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Autore: AlbAM    31/10/2021    19 recensioni
E dire che sua mamma, sfidando le prese in giro di suo padre, l'aveva avvertita.
“Non avvicinarti mai allo specchio della camera degli ospiti! Hai capito Anna? Mai! La donna dello specchio potrebbe trovarti e rapirti!”.
Suo padre invece rideva e le diceva che i mostri non erano tanto intelligenti, per cui anche se la donna dello specchio l'avesse rapita, sicuramente sarebbe riuscita a scappare e tornare a casa e poi le strizzava l'occhio!
La storia partecipa al gioco di scrittura “Dolcetto o scherzetto” indetto dal gruppo Facebook "l’Angolo di Madama Rosmerta"
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E dire che sua mamma, sfidando le prese in giro di suo padre, l'aveva avvertita.

"Non avvicinarti mai allo specchio della camera degli ospiti! Hai capito Anna? Mai! La donna dello specchio potrebbe trovarti e rapirti!".

Suo padre invece rideva e le diceva, strizzandole un'occhio, che i mostri non erano tanto intelligenti, per cui anche se la donna dello specchio l'avesse rapita, sicuramente sarebbe riuscita a scappare e tornare a casa!

Adorava suo padre, era sempre allegro e razionale.

Però sui mostri aveva torto, eccome se aveva torto.

I mostri facevano paura, altroché se facevano paura!

Non facevano che inseguirla e terrorizzarla con suoni e urla spaventose. Parlavano una lingua incomprensibile e dal suono orrendo. Ma la cosa più terribile era che non avevano una sola faccia, no!

I loro visi mutavano, alcuni si scioglievano, altri se li strappavano via i mostri stessi rivelando dei volti spaventosi.

Anna correva terrorizzata, non avrebbe mai dovuto avvicinarsi allo specchio, sbirciare dentro e soprattutto non avrebbe mai dovuto provare ad attraversarlo.

Inizialmente aveva pensato di essere dentro incubo .

Fatto sta che il sogno stava continuando da più di un'ora, o almeno così pensava, visto che in quel luogo orribile dalle strane luci e popolato di mostri, aveva perso parzialmente la cognizione del tempo.

Decise di farsi forza e concentrarsi per ritrovare la stessa strada che aveva seguito fino alla quella piazza affollata dove a causa di una orrenda musica, sempre che si potesse definire tale, era entrata in confusione perdendo l'orientamento.

Cercando di ignorare gli esseri che la spingevano, la strattonavano ridendo orribilmente e gli gettavano sostanze disgustose addosso, riuscì a ritrovare finalmente la strada giusta per tornare nella casa dove era sbucata attraversando lo specchio.

Quando finalmente raggiunse la casa che cercava tirò un sospiro di sollievo, e attraversò la porta che aveva lasciato socchiusa grazie al suggerimento di suo padre "Ricordati, se mai ti verrà la curiosità di visitare il mondo dei mostri, non richiuderti mai dietro le porte a meno che tu non sia già sulla via del ritorno".

Ormai ce l'aveva quasi fatta, aveva quasi raggiunto la camera dello specchio quando sentì un urlo stridulo, si voltò e vide una donna mostro che la fissava in modo orribile. Anna non fece in tempo a scappare che la donna era già su di lei e cercava di stritolarla tra le braccia continuando a urlare.

Cercò di liberarsi scalciando e mordendo. Ma la donna mostro era troppo forte.

Anna terrorizzata cominciò a urlare "Mamma, mamma, maaaammma aiuto, ti prego vieni a prendermi, ti prego!".

"Anna! Anna, tesoro, arrivo!". Rispose sua madre uscendo dalla camera dello specchio.

La donna mostro cacciò un urlo terribile e lasciò andare Anna per aggredire sua madre.

La bambina ne approfittò per raggiungere la camera dello specchio. La donna mostro urlò ancora e fece per inseguirla, ma sua madre riuscì a stordirla assestandole un calcio su quel viso disgustoso. La donna mostro cadde a terra, ma si rialzò quasi immediatamente.

Anna si voltò e prima di saltare dentro lo specchio insieme a sua madre fece in tempo a vedere il suo volto dallo sguardo furioso, reso ancora più orribile da una sostanza schifosa che le usciva dal naso.

Madre e figlia si fermarono ansanti, a guardare la donna che urlava e colpiva inferocita lo specchio urlando nella sua orribile lingua incomprensibile.

Improvvisamente apparvero un uomo e un bambino mostri che urlando cercarono di tirarla via dallo specchio.

Il bambino mostro emetteva anche lui degli strani suoni, mentre un liquido trasparente gli usciva dagli occhi e gli scioglieva il viso. Anna non riusciva proprio ad abituarsi a quella trasformazione terribile, emise un verso disgustato e prendendo sua madre per la mano la pregò di andare via.

Mentre si allontanava dallo specchio giurando a se stessa che non avrebbe mai più disobbedito a sua madre, senti una strana sensazione dentro di sé, come un sorta di malinconia che la spinse a voltarsi un'ultima volta.

Fece solo in tempo a vedere la donna rannicchiata a terra che emetteva suoni strani e spaventosi e l'uomo mostro che con un calcio mandava lo specchio in mille pezzi.

Sua madre sorrise soddisfatta "Finalmente quello stupido specchio è stato distrutto, ormai non potranno più riprenderti!".

Anna non capì che cosa intendesse la madre con quel "riprenderti" che le era suonato un po' strano, ma come vide suo padre venirle incontro sorridente, gli si gettò tra la braccia e non pensò più a nient'altro a parte che era felice di essere tornata a casa.

 

#

 

"Perché?" urlò Helen tra le lacrime, era ancora a terra e il suo corpo era scosso dai singhiozzi.

"Perché, hai distrutto lo specchio, non capisci che ora Anna non potrà più tornare, mai più!".

"Helen ti prego basta, stai terrorizzando Andrew!".

"Lei era tornata, Dave, era sfigurata in modo orrendo, ma era lei, era la nostra Anna, l'ho riconosciuta, perché non capisci?".

"Tesoro!" rispose lui abbracciandola. "Ti prego non ricominciare. Lo so che è terribile per te accettare che Anna non tornerà più, lo è anche per me, ma ti prego, non costringermi a chiamare di nuovo il dottor Hanson, Io a Andrew abbiamo bisogno di te, non voglio che ti riportino in quella clinica!".

Helen al pensiero di essere nuovamente ricoverata cercò di riprendere il controllo. "Va bene Dave" sussurrò sconfitta.

 

#

 

Andrew era a letto e ripensava a quello che qualche anno prima, facendogli giurare di mantenere il segreto, gli aveva raccontato suo cugino più grande, Kenneth.

Era nato da pochi mesi quando sua mamma e suo padre la notte di Halloween si erano sbronzati e insieme ai genitori di Kenneth e ad altri amici, avevano deciso di giocare alle "Leggende Metropolitane".

Poco dopo mezzanotte sua mamma era andata a controllare lui e sua sorella Anna che dormivano nella loro cameretta e aveva iniziato a urlare. L'avevano trovata davanti allo specchio della camera degli ospiti, sporca di sangue, mentre urlava che Bloody Mary si era portata via Anna e che malgrado l'avesse rincorsa e avessero lottato non era riuscita a riprendersi la sua bambina.

Dopo quella notte, sua madre non era stata più la stessa e alla fine era stata portata in una clinica specializzata dalla quale aveva fatto ritorno quando ormai Andrew aveva già sei anni.

La mamma non aveva più parlato di Anna, fino a quella notte.

Andrew rabbrividì e pensò che suo padre aveva fatto bene a distruggere lo specchio, così sua mamma non avrebbe più avuto altre crisi. Si rigirò nel letto, gli sembro di cogliere un movimento nello specchio ma subito pensò che non poteva essere altro che il suo riflesso.

Sorrise e a soli undici anni decise che da grande avrebbe studiato per poter aiutare le persone come sua mamma a guarire dai loro incubi.

 

#

 

Anna sentì sua madre chiamarla per la cena, diede un ultimo sguardo al piccolo mostro umano che dormiva tranquillo dall'altra parte dello specchio e pensò con sollievo che ora che il passaggio era chiuso non avrebbe più rischiato di finire in quel mondo orribile.

Entrando in cucina sorrise ai genitori e penso che però, magari solo ogni tanto, avrebbe continuato a dare una sbirciatina.

 

 

Fine

   
 
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