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Autore: Harry Fine    23/10/2021    2 recensioni
Iselen Surana, Runaan Mahariel, Aida Tabris, Persephone Cousland, Micah Brosca e Aura Aeducan vivono ognuno la propria vita, tutti bloccati dai loro problemi e deliziati dai loro affetti. Nessuno di loro sa chi siano gli altri, ma molto presto dovranno unirsi e affrontare il Flagello, la calamità peggiore che loro e il loro mondo abbiano mai visto e che minaccia di inghiottire ogni cosa, insieme ad un'improbabile compagnia di alleati, facendo tutto ciò che è necessario per salvare il paese che conoscono. Anche se il prezzo potrebbe essere troppo alto.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Alistair Therin, Custode, Morrigan, Nuovo personaggio, Zevran Arainai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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Persephone stava guardando il corpo esamine di Neria da svariati minuti, sentendo il silenzio nella stanza diventare sempre più assordante e difficile da sopportare. Aveva persino iniziato a mordersi le unghie per il nervosismo, come quando era una ragazzina.

Cerere era accucciata ai piedi della padrona, strusciandosi ogni tanto contro le sue gambe per confortarla, ma la ragazza si sentiva comunque tesa. Anche se non conosceva affatto quella maga, non voleva che morisse.

E soprattutto Sapeva cosa avrebbe significato un suo fallimento: probabilmente lei sarebbe morta comunque, Connor sarebbe diventato un abominio completo e tutti loro avrebbero dovuto combattere un'altra battaglia estenuante per proteggere il castello, il villaggio e Arle Eamon.

 

 

E non era la sola a sentirsi nervosa. Iselen, il suo mabari bianco e Jowan stavano fissando Neria come se ne andasse della loro vita, non sembravano nemmeno battere le palpebre, e anche Aura stava pulendo il suo spadone per l'ennesima volta, per sfogarsi e difendersi in caso di attacco.

Leliana e l'anziana incantatrice, Wynne, erano vicine all’Arlessa, che stava artigliando il bracciolo senza neanche guardare la tisana rilassante preparata apposta per lei dalla maga.

Bann Teagan e il primo Incantatore invece erano poco distanti, tenendo d'occhio Jowan e Neria a turno, le espressioni grevi che evidenziavano le loro occhiaie e la loro paura. L'anziano mago sembrava più vecchio che mai in quel momento.

Gli unici che effettivamente non sembravano affatto toccati dalla situazione erano Micah, Morrigan e Sten, seduti contro il muro.

 

 

Per il Qunari non era rimasta sorpresa. Non sapeva quasi nulla su di lui, ma era abbastanza sicura di non avergli mai visto cambiare espressione in quattro giorni: era rimasto immobile fuori dal salone, di guardia alle scale come una statua. Per l’eretica invece… aveva preferito tenersene lontana. Aveva un modo di fare che le faceva accapponare la pelle con quei suoi sorrisi ferini e le sue parole taglienti, e Si vedeva lontano un miglio che non le importava nulla del destino di Connor. 

Per la nana invece non poteva essere altrettanto sicura. Era rimasta a difendere Redcliffe solo perché costretta da Aura e stava guardando avidamente il denaro che le aveva dato il Bann senza curarsi del resto, eppure aveva affrontato una torre piena di abomini aiutando i custodi, quindi magari sotto sotto anche lei capiva qual era la cosa giusta.

 

Sinceramente, lei sperava solo che quel ragazzino tornasse normale il più presto possibile. Ciò che era accaduto al villaggio era stato già abbastanza brutto da vedere, e come se non bastasse L'immagine di Oren continuava a sovrapporsi con la sua e lei non poteva fare a meno di sentirsi sulle spine. E che una cosa simile fosse successa ad un brav'uomo come Arle Eamon…

 

Ma ormai era abituata alla sfortuna. Dopo essere fuggita da Altura Perenne, si era spostata a sud per settimane, nel tentativo vano di trovare Fergus o l’esercito imperiale e il re per chiedere aiuto contro Howe. Ma quando le era giunta notizia di Ostagar e di come il Teyrn Loghain e i suoi uomini fossero sopravvissuti per miracolo mentre persino i custodi grigi erano morti, aveva perso ogni speranza di ritrovare suo fratello ancora vivo.

E il fatto di non aver nemmeno potuto bruciare i suoi resti e dirgli addio era il suo più grande rimpianto. Pregava solo che lui, Oriana, Oren e I loro genitori avessero trovato la pace al fianco del Creatore.

 

 

Ma sapere di essere l'ultima Cousland aveva solo incrementato il suo odio verso Howe, così come la sua decisione di riprendersi il castello, il proprio onore, tutta Altura Perenne e farla pagare a quella serpe traditrice! Avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo!

Infatti, dopo aver trascorso un po' di tempo a pregare per i suoi cari, si era diritta verso Redcliffe insieme a Cerere, nascondendo la propria identità nel caso qualcuno degli uomini di Howe le desse la caccia, in cerca di Arle Eamon. Era certa che lui sarebbe stato in grado di aiutarla, era sempre stato un amico della sua famiglia e aveva combattuto al fianco di suo Padre in più di un’occasione.

 

 

Peccato che, quando era arrivata, aveva trovato il villaggio attaccato dai non morti ed era rimasta per aiutare insieme a Aura e MIcah, cercando di salvare di quante più persone poteva, lottando senza sosta contro quei mostri. E infine, aveva incontrato i custodi e aveva scoperto che non solo un bambino era stato posseduto, ma anche che un Maleficar aveva avvelenato l'Arle su ordine di Teyrn Loghain.

Quando lo aveva saputo, era rimasta di stucco. Il Teyrn era un eroe di guerra, un uomo lodato nei libri di storia per il suo intelletto e la sua lealtà, ed era il migliore amico di Re Maric e della Regina Rowan, la sorella dell'Arle. E tutt’ora non ne era del tutto convinta, però questo l'aveva portata a dubitare sulle sue accuse contro i custodi grigi.

Runaan, Alistair e Iselen le erano sembrati tutti molto diversi tra di loro e non sempre in accordo, le urla che aveva sentito giorni prima ne erano una prova, ma tutti loro si erano impegnati per salvare Redcliffe. Non sembravano dei traditori del paese.

 

 

《Lady Cousland, vi sentite bene?》 La distrasse la voce del ramato, mentre le porgeva una tazza di the

《Oh si, grazie. Ma per favore, vi ho già detto di chiamarmi Persephone. Abbiamo la stessa età.》 Rispose, bevendo un lungo sorso con aria grata.

 

Il ragazzo arrossì vagamente, annuendo. 《Scusami. È difficile non trattarti come una nobile. E puoi darmi del “tu”》

La ragazza, nonostante la situazione tesa, si lasciò sfuggire un sorriso. 《Non molti mi definirebbero una brava nobile. Amo troppo stare all'aperto con Cerere a tirare con la spada per esserlo.》

 

 

Il ragazzo esalò una risatina nervosa, bevendo dalla propria tazza. Lui le aveva fatto un’ottima impressione. Tra I tre custodi grigi sembrava il più aperto e solare, come dimostravano le sue costanti battute, ma anche il più gentile e generoso. Di sicuro aveva dimostrato molto coraggio durante la battaglia di Redcliffe, insieme a ottime capacità di combattente. 

Probabilmente anche per questo le ispirava fiducia, così come Leliana. Aveva parlato molto con lei in quei giorni, e la ragazza non solo le era sembrata una brava persona, ma le aveva anche raccontato ciò che tutti loro avevano affrontato prima di arrivare a Redcliffe. E doveva ammettere di essere rimasta davvero colpita. Non era da tutti combattere la prole oscura in quel modo, anzi erano le uniche persone che conosceva disposte a farlo.

 

 

《Ah, a proposito, mi dispiace tanto per quello che è successo alla tua famiglia. Sono sicuro che Re Cailan avrebbe fatto di tutto per aiutarti. Ma Eamon farà altrettanto. È un brav'uomo e un grande guerriero. Ti aiuterà di sicuro contro Howe quando si sveglierà.》

La ragazza annuì, stringendo la tazza con più forza, mentre Cerere uggiolava. Aveva raccontato al gruppo ciò che era accaduto ad Altura Perenne e alla sua famiglia, e ripercorrerlo aveva fatto male tanto quanto viverlo, e Alistair e Bann Teagan le avevano subito assicurato il proprio aiuto. Era molto grata a entrambi, ma era sicura che senza Arle Eamon la situazione non sarebbe filata Così liscia. La morte di un uomo così importante avrebbe distrutto il paese.

 

 

《Posso chiederti una cosa? Davvero Loghain ha abbandonato voi e il re alla prole Oscura?》 . Stava cercando di distrarsi, ma era davvero curiosa di sapere cosa fosse davvero successo a Ostagar. Immaginare che un uomo di tale fama avesse tradito il re suo genero e tutto il suo paese a cui aveva giurato lealtà, era impensabile.

Il ragazzo si incupì. 《Si. Lui e I suoi uomini avrebbero dovuto attaccare non appena ricevuto il segnale, ma non sono mai venuti. Il re e tutti i custodi grigi sono morti per colpa della sua ritirata. Duncan è morto per la sua ritirata. Ma La pagherà per questo.》

 

 

La ragazza rimase sorpresa dalla rabbia nella sua voce, ma aveva capito che questo Duncan era stato il mentore di Alistair, una persona importante per lui. Però era il suo racconto la cosa più incredibile. Aveva studiato gli eventi della guerra della liberazione decine di volte e Non avrebbe mai creduto che l'eroe del fiume Dane si fosse comportato così se a dirglielo non fosse stata una fonte diretta. Dopotutto, perché Alistair avrebbe dovuto mentire su una cosa simile? Ma era sempre più confusa sul motivo per cui il Teyrn lo avesse fatto.

Però fu distratta da un debole rantolo emesso da Neria. Tutti i presenti nella stanza puntarono lo sguardo sulla maga, che spalancò gli occhi e si tirò su di scatto, ansimando come se avesse corso per ore.

 

《Allora?!》 Le chiese Teagan, concitato.

La ragazza si prese un secondo per riprendersi, tenendosi il petto, per poi sorridere. 《Il demone del desiderio è morto. Connor è salvo.》

 

 

Un urlo di gioia da parte di Isolde riempì la stanza, prima che la donna si precipitasse al piano di sopra a prendere il figlio, e tutti poterono notare gli occhi del Bann diventare lucidi per un attimo mentre guardava i vari maghi nella stanza più Alistair, Runaan e Micah. 《Per il Creatore… lo avete salvato. Grazie, grazie di tutto. Non potrò mai ripagarvi abbastanza. Sappiate che Eamon sarà più che felice di aiutarvi contro Loghain appena si sveglierà. E per caso… Sappiamo quando accadrà?》 Chiese speranzoso a Neria.

L’elfa si morse il labbro. 《Mi dispiace, ma non lo so. Connor ha stretto un patto con il demone per impedire al veleno di uccidere suo padre. E lei ha tenuto fede all'accordo: il sonno magico che circonda vostro fratello tiene la tossina in stasi, ma non l’ha eliminata e se non troveremo un modo per rimuoverla…》 

《Lo ucciderà.》 Terminò per lei il Bann, rivolgendo poi uno sguardo di puro odio verso Jowan.

 

《Ci deve essere una soluzione. Avete provato a chiedere a Iselen e Wynne? Sono ottimi guaritori. Magari insieme....》 Provò a proporre Leliana, ma l'uomo scosse la testa.

《Ormai l'unica cosa che può salvare mio fratello è l’urna delle sacre ceneri.》

 

 

Alistair guardò nervosamente Iselen, poi Runaan e infine Persephone. Nessuno di loro aprì bocca. 《Bann Teagan, non siamo nemmeno sicuri che l’Urna esista, è una leggenda. E anche se fosse vera… dove potremmo andare a cercarla?》 Disse cautamente il ramato.

La speranza sul volto dell'uomo continuò solo a crescere. 《A Denerim c'è un uomo, uno storico della Chiesa molto accreditato, che ha scritto molti compendi sulle Ceneri. Si chiama Genetivi. Se c'è qualcuno che può aiutarvi, è lui.》

 

 

Il ramato si morse il labbro, ancora combattuto, ma si sforzò di restare possibile. Se esistevano Demoni capaci di creare un’imitazione della sua famiglia o che potevano salvare un uomo dalla morte, perché le ceneri non potevano essere altrettanto vere?

《E va bene, andremo a Denerim per parlare con fratello Genetivi e faremo in modo di tornare da voi il più presto possibile.》 Disse, mentre Persephone, Leliana e Wynne  annuivano a loro volta. Senza l’Arle, opporsi a Loghain e al Flagello sarebbe stato impossibile. Il Ferelden sarebbe caduto senza di lui.

Però, nella stanza si diffuse un vago senso di disagio e anche di fastidio a quelle parole, viste le espressioni di Morrigan, Runaan, Aura e Sten. Non bastava affrontare un esercito di cadaveri ed una torre di abomini, ora dovevano andare alla ricerca di un mito!? 

 

 

Ma ad Iselen non importava in quel momento. Stava guardando Jowan e Neria, ancora accanto a lui. 《Che cosa accadrà a Jowan?》 Chiese e il viso del Bann si indurì di nuovo.

《Ti devo un grosso debito, custode, ma non lascerò che questo Maleficar se ne vada impunito dopo ciò che ha fatto. Quello che è successo ad Eamon è Connor è colpa sua. Lo terremo qui finché mio fratello non si sveglierà. E se non dovesse farlo, espierà i suoi peccati con la morte.》

L'elfo lo guardò dritto in faccia, tenendo testa al Bann. 《Ha combinato un disastro, non lo nego, ma è stato raggirato da Loghain e ha fatto del suo meglio per aiutare noi e Connor. Non merita la morte!》

 

《Iselen…》 Parlò debolmente il corvino, da dietro di lui. 《Non serve che tu corra altri rischi per me. Tutto questo è stata colpa mia. Avrei dovuto essere più furbo e fuggire con voi quando ne avevo la possibilità, ma ormai non posso più tornare indietro. Accetterò la punizione, qualunque essa sia.》.

L'elfo strinse I pugni, mentre le guardie trascinavano via il suo amico in catene, sentendo il mana congelare sulle dita, ma cercò di calmarsi. Una volta salvato l'Arle, lo avrebbe covinto a tirare fuori il suo amico da lì. Rilasciò la stretta delle dita, per poi rivolgersi verso Neria. 《Almeno tu, verrai via? Lo so che sei arrabbiata con me per Solona, ma ora posso liberarti da quella prigione. Non voglio più saperti rinchiusa lì dentro, soprattutto non ora che il Circolo è ridotto così.》

 

La ragazza sospirò, per poi abbracciarlo. 《Iselen, non è colpa tua e sai bene che Solona ti prenderebbe a calci se ti sentisse. 》  Disse con aria malinconica, accarezzandogli il viso. 《E non sai quanto l’idea di viaggiare con te mi renda felice. Mesi fa avrei accettato la tua proposta in un secondo, ma ormai non posso. 》

L’altro elfo sentì il cuore sprofondare, ma lei continuò a sorridere.  《Tu sei diventato un custode per aiutarci, Solona è morta per difenderci e io non posso essere da meno. Ciò che è accaduto alla Torre è stato il frutto di secoli di rancore e io non voglio che continui. Tornerò al Circolo e farò in modo di cambiarlo dall'interno, renderlo un posto dove i maghi possano essere felici e dove la magia e la cultura fioriscano. Ma ci sarò quando ti servirà aiuto, potrai sempre contare su di me.》

 

 

Il mago dalla pelle scura sentì una enorme sensazione di fierezza e tristezza riempirgli il cuore. La sua amica, la sua Sorellina, era cresciuta così tanto, ma sapere di doverle dire di nuovo arrivederci per vederla tornare in quella prigione… Non sapeva come sentirsi ad essere sincero. Voleva dirle di lasciar perdere e venire con lui, però lei non lo avrebbe fatto. Non quando era così determinata.

Wynne gli si avvicinò appena la vide andare via insieme ad Irving, mettendogli una mano sulla spalla. 《Starà bene. Il mondo ha bisogno di maghi come voi. E chissà, forse riuscirà davvero a ricostruire il Circolo.》

《Se qualcuno può rendere quel posto un luogo felice, quella è lei.》 Disse lui con sospiro.

 

 

 

**

 

 

 

A Danerim, nel palazzo reale, Loghain stava guardando il focolare con fare torvo, le rughe austere sul suo viso più profonde che mai. La situazione si era fatta molto più complicata di quanto previsto. Da quando si era reso reggente per sua figlia Anora, aveva fatto in modo di mantenere il paese stabile, ma sempre più Bann gli avevano inviato missive, chiedendo spiegazioni e rifiutandosi di inchinarsi a lui.

E come se non bastasse, Da poco tempo alcuni dei suoi uomini erano tornati con serie ferite, dichiarando di aver incontrato a Lothering i tre custodi grigi sopravvissuti a Ostagar e riferendo che combattevano come un'armata. E non solo; avevano detto che a guidarli a quanto pare era un mago: L’elfo scuro dalla lunga treccia che aveva conosciuto alla fortezza.

Questo avrebbe potuto mettere in seri guai tutto quello per cui aveva lottato. Per cui lui, Maric e Rowan avevano lottato. Sentì la solita stilettata di nostalgia nel ripensare ai suoi migliori amici, le persone con cui aveva condiviso ogni cosa. Ormai di loro non restava più niente. E in parte era colpa sua.

 

Se solo Cailan gli avesse dato retta invece che fare lo sciocco e offrire così tanto a quella serpe dell'imperatrice di Orlais…

La rabbia tornò a stringergli il petto come quando aveva scovato e aperto quelle lettere. Il solo ricordo di quel tono colloquiale gli faceva ribollire il sangue. E quello che aveva letto…

 

A distrarlo ci pensò l'arrivo di Rendon Howe, il suo ultimo collaboratore e nuovo Teyrn di Altura Perenne, oltre che Arle di Amaranthine. 《Mio signore, la situazione lungo il confine orlesiano è calma. Le pattuglie mi hanno informato che ogni tentativo degli Chevaliers di entrare nel paese è stato respinto. Così come Le missive dei custodi grigi di Orlais.》

L'uomo annuì, grattandosi il mento. Howe non gli piaceva, aveva una lingua biforcuta e un’etica degne di un serpente a sonagli, ma si era rivelato un ottimo alleato fino ad allora. Senza di lui, tenere sotto controllo gli altri Bann e Teyrn sarebbe stato molto più dispendioso.

 

Però l'altro non sembrava del tutto soddisfatto. 《Ci sono delle… complicazioni, date da certe voci che dei custodi grigi siano sopravvissuti ad Ostagar. Molti rifugiati di Lothering hanno affermato di averli visti e Redcliffe canta le loro lodi. Temo che presto i nostri stimati colleghi possano iniziare a pensare che siano loro i veri eroi. Alcuni già lo pensano, come sapete.》

La ruga tra le sopracciglia di Loghain diventò ancora più accentuata, ma il sorriso viscido di Howe tornò sul suo viso. 《Non preoccupatevi, ho già intenzione di eliminare il problema il più presto possibile. Ma restano i custodi grigi. Non possiamo andare da loro e stanarli, quindi ho pensato ad un modo più… discreto per sbarazzarcene.》 Rispose lui, mentre una figura avvolta da un mantello scuro entrava nella stanza.

 

 

Loghain vide un mento abbronzato spuntare da sotto il cappuccio e un tatuaggio scuro sulla guancia sinistra, prima che il mantello cadesse a terra, rivelando un giovane elfo alquanto avvenente dal fisico asciutto, lineamenti sottili e capelli biondi che arrivavano quasi fino alle spalle. Era armato di pugnali e sorrideva malizioso.

《Un assassino.》 Commentò Loghain senza espressione, scrutando il ragazzo da capo a piedi.

Lui si esibì in un profondo inchino. 《I Corvi di Antiva mandano i loro saluti.》 Disse allegramente.

 

 

 

**

 

 

 

Persephone si stava preparando per andare via dal castello insieme al gruppo dei custodi. Non aveva idea di che cosa avrebbe fatto adesso, ma stava coltivando da un po' di tempo l'idea di unirsi a loro.

Erano le uniche persone che potessero fare qualcosa contro il Flagello e per aiutare il Ferelden. Stavano rischiando le proprie vite per salvare quelle di tantissimi altri, E avevano bisogno di tutto l'aiuto possibile per combattere la minaccia della prole oscura e sconfiggerla.

Aveva capito che ormai Micah era a tutti gli effetti un membro del loro gruppo e Aura l'avrebbe seguita, sperava solo che permettessero anche a lei di unirsi a loro. Aveva già fatto vedere di saper combattere, sperava solo che fosse abbastanza. 

 

 

A svegliarla da quei pensieri ci pensò Cerere, che stava puntando il grosso muso rossiccio verso l'arlessa Isolde, che si stava avvicinando nervosa. 《Lady Cousland? Avrei bisogno di parlarvi.》

La ragazza annuì cortesemente. 《Entrate pure. È successo qualcosa? Vostro figlio sta bene, vero?》

 

《Oh si, fortunatamente non ricorda nulla di ciò che è accaduto, ma non è di lui che vorrei parlarvi. Voglio parlarvi di Alistair.》 Disse, tirando fuori dal vestito un pendente. Era tondo e di fattura alquanto semplice, di quelli che si trovavano in qualsiasi mercato, ed era ricoperto di crepe sottili, come se fosse stato rotto e poi riparato. 《Vedete, questo amuleto apparteneva a sua madre. Eamon lo ha conservato dopo che Alistair è stato spedito al monastero per diventare un templare. Ammetto di non aver mai apprezzato quel ragazzo, molti erano convinti che fosse il figlio illegittimo di Eamon e questo mi causava un grande fastidio, ma dopo tutto quello che ha rischiato per Connor… vorrei sdebitarmi Con lui. So che voi due siete in buoni rapporti, per cui…》

La ragazza annuì, prendendo il ciondolo e riponendolo accuratamente nella propria sacca. Era sicura che ad Alistair avrebbe fatto piacere riceverlo.

 

 

Isolde si defilò in fretta, lasciando entrare Runaan, Sten e Micah. Il Qunari sembrava agitato. I suoi grandi occhi Viola erano bene aperti e parlava più velocemente del solito. 《Tu ne sei certa, nana?》

《Un nano che ama le spade gigantesche che vive a Redcliffe? Impossibile sbagliarsi, è Dwyn. È un vero idiota che non fa altro che agitare la propria ascia, ma è un grande intenditore quando si tratta di armi. La cellula del Karta per cui sto lavorando ora ha già avuto a che fare con lui.》

 

Runaan sorrise. 《Andiamo a fargli una visita allora.》

Sten annuì con vigore, mentre Micah tirava fuori un ghigno tutto denti, fregandosi le mani davanti alla possibile scena e ridendo sotto i baffi.

 

Aura venne fuori poco dopo insieme a Leliana e Wynne, guardando l'altra nana con aria esasperata.

Persephone non aveva ancora capito cosa ci facessero quelle due nane insieme, e come mai la bionda stesse col Karta. Aveva visto il modo in cui combatteva: era lo stile di una persona che aveva passato anni a studiare ed allenarsi, e il modo in cui parlava faceva capire che era colta. Di certo non si potevano imparare tecniche simili nei bassifondi.

 

Ma lasciò perdere Abbastanza in fretta, tornando a concentrarsi su come convincere i custodi a farla andare con loro. Sapeva che Iselen aveva accettato Leliana, quindi sperava che permettesse anche a lei  di aiutarli, ma doveva trovare le parole giuste, come diceva sempre sua madre.

Sentì una fitta al petto pensando a lei e Continuò a riflettere su cosa dire mentre scendevano al villaggio, con Cerere che trotterellava accanto, abbaiando ogni tanto per attirare l'attenzione di Invel.

 

 

Runaan, Sten e Micah erano davanti a tutti e appena giunsero alle case, andarono verso un'abitazione ben messa poco distante dalla piazza, e il Qunari battè così forte sulla porta da rischiare di sfondarla.

Ne venne fuori un nano dai capelli rossi e la faccia tatuata, che si mise subito a ringhiare contro Micah quando gli venne chiesto della spada, arrivando persino ad impugnare la sua grossa ascia.

 

Leliana sembrava sul punto di intervenire, ma Iselen le fece cenno di stare calma, un grosso libro aperto in grembo, mentre Morrigan, che stava sorridendo divertita poco distante, osservava lo scontro più unilaterale che Persephone avesse mai visto. 

Quasi quasi le dispiaceva per quel nano. Mettersi a combattere da solo contro quei tre tutti insieme era pura follia. Nemmeno lei ci avrebbe provato senza avere un aiuto.

Anche Alistair si lasciò scappare un verso di ilarità quando la senzacasta lo disarmò senza problemi e l'elfo e il qunari lo colpirono con il piatto delle loro lame e il nano finì prevedibilmente con la faccia nel fango e lo stivale di Micah ben piantato sulla nuca. 《Forza, bell'imbusto, Tira fuori quella spada.》

 

 

L'altro si lanciò in una serie di ingiurie che avrebbero fatto svenire una Sorella della chiesa, maledicendo i senzacasta, gli elfi e i giganti, mentre Runaan sghignazzava apertamente.

Ma tornò subito serio quando il nano venne fuori dalla casa con una spada più alta di un uomo in mano.  E dovette ammettere di non aver mai visto un'arma tanto particolare. L’elsa era semplice e spartano, ma la lama era la parte più incredibile: lunghissima, spessa e larga, affilata come la zanna di un Drago e il metallo era brillante, sembrava quasi bianco, ed era percorso da lunghe scanalature geometriche.

 

Il nano gliela porse di malagrazia e il dalish la sostenne per un pelo, passandola poi a Sten, che la prese con reverenza. 《Avevo dimenticato come fosse. Essere completo.》 Disse, guardando Runaan. 《Questa spada si chiama “Asala”, è la mia “Anima”. È stata forgiata appositamente per me dell’Arishok in persona quando sono entrato a far parte dell'Antaam. È ciò che mi rende completo, ciò che mi rende un vero soldato del Qun. E tu me l’hai riportata.》 Abbassò lievemente il capo con aria solenne. 《Te ne sarò per sempre grato, Kadan. E quando tornerò tra la mia gente e racconterò all'Arishok del Flagello e dei custodi grigi, parlerò del tuo coraggio, Runaan dei Dalish.》

 

 

L'elfo annuì e la nana gli diede una leggera gomitata. 《Amico, tu si che sai come sedurre qualcuno.》 Lo prese in giro con una risata sardonica.

Sten la guardò con somma irritazione, tornando alla sua solita aria stoica, ma l'elfo rispose al suo ghigno con uno altrettanto largo. 《Che c'è, gelosa forse?》

 

《Oh si. Mi inchino davanti alle tue doti.》 Rispose a tono Micah, prima di mettersi a ridere con lui.

《Da quando sono diventati così amici quei due? È la prima volta che vedo Runaan ridere da quando lo conosco!》 Esclamò Alistair, rivolto ad Iselen, che stava ancora leggendo poco lontano da loro ed accarezzava distrattamente Invel.

 

《Beh, Micah è simpatica. Particolare, ma simpatica.》 Rispose lui serafico, ricordando ancora ciò che le aveva detto nell'Oblio. Eccetto Jowan, Neria e Solona, nessun altro sapeva ciò che era accaduto quel giorno a lui e ad Hannah.

Aggrottò la fronte. Il solo pensare alla sua amica era come una coltellata. La notte appena passata era stata piena di incubi popolati da prole oscura e Solona che lo accusava di averla lasciata morire. Lei era sua sorella, ma non aveva potuto aiutarla. Neria gli aveva detto che non era stata colpa sua, ma lui sapeva che se fosse rimasto alla torre o ci fosse arrivato prima, avrebbe avuto una possibilità di salvarla.

 

 

《Si, immagino che lei e Sten siano meglio di Morrigan. Hai visto come lo guarda a volte? Sembra che voglia mangiarselo.》 Rabbrividì il ragazzo, senza accorgersi di niente.

《Credo che questi siano affari loro, ti pare? E poi, tu sei l'ultimo che può parlare.》 Disse lui, mentre i suoi occhi scuri accennavano a Persephone.

 

Il ragazzo arrossì di botto fino alle orecchie. 《Ma che… che dici!? Io non sono… lei… lei non è… noi non siamo…! Giuro!》

《Rilassati. Non c'è nulla di male.》 Lo zittì Iselen, senza cambiare espressione o tono.

Il ramato boccheggiò come un pesce fuor d'acqua, rosso come un pomodoro, e anche la ragazza sentì le guance scaldarsi. Come diamine faceva a dire certe cose con quella faccia impassibile?!

 

 

La corvina tentò a sua volta di non arrossire e di rimanere ferma nel parlare.  《Ascoltate, io e lui non abbiamo quel genere di rapporto, ma adesso non importa. Io sono venuta qui per parlare con voi. So che state cercando di salvare il Ferelden dalla parole Oscura e che presto partirete per andare a Denerim Per iniziare la ricerca delle Sacre Ceneri. Voglio venire con voi.》

Cerere al suo fianco abbaiò, come per sottolineare quanto detto dalla padrona e l'elfo la guardò impassibile. 《Non voglio sembrare maleducato, ma non penso sia una buona idea portare voi e la vostra mabari con noi.》

 

 

Quella frase fu come una secchiata d'acqua fredda. 《Perché no? Avete già visto che sono in grado di combattere e anche Cerere. Non saremo un peso e vi daremo una mano quando servirà.》

《Non è per questo.》 Rispose l'elfo con calma. 《L'intero paese ci cerca per impiccarci e avremo a che fare non solo con la prole oscura, ma anche con molti altri ostacoli terribili. Voi siete l’ultimo membro della stirpe più antica di tutto il Ferelden e probabilmente Howe vi darà la caccia appena saprà che siete viva e io non voglio essere il responsabile della vostra morte o della nostra.》

 

 

La ragazza sgranò gli occhi nel sentirgli nominare la sua famiglia, ma rimase testardamente sul punto. 《Proprio per questo voglio venire con voi. La mia famiglia è morta quando Howe ha conquistato Altura Perenne e mio fratello è caduto a Ostagar. Con voi, non solo vi aiuterò ad unire il paese contro il Flagello, ma potrò anche vendicarmi di quella serpe traditrice. E insieme potremo opporci meglio a lui e Loghain.》

Alistair si intromise, impedendo a Iselen di rispondere. 《Iselen, perché sei così contrario al farla venire con noi? Sa combattere benissimo e poi, è chiaro che Aura e Micah stanno venendo via con noi, quindi perché non portare anche Persephone a Denerim? Le sue conoscenze potrebbero aiutarci contro Loghain. E poi, Quando hai reclutato Leliana, tu stesso hai detto che ci serve tutto l'aiuto possibile.》

 

《Ma Leliana non è l'ultima superstite di una famiglia nobile antichissima e io ho già perso abbastanza persone. Non voglio essere responsabile della fine di una simile dinastia.》 Ribattè l’elfo.

《Però il suo aiuto ci fa comodo e lo stesso varrà per Persephone. Io e te non abbiamo idea di come funzioni la nobiltà e e suoi sotterfugi e nemmeno Runaan lo sa, lei si invece. Poi, Invel avrebbe un'amica e magari finalmente anche io parlerei con qualcuno.》 Stava provando a metterla sullo scherzo, però l'elfo non rise

Rimase a fissare l'altro custode a braccia conserte finché Persephone non prese di nuovo la parola. 《Ascoltate, ser mago, capisco il perché della vostra titubanza, ma io non ho bisogno di essere protetta. Tutto quello che vi chiedo è di darmi una possibilità. L'ultima volta che sono rimasta indietro, ho visto morire la mia famiglia. Non voglio che una cosa simile succeda di nuovo. E so che tutto il paese vi dà la caccia, ma io ho visto chi siete davvero: siete le persone che hanno corso molti rischi per aiutare un bambino e che sono pronte a lanciarsi nella ricerca delle Sacre Ceneri per salvare Arle Eamon. Siete uomini d'onore e voglio renderlo ben chiaro a tutti quando sarà io momento.》 Disse decisa

 

 

L’elfo chiuse il suo libro con un tonfo. Stava seriamente iniziando a chiedersi come mai tutti si rivolgessero a lui per dare certe risposte. Ma in effetti, non aveva fatto una piega quando Micah e Aura si erano unite a loro senza chiedere. E un'altra guerriera come lei avrebbe potuto aiutare nel recuperare le Ceneri e salvare Jowan più in fretta. 

E poi… una ragazza col nome dei Cousland avrebbe potuto aiutarli parecchio contro Loghain.《Se siete davvero così convinta di volerci accompagnare, allora va bene. Accetteremo il vostro aiuto e quello della vostra mabari. Spero solo di non dovermene pentire.》 Sussurrò a bassa voce.

 

La corvina sorrise tantissimo, gli occhi verdi che scintillavano di eccitazione e sollievo. 《Non lo rimpiangerete! Ve lo posso giurare!》 Affermò, mentre Cerere scodinzolava allegramente alla vista della felicità della padrona

Anche Alistair sorrise e Persephone tirò fuori le sue lunghe spade, guardando il proprio riflesso battagliero. Stavolta non sarebbe rimasta indietro senza poter fare nulla. Stavolta avrebbe combattuto con tutte le sue forze per vincere contro Howe.

 

 

**

 

 

Aura stava camminando silenziosa in mezzo al gruppo, osservando la strada boschiva circostante e le nuove aggiunte al loro gruppo, in particolare la giovane Cousland.

Le aveva fatto un'ottima impressione fin da quando l'aveva conosciuta a Redcliffe: aveva molte cose in comune con lei. Anche lei aveva subito un gravissimo tradimento, ma era anche una donna forte, intelligente, molto abile con le sue armi e dall’animo nobile. Era un piacere averla come alleata.

Anche di Wynne si era fatta un'idea piuttosto positiva. Aveva conosciuto solo tre maghi in vita sua, lei, Iselen e Morrigan, però doveva ammettere che la prima era diversa dagli altri. Era calma, determinata, una persona con molti anni sulle spalle che però non si lasciava rallentate da essi, ma ne traeva esperienza. Le ricordava un po' i generali dell’esercito dei nani.

 

Ma la cosa che le dava più soddisfazione era il fatto di essere stata ammessa anche lei tra di loro. All'inizio era convinta che i custodi non le avrebbero permesso di venire, però a quanto pareva Iselen e Runaan erano diventati amici di Micah e le avevano accettate entrambe senza protestare. Di certo, il fatto che la senzacasta li avesse aiutati alla Torre dei Maghi era stato un grosso fattore. Ma a lei andava benissimo.

 

 

Orzammar era sempre stata amica dei custodi grigi, spesso il loro ordine li aveva aiutati contro la prole oscura e molti nani di ogni casta si erano uniti a loro attraverso i secoli. Suo padre le aveva persino narrato di averne conosciuti alcuni di persona da giovane.

E tutti e tre i custodi le sembravano ottimi alleati. Iselen era intelligente, versato nelle arti magiche e aveva il sangue freddo per calcare le vie profonde. Era la mente del gruppo, una persona molto colta per la sua giovane età e sembrava un abile stratega, oltre che educato con tutti. Parlarci era un piacere. L'unica cosa strana era il rapporto di amicizia che era nato tra lui e Micah. Sembrava che condividessero un segreto

Runaan invece aveva un coraggio e una forza tale da lasciarla stupefatta: solo i Distruttori si lanciavano in battaglia con tale foga, ed aveva un carattere spinoso, ma onorevole. Anche se il fatto che anche lui fosse amico della senzacasta la lasciava alquanto interdetta. E Alistair era senza dubbio il più fedele e onesto, in qualche modo le ricordava Gorim, solo più alto e sorridente. Forse erano troppo giovani, ma avevano dimostrato di essere avversari pericolosi e alleati preziosi.

 

 

Però notò che Micah le si era avvicinata. 《Ehi, principessina, quanto ancora vuoi mandate avanti la farsa?》 Le chiese senza giri di parole in un Sussurro.

L’altra alzò un sopracciglio. 《Di che stai parlando?》

《Sai no, del fatto che non hai ancora detto a nessuno di essere la principessa di Orzammar. Non che a me freghi molto, ma pensavo che ti piacesse farti riconoscere ciò che ti spetta.》

 

La bionda la guardò un attimo. Tra tutti i problemi che c’erano stati, non aveva pensato di dire a nessuno chi fosse lei in realtà. Era certa che almeno Persephone e forse anche Leliana avessero intuito qualcosa. Aveva notato la rossa tenerla d'occhio a Redcliffe e anche che la nobile l'aveva guardata mentre combatteva, però non aveva detto nulla.

《Ho intenzione di dirglielo appena possibile, ma preferirei non rivelarlo ai quattro venti. Sono certa che Bhelen non sia rimasto con le mani in mano dopo la nostra fuga. Avrà inviato i suoi sulle nostre tracce.》

La senzacasta scoppiò a ridere. 《Tsk, quelle teste di marmo dei Deshyr non gli avranno dato modo di fare nulla. So come siete fatti voi nobili. Conta solo la tradizione e lo sputare sulle classi inferiori per voi. E non si fa niente senza approvazione. Ma almeno stavolta puoi difenderti a suon di spada.》

 

 

Sull'ultima parte, Aura non poteva essere più d’accordo. Se per qualche motivo qualcuno degli uomini di Bhelen si fosse messo a cercarla, lei sarebbe stata pronta a riceverli e a tagliarli in due.

 

Continuarono a camminare fino al tramonto, quando Morrigan disse di fermarsi, tirando fuori da chissà dove pentole e scodelle e iniziando a cucinare una delle sue zuppe mentre gli altri sistemavano le tende.

Le due nane si avvicinarono al fuoco avidamente, godendosi il tepore e anche il cibo. Se c'era una cosa della superficie a cui non si erano abituate era la temperatura. Come facesse la strega a rimanere tanto scoperta e il Dalish a camminare a piedi nudi Con quel maledetto gelo era un mistero.

Molto presto si unirono a loro anche gli altri. Iselen iniziò a mangiare con gusto, Invel accanto che rosicchiava un osso come Cerere, seguito da Persephone, Sten e Alistair, mentre Leliana iniziava a canticchiare una dolce melodia che nessuno di loro aveva mai sentito eccetto Wynne, che ripeteva le parole della canzone con le labbra.

 

 

Runaan fece altrettanto, apprezzando il gusto del cibo e godendosi l'aria fresca. Ormai si stavano avvicinando ai confini della foresta di Brecilian e non sapeva come sentirsi. In quel posto, aveva passato molte parti della sua vita, ma era lì che aveva perso Tamlen e aveva dovuto dire addio al Clan. Il solo ripensare a quel dannato specchio gli faceva ribollire il sangue, ma notò Morrigan fargli cenno di avvicinarsi, seduta accanto al suo piccolo fuoco personale.

Il Dalish la guardò curioso, per poi recarsi da lei. 《Tutto bene, Morrigan?》 Domandò.

《Oh si. Era semplicemente mia intenzione porti una domanda.》 Rispose lei, gli occhi gialli che brillavano alla luce del fuoco. 《Per caso alla torre dei maghi ti è capitato di imbatterti in un libro peculiare? È un tomo molto antico e spesso, dalla rilegatura nera e l'immagine di un albero senza vita.》

 

Le orecchie dell'elfo scattarono verso l'alto, posando le dita sulla propria sacca d'istinto e sentendo la copertina del libro. Si era quasi dimenticato di averlo. 《Perché ti interessa?》 Domandò.

Lei gli rivolse uno sguardo indecifrabile. 《Era di proprietà di mia madre. Le è stato sottratto molti anni fa da dei Templari che erano venuti a cercarci e io voglio sapere quali segreti contiene. Come avrai intuito, lei non condivideva quasi mai i suoi piani e le sue conoscenze più pericolose con me.》

 

 

Runaan si morse un attimo il labbro, indeciso. Morrigan gli piaceva, doveva ammetterlo. Era diversa da ogni singolo Shem che avesse mai visto, apprezzava la libertà e di sicuro capiva com'era vivere tra i boschi, ma aveva anche molti segreti e fini che non aveva rivelato a nessuno. E lui non aveva idea di quali incantesimi fossero contenuti in quel libro. 

Però poi gli tornò in mente il fatto che lei aveva dovuto lasciare la sua casa per venire con loro, ritrovandosi obbligata a difendere villaggi di cui non le importava niente e salvare un ragazzino vittima della codardia di sua madre. E lo aveva fatto comunque. A quel punto mise le mani nella sacca e tirò fuori il libro in questione. 《È questo?》

Morrigan sgranò gli occhi, la sorpresa per una volta ben chiara sul suo bel viso. 《Come hai…!? Dove lo hai trovato!?》 Chiese, afferrandolo e aprendolo con una luce emozionata nello sguardo.

 

《Il Primo Incantatore del Circolo lo teneva nascosto in un baule sigillato insieme a tanti altri libri sulla magia del sangue. Non so perché l'ho preso, aveva una strana Aura attorn. Potevo quasi sentirla.》

La maga annuì, sfogliando le prime pagine con un sorriso  i trionfo in viso prima di rivolgersi di nuovo a lui. 《Grazie, Runaan. Non hai idea di quanto questo sia importante per me. Non pensavo che avresti potuto recuperarlo, ma continui a sorprendermi.》

 

 

L'elfo sentì le proprie orecchie diventare inspiegabilmente paonazze davanti al suo sorriso malizioso. 《Ora vorrei farti io una domanda. Com'era vivere nelle Selve insieme a tua madre?》

《Pensavo tu avessi una buona idea di come si vive circondati dalla natura. Ma se vuoi saperlo, per certi versi era magnifico, per altri tedioso. Molte volte ho sentito la curiosità di vedere come fosse il mondo esterno. Una volta, ad esempio, quando ero una ragazzina, mi intrufolai in una città, rimanendone incantata, e vidi una nobile con uno specchio in mano. Per me, quello specchio era la cosa più bella del mondo. Era dorato, impreziosito da gemme e appena riuscii a rubarlo, corsi subito a casa, felice come mai prima.》 Disse, il tono quasi divertito che faceva capire una conseguenza spiacevole. 《Flemeth non fu felice. Mi sgridò amaramente e mandò in pezzi lo specchio per punire la mia stupidità. Ai tempi ero furiosa, ma ormai capisco perché lo fece.》 Disse, le dita strette sul libro. 《Ci sono molti pericoli per una giovane maga. Molti incantatori liberi si sono ritrovati privati della loro indipendenza o uccisi perché hanno lasciato i loro nascondigli.》

 

《Ma Serranas.》 Disse lui, con una nota di dispiacere nel sentire la sua storia. 

La ragazza scosse la testa. 《Sono stata una sciocca, meritavo una punizione. E poi, gli specchi e I vestiti pomposi non fanno per me.》 Disse con un ghigno.

 

《Comunque, capisco la tua visione delle città. Prima di unirmi ai custodi non avevo mai visto una villaggio di Shem. Anche solo Lothering è stato estenuante.》 

《E il fatto di avere un compagno infantile e di vedute ristrette come Alistair non ti ha aiutato, suppongo.》 Commentò lei, le labbra sempre incurvate all’insù.

L'elfo rise. 《No, sicuramente no.》

 

《Beh, non hai idea di che sollievo sia stato quando ho capito che tu ed Iselen non solo eravate attraenti, ma anche svegli. Fin da quando ci siamo incontrati nelle Selve, ho capito che voi due eravate diversi da quei tre umani. È stato uno piacevole sviluppo.》

《Anche tu sei stata una sorpresa.》 Confessò l'elfo, sentendo le orecchie sempre più calde e tirando fuori un sorriso. 《Non ho mai visto un’umana con una tale connessione con la natura e con le sue creature. Persino alcuni Guardiani Dalish non sono tanto capaci. Dalla prima volta in cui ti ho vista, ho avuto l’impressione che la foresta ti fosse amica.》

 

 

《Oh, per certi versi è così. Ho passato tanto tempo come parte di essa per imparare la mia magia. Per certi versi, la foresta mi ha insegnato ciò che Flemeth non poteva. Non ho mai permesso che i pregiudizi e le regole di una Torre mi mettessero un freno come è successo a quella vecchia di Wynne. E per i maghi dalish, immagino, valga lo stesso.》 Disse, per poi alzarsi e tenendo il libro ben stretto. 《Ti ringrazio ancora per questo. E per la tua fiducia. Non penso che molti altri mi avrebbero dato questo libro.》 Si avviò ancheggiando verso la sua tenda. 《Ah, e se mai volessi venire a farmi compagnia, la mia tenda sarà aperta per te.》 Disse, la voce carica di promesse, e l'elfo sentì una strana sensazione di calore alla bocca dello stomaco. 

Non aveva mai pensato alle donne umane come attraenti, anzi molte di loro gli erano sempre parse alquanto volgari, eppure Morrigan in qualche modo lo attraeva. Era diversa da qualsiasi altra Shem. Anzi, non poteva definirla una Shem! Non era solo bella o misteriosa, era anche intelligente, potente, conosceva molti segreti e magie arcane, leggende antiche e sembrava libera e forte quanto qualsiasi elfa Dalish. E soprattutto… sentiva che lei poteva in qualche modo capirlo. Più di altri.

“Elgar’nan, che mi succede?” pensò, mentre tornava verso la propria tenda.

 

 

**

 

 

La mattina dopo, quando si alzarono tutti, ripresero nuovamente il viaggio verso Denerim. Ormai le cime frondose della foresta di Brecilian stavano svettando chiaramente contro il cielo e un denso strato di foglie cadute attutiva i loro passi. A parte loro, si potevano sentire solo i versi degli uccelli.

 

Runaan comunque non era tranquillo. La conversazione avuta con Morrigan e le strane sensazioni che aveva sentito continuavano a tornargli in mente e gli sembrava tutto troppo… immobile. Vicino alle foreste non era mai così. Anche i due mabari stavano fiutando l'aria circospetti. Leliana stava accarezzando l'elsa dei suoi pugnali e Morrigan aveva già in mano il bastone magico.

Wynne notò questo atteggiamento e stava per porre la domanda, quando un acuto Urlo femminile li colse di sorpresa e una donna sbucò fuori da un angolo, gli abiti strappati, una ferita sulla spalla e gli occhi sbarrati per lo spavento.

 

La videro arrivare di corsa dritta verso di loro. 《Aiutatemi! Aiutatemi vi prego! I banditi… la carovana… hanno preso i miei bambini!》 Urlò, terrorizzata, buttandosi quasi ai piedi di Alistair.

《Ma… ma certo. Fateci vedere dove sono e vi aiuteremo.》 Rispose lui, mentre la donna riprendeva a correre spedita.

 

 

Iselen, però, notò Leliana scuotere il capo e Aura annuire. 《Da quello che vedo, Quella strada porta ad una conca: non c'è modo di arrampicarsi sulle pareti per uscire, o vai avanti, o torni indietro. Dei banditi non lascerebbero libera una via di fuga così evidente.》

《È un'imboscata. Avranno di sicuro degli arcieri appostati per prenderci dall'alto.》 Aggiunse Persephone, fingendo di sbrigarsi per andare dietro alla donna. 《Abbiamo bisogno che alcuni di noi risalgano il pendio e li intercettino.》

 

Gli altri annuirono e Micah, Morrigan, Leliana e Aura risalirono lungo la collina senza farsi vedere, mentre i tre custodi, Sten, Wynne, Persephone e I due mabari entravano dritti nella strada.

 

 

Come aveva preannunciato la nana, le pareti erano alte, concave, perfette per tendere un'imboscata.

Runaan notò Alistair mettere la mano sulla spada e anche lui sfiorò i suoi pugnali, pronto ad estrarli, ed era sicuro che i due maghi stessero già pensando ad una maniera per neutralizzare possibili frecce.

 

La donna davanti a loro continuò a correre trafelata verso un carro rovesciato. C'erano delle grosse macchie di sangue attorno ad esso, ma niente corpi. 

Lei sparì dietro di esso, mentre Sten impugnava Asala, e una dozzina di frecce gli piovve addosso.

 

 

Wynne alzò immediatamente una barriera luminosa, rendendole inutili, e Iselen creò un enorme lama di ghiaccio che mandò il carro in pezzi, mentre cinque persone, inclusa la donna di prima, uscivano fuori.

Quello che sembrava essere il capo gruppo, un elfo avvenente, biondo e abbronzato con un tatuaggio ondulato sulla guancia, impugnò due lunghi pugnali, rivolgendosi ai tre custodi. 《Scusate tanto amici, non è nulla di personale. Ma I custodi muoiono oggi.》

   
 
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