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Autore: lmpaoli94    26/10/2021    0 recensioni
Non si può riassumere i pensieri di un unico scrittore.
Ma se la sua mente è così lontana dalla realtà, allora certe volte il presente può essere nefasto, imprevedibile e maledetto.
Genere: Drammatico, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Non era cambiato nulla dopo il confronto tra Matt e Sarah.
Il giovane scrittore di romanzi si comportava in maniera molto distaccata dalla sua giovane moglie, cosa che la povera Sarah si sentiva come un oggetto usato e pronto per essere buttato via.
Sveva ripromesso ancora che non avrebbe mai letto per nessun motivo i romanzi di suo marito, ancora innervosita per i suoi modi molto strani ed inusuali.
Rimanere rinchiuso nel suo studio non gli faceva per niente bene alla sua salute e piano piano si sarebbe potuto trasformare in un Leopardi dei loro giorni.
Questo Sarah non l’avrebbe mai permesso, a meno fino a quando non fosse rimasta sua moglie e sua complice nella vita.
La giovane donna non riusciva ad avere più la forza di trovare distrazioni lontana da quella realtà così strana e opprimente.
Suo marito era troppo impegnato alla ricerca di scrivere un romanzo che poteva paragonarsi ai capolavori della letteratura mondiale (Orgoglio e pregiudizio, Guerra e pace, Via col Vento per citarne alcuni.)
La sua mania nel trovare la perfezione e di scrivere quello a cui la gente piaceva davvero lo spingeva sempre lontano da quel presente verso un futuro che avrebbe solo rovinato un rapporto così vicino da essere distanziato dai suoi metodi.
Sarah, dal canto suo, aveva pensato di spiarlo mentre era all’opera, ma quando vide che suo marito rimaneva in piedi a fissare la vetrata del suo studio anche per tre ore di fila, non poteva sopportare di poter impazzire come lui.
Era preoccupata anche quando non riusciva a sentire nessun rumore nella sua stanza e questo la induceva a pensare che gli potesse essere successo qualcosa di male.
“Ma cosa vuoi che gli accada?” si domandò la giovane donna sfogliando riviste di gossip mentre era a bordo piscina.
Ultimamente non aveva nemmeno invitato più gente a cena o durante le sue merende, con la scusa che non si sentiva tanto bene.
ma i giorni passavano e anche Sarah sentiva che stava impazzendo in quelle quattro mura.
Mentre la primavera faceva capitolino a bellissime giornate, in un tempo passato la giovane moglie spendacciona avrebbe fatto di tutto per organizzare una vacanza lontano da quella routine che in quel presente era davvero stressante.
Uno stress che Sarah non poteva accantonare e che faceva di tutto per trovare piaceri che all’occhio di noi stessi poteva essere un peccato.
e quale peccato se non cercarsi un amante che avrebbe potuto soddisfarla in tutto per tutto?
Questo lo stava pensando anche suo marito.
Scrivere un racconto di tradimento, ispirandosi a sua moglie che dai suoi occhi celesti chiari riusciva ad intravedere tutta la sua rabbia e la sua frustrazione.
Ma allora perché non parlarne? Dove voleva arrivare quel giovane uomo malato di letteratura e dei suoi romanzi?
Lui scriveva, scriveva fino allo sfinimento e consumando carta e penna in maniera davvero incredibile e sorprendente.
Sì perché il giovane scrittore non amava scrivere a macchina o al computer, definendosi uno scrittore “vecchio stampo.”
Continuava a gettare la sua vita all’adorazione dei libri classici per cercare un pigli da ricostruire e tirare fuori una trama convincente mentre rimaneva in piedi a fissare l’orizzonte del suo giardino e sua moglie impegnata a prendere il sole.
Sorrideva a quella visione, pensando in quel momento che Sarah fosse davvero felice.
ma il preludio di una tempesta incessante era solo l’ombra di un futuro che sarebbe giunto molto presto.


Al tramonto Matt si apprestava a chiudere il suo libro consumato dalla penna e dai suoi fogli sparsi su tutta la sua scrivania di mogano.
Lui odiava molto guardare l’ora, giusto per sottolineare quanto il tempo e la realtà fosse molto stressante per lui.
Un’intera giornata di lavoro attuata a collegare uno schema di un racconto complicato dove i suoi discorsi e i suoi propositi per far parlare i suoi personaggi non erano del tutto soddisfacenti.
ma in tutto questo, mentre la fame e il momento di cenare stava giungendo, chi preparava tutto ciò?
una villa enorme in mezzo al verde e alla natura e due anime così vicine da essere lontani che i guardavano a malapena negli occhi.
Nessuno badava a loro e molto spesso (ovvero quasi sempre), Sarah doveva cucinarsi da sola come se fosse così simile ad essere una persona normale (oppure simile ad una casalinga.)
Roba semplice e preparata in maniera rapida perché alla fine Sarah, sapeva cucinare qualche piatto di pasta e scaldare solo roba pronta.
Ma a cosa serve mangiare in totale solitudine quando hai un marito che non ti guarda nemmeno?
una tavola enorme in quella cucina in cui non mancava nessun tipo di utensile (ambienti ristorativi sarebbero rimasti a bocca aperta nel lavorare in una cucina così enorme.)
ma Sarah era sola mentre cercava di masticare e di non pensare a niente
ma mentre suo marito stava avvolgendo la sua solitudine andandogli incontro, Sarah alzò lo sguardo come segno di sorpresa.
< Anche tu qui? > gli domandò la donna.
Matt, evitando di rispondergli, prese una mela dal cesto della frutta per uscire subito dopo con una maleducazione che Sarah non riusciva più a sopportare.
< Non vuoi nemmeno parlarmi? >
< Che cosa dovrei dirti? >
< Potresti almeno sforzarti a mangiare insieme a me, non trovi? >
< Non ne ho voglia, mi dispiace. E poi non ho nemmeno questa gran fame. >
< Nemmeno io ho fame. Ma mi piacerebbe continuare a confrontarmi con mio marito e capire che cosa gli possa passare in quel suo cervello così malato dai libri. >
Matt, che non riusciva a capire la rabbia di sua moglie, faceva di tutto per fare finta di nulla e uscire dalla cucina.
< Vuoi forse liberarti di me? Ci stai riuscendo, sai? >
< Non ne ho alcun motivo tu non mi fai nessuna domanda sulla mia vita ed io ti lascio in pace con la tua. Dei perfetti separati in casa che sono sicuro aspireranno ai loro principali desideri. >
< Io so quale è il tuo, Matt… Ma tu lo sai che cosa voglio io? >
Matt, facendo un respiro profondo, si avvicinò alla donna con fare guardingo.
< Vorresti che io fossi più presente… amorevole con te… romantico come quando ci siamo fidanzati… Ma per me tutto questo non ha più senso. >
< Solo perché stai scrivendo uno stupido libro, non vuol dire che tu debba tralasciare il tempo e la realtà che ti circonda. Il presente è quello che… >
< La mia realtà è alterata dall’insoddisfazione. Dalla routine noiosa e da un vortice di incredibile schifezza che circonda la mia vita. Sai i fautori delle nostre storie e della nostra vita. >
< Non è colpa mia se non abbiamo una vita soddisfacente… E secondo il tuo parere la colpa sarebbe solo mia? Perché son convinta che stai pensando proprio questo. >
Smorzando un sorriso che non riusciva a nascondere, Matt cercò di far capire a sua moglie quanto la sua vita era sufficiente così.
< Sarah, t’immagini di finire in un racconto come tanti e alcuni lettori o lettrici scoprano come andiamo avanti giorno per giorno? Secondo te continuerebbero a leggerci? >
< La gente preferisce i reality show come “Grande Fratello.” Di sicuro non interessa le nostre vite. >
< Vuoi avere un’esistenza interessante, Sarah. Ma allora perché non cerchi di scoprire le tue passione? Vedo nei tuoi occhi la tua vita così vuota e priva di significato… Sinceramente, non mi piacerebbe mai leggere o sapere che cosa fai a giornate, sai? >
< Forse perché quello che desidero davvero è la tua presenza e tu fai di tutto per starmi lontano? >
< Ma allora perché non ti cerchi un amico? >
< Che cosa vuoi dire? >
< Sai esattamente a cosa mi riferisco. >
Sorpresa e allibita da quelle parole, Sarah avrebbe voluto volentieri prendere a schiaffi suo marito per quello che si era azzardato a rispondergli.
la sua rabbia rifluiva nelle sue vene e nei suoi pensieri più precogniti.
Il suo subconscio insisteva per colpirlo e dargli una bella lezione per fargli capire che lei era forte, testarda e coraggiosa.
ma in quel momento si sentiva timida, per nulla appagata e soffocata dalla solitudine.
< Le tue amiche non potrebbero aiutarti con questo? >
< Smettila di dire sciocchezze, Matt… Certe volte non capisco perché io sia riuscita a sposarti. >
< Perchè in fondo era una persona molto diversa. Solo adesso ho tolto via la mia maschera. Pirandello sosteneva che ognuno di noi ha una propria maschera in cui nasconde la sua indole. E senza maschera la pazzia prenderebbe il sopravvento. >
< Smettila di giocare con parole che a me non interessano. >
< Prova a sentire allora il mio tocco. Sono mesi che non riesci nemmeno a sfiorarmi. Nemmeno quando siamo in camera da letto. >
< Se vuoi saperla tutta e sottolineo che devi smetterla di prendermi in giuro, è da molte settimane che non dormiamo insieme. >
< Io vengo nel tuo letto quando capisco che il sonno profondo non potrebbe essere intaccato in nessun modo. Odio disturbarti. >
< Allora voglio essere disturbata. Da te solamente. >
Matt, ancora con sguardo ineluttabile e senza far trasparire le sue emozioni, cercò di far cambiare in maniera repentina a sua moglie.
< Vieni in giardino. Lì scoprirai una sfumatura oscura che non vorresti mai vedere. >
< Che cosa diavolo vuoi fare adesso? >
< Seguimi e lo scoprirai. >
Senza andare nel suo studio dove sarebbe stato distratto dalla voglia descrivere, Matt prese alcuni suoi romanzi pubblicati nella scaffale posto all’ingresso della sua villa, uscendo subito dopo con il suo solito sguardo perso nel vuoto.
Attirando sempre di più l’attenzione su sua moglie come se fosse una calamita, Matt prese uno dei suoi fiammiferi che teneva in tasca e diede fuoco a quei libri che fino a poco tempo prima custodiva gelosamente.
Per evitare che il fuoco sprigionato potesse andare fuori controllo, Matt accurò che il suo odio riversato in quell’ardore, fosse sottolineato dai timori e dalla disperazione che riversava i suoi sentimenti,
< Matt, perché fai questo? Che cosa mi vuoi dimostrare? >
< Erano le mie prime edizioni originali > cominciò a dire < Mi hanno regalato fama, gloria e fierezza in una vita costellata da una sola delusione: tu. Bruco queste copie che tu non hai mai avuto il coraggio di leggere perché non ti do’ le dovute attenzioni… Ma non credere che tutto ciò possa scomparire e che io mi possa gettare tra le tue braccia. Perché non accadrà. Né questa sera né mai. >
Allibita e incredula per quelle parole così dure, Sarah decise di allontanarsi mentre le lacrime cominciarono a sgorgare dal suo viso.
< Che cosa fai, Sarah?! Mi abbandoni come sempre?! Non vuoi provare ad avvicinarti a me?! >
< No! Tu sei un pazzo! Che fine ha fatto l’uomo che ho sposato?! >
< E’ morto, Sarah. Ed è giunta l’ora che tu lo capisca una volta per tutte… Ti arrenderai al volere? >
< Vuoi forse cacciarmi dalla tua villa e dalla tua vita? >
< Vioglio solo farti capire che senza di te e il tuo supporto, non potrò mai andare lontano. >
< Stai cercando di rovinarmi la vita con tutti i mezzi possibili. Come posso rimanerti fedele dopo tutto quello che mi stai facendo? >
< Cerca lo stesso di farlo. Perché è così che fanno le coppie: cercano di superare gli ostacoli impossibili. E se il nostro amore è così forte come vuoi sostenere tu, non ci sarà nessun problema nel convivere in questa vita. Insieme. >
Non sapendo realmente che cosa potesse volere, Sarah domandò se si poteva allontanare da lui mentre la cornice di quel falò stava realmente diventando opprimente.
< Vai pure e rifletti, se vuoi. Credo di avertene dato di motivi… >
Con la voglia di strozzarlo e di ucciderlo con le sue stesse mani, Sarah si rinchiuse in sé stessa in quelle mura così spaziose ma che riuscivano lo stesso a togliergli il respiro e la voglia di vivere.
   
 
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