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Autore: KlarolineShipper    27/10/2021    1 recensioni
Davina riporta Camille in vita dopo 7 anni, e Klaus si troverà a fare una scelta diviso tra la donna che ama e la donna che pensava di aver amato.
Manderà in fumo sette anni di relazione con Caroline, facendosi influenzare da chi lo circonda?
Ci saranno conseguenze per le sue azioni e scoprirà un importante segreto
Una mini storia di 8 capitoli con angoscia e tanto dramma prima di arrivare al finale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Katherine Pierce, Klaus, Mikael, Rebekah Mikaelson, Stefan Salvatore
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono passati 14 mesi dall'inizio della storia, i Mikealson scoprono della bambina, e Klaus e Caroline si rincontreranno

 

Chapter Text

Rebekah era furiosa con Caroline, se suo fratello era un segaiolo non era colpa sua e se lei voleva crescere una strega Mikealson, forse un altro triibrido, da sola, si sarebbe presa le conseguenze delle sue azioni. Aveva elemosinato amore per mille anni, ma quella era la vecchia Rebekah, la nuova Rebekah invece non aveva la minima intenzione di supplicare un piccolo vampiro per le sue attenzioni.

La sua furia si trasformò in fame e voglia di sangue, motivo per cui se ne stava sul retro del Grill mentre prosciugava un umano. I suoi sensi erano così annebbiati che non si accorse di un'altra presenza finchè non fu tirata via dall'uomo.

"Che diamine" ringhiò la bionda, voltandosi verso l'intruso. Stefan la guardò con cipiglio severo, mentre il corpo dell'umano crollava a terra senza vita. "Lasciami in pace" Rebekah si scrollò il suo braccio di dosso.

"Non lo farò, e quell'umano non meritava di morire" Rebekah gli voltò le spalle e iniziò ad allontanarsi dal vicolo. Stefan alzò gli occhi al cielo e le andò dietro.

"Smettila di seguirmi Stefan" sbottó Rebekah irritata, mentre proseguiva spedita senza una meta ben precisa. C'era un periodo in cui amava le attenzioni del giovane, ma lui le aveva preferito chiunque, e non aveva intenzione di farsi dare lezioni da lei.

"Caroline sa di aver esagerato" tentò di spiegare all'originale, ma Rebekah fermò i suoi tentativi di scuse con un gesto annoiato della mano.

"Non mi interessa. Se vuole tenersi sua figlia per sé e farla crescere dai suoi ipocriti amici, ben venga. Me ne vado". Rebekah si voltò per andare via, ma Stefan le afferrò il polso.

Stefan si sentì ferito dalle sue parole. Sapeva che lui e Rebekah avevano perso l'unica possibilità di essere amici quando lui l'aveva usata per l'ennesima volta solo per poter curare Elena, ma non pensava di meritare questo astio. "Tra quegli ipocriti amici stai citando anche me?" chiese inarcando un sopracciglio

La rabbia che Rebekah aveva tentato di placare emerse immediatamente, si voltò a guardarlo con furia "Sul serio? Sei tornato amico della doppelganger, non sai se ti piace ancora Katherine e una parte di te ama Caroline. Abbi la decenza di tacere".

"Se non ti conoscessi bene, direi che sei gelosa" le fece notare Stefan mentre Rebekah lo spingeva contro il muro, tenendolo per il collo e bloccandogli la trachea.

"Vai a farti fottere" sibiló mentre si allontanava. Era arrabbiata, forse anche gelosa, ma non avrebbe abboccato più ai patetici tentativi di Stefan di provarci con lei.

Se non fosse stata incazzata con Nik lo avrebbe chiamato e gli avrebbe detto della gravidanza, ma suo fratello era un bastardo e meritava di soffrire, quindi non avrebbe detto nulla né a lui né al resto della famiglia. Era furiosa con Caroline, Mystic Falls la rendeva giudicante e stronza, e se non voleva che facesse parte della vita di sua nipote, allora non l'avrebbe fatto.
Irritata vampirizzó nella vecchia villa di famiglia, se poteva proteggere la bambina, lo avrebbe fatto volentieri, anche senza far sapere della sua presenza.

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Caroline odiava sentirsi in colpa, eppure era grazie ai suoi sensi di colpa se ora seduta in macchina cercava di capire come placare le ire della bionda originale.

Stefan era arrivato alla pensione appena in tempo per ascoltare il suo sfogo contro Rebekah, e aveva visto Caroline che tratteneva appena le lacrime mentre ricordava come Rebekah le era stata vicina per anni, come l'aveva supportata contro Elijah o Kol, e aveva capito che sicuramente era gelosa per aver perso i primi mesi di Lizzie. Di sicuro non meritava le dure parole che lei aveva detto, a maggior ragione non le meritava dopo aver perso anche Hope. Stefan l'aveva abbracciata e confortata, ricordandole che anche se non era Rebekah quella con cui doveva essere arrabbiata, sicuramente le sue parole erano lecite. Ma non le aveva dato ulteriori dettagli sulle questioni che avvolgevano la famiglia originale e Caroline si era lasciata convincere a rimanere nella pensione, mentre lui andava da Rebekah.

Ma Stefan era tornato a mani vuote, con un umano da sotterrare e una furia originale da placare. Da quel momento erano passate alcune settimane e nonostante Stefan era riuscito ad avvicinarsi a Rebekah, la bionda si era rifiutata di tornare alla pensione. Quindi quando Katherine aveva informato Caroline della presenza di Rebekah nella villa di Klaus, Caroline aveva deciso di fare il primo passo. D'altronde Rebekah l'aveva cercata per mesi pur non sapendo di Lizzie, e Caroline era sicura che anche se era arrabbiata le voleva bene e voleva solo delle scuse.

Entrò senza bussare, come aveva fatto un paio di volte anni prima, mentre cercava Klaus per chiedergli favori. Il suo cuore si strinse al pensiero dell'ibrido e dei ricordi che la ben tenuta casa di famiglia suscitava. Klaus non svuotava mai le sue proprietà salvo quelle in disuso, e Mystic Falls aveva un significato importante per gli originali, quindi era stata lasciata intatta.

Dopo aver passato anni in una casa con i Mikealson, molte cose le sembravano familiari, ma questo era sicuramente dovuto ai numerosi quadri che Klaus aveva dipinto per abbellire la casa. Caroline vide la poltrona dove si era seduta urlando contro Klaus, mentre lui era sotto il controllo di Silas, vide il bar dove le aveva offerto un drink dopo averle dato l'abito da ballo, e chiuse gli occhi cercando di sopprimere le emozioni.

Fortunatamente Caroline fu distratta dal suono di una musica e si accinse a salire le scale alla ricerca della stanza di Rebekah. Aprì senza bussare e trovò Rebekah circondata da centinaia di abiti, mentre riordinava l'enorme cabina armadio. Caroline tossì per attirare la sua attenzione, ma Rebekah si voltò dall'altra parte e continuò a mettere in ordine, senza degnarla di uno sguardo.

Caroline fece roteare gli occhi mentre malediva il maledetto orgoglio Mikealson. "Hai intenzione di parlarmi, o vuoi continuare a fingere che io sia invisibile?" chiese Caroline entrando nella stanza e iniziando a mettere da parte i vestiti che, secondo lei, Rebekah non avrebbe degnato di una seconda occhiata.

"Hai impiegato quasi cinque minuti per raggiungere la mia stanza, e sei stata dieci minuti in macchina a ripetere meticolosamente il tuo discorso di scuse. Perchè non inizi da quelle se vuoi avere una conversazione?" Rebekah gettò una pila di vestiti a terra mentre continuava a guardare altrove. Ma non aveva bisogno di guardare sopra le spalle, per sapere che la mascella di Caroline era allentata e i pugni erano serrati mentre cercava di non inveirle contro. Se c'era una cosa di cui era orgogliosa Rebekah Mikealson era la sua capacità di far saltare i nervi a chiunque.

"Quindi se non vuoi parlarmi, ma stai ordinando la tua cabina armadio, dai per scontato che mi scuserò?" alzò un sopracciglio Caroline incrociando le braccia al petto e aspettando che Rebekah la smettesse con il suo atteggiamento da bambina viziata e le parlasse direttamente.

"Non solo dò per scontato che ti scuserai, dato che il tuo fastidioso ex ragazzo continua a ripeterlo giornalmente da settimane" Stefan storse il naso alla menzione di Stefan come ex ragazzo, era durata talmente poco che a volte sperava non fosse mai accaduta "Ma è ovvio che lo farai, dato che, se sei arrivata fin qui è perchè vuoi parlare con me, e se vuoi parlare con me devi prima scusarti" Rebekah si voltò a guardare Caroline imitando la sua posizione e dandole uno sguardo gelido.

"Io posso scusarmi per essere stata crudele con te, ma sai benissimo che non è colpa mia se ci troviamo in questa situazione" Caroline sapeva di aver esagerato con Rebekah, ma Stefan aveva ragione. La sua rabbia per quanto male indirizzata era giustificabile.

"Non vedo Nik da nessuna parte, non gli ho detto che ha una figlia anche se so per esperienza che quando lo scoprirà, e sappiamo entrambi che lo farà, sarò io quella che sarà vittima della sua ira. Quindi smettila con il tuo atteggiamento da stronza e fammi le tue scuse, poi portami mia nipote e forse allora potremo bere un drink come ai vecchi tempi" esclamò Rebekah con tono autorevole, facendo sorridere Caroline.

C'erano cose da chiarire e scuse da fare, ma Rebekah nonostante i capricci non era arrabbiata con lei e non aveva detto nulla a Klaus, cosa di cui Caroline era grata. Forse per risanare il rapporto serviva più di qualche drink, ma erano immortali e Rebekah l'avrebbe coinvolta sicuramente in qualche giro di shopping.

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Era notte fonda quando Klaus sentì l'inconfondibile voce di Hope dal piano di sotto. Klaus scese immediatamente e trovò Hayley che confortava Hope, mentre Elijah le dava dell'acqua.

"Cos'è successo? Cosa le hanno fatto i tuoi amici lupi?" urlò Klaus prendendo sua figlia in braccio, e cercando qualche segno sul suo corpo.

"I miei amici amano Hope e non le farebbero nulla Klaus" ringhiò Hayley, mentre Elijah si piazzava tra i due per evitare che le cose diventassero animate.

"Hope tesoro cos'è successo?" chiese Klaus facendola sedere sul divano e inginocchiandosi davanti a lei.

"Ho visto mia sorella con zia Bekah, ma la mamma ha iniziato ad urlare che erano solo sogni. Ma io le ho viste papà, ho visto mia sorella in braccio a zia Bekah. C'era anche Care" Hope spiegò a suo padre per l'ennesima volta ciò che aveva visto. Era piccola ma sapeva che non era un sogno. Sua madre non le credeva, ma nonna Mary le aveva detto che suo padre e i suoi zii sicuramente lo avrebbero fatto, e che doveva dire loro dei sogni che faceva da mesi. Di solito c'erano solo Care e una bambina, ma era bionda e aveva i suoi stessi occhi e quelli di suo padre. Ma stanotte era presente anche la zia Bekah e Hayley aveva finalmente chiamato lo zio Elijah per chiedere aiuto.

Klaus ascoltò ciò che avevano da dire Hayley e Elijah e solo la presenza di Hope gli impedì di fare male fisicamente ad Hayley. Hope sembrava avere le stesse visioni da mesi, ma nessuno lo aveva informato. "FREYA" urlò Klaus cercando un aiuto più concreto.

"Klaus non puoi pensare che sia vero. Caroline è un vampiro, e Hope sente la mancanza sia sua che di Rebekah" gli fece notare Hayley esasperata.

Klaus sapeva che c'erano probabilità che fosse tutto un sogno, e sperava che Rebekah non lo odiasse al tal punto da nascondergli una cosa simile. Tuttavia aveva sentito da Marcel che le streghe del quartiere francese erano state estromesse dalle magie che avvenivano fuori da New Orleans, e c'era stato quell'episodio in cui qualcuno lo aveva fatto sanguinare di proposito, che non gli dava pace da quasi un anno. E se c'era una cosa in cui Niklaus Mikealson non credeva, erano le coincidenze. L'idea era folle, ma questo non significava che non avrebbe indagato.

I suoi pensieri furono interrotti da un'assonnata Freya che li raggiunse al piano di sotto. "Che cosa succede? Hope sta bene?" chiese la strega preoccupata, quando li vide tutti in piedi di fronte a lei.

"Hope ha visioni di Caroline incinta, e apparentemente anche Rebekah è con lei" spiegò Klaus con tono quasi annoiato, ma tutti potevano percepire la tensione nella sua voce.

Freya li guardò tutti come se a tutti fossero cresciute due teste, ma vedendo il viso di sua nipote, si ricompose e si avvicinò a lei. "Hope tesoro, ti fidi di me?".

"Si zietta Freya" rispose il triibrido con fermezza.

"Ho bisogno che tu mi dia le mani e che ti concentri sulle immagini che hai visto" spiegò Freya allungando le mani verso Hope. La bambina annuì e afferrò le sue mani.

Freya capì immediatamente che qualunque cosa avesse visto Hope era reale, ma continuò ad esplorare la mente di Hope con la magia e rimase scioccata da ciò che vide. Erano entrambe in una villa, mentre una bambina giocava sul tappeto tra loro. Era una casa familiare ma in cui Freya non era mai stata, nè tantomeno Hope. Era simile al posto in cui aveva visto la sua famiglia ballare, mentre era dentro la testa di Klaus. E qualunque cosa questo significasse, Freya non aveva dubbi. Le streghe di New Orleans, lei compresa, erano state tenute lontane da questa cosa.

"Allora?" chiese Klaus impaziente quando Freya rilasciò le mani di Hope.

"Dov'era la villa di famiglia dove nostra madre ha tenuto un ballo formale?" chiese la strega facendo sbiancare sia Klaus che Elijah.

"Sorella non è possibile, Caroline è un vampiro. Non c'è magia che possa averla messa incinta. Rebekah ha consultato le streghe di tutto il mondo affinchè potesse avere un bambino" esclamò Elijah scuotendo la testa "Non può essere vero" continuò con tono preoccupato.

Hayley abbracciò Hope e le fece bere altra acqua mentre tentava di capire cosa stesse accadendo e come fosse possibile tutto questo. Vide Elijah fuori di testa e ricordò immediatamente il modo con cui si era preso cura di lei durante la gravidanza. Immaginava che la negazione della cosa fosse un meccanismo di difesa, perchè il nobile Elijah Mikealson poteva essere il responsabile non solo dell'infelicità di Klaus ma anche della fine del sempre e per sempre. Freya era un libro chiuso mascherando le sue emozioni con la tenacia, mentre cercava di capire come erano riusciti a neutralizzare la sua magia. Klaus era invece una statua, ma Hayley vide che stava tentando di elaborare le parole.

Nel giro di pochi minuti un'assonnata Davina entrò nel complesso, con Kol a seguito. Freya era entrata in modalità guerra e li aveva chiamati senza accettare un no come risposta. "Che succede di così importante?" chiese Davina con tono tagliente. Cami era dovuta andare via e fin quando lei era a capo delle congreghe non poteva lasciare la città e stare con la sua amica, e la colpa era di Klaus.

"Qualcuno ha tenuto le streghe del quartiere lontane dalla magia. Possiamo percepire solo ciò che avviene all'interno di New Orleans" esclamò Freya senza mezzi termini.

"Sei ubriaca?" le rispose Kol a tono. "Siete tutti ubriachi? chiese guardando le espressioni stoiche dei suoi fratelli.

"Non è possibile Freya. Una delle ragazze ha avuto contatti magici con streghe dell'Est Europa, ciò che dici non può essere vero" obiettò Davina. "Cosa ti pensare una cosa del genere?" chiese preoccupata, vedendo Hope con loro nel cuore della notte.

"Hope ha visto che Caroline ha avuto una gravidanza magica ed è nato un bambino magico che chiama sua sorella" spiegò Hayley, mentre le mascelle di tutti si allentavano.

"Gravidanza magica?" Elijah guardò Hayley interrogativo, perchè fino a quel momento si era parlato di una bambina con Caroline e Rebekah, ma nessuno aveva nominato la gravidanza.

"Care era a terra e soffriva tanto, e una donna l'ha salvata. C'è una sua foto nei tuoi diari zio Elijah" la voce piccola e quasi spaventata di Hope impedì a Klaus di urlare e scagliare tutta la sua rabbia rompendo oggetti, ma se c'era una donna tra i diari di Elijah era Katerina Petrova e quella maledetta doppelganger aveva conoscenze con centinaia di streghe nel mondo, quindi non c'era da stupirsi se fosse l'artefice dell'estromissione delle streghe di New Orleans riguardo ad una possibile gravidanza magica.

"Chi è questa donna?" chiese Hayley ad Elijah e Klaus, mentre non osava immaginare cos'altro avesse visto Hope.

"Katerina Petrova, meglio conosciuta come Katherine Pierce o come la donna che ha fatto passare 500 anni di inferno a Nik" intervenne Kol, mentre Davina lo guardava confuso.

"Katerina" ringhiò Hayley. Odiava come l'avesse usata e messa nei guai con la cura anni prima, e nonostante fosse felice con Jackson, odiava il fatto che fosse sempre stata un punto dolente della storia tra lei ed Elijah.

"La doppelganger" constatò Freya ad alta voce, mentre rivelava un dettaglio che aveva tenuto per sè per molto tempo "Lei e Caroline si sono viste un paio di volte in questi anni, ma Katherine non voleva venire fin qui perchè non voleva vedere Elijah e Caroline aveva taciuto la notizia a Niklaus per evitare una faida tra i due".

"CHE COSA?" esclamarono all'unisono i due fratelli, facendo sorridere Davina. Col senno di poi Caroline non era tanto male.

"Quante conoscenze può avere questa donna?" chiese Freya mentre Klaus si lasciò sfuggire una risata amara.

"Non ne hai idea sorella, ma c'è solo un modo per scoprire se tutto ciò che stiamo ipotizzando sia vero" Klaus era frustrato per non sapere cosa stesse accadendo. Odiava l'idea che Caroline gli avesse mentito per anni e che Katerina l'avesse fatta di nuovo franca. Odiava che la sua città, e le streghe sotto al suo comando, fossero state estromesse dalla magia e odiava soprattutto l'idea che non solo Rebekah ma anche Caroline gli avessero nascosto una cosa così importante.

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"Sorella, spero che sia urgente" Rebekah si era districata mal volentieri dalle braccia di Stefan e aveva risposto al telefono, dopo che la Freya l'aveva chiamata per la decima volta nel giro di poche ore.

"Hope ha avuto una visione di te con in braccio una bambina, bambina che continua a chiamare sua sorella" Rebekah alzò di scatto la testa dal cuscino e lanciò un'occhiata allarmata a Stefan che deglutì rumorosamente.

"Maledetto inferno" mormorò Rebekah passandosi le mani tra i capelli, mentre un fruscio dall'altra parte del telefono fu seguito dalla voce minacciosa di suo fratello.

"Se ciò che ha visto Hope è vero e mi hai mentito per mesi, finirai in una bara per il resto della tua inutile vita" ruggì Klaus. Rebekah si passò una mano tra i capelli, una parte di lei era dispiaciuta per il fatto che non fosse a conoscenza di avere una figlia, ma l'altra parte pensava ancora che se lo meritava. La minaccia risvegliò il suo lato da puttana originale.

"Nik non essere ipocrita. Sei tu che l'hai lasciata andare, sei tu che l'hai lasciata per quella copia malriuscita di Cami e sei sempre tu ad averla tradita con la suddetta stronza" urlò di rimando, mentre Stefan iniziava a rivestirsi, cercando il cellulare per chiamare Damon e avvisarlo delle ultime notizie.

"Quella che mi avete nascosto, è mia figlia Rebekah. Sangue del mio sangue, e l'ho scoperto per sbaglio, pensando che Hope stesse mentendo e che fosse follia ciò che diceva. Ed invece ho una maledetta figlia e nè tu, nè Caroline, mi avete detto nulla" Hayley allontanò via Hope dalla stanza, Klaus era fuori di sè, e anche se lui aveva ragione, non biasimava la bionda per la scelta fatta. I Mikealson erano un pacchetto completo di nemici, sangue e orrore.

"Sono sicura che tua figlia avrà un padre migliore di te, Nik. Uno che non getta una città nel panico per una maledetta scelta sbagliata, fatta volontariamente e consapevolmente. Uno che non uccide parte del branco di Hope, perchè l'hanno accolta nel Bayou come la principessa che è. Uno che non uccide per divertimento o per noia. Caroline è una brava madre e troverà un uomo che la affianchi affinchè Lizzie cresca amata e protetta, lontana da te e dai problemi che essere un Mikealson comporta". Detto questo Rebekah schiacciò il tasto di fine chiamata e si voltò verso Stefan con il terrore sul viso. Cosa avrebbero fatto? Andava detto a Caroline? Avrebbero dovuto fare le valigie e scappare come una Katherine qualsiasi?

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Se l'era meritato. Una parte di lui continuava a ripetere che se l'era meritato. Aveva mandato a monte i sette anni più belli della sua vita perchè quando Davina aveva riportato Cami in vita, si era illuso di essere confuso. Aveva fatto sesso con Cami, e poi, dopo aver trattato con freddezza Caroline, l'aveva lasciata di punto in bianco. Lei era solo andata nel suo studio d'arte perchè voleva parlare con lui, e lui, l'aveva lasciata.

14 mesi.

Da quando Caroline aveva fatto le valigie e aveva lasciato New Orleans erano passati 14 mesi. E ora solo grazie ad un visione di Hope, aveva scoperto che Caroline aveva avuto una bellissima bambina e che lui era il padre. Caroline non aveva intenzione di farlo stare nella vita della bambina, e voleva crescerlo da sola, o, come aveva sottolineato Rebekah, con qualcun altro che non fosse lui. E ora più di un anno dopo la sua partenza aveva capito che Caroline era stata incinta quando era andata via. Aveva scoperto che era quello di cui probabilmente voleva parlargli quando era andato a trovarlo nel suo studio, e lui non sapeva cosa fare.
Voleva uccidere tutti gli uomini sulla faccia della terra per impedire a Caroline di far crescere sua figlia ad un altro uomo.
Voleva rintracciarla e chiederle scusa.
Voleva conoscere sua figlia ed essere un padre migliore di quello che era stato per Hope.
Caroline aveva avuto ragione ad andare via, lui l'aveva spezzata e nonostante volesse lei e la bambina indietro, sembrava impossibile. Voleva andare da Caroline ma non aveva idea di dove fosse, anche se immaginava che fosse tornata a Mystic Falls, e si chiedeva se avrebbe cercato la bambina se la madre non fosse stata Caroline.
La risposta era scontata, ovviamente non l'avrebbe fatto. Se non fosse stato per Elijah avrebbe abbandonato Hayley e non avrebbe cercato Hope.

Mentre sedeva tra le macerie dello studio che aveva appena distrutto, sentì Elijah avvicinarsi al suo fianco e sedersi accanto a lui sul pavimento. Avrebbe riso per la familiarità della scena e per il vestito stropicciato di suo fratello, ma non era dell'umore adatto.

"So che non hai bisogno di pietà fratello, ma hai deciso cosa fare?" chiese Elijah con tono di voce pacato. Era rimasto sorpreso quando Hayley lo aveva svegliato nel cuore della notte per gli incubi di Hope e ancor di più per quello che sua nipote aveva scoperto. Ma non riusciva ad essere lucido sull'argomento. Da una parte era felice di questa aggiunta e riconosceva alla bionda di Mystic Falls un coraggio innato e una grande capacità di sparire. Dall'altra si sentiva in colpa, era lui che aveva spinto suo fratello tra le braccia di un'altra donna, è lui che lo aveva convinto di essere confuso, era lui il responsabile del fatto che avrebbe potuto non conoscere mai più suo padre.

"Andrò in Virginia. Andrò da solo e non voglio la tua pietà fratello, hai già fatto abbastanza. Sono sicuro che avresti accettato Caroline se avessi saputo che era incinta, ma sono sicuro che non è quello che lei avrebbe voluto. Non meriti di conoscere tua nipote, e non perchè io ho tradito Caroline, ma perchè tu non l'hai mai fatta sentire parte della famiglia, l'hai sempre sottovalutata e considerata inferiore, quando sappiamo tutti benissimo che era migliore di tutti noi, e il suo senso di lealtà, il suo cercare la pace e preservare le vite anzichè distruggerle, rendeva te, il nobile Elijah, inutile agli occhi della popolazione di New Orleans". Detto questo Klaus si alzò e lasciò suo fratello da solo, a leccarsi le ferite.

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Freya se ne stava seduta su una sedia in silenzio, ignorando i sermoni di Elijah o le battute di Kol. Non le era nemmeno passato per la testa di seguire Klaus in Virginia, perchè era arrabbiata e ferita con Caroline e anche con Rebekah. Aveva capito e accettato la scelta di Caroline di andare via mesi prima, perchè trovava inconcepibile ciò che Niklaus aveva fatto alla frizzante bionda. Ma non poteva accettare, nè perdonare che le fosse stata nascosta la verità su sua nipote.

Aveva capito dopo notti insonni che la magia dei sifoni che aveva partorito anni prima, unita alla magia di Hope che voleva Caroline come mamma o comunque come famiglia, aveva prodotto la gravidanza, ma a parte Niklaus, nessuno sapeva la verità, perchè nessuno, nemmeno Rebekah le aveva chiesto aiuto.

Si sentiva fallita non solo come strega ma anche come sorella, amica e zia. Era sempre stata carina e disponibile con Caroline, le era stata accanto proprio come la bionda era stata accanto a lei. Si erano volute bene per sette lunghi anni e ora ricollegava il malessere di Caroline settimane prima che andasse via. Ma se lei aveva deciso di tenerla lontana dalla vita di sua figlia, non si sarebbe imposta, non l'avrebbe cercata e non avrebbe fatto parte delle loro vite, nonostante la cosa la ferisse terribilmente.

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Quando Klaus giunse davanti la tenuta dei Salvatore per la prima volta in mille anni ebbe paura. Non era paura di essere nuovamente diventato padre, aveva avuto Hope e aveva scoperto che era un ottimo padre. Ma aveva paura di ricontrare la donna che amava e che si era fatto scivolare dalle mani e il frutto del loro amore che lei gli aveva nascosto per 14 mesi. Quando Rebekah aveva confermato la il fatto che fosse diventato padre si era sentito emozionato, euforico, le gambe molli e la salivazione a zero. Aveva semplicemente urlato contro Elijah, appreso le informazioni da Freya ed era salito su un aereo per la Virginia.

Ad aprire la porta della pensione era stato Damon Salvatore e la sua espressione quando aveva visto Klaus era passata da annoiata a furiosa "Che diavolo ci fai qui? Non hai fatto abbastanza?" Damon non aveva mai avuto un senso di autoconservazione e quindi non si preoccupava del fatto che Klaus potesse ucciderlo senza muovere un dito.

"Direi che sono felice di vederti Damon, ma considerando che l'ultima volta che ho sentito il tuo nome, Caroline stava avendo un incubo sul fatto che avessi abusato di lei, considerami sorpreso nel saperla a casa tua" Klaus lasciò la frase in sospeso, ma la minaccia era chiara. Era stato circa 5 anni prima quando Caroline dopo che era stata torturata da un suo nemico aveva avuto gli incubi. Klaus l'aveva cullata tra le sue braccia e aveva provato a modificare il suo sogno. Era rimasto inorridito da ciò che aveva visto. Caroline settimane dopo era riuscita a confidarsi con lui, ma gli aveva ordinato di non fare alcuna mossa contro Damon e gli aveva assicurato che per lei era tutto passato.

"Pensavo che saresti stato abbastanza intelligente da sapere che non sono io il fratello di cui era innamorata" Damon era stato orribile con Caroline e la mancanza della sua umanità non giustificava le sue azioni. Ma quando Liz era morta aveva giurato di prendersi cura di Caroline e aveva intenzione di rispettare la promessa. Caroline e Stefan avevano avuto una storia ma era finita quando Stefan l'aveva messa al secondo posto, e Caroline era stanca di essere una seconda scelta. Quindi era finita alla porta del grande ibrido cattivo. Damon ovviamente sapeva che Caroline non aveva sentimenti per Stefan, ma premere i pulsanti di Klaus lo faceva sentire appagato.

Klaus spostò bruscamente Damon dalla porta e entrò dentro rimanendo congelato sulla porta quando vide una bambina tra le braccia della sua odiata doppelganger Katerina Petrova. Katherine lo notò e serrò la mascella furiosa, allontanando la bambina dalla sua vista. "Damon Salvatore è inutile" la sentì borbottare.

"Katerina sono sorpreso di vederti con mia figlia in braccio" le fece notare Klaus, e Katherine lo guardò furiosa. Posò la bambina all'interno di un box e andò spedita verso di lui.

"Non hai il diritto di definirla tua figlia. Hai perso ogni diritto nel momento in cui hai lasciato sua madre incinta, per una puttana qualunque che ti dichiarava amore" sibilò irata. Katherine non era stupida, voleva offendere la donna con cui Klaus aveva tradito Caroline e capire se l'avrebbe difesa o meno. Sapeva che Caroline non voleva avere niente a che fare con Klaus, ma non gli avrebbe impedito di incontrare sua figlia.

"Non avevo idea che fosse incinta e ho chiesto una pausa, cosa che tra l'altro non dovrebbe importarti perchè non sono affari tuoi" la riprese Klaus. Non gli interessava difendere Camille. Sapeva che non era una puttana, e che si era solo innamorata della persona sbagliata, ma non l'avrebbe mai perdonata, sebbene il responsabile della sua infelicità era lui stesso

"Sono affari miei invece. Ti interesserà sapere che Caroline e io siamo rimaste in contatto tutti questi anni" Katherine non vide l'espressione sorpresa di Klaus che si aspettava "Te l'avrebbe detto ma sai con Elijah che la odiava non vedeva motivo per dargli una gioia. E poi c'eri tu che odiavi me e quindi non sei stato informato".

"Kat hai visto il mio portafoglio?" una voce melodiosa risuonò nella stanza, Klaus si voltò e vide Caroline con indosso un asciugamano mentre teneva i capelli in un altro asciugamano. I suoi occhi scrutarono attentamente la sua figura, era bellissima come sempre, nessuna prova della sua gravidanza e questo gli fece male perchè era stata una cosa che nessuno gli avrebbe riportato indietro. Caroline non si accorse di lui, ma Klaus avrebbe voluto rimproverarla per andare in giro mezza nuda mentre chiunque avrebbe potuto vederla. "Kat?" Caroline si tolse l'asciugamano sul viso e quasi lasciò andare quello che le avvolgeva il corpo.

Un'ondata di emozioni la colpirono istantaneamente. Quando Rebekah le aveva detto che era Hope la causa della gravidanza e che Klaus lo aveva scoperto, si era preparata all'ipotesi che si sarebbe fatto vivo, ma non pensava di trovarlo qui in meno di dodici ore. Caroline deglutì a fatica e decise di ignorarlo. Lampeggiò verso il box di Lizzie e la prese tra le braccia prima di nascondersi al piano di sopra. Aveva visto l'espressione quasi ferita di Klaus, e non solo non le diede piacere, la faceva incazzare. Non era una vittima, era un idiota che non meritava nemmeno le lacrime che aveva speso per lui.

Klaus rimase immobile mentre Caroline lo scrutava, vide che la sorpresa aveva lasciato spazio al crepacuore, ma in un lampo tutto fu spazzato via dalla furia. Caroline lampeggiò verso loro figlia e la portò lontana da lui. Poteva salire tranquillamente le scale ma non lo avrebbe fatto. Le avrebbe dato tempo e soprattutto spazio. Aveva imparato a conoscere Caroline negli anni e sapeva che quando aveva bisogno di spazio, opprimerla avrebbe avuto come reazione, qualcosa di ben peggiore dell'evitamento. Klaus sapeva che aveva bisogno di tempo, ma il fatto che avesse preso la bambina come se lui fosse pericoloso e gliela volesse portare via, lo aveva ferito. Non vedeva quello sguardo di freddezza e quasi paura nei suoi confronti da un decennio, e sperava di non doverlo mai più vedere. C'era anche disgusto ma non la biasimava, si disgustava anche lui.

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Caroline mise Lizzie sul letto e guardò sua figlia in lacrime. Bonnie aveva insonorizzato le stanze, così da dare una parvenza di privacy, quindi si sentì tranquilla a piangere ad alta voce, seppur odiava farlo di fronte a Lizzie. Tutte le emozioni che aveva trattenuto negli ultimi mesi si riversarono su di lei, mentre singhiozzava seduta a terra.

Klaus era qui. L'uomo che le aveva fatto toccare il cielo con un dito e poi l'aveva buttata di sotto era lì, a Mystic Falls, ad un soffio da lei e Lizzie. Era qui e sapeva che avevano avuto una figlia, era qui e sicuramente voleva riportarle a New Orleans. Il panico la sopraffece e quasi sentì l'aria mancarle.

Un tocco delicato le asciugò le guance. Caroline alzò lo sguardo e vide Elena che la guardava con amore "Vieni qui" sussurrò la sua migliore amica, facendole appoggiare la testa sulla spalla. "Sfogati, butta fuori tutto" le sussurrò dolcemente mentre Caroline vide Damon di sfuggita mentre prendeva Lizzie e la portava fuori dalla stanza. Non avrebbe mai potuto ringraziare abbastanza i suoi amici.

"E se vuole che torniamo con lui a New Orleans?" Caroline sollevò la testa e guardò Elena con crescente panico, ma Elena scosse la testa.

"Caroline, Klaus ha sempre rispettato le tue decisioni. Ha liberato Tyler perchè tu lo amavi, ha rinunciato a vendicare le morti di Finn e Kol, perchè noi eravamo la tua famiglia, non ha gongolato sul cadavere di Katherine, perchè preferiva trascorrere il suo tempo con te. Capisco che tu abbia paura, ma non ti porterebbe mai via tua figlia" le fece notare Elena con un sorriso.

"Quando sei salita sul carro di Klaus?" storse il naso la bionda, incredula per le parole che aveva ascoltato.

Elena le diede uno sguardo incredulo "Caroline odio Klaus, ha ucciso la zia Jenna, ha ucciso Isobel, voleva usarmi come sacca di sangue. Ma in questi mesi ho capito che avevate costruito una vita insieme, e avevo accettato questo prima ancora che capitasse. Che amica sarei se ti giudicassi, dopo che sto con l'uomo che ha terrorizzato la te umana?".

Caroline fu sorpresa dall'ammissione di Elena, soprattutto perchè credeva che per la sua amica non avesse avuto importanza ciò che Damon le aveva fatto. Eppure ancora una volta Elena l'aveva sorpresa. "Klaus ha rovinato la tua vita, e io ti ho giudicata" constatò amaramente Caroline, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Ma hai rifiutato Klaus finchè non sei stata certa che non sarebbe più tornato qui. Sei andata da lui quando probabilmente io sarei rimasta dentro una bara per circa un secolo. Hai cercato di costruire un futuro con Stefan, seppur lui amasse me più di te, mettendo la tua felicità al secondo posto". Elena non era stupida e sperava che Rebekah fosse finalmente quella giusta per Stefan, ma aveva dato un pezzo della sua mente al suo ex ragazzo quando aveva scoperto come si era comportato con Caroline. Caroline meritava di essere messa al primo posto, e anche se nessuno ad oggi era degno di lei, avrebbe trovato il suo amore epico.

"Non che abbia fatto un grande affare dando una possibilità a Klaus" Caroline odiava Klaus e odiava l'idea di odiarlo, perchè l'odio era un sentimento troppo grande per uno come lui.

"Non tutti gli amori durano per sempre, ma ti ha dato una figlia Care, e non c'è niente di più bello di questo. Lizzie è bellissima, e sarà una donna forte e intraprendente, perchè ha i geni Forbes" Elena le diede un caldo sorriso.

"Cosa dovrei fare?" se c'era una cosa di cui aveva perdutamente bisogno Caroline, era un consiglio sincero.

"Segui il tuo cuore, ma non lasciarlo lontano dalla vita di Lizzie, Lui non la merita ma è suo padre e tu sai cosa significa crescere con un solo genitore. Se un giorno Lizzie vorrà sapere perchè suo padre non è con lei, sarai la persona da incolpare e dalla ragione passerai al torto. Se non lo avesse scoperto, avresti potuto mentirle, ma lui lo sa e non si arrenderà di fronte a niente pur di conoscerla" le fece notare Elena.

"Stavi letteralmente elogiando il suo culo ibrido fino a dieci secondi fa" sbuffò Caroline lanciandole un'occhiataccia.

"Rispetterà la tua decisione, non te la porterà via, ma in un modo o in un altro, entrerà a far parte della sua vita". Caroline dovette concordare con Elena. Klaus non era bravo a prendere un suggerimento e avrebbe inondato Lizzie di regali pur di farle avere qualcosa da parte sua. Avrebbe provato ad essere suo padre, anche se lei non sarebbe stata d'accordo.

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Klaus era seduto nel divano mentre lui e Katherine si lanciavano occhiate di fuoco. Aveva visto l'altra doppelganger salire di sopra senza degnarlo di uno sguardo e Damon Salvatore seguirla, ma Caroline non si sarebbe nascosta in eterno al piano di sopra, e Klaus era disposto ad aspettare che lei fosse pronta ad un confronto. Non potè negare il dolore quando vide Caroline afferrare Lizzie e portarla via, ma poteva capire da cosa nasceva l'ostilità.

"Hai intenzione di stare qui seduto a vita? Non riesci proprio a capire quando non sei il benvenuto?" la voce carica di odio di Rebekah fece voltare Klaus verso la porta, dove sua sorella e Stefan Salvatore lo guardavano con giudizio.

"Hai coraggio a farti vedere dopo quello che hai fatto" ringhiò Klaus alzandosi dal divano e avvicinandosi a Rebekah minacciosamente.

"Cosa vuoi fare? Uccidermi? Beh se il tuo obiettivo è riprenderti Caroline non è sicuramente la scelta più saggia. Così come non lo è quella di uccidere Katerina, prendilo come consiglio per esperienza" borbottò l'originale guardandolo a testa alta, sfidando silenziosamente suo fratello a fare una delle sue solite mosse da pazzo.

"Devo ammettere che quando Freya ha capito che delle streghe erano intervenute per bloccare la diffusione della notizia della gravidanza di Caroline, e ha ammesso di aver visto Katerina, non ho impiegato che qualche secondo per collegare le due cose" Klaus si voltò verso una divertita Katherine, che sorseggiava un flute di champagne.

"Potresti ringraziarmi per aver protetto tua figlia, anzichè usare il tuo tono pomposo per aggredirmi" gesticolò annoiata, mentre Stefan le si sedeva accanto. "Oppure potresti elogiarmi per aver preso il tuo sangue per rintracciare Caroline, una mossa intelligente vero?" il suo ghigno si aprì maggiormente, facendo ridacchiare Rebekah.

Klaus sbarrò gli occhi incredulo. Aveva cercato Caroline per mari e per monti, ma ignorando la notizia della gravidanza non aveva usato il suo sangue per trovarla. Caroline non faceva più parte della sua linea di sangue, dato che la linea era stata spezzata, e lui e Caroline non avevano condiviso il sangue per settimane, quindi non aveva preso in considerazione l'idea. Ora si malediva mentalmente, perchè se l'avesse rintracciata con il suo sangue non avrebbe perso la sua gravidanza o i primi sei mesi di sua figlia. Inoltre non avrebbe trascorso 14 lunghi mesi senza di lei.

"Elizabeth Katherine Forbes Mikealson, tua figlia ha il nome della tua peggior nemica" sbuffò Rebekah incredula "Ma anche Hayley lo aveva proposto se non erro, quindi probabilmente è il Karma che ti si ritorce contro".

"Mikealson" sussurrò Klaus incredulo. Caroline nonostante tutto aveva dichiarato loro figlia una Mikealson, quindi sperava sicuramente di fargliela conoscere un giorno. Le sue fantasie furono interrotte dalla risata di Katherine.

"Ho la presunzione di prendermi il merito anche di quello" ammise la doppelganger, mentre Stefan le lanciava uno sguardo ammonitore. Klaus non poteva farle del male per non attirare le ire di Caroline, ma tirare la corda era da pazzi.

"E tu squartatore? Dopo aver lasciato Caroline, hai deciso di rilanciarti su Katerina, ora su mia sorella e prossimamente di nuovo sulla ragazza di tuo fratello?" chiese acidamente l'ibrido. Se c'era un periodo in cui considerava Stefan suo amico, questo era scomparso quando aveva scoperto che si era innamorato di Caroline e poi l'aveva spezzata. L'idea che vivessero sotto lo stesso tetto lo mandava in bestia, anche se ascoltò la sua voce in sottofondo mentre urlava contro Rebekah, quindi aveva per l'ennesima volta cambiato interesse amoroso.

"Capisci che non sei nella posizione di potermi giudicare, vero Klaus? Soprattutto dopo quello che hai fatto" aggiunse con disprezzo Stefan. Non aveva più alcun interesse per Caroline e nemmeno per Elena, nonostante fosse stata molto importante per lui. In più lui e Caroline erano tornati ad avere lo stesso rapporto quasi fraterno di un tempo, quindi le insinuazioni di Klaus erano di dubbio gusto. Aveva ragione su Katherine, e sul fatto che prima dell'arrivo di Rebekah fossero finiti a letto insieme, ma non c'era coinvolgimento emotivo da parte di nessuno dei due. Rebekah era invece qualcosa di nuovo. Si erano innamorati durante la sua fase da squartatore, e ora si stavano riscoprendo, ma Rebekah non era pronta ad una storia perchè voleva mettere in primo piano se stessa per una volta. Klaus sicuramente era geloso di Caroline, ma immaginava che una parte di lui fosse gelosa anche di Katherine.

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Quando Caroline scese al piano di sotto con Lizzie, Stefan trascinò Rebekah e Katherine fuori dalla stanza. Caroline si sedette con la bambina in braccio sul divano opposto a quello di Klaus. Mantenere le distanze era il messaggio sottinteso. Klaus non le riuscì a togliere gli occhi di dosso, finchè lei non abbassò lo sguardo sulla bambina che stava tirando i suoi capelli. Klaus osservò emozionato sua figlia e finalmente si concesse del tempo per vederla veramente. Era sicuramente la creatura più bella che avesse visto e gli occhi blu erano i suoi. Klaus vide come il suo viso avesse tratti simili a quelli di Caroline, ma c'era anche un abbozzo di fossette. I capelli biondi, erano un tratto distintivo di Caroline. Sentì i suoi occhi brillare di lacrime non versate. Era una bambina bellissima e lui, stavolta solo per causa sua, aveva perso i primi sei mesi della sua vita.

Caroline aveva guardato con la coda dell'occhio la reazione di Klaus e non fu sorpresa quando vide delle lacrime sui suoi occhi. Klaus aveva dimostrato più di una volta di essere una persona sensibile. Non che ora come ora a lei importasse qualcosa. Ma quello era il padre di sua figlia ed Elena aveva avuto ragione quando le aveva fatto notare che non poteva lasciare sua figlia senza padre. Ma Caroline non aveva intenzione di accogliere nuovamente il clan Mikealson nella loro vita. Lei e Lizzie sarebbero partite per New York tra poche settimane e sua figlia non avrebbe viaggiato a New Orleans fino alla maggiore età.

"Come si chiama?" la voce roca e gli occhi fissi su quelli di sua figlia, e nonostante sapesse la risposta stava cercando un appiglio per iniziare la conversazione.

"Il nome anagrafico è Elizabeth, ma è Lizzie" il tono incolore della sua voce fece venire la pelle d'oca a Klaus. Non c'era il calore usato verso Katherine poche ore prima.

"Mi piace il nome ed è un bellissimo omaggio a tua madre" Klaus potè vedere l'espressione di Caroline accigliarsi e si chiese cosa avesse detto di sbagliato.

"Non deve piacerti, non mi interessava il tuo parere" ribattè bruscamente la bionda, e qualsiasi atto distensivo tra due, fu immediatamente abbandonato nonostante Lizzie facesse da cuscinetto. Entrambi tacquero.

"Me lo avresti mai detto?" chiese curioso "Che eri incinta, me lo avresti mai detto?" spiegò vedendo il sopracciglio inarcato di Caroline.

"Non te l'ho detto tecnicamente. Ma no, credo che non lo avrei fatto" scrollò le spalle Caroline, tornando a prestare attenzione a Lizzie. Poteva vedere la postura di Klaus irrigidirsi e capì che stava per perdere la pazienza. E onestamente era solo quello che sperava facesse, così da urlarsene quattro, cacciarlo e andare ognuno per la sua strada. Damon entrò nella stanza e dopo aver lanciato un sorrisetto beffardo a Klaus, prese Lizzie dalle braccia di Caroline e la portò con sè, lontana dalla pensione.

"Non posso credere che hai permesso a Damon Salvatore di stare vicino a nostra figlia, e invece io vengo trattato come un estraneo" Klaus perse la pazienza e scattò in piedi. La mascella serrata e i pugni chiusi nell'aver visto sua figlia tra le braccia di Damon.

"Non ti devo spiegazioni, e non decidi tu con chi può stare o meno MIA figlia" ribattè acida Caroline, fronteggiandolo con le braccia incrociate al petto e guardandolo freddamente.

"Sono suo padre" urlò arrabbiato Klaus.

"Hai perso quel diritto nel momento in cui hai chiuso le cose con me. E non avresti nemmeno dovuto saperlo" aggiunse per sottolineare il suo disappunto alla presenza di Klaus.

"Caroline se me lo avessi detto.." Klaus sospirò portandosi una mano sugli occhi. Perdere Caroline era stato difficile, sapere di aver perso anche sua figlia era stato un colpo al cuore.

"Se te lo avessi detto cosa sarebbe successo? Mi avresti implorato di restare? Avresti evitato di dirmi che mi hai usato e fatto perdere sette anni della mia vita, trattandomi come ripiego?" Caroline scosse la testa incredula e lanciò uno sguardo velenoso a Klaus. La ferita non si era rimarginata e purtroppo pensava che non l'avrebbe mai fatto.

"Probabilmente hai ragione non ti avrei lasciata andare e sapendo come sei andata via, avrei tenuto i miei dubbi per me. Sei tu che mi hai detto che volevi assoluta sincerità nella coppia e non osare pensare che sei stata un ripiego o che ti abbia usato" esclamò Klaus furente.

"Sincerità nella coppia consiste nel fare sesso con un'altra persona? Evitarmi per settimane? O lasciarmi perchè volevi stare con qualcun altro?" la retoricità della domanda di Caroline non si perse alle orecchie di Klaus, ma l'ibrido capì che nulla di quello che avrebbe detto, avrebbe fatto cambiare idea.

"Caroline avevo il diritto di sapere della gravidanza. Ti sarei stato accanto, l'avremmo affrontata insieme" cambiare discorso e cercare di far tornare il discorso ad un punto di incontro, erano i due propositi di Klaus.

Caroline scosse la testa "Non volevo la tua pietà Klaus. Non volevo che ti sentissi costretto a starmi accanto come stai tentando di fare ora. Non ho bisogno di te, mia figlia non ha bisogno di te. Sono stata male settimane, e se ti fossi degnato di non passare la notte con un'altra donna, se non mi avessi evitato come se fosse colpa mia se la tua ex ragazza fosse tornata in vita, se non mi avessi trattata come una fottuta estranea per paura di ferire i suoi sentimenti, probabilmente te ne saresti accorto". Klaus sentì le parole arrivargli addosso come proiettili e sapeva che non aveva scuse e non poteva difendersi. "Avrei potuto dirlo a Freya, aveva visto che non stavo bene una mattina, ma stupidamente volevo dirlo prima a te. Ero venuta da te a dirti che ero incinta e non sapevo come fosse possibile, e con quel maledetto udito lo avresti dovuto aver sentito anche tu, e tu mi hai lasciato. Eri confuso, amavi un'altra donna, te la scopavi mentre ero a casa semisvenuta nel letto" strillò Caroline, le lacrime che le rigavano il volto. Stava tirando fuori tutto quello che per per 14 lunghi mesi aveva tenuto dentro "E nonostante fossi lontano, a causa tua ho quasi perso il bambino. Quindi non ti permetto di venire qui e criticare me, i miei amici, la mia famiglia, quando l'unico responsabile della tua infelicità sei tu".

Klaus ascoltò in silenzio il suo sfogo, sia perchè non sapeva cosa dire o come ribattere, sia perchè si sentiva sporco. Caroline aveva ragione ad odiarlo, aveva ragione a pensare di lui le peggiori cose. L'idea che aveva quasi perso il bambino dopo quello che le aveva detto gli spezzò il cuore. Voleva uccidere, mutilare, voleva trasformarsi e sentire ogni osso del suo corpo rompersi, perchè meritava di soffrire almeno il doppio della sofferenza che aveva passato Caroline. Aveva sbagliato ad allontanarsi da lei e poteva accusare Elijah, dargli la colpa per i suoi consigli non richiesti, ma in verità era lui l'unico colpevole. Caroline non meritava di passare quello che aveva passato, non meritava il trattamento che lui le aveva riservato, non meritava di sentirsi un fottuto ripiego di Cami, quando Cami era stata il vero ripiego di Caroline. Provò ad avvicinarsi a lei mentre cercava di calmarsi e asciugarsi le lacrime, ma fece un significativo passo indietro e allungò la mano per fermarlo. Sicuramente non voleva nemmeno il suo conforto, perchè pensava fosse pietà. E aveva deciso di andare via scoperta la gravidanza perchè non voleva che lui stesse con lei per il bambino, perchè ancora una volta non aveva permesso a nessuno di calpestare la sua dignità, così come non avrebbe voluto che lui fosse incastrato in un rapporto infelice. Sempre così maledettamente altruista e insicura di quello che valeva veramente.

Klaus stava per chiederle dove li lasciava questo, quando la porta della pensione si aprì e un uomo che non aveva mai visto varcò la soglia. "Che cos'è successo bellissima?" chiese un vampiro con voce accentata, che lo guardava con sospetto.

"Va tutto bene Enzo, perchè sei qui?" chiese Caroline cercando di usare una voce normale e nascondere le lacrime.

"Pensavo che dovessi portare fuori a cena te e Lizzie, riccioli d'oro" le fece notare il britannico, usando ancora una volta quegli epiteti fastidiosi che Klaus non permetteva a nessuno di usare con la sua donna.

"Mi dispiace me n'ero dimenticata. Damon ha portato via Lizzie poco fa" spiegò Caroline mentre Enzo iniziava a collegare i punti, spostando lo sguardo tra Caroline e Klaus.

"Tu devi essere il bastardo che le ha spezzato il cuore, l'ha miracolosamente messa incinta e ora si è sicuramente stancato della fidanzata morta" gli disse con arroganza Enzo, mentre Caroline gli metteva una mano sulla spalla per tentare di frenare la sua rabbia, e salvargli la vita conoscendo il temperamento dell'ibrido.

"E sentiamo tu chi saresti? Perchè ti potrei uccidere su due piedi solo per avermi rivolto la parola. E per tua informazione non mi sono stancato della mia ex tornata dai morti, perchè l'unica donna che amo si trova al tuo fianco. Non che siano affari tuoi comunque" rispose acido Klaus e Caroline giurò che era iniziata una sfida tra maschi alpha quando li vide scambiarsi sguardi significativi.

"Smettila di minacciare Enzo. E in ogni caso conosci benissimo Enzo, penso di averti parlato di lui" sbottò Caroline voltandosi verso Klaus, senza staccare le mani dalla spalla di Enzo. In sette anni non si erano mai incontrati, ma Enzo prima di diventare uno stronzo e consegnarla agli eretici, era stato suo amico ed era lui ad averla trovata nel cottage insieme Damon. Caroline ignorò il fatto che Klaus la definisse l'unica donna che amava, anche perchè sapeva benissimo che Cami facesse ancora parte della sua vita. Rebekah non era stata molto sottile mentre insultava la donna.

"Credo di essermi perso esattamente come da amico folle di Damon, sia diventato quello che porta a cena te e mia figlia" le fece presente Klaus serrando la mascella, mentre Caroline se possibile s'infuriava ancora di più. Tolse la mano dalla spalla di Enzo e andò dritta verso Klaus, prima di spingerlo violentemente indietro e farlo cadere dieci metri più in là.

"Tu non hai alcun diritto di giudicare con chi esco e con chi non esco, non hai il diritto di criticare i miei amici o le persone che frequenta Lizzie, non hai il diritto di esprimere giudizi non richiesti e soprattutto non hai il diritto di stare qui. Quindi qualunque cosa tu sia venuto a fare a Mystic Falls, ti conviene fare le valigie e tornare a New Orleans, dove la donna che apparentemente non ami ti sta aspettando nel tuo letto" ringhiò furiosa con le zanne di fuori.

"Caroline è mia figlia, voglio far parte della sua vita" sbottò furioso Klaus.

"Notizia flash Klaus, a nessuno interessa cosa vuoi o cosa non vuoi. Dovrai passare sul mio cadavere prima di rivederla. Adesso vattene" gli urlò Caroline di rimando senza dargli possibilità di replica. Prese Enzo per un braccio e lo trascinò fuori di lì.

Klaus restò a terra incredulo. La rabbia di Caroline se l'era aspettata ma faceva leva sul buon cuore che aveva e sul fatto che non avrebbe mai permesso a sua figlia di crescere senza padre. A quanto pare si sbagliava. E poi lo colpì con maggior forza il fatto che quel britannico facesse parte della sua vita. Odiava l'idea di un altro uomo che la toccava. Odiava l'idea che Caroline fosse andata avanti, nonostante ne avesse tutto il diritto. Odiava l'idea che Enzo potesse diventare il futuro padre della loro bambina. Incredulo e distrutto si sollevò e si guardò intorno. Era pieno di cose per bambini e si rese conto che aveva perso sei mesi di vita della sua bambina, sei mesi che non gli potevano essere restituiti, sei mesi che la sua stupidità gli aveva fatto perdere e ora sei mesi potevano diventare anni.

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Caroline aveva immaginato un combattimento e aveva immaginato che lei e Klaus si sarebbero urlati addosso, ma non aveva immaginato che sarebbe finita così. Si era quasi convinta a dargli la possibilità di vedere sua figlia una volta ogni tanto prima che tirasse fuori le stronzate da maschio alpha. Come se lui potesse veramente giudicarla. Dio lei ed Enzo erano amici, Enzo stava con Bonnie e la cena comprendeva anche la strega, non che fossero affari di Klaus. Ma lui non aveva il diritto di arrabbiarsi, giudicare o volere qualcosa. Non poteva avere pretese, non poteva avere richieste, non poteva giudicare nessuno nè tanto meno essere geloso. Lei era una donna libera da più di un anno e se non fosse stata così spezzata, avrebbe sicuramente cercato qualcuno.

Rebekah aveva origliato il combattimento e si chiese come Caroline avesse potuto dedurre che Camille e Klaus fossero una cosa. Quindi quando la bionda era andata via, l'aveva seguita per parlarle. "Caroline" la richiamò per farla fermare.

"Va via Bekah, non ho veramente bisogno di sentirti difendere Klaus" sbottò irritata la bionda, mentre Rebekah alzava gli occhi al cielo.

"Non sono qui per difendere mio fratello, volevo solo capire cosa ti ha fatto pensare che Nik abbia qualcosa con Camille" Rebekah si mise le mani sui fianchi e aspettò che la bionda le desse una risposta.

"Non dorme nel mio letto, o forse non lo faceva mentre eri a New Orleans, ma non è il motivo per cui Hayley ha portato via Hope?" ribattè Caroline piccata. Nessuno le aveva ben spiegato cosa stesse accadendo a New Orleans, ma non era una sciocca e sapeva fare due più due.

"Si quattordici mesi fa. Ma per rispondere alla tua domanda, Klaus ha praticamente ucciso Camille tempo fa. La usava come terapista e amica, nulla di più. Kol l'ha salvata e se dovesse far rivedere la sua faccia, Nik ucciderà Davina e gli unici parenti lontani che le sono rimasti". Caroline sbarrò gli occhi per la sorpresa, ma scrollò rapidamente le spalle.

"Non è affar mio. Potrebbe essere Camille o chiunque, non cambia quello che ha fatto" le disse con voce atona.

"Ma è suo padre Caroline, non puoi fargli questo" tentò di farla ragionare l'originale. Ma Caroline le fece una risata amara, la scansò e andò via.

Se non avesse avuto i suoi amici, probabilmente avrebbe potuto pensare di far conoscere Lizzie a suo padre, ma lei non era sola, e se non era sola nemmeno Lizzie lo era, quindi non aveva bisogno di Klaus Mikealson come padre. Lei e Lizzie non avevano bisogno dell'ibrido originale nella loro vita. Quindi ora si sarebbe ricomposta e avrebbe raggiuto Damon, Elena, Bonnie, Enzo e Lizzie, perchè nessuno avrebbe rovinato la loro serata.

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Erano passati cinque settimane dal combattimento alla pensione tra Caroline e Klaus, e il vampiro fu sorpreso di non aver più rivisto la faccia dell'ibrido. Così come non aveva avuto notizie dalla famiglia originale. Solo Rebekah reclamava almeno due ore a settimane con Lizzie, per il resto ci fu un piacevole silenzio. Rebekah le aveva detto della scoperta di Freya sulla natura della gravidanza, e Caroline fu delusa nel non aver ricevuto nemmeno una sua chiamata. Sapeva che era ipocrita da parte sua pretenderlo, soprattutto se si considera che era stata lei a scomparire e a volere i Mikealson lontani dalla sua vita. Ma Freya era più simile a Rebekah di quanto pensasse, salvo per l'orgoglio e l'accettazione delle scelte altrui, che erano sicuramente più accentuate rispetto alla vampira originale.

Freya si era tirata fuori dal giro e aveva deciso di non far parte delle loro vite, perchè era quello che lei aveva chiesto. Ma sicuramente uno dei motivi per cui non si era presentata, era dovuto al fatto che era ferita e Caroline si sentì terribilmente in colpa. Freya non aveva avuto una famiglia per un millennio, e Caroline la stava privando nuovamente di una fetta di essa. Voleva chiamarla, spiegarsi e scusarsi, ma Rebekah l'aveva informata che aveva smesso di rispondere alle sue chiamate e che era meglio darle spazio.

Quando Tyler entrò nella pensione, Caroline si riscosse dai suoi pensieri, ma il viso teso del suo amico la preoccupò. "Cosa succede Ty?".

"Perchè non mi hai detto che Klaus era tornato a Mystic Falls?" le chiese a bruciapelo cogliendola di sorpresa.

"Perchè è stato settimane fa ed è andato via la stessa sera" scrollò le spalle Caroline. "Perchè questa domanda?". Caroline pensava che il suo silenzio significava che fosse andato via, e quello era anche il motivo per cui Lizzie era attualmente con Rebekah, Caroline si fidava della bionda e sapeva che non l'avrebbe tradita.

"L'ho visto alla villa insieme a Rebekah" Tyler si sedette sulla poltrona e le lanciò uno sguardo significativo, mentre la mente di Caroline iniziava a mettere insieme i pezzi.

"In che senso lui è a Mystic Falls e vive con Rebekah?" urlò balzando in piedi. Se Klaus era con Rebekeha significava solo che non era con Rebekah che Lizzie passava le sue due ore settimanali, ma con Klaus. Quel grandissimo stronzo l'aveva fatta franca ancora una volta.

"Vuoi che venga con te?" le chiese Tyler mentre Caroline cercava le chiavi dell'auto nella borsa.

"No, vado sola" rispose bruscamente. Se c'era una cosa che voleva evitare era una lotta tra maschi alpha, e sapeva quello che Tyler aveva fatto ad Hayley ed Hope, quindi Klaus era legittimato a volerlo morto.

Nel giro di dieci minuti raggiunse la villa dall'altra parte della città e senza nemmeno bussare alla porta entrò come una furia. Aguzzò l'udito e andò al piano di sopra quando sentì il gorgoglio di Lizzie. Tutto si aspettava quando spalancò la porta attraverso la quale filtrava il suono, meno che una stanza per neonati perfettamente arredata e Klaus intendo a cambiare il pannolino sporco di Lizzie.

"Suppongo che Tyler Lockwood sia corso da te a spifferarti la verità" esclamò Klaus con la voce carica di disprezzo, mentre agganciava il body di Lizzie e le sistemava il vestito.

Caroline aprì e chiuse la bocca non sapendo cosa dire. Era arrabbiata e furiosa con Rebekah per averla ingannata, con Stefan per averla aiutata e con Klaus per tutto quello che aveva fatto, ma vederlo alle prese con Lizzie le fece stringere il cuore. Non c'era un secondo fine, si stava semplicemente occupando di lei di nascosto per passare del tempo con sua figlia. E questo la portava ad odiarlo ancora di più.

"Pensavo di averti detto che non voglio che tu faccia parte della vita di Lizzie" esclamò dopo che Klaus ebbe preso Lizzie in braccio e si era voltato verso di lei in cerca di risposta.

"E io pensavo di averti detto che volevo vedere mia figlia e non perdermi altri momenti della sua vita" rispose l'ibrido tenendo la bambina tra le braccia.

Caroline sospirò esasperata "Non è giusto" sibilò arrabbiata.

"Mi odi amore e lo capisco. Hai ragione a volermi fuori dalla tua vita, ma non allontanarmi da lei" le chiese con gli occhi lucidi e il cuore in mano. "Non farla crescere senza padre, non farle pagare un mio errore" continuò mentre i suoi occhi la supplicavano di ascoltarlo.

Caroline chiuse gli occhi e distolse lo sguardo. Voleva prendere Lizzie e andare via, ma vederla felice tra le braccia di Klaus mentre gli tirava i riccioli, senza che suo padre emettesse un suono, era straziante. Era suo padre. Lei lo odiava ma era il padre di Lizzie. Elena aveva ragione quando le diceva che Lizzie un giorno le avrebbe rinfacciato di averle portato via un padre, e la paura che sua figlia potesse odiarla era più forte dell'odio che provava verso Klaus. Sospirò e aprì gli occhi, mentre incrociava due paia di occhi blu che la fissavano in attesa.

"Due ore a settimana, non puoi portarla a New Orleans, nè puoi farle incontrare nessuno senza il mio consenso. Sarà sempre Rebekah a portarla da te e a riportarla indietro, e non voglio più vedere la tua faccia" aggiunse quando lo vide rilassarsi sollevato.

Klaus era rimasto sorpreso quando Rebekah aveva accettato di fargli vedere Lizzie, e lo era stato ancor di più quando li lasciava da soli per consolidare il loro legame padre-figlia. Aveva mandato una foto della bambina a Freya e una ad Hope, perchè sapeva che nè Elijah nè Kol meritavano un tale gesto visti i loro trascorsi con Caroline. Aveva cercato di essere discreto e non farsi scoprire, perchè sapeva che Caroline aveva tutto il diritto di odiarlo e di volerlo fuori dalla sua vita. E quando Tyler Lockwood aveva visto lui e Rebekah allenarsi nei boschi dietro la villa, immaginava che presto tutta la banda avrebbe scoperto la verità. Non che Stefan non ne fosse a conoscenza, visto che lui e sua sorella passavano del tempo insieme mentre lui era con Lizzie, ma non lo aveva detto a Caroline.
Alle parole del piccolo e forte vampiro davanti a sè, abbozzò un sorriso e un cenno di gratitudine. Era un gesto distensivo, che non significava perdono e non significava che lei era disposta a farlo partecipe della sua vita, ma gli dava almeno la possibilità di vedere sua figlia crescere. Caroline era una perla troppo preziosa per lui, e lui non aveva saputo trattarla e rispettarla come meritava. Era una regina, nata per governare e stare al centro degli esseri soprannaturali, ed erano la bontà e la sua misericordia a renderla tale.

"Grazie Caroline" le disse grato dopo un lungo silenzio, ma Caroline non lo degnò di risposta e prese Lizzie dalle sue braccia e la portò via.

La vampira tentò di ignorare l'effetto che aveva avuto il tocco di Klaus su di lei, mentre prendeva Lizzie e mentre andava fuori dalla villa potè sentire lo sguardo bruciante di Klaus dietro la sua testa. Caroline sperò solo che permettere a Lizzie di stare con suo padre fosse la scelta giusta, perchè fin troppe scelte sbagliate le avevano accompagnate.

 

Note:
14 Mesi Dopo la partenza di Caroline, ma il capitolo inizia con il continuo dello scorso capitolo, per avere una riappacificazione tra Rebekah e Caroline.

Spero che il capitolo vi piaccia, è senza dubbio il più difficile che io abbia scritto sino ad ora ed è pieno di tanti avvenimenti, motivo per cui è il più lungo.

Tra me e la laurea manca solo la tesi, quindi cercherò di finire velocemente questa storia, perchè sono già abbozzate varie long che spero seguirete come avete seguito questa. Grazie mille per avermi dato la vostra opinione.

   
 
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