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Autore: dragun95    31/10/2021    2 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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CAPITOLO 17
L’INIZIO DEL PIANO
 
 
Kruagag era sempre stato un tipo dall’ira facile, che fosse stato per non essere riuscito ad ottenere ciò che voleva o che gli avessero preso qualcosa che lui aveva puntato. Avvolte si arrabbiava anche solo per una cosa banalissima. Esplodendo in una scenata, arrivando anche a tirare fuori un’arma.

Ma riusciva benissimo a nascondere questo lato del suo carattere al resto della città. Un’altra cosa che adorava erano i dolci e quando era furioso finiva per abbuffarsi, proprio come in quel momento.                                               
Mandò giù un pezzo di torta in un solo boccone, infilando il muso nella grande torta glassata. La pelliccia era sporca di glassa e briciole pan di spagna.
“Dannati ratti schifosi. Quegli incompetenti avrebbero dovuto ucciderli!” i suoi assassini d’elite si erano rivelati incapaci di uccidere due persone e riportagli indietro un semplice oggetto. E ciò lo faceva infuriare aumentando anche la sua fame.
Afferrò un vassoio di bignè infilandoseli tutti in bocca emettendo qualche grugnito.                                                                                                   
Di certo due tentati assassini sarebbero risultati troppo sospetti e l’ultima cosa che voleva era un’indagine interna.

Tracannò la brocca di vino mandandolo giù in un colpo sospirando rilassato.

“Dovrò aspettare e ideare un nuovo piano. Tanto non credo sospettino di me!” su questo ne era certo. Ma non poteva andare avanti così, ora che aveva delle armi infettive con la piaga delle spine, doveva capire in che modo utilizzarle.

-Forse è il momento di togliere di mezzo quell’idiota di Yorn- mettendosi in bocca un’altra fetta di torta. Quando qualcuno busso alla porta.

-Avanti- disse mentre si puliva il muso con un tovagliolo per togliersi i rimasugli di ciò che stava mangiando. Nella stanza fece il suo ingresso un messaggero.

-Duca Kruagag, mi duole disturbarla. Ma ho delle notizie dal governatore- si scusò l’uomo.

-Di che si tratta?- chiese infastidito bevendo un bicchiere di vino.

-Sembra che la riunione con gli elfi per discutere della piaga. Sia stata anticipata tra due giorni, inoltre il Governatore richiede la sua partecipazione a tale riunione come rappresentante-

-Credevo dovesse partecipare Rowanne, come rappresentante nobile?- disse il Suihan grattandosi l’orecchio.

-Sembra che la figlia della Duchessa si sia sentita male e per starle vicina ha dovuto rinunciare alla partecipazione. Così ha ceduto a voi il suo posto- spiegò il messaggero.

“Che mammina protettiva” sbuffò Kruagag, non era per niente in vena di fare da spettatore per un dibattito con degli altezzosi orecchie lunghe. Ma subito quel pensiero venne sostituito da quello di un’ottima opportunità.

-Grazie, puoi andare ora- il messaggero fece un’inchino per poi uscire chiudendo la porta. Il Suihan si alzò muovendosi verso i suoi alloggi. Era la sua occasione per liberarsi del governatore e avere più potere, gli serviva solo contattare Josef per avere qualche accessorio.
 

Rowanne entrò nella biblioteca della sua villa, di ritorno dall’ufficio del governatore. Trovando ad attenderla Evereth con Blossom, la quale stava litigando con un Pecarhin che le stava masticando l’uniforme.

-Com’è andata?- gli chiese il Vicario, mentre un golem cameriera gli versava una tazza di tè.

-Tutto liscio per ora- rispose sedendosi elegantemente sulla poltrona, prendendo la tazza di tè che gli veniva data dal golem. Ne bevve un sorso sentendo il calore della bevanda e i suoi effetti rilassanti pervadersi in tutto il suo corpo.

Il piano che aveva spiegato era rischioso, ma se riusciva, la vittoria sarebbe stata loro.

-Il governatore non si è insospettito?- la Duchessa scosse il capo.

-Sa quanto tenga a mia figlia e che ucciderei per lei. E ha accettato di cedere il mio posto a Kruagag- disse le ultime parole lanciando uno sguardo all’Inquisitrice, non era di sfida o rabbia, ma la cosa le sembrò strana.

-Perfetto!- esordì il Vicario compiaciuto il suo piano stava procedendo.

-Siamo sicuri che non sospetterà niente?- la Minotaura era un po’ scettica, anche se sembrava un’idiota, quel tipo era furbo e sicuramente fregarlo non sarebbe stato facile.

-Potrebbe…ma quel cinghiale ha un punto debole- rispose per lei Rowanne versandosi del late nel te e mescolandolo lentamente in maniera circolare, mentre faceva cenno alla cameriera di servire una tazza anche alla Minotaura.

-Avidità, Arroganza e Superbia- elencò le tre cose sulle dita della mano, con le labbra a formare una riga piatta e senza alcuna emozione. Il castano annuì riconoscendo l’arroganza e la sicurezza del duca, anche se cercava di nasconderla dietro ad una facciata benevola.

-Insieme queste tre cose formano un mix letale di eccessiva fiducia. Non credo se ne accorgerà…mi stupisce che tu sia riuscito a convincere gli alti efli-  ammise la donna.

-Mi dovevano un favore. Inoltre non credo vogliano guai con noi- rispose Evereth ricordando quanto li avesse terrorizzati dopo l’Holmagang, cosa di cui anche la Duchessa ricordò ridacchiando.

-Vado a dare le ultime indicazioni - si alzò dalla poltrona andando da Blossom e rubandole un bacio veloce, facendola arrossire, prima di lasciare le due sole.

-E’ sempre stato così caloroso?- gli chiese la rosa dopo qualche minuto di silenzio.

-Gentile e cordiale, si. Credo sia tu a renderlo così “Caloroso”- ridacchiò la Duchessa facendo il segno delle virgole ricevendo uno sbuffo da parte dell’Inquisitrice. Ridacchiò con la mano davanti alla bocca abbassando lo sguardo sul ventre della Minotaura.
 

-Non glielo hai detto?-

-Che cosa?-

-Di aspettare un figlio da lui!-  Blossom la guardò di scatto, girando il collo così veloce le ossa scrocchiarono. Il sorriso che la donna mostrava non era di scherno o rimprovero, era raggiante come un raggio di sole che la illuminava.

-O forse il figlio non è suo?- chiese poggiando un dito sul mento.

-CERTO CHE E’ SU…- si bloccò voltando lo sguardo agitata, per non guardarla mentre si portava d’istinto la mano sul ventre. Rowanne sorrise andando a sederle vicino, percependo la sua agitazione.

-Di quanto sei?- gli chiese dolcemente.

-Due settimane…l’ho scoperto dopo…essere arrivata qui- rispose abbassando il capo e giocherellando con la sua maschera tra le mani.

-Hai paura di dirglielo perché non sai come possa reagire? O di come possa reagire il vostro Ordine?- a quella domanda scosse la testa.

-Non siamo come la Chiesa. Gli Inquisitori non proibiscono le relazioni tra altri membri se questo sentimento è ricambiato o di farsi una famiglia…- disse riprendendo fiato per continuare -Tuttavia ci obbligano a prendere la responsabilià e il perdono. In caso la persona amata finisca infettata dalla piaga e vada abbattuta-

-Capisco- rispose capendo la responsabilità di abbattere chi si ama e il perdono nel caso in cui a dover eseguire quell’ingrato compito fosse stato qualcun’altro.

-Quando è diventato un Vicario, ho giurato di proteggerlo ad ogni costo. Ed è quello che voglio fare…ma ora che ho una vita che cresce dentro di me…ho paura- ammise infine, stringendo più forte la maschera mentre delle calde lacrime iniziavano a scenderle dagli occhi. La Duchessa prese un fazzoletto asciugandole le lacrime.

-So come ti senti…anch’io era spaventata quando ho saputo di aspettare Brunilde. Ma quando la sentivo crescere dentro di me e l’ho stretta tra le mie braccia…è stata la sensazione più bella che abbia mai provato- il modo gioioso in cui descriveva tale sensazione, alla luce la faceva apparire come un Venere per quanto era bella.               
                                                                   
-Forse dovresti farti da parte in questa missione- le disse infine, la a Minotaura abbassò lo sguardo portando la mano al ventre, scuotendo il capo.

-Sarei solo più in pensiero sapendo che non sono li con lui. Perché so che mi ci difenderemo a vicenda…ma ho anche paura per il bambino, sono confusa- la Duchessa annuì.

-Fa ciò che ti dice il tuo cuore allora- rispose serena staccandosi uno dei suoi orecchini e mettendolo a lei.

-In piccolo regalo di buon auspicio da parte mia- si portò la mano all’orecchio sentendo l’orecchino in oro con una gemma arancione sopra.

-Grazie…- rispose guardandola. Non le era piaciuta la prima volta che l’aveva vista, forse per via del legame con Evereth o il fatto che sembrasse una nobile tutta fronzoli e sfarzo. Anche se alla fine era una persona che si preoccupava per i cittadini e dei suoi servitori, cosa molto rara per un nobile. 
Nonostante il loro scontro iniziale capì che anche se i loro punti di vista erano diversi era anche lei una donna forte che non si lasciava mettere i piedi in testa facilmente.

-Abbiamo ancora due giorni, prima dell’inizio del piano. Speriamo di essere pronti- ammise infine Rowanne.

-Il tempo è poco. Ma a noi basta e ne faremo buon uso!- la Duchessa annuì dandole ragione. Forse era la prima volta che entrambe fossero in accordo, anche se non si sopportavano non c’era davvero odio tra le due.

-Spero che la vostra squadra sia all’altezza!-

-Rowanne, sottovaluta decisamente la nostra divisione di spionaggio!- questa volta fu il turno dell’Inquisitrice sorridere.
 
 
Due giorni dopo, tutto sembrava tranquillo nella fabbrica di assemblaggio e lavorazione. Gli operai e gli Alchimisti lavoravano seguendo le indicazioni dategli dal duca, senza accorgersi che qualcuno li osservava.

«Secondo l’intuizione del Vicario dovrebbe essere qui?» chiese un’Ombra, rivolta alle altre, erano in tutto cinque.

«Guardate quei poveretti» tutte le Ombre abbassarono lo sguardo su chi stava lavorando notando che sembravano stremati e al collasso.

«Il duca li fa lavorare fino allo stremo»

«Abbiamo altro a cui pensare» li ammonì Akerith, facendogli segno di proseguire, lanciando però un’ultimo sguardo ai lavoratori. Anche se non lo ammetteva non sopportava che venissero sfruttati fino alla morte, da un’individuo spregevole e senza scrupoli. Ma per quanto volesse aiutarli, la loro missione veniva prima di tutto.

Grazie alle loro capacità di occultamento arrivarono all’ufficio personale del duca senza farsi vedere o sentire. Scassinarono la serratura per entrare.

«Sicuri che non tornerà?» domandò una di loro restando iniziando a guardarsi intorno.

«La riunione dovrebbe iniziare tra pochi minuti. Non credo avrà tempo da perdere qui!»

«Non perdete tempo e cercate» li ammonì l’elfa oscura iniziando a rovistare nell’ufficio, notando dietro alla lussuosa scrivania in mogano, il ritratto del duca in una posa gloriosa con una cornice in oro.

“Il pittore doveva avere uno stomaco d’acciaio, per non vomitare mentre ritraeva” pensò con un’espressione disgustata, non sapeva se fosse più ripugnante il soggetto o il quadro in se. 
Scosse la testa continuando a cercare tra i mobili dell’ufficio e i vari documenti.

«Qui non c’è niente!» disse frustrata una del gruppo.

«Continuate a cercare» rispose l’elfa, guardando la scrivania e trovando qualcosa quando ci guardò più da vicino. Schioccò le dita attirando l’attenzione delle altre facendole segno di stare in guardia.
Le altre presero le armi e Akerith prese un profondo respiro premendo il pulsante che aveva trovato. Appena sentì un meccanismo attivarsi, fece un balzo indietro estraendo il suo coltello, mentre la botola si apriva sotto

-State pronte a tutto!- disse secca rivolta alle altre iniziando a scendere nella botola.
 
 
 
Note dell’Autore
Eccoci ad un nuovo capitolo, sembra che il piano degli Inquisitori sia già iniziato. Le Ombre si sono infiltrate senza problemi…per ora.
Scopriamo poi che Blossom è incinta e che ha paura di dirlo ad Evereth, per fortuna Rowanne la consola. Alla fine la Duchessa essendo lei stessa una madre, non poteva stare indifferente e sembra che le due abbiano trovato un briciolo di rispetto reciproco.
Kruagag non si aspetta niente del piano. Ma sicuramente ne ha uno tutto suo che vuole mettere in atto, che avrà in mente? Per scoprirlo dovreste aspettare il prossimo capitolo.
Ringrazzio come sempre anche solo che legge e ci vediamo al prossimo capitolo.
A presto
  
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