#Writober
2021 ~ pumpBLANCK list ~ 28 ottobre, prompt:
Amaro
Color
caffè nero
«Mmmh… oggi sai
di caffè amaro», constatò Roland Fortis arricciando il naso, dopo avergli rubato
un bacio, «è disgustoso».
«La prossima
volta evita di baciarmi, allora», replicò a tono Olivier, scivolando con le
labbra sul lato del suo collo.
«Nooo, uffa!
Adoro i tuoi bacetti, non posso farne a meno!» protestò l’altro, agitando le
braccia libere: quello che non poteva muovere bene era il resto del corpo, steso
sotto il suo compagno.
«Stai fermo,
idiota!» esclamò lui, dandogli un leggero morso e poi scendendo ancora,
svestendolo lentamente della divisa da Chasseur.
Roland talvolta
si chiedeva perché dovesse essere così difficile, come una via tortuosa, entrare in relazione con Roland, perché
dovessero essere come il latte e il caffè. Avevano ideali e mentalità diverse, gusti e
idee differenti. Si intendevano a meraviglia solamente durante le battaglie:
sapevano come muoversi, come utilizzare le proprie armi alla perfezione, come
pararsi le spalle a vicenda.
Tuttavia, ogni
cosa carina che gli diceva – complimenti sui suoi capelli fantastici, ad esempio
– era ricambiata con uno sguardo tagliente, mentre a ogni manifestazione
d’affetto seguivano rimproveri e morsi. Perché non potevano fare nemmeno quello come tutti gli amanti normali?
Perché Roland doveva essere l’unico dei due a metterci del
sentimento?
Non metteva in
dubbio il fatto che entrambi flirtassero alla loro maniera, che avessero
pensieri impuri e che, quando si presentava la voglia, si perdessero a metterli
in atto in modo abbastanza istintivo e fisico, eppure cosa c’era di male a
desiderare una vita privata più rose e fiori?
Non che non
fosse estasiato e deliziato, il giovane dai capelli biondi tutti arricciati e
gli occhi verdi, degli abbracci saldi di Olivier, dell’intreccio di gambe
muscolose, dello sfregamento e della fusione, delle spinte implacabili che lo
facevano gemere e ansimare, di quei bellissimi filamenti color caffè nero che erano i
capelli dell’altro e che gli solleticavano le guance arrossate. Come in quel momento, oh sì! Roland in fondo
adorava giungere al culmine dopo minuti intensi e non comprendere più
niente.
Pensandoci bene,
col senno di poi, se davvero la perfezione esisteva, non avrebbe cambiato nulla
di questo loro rapporto agrodolce. Anche l’amaro invero era necessario nella
vita di tutti i giorni. Ci avrebbe pensato Roland a compensarlo con lo
zucchero.
____
Confesso che
sono anni che non scrivo scene del genere, non sono più abituata e quindi l’ho
lasciata arancione, non entrando troppo nei dettagli.
È anche il primo
tentativo con loro due, spero vi piaccia <3 (potrei tornare anche domani in
questa sezione con una fic diversa :D)