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Autore: ladypink88    31/10/2021    3 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Quella mattina la sveglia suonò come al solito, ma fu immediatamente spenta con una certa prontezza e Lorenzo ne approfittò per alzarsi.
Non aveva dormito molto bene quella notte, ma non era certo una novità per lui. Si fece una rapida doccia e in men che non si dica fu in cucina pronto per fare colazione.
Si stupì nel non vedere Serena già operativa. Lei era sempre stata così puntuale e mattiniera.

Davvero strano ed inusuale soprattutto.
Andò verso la porta della sua stanza e la vide chiusa.

Provò a bussare in modo quasi impercettibile e non ottenne risposta. Molto timidamente,allora, decise di aprire uno spiraglio della porta per verificare che fosse tutto apposto.
E vide la sua spumeggiante figliola che stava dormendo ancora prigioniera delle braccia di Morfeo.
La lasciò riposare, non aveva alcuna intenzione di destarla.

Se non si era svegliata era perché probabilmente aveva bisogno di recuperare. Serena non era il tipo da stare a poltrire per nulla.
Diede un’occhiata all’orologio e si preparò per uscire.
Avrebbe preso un caffè al bar.

Qualche minuto dopo, mentre sorseggiava seduto al tavolino il suo caffè corretto accese trepidante il cellulare.
Non era suo solito accenderlo prima di entrare in ufficio. Ma il quel caso c’era un ottimo motivo : voleva sapere se aveva ricevuto quella risposta.
Ma purtroppo per lui le sue aspettative vennero disattese : il messaggio che aveva inviato il giorno precedente a Silvia era stato visualizzato, ma la bionda non gli aveva risposto.

Quella mattina Lorenzo scoprì cosa si prova ad essere ignorato da una donna che ti interessa.

Irritato da quella spiacevole sensazione si alzò dal tavolino e porse una banconota al cameriere dicendo in modo secco:
“ Tenga il resto!”
Non ascoltò e non rispose neanche ai sentiti ringraziamenti del cameriere.

Salì sulla sua auto e mise in moto diretto verso l’Università.
La sua mente era già altrove. Stava divagando cercando delle motivazioni per le quali la donna lo avesse ignorato.

“ Può essere che abbia letto e non abbia avuto il tempo di rispondermi… Improbabile.”

Silvia non inizia a lavorare presto al mattino. Prima delle 10-10.30 è davvero raro.
“ Seconda opzione : potrebbe aver passato la notte in dolce compagnia. No, assolutamente no”
Questa seconda opzione gli fece andare il sangue al cervello. Silvia non poteva certo avere un altro.
“ E perché mai? Non esisti mica solo tu? E ti ricordo che sono passati più di 15 anni dai tempi della vostra relazione!”.

Poteva ignorare tutto, ma non poteva certo mettere a tacere la sua coscienza.

Era ben consapevole di quanto Silvia fosse una donna ancora affascinante e di quanti corteggiatori potesse avere.
Semplicemente si augurò che così non fosse e che avesse ancora una chance con lei.

Solo una. Non chiedeva di più.
Non avrebbe fallito. Non ora.

E poi, mentre era ormai quasi arrivato alla meta si affacciò nella sua mente una terza opportunità.
Altrettanto realistica.

“ Forse è semplicemente rimasta spiazzata dal mio messaggio e non sa cosa rispondere.”
Sorrise.
Quest’ipotesi gli piaceva decisamente di più.

Aveva ormai parcheggiato e vide il suo sorriso da ebete mentre si osservava nello specchietto dell’auto.
“ Santo cielo! Sembro proprio un cretino! Sarà decisamente il caso che vada!”

La pazienza non era mai stato uno dei punti forti di Lorenzo , il quale mentre entrava nel suo ufficio aveva già deciso che se Silvia non era propensa ad un caffè con lui forse lo sarebbe stata ad un invito a pranzo …. improvvisato.
D’altronde sapeva dove lavorava e per quanto riguarda i suoi orari di pausa avrebbe chiesto a…Serena!

“ D’altronde Serena sa vita, morte e miracoli di Silvia!”

Soddisfatto della sua conclusione appartò per un momento i suoi pensieri e si concentrò sul lavoro.
La pausa pranzo sarebbe arrivata in men che non si dica se fosse stato impegnato con la mente.
 
***

Se le avessero chiesto quale fosse il quartiere preferito in tutta Milano avrebbe risposto Brera senza ombra di dubbio.
Quella sua apparente tranquillità nonostante si trovasse a poche centinaia di metri dal Duomo, quella sua atmosfera culturale, i localini con i tavolini sulla strada lastricata totalmente adibita ai pedoni conferiva a quel quartiere un tocco particolare, per non dire quasi intimo.
Gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti che chiaccheravano allegramente nella caffetteria accanto al suo negozio non permettevano a Barbara di mantenere la concentrazione di cui aveva bisogno per poter portare avanti il lavoro su cui stava lavorando.

“ Oh beata giovinezza!” esclamò la donna che lasciò il locale vicino all’ingresso e si diresse nel suo studio più interno.
“Oh qua c’è un po’ di silenzio e potrò dedicarmi in pace al mio progetto!” pensò soddisfatta.

Si legò i suoi ricci ribelli in un comodo chignon e si rimise all’opera, quando pochi minuti dopo una campanella suonò indicando che qualcuno era entrato nel negozio.

“ Buongiorno Barbara, ho proprio bisogno  di lei quest’oggi!”
Una delle sue clienti, una signora abbastanza anziana la stava cercando.
“Si vede proprio che non è destino oggi!” si arrese la donna.

Senza troppa voglia si alzò e si diresse verso il bancone.
Non appena vide la sua cliente però sorrise.

“ Qual buon vento signora Diana, mi dica tutto!” l’accolse con voce gentile.
“ Oh guarda Barbara ho proprio un brutto raffreddore, ma la cosa che mi da più fastidio è proprio il bruciore alla gola. Volevo quella tisana che mi avevi dato l’altra volta che era stata un portento, solo che non mi ricordo come si chiama…”

La riccia capì al volo.

“ Ah intendi dire la tisana allo zenzero? Oh sì quella è ottima per raffreddore e mal di gola! Hai bisogno di qualcos’altro? “
“ Oh sì, anche quell’altra tisana per il gonfiore di stomaco… quella che ha il nome di Achille… come si chiama?”

Barbara scoppiò a ridere :
“ Ah intendi la tisana calmante alla menta , liquirizia e achillea… devo verificare se me ne è rimasta.”
Diede un’occhiata rapida e vide che era quasi finita.
“ Sei fortunata dopo questa “porzione” la tisana di Achille è terminata e devo trovare il tempo di rifare molte cose, perché tutte le mie produzioni artigianali sono agli sgoccioli!”
“ Dovresti esserne contenta! I tuoi prodotti sono eccezionali ed efficaci! Stamattina ho fatto i biscotti  e ne ho lasciati un po’ per te e per quel goloso di tuo figlio!”
“ Ma grazie Diana non dovevi” si intromise una voce maschile che stava entrando giusto in quella nel negozio.
“ Si vede che lo hai chiamato col radar!” sentenziò Barbara.

Le due donne nel vedere il giovane scoppiarono a ridere lasciando il ragazzo con uno sguardo poco convinto di chi non aveva compreso la situazione.
“ Dai Andrea non te la prendere, qui in negozio tutti sanno della tua passione per i dolci, solo che il problema è che tu mangi ed io ingrasso!”

Andrea sorrise. Ciò che diceva sua madre era proprio vero.

Lui era un gran golosone per quanto riguarda i dolci, ma sua madre non era certo da meno.
Anzi.
Diana osservò il ragazzo ed esclamò :

“ Certo che ormai ti sei fatto un bel giovanotto! Hai lo sguardo stanco, hai dormito?” si preoccupò la signora.
“ E insomma oggi ho fatto il turno di notte con il taxi” rispose lui.
“ Ah allora ho capito perché sei qui!” intervenne Barbara.
“ Va bene , io vado allora!” disse la vecchina dopo aver pagato.
“ Riposati ragazzo, ciao Barbara! Poi ti faccio sapere se la tisana di Achille mi ha fatto stare meglio” e se ne andò.

“ Che arzilla vecchina! Però adoro i suoi biscotti! Me li porto a casa mentre cerco di dormire!” esclamò sarcastico Andrea.
“ Oh sì sì furbastro! Perché i biscotti hanno proprietà rilassanti adesso! Lasciamene metà! Tu eri venuto qui per la melatonina vero?” le chiese la madre mentre le passava le compresse dell’integratore che aiutava a indurre il sonno in modo naturale.
“ Ti adoro mami! Non c’è bisogno che neanche ti chieda di cosa ho bisogno! Sai già tutto!”
“ Sì, sì adulatore!” lo schernì affettuosamente Barbara.
“ Ora però sparisci che sto studiando a quel progetto e magari tornerà utile anche a te qualche volta!”
“ Alla fine ti sei messa sotto a studiare la formula per le gocce naturali concentrate per dormire? Sei un mito mamma! Ora vado a dormire! Sogni d’oroooo!” le diede un bacio sulla guancia e uscì dal negozio.
Barbara lo osservò mentre se ne andava.
Non poteva crederci.
Suo figlio era proprio cresciuto.
Ed era anche bello.
“ E non è questione che ogni scarrafone è bello a mamma sua…è bello e punto!”
Sorrise ai suoi pensieri e tornò nel suo studio per riprendere il suo progetto, sperando questa volta di non essere disturbata troppo presto.


L'Angolo dell'Autrice :
Cari lettori, come prosegue la lettura? Quest'oggi avete fatto amicizia con Barbara, un altro personaggio chiave della storia, e sono sicura che ai più perspicaci non mancheranno le ipotesi di come si potrà sviluppare la storia. E di Lorenzo che mi dite? Vi aspettavate questo sviluppo del personaggio? Sono davvero curiosa di sapere le vostre teorie al riguardo e le vostre idee!
Un grosso bacione e a domenica prossima puntuale come un orologio svizzero!
Lady


 
 
   
 
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