militari, nonostante il suo fisico minuto e per niente minaccioso.

I due crescevano, scandendo le giornate tra insulti reciproci e risse, che si calmavano solo quando uno dei due si prendeva qualche malanno e finiva in infermeria, tipo quando Danhum, a quindici anni, prese una forte influenza che lo costrinse a letto per due settimane, o quando Erya, a tredici anni, venne messa in isolamento per una settimana dal medico dell'istituto a causa di una non ben precisata malattia altamente infettiva.

Danhum divenne un giovane uomo imponente, un diciottenne pronto per intraprendere la carriera militare, una volta uscito dall'orfanotrofio, avvenimento che sarebbe successo da lì a pochi giorni, mentre la sedicenne Erya era rimasta minuta, non arrivava neanche all'altezza del petto del giovane, ma lui conosceva bene la potenza dei suoi piccoli pugni, che l'anno prima erano stati in grado di rompergli il setto nasale con un colpo solo.

E quella sera piovosa non era diversa dalle altre. Mentre gli altri ragazzi erano al chiuso a godere del caldo fuoco del camino, i due si stavano azzuffando nel fango.

Il giovane aveva appena ricevuto un pugno in pancia, e aveva reagito bloccando la ragazza a terra usando il peso del suo corpo.

"Avanti, racchia!" ringhiò Danhum "Domani me ne vado! Fammi contento, dillo! Di' che sono più forte di te! Ammettilo! Tanto sappiamo entrambi che è la verità!"

"Mai!" rispose lei, a denti stretti "Tu sei solo un bullo, e tale resterai! Ti odio! Spero che ti ammazzino lì fuori, così non rischierò di incontrarti quando uscirò anche io!"

Detto ciò gli sputò in faccia e, con un impeto di forza, gli tirò una ginocchiata tra le gambe abbastanza forte che lui dal dolore perse la presa, permettendole di liberarsi e restando accasciato al suolo mentre lei correva in casa, sotto la pioggia battente.

Fu questa la loro ultima conversazione. Il giorno dopo Danhum preparò le sue cose e lasciò l'orfanotrofio, iniziando la sua nuova vita fuori di lì.

   
 
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