Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: Magica Emy    29/10/2021    3 recensioni
Lasciarsi andare a quel modo non era proprio da lui, ma Akane era così vicina e il suo profumo talmente inebriante che non era proprio riuscito a resistere...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Riaprì gli occhi alle prime luci dell'alba, dopo una lunga notte popolata da incubi che al risveglio si accorse di non ricordare nemmeno. Meglio così, era già tutto dannatamente difficile senza. Si preparò con gesti lenti, pregustando l'attimo in cui la sua ormai inutile routine si sarebbe fatta più sopportabile, acquistando finalmente un senso. Gli bastava vederla, infatti, perché ogni cosa riprendesse colore. Perché tutto quanto, compresa la sua intera esistenza tornasse a girare per il verso giusto, permettendogli di respirare di nuovo. L'enorme macigno, ormai perennemente incastrato all'altezza dello stomaco, pareva dissolversi di colpo ogni volta che incontrava il caldo cioccolato fuso dei suoi occhi, o ascoltava la sua allegra risata. E, anche se era così fortunato da goderne tutte le mattine, era quella a mancargli più di tutte. O forse i fianchi morbidi che non poteva più accarezzare e stringere in un abbraccio, le mani bianche e sottili affondate tra i suoi capelli… oppure le sue labbra, piene e invitanti, che moriva dalla voglia di baciare. No, niente sarebbe mai più stato come prima. Allora, perché era successo? Per quale motivo aveva permesso a se stesso di riavvicinarla? Di cedere, per tornare a desiderarla con tutto quell'ardore, pur sapendo che era solo un errore? Eppure si era macchiato di quella colpa, come se non ne avesse già abbastanza da espiare. Ogni singolo giorno si ripeteva che sarebbe stata l'ultima volta per poi puntualmente correre da lei, mettendo a tacere la coscienza con un pugno ben assestato che l'avrebbe mandata k.o. fino al mattino successivo. Quando tutto sarebbe ricominciato da capo. In fondo cos'era ormai la vita, se non una continua lotta contro il suo io interiore che mai sarebbe riuscito a vincere? I piedi si mossero da soli, guadagnando velocemente l'uscita prima che potesse controllarli. Sarebbe passata di lì tra qualche minuto. La sua straordinaria puntualità lo destabilizzava, spingendolo a chiedersi se anche lei avesse voglia di incontrarlo per allenarsi insieme, come ormai accadeva da almeno un mese. Già. Un mese esatto da quando, senza riuscire a fare a meno di correre in suo aiuto, l'aveva soccorsa per strada passando da lì per caso. Un mese, da quando si era scioccamente lasciato sfuggire dalle labbra il suo nome. Che idiota era stato. Come avrebbe potuto giustificarsi senza il braccialetto che portava al polso, rivelatosi un provvidenziale alleato nel rimediare alla sua evidente impulsività? Un mese da quando si era presentato col primo nome che gli era venuto in mente, guardandosi bene dall'usare quello vero. L'ultima cosa che voleva era continuare a creare dei problemi. Anche così, comunque, restava pur sempre un dannato egoista. Non era capace di rinunciare a lei. Questa, l'unica verità. Cosa c'era di sbagliato? Tutto, o forse niente. La raggiunse in strada con un sorriso che Akane si affrettò a ricambiare, mentre il bel viso baciato dai primi, timidi raggi del sole si illuminava di… era felicità, quella che vi leggeva? 

 

"Sì, anch'io sono felice quando siamo insieme." 

 

-Buongiorno, Yu. Allora, pronto a mangiare la polvere? 

-Ti pentirai di averlo detto, piccola presuntuosa. 

-Accidenti, sto per farmela sotto dalla paura. Avanti, vediamo se riesci a starmi dietro! 

Si punzecchiarono giocosamente a vicenda, ed eccola, la sua inconfondibile risata. Quella che gli scaldava il cuore, facendolo di nuovo sentire vivo. E andava bene così. Quelle poche ore trascorse in compagnia della ragazza che amava, rappresentavano per lui un piccolo angolo di paradiso in cui rifugiarsi dall'inferno che stava vivendo. Un comodo, minuscolo giaciglio dove continuare a vegliare su di lei, proteggendola come farebbe un angelo custode. 


§

 

-Sono tornata! 

Esclamò Akane, togliendosi velocemente le scarpe mentre Kasumi le passava davanti, reggendo un pesante vassoio ricolmo di cibo. 

-Bene, appena in tempo per la colazione. Su, vieni a sederti. 

Disse con un sorriso. 

-Veramente ho già mangiato fuori. 

Le rispose la sorella, ricordando con gioia le poche ore appena

appena trascorse in compagnia di Yu al parco, dove entrambi avevano consumato un pasto leggero, chiacchierando allegramente dopo aver portato a termine i consueti allenamenti. In tutto quel tempo passato insieme aveva avuto modo di scoprire quanto le piacesse stargli vicino, tanto che non le sarebbe affatto dispiaciuto dedicargli più tempo. Molte volte era stata tentata, ad esempio, dalla voglia di invitarlo a casa, ma la presenza di Ryoga e il timore di ciò che avrebbe pensato di lei l'avevano sempre spinta a desistere. Sì, sapeva che non c'era nulla di male nel trascorrere le giornate con un amico e tutto sarebbe di sicuro andato per il meglio… se solo lo avesse considerato come tale. La verità però era un'altra, in quanto, pian piano, si era accorta di sentirsi profondamente attratta da lui. E non solo dal punto di vista fisico. Era indubbiamente un bel ragazzo e ogni volta che lo guardava non riusciva a fare a meno di arrossire, ma c'era dell'altro. Non avrebbe saputo come spiegarlo a parole, ma la consapevolezza che Yu viaggiasse sulla sua stessa lunghezza d'onda bastava a farla stare bene. Con Ryoga invece era tutto diverso. I suoi tentativi di ricercare un qualche tipo di dialogo erano miseramente falliti ma, chissà, forse non si era impegnata abbastanza nel dargli una concreta possibilità. I loro punti in comune erano praticamente nulli e, timido e impacciato com'era, trovava sempre piuttosto difficile indovinare i suoi pensieri. Oppure era lei ad avere la testa da tutt'altra parte. Decisamente la seconda opzione. 

-Capisco. Che peccato, proprio oggi che avevo preparato i fagottini al vapore. 

Considerò la maggiore delle Tendo con tono dispiaciuto, strappandola di colpo alle sue riflessioni. 

-Non c'è problema - si affrettò ad aggiungere, temendo di offenderla - assaggerò anche quelli. 

-Sì, così diventerai una balena e non riuscirai più a muoverti! 

La canzono` Nabiki passandole accanto con disinvoltura, le mani incrociate dietro la schiena. 

Accidenti, quanta gentilezza! Per fortuna cominciava ad abituarsi a quei modi decisamente irritanti. Sembrava così diversa da Kasumi. 

-Impossibile, mi alleno tutti i giorni. 

La informo` con espressione compiaciuta, trattenendosi dal rispondere a tono prima di correre al piano di sopra per cambiarsi. Le temperature erano salite fin troppo quel giorno e sentiva proprio il bisogno di una bella rinfrescata. Presa com'era dalle sue faccende, si accorse della presenza di Ryoga solo quando lo sentì parlare. 

-Ciao. Allora, com'è andata la tua corsa mattutina? 

Si voltò lentamente verso di lui, sorpresa. Quello era per caso un… tentativo di conversazione? Beh, meglio tardi che mai. 

-Benissimo, grazie! 

Rispose, rivolgendogli un largo sorriso che lui si sforzò di ricambiare, avvampando dall'imbarazzo. 

-Mi fa piacere vederti così allegra. Senti, stavo pensando che più tardi potremmo… ecco… fare una passeggiata insieme, se ti va. 

Addirittura? Cos'era, la giornata delle novità? Sospirò, senza neppure sapere come sentirsi. Le aveva appena proposto di uscire. Un appuntamento. Doveva esserne felice? Lusingata? Chissà per quale motivo, allora, l'unica cosa che le riuscì di provare fu una fastidiosa stretta allo stomaco che parve farsi più forte, quando lo vide muovere qualche passo verso di lei. 

-Scusami ma, vedi, sono un po' stanca. Perciò, se non ti dispiace, preferirei riposare. 

Menti`, senza immaginare quanto il ragazzo avesse faticato a trasformare le intenzioni in parole. 

"Certo, non c'è problema. Dammi pure buca. Tanto, peggio di così…" 

In tutto quel tempo di convivenza forzata non era riuscito a fare grandi progressi con lei, che la maggior parte delle volte pareva evitarlo. Ma non lo avrebbe fatto per sempre. Doveva darsi una mossa. Adesso. Inutile indugiare oltre. Raccolse tutto il coraggio che possedeva per annullare in breve tempo la distanza che ancora li separava, posando lentamente le mani sulle sue spalle e deglutendo con forza quando la sentì sussultare. Era il momento di agire. In fondo erano fidanzati, no? 

-Akane.

Disse, cercando con tutte le forze di ignorare l'improvviso calore che aveva intanto reso le sue guance incandescenti. 

-Sì, Ryoga? 

Sussurrò lei, anche se sapeva già cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Nonostante sentisse crescere l'agitazione, però, si costrinse a restare dov'era, serrando i pugni e le palpebre a un tempo mentre, con tutto il corpo in tensione, aspettava di ricevere quel bacio. Se lo avesse baciato, infatti, forse avrebbe potuto finalmente fare chiarezza riguardo i suoi sentimenti. Già, forse. Valeva comunque la pena tentare. Ryoga si avvicinò di più, arricciando le labbra e cercando faticosamente di placare il suo cuore, che sentiva ora battere all'impazzata. 

"Coraggio, cosa aspetti? Sei un uomo oppure un lombrico?" 

Akane avvertì il suo respiro sulle guance e dischiuse d'istinto le labbra, pronta a unirle a quelle di lui. 

"No. Non posso." 

All'ultimo momento le mani si mossero da sole, spingendolo via da sé con più forza di quanta intendesse usarne, finendo per fargli perdere l'equilibrio prima di vederlo stramazzare al suolo, coprendosi la bocca con una mano. 

-Oddio, mi dispiace tanto! Ryoga, stai bene? 

Si chinò su di lui per tastargli il polso, preoccupata. Per fortuna era soltanto svenuto, ma questo non la fece sentire meglio. 

-Kasumi, corri! 

Gridò, in preda all'angoscia. 



 

-Non volevo fargli del male, è stato un incidente. 

Spiegò per l'ennesima volta alla sorella maggiore mentre, entrambe ai piedi del suo letto, attendevano impazienti che il giovane riprendesse conoscenza. 

-Cerca di stare più attenta, per favore, o la prossima volta rischierai di ucciderlo. Hai visto che razza di bernoccolo ha sulla testa? 

-Sono desolata. 

La piccola abbassò lo sguardo, sinceramente dispiaciuta per l'accaduto. Non era certo sua intenzione atterrarlo a quel modo, ma era stato più forte di lei. 

-Cos'è successo Akane, ti va di parlarmene? 

La voce di Kasumi, di colpo dolcemente rassicurante, la rincuoro` a tal punto da spingerla a raccontarle ogni cosa. 

-Ecco, prima lui si è… avvicinato troppo, e io l'ho spinto via. Non so perché l'ho fatto, è stata come una specie di riflesso condizionato. È solo che non riesco mai a lasciarmi andare con lui e non ne capisco il motivo, così ho pensato che se lo avessi… baciato, le cose si sarebbero fatte più chiare. Ma non ce l'ho fatta. 

La sentì sospirare, prendendole una mano per stringerla fra le proprie. 

-Oh, Akane. 

-Dimmi - continuò, a disagio - era così anche prima? Intendo, prima che perdessi la memoria. Nutrivo dei sentimenti per Ryoga o mi era del tutto indifferente, proprio come adesso? Perché credo di non provare nulla per lui. Non lo amo, Kasumi, e questo mi fa sentire molto in colpa nei suoi confronti. È sempre tanto dolce e gentile con me e non vorrei mai ferirlo, ma… non è il ragazzo di cui sono innamorata. 

La sua mano sgusciò via da quelle della sorella, posandosi in grembo insieme all'altra in un gesto di afflizione tale da non sfuggire all'attenzione della più grande che, dal canto suo, non riuscì a esimersi dal chiederglielo. In fondo, pareva così evidente. 

-C'è per caso qualcun altro di cui dovrei sapere? È questo che stai cercando di dirmi? 

Akane arrossì fino alla radice dei capelli, ma non vedeva motivi per esitare. Si fidava di lei, poteva lasciarsi andare. 

-Sai, ho conosciuto una persona. Si chiama Yu e, ogni volta che lo vedo, ho come l'impressione che il cuore mi esploda nel petto. Sono sicura di non aver mai provato niente di simile con Ryoga in tutto questo tempo, ecco perché ti ho chiesto se le cose stessero così anche prima dell'incidente. 

Le fece un timido sorriso sentendosi finalmente più leggera, ma il lungo momento di silenzio che ne seguì la impensieri` non poco, spingendola a chiedersi se quella di parlargliene fosse stata davvero la scelta giusta. Kasumi sapeva bene che prima o poi sarebbe accaduta una cosa del genere, era solo questione di tempo. Quella che aveva appena ascoltato era la voce del suo cuore che, pur privo di ricordi, si stava ribellando alla vita che le era stata imposta. Il minimo che lei potesse fare, a quel punto, era dirle la verità. Al diavolo le conseguenze. Era della sua amata sorella che si stava parlando. 

-Akane - cominciò così, la voce tremante e insicura - in merito a questo, c'è qualcosa che dovresti sapere… 

-Allora, come sta il nostro povero superstite della tua furia cieca? Siamo alle solite, sorellina, con o senza memoria, resti sempre la solita pazzoide scatenata e violenta! 

Nabiki irruppe all'improvviso nella camera che era stata di Ranma e suo padre, interrompendo qualunque cosa stesse per dire per mettere in atto il suo diabolico passatempo: stuzzicare la "vittima" preferita a qualunque ora del giorno. Specie, poi, se le premesse erano tanto accattivanti da servirgliela proprio su un piatto d'argento. Akane sbuffò, incrociando le braccia. 

-Smettila, non l'ho certo fatto apposta! 

Ribatte`, offesa. 

Mentre le sentiva discutere animatamente, Ryoga strinse più forte le palpebre per costringersi a non riaprire gli occhi. Non voleva si accorgessero che era di nuovo vigile, non voleva affrontare le conseguenze di ciò che aveva appena appreso. Sarebbe stato ancora più doloroso per lui. Akane non lo amava e questo gli spezzò il cuore e, come se non bastasse, nei suoi pensieri c'era un altro. Yu. Chi diavolo era Yu? Lo ignorava, ma aveva intenzione di scoprirlo molto presto. 

 

continua… 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Magica Emy