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Autore: MayaPatch    29/10/2021    0 recensioni
Prima parte di una serie comprendente "Ark: Aberration", "Ark: Extinction" e "Ark: Genesis"
Aurora è una sopravvissuta che si troverà suo malgrado ad indagare tra i misteri dell'isola per scoprirne la storia nascosta e il suo scopo. Ma sta accadendo qualcosa. Quel posto sta cambiando.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccoci con un nuovo capitolazzo! Vorrei fare una premessa. Per quanto corregga i capitoli, qualche refuso o errore ci sarà sempre. Vi giuro, i miei occhi non li notano proprio Dx. Quindi ringrazio di cuore chi me li sta segnalando man mano e, ovviamente, Roberto Turati per la traduzione in inglese. Andate a leggere le sue storie, su!
Inoltre, so che ci si è chiesti perché non è tutto dal punto di vista di Aurora. Il motivo è che i personaggi principali sono quattro, più i secondari. In più, ho strutturato la storia in modo da avere due gruppi. Uno che anticipa qualcosa: citazioni di ciò che è successo in passato (approfonditi in seguito), informazioni sulla natura del luogo e la strada che la trama prenderà; e un altro che posso usare per fornire altre informazioni, come la storia vera e propria. Mi piace far collegare i puntini a chi legge, in pratica. Ma al tempo stesso, odio gli spiegoni buttati così nella narrazione, alla Alberto Angela (rispetto per Albertone, ovviamente hahaha). Trovo più conveniente e dinamico far sì che i personaggi si scambino informazioni attivamente e che esprimano pareri e teorie, che non sempre sono giusti :D

Cap 11 by MayaPatch

La luce del sole mattutino le inondò il volto attraverso le tende della finestra. Aurora aprì gli occhi, assonnata. Sbadigliò e si stiracchiò dopo essersi messa a sedere. Il suo umore non era migliorato dal giorno precedente. La discussione con Yannis l'aveva innervosita, col risultato che la ragazza aveva deciso di non vederlo per un po'.
Abbassò lo sguardo sul Jerboa che la guardava, incuriosito. Sorrise con dolcezza e gli accarezzò la testa «Credo di doverti restituire a Lex.». Non nascondeva quanto adorava i Jerboa. Fino ad ora ne aveva visto uno solo, Jerry, ma immaginava che tutti gli altri fossero così adorabili. Decise che avrebbe chiesto al biondo dove si trovavano, cascasse il mondo. Ma le tornò in mente un'altra cosa, e fu quella a farla scattare in piedi. Non doveva perdere tempo.

Una volta in cucina per fare colazione, la rossa constatò che Giselle non c'era, forse Jerboa | Dododex | ARK: Survival Evolvedera andata da Nick. Dopo aver mangiato, uscì di casa. In realtà stava pensando di ritornare ai dormitori, dopotutto, Lex stava meglio e Jerry non era più agitato. Giselle era molto gentile, ma spesso Aurora credeva di approfittare troppo di questa gentilezza. Probabilmente le avrebbe parlato.
Quando fu fuori dall'abitazione, si guardò attorno. Sapeva che le stalle erano state trasferite alla parte esterna e probabilmente Yannis era lì. A momenti le sembrò ridicolo camminare quatta quatta per non farsi notare, ma non aveva voglia di intavolare una discussione.

Man mano che si spostava Aurora era sempre più nervosa. In effetti, vide Yannis affaccendato con i cavalli, ma era girato di spalle. Così prese la palla al balzo e velocizzò il passo per evitare di essere notata. Finalmente al villaggio, Aurora sospirò sollevata.
Si recò senza indugi ai dormitori, ma, prima di salire le scale, sentì chiaramente la voce di Giselle a cui seguì quella di Nick. I due erano sicuramente nello spazio sul retro.

Aurora non voleva disturbarli, ma la voce di Lex la fermò. Anche lui era con loro.

«Le torrette automatiche pesanti fanno parecchi danni. Come ho fatto a non pensarci? Le usiamo anche qui!»

Aurora si accostò dietro la struttura e origliò. Era curiosa, ma al tempo stesso non voleva interromperli. Solitamente cambiavano argomento quando lei era in giro. Si sporse appena per vedere cosa stessero facendo. Lex era seduto a terra con la testa di Griff appoggiata sulle sue gambe, lo accarezzava. Giselle era in piedi con le braccia incrociate al petto ed ogni tanto spostava il peso prima su una gamba e poi sull'altra. Nick era appoggiato con la schiena al muro e le mani in tasca.

«Ecco, per questo penso di poter venire. Servono più distrattori.» commentò la piratessa con decisione «E poi vorrei davvero vedere Ragnarok»

Ragnarok?” Aurora uscì allo scoperto con tutta la nonchalance che poteva «Ehi! Come va?»

I tre la guardarono senza scomporsi. La rossa non se lo aspettava, credeva che sarebbero diventati più allegri e avrebbero parlato d'altro. Invece, dopo averla salutata cordialmente, continuarono il discorso. Jerry scese dalla spalla di Aurora e corse da Lex, che iniziò a coccolarlo.

«È pericoloso.» disse Nick.

Giselle alzò gli occhi al cielo «Come se vivere in questo posto non lo sia.»

«Un conto è restare lontani dai guai, un altro è andare a cercarli.» puntualizzò il leader «Non voglio che rischi inutilmente.»

Aurora si avvicinò a Griff, si inginocchiò e lo accarezzò. Intanto Giselle strinse le sue mani attorno a quelle di Nick e tentava di rassicurarlo. Lex inarcò le sopracciglia, palesemente in imbarazzo, si voltò verso Aurora e scosse il capo.

La rossa ne approfittò e chiese «Perché vi servono delle torrette?»

Ancora una volta rimase stupita. Lex non provò a cambiare argomento e fu abbastanza tranquillo nel risponderle «Nick vuole darmi una mano su Ragnarok e ha suggerito di utilizzare le torrette pesanti. Dice che i proiettili sono più che sufficienti per tenere a bada le Viverne.»

«Viverne?» sapeva cosa erano, ma non immaginava che esistessero davvero.

Lex scrollò le spalle «Sì.»

«Quindi siamo d'accordo. Vengo con voi.» sentenziò Giselle come se la questione fosse chiusa. Intanto Nick si passò una mano sul volto.

Aurora sì alzò in piedi di istinto «Anche io!» esclamò con un sorriso «Posso venire? Vero?»

«È pericoloso.» sentenziò Lex «E non credo che Yannis approverebbe.» incrociò le braccia al petto e la guardava.

La rossa non seppe come interpretare quel tono, ma gli rispose con prontezza «Yannis non può dirmi cosa fare. Se voglio venire su Ragnarok, verrò con voi.»

Lex stava per ribattere, ma Nick lo interruppe «Se il mio piano iniziale fosse stato fattibile, effettivamente non ci sarebbe stato alcun pericolo.»

«Che piano? Ne avevi un altro?» domandò Lex.

Il castano sollevò le spalle con fare rassegnato «Sì. Volevo utilizzare un campo di forza tek, piazzato sulla piattaforma di un Quetzal. Ma mi sono ricordato che l'Elemento svanisce durante il teletrasporto tra un'Arca all'altra. Peccato. Sarebbe stato il recupero più facile della storia. Avremmo potuto far atterrare il Quetzal vicino ad un nido. Il campo di forza lo avrebbe semplicemente inglobato.»

«Quindi cosa si dovrebbe fare?» chiese Aurora con curiosità. Se poteva essere utile, non si sarebbe tirata indietro. Aveva ancora un debito enorme da saldare con quelle persone.

Lex volse lo sguardo su Grif e gli accarezzò il becco «Dovremo utilizzare i grifoni. Sono veloci, ma le Viverne sono tante.»

Giselle fece un passo avanti «Per questo due distrattori saranno più che sufficienti. Alla fine basta farsi inseguire fino alle torrette, giusto?»

«Questo sarebbe il piano.» rispose Nick.

«Allora sarò ben felice di aiutarvi.» disse Aurora con trasporto. Vide Lex spostare lo sguardo su Nick. A momenti le sembrò che i due stessero comunicando mentalmente.

«Okay.» iniziò Nick «Facciamo così: ne discutiamo con calma. Lex deve prima riprendersi completamente. Inoltre dobbiamo pianificare tutto nel dettaglio. Non possiamo permetterci di fallire. Per questo, per ora, diciamo che ci andremo in quattro.»

Giselle gli saltò al collo con un balzo e lo abbracciò «Non ve ne pentirete.»

Nick le diede un bacio sui capelli neri e si volse a Lex «Meglio che vada. Ho un paio di cose da fare. Ho sentito che c'è del movimento tra i Teschi. Voglio vedere se HLN-A se la cava come spia.»

Il biondo ridacchiò «Oh, sarà dura. Adora chiacchierare.»

«Sarà un buon test, allora.» rispose Nick «Ci sono delle cose che voglio provare. HLN-A potrebbe essere una risorsa più preziosa di quanto pensiamo. Ah, e ricorda...» disse prima di andarsene. Puntò il dito su Lex e lo guardò con un sopracciglio alzato.

Il diretto interessato alzò le mani «Starò buono, lo sai. Non potrei fare nulla anche se volessi.»

Così Nick salutò e, seguito da Giselle, si allontanò. Aurora non capiva ancora cosa fosse successo. Era contenta di andare su Ragnarok, ma le sembrò strano che i tre non avessero cambiato argomento. Inoltre Giselle non l'aveva chiamata per venire insieme a lei. Non tardò ad esprimere questa sua curiosità a Lex. «Solitamente cercano di non farci stare insieme troppo a lungo.»

Il biondo si alzò da terra, si stiracchiò e prese parola «Beh, sarai più che felice di sapere che posso raccontarti tutto.»

Aurora spalancò gli occhi «Co- come? Cosa? Sul serio? No, aspetta. Parli dei diari? Giusto?»

Lex annuì in silenzio, ma le sue labbra erano piegate in un piccolo sorriso. Giocherellò con la sua treccia laterale e spiegò «Nick ha deciso di raccontarmi tutto. Mi ha anche mostrato le note che mi mancavano. Inoltre, ieri ha scoperto delle cose interessanti sui pilastri. Diciamo che la situazione non è così chiara come sembra. E io ho un paio di teorie.»

La ragazza inspirò profondamente, quasi con veemenza «Quindi posso chiederti tutto? Cioè...»

Il biondo la interruppe «Seguimi. Ho qualcosa che potrebbe farti piacere.»

Non se lo fece ripetere due volte e obbedì. Capì anche il motivo delle raccomandazioni di Nick. Lex dovette fermarsi un paio di volte mentre saliva le scale. Si chiese quando si sarebbe ripreso del tutto. Ad un tratto si sentì contenta per aver badato alle sue creature.
Arrivati in camera, il ragazzo prese un libretto dalla copertina in pelle bianca. Era diverso da quello che Aurora aveva visto l'ultima volta «Ho copiato i diari appositamente qui dentro. Nelle prime pagine trovi il riassunto generale, l'ho scritto poco dopo aver parlato con Nick. Può esserti utile per un'infarinatura generale, che è quella che conta. Con i diari, invece, puoi avere qualche dettaglio in più, ma, onestamente, credo che il riassunto sia più che sufficiente.»

Aurora guardò il libretto quasi con riverenza, lo prese tra le mani con cautela e lo sfogliò rapidamente «Wow. Grazie. Quando posso restituirtelo?»

«È tuo.» rispose Lex con semplicità «Ci ho lavorato ben prima che Nick mi desse il permesso. Avrei fatto in modo da consegnartelo. Non capita tutti i giorni poter parlare di queste cose. Ma mi fa piacere che adesso se ne possa discutere con calma e alla luce del sole.»

La ragazza era felicissima. Non vedeva l'ora di iniziare la lettura. Finalmente tutte le sue domande avrebbero trovato una risposta, o, almeno, una parte di esse.

«Quando avrai finito, ti darò anche i diari di Terra Bruciata. Non sono ancora pronti, quindi ci vorrà un po'. Poi, diciamocelo, preferisco che assimili con calma tutto quanto. Dovremo parlare anche dei pilastri. È meglio non darti troppe informazioni insieme. Il riassunto dei diari ha già abbastanza materiale.»

«Va benissimo. Aspetterò!» esclamò lai. Non poteva fare a meno di sorridere.

Quando si salutarono, Aurora si recò direttamente nella sua stanza e non da Giselle. Si chiuse dentro e si sedette sul letto a gambe incrociate. Quando aprì il libricino rimase piacevolmente sorpresa dalla grafia pulita e ordinata di Lex. Quindi si accinse a leggere ciò che il ragazzo aveva scritto.

Mi auguro che questo riassunto possa esserti utile. Non è facile racchiudere in poco spazio tutta la storia dei quattro esploratori, ma ho fatto del mio meglio. Sappi che ho riscritto tutto almeno quattro volte prima di essere soddisfatto!

Come sai già, i diari sono stati scritti da quattro persone diverse: Helena Walker, biologa australiana, Mei-Yin Li, guerriera cinese, Gaius Marcellus Nerva, un centurione romano, e Sir Edmund Rockwell, un chimico inglese.
Vengono da un periodo storico e un luogo differente. E, sì, parlano diverse lingue. Ma, a quanto pare, l'Impianto sul nostro polso ci permette di comprenderci, funge da traduttore. Utile, vero?

Ad ogni modo, ognuno di loro scopre qualcosa di questo posto, che Rockwell chiama Arca. Helena inizialmente indaga sulle creature, ma poi si concentra sugli Obelischi e si consulta con Rockwell. Rockwell, a sua volta, parla con Nerva, il quale si interessa anch'esso agli Obelischi perché cerca più potere. Infatti Rockwell gli dice che potrebbero fungere da armi. Mei-Yin, invece, scopre che non si può fuggire da questo posto perché è circondato da una barriera, e crede che gli obelischi possano riportarla a casa.
Nick mi ha permesso di mostrarti alcune foto così capirai meglio, le trovi alla fine del libretto. Le ha scattate in un posto dove andranno anche questi quattro esploratori. Vedrai come sono le Arche dall'esterno! È una cosa pazzesca.

Ma è meglio non divagare. In seguito ad alcune indagini, Helena inizia a lavorare con Mei-Yin. Scopre che gli Obelischi portano alle arene dei Guardiani a cui si accede con degli oggetti chiamati Artefatti.
Rockwell ne trova alcuni e collabora con Nerva. C'è da dire che, qui, Rockwell se la prende perché crede che Helena voglia rubargli la scoperta. Insomma, inizia una rivalità a senso unico. Helena ovviamente non sospetta nulla.
Dopo aver sconfitto il Guardiano chiamato Megapiteco, Mei-Yin ed Helena vengono attaccate da Nerva ed Helena viene catturata (Mei-Yin è fuggita). Rockwell infatti ha suggerito a Nerva che, forse, lei sa qualcosa sugli Obelischi. In realtà l'obiettivo di Rockwell è quello di rubarle la scoperta e spacciarla per propria. Simpatico, eh?

Fatto sta che Rockwell ha ragione. Helena ha ipotizzato che la grotta nel cratere del Ventre della Bestia possa essere la risposta a tutto. Ma andrebbe sconfitto un ultimo Guardiano, il Drago.
Infatti le teste di questi Guardiani, insieme agli artefatti, consentono all'ingresso di aprirsi.
Nick mi ha detto che, attualmente, la lava del cratere copre la porta. La sconfitta di questi Guardiani fa sì che la lava si abbassi e che la grotta sia accessibile. Ah, non ti ho menzionato la Lysrix, un ragno gigante che è stato sconfitto da un'altra tribù. Quindi i Guardiani sono tre.

Ad ogni modo, Nerva sconfigge il Drago e poi si fa guidare al cratere.
Beh, lì non viene descritto il tipo di scontro, e Nick ha dovuto fornirmi le sue trascrizioni. Infatti noterai delle pagine bianche.
Nerva rimane deluso. Perde tutta la sua tribù dopo uno scontro con il Supervisore, sai... l'Intelligenza Artificiale di cui abbiamo parlato qualche settimana fa. Sì, ce n'è davvero una! Trovi anche la sua foto a fine libretto.
Comunque, Mei-Yin lo raggiunge, dopo aver liberato Helena, e combatte contro di lui. Sai, i due non vanno d'accordo perché Mei-Yin gli ha sempre messo i bastoni tra le ruote e lui la considera un'avversaria. Le uccide anche gran parte delle creature, tra cui il suo amico Raptor; da qui Mei-Yin medita vendetta.
Ad ogni modo, Nerva, ferito, sparisce non si sa dove e Mei-Yin lo insegue. Helena fa la stessa cosa e non trova nessuno dei due, una volta sul posto. Si capisce che tutti e tre hanno utilizzato il terminale che c'è lì. Rockwell arriva poco dopo e utilizza anche lui questo terminale.
In sintesi, questo è ciò che è successo. Il resto dei diari non aggiunge altri elementi fondamentali.
Ora, Helena e Rockwell finiscono sicuramente su Terra Bruciata, ma la mia perplessità riguarda Mei-Yin e Nerva. Non ho idea di dove siano finiti, e nessun'Arca attualmente raggiungibile presenta dei diari di questo tipo. Ho i miei sospetti ma, come ha detto Nick, si tratta di una ipotesi basata praticamente sul nulla. E non gli do torto.
Parleremo del resto quando ci vediamo di persona. Non credo che una lettera sia il mezzo più adatto. Ma, prima, dovrai leggere anche la storia di Terra Bruciata e poi ti aggiornerò sui messaggi dei pilastri. C'è davvero tanto di cui discutere. Un esempio? Per me i diari non raccontano fatti reali. Intendo dire che qualcuno li ha lasciati in giro per l'Isola e Terra Bruciata per darci degli indizi, un percorso da seguire. Insomma, questi esploratori non sono mai esistiti. Ma in qualche modo qualcuno voleva dirci qualcosa e lo ha fatto raccontandoci una storia. Sono sicuro che capirai da sola di cosa sto parlando.
Il dubbio mi è sorto in seguito alla scoperta di altri pilastri anche su Terra Bruciata. ne ho già parlato con Nick.
Ma, per ora, divertiti con il resto della lettura.”

Non sapeva come sentirsi. Le sue sensazioni erano confuse. Forse si aspettava qualcosa di più. Da un lato era contenta di sapere chi erano i quattro esploratori; dall'altro sperava in qualche evento particolare.
Decise di leggere anche i diari. Forse sperava di trovare qualche particolare, una frase, che le dicesse qualcosa di più interessante. Non che quegli eventi non lo fossero. Anzi, le parole di Lex erano più che giuste. Vera o meno, quella storia svelava dei dettagli che lei non si era saputa spiegare quando era arrivata in quel posto. E, forse, scoprire qualcosa da soli, senza alcun indizio, era quasi impossibile. A chi sarebbe mai venuto in mente di indagare? E, soprattutto, perché mai farlo? Da dove iniziare?
L'impressione che ebbe sull'Obelisco verde era esatta. Il suo Impianto aveva davvero reagito, forse c'era una connessione. Se non avesse letto quel riassunto, non avrebbe mai scoperto delle arene, o forse lo avrebbe fatto e se ne sarebbe pentita.
Quello che per lei era certo è che quegli Obelischi erano molto più che torri o teletrasporti. Forse il legame con l'Impianto era davvero importante. Che avesse determinato anche il suo ritorno dopo l'attacco del Giganotosauro? A questo punto Aurora sospettava di sì. Ma non aveva prove a riguardo. Mise da parte questo pensiero e voltò pagina. Così iniziò a leggere il viaggio di Helena Walker.

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Leggere tutti i diari le portò via un po' di tempo. Ma le scoperte dei personaggi le avevano confermato che tutto ruotava attorno agli Obelischi e alla grotta. Diede un'occhiata alle foto che Lex aveva allegato e ne rimase stupefatta. Le Arche erano delle cupole sospese nello spazio, erano davvero un luogo artificiale. Guardò con attenzione e notò che il loro numero era notevole. La foto non era grande, ma i puntini che si riflettevano al sole indicavano la posizione di altre cupole. Circondavano tutto il pianeta. Perché?
Aurora inspirò profondamente, doveva calmare il suo improvviso entusiasmo. Aveva molte domande. Più pensava e più il suo sorriso si allargava sulle labbra. C'era un motivo per cui le Arche erano lì. Qualcuno le aveva costruite. Concordava con Helena: nei suoi diari, la studiosa aveva ipotizzato che si trattassero di uno zoo, e che ci fosse qualcuno che le monitorava, il Supervisore. Ma perché dare l'opportunità di raggiungerlo? Forse era a questo percorso che Lex faceva riferimento?

Aurora si stese sul letto e guardò il soffitto. Forse, la sua stessa esistenza aveva uno scopo ben preciso. Lo sentiva.
Non aveva ricordi e, probabilmente, come lei, anche gli altri. Aveva delle nozioni ma non sapeva da chi le aveva apprese. Sapeva cosa era l'Australia, la Cina, L'Inghilterra, Roma. Sapeva leggere e scrivere.
Tutto le sembrava così insensato. Più scavava dentro di sé e meno ricordava. Non sapeva chi era prima di svegliarsi lì. Da dove veniva? Perché quegli esploratori ricordavano chi erano tanto da voler lasciare quel posto e tornare a casa? A questo punto, anche lei iniziò a dubitare della loro effettiva esistenza.
Si chiese se ad aver lasciato i diari fosse lo stesso autore dei messaggi degli ologrammi. Quello che aveva trovato lei parlava di una lunga attesa. Qualcuno sperava che quel messaggio fosse trovato. Gli altri messaggi riferivano di un Sistema che stava invecchiando male e di un luogo che potevano raggiungere. E lì c'erano degli Obelischi più piccoli. La Grande Città, almeno questo era il suo nome.

Si mise a sedere e sfogliò di nuovo il libretto. Leggere i diari l'aveva aiutata. Avrebbe discusso con Lex delle sue perplessità. A questo punto, era sicura che leggere di Terra Bruciata le avrebbe fornito altre informazioni. Voleva scoprire di più.

//////

Capitolo finito! Non è lunghissimo perché non ho ritenuto opportuno allungare il brodo. E parlare anche di Terra Bruciata significa aggiungere altre informazioni, forse troppe. Mi auguro che il riassunto sia abbastanza esaustivo.

  
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