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Autore: Wolfgirl93    26/10/2021    1 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2021 di Fanwriter.it (Lista pumpNIGHT)
Prompt: Frammento
Numero Parole: 1205
Coppia: Diluc x Aether
Rating: Verde
Tutti i personaggi sono maggiorenni
Dal testo:'Fin da quando erano piccoli Diluc e Aether erano soliti giocare assieme, passavano intere giornate nella tenuta dei Ragnvindr, si rincorrevano e scherzavano creando battaglie di spade giocattolo che facevano ridere la madre del rosso, una sera d’inverno i due amici erano seduti allo stesso tavolo davanti al fuoco mentre osservavano la neve cadere lenta fuori dalla finestra, fu quella sera che Crepus arrivò dai due bambini con un nuovo giocattolo comprato qualche giorno prima in uno dei suoi viaggi.
“Cos’è papà?” Chiese il bambino dai capelli rossi mentre cercava di sbirciare dentro la scatola che il padre stava aprendo.
“Un puzzle, è come un quadro ma diviso in frammenti e questi devono essere rimessi assieme per creare una figura intera e completa.” Spiegò Crepus guardando i due bambini che sembravano così felici per quel regalo.(...)'
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aether, Diluc Ragnvindr
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fin da quando erano piccoli Diluc e Aether erano soliti giocare assieme, passavano intere giornate nella tenuta dei Ragnvindr, si rincorrevano e scherzavano creando battaglie di spade giocattolo che facevano ridere la madre del rosso, una sera d’inverno i due amici erano seduti allo stesso tavolo davanti al fuoco mentre osservavano la neve cadere lenta fuori dalla finestra, fu quella sera che Crepus arrivò dai due bambini con un nuovo giocattolo comprato qualche giorno prima in uno dei suoi viaggi.
“Cos’è papà?” Chiese il bambino dai capelli rossi mentre cercava di sbirciare dentro la scatola che il padre stava aprendo.

“Un puzzle, è come un quadro ma diviso in frammenti e questi devono essere rimessi assieme per creare una figura intera e completa.” Spiegò Crepus guardando i due bambini che sembravano così felici per quel regalo.

 

Quando i vari pezzi del puzzle furono messi sul tavolo ecco che i due bambini sorrisero incuriositi, quell’insieme di immagini era bello ma loro volevano solo riuscire a finirlo per capire cosa rappresentasse.

Passarono diverse ore a lavorare solo quei frammenti scomposti e per quella serata dovettero fermarsi perché i genitori di Aether erano venuti a prenderlo per tornare a casa, si salutarono tristi come ogni volta ma si promisero di rivedersi presto per finire quel puzzle.

 

Ci misero diverse sere per capire che immagine fosse impressa in quei piccoli frammenti colorati e una notte di dicembre ecco che videro un bellissimo cielo stellato.

“Papà è un cielo stellato!” Disse il piccolo Diluc prima di tirare la manica del padre che stava parlando animatamente con i genitori di Aether, l’uomo lo guardò di sfuggita e gli sorrise prima di annuire.

“Mancano solo due pezzi, li mettiamo uno a testa?” Chiese Aether prendendo il frammento con l’immagine di una stella luminosa mentre Diluc annuiva prendendo l’altro.

Il frammento di Diluc fu messo al suo posto ma quello del biondino rimase a mezz’aria.
“Tesoro dobbiamo andare, di corsa.” Disse sua madre con un tono di voce agitato, Aether non era sicuro di averla mai vista così spaventata.

“Ma devo finire il puzzle...” Si lamentò il bambino mostrando loro il suo frammento ancora nelle sue manine.

“Tua madre ha ragione, lascia quel pezzo a Diluc e salutalo.” Disse con voce più rigida suo padre mentre scambiava anche qualche parola con Crepus.

 

Aether sentiva le lacrime pizzicargli gli occhi da decise di fare così, porse l’ultimo frammento di stella all’amico ma questi scosse il capo prima di sorridergli.

“Lo finiremo insieme quando tornerai.” Disse dolcemente prima di stringere le manine di Aether fra le sue come erano solito fare quando facevano una promessa.

Il biondino sorrise e annuì “Va bene, quando tornerò lo finiremo.” Disse dolcemente prima di salutare l’amico.

 

Purtroppo quella fu l’ultima sera che Aether vide Diluc e la sua famiglia, scoprì anni più tardi che qualcuno stava braccando la sua famiglia e quindi furono tutti costretti a scappare per avere salva la vita.

 

 

Quando Aether tornò a Mondstadt era ormai adulto, aveva quasi trent’anni e la sua famiglia lo aveva lasciato qualche anno prima per vecchiaia, decise di ritornare in quella città per ritrovare l’amico perduto, sempre sperando che Diluc si ricordasse ancora di lui.

Chiese a diverse persone se conoscessero la tenuta dei Ragnvindr e tutti gli indicarono una tenuta fuori città dove l’ultimo erede di quella famiglia viveva.

 

Fu un viaggio lungo, ma quando arrivò sorrise mentre si avvicinava alla tenuta, camminò con calma non notando le guardie appostate ad ogni angolo del terreno e quando provò ad avvicinarsi alla porta ecco che una di loro lo bloccò contro il legno della casa facendolo gemere di dolore.
“Chi sei e che cosa stai facendo qui?” Chiese in tono aggressivo una delle guardie bloccandogli le mani dietro la schiena.
“Sono qui per Diluc, siamo amici fin da bambini, per favore lui sicuramente mi riconoscerà.” Disse dolorante il biondo mentre provava a voltare il capo per guardare la guardia.

“Oh certo, ormai sembra essere di moda dire di essere amici di Master Diluc, ma visto che sembri così tranquillo voglio portarti da lui, ma se non sa chi sei allora chissà magari nessuno piangerà la tua scomparsa per un po’...” La mano della guardia scivolò in maniera lasciva sul fianco di Aether che emise un suono di sorpresa prima sentire come quelle mani ruvide gli stessero tenendo con forza i polsi prima di dirigerlo verso l’ingresso secondario della casa.
 

Quando entrarono Aether rimase sorpreso di come quella tenuta fosse così simile alla villa dei Ragnvindr dove era stato da piccolo, fu spinto malamente dalla guardia fino ad una stanza chiusa e dopo aver bussato e chiesto il permesso ecco che i due entrarono dentro.

Diluc era dietro la scrivania e quando fecero qualche passo avanti li guardò con sguardo annoiato, sembrava così cambiato e il bambino sempre sorridente sembrava essere ormai stato sostituito da un adulto fin troppo serio.
 

“Master Diluc, questo ladruncolo dice che conoscervi, mi dispiace avervi disturbato per un problema così piccolo ma continuava a pregarmi di portarlo da voi.” Spiegò la guardia prima di far fare un passo avanti a Aether. “Forza, hai una possibilità.” Disse annoiato l’uomo che lo teneva fermo.

 

“E’ bello rivederti.” Disse dolcemente senza ricevere alcuna reazione da parte di Diluc “So che sono passati molti anni ma sono tornato...” Disse sorridendo prima di notare come il rosso lo stesse guardando in maniera stranita, quindi non si ricordava di lui.

 

“Come pensavo Master Diluc non ti conosce, quindi forza, muoviti ad uscire e scusate per il disturbo.” Disse velocemente la guardia.
“No! Aspetta! Ho portato il frammento di stella, per completare il puzzle che tuo padre ci aveva regalato! Sono tornato come ci eravamo promessi!” Urlò Aether ma la guardia cercò di portarlo via ignorando le sue parole.
“Aspetta...” La voce di Diluc era sorpresa nel sentire quelle parole, fermò la guardia e si alzò avvicinandosi al ragazzo, aveva i soliti capelli biondi e i soliti occhi, possibile che fosse? “Aether?” Chiese incerto prima di vedere gli occhi del biondo inumidirsi, annuì timidamente e subito Diluc lo lasciò andare sentendo come se un pezzo della sua vita fosse tornato al giusto posto.

 

Quando furono soli Aether si lasciò andare ad un lungo abbraccio facendo sentire il rosso imbarazzato, era da così tanto tempo che non aveva contatti con nessuno e quel gesto gli sembrava così nuovo.

 

Parlarono a lungo di cosa era successo alle loro famiglie e quando la sera arrivò fu Aether a chiedergli del puzzle incompiuto.

“E’ qui.” Spiegò Diluc tirando fuori una cornice intarsiata dove all’interno erano stati incollati i frammenti del puzzle, al centro però vi era un buco.

“Allora con stasera mantengo la nostra promessa.” Disse dolcemente prima di posare il grosso frammento di stella al centro del puzzle, quel pezzo mancante era l’unica cosa che lo faceva andare avanti, la paura era forte ma l’idea di dimenticarsi di quella promessa era devastante, per quello aveva fatto fare un piccolo buco a quel piccolo frammento per poterlo portare sempre con lui.

I due ragazzi guardarono quel puzzle finalmente completo e sentirono la gioia invaderli, dopo quasi vent’anni il frammento perduto era tornato nel suo cielo e loro erano tornati ad essere gli amici che erano un tempo.

 

   
 
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