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Autore: BellaLuna    27/10/2021    4 recensioni
[Quintupla Drabble | Bashing!/ReverseBashing | AU!Vampiri.]
In paese, dicono ancora oggi che nessun soldato abbia mai davvero fatto ritorno dal fronte nemico.
Prima Classificata al Contest "Cinque passi nel delirio..." indetto da Setsy sul forum di EFP.
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Antichità, Antichità greco/romana, Guerre mondiali
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I morti non parlano
 

§
 

1| Sopravvive il silenzio

Quando ritorna dalla Grande Guerra, Lillo[1] non parla più.
In paese, dicono che sul Piave ci abbia lasciato la voce – e forse anche nanticchia i gnegnu[2].
Non sanno che Lillo si sgola ogni notte, che in sogno continua a urlare contro il fango delle trincee, contro le bombe e contro Dio.
Non sanno che continua a pregare per un’anima che più non ha, che si è persa fra i cadaveri, fra le scariche delle mitragliatrici il cui ricordo è sempre lì, vivo dentro di lui, presente a ogni incrocio di via, a ogni battito di ciglia.
Non vuole parlare perché non vuole ricordare.
E perché i morti non parlano.

*
2| Dietro i suoi occhi

Di ritorno dal continente, Lilla tace.
Al paesello, dicono che al Nord abbia perso l’amuri i parrari[3] – e forse pure u gnegnu.
Non sanno che Lilla urla ogni notte, che in sogno non vede più i cadaveri ma le loro madri, chine su letti d’ospedale a disperarsi come Vergini sulla Croce.
Non sanno che continua a pregare per tutte le anime che non ha potuto salvare – e forse anche per la sua, perché quando chiude gli occhi è ancora là, sotto un cielo che esplode e una terra che non smette maimaimai di tremare.
Non parla per non ricordare.
Perché i morti dietro ai suoi occhi non possono più farlo.

*
3| L’Averno attende

Dalla Grecia, Calogero[4] tornò senza dir nulla.
In provincia, si sparse la voce che il legionario avesse perso l’uso della parola attraversando il Rubicone – e forse anche qualcos’altro.
Mai conobbero la verità: che non c’era notte in cui Calogero, urlando, non sognasse la terra rossa del sangue fraterno, lo sciabordio dell’acciaio che tuonava più forte dell’ira divina.
Non c’era notte in cui non pregasse affinché il grido furioso della libertà tradita[5] smettesse di straziargli quell’anima che l’Averno[6] reclamava a sé, mentre il ricordo di Farsalo[7] era lì, sempre lì, dentro ogni suo respiro.
La parola era per gli uomini liberi, no per chi voleva dimenticare.
No per gli uomini morti.

*
4| Dolci sono i ricordi

Dalla guerra, Lillo torna macabramente silenzioso.
In paese, dicono che abbia perso la lingua sparando sul Piave – e forse virè u pocu gnegnu c’aviva[8].
Non sanno che Lillo si sbellica dalle risate ogni notte, perché nei suoi sogni di folle ritrova il tanfo dei cadaveri che marcivano nelle trincee, i loro ansiti straziati mentre crepavano e maledicevano Dio.
Non sanno che Lillo un’anima non l’ha mai avuta e che freme di piacere al ricordo del peso del fucile fra le mani e attende, conta i giorni, i minuti, i secondi, che lo separano dal prossimo massacro.
Non parla, perché ricordare è più dolce.
Perché il silenzio dei morti gli piace.

*
5| L’anima mia ho venduto

Dal fronte, Lillo ritorna muto come un morto.
In paese le voci girano: dicono che Lillo abbia dimenticato la lingua sul Piave – e viremma u cervellu[9].
Non sanno che Lillo soffoca grida mostruose e innocenti ogni notte, mentre nei suoi sogni diurni vede ancora il suo corpo spezzato che maledice la guerra, la morte e invoca il Dio sbagliato.
Non sanno che Lillo la sua anima l’ha venduta all’oscurità, che per sopravvivere ha succhiato via la vita dei suoi compagni, e che il ricordo del sangue versato adesso lo eccita, adesso ne ha bisogno sempresempresempre.
Il patto prevede il silenzio.
E Lillo ha accettato, perché tanto i morti non parlano.
 



FINE
 
 



NOTE AUTRICE: Salve a tutti! Se siete riusciti a terminare la lettura di queste drabble, tanti complimenti a voi! La sfida proposta da Setsy era davvero tosta, in quanto il suo contest prevedeva la stesura di cinque drabble che avessero una trama di base simile (cioè quella raccontata nella prima drabble) che poi doveva però essere modificata seguendo determinati parametri.
Come trama principale, io ho scelto di narrare il rientro a casa di un soldato dalla Prima Guerra mondiale che (spero si evinca dal testo) soffre della cosiddetta “Sindrome del Sopravvissuto”, molto tipica in quel periodo storico. Il luogo in cui tutte le trame sono ambientate è la Sicilia, il cui riferimento è reso implicito dall’uso del dialetto siciliano, dialetto assente solo nella terza drabble perché nel 48 a.C. in Sicilia si parlava ancora quella che era una sorta di lingua ibrida fra il greco e il latino. 
La seconda drabble è una gender-bender, ossia era necessario cambiare il sesso a tutti i personaggi e modificare la storia di conseguenza, ecco perché Lilla qui è una crocerossina.
La terza doveva essere un’AU storico, infatti, mentre tutte le altre drabble sono ambientate dopo la fine della Prima Guerra mondiale (quindi fra la fine del 1918 e l’inizio del 1919), questa è invece ambientata poco dopo la fine della guerra civile fra Cesare e Pompeo (Pompeo muore nel 47 a.C., ma la guerra si concluse solo nel 45 a.C.)
La quarta doveva essere un bashing!/reverse bashing, cioè un personaggio buono doveva diventare cattivo, ecco spiegata la vena folle del povero protagonista.
L’ultima, invece, doveva essere un AU horror classico, e io ho scelto un AU!Vampiri.
Spero che questo mio piccolo esperimento stilistico vi sia piaciuto! Ringrazio Setsy per avermi ispirata e auguro in bocca al lupo a tutti gli altri partecipanti!
Alla prossima,
BellaLuna
 
[1] In Sicilia, Lillo è il diminutivo del nome Calogero. Al femminile è Lilla.
[2] Traduzione: “E forse anche un po' d’ingegno/astuzia/intelligenza”.
[3] Traduzione: “L’amore di parlare”.
[4] La scelta del nome Calogero non è causale. Infatti, Calogero non è un nome di origine romana, ma greca. Ho pensato che potesse essere più coerente, visto che comunque la Sicilia a quei tempi era ancora fortemente legata alla cultura di appartenenza, appunto quella greca.
[5] Libertà tradita perché la vittoria di Cesare mise fine alla Repubblica.
[6] Secondo la mitologia greca e romana, il lago Averno era uno degli ingressi per il regno dei morti, cioè gli Inferi.
[7] Città Greca in cui si svolse nel 48 a.C. la battaglia decisiva della guerra civile fra Cesare e Pompeo.
[8] Traduzione: “E forse pure quella poca intelligenza che aveva”.
[9] Traduzione: “E forse pure il cervello”.
  
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