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Autore: abyslyme    29/10/2021    1 recensioni
Priuma, una ventitreenne che vive nel Regno di Altaura è costretta a ritirarsi dalla Carriera Militare a causa di un malfunzionamento genetico della sua Ghiandola Eterica. Riluttante, si trasferisce dalla Capitale a una cittadina chiamata Kaerud, nel Feudo di Briom-Xalma, per ricominciare una vita lavorando come cameriera nella Lanterna Magica, nel mentre gli Equilibri Politici tra il Regno, l'Impero Pneumiano e la Fossa del Vuoto iniziano ad incrinarsi.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ruth aveva finito la colazione e stava sciacquando con diligenza i piatti sporchi in uno dei tre blocchi di marmo che fungevano da lavello, intanto che il personale finiva di mangiare. La Mensa della Maestranza era collocata sul retro della Cucina, aveva un lungo tavolo rettangolare in Pino, pressato da pinnacoli di piatti accatastati e ossa avanzate appartenenti alle più disparate creature del Regno. Accanto, un altrettanto lungo tavolo d’appoggio, vissuto da scalfitture e carico di giganteschi ortaggi ornamentali. Sulla parete di sinistra un camino in pietra bruciava del faggio, era rivestito di rampicanti che si diramavano ai lati circondando lo Stanzone, dominato da mensole ove venivano coltivate cipolle, aglio, pomodori, melanzane, zucchine, in definitiva, scorte d’emergenza per la cucina. Al lato destro una piccola area ristoro con una libreria intagliata nella parete era confortevole, con due poltrone in pelle e un tavolino a gamba centrale con sopra una brocca di Thè Verde. Sulle pareti vi erano appoggiate differenti scatole, barili, ruote, scaffali con strumenti da lavoro che mutavano l’ambiente in un disordinato magazzino. Quella mattina si serviva Formaggio di Capra, Prosciutto, Marmellata di Fichi, Crostata di Fragole con Burro e spremuta di Arancia Gialla

<< Lillian cosa hai detto a quella ragazza ieri sera!? >> Chiese alludente Lloyd

<< Non so di cosa stai parlando Lloyd >> Rispose la gemella

<< Non mentire, quella Incantatrice mi ha fatto il filo per tutta la serata e poi a un certo punto ha smesso e siete sparite entrambe! Non è vero Gordon? >> Gordon rispose soffrendo dolori posturali

<< Io non ho avuto tempo per curarmi di certe minuzie! L’assenza del vecchio Angus si è fatta sentire! Non so se stasera sarò in grado di replicare lo sforzo! >>

<< Non iniziare col vittimismo, il Signor Blackwood ha assunto appositamente del nuovo personale >> Rimproverò Ruth

<< A proposito, Ruth, ma non scende la ragazza? >> Chiese Gordon

<< Non iniziate a recapitarmi i vostri interrogativi sulla Novellina, non sono la sua badante! E’ stata ragguagliata sugli orari, se è diligente si presenterà a colazione finita! >> Ruth strofinava con prepotenza intanto che la chiassosa Sala dedicava sempre più attenzione all’argomento

<< Io le persone le intendo al primo sguardo e vi posso già dire che quella è una fannullona! >>

<< E cosa ti ha fatto presumere questa infelice sentenza? >> Immise Lloyd nel mentre spalmava del burro nel pane

<< Bhè, anzitutto viene dalla Capitale quindi è viziata per principio e poi dal suo modo di parlare, non è né educata, né servile, ve lo dico io, quella ragazza non ha voglia di sudare! >>

<< Tu vuoi solo che se ne vada perché sei impaurito dai suoi occhi >> Denigrò Lillian

<< Chi io!? Mi limito a condividere quello che colgo, poi vedrete! >> Si difese goffamente il Cameriere.

<< E poi dove la ha scoperta il Signor Blackwood? Kaerud è densa di ragazze zelanti nel lavorare in questa Taverna e non hanno la smorfia presuntuosa di quell’Incantatrice, non rifiuterebbero la prima colazione con maleducazione e… >> Priuma comparve, appoggiato al telaio dell’arco dall’ingresso, con fare disinteressato

<< Non avevo fame. Dove devo cominciare? >> La mensa ammutolì, Ruth si asciugò le mani con un cencio e oltrepassò Priuma senza guardarla negli occhi

<< Vieni, andiamo a vestirti >> Gordon perdurò una faccia intimidita dagli occhi sgranati e le labbra serrate mentre veniva deriso dagli sghigniazzi di Lloyd e Lillian.

Il passo delle ragazze fù muto, Ruth sapeva gestire ma non apprezzava i silenzi imbarazzanti, avrebbe voluto chiederle perché non era scesa la sera prima ma favorì l’omissione rispetto a una risposta di cortesia, il riserbo della nuova arrivata era tangibile e in verità comprensibile, per cui Ruth le lasciò i suoi spazi limitandosi a istruirla. Salirono le scale ed entrarono in una camera nel Primo Piano.

Priuma calpestava un ambiente estraneo rispetto a quanto visto finora, il pavimento era morbido, tappezzato in pelo sintetico con Decorazioni Calde, le pareti erano vestite di carta stagnola Verdi con Araldi Floreali Gialli. Vi era un numero spropositato di Orologi, tutti color Ambra. Le mensole e gli scaffali erano soffocate da Specchi con Cornici color Zafferano, Gemme decorative, Cappelli Piumati e soprattutto Bambole cucite a mano, erano dozzine, forse centinaia. Erano fatte di Lana Acrilica rammendata all’uncinetto, non avevano un volto, solo due bilie colorate per rappresentare le iridi, calzavano delle graziose creazioni in cotone con fiocchi e nastri elaborati. Il tutto risultava essere, oltre che vintage, pesante all’occhio, ubriacato da mille colori ineguali. Un bancone divideva la stanza, dall’altro lato una bambola più umana rispetto alle simili inquietava Priuma

<< Signora Dixie, siamo venute per prendere le misure >> La bambola si mosse e strinse le guance di Priuma tra le mani

<< E’ lei la ragazza? Ma non mi avevate raccontato che era così carina! >> La Signora Dixie Uncinetto Valentine era una paffuta anziana che si dilettava nel truccarsi come una bambolina, col rossetto rosso, le guance ciliegia e un finto neo sul prolabio. Il vestito era un pomposo Pezzo Unico di Velluto Indaco con più fila di stoffa ricamate sulla lunga gonna conclusa da dei pizzi bianchi. Portava diverse collane e una gigantesca cuffia vittoriana abbellita da piume col tipico fiocco legato sotto il mento. Le unghie erano acuminate e Viola intenso, l naso era a maialino, gli Occhi avevano l’Iride Lilla e la voce era disturbatamene squillante, come quella di una bambina. Priuma rimase scombussolata nella morsa della Guardarobiera

<< Non me la stropicci troppo Signora Dixie, deve stare in piedi fini a stasera >>

<< Sono così felice che abbiamo una nuova Taverniera e così giovane e bella per giunta! Hai dei capelli bellissimi, non vedo l’ora di vestirti con la mia nuova linea invernale! >>

<< Prego!? >> Rispose Priuma allarmata da quel sunto possessivo

<< Ora girati! >> La Signora Dixie fece comparire un metro e misurò con smania le proporzioni della ragazza

<< Ma dove la avete trovata? Ruth, questa ragazza ha delle proporzioni eccezionali! Il collo sottile, le gambe dritte, il bacino slanciato e le spalle acute! Mi rievoca il giorno in cui il Signor Blackwood ti presentò anche se eri un po' in carne fin da allora! >>

<< Grazie Signora Dixie >> Sorrise Ruth avvezza alle sparate della Signora. Priuma continuava a venire sballottata con poco tatto, lanciò a Ruth una smorfia come per dire “ ma è matta? “ e Ruth con un altro verso rispose “ sopportala “

<< Fatto! Vado a prenderti l’Abito Provvisorio! >>

<< La Signora Dixie oggi ti cucirà l’uniforme su misura, potrai ritirala domani mattina >> Il ticchettio degli orologi accompagnava la Signora Dixie mentre si dirigeva dietro il bancone alla ricerca di un cassetto specifico

<< Spero di esserne ancora capace, erano anni che non prendevo delle misure per il personale, gli ultimi devono essere stati Lloyd e Lillian più di 5 anni fa… trovato! >> L’uniforme era diversa rispetto a quella indossata da Ruth, più semplice, una comune grembiule bianco legato su gonna scura con un corsetto da cui uscivano gli orli e le spalle della camicia bianca lasciando le clavicole scoperte.

<< Cambiati, ti aspetto nel corridoio >> Priuma rimase sola con la preoccupante Signora

<< C-C’è un camerino dove posso cambiarmi? >>

<< No >> Rispose la Signora con il mento poggiato sulle mani e un’espressione infatuata, poi rinsavì

<< Volevo dire, si, di qui prego! >> Quando Priuma entrò nel camerino la Signora Dixie aggiunse

<< Quasi dimenticavo, mi serve questo! >> E con un gesto, strappò un capello a Priuma tramite un Lazo Etereo

<< Aia! E per cosa? >>

<< Per la tua Bambola! >>

<< La mia ch- >> Non fece in tempo a finire l’esclamazione che le venne chiusa la tenda in faccia. Passò del tempo:

<< Questa è la cucina, qui è dove accade la vera Magia, spezie, cereali, ortaggi, verdure, frutta, pesci e bestiame proveniente da tutto il Regno e non solo, vengono mescolati per generale dei sapori di senso compiuto. Ho la mia dose di aciditá per ogni persona di questa Quercia ma sul Capocuoco non conservo infamia, sia per come cucina che come persona, sono sicura che ti piacerà, Novellina >> Disse Ruth

La cucina aveva un perimetro quadrato con due uscite ai lati della facciata principale per transitale nella Sala da Pranzo coperte da delle Tende Incantate i cui ghirigori si illuminavano e muovevano il tessuta al passaggio. Un arco, nel lato posteriore per accedere alla mensa del personale e una porta di legno infondo a destra per dividere la dispensa. Al centro vi era un enorme forno in mattone costruito a cilindro, aveva penetri in tutti i lati e la legna di Faggio veniva costantemente mantenuta accesa. La parete che affacciava sulla sala era forata con un bancone in legno e una tinto telo, per trasmettere fiducia e pulizia alla clientela. Qui lavorava il Capocuoco con i suoi Assistenti, col piano di cottura principale, quello secondario e il bancone d’appoggio. Il Capocuoco cucinava prevalentemente i secondi piatti più rinomati mentre il Secondo Cuoco pensava alle paste ed agli ordini più numerosi. Sul lato destro si lavavano i piatti, si preparavano gli antipasti e si tagliavano le porzioni sopra un battilardo in Legno di Noce. Nel lato destro si friggeva, si impanava o si cuoceva il pesce con la griglia e nel lato posteriore si mescolava uova, farina e zucchero per i dolci o le colazioni. Dopo aver sfamato i dipendenti, la cucina stava tagliando gli affettati e sfornando i biscotti per gli ospiti, le pentole erano colme di schiuma perché alcune pietanze andavano bollite fin dall’alba. Le Pietre Vampanti erano Piastre Ollari di dimensioni sferica e piatta sopra le quali il Capocuoco e il Secondo Cuoco cuocevano i tegami, erano di color Avorio e si attivavano con un Tocco Eterico, che riscaldava la Piastra e permetteva di regolarne la temperatura. Ogni gancio sulle pareti era ricco di Traccie con Cipolle, Peperoni, Aglio ma non mancavano Piante e Verdure inedite a Priuma, per ‘esempio, affianco al barattolo dei sottaceti, certi tentacoli si dimenavano contorcendosi in un’ampolla, le uova nella farina provenivano da dei tuorli giganti, pitonati, zebrati o leopardati, il pollame appeso sopra il tagliere attingeva ai colori dell’arcobaleno e sulla mensola frontale vi era filettata una creatura per metà Varano color Magenta e l’altra metà non si sapeva più cosa.

<< Ogni turno ha 4 Aiutanti, qui puoi vedere il Lavapiatti, il Friggitore, L’affettatore e il Pasticciere, dopo pranzo daranno il cambio agli altri 4 ma il Capocuoco, il Secondo Cuoco e il Cuoco di Supporto rimangono gli stessi, la loro è più una vocazione che un lavoro >> Il personale era talmente coinvolto dal dovere da non poter dare peso all’incedere di Priuma, si gridavano severi reciprocamente ed i vapori riscaldavano l’aria con aromi stuzzicanti, sia dolci che salati.

<< Brilliana mi avevi concesso una rivincita stamani! >> Un ragazzo inseguiva con aggressività una giovane che nascondeva timorosamente la sua faccia in una cassa di ortaggi

<< I-Io non posso adesso, Damon, devo tagliare la verdura, s-scusami… >> Un soffio delicato e innocente uscì dalle labbra della giovane

<< Chi se ne frega! Sfidiamoci adesso! E’ tutta la settimana che posticipiamo perché tu sei troppo lenta per far avanzare del tempo! Io ho già finito tutti i miei compiti, poggia quella cassa, adesso! >>

<< M-Ma io… >>

<< Damon, non mi molestare Brilliana, quella ragazza è così delicata che stà in piedi per miracolo >> Soccorse Ruth

<< Priuma, lei è Brilliana Mousse Campbell la Seconda Cuoca e la testa calda è Daemon Flambage Carper, il Cuoco di Supporto, detto anche Terzo Cuoco >>

<< Ancora per poco… Sarei già diventato Capocuoco se questa gigantessa mi avesse sfidato con regolarità >>

<< Piacere… >> Disse Brilliana impercettibilmente.

Brilliana era alta quasi 2 metri, quando indossava il Toque da Cuoco bisognava alzare veramente tanto la testa per vederne la punta. La riga centrale divideva la Chioma Limone in due fasce liscissime e morbide lunghe fino ai fianchi. La carnagione era smunta con un naso pantone all’insù, delle orecchie a sventola e un’espressione perennemente vincolata in un cruccio penitente. Damon, contrariamente, trasmetteva irruenza con la sua espressione litigiosa, quasi lupina ed i suoi Capelli Paglierini scarmigliati. Entrambi erano coetanei di Priuma e indossavano la comune divisa da Cuoco con pantaloni, grembiule con 6 bottoni arrotondati e Toque da cuoco, a differenza degli Aiutanti il loro completo era di colore Nero con ricami Rossi. Entrambi avevano le Iridi Castane.

<< Una sfida, quindi vi piace combattere? >> Domandò Priuma quasi istintivamente

<< Naturalmente! Duelliamo almeno 2 volte alla settimana! Certo dipendesse da me avremmo tutt’altra cadenza… >>

<< E che armi usate? >> Ruth iniziò a palesare un volto genitoriale

<< Armi? Dipende dalla sfida suppongo… per ‘esempio nel nostro prossimo incontro batterò Brilliana… con questo! >> Damon sfilò dal gancio un Mestolo in Legno d’Oliva e lo brandì come una Spada

<< Combattete… con dei mestoli? >> L’entusiasmo di Priuma fù fugace e morì lì

<< Il legno d’ulivo è 3 volte più duro della quercia e il 20% più spesso del faggio, ottimo per cucinare Cosce di Salamandra Reale a temperature ardenti! >>

<< Damon vuole sfidare Brilliana per dimostrare i suoi progressi al Capocuoco e convincerlo a farlo salire di grado >> Spiegò Ruth

<< In realtà a me andrebbe bene, non ho l’ambizione di diventare Capocuoco, mi basta stare in Cucina per… >> Il sibilo di Brilliana venne coperto dal mascolino urlo di un uomo che usciva dalla Dispensa con sulle spalle la carcassa di una creatura bizzarra, un cervo a 2 facce con un manto nero a pois

<< Non ci pensare nemmeno Brilliana! Mi serve il tuo talento e non ho bisogno di barattarlo con della comune passione! >> L’uomo si diresse verso il piano di cottura principale, assaggiando, e correggendo le pietanze degli Aiutanti con dei gesti quasi ballerini

<< Tu, le zucchine vanno tagliate più sottili, tu, abbassa la fiammo, lo voglio rosolato e saporito non scottante e insapore, tu, molto bene! >> Afferrò una cocumella e assaggiò uno brodo

<< Tu invece, molto male, è troppo salato >>

<< Ma signore ho messo il quantitativo di sale indicato >>

<< Si ma questo è da aggiungere al sugo di cozze, vuoi far morire i nostri clienti disidratati? >>

<< N-no Capocuoco! >>

<< Il sale è un ingrediente pernicioso, falsa il reale sapore dei piatti e rende irreversibili le proprie scelte, un piatto sciapito può sempre essere salato ma una pietanza salmastra è rovinata per sempre. Rifallo da capo >>

Il Capocuoco era un omone poco più basso di Brilliana. Indossava anche lui l’uniforme nera e aveva una muscolatura possente, la pelle abbronzata, il viso bronzeo e stagionato, una barba tagliata a filo con dei baffoni pronunciati e una riga laterale con frangia destra Arancia. E poi, vi era la coda, lunga circa 80 centimetri nascondeva un ciuffo peloso sotto un Mini Toque da Cuoco e veniva usata come una mano per rimestare gli stufati e speziare le carni. Ai lati del cranio, due orecchie leonine Arance. Iridi Gialle.

<< Damon lascia lavorare il Secondo Cuoco e Brilliana, smettila di farti mettere i piedi in testa e taglia le verdure >>

<< Ma io ho finito di fare tutto! >> Rinfacciò Damon

<< Hai pulito il Pesce Katana? >>

<< Hem… >>

<< Mi devo arrabbiare? >>

<< Vado subito! >> Il Capocuoco fù lesto nell’appendere la carcassa e redarguire i suoi Assistenti per baciare la mano di Priuma

<< Signorina Pettolilla è un piacere fare la vostra conoscenza, sono Astralfo Rivez, Capocuoco della Lanterno Magica, il vostro deve essere stato un lungo viaggio, spero il più agevole possibile >> Astralfo portava avanti le discussioni con la stessa lestezza con la quale cucinava, Priuma, imbambolata riuscì a interagire solo con dei versi monosillabici, non aspettandosi un Uomo-Besta ai fornelli

<< Bhe, io… >>    

<< La Capitale, eccezionale emblema del potenziale Umano, ci ho lavorato, 3 anni, è difficile chiarire a voce quanto raccolto con gli occhi, non è così? >>

<< Hem, credo… >>

<< Certo che lo è. Avete gradito la colazione? >>

<< Veramente… >>

<< Era buona la Crostata alle Fragole vero? Abbiamo provato una nuova ricetta col Lievito di Mandragola, è diverso da quello di Birra, giusto? >>

<< Credo, credo di… >>

<< Accidenti! E’ già arrivato il momento di mungere il Cinghiauro di Vilmonte, si sa che produce il latte più prelibato solo alle 7 del mattino decantandogli una buona poesia, vado a schiarirmi la voce. Signorina è stato un fugace piacere, spero impareremo a conoscerci meglio di persona e tramite i miei piatti >> Priuma rivolse un saluto gestuale e Ruth fece cenno per uscire

<< Ah e Signorina. Mi hanno riferito che avete versato la vostra cena sul legno del pavimento non premurandovi nemmeno di rassettare. Do per scontato che si sia trattato di un incidente ma in caso contrario, qualora trovaste la cucina non di suo gradimento la pregherei di non sprecare il cibo>> Gli Aiutanti spezzarono il flusso lavorativo e alternarono sguardi sdegnati a Priuma, non che le importasse ma fu un momento che avrebbe preferito evitare. Prima di andarsene notò che Brilliana stava intagliando una fetta di Melanzana a forma di Smeraldello…

Uscite dalla Cucina Priuma bisbigliò non poco infastidita

<< Come ha fatto quel Solcanuvole a diventare Capocuoco? >>

<< Dopo il Signor Blackwood e Kamilio, Astralfo è il membro più anziano della Lanterna Magica, credo che inizialmente venne assunto come Cuoco temporaneo a basso prezzo, poi quando il Signor Blackwood si rese conto della qualità dei suoi piatti decise di tenerlo permanentemente >>

<< E le persone venivano a mangiare volentieri? >>

<< Non all’inizio. Ancora oggi assisto a diversi momenti imbarazzanti fintanto che questi verranno offuscati dai complimenti dei Clienti andrà bene. Ti disturba avere un Uomo-Bestia in Cucina? >>

<< Mi è indifferente >>

<< Perfetto, allora prendi questi >> Ruth porse un secchio, una paletta, una scopa e uno cencio a Priuma

<< Tutta la sala? >>

<< Si… E’ già stata lavata ieri sera ma qui passiamo lo straccio pure la mattina per via della Densità Eterica, tu potresti non accorgertene ma molti dei nostri clienti sono sensibili ed è bene tenere l’Etericità della stanza a un livello molto basso >>

<< Quindi stò pulendo cosa esattamente? >>

<< Tu pulisci, i Signori clienti arrivano tra meno di un’ora >>

<< E come dovrei fare? >>

<< In che senso com- hai mai passato il- no aspetta… hai mai spazzato in vita tua >> Priuma curvò le sopracciglia, poi Ruth sbuffò e prese la scopa in mano. Divertiti, Gordon, Lloyd e Lillian osservavano la scena da lontano, indovinando chi tra le due fosse più seccata

<< Novellina, stai sbagliando, devi accompagnare la polvere, non lanciarla in aria come se stessi tirando dei fendenti >>

<< No guarda… Ruth ti chiami, giusto? Ruth, questa scopa o la paletta sono manomesse, la polvere non ne vuole sapere di entrare >>

<< Non è una questione di forza, devi guidarla, dolcemente >>

<< Ti giuro sugli Dei, potessero destarsi in questo momento che per quante volte, con qualsiasi forza motrice, io tenti di infilare questa stupida strisciolina di lercio in questa paletta, rimarrà sempre una scia, guarda, visto c’è ancora! >>

<< Dammi qua >>

<< E’ inamovibile! >> Priuma vide con frustrazione che Ruth con un semplice gesto riuscì a vincere l’ultimo baluardo della striscia di polvere

<< Che tecnica hai usato? >>

<< Sei strana Novellina, non c’è nessuna tecnica solo tanto esercizio, ora pulisci >> Priuma venne lasciata in autonomia mentre Ruth andò ad occuparsi di altre faccende. Questo le diede spazio per concepire l’illogicità di quanto stava accadendo, fù impensierita da una lista di domande, la più preoccupante era quella che chiedeva “sarà questa la mia vita da ore in poi? “, cacciò il pensiero per non stare male e si dedicò alla sua mansione, nell’eventualità che questa potesse rivelarsi meno dolente del previsto.

La Sala da Pranzo era illuminata da un sestetto di infissi ovali i cui raggi erano verdicci a causa della magniloquente chioma della Quercia. Come in ogni stanza, le pareti erano intagliate e smaltate con Mallo di Noce e Zafferano in una gradazione Talpa zigrinata mentre il pavimento era sempre composto da assi di Pino Maggese. Al centro vi era una caratteristica Quercia Roverella sopra un prato circolare che si amalgamava al suolo. Le foglie della Quercia erano Verde Giada ed i suoi rami si intrecciavano alle travi del soffitto dove dei Corvi Bianchi ancora banchettavano delle briciole, dando idea che ci si sedesse a saziarsi puranche in quelle altezze. Due candelabri comuni pendevano ai lati mentre sopra il Bancone veniva calato un Lampadario prodotto intrecciando rami di Tiglio con dei Fiori Incantati che sbocciavano illuminando di Luce Eterea le serate e da cui ciondolavano delle Felci. Sulla destra, tre ampie ceppaie fungevano da palcoscenico con dei funghi nel cardine. Il Bancone di Faggio Bruno era semicircolare, intarsiato con un bassorilievo silvano, sollevava, oltre a svariati fiaschi, Artefatti indecifrabili, Arboscelli esotici dai colori caldi e un paio di Tartarughe con dei Simboli Runici incisi nei gusci pialli. I Liquori erano serbati nei cassetti inferiori del Piano collegato alla Cucina dove venivano serviti gli ordini in uscita. Gli sgabelli erano dei generici tronchi falciati, sedie e tavoli erano al contrario un’opera di stimabile falegnameria, con 3 diverse gradazioni di fascina, sarebbe stato un peccato coprirli con del Lino. L’aria sapeva di brina e delle Lucciole vorticavano spensierate tra un coperto e l’altro mentre Priuma fregava cencio. Smacchiare sotto le sedie era una pena, cominciò evitando di spostare nel dubbio fosse peccato modificare la formazione, lucidava le assi tra una gamba e l’altra con snervo in un processo che le parve interminabile “ è questo ciò che vivevano ogni giorno i servitori a Palazzo? “ si chiese. Mandò al diavolo quell’approccio, scostò le sedie e spolverò sotto i tavoli finquando Lillian non le chiese sorridendo:

<< Hai bisogno di una mano? >> Priuma tenne il broncio

<< Tu ed i tuoi amici pensavo foste impegnati nel beffeggiare >>

<< Perdonaci, non ospitavamo una Novizia da molti anni, abbiamo peccato di scortesia, io sono Lillian e lui è Lloyd, lavoriamo in Sala >>

<< E’ un piacere Signorina >> Si curvò per baciarle la mano

<< Siete… Gemelli? >>

<< Gemelli è una parola asfissiante, diciamo di essere consanguinei >> Disse rivolgendosi alla Gemella. Non ci fosse stato il sesso a dividerli sarebbero state due gocce d’acqua, ambedue i lineamenti erano tumidi con delle piene guancia, una fronte basse e un naso patata. La pettinatura era ordinata e castana, sfumata con la riga al lato per lui e sciolta fino alle clavicole per lei. Uno era tatuato al braccio destro, l’altra al sinistro. Indossavano le 2 distintive varianti dell’uniforme della Lanterna Magica. Occhi Caffè.

<< Invece, il signore infondo seduto è Gordon, il responsabile delle ordinazioni >> Lloyd indicò un uomo attillato nella sua uniforme dall’addome gonfiato e le gambe strette. La pappagorgia era quasi più grande del viso con una alta capigliatura frontale, 3 riccioli sulle tempie e un lungo codino. L’uomo era seduto e salutava distante con un sorriso fasullo

<< Non farci caso, è codardo per i tuoi occhi, gli ci vorrà del tempo per familiarizzare >> Nulla di nuovo per Priuma, la Bicromagia era un’eccezione della natura, ne aveva incontrate di persone diffidenti, pregiudiziose o superstiziose nei suoi confronti e stava bene fintanto che nessuno prendeva l’audacia di importunarla come fin troppo spesso avveniva. Indi per cui quella reazione non fù dissimile se non forse migliore rispetto alla condotta attesa da una Comunità in Provincia.

<< Allora, hai mai lavorato in una Taverna? >> Chiese Lillian. Priuma si sentì subito a disagio e rispose con fatica << No… E’ la mia prima esperienza >> Lloyd diede un morso a un Pomo-Lampone e si sedette sul tavolo infastidito << E ti pareva! >>

<< Lloyd! >> Rimproverò la Gemella

<< Perdonami Signorina, il mio astio non è rivolto a te personalmente, credevo solo che qui le cose funzionassero in altromodo, senza favoritismi >> Lillian replicò veloce mentre Priuma incupì lo sguardo

<< Non c’è bisogno di essere malevoli nei confronti del Signor Blackwood, è evidente che è stata una decisione veicolata dall’eccezionalità di questa ragazza… >> Lillian iniziò a camminare attorniando Priuma che sgradiva sempre di più il dialogo

<< Un occhio Verde… e L’altro Azzurro… Entrambi con gradazioni a me sconosciute… Quali sono le tue doti Priuma? Sei una Taumaturga? Una Creatrice? Una Ingannatrice? >>

<< E voi? Vedo degli occhi Castani? Siete dei Creatori della Vampa? >> Temporeggiò Priuma nel mentre si affrettava a terminare la Sala

<< E’ vero, possiamo generare delle Creazioni di Fuoco come Damon e Brilliana ma non è la nostra inclinazione >>

<< Che sarebbe? >>

<< L’arte delle Radici, detta anche la Creazione dell’Origine >> Disse Lloyd generando dal palmo della mano dei filamenti lignei

<< Queste radici hanno una composizione chimica simile alla pianta di Alloro, possiamo produrre unguenti antinfiammatori e sciroppi digestivi, ma il più delle volte serviamo i clienti creando degli infusi aromatici >> Disse Lillian generando pure lei una radice mentre continuava a camminare

<< Ma non è tutto, con l’Arte delle Vampa possiamo dargli fuoco per produrre un concime ricco di Calcare, Potassio e Magnesio per il nostro Orto, senza di noi, la Cucina dimezzerebbe la qualità dei loro prodotto >> Lloyd arse la radice lasciando cadere le ceneri sul pavimento con arroganza

<< Hei! Avevo appena pulito! >> Entrambi ignorarono la lamentela e Lillian si pose davanti a Priuma

<< Ma questa è poca cosa rispetto ai benefici che potrà donare una Bicromaga! Il tuo occhio Verde per ‘esempio, può guarire gli storpi? Può generare delle tempeste? Può rendere fertili i terreni incolti? >> In coda Lloyd

<< E quello Azzurro? Sà padroneggiare le Fiamme Celesti? Sà premonire il futuro? O forse ancora… >> Priuma subiva col grugno quando il Signor Blackwood e Kamilio scesero dalle scale e disturbarono con le loro urla. Entrambi gesticolavano e camminavano spediti, siccome il Signor Blackwood che indossava un giubbotto di pelliccia nera pareva smanioso di uscire.

<< Signor Blackwood dove vuole andare!? Il suo scrittoio è ancora pieno di documenti da firmare! >> Impanicava Kamilio

<< E’ tutta la mattinata che firmo fogliacci Kamillo, mi sono rotto! >>

<< Ma sono le autorizzazioni per usufruire degli Artigli di Arpia Onirica che abbiamo preso per medicare gli incubi della Signora Parker! >> Il Signor Blackwood vide Priuma di sfuggita ed essendo la nuova arrivata la salutò personalmente, palesemente coinvolto da altri pensieri

<< Buongiorno Priuma >>

<< Buongiorno Signor Blackwood >> Rispose a bassa voce. Poi il Signor Blackwood si voltò e a denti stretti si chiarì con Kamilio

<< Ascolta Kamilio non ho tempo stamani! C’è un’asta a Goccia Pendente, un’asta di Produzioni Artistiche del Maestro Ceramista Giottolone Panniccione! Questo qui è un vecchio che stà con un piede nel fosso quindi appena gli Dei se lo porteranno a sé, Pem! Il valore delle sue opere schizzerà vertiginosamente! Qui facciamo un sacco di soldi! >> Disse gesticolando

<< Ma questo non è un pò… >>

<< Un po' viscido? >>

<< Eh! >> Disse Kamilio dondolando col capo

<< Ma tu lo sai che offesa ho dovuto subire dal Signor Cox alla scorsa Festa dell’Associazione? Stava parlando con una vecchiaccia e nel mentre parlava guardava verso di me dicendo “ Lo sà che quest’anno abbiamo aumentato i profitti del 60%, ho comprato il mio terzo fabbricato difronte alla Lanterna Magica “ hai capito quello stronzo! >> Il Signor Blackwood strozzò l’ultima parola tornando a un tono più confidenziale

<< Questo s’è preso na palazzina difronte a noi per farci un dispetto, ma adesso glie la facciamo vedere noi Kamilio! >>

<< Senz’altro Signor Blackwood… >> Disse Kamilio con viso serio e spazientito

<< Ma prima vuole firmare i suoi documenti? >>

<< Kamillino e fallo tu! Fammi questo piacere lo hai fatto tante volte no? Sei l’Incantatore degli Inganni, fai un’Ingannino con la mia firma, copia e incolla e fai anche prima no? >>

<< Le avevo detto che non lo avrei più fatto, se qualcuno dovesse accorgersi della falsificazione e la portasse alle attenzioni dei Prelati, altro che sanzione qui cade tutta la baracca, me compreso! >> Disse sorridendo con superiorità

<< Kamilio… se non lo fai torni a lavare il Maiale della Sauna… >> Kamilio grattato da quelle parole, cambiò attitudine e rispose

<< Dice che mi conviene firmare? >>

<< Ti conviene Kamillo, ti conviene >> Disse il Signor Blackwood con un ghigno

<< E allora firmo >>

<< Bravo Kamilio! Buon lavoro ragazzi! Stasera papà torna con dei regali ahahah >>  Il Signor Blackwood uscì ridendo sguaiato, Kamilio si voltò borbottando qualcosa di poco lusinghiero finchè non si ricordò di avere gegli spettatori, sbattè le mani e disse

<< E voi che avete da guardare! Lloyd, Lillian, Gordon, andate a pulire la Sala Ristoro dei Signori Clienti! Subito! >> Gordon rispose balbettando servile ed i 2 gemelli lanciarono un’ultima occhiata a Priuma prima di andarsene. Rimasero soli lei e Kamilio che le si avvicinò con le mani dietro la schiena. L’espressione era dura, ora che il Caposala aveva conosciuto i ruoli si allietava nel poter comandare la Principiante, era un uomo dall’indole impositoria ed egocentrica e pareva già nutrire particolare gusto nell’infierire su Priuma. Camminava avanti e indietro nel tentativo di essere minaccioso

<< Ho ricevuto l’informazione del tuo tirocinio sotto l’ala di Ruth, ciononostante è fondamentale che tu apprenda la nostra gerarchia. Io sono il Governante di questa Taverna, tutti i Tavernieri devono rispondere a Mè, Ruth compresa e in maggior misura Tu, Signorina Pettolilla. Non mi interessa se sei un Prodigio o una Bicromaga, qui si lavora come fanno tutti! >> Priuma non riusciva proprio a esibire un’espressione neutrale sollevando spesso gli occhi per sfogare l’antipatia

<< Se io ti dico di correre tu corri, se io ti dico di saltare tu salti, se io ti dico di volare cosa fai? >>

<< Io volo… >>

<< Gli esseri umani non volano! Non si dicono panzane al Governante! >> Si rivolse difronte a lei

<< Non so quali circostanze abbiano portato il Signor Blackwood ad assumerti senza il mio consulto ma stai sicura che io non ti toglierò gli occhi di dosso nell’immediato. Io ti osservo… sempre >> Kamilio arretrò fissandola mentre attivava un’Arte illusoria, un Inganno per diventare invisibile. Doveva essere un’uscita di scena teatrale ma il rumore delle assi di legno era echeggiante nella Sala, a tal punto da costringere Priuma a suggerire

<< Può uscire dall’altro lato per cortesia, li ho appena lavato >> Dopo qualche attimo, l’uomo invisibile cambiò percorso e passò davanti in un momento molto imbarazzante.

Con grande sforzo, Priuma finì di lindare, si asciugò il sudore come se avesse duellato per una mattinata e cercò di cancellare l’esperienza dalla memoria. Incrociò Ruth.

<< Ruth ho finito, c’è altro che dovrei… >> Non riuscì a finire la frase che Ruth la prese per un braccio e la posizionò nella tangente tra il lato destro della porta d’ingresso e le scale, in una fila che si venne a formare composta da pressocchè tutto il personale della Lanterna

<< Ma quanto ci hai messo? Poggia queste robe, stanno entrando i Signori Clienti! >> Effettivamente Priuma notò un brusio impaziente fuori dall’entrata e dei passi indigenti arrivare dal corridoio del Primo Piano.

<< Abbassa il capo! >>

<< Come scusa!? >>

<< Benarrivati Signori Clienti! >> Disse il Personale in coro. Dal foro della porta partì una scintilla di luce artificiale che rincorse la sagoma e quando arrivò dall’altro lato spalancò l’entrata lasciando entrare ogni genere di Incantatore diretto nella Sala da Pranzo. Chi giungeva dal primo piano era un Cliente in Affitto oppure un paziente dell’Ala Medica. Gli Incantatori erano individui rari nel Rgno di Altaura, rappresentavano solo il 2% della popolazione ed erano sì dipendenti pubblici impiegati nella creazione di Circuiti Incantati, dipendenti privati che impreziosivano le attività con le loro Arti della Creazione o soldati che avevano fatto giuramento sul Drappo Reale, ma anche Alchimisti, Erboristi, ed Eremiti pertanto il vestiario era notevolmente dissimile dai signori che Priuma aveva ravvisato il giorno prima. La maggioranza copriva il volto con dei cappucci, l’indumento più in voga tra gli Incantatori. Poi vi erano le toghe, lunghe e dai tessuti facoltosi in Raso e Velluto Animale di ogni colore, molti accompagnavano a questi dei cinturoni in pelle aventi dei borsetti con all’interno la qualunque, tendenzialmente oggetti più ordinari di quanto fosse facile supporre, denari, chiavi, note commerciali ma anche erbe medicinali, polveri odorose e carcasse di piccoli animali dal dubbio utilizzo. Non vi era grande differenza tra i costumi maschili e femminili, alcuni si lasciavano accompagnare da una mantella o da un lungo mantello, da dei veli di cotone o del cuoio di camoscio con incisi dei contrassegni e poi c’erano gli orpelli, anelli, collane, catene, cinturini con variopinte ampolle, rotoli giganti, teschi ignoti e infine, le Verghe, i Catalizzatori Eterei erano andati in disuso ma qualche anziano rimaneva ancorato alle tradizioni e amava Castare col Legno di Betulla o Salice Piangente in mano, le Verghe erano la personificazione del Flusso Etereo di un Incantatore per questo erano così varie e distinte, da quelle più naturali, con rami e fogliame a quelle rivestite in metalli colorati, raffiguranti animali o decorazioni astratte. Alcuni erano accompagnati dai loro Famigli che adoravano l’abbondanza Eterica della Quercia Madre e la sfruttavano per fare pieno di Energia. Tutto il personale teneva la testa china, tranne Priuma che col solito sguardo indifferente vedeva passare gli ospiti con un braccio appoggiato sul fianco

<< Novellina, abbassa la testa ho detto! >> Ribadì Ruth

<< Non vedo perché dovrei farlo, non sono mica la loro lacchè! >> Kamilio le comparve affianco e le abbassò forzatamente il capo mentre con un sorrisono fittizio salutava i clienti nominandoli con lusinghe. Fù la prima volta che Priuma dovette inchinarsi per qualcuno che non era di Sangue Reale.

Tre quarti d’ora dopo la Sala era zeppa e indaffarata nel servire le colazioni nei tavoli e sul bancone, chi mangiava in piedi, chi seduto, chi non mangiava ed era venuto per la compagnia. Era sorprendente per Priuma vedere quegli Incantatori liberi di usare l’Etere a piacimento, disegnando col fuoco o creando Arcobaleni con l’Arte dell’Acqua. Non aveva ricevuto direzioni da Ruth che era troppo indaffarata con le ordinazioni, poteva solo aspettare che le acque si calmassero. Nel mentre continuava a ricevere sguardi curiosi, un po' per i suoi occhi e un po' perché molti clienti affezionati si interrogavano sul chi fosse la giovane Bicromaga. Priuma pregò ogni istante di non essere domandata, nemmeno una cosa inusuale come una Sala colma di Incantatori suoi simili riusciva a salvarla dall’indisposizione. Con le mani raccolte davanti non poteva che origliare le discussioni dei Clienti finquando un Petauro di colore Verde e dalle striature bianche con le sacche guanciali gonfie non atterrò sul tavolo davanti a lei fissandola, pensò fosse un Famiglio finchè un Signore Incantatore urlò

<< Il Bollettino! >>  E subito dopo decine di Petauri entrarono dalle finestre librarsi sul soffitto, i Clienti iniziarono a tirare delle monete di Rame nel cielo ed i Petauri li raccoglievano con dei riflessi animali, poi rigurgitarono dei giornali appallottolati in una melma viscida e verdona ed andavano scagliandosi sulle mani dei clienti più accorti, quelli meno se la beccavano in faccia, un’insolita usanza Kaerudiana. Quando i primi Bollettini stampati a caratteri mobili iniziarono ad essere aperti dagli Incantatori uno di loro disse

<< Cosa aspetti! Leggi! >> Presentando a Priuma l’abitudine di far leggere a qualcheduno le notizie principali ad alta voce, e così un anziano dalla folta barba iniziò a divulgare

<< Davanti all’ennesimo rifiuto da parte dell’Impero di Pneumia nell’abbassare i costi d’esportazione del Valorio, il Regno di Altaura si vede costretto a negare il commercio di un’altra materia prima, l’Ottone che nel nostro territorio si trova in grandi quantità mentre l’Impero ne è povero. Questa restrizione è l’ultima di una lunga serie di provvedimenti volti a sollecitare i nostri vicini alla ragione, ad oggi le materie non più smerciabili sono il grano, il sale, le patate, le barbabietole, il carbone ed i pregiati prodotti della nostra viticultura. Tutti i commercianti le cui attività subiranno delle perdite sappiano che riceveranno dei contributi come già avvenuto e apprendano che questa è la conseguenza della perfidia Imperiale. Il Valorio è ad oggi l’unico minerale conosciuto grazie al quale è possibile innestare dei Circuiti Incantati, senza i quali la nostra vita quotidiana sarebbe stravolta, con cosa riscalderemmo le nostre case d’Inverno? Come faremmo a mantenere le nostre fabbriche produttive al calar del sole? I’Impero non si pone queste domande e continua ad alzare il prezzo del Valorio in un avido monopolio >> Tra i brusii avvelenati dalla condotta Imperiale ci fù un Incantatore che sbottò

<< La facessero finita con questa farsa e iniziassero la Guerra! >> Era una figura incappucciata a parlare, oltre i sessanta anni, con un copricapo a forma di Fungo rosso, una tunica marrone con appiccicate foglie giallastre e una lunga barba, veniva chiamato l’Incantatore d’Autunno

<< Eh? Non lo dire nemmeno per scherzo >> Disse un giovane

<< Ragazzo, ho vissuto abbastanza da saper riconoscere la ciclicità di determinati eventi, secondo te perché hanno lasciato invariato il prezzo del Valorio per Riflesso o per il Ducato delle Argille? Perché noi saremmo più ricchi? Sciocchezze, quello a cui stiamo assistendo è lo sviluppo di un clima idoneo al conflitto che come è voluto dai grossi imprenditori deve essere voluto pure dagli agricoltori >> Un altro Signore aggiunse grattandosi la barba

<< Si però… una Guerra di queste dimensioni ai giorni nostri… >> Poi una Signora

<< Dicono che l’Esercito Imperiale non confidi più negli Incantamenti, ma in armi metalliche, con cannoni capaci di creare Esplosioni il triplo più grandi di un Incantatore della Vampa! >>

<< Vorrei ben vedere, loro hanno coltivato il progresso mentre i nostri Governanti sono rimasti a bearsi nella Gloria dei loro padri. Alla fine sapevamo tutti che questo momento sarebbe arrivato, dopo la Peste del Vuoto il Mondo si è ripopolato ed adesso le due più grandi Potenze Militari sono pronte per rubarsi i reciproci territori >>

<< Sono d’accordo col signore là giù, queste tensioni hanno iniziato a maturare da quando il Regno ha assoggettato la Nazione di Grandoza 32 anni fà! Quello è stato il segnale che il Mondo si è ripreso ed è preparato ad un nuovo Grande Conflitto >> In molti tacquero consenzienti

<< Vi è qualche notizia sugli Adombrati? >>

<< No, nulla di nuovo, quei Mostri schifosi continuano ad uscire dall’Antica Barriera come scarafaggi sul confine Occidental del regno, segnalano altre sommosse ma sono interventi penosi… >>

<< Ma il nostro Rè non potrebbe sanare le falle nella Barriera? E’ stato un suo antenato a castarla dopotutto… >>

<< L’Antica Barriera è un Incantamento arcaico e potente! Si dice che non vogliano rivelarlo esplicitamente per non comunicare debolezza alle altre nazioni ed alla sudditanza ma un’Arte del genere tende a prosciugare permanentemente il Sangue Reale… Quando il nostro Principe raggiungerà l’Età da Matrimonio, il Re potrà abdicare e casterà un Incantamento rinforzante con le sue ultime energie, vedrete! >> Tutte quelle chiacchiere resero Priuma pensierosa e in un qualche modo, nostalgica. Un Petauro le si appoggiò sulla punta della testa per pastare una noce, Priuma non apprezzò cotanta audacia e lo avvisò prima vocalmente “ scendi!, vattene! “ e poi passò alla forza quando ragazzino le frenò il braccio dicendole

<< Non lo faccia prego >> Priuma si girò. Era un giovane di qualche anno più piccolo di lei, aveva un caschetto Verde Pisello e dei vestiti leggeri ma raffinati, gilet e pantaloni neri a righe con una camicia Verde Pino e un Papillon Nero. Viso lavato e occhi Verde Acqua. Era intento a riprodurre il roditore su un album da disegno con un’espressione assorta ed estraniata dal resto del mondo

<< E’ sulla mia testa! >> Disse Priuma senza una nota di servilismo

<< Lo vedo >> Rispose lui

<< Senti io adesso lo sposto >>

<< Sei diversa dagli altri dipendenti. Sei nuova? >>

<< Sono stata assunta a partire da oggi >>

<< Non sei di queste parti vero? Vieni da Kamelot >>

<< Come lo hai capito? >>

<< So riconoscere l’accento, mio Padre mi ci ha portato una volta, è il Generale Clorum >>

<< Il Professor Clorum è tuo padre!? >> Sobbalzò Priuma facendo scappare il Petauro

<< Oh… scusa… avevi finito di ritrarlo? >> Il giovane girò l’album mostrando una discreta matita per il poco tempo con cui era stata concepita

<< Lo ho solo abbozzato, domani sei di nuovo qui giusto? >> Priuma concedendosi un attimo di riposo si sedette accanto a lui e rispose sconfortata con la testa poggiata sul tavolo

<< Purtroppo sì… >>

<< Conoscevi mio Padre? Hai fatto una faccia… >> Priuma tacque, pensò e rispose

<< Solo di fama, è il Generale di Briom-Xalma giusto? >>

<< In realtà la sua area di competenza si estende fino all’Alleanza di Malva che comprende Marea, Maggione e Malusa, è praticamente il nostro baluardo sul confine >>

<< Bhè deve essere piuttosto indaffarato con questa storia degli Adombrati >> Disse Priuma alzando la testa

<< Si, sono giorni che gli scrivo ma lui… wow, hai gli occhi bicolore… >>

<< Non lo avevi notato? >> Disse Priuma col viso stanco e gli occhi stretti

<< Stavo guardando il Petauro >>

<< Posso glissare almeno con te? >>

<< Già, immagino saranno giornatine pesanti le tue… cambiamo argomento, tu ami gli animali? io adoro gli animali! >>

<< Per quello stavi ritraendo il Petauro? >> Il ragazzo le porse l’album invitandola a sfogliare

<< Esatto guarda qui, vengo alla Lanterna Magica per disegnare i Famigli di tutti gli incantatori! Questo, è un Cinciquà, lo aveva una Signora di Triliegia e questo è una Silfide del Fuoco, sembra un grosso insetto e questo è un… non conosco il nome lo ho visto di sfuggita ma è bellissimo no! >> Esclamò quasi saltellando

<< Quindi presumo tu stia studiando Zoologia >>

<< Oh bhè… non col mio problema… >>

<< Quale problema? >>

<< Questo >> Dall’arto del giovane uscì del Liquido Gelatinoso dello stesso colore dei suoi occhi, era molliccio e con delle bolle all’interno ma non colava e restava attaccato alla mano

<< Cos’è? >> Chiese Priuma

<< Questo è un composto polipeptidico instabile a base di acido nitrico… è l’Incantamento che la mia famiglia esercita da generazioni e io ho avuto la “ fortuna “ di ereditarlo, si tratta essenzialmente di una gelatina infiammabile, rischio di farmi esplodere la mano ogni volta che la genero, utile vero? >> Disse ironico e sconfortato, poi proseguì

<< Mio padre mi ha iscritto all’Accademia Militare di Kaerud nella speranza che tenga alto il nome del nostro Nobile Casato >>

<< Ma questo non è ciò che vuoi, giusto? >> Il ragazzino ci pensò

<< Rispetto mio padre ma l’idea seguire le sue orme sul fronte non riesco ad accettarla, non con quello che stà succedendo, non con quello che succederà… Tu cosa sai dirmi sugli Adombrati? >>

<< Non dirmi che hai paura di affrontarli >> Disse Priuma tentando un sorriso schernente

<< Si >> Replicò con serietà il ragazzo, rovesciando i toni, Priuma si schiarì la voce e rispose in modo altrettanto serio

<< Si dice che 8 secoli orsono gli Adombrati vissero in una grande Nazione a Nord del Regno, poi uno dei loro Monarca, corrotto dall’ambizione sancì un patto con un Demone, questo gli promise di regalare al suo popolo l’Incantamento del Vuoto, il più potente degli Incantamenti, capace di sottrarre con un semplice tocco l’Etere in ogni essere vivente, in cambio di tutte le altre Arti e l’Anima di ogni abitante del popolo, il patto venne accettato e il Regno conobbe quella Piaga come La Peste del Vuoto, in 8 settimane, l’esercito di quella Nazione si espanse riducendo la popolazione Mondiale, finchè, alle porte di Kamelot, gli Dei Dormienti non Sognarono, fecero discesero i 7 Arcimaghi che ricacciarono gli invasori nelle loro terre e furono Sigillati con l’Antica Barriera della Famiglia Reale. Il Regno disprezzò a tal punto quella calamità da abolire il nome dei suoi abitanti e della loro Nazione che oggi è conosciuta come La Fossa del Vuoto. E’ una terra grigia, arida e sterile perché il tocco degli Adombrati è ancora temibile, possono permanentemente epurare l’Etere di un Incantatore in pochi secondi, ma ormai sono l’ombra di sé stessi, perennemente in guerra tra loro hanno perso ogni forma di Governo in quel luogo di penitenza… >>

<< E… tu pensi che siano veramente senza Anima? Li hai mai visti >>

<< Io… Io li ho… Ah! >> Priuma ebbe un giramento di testa, si toccò la fronte e percepì una mano sulla spalla

<< Novellina, hai riposato abbastanza, ho del lavoro da darti >> Disse Ruth. Priuma rinsavì con una voce stordita

<< Per le colazioni? >>

<< Non c’è tempo per le colazioni, seguimi >> Priuma salutò il ragazzo che le chiese urlando in ritardo

<< Non ci siamo scambiati i nomi! >>

<< Io sono Priuma… Priuma Fantàsia Pettolilla, e tu? >>

<< Oliver! Oliver Carbone Nobel! >>

Priuma si ritrovò in una angusta stanza del Quinto Piano con addosso un grembiule, degli stivali, una stoffa sul viso a mò di mascherina e un enorme Suino difronte a lei. Ruth era affianco e un Signore che ammansiva la putrescente creatura.

<< Novellina, ti presento Il Maiale della Sauna! >>

<< E’ uno scherzo vero? >>

<< No, è il tuo nuovo amico! Tranquilla ci siamo passati tutti di qui, vero Paul? >>

<< Il Maiale della Sauna è una sorta di rito di iniziazione per ogni dipendente della Lanterna Magica. E’ una creatura mansueta, in via d’estinzione, ci sono delle Colonie nell’Isola Grandimpronta. Sono mastodontici erbivori che abitano nel fango e nell’humus, questo spiega l’ambiente in cui ti ritrovi. Noi lo nutriamo con del particolare Fieno Termale, è un’erba ricca di solfuri, calcio e magnesio. Quando viene mangiata il Maiale lo assimila in uno dei suoi 3 stomaci, il primo è un normale organo digestivo, il secondo serve per smaltire la cellulosa in eccesso e il terzo fà al caso nostro perché sintetizza il Fieno e lo trasforma in un liquido terapeutico che secerne dalle proboscidi, è gradito dai Signori Clienti per le sue funzioni antisettiche, mucolitiche e antiallergica. Ogni proboscide entra in una apposita tubatura, il cliente deve nutrire il Maiale con uno dei nostri Involtini di Fieno Termale per ricevere la sua dose di Acqua Terapeutica >> Priuma rimase atterrita.

Se i Nifàpotami la avevano infastidita, il tanfo di quella creatura rischiava di farla svenire, si trattava effettivamente di un enorme Suino con una massa muschiosa e fungosa che vi cresceva sul dorso, aveva una enorme grugno sotto il quale crescevano delle zanne di cartilagine, una barba fatta di proboscidi più lunghe, quasi tentacolari e sul posteriore una coda a forma di pinna caudale. La stanza era arborea con le pareti ricoperte di erbacce e uno strato di fango alto 20 centimetri. Sul fondale Priuma sentiva scivolare dei solidi, meglio non sapere di cosa si trattasse. Il Signore era intorno alla trentina, aveva dei capelli castani con una riga centrale e della barba trascurata, un mento lungo, degli occhi Oliva sonnolenti e del tabacco perennemente masticato.

<< Dovrei pulire questo Pachiderma Nauseabondo che voi chiamate Maiale con questo scopone? >>

<< E’ più facile di quello che sembra >> Disse Ruth

<< Adesso ti apriamo l’acqua calda e ti stappiamo il tombino dello scarico, quello che devi fare è semplicemente scrostare il fango dal Maiale e pulire ciò che rimane sulla superfice della stanza, puoi farcela >>

<< Se c’è l’ha fatta Gordon, possono farcela tutti >> Effettivamente la frase del signore la spronò un pochino. I 2 veterani la lasciarono sola con un’ultima frase

<< E ricordati, non nettare l’interno della sua bocca, lui non… tu non farlo e basta >> “ Ma non era mansueto!? “ si domandò. La visse come una sfida, scrostò con forza e dedizione il sudicio del Maiale, le bruciavano gli occhi e qualche volta dovette abbassarsi la stoffa per respirare, chissà poi cosa, ma almeno respirava. Ebbe il suo momento di panico quando andò a smacchiare il muso del Suino, “ forse doveva ammansirlo di più “ pensò, perché le parve fin troppo in agitazione. Il grugno fù particolarmente arduo, dovette essere delicata ma impavida, si incrociarono spesso gli sguardi e comprese che nemmeno lei doveva essere una compagnia gradita alla bestia, forse raschiava con troppa irruenza per i suoi gusti, ma alla fine Priuma riuscì a concludere pure questo incarico, indebolita, potè tornare a respirare, si fece una doccia, si cambio d’abito e ritrovò Ruth al Piano Terra notando che era scoppiato un diluvio nel mentre

<< Ruth io ho… >>

<< Vieni Novellina, c’è da pulire la Sala da Pranzo >>

<< ANCORA!? E’ uno scherzo vero? >> Ridisse Priuma

<< Mi hai preso per una Teatrante? I Signori Clienti arriveranno per l’ora di Pranzo, mancano 2 ore, io vado a sistemare un’incidente nell’Area Ricreazione, ci vediamo dopo >> Non le venne dato tempo per pensare a una qualsiasi forma di replica che Ruth era già scappata. Restò persa nel suo sgomento.

Era tutto da rifare, anzi era peggio, le briciole, le brioche e le macchie di marmellata la stavano tentando di scappare. Era un’onta troppo grande da sopportare per lei, 2 volte nella stessa giornata, anzi, nella stessa mattinata notò contorcendosi nei pensieri. Ricominciò a pulire con lenta abnegazione, raccogliendo e cestinando gli avanzi più grossi, poi spazzò nuovamente, anche se non era un lavoro d’intelletto le iniziò a bruciare la testa, troppi pensieri, troppo inferociti. Quando riprese il cencio aveva la mente svuotata e agiva con automatismo anche se la testa continuava a bruciarle dal fastidio. Poi c’era quell’aspetto che aveva già imparato ad odiare. Spostare le sedie. Smacchiare. Rimettere le sedie. Per ogni tavolo. Pregò di riuscire a tenere la mente il più disimpegnata possibile per non venire meno dall’emicrania.

<< Allora come procede il primo giorno di rodaggio? >> Priuma lo aveva già notato, era L’Incantatore d’Autunno. Pregò l’uomo di essere accorto in ciò che aveva da dire perché sentiva di non rispondere delle proprie azioni.

<< Sgozzare una Viverna sarebbe stato meno laborioso >> Disse Priuma con poca ironia

<< Non ne dubito, si raccontano tante Epiche sulle Viverne ma alla fine sono solo delle lucertole alate, dalla corazza non troppo spessa, una freccia ben piazzata e via… >> Priuma si voltò sospendendo il movimento dondolante

<< Lei chi è? >>

<< Pomo’Doro Anomalocarius Wilson, Noto come L’incantatore D’Autunno, Ex Ingeniere della Sicurezza Eterica >>

<< Lavorava per il Ministero? >>

<< Ho viaggiato per tutto il Regno, certificavo che le varie attività non abusassero degli Incantamenti oltre i limiti consentiti… tranquilla, non sono più in servizio e anche se lo fossi stato, la Lanterna Magica è un’eccezione anche se mi sarei messo le mani nei capelli per un paio di cose… facciamo una dozzina… Ma non viaggio più e questa Taverna è un perno per molti Incantatori provenienti da tutto il Regno, in un certo senso… ora è il Mondo a venire da mè >> Priuma perse la sua diffidenza e pose una domanda

<< Signor Wilson… >>

<< Chiamami Pomo’Doro >>

<< Signor Pomo’Doro… Mi chiedevo, perché esistono le Taverne Incantate? E’ poco pratico lasciare questa autonomia a dei semplici Tavernieri >>

<< Vedi Signorina… >>

<< Pettolilla, Priuma Fantàsia Pettolilla >> Pomo’Doro non accolse l’Invito della ragazza e la chiamò per nome

<< Signorina Priuma, l’Etere è il flusso vitale del nostro Mondo, anche chi non pratica Incantamenti ha dell’Etere all’interno di sé, è ciò che fà battere i nostri cuori, germogliare le piante e nutrire i mari ma anch’esso in grandi quantità può essere letale. Nella mia vita ho documentato innumerevoli casi di Cittadine plagiate da morbi inspiegabili la cui fonte si è rivelata essere un Addensamento Eterico proveniente da vicine foreste, bestie o monumenti che necessitavano un intervento. L’Addensamento Eterico può procurare dermatiti, dolori muscolari, nausea, anoressia, tumori! Ho avuto la sfortuna di soccorrere famiglie con bambini nati nella Demenza a causa di diverse violazioni all’interno delle fabbriche, taluni Incantamenti se abusati possono incorrere in esiti letalmente inavvertibili. Questo rende i conflitti doppiamente pericolosi! Il mio povero fratello, che partecipò all’Annessione di Grandoza, non morì sul campo ma anni dopo a causa di un Angioma dovuto alla Densità Eterica! Fortunatamente, la maggioranza della popolazione non subisce queste complicazioni ed è ancora materia di studio, eppure ogni attività deve dichiarare tutti gli Incantamenti che vuole utilizzare ed è compito del Ministero stabilire l’approvazione e la quantità d’uso giornaliera. Sebbene questa politica abbia migliorato il tenore di vita Altauriana, ha altresì creato uno spiacevole contraltare, sai citarmi tu quale? >>

<< Suppongo… l’atrofizzazione della Ghiandola Eterica? >> Pomo’Doro schioccò le dita

<< Sei perspicace! Il Flusso Etereo delle ultime generazioni è sempre più disabituato nello sperimentare ed evolvere gli Incantamenti e questo ha flesso la vigoria degli Incantatori che sono molto più fiacchi rispetto ai nostri Antenati e questo non è ottimale per l’incombente conflitto. Io ipotizzo che il Parlamento stia avviando un processo di reintroduzione dell’Etere nella quotidianità, le Taverne Incantate sono un banco di prova, gli esercitanti vengono selezionati con cura e un giorno verranno estesi alle botteghe, alle fabbriche ed a ogni altra attività… >>

<< E questo è… Sbagliato? >>

<< E’ una scempiaggine! Sono degli idioti azzardati! Non tutti gli appezzamenti possono essere depurati come la Quercia Madre! >>

<< Effettivamente, mi chiedevo per quale motivo nessuno qui abbia mai accusato le conseguenze dell’Addensamento Eterico >>

<< Bhe… >>

<< Novellina! E’ urgente rispondi! >> Pomo’Doro venne interrotto dalla voce di Ruth che proveniva da un condotto vocale che sporgeva dal Bancone. L’incantatore si girò con familiarità e indicò il condotto

<< E’ per te >> Disse

<< Dimmi Ruth… >> Rispose Priuma con un filo di ansietà stappando lo sportellino del condotto 

<< Abbiamo un problema nel Repositorio del quinto piano! >>

<< Ma il Salone… Non ho ancora finito di… >>

<< Non importa! Vieni subito! >> Impose la Rossa. Priuma salutò fuggente Pomo’Doro e lui le fece un augurio. Batteva le assi scricchiolanti incuriosita dall’emergenza, evase un paio di Incantatori, salì la Carrucola ed imboccò il corridoio chiedendo informazioni su dove fosse la camera citata da Ruth, quando vi entrò vide la sua Tutrice assorta in un silenzio prevalso solo dal picchiettio del gesso rosso col quale stava scrivendo una Formula Runica sull’intero pavimento.

Era un’iscrizione complessa composta da dei triangoli sovrapposti nei Punti Cardinali e 4 guerrieri stilizzati nei lati diagonali esterni, erano collegati da diverse righe testuali che confluivano in un perimetro centrale con incisa una Runa Maggiore. Il Repositorio era un ordinario tugurio con degli scaffali carichi di libri polverosi e casse con ragnatele ovunque.

<< Si tardiva Novellina! Vieni qui e non calpestare il Sigillo Runico! >>

<< Cos’è questo odore? >> Lamentò Priuma con la mano alla bocca

<< Solfato di Ammonio, ora ascolta! Vai al centro della Runa Maggiore, col braccio Destro reggi quella Candela Scarlatta, col sinistro quel Ramo di Mimosa Sanguigna e con la bocca mordi il cucchino e ponici sopra l’uovo senza farlo cadere! >>

<< Che cosa!? >> Urlò confusa Priuma non adempiendo all’ultima richiesta, alchè Ruth gli forzò la posata nelle fauci

<< Qualunque cosa accada non muoverti! Non spegnere la candela e per la tua incolumità NON frantumare l’uovo! Tornerò tra un’ora! >> Priuma protestò mugugnando con un verso che voleva probabilmente significare “ Perché? Cosa succede se l’uovo si rompe? “. Ruth schioccò 2 volte le dita, alla terza il Sigillo Runico si illuminò, le formule cominciarono a fluttuare in verso antiorario ed i guerrieri stilizzati si drizzarono tenendosi per mano e intonando un canto infantile impaurente, poi batté la porta lasciando sola la Bicromaga. Benché entrassero dei fiochi raggi mattutini dagli infissi sovrastanti, la stanza era spaventosamente diabolica, abbacinata dagli sfavilli rossi delle Rune che con la loro danza terrificarono Priuma, naufragata in un mare di disagio e domande insolute. L’emicrania tornò a pizzicarla. Dopo un niente, Smeraldello discese da uno degli infissi per accomodarsi sopra un tomo, portando una tracolla con delle pergamene

<< Le frasche mi hanno riferito che ti stavi adoperando nel fungere da Catalizzatore per un’Esorcizzazione e una di quelle impegnate vedo… >>

<< Che cosa vuoi? >> Domandò Priuma intollerante con dei versi

<< A causa del tuo sgarbo ho dovuto ingegnarmi per riscrivere il Sigillo d’Ingresso fino all’alba di stamani! La biologia di noi Grim non ci richiede di dormire ma è una gradevole abitudine ed ‘è infelice esserne privati, pertanto, ho deciso di ricambiare la scortesia con… questo! >> Smeraldello vuotò il contenuto della tracolla e aggiunse

<< Queste sono le poesie che il Signor Kamilio scrive al calar del sole! Possiede un talento… Particolare e ho ben pensato di condividerlo con tè visto che hai bisogno di intrattenimento! >> Priuma sollevò la sclera al cielo capendo di essere condannata e mugugnò per certo una volgarità

<< Oh foglia, oh foglia, eri così bella e attaccate, ma è stato l’autunno a coglierti impreparata e ora nel terreno sei cascata, oh albero, oh albero, un tempo eri… >> Dopo un’ora di straziante agonia, l’emicrania di Priuma era svanita, l’accettazione del dolore aveva vinto su ogni cosa ed ora la sua mente era inaridita e il suo viso stremato, imbruttito dalle occhiaie. Le poesie di Kamilio erano inconcepibilmente orribili, vincevano la statistica che avrebbe talora concesso qualche verso riuscito anziché il completo disastro, sia per le strofe che per i temi davvero mediocri, il tutto accompagnato dal molesto canticchio delle Rune

<< Ecco ci siamo! >> Disse Smeraldello preparandosi per saltare all’improvviso di Priuma che non badava più allo scorrere del tempo. Le Rune presero a lampeggiare e si coagularono sul Bianco dell’uovo attraverso il corpo di Priuma che saltellò sbigottita. Quando finirono di lampeggiare il tuorlo era diventato rosso e iniziò a creparsi. Fuoriuscì un verso sofferente di una creaturina che non apprezzava più l’ambiente in cui era nascosta, schiuse definitivamente il guscio e ruzzolò sul legno un rettile Nero Carbone dal deformato viso umanoide, privo di naso con 2 paia di corna sotto un altro paio di giganti orecchie e degli enormi occhi Scarlatti. Il ripugnante tentò di fuggire, ringhiava e si dimenava ma alla fine Smeraldello lo fermò con una zampa e lo ingoiò in un boccone terminando l’Esorcismo. Priuma e il Grim si guardarono muti, lui impassibile lei stomacata

<< Meglio che tu non conosca questa storia >>

<< Novellina! Avete finito li!? >> La interrogò Ruth da un altro condotto vocale. Priuma si accostò sudata alla cornetta

<< Si, l’uovo è diventato rosso è uscita una cosa e Smeraldello la ha divorata ma io… >>

<< Allora vieni subito al Secondo Piano, stanza 036, sbrigati! >> Gesticolò esprimendo l’intenzione di replicare ma sfiatò sconfitta e rabbiosa

<< Con te faccio i conti dopo, razza di Nutria! >> Corse verso il prossimo incarico e all’interno della stanza 036 trovò Ruth, Lloyd e un minuto Incantatore con occhiali tondi e papillon, impanicante, che muoveva i suoi averi fuori dall’appartamento

<< N-non rovinerete i miei, i miei manufatti vero? Ci sono o-oggetti molto preziosi! >>

<< Stia tranquillo signor Collins, ridaremo alla sua stanza la dovuta immagine, Novellina! Come puoi vedere il Signor Collins ha avuto un incidente… >>

<< Esperimento di Collaudo! >> Corresse sfrontato il Cliente

<< Si bhè, ora la sua stanza è tappezzata di Piante Carnivore della Lavanda e dobbiamo estirparle senza nuocere alla mobilia o agli effetti personali ovviamente >>

<< Se è stato lui a creare questo problema perché non se le estirpa da solo le Piante Carnivore? >> Priuma pose una domanda talmente impudente assieme a un tono di voce così naturale da non aver indisposto il Signor Collins incapacitato di concepire che un simile linguaggio provenisse da un dipendente. Viceversa Lloyd intese alla perfezione e fù prima sconcertato con gli occhi sgranati e poi adirato, da quell’espressione si poteva scoprire quanto ci tenesse al suo luogo di lavoro e quanto quelle parole fossero un’offesa personale e agli standard che lui aveva costruito per anni mentre Ruth agì con tempestività, tentando di fuggire dalla situazione imbarazzante

<< “ No Novellina, l’Area delle Contrar Parole è al Settimo Piano, ora prendi le Pinze e dai una mano a Lloyd “ >> “ Ma che ti prende!? “ le sussurrò in un orecchio. Rimase sola con l’inimicizia del collega, entrambi taciturni venivano ripetutamente azzannati dalle Piante Carnivore Violacee in un compito di perseveranza

<< Non puoi usare pure te l’Arte della Vampa per andare più veloce? Hai gli occhi Azzurri, dovresti saper Creare le Fiamme Celesti no? >> A differenza sua, Lloyd accompagnava del fuoco alle pinze che lo aiutavano ad essere più spedito. Priuma tacque

<< Certo, troppo solenni per essere impiegate nell’estirpare delle comuni erbacce >> La accusò Lloyd con cattiveria. Lei continuò a tacere, condividendo la rabbia solo con sé stessa.

Fuori continuava a diluviare e quando ebbero finito Ruth e Kamilio la assalirono di mansioni, dalle più semplici a quelle più impegnative, ma tutte tediose: Scrostare pareti corrotte, riparare complessi manufatti, tosare bestie agitate e altre compiti imperscrutabili come la vicenda dell’uovo. E poi vi era un ricorrente evento che faceva perdere le staffe a Priuma. Ruth o chi per lei le chiedeva di andarle a prendere un’oggetto, un panno, una pietanza, un utensile, quello che era… e la locazione di questi oggetti era molto generica per una Novizia… “ è nella dispensa “ dicevano “ è nella caldaia principale “ dicevano, ma questi luoghi erano Giganti! Era come trovare un ago in un pagliaio. Alchè Priuma il più delle volte tornava chiedendo ulteriori informazioni e visto il ritardo i Tavernieri la guardavano delusi e senza rispondere andavano a procurarsi da soli l’oggetto. “ Ma che ne so io dove devono stare certe cose!? “ Pensò Priuma.

<< Tieni, devi pulire la Sala da Pranzo >>

<< ANCORA!? E’ la terza volta! >>

<< E dopo Cena dovrai pulirla una quarta, questo non è mica un Forno! >> Disse Kamilio porgendo la scopa a Priuma. Non si era seduta dalla mattina, era stanca, ogni incarico era uggioso e l’idea di pulire la Sala da Pranzo ancora una volta la nauseava. Così parlò senza filtri

<< Mi scusi ma questa è una mansione sciocca! A che serve pulire la Sala se poi verrà nuovamente macchiata! Che esistono Colazione Pranzo e Cena non è un segreto, se ne facciano una ragione i Signori Clienti, al più si potrebbero lavare i tavoli quando viene richiesto >> Kamilio si sconcertò per l’insolenza e sorrise dall’imbarazzo della scelta, c’era tanto da replicare ma in che forma? E quale di queste era la più aguzza? Gesticolò prima avvicinando e poi allontanando i palmi delle mani

<< Allora! Se ti sei fatta l’idea di venirmi a insegnarmi come fare il mio mestiere dopo oltre 30 anni di servizio nella ristorazione, parti male. Forse nelle bettole e nei bordelli la pulizia non è importante ma questo è un luogo di grandissima classe! Offriamo solo il meglio per i nostri Clienti non solo in termini di igiene ma anche per tutelare che il loro Flusso non venga minacciato dalla Densità Eterica! >>

<< Se sono così sensibili e non riescono a sopportare nemmeno 4 scintille allora non ci venissero affatto qui! >>

<< Ascolta Signorina, tra poco inizierà la Cena e non ho tempo da perdere con le tue smanie! Vatti a sciacquare la faccia e poi vai a lavare la Sala che essere una Bicromaga non ti rende migliore di nessuno qui! >>

<< Cosa centra adesso la Bicromagia!? E’ da quando sono arrivata che non fate che parlarmi dei miei occhi quando a dire il vero sono io quella che vorrebbe glissare l’argomento! >>

<< Se non è per la tua superbia allora a cosa è dovuto quel tuo atteggiamento inappagato! Cosa ci fai qui! >> “ Già… Che ci faccio qui? “ Si domandò Priuma. Kamilio la abbandonò con quella domanda e lei andò a lavare con furia. Ancora una volta, spazzò, lottò con la striscia di polvere, spostò le sedie, spazzò ancora, rimise le sedie, pulì i coperti, il bancone, i bicchieri e ripose le bottiglie, quando dovette passare il cencio era fuori di sé, la testa la incendiava, troppo stanca ed esasperata, con enorme disprezzo per ciò che stava facendo, affogò lo straccio nel secchio inzuppandolo, allagando così il pavimento, non le importava. Mandata dopo mandata stava sommergendo la Sala, quando Ruth se ne accorse era già troppo tardi perché aveva concluso pure il Salone d’Ingresso

<< Novellina cos’è questo acquazzone? >> Priuma posò il cencio nel secchio e sviò gli occhi della Tutrice

<< Non vi stà proprio bene niente di ciò che faccio eh? >>

<< Devi asciugarlo! i Signori Clienti arriveranno a breve per la Cena e così rischiano di fare uno scivolone e spezzarsi la schiena! >>

<< Fosse! Devi fare questo… Devi fare quello… Per voi stacanovisti è facile, eseguite gli ordini in maniera impeccabile e senza fiatare perché a voi piace questo… Questo Mestierucolo… >> Quella parola ferì Ruth in modo inatteso, perchè trasmetteva tutta la freddezza e l’odio che in questo momento attorniava Priuma. Ruth capì che aveva bisogno di essere schietta se voleva comunicare con lei in quella condizione

<< Ascolta Novellina, non conosco la tua storia e se vuoi stanotte posso offrirti delle raccomandazioni, ma adesso ho bisogno che tu asciughi questo casino e tieni conto… Che non troverai di meglio altrove… Vedo che sei una Chimera in gabbia e La Lanterna Magica è la migliore possibilità per ciò che stai cercando, fidati >>

<< Tu non mi conosci >> Ringhiò Priuma quando l’uscio d’ingresso si spalancò facendo entrare l’acqua e il Signor Blackwood che abbracciava come fosse un pupo del vasellame mediocremente pittato, avvolto da un telo per difenderlo dalla tempesta. Rincasava con un triste viso, esattamente l’opposto rispetto a com’era uscito quella mattinata, piagnucolò rivolgendosi a Kamilio che gli comparve affianco

<< Kamilio, siamo stati sfortunati! I nostri articoli, tutti già venduti! Questo nubifragio maledetto ha tardato la mia carrozza con un fiume in piena sul tragitto e guarda, questo Vasaccio è l’unica cosa che sono riuscito a raccattare… >> Ma Kamilio premeva per avvertirlo del danno di Priuma

<< Mi addolora Signor Blackwood ma vede deve stare attento, il pavimento… >>

<< E le firme? Mi hai aiutato? Hai firmato tutti quei fogli vero? >> Il Signor Blackwood era affranto in maniera quasi parodica

<< Si, li ho firmati ma vede… >>

<< Bravissimo, sei un vero amico Kamilio, sai che farò? Con i ricavi di questo vaso, ti comprerò una nuova cuccia per il tuo Camaleonte, che dici? Quanto ci potremmo ricavare? 5? 10 monete d’argento? >> Nonostante le insistenze di Kamilio, il Signor Blackwood cadde inesorabilmente facendo volare e sfasciando l’unico ricavo della giornata. Si rialzò fradicio, spettinato e scombussolato, guardò il vaso come un padre apprensivo, poi cambiò viso ed esplose di collera con un vocione riecheggiante

<< Cos’è questo casino! Chi è che ha allagato l’ingresso!? >> Kamilio in modo molto viscido slinguazzò inanellando le parole

<< E’StataLaNoviziaSignore,HoCercatoDiAvvertirla,HaAllagatoLaSalaDaPranzoColCencio! >> A Ruth scappò un’occhiata di disapprovazione per il Governante e immaginò il peggio per ciò che sarebbe successo. Il Signor Blackwood fissò Priuma iracondo

<< In 35 anni da quando esiste questa Taverna è la prima volta che qualcuno mi causa una bizzarria simile! Ma che ti dice il cervello! >> Priuma arrivò a fine giornata senza essere mai stata essere umiliata in talo modo e quella fù la valvola di sfogo per rispondere a tono

<< Sapevo eravate un vecchio amico di mio Padre, che gli dovevate un favore! Confidavo di ricevere un trattamento adeguato invece è tutto il giorno che vengo ingiuriata! >>

<< Ma chi ti credi di essere! Io dovere un favore a tuo padre!? Ah! Eventualmente è il contrario! Ho perso il conto di quanto il tuo vecchio si debba sdebitare! E qui non facciamo differenze, puoi essere pure la figlia del Rè, non me ne frega un cazzo, qui lavori come tutti gli altri! >> Le voci di entrambi si facevano sempre più sguaiate

<< Allora lavorare in questo abituro non si confà alle mie aspirazioni! Vivere senza ambizione, servendo il cibo ai villici e chinando la testa spogliandosi della dignità per dei semplici popolani è l’umiliazione più grande che io possa concepire, provo pena per chi conduce uno stile di vita così meschino! >>

<< Fuori di qui! >> Sbraitò il Proprietario

<< Ma Signor Blackwood… >> Disse Ruth nel tentativo di richiamarlo alla ragione

<< Prendi le tue cose e vattene da casa mia ragazzina viziata! >>

<< Avrei filato ugualmente di mia sponte! >> Terminò Priuma con la voce grattata e dopo aver dato tanto spettacolo dovette scansare anche a spallate la folla di curiosi. Andò in camera, gettò il completo nel letto e si cambiò d’abito, raccolse il poco che possedeva e passò dalla Guardarobiera per ritirare la lama. Era poggiata dall’altra parte del bancone, andò a prenderla senza permesso intanto che la Signora Dixie, ignara di ogni cosa la salutò con garbo concentrata nel cucire una bambola che rassomigliava la ragazza

<< E’ raccapricciante >> Asserì Priuma lasciando la Signora Dixie confusa e dispiaciuta. Diluviava, nonostante ciò varcò l’uscita, dietro di lei Lloyd e Lillian sorridevano quasi soddisfatti mentre il Signor Blackwood la vide uscire dalla finestra del suo ufficio, versando del Distillato di Liquirizia con agitazione. Ruth aprì la porta e la esortò a cambiare idea

<< Novellina! Novellina! >> Urlava, ma non vi era rimedio a quanto già deciso. Priuma continuò a camminare nella bufera, fino a smarrirsi nelle strade di Kaerud.

   
 
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