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Autore: dragun95    25/10/2021    2 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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CAPITOLO 16
STRATEGIE DI GUERRA
 
 
Rowanne era stata buttata giù dal letto da una delle sue cameriere, la quale gli aveva consegnato una lettera urgente. Non appena vide il simbolo degli Inquisitori capì che qualcosa non andava. Aprendo la busta, il messaggio che conteneva era di recarsi immediatamente da loro.
La cosa la fece preoccupare sul serio. Si vestì in fretta e furia mettendosi un filo di trucco, anche se era stata convocata improvvisamente voleva essere almeno presentabile.

-Allora dove l’avrò messo?- si chiese aprendo una dei cassetti del suo comò tirandone fuori una specie di bacchetta formata da un rampicante e una pietra ruvida all’estremità. Si abbassò tracciando un cerchiò con la pietra, intorno a se, per poi chiudere gli occhi iniziando a pronunciare una formula arcana mentre pensava al luogo dove voleva essere.                   
Quando li riaprì si trovava nell’ufficio della dimora del Vicario, l’incantesimo di teletrasporto aveva funzionato.Evereth era seduto alla scrivania con la testa alzata e uno sguardo di puro ghiaccio in volto. Non era per niente un buon segno.

-Che è successo?- chiese subito la duchessa, guardando il suo amico incrociare meccanicamente le braccia al petto.

-Questa sera io e qualcun’altro dei miei membri, abbaiamo subito un tentato assassinio- rispose secco, tanto che la donna sgranò gli occhi.

-Cosa?...da parte di chi?-

-E’ quello che vorremmo sapere!- Blossom si palesò alle sue spalle come se fosse uscita dall’ombra.

-Mi stai accusando di qualcosa?- le chiese Rowanne mettendosi faccia a faccia con la Minotaura sostenendo il suo sguardo. Quando un tagliacarte si conficcò in mezzo ai piedi delle due facendole spostare l’attenzione sul Vicario. Il quale si era alzato dalla scrivania.

-Durante l’aggressione quei bastardi hanno ucciso Ederis. L’Alchimista che Yorn ci ha messo a disposizione- la donna trattenne il fiato, non preparata a quella notizia.

-Ci serve il tuo aiuto Rowanne, adesso più che mai!- era serissimo. In ogni guerra c’era sempre chi moriva anche tra i civili. Ma il fatto che nell’agguato che era destinato a loro, ci avesse rimesso Ederis, era qualcosa che il Vicario non riusciva a perdonarsi.

-Cosa volete che faccia?- Evereth schioccò le dita e Akerith entrò nella stanza trascinandosi dietro un sacco a grandezza umana adagiandolo a terra. L’Ombra scoprì la testa rivelando il corpo di una degli assassini.

-Lo riconosce?- la duchessa lo guardò ma scosse la testa. Allora gli fece vedere l’elmo che indossava, ma dopo aver guardato anche quello la sua espressione non cambiò.

-Non riconosco l’uomo. Anche se non posso ricordarmi di tutte le guardie o cittadini della città. Dell’elmo invece, sembra di fattura simile a quello in dotazione alle guardie d’elite, che fanno da scorta ai nobili-

-Potrebbe essere stato un nobile?- chiese la Minotaura.

-In genere gli altri nobili, fanno decorare le uniformi e l’attrezzatura delle loro guardie, per distinguersi, in base ai loro gusti. Ma questo non l’ho mai visto!- A tale risposta il Vicario si portò la mano al mento per poter pensare. Dopo un minuto di silenzio guardò Akerith ce si mise subito sull’attenti.

-Chiama le altre Ombre, portatemi tutto ciò che scoprite su tutto il ceto nobile di Nidolan, incluso il governatore. Voglio risposte entro il mezzogiorno di domani- il tono era imperativo, segno che non avrebbe dato loro un minuto di più.

-Si Vicario Evereth- facendo un inchino veloce l’elfa oscura sparì subito mimetizzandosi con le ombre.

-Vuoi indagare anche su Yorn?!-

-Voglio sapere. E per questo non possiamo escludere nessuno!- rispose stringendo i pugni fino a sentire le unghie penetrargli nella carne. Blossom gli si avvicinò stringendogli una mano, sentendolo calmarsi almeno un pochino. Vedendoli insieme sulle labbra della duchessa si dipinse un piccolo sorriso.

“Sono carini insieme. Come lo eravamo io e Masamune” ripensando al suo ormai defunto compagno e padre di Brunilde. Mentre li guardava non gli scappò il fatto che l’Inquisitrice avesse poggiato la mano sul suo ventre per una manciata di secondi.
 

Sentiva il corpo bagnato e freddo, forse perché era immersa completamente dentro la grande vasca da bagno. Per Nerissa non era un problema, visto che respirava sott’acqua.
Non ricordava più da quanto tempo fosse in immersione, forse dalla sera scorsa. La morte di Ederis l’aveva scossa terribilmente, non era riuscita a dormire e non credeva ci sarebbe riuscita per un po’.
Veder morire l’Alchimista fu un duro colpo per lei, anche se non era il primo che vedeva morire si sentiva distrutta. Non aveva potuto fare niente per aiutarlo e questo le stava logorando il cuore e l’anima, la sua incapacità di salvare una vita. 
L’Acqua iniziò a tingersi di rosso sangue, per via delle lacrime che aveva iniziato a versare. Quando sopra al velo dell’acqua vide il volto di Valtur che la stava guardando. Spaventata riemerse, coprendosi con le braccia.

-V…Valtur!-

-Mi chiedevo se stessi dormendo o no- disse prendendo una sedia e sedendo vicino alla vasca dandole le spalle.

-Che ci fai qui?- gli chiese mentre afferrava un accappatoio per coprirsi.

-Vedere come stavi- rispose lui continuando a darle le spalle. La Seimpyr abbassò la testa e le sue pinne fecero lo stesso abbassandosi. Non riusciva a spiccicare parola, avrebbe voluto sfogarsi ma la sua gola era secca.

-Io…- non riuscì a dire altro. Valtur capì subito, il disagio interiore che stava passando.

-Perdere qualcuno non è mai facile. Immagino che ciò ti riporti alla mente tua madre- sentendolo lei scoppiò di nuovo a singhiozzare.

-Non ho potuto…salvarlo…sono una Scriba. Ma non…posso salvare…nessuno- disse tra i singhiozzi. Il Mezzelfo si girò prendendo un asciugamano a passandoglielo per asciugarsi le lacrime.

-Non sempre riusciamo a salvare qualcuno. Anche se ci proviamo, anche noi abbiamo dei limiti- gli disse guardando in basso. La cruda e dolorosa verità.

-Credo che tu gli piacessi. Anche se immagino che tu stessa te ne fossi accorta- la corvina annuì lentamente. Vedere un suo compagno in quello stato lo faceva stare male.

-Ti è mai capitata una cosa del genere? Intendo che ti piacesse qualcuno?- lui in risposta si portò la mano a grattarsi i capelli.

-Dovresti parlare con Blossom di queste cose…ho avuto qualche scappatella, ma qualcosa di serio…- anche se rispose così ci pensò su un’attimo sembrando lievemente confuso sulla risposta appena data.

-Non doveva morire- disse infine la Scriba stringendosi la coda al petto con le braccia. Sentì la sua mano che le toccava la testa, portandola a guardarlo.

-Hai ragione! Anche se in guerra ci sono vittime anche tra i civili…non se lo meritava! Quando scopriremo chi ha organizzato, il tutto. Ti assicuro che gli faremo passare le pene dell’inferno!- Il tono con cui lo aveva detto era talmente glaciale che le fece venire i brividi lungo la schiena, quando vide che le sue pupille erano cambiate.
 
Si mise sull’attenti pensando che stesse per cambiare forma come l’ultima volta, ma invece i suoi occhi tornarono normali, facendola sospirare di sollievo.

-G..grazie Valtur- lui gli sorrise alzandosi.

-Facciamo parte di divisioni diverse, ma siamo entrambi parte degli Inquisitori. Dobbiamo aiutarci a vicenda- L’albino si sentiva abbastanza in sintonia con la Scriba, forse perché erano entrambi ibridi oltre che Inquisitori. Ma al momento l’unica cosa che voleva sapere era chi aveva osato attaccarli.
 

La notte lasciò il posto alla mattina, fino ad arrivare a mezzogiorno. Evereth era seduto nell’ufficio con le braccia incrociate, insieme a lui c’erano come sempre Blossom, Rowanne e Valtur. Il Vicario aveva insistito che anche il Mezzelfo sentisse ciò che le Ombre avrebbero scoperto, dato che era stato preso di mira anche lui.
La tensione nella stanza era tale che si sarebbe potuta tagliare con un coltello. Ma l’albino non sembrava ansioso, visto che era concentrato a leggere un libro nell’attesa. La Minotaura diede uno sguardo al titolo sulla copertina: BRASHAK.

-Leggi davvero un libro simile?- gli chiese la rosa.

-Non credevi che fossi uno colto? Oppure che non sapessi leggere?- gli fece di rimando lui senza staccare lo sguardo dal libro.

-No…è solo che non mi aspettavo ti interessassero, le razze ancestrali- gli rispose, riferendosi al fatto che ciò che leggeva, si riferiva ad uno dei popoli più antichi.
In quel momento una figura uscì dall’ombra, attirando l’attenzione dei presenti che istintivamente si misero in posizione di guardia. Ma si calmarono quando riconobbero che era Akerith.

-Voi spaccate il secondo- si complimentò la Duchessa notando che era arrivata proprio nell’istante in cui l’orologio segnò mezzogiorno.

-Che avete scoperto?- chiese subito il Vicario avvicinandosi all’elfa oscura. Lei estrasse da sotto il mantello una pila di fogli.

-Informazioni e dettagli su tutto il ceto nobile della città. Inclusa anche Lady Rowanne- la Duchessa si accigliò.

-Mi credete responsabile?- domandò facendo un passo in avanti, sentendosi offesa che potessero sospettare di lei, che era stata una vittima.

-No. Sei una persona corretta e di animo nobile. E so che non metteresti mai in pericolo tua figlia- rispose Evereth difendendola –Ma le Ombre quando devono cercare informazioni, sono molto scrupolosi su tutti quanti- spiegò controllando i fogli.
L’elfa le si avvicinò abbassando il capo e porgendogli un foglio. La corvina lo prese, si trattava del documento che parlava di lei. La Duchessa anche se offesa ringraziò l’inquisitrice.

-Che avete scoperto?- chiese Blossom guardando la compagna.

-Beh, posso dire che alcuni nobili hanno i soliti vizzi: gola, avidità, alcool, donne e cose simili- rispose lei scrollando le spalle e togliendosi la maschera dal volto.

-Qualcuno di loro ha fatto qualcosa che salti all’occhio?- gli domandò Blossom che si era sporta oltre la spalla del compagno per guardare anche lei i documenti.

-Si. Sembra che il duca Kruagag, ha assunto alle sue dipendenze e in totale segretezza. Un certo: Josef Trélos-

-Josef Trélos…ha assunto davvero, quel pazzoide?- la domanda di Rowanne attirò l’attenzione dei presenti.

-Lo conosci?-

-Si. Era un mago e un genio brillante. Molto portato per la scienza e la medicina-

-Era?- la Duchessa annuì.

-Ad un certo punto ha iniziato a parlare di esperimenti bellici. Voleva creare armi anche a costo di usare cavie umane per i suoi fini. Alla fine è stato radiato e spogliato nei suoi titoli, finendo nel dimenticatoio- spiegò lei.

-Cosa ci fa un duca influente come quel cinghiale con un pazzo del genere?- la stessa domanda iniziò a farsi strada tra i presenti.

-Altro su Kruagag?-

-Si…più di un mese fa abbia speso più di quindicimila monete d’oro, per l’acquisto di qualcosa?-

-Cosa poteva costare tutto quel denaro?- si intromise Valtur che era rimasto zitto ad ascoltare.

-Non siamo riusciti a scoprire cosa sia…ma il luogo da cui proveniva- serrò le labbra cercando di trovare le parole, prima di sganciare la bomba.

-Era vicino…all’Isola Maledetta- quella sola frase, fu sufficiente a far passare l’atmosfera della stanza da tesa a preoccupata.
 

-Intendi dire quell’Isola, da cui nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo?- l’Ombra annuì. La cosa si faceva inquietante, se l’oggetto che il duca aveva acquistato proveniva davvero da lì, di certo era qualcosa di pericoloso.

-Non so voi, ma ho l’impressione che quel collare e questo misterioso oggetto possano essere collegati- suppose il Mezzelfo, il silenzio nella stanza fu sufficiente a dargli ragione.

-Ha acquistato l’oggetto più di un mese fa. E ci chiamano due settimane dopo che lui ha assunto Josef che è un folle scienziato. Troppe coincidenze di seguito per non collegarle-

-Inoltre non sembrava molto contento di vederci- ricordò Blossom incrociando le braccia al seno.

-Ma sono solo supposizioni, ci servono prove per incastrarlo!- affermò Rowanne, facendo la voce della ragione. Potevano essere solo coincidenze e il fatto che non gli piacessero gli Inquisitori non era insolito. Sfortunatamente la donna aveva ragione, senza prove non potevano fare niente.

-Una domanda…uhm..Akerith..Yorn è coinvolto in ciò?- chiese la Duchessa, guardando l’elfa oscura.

-Dalle ricerche non è emerso niente di anomalo, a parte la sua passione per i liquori. Vede regolarmente Kruagag quando lui gli fa visita per le novità riguarda la produzione dei golem e cose così. Ma non hanno altri legami, quindi dubito che sia coinvolto- le parole dell’Inquisitrice le fecero tirare un respiro di sollievo, sperava veramente che un suo amico non c’entrasse niente con quei fatti.

-Come facciamo a trovare delle prove? Non credo che quel cinghiale ce le darà di sua spontanea volontà!- sbuffò Blossom che avrebbe tanto voluto farlo parlare a costo di rompergli tutti i denti.

-Forse dovremmo infiltrarci in casa sua e cercarle- propose Valtur.

-Dubito che le tenga davvero in casa propria. Sarebbe troppo scontato!- Nonostante l’aspetto il Suiham non gli sembrava uno sprovveduto. Di certo se fosse stato lui avrebbe nascosto il luogo dove svolgeva il tutto, dove nessuno si aspetterebbe e che fosse ben sorvegliato.

-Quante fabbriche ha Kruagag?- chiese poi il Vicario.

-Almeno una ventina, la maggior parte in città appartengono a lui- rispose Akerith guardando i dati.

-Ne possiede una molto grande?- lei annuì. Il Vicario si portò una mano al mento pensieroso.

-Akerith va a chiamare gli alti elfi. Digli che gli voglio parlare e niente bidonate!- l’Ombra chinò il capo per poi sparire subito. Mentre tutti guardarono il castano chiedendosi che cosa avesse in mente.

-Ha in mente un piano Vicario Evereth?- domandò il Mezzelfo, ricevendo un cenno di affermativo. Invitando tutti i presenti ad ascoltare ciò che aveva appena escogitato.
 
 
 
Note dell’autore
Di ceto i nodi stanno iniziando a venire al pettine. Dato che gli Inquisitori hanno iniziato a sospettare di qualcuno all’interno della città. Anche se al momento sono solo supposizioni.
Valtur ha confortato Nerissa, la quale era a pezzi per non essere riuscita a salvare Ederis. Ora di certo Valtur la cosa se l’è legata al dito.
Infine gli Inquisitori, scoprono finalmente il collegamento tra Kruagag e Josef. E che il duca ha acquistato qualcosa di molto importante che proviene da un luogo senza ritorno. Chissà cos’è? Ora vedremo la mossa che faranno gli Inquisitori per provare a incastrare il Duca.
Ringrazio anche solo chi legge e ci vediamo al prossimo capitolo. A presto.
  
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