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Autore: Klo89    02/11/2021    1 recensioni
La galassia di Pegaso era in grave pericolo. I replicanti riattivati dal Dr. McKey erano cresciuti di numero in maniera esponenziale. Avevano costruito molte navi con le quali distruggevano tutti i mondi umani che incontravano. Per sconfiggere un male ne era stato creato uno peggiore. Atlantide cercava di fare del suo meglio per contrastare questa minaccia. Tuttavia lo scontro aveva portato a una perdita improvvisa e dolorosa tra i suoi membri. Un'alleanza con i Wraith sembrava l'unica possibilità per sconfiggere il nemico, mentre un nuovo membro si unisce alla spedizione terrestre. Il tempo è poco e la minaccia imminente. Potrà la cooperazione tra Wraith e terrestri avere la meglio sui replicanti? Si potranno diminuire le tensioni e soprattutto potranno Wraith e umani imparare gli uni dagli altri? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Sheppard, Nuovo Personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Era trascorsa una settimana dall'incontro tra la squadra di Sheppard e Guide. Ad Atlantide era stato tutto predisposto per accogliere i Wraith. Dal loro ritorno nessuno della squadra aveva rivolto più la parola alla Dottoressa Hope. Non soltanto aveva cercato di aiutare un Wraith, prigioniero degli Hoffan, ma aveva anche dato un soprannome affettuoso a uno di loro. Ne erano venuti a conoscenza durante il breefing successivo alla missione.

Guide ha acconsentito ad allearsi con noi per sconfiggere i replicanti” disse Sheppard. Poi aggiunse “ è meglio essere accorti. Quando si ha a che fare con lui la maggior parte delle volte omette qualche particolare importante e quando è sincero è sempre per un doppio fine. Sembra di aver a che fare con una bomba pronta ad esplodere”.

Anche io ritengo sia meglio prendere qualche precauzione in più viste le precedenti esperienze” disse Carter. Poi si rivolse a Hope “lei lavorerà a stretto contatto con i Wraith. Ovviamente saranno controllati a vista e scortati durante gli spostamenti su Atlantide. I computer del laboratorio dovranno essere scollegati dalla rete e le informazioni caricate dovranno essere solo ed esclusivamente inerenti al lavoro che dovrete svolgere” concluse.

Hope ascoltava in silenzio. Tutti sulla base avevano un unica concezione: i Wraith erano nemici e come tali andavano trattati. Lei invece li vedeva come una razza di cui non sapevano assolutamente nulla. Sapeva benissimo che probabilmente l'avrebbero uccisa se si fossero trovati in battaglia, ma questo non la intimoriva. Era determinata a scoprire di più su di loro.

Colonnello, capisco la sua preoccupazione, ma ritengo che questa sia una grande possibilità. Non sappiamo assolutamente nulla sui Wraith e ora abbiamo l'occasione di imparare qualcosa sui loro costumi, la loro cultura e...”

Ora BASTA” disse Ronon sbattendo i pugni sul tavolo e scattando in piedi. “Tu sei completamente pazza!!!Invece di blaterare cose senza senso dovresti cercare un modo per sconfiggere i replicati! Rodney a quest'ora avrebbe trovato una soluzione!! Vuoi imparare qualcosa sui Wraith? Bene! Vai e offriti come loro pasto!! Vedrai quanto imparerai!!”. Era furente di rabbia. Fosse per lui le avrebbe preso e fracassato la testa sul tavolo.

Ronon, ora calmati” disse Carter.

Capisco la tua rabbia Ronon, il tuo pianeta è stato distrutto, sei stato utilizzato per lungo tempo come runner, ma dobbiamo provare almeno ad avviare un dialogo costruttivo con loro. Vivono migliaia di anni, abbiamo tantissime cose da imparare da loro. Inoltre sulla nave sono stata aiutata da uno di loro” disse Hope.

Carter strabuzzò gli occhi “cosa intende con aiutata?”

Voglio dire che dopo la brutta figura che abbiamo fatto, ovvero dopo il litigio avuto tra di noi – e indicò Ronon e Sheppard – sono andata a cercare il comandante perché ovviamente in prima istanza aveva rifiutato l'alleanza. Il drone fuori dalla porta mi ha scortata, avrebbe potuto fermarmi o farmi del male e invece non ha fatto nulla. Sono entrata in un laboratorio ove ho incontrato nonnino che mi ha scortato fino in plancia ove ho parlato con Guide e abbiamo stabilito l'accordo” concluse.

Fu Teyla a parlare poiché le parse di non aver sentito bene “cosa intendi con nonnino?”.

Tutti i presenti aspettavano una risposta anche se avevano già intuito che stava per dire qualcosa che li avrebbe decisamente contrariati.

Nonnino è il Wraith ho incontrato nel laboratorio e che mi ha portato dal capitano. È un nomignolo affettuoso che gli ho dato e lui non è sembrato per nulla dispiaciuto da..”

Ma stiamo scherzando??” urlò Sheppard. “E lei colonnello Carter vuole affidare il nostro futuro nelle mani di questa pazza???” concluse. Era fuori di sé, così come Ronon che aveva uno sguardo omicida negli occhi e Teyla che sulla faccia aveva un espressione di disgusto.

Carter si trovava in una posizione scomoda. Doveva placare gli animi e cercare di stabilire un armonia all'interno del gruppo, cosa che le sembrava sempre più difficile.

Dottoressa Hope capisco che lei sia una studiosa e che la sua curiosità sia molto forte, ma siamo in guerra. Non deve dimenticarsene. Dare nomignoli affettuosi a Wraith che non esiterebbero un istante a mangiarla mi sembra alquanto infantile. Conosco le sue capacità. Le chiedo di concentrarsi sul lavoro e di non distrarsi. In quanto a voi – e indicò gli altri – fin dall'inizio avete mostrato un forte astio nei suoi confronti. La discordia non porta a nulla. Dobbiamo lavorare in armonia se vogliamo ottenere dei risultati. Capisco che la perdita del Dr. Mckey sia stata un duro colpo per tutti voi, ma questo non è il momento per farsi guidare dai sentimenti. Mi aspetto che tutti voi lavoriate come una squadra. Ora, abbiamo mandato un messaggio alle coordinate che ci ha fornito Guide. I Wraith saranno qui tra tre giorni” concluse Carter.

I tre giorni erano finalmente passati. La Dottoressa Hope si era recata nella sala dello Stargate. Nel tempo a sua disposizione aveva predisposto tutto per accogliere gli ospiti al meglio. Aveva capito ciò che Carter voleva dire, ma per quanto la riguardava il problema non era il suo, bensì della squadra. Lei aveva una mente aperta e per lei era un occasione unica. Era determinata a non sprecarla. Inoltre sperava di salvare Smily. Aveva cercato di trovare una soluzione, ma tutto era stato inutile. Immersa nei suoi pensieri sentì dall'interfono

“Wormhole in entarta”. Arrivarono anche il colonnello Carter e Sheppard che salutò quest'ultima, ma non rivolse nemmeno un cenno a Hope.

Evidentemente le parole di Carter non avevano sortito nessun effetto. Dietro di loro c'era la squadra difensiva. Armi in pugno.

Dallo Stargate comparvero tre Wraith. Appena attraversato l'iride si trovarono con i P90 puntati addosso.

“Colonnello Carter, non è questo il modo di accogliere i nostri ospiti” disse Hope avvicinandosi ai Wraith. Il colonnello diede l'ordine di abbassare le armi.

“Mi scuso per l'accoglienza” disse Hope ai loro ospiti. Poi aggiunse “sono molto felice di vederti nonnino e anche te - disse indicando un secondo Wraith – se non erro ci hai accolti sulla nave di Guide. Invece lui è..?” chiese indicando il terzo. Rispetto ai primi due sembrava giovane. Aveva i classici capelli lunghi grigio – argentati e indossava una lunga giacca nera. La faccia era liscia priva di qualsiasi segno che potesse indicarne l'età, per questo parve ad Hope molto più giovane degli altri. Come si aspettava non ricevette risposta. Dietro di lei si sentì la voce del colonnello Carter “ benvenuti ad Atlantide”.

I Wraith si guardarono attorno senza proferire parola.

“Vi va di fare un tour della città, potrei..” cercò di dire Hope ma fu interrotta da Sheppard che con tono glaciale disse “ un tour? Ma scherziamo?? Sono qui lavorare e trovare una soluzione. Vi consiglio vivamente di iniziare immediatamente”.

“Sono appena arrivati e sarebbe cortese...” iniziò Hope..

“Cortese???” disse furente Sheppard. Stava per continuare, ma fu interrotto da Carter.

“Ora basta!!” poi si rivolse ai Wraith “se volete recarvi nei alloggi per sistemarvi dopo il viaggio..” ma fu interrotta dal Wraith denominato nonnino che senza particolare enfasi disse “possiamo cominciare immediatamente”.

“Molto bene, sarete accompagnati in laboratorio, ognuno di voi sarà libero di muoversi sulla base, ma sarà scortato da due soldati. Per una questione di sicurezza” disse Carter.

Il Wraith annuì con un cenno del capo.

“Prego, da questa parte disse Hope” e si avviò verso il laboratorio seguita dai Wraith e dai soldati”.

Arrivati nel laboratorio entrarono. Era una stanza abbastanza grande all'interno della quale oltre varie attrezzature tecnologiche vi erano collocate differenti postazioni provviste di computer portatili. La stanza era priva di finestre, illuminata da molte lampade collocate sulle pareti.

Una volta entrati i soldati si collocarono davanti alla porta.

Hope si rivolse a loro “grazie, ma non è necessario che rimaniate”.

“I nostri ordini sono di non perdere mai di vistai Waith” rispose quello che sembrava il più alto in grado. Era un ragazzo giovane, sulla trentina. Capelli corti castano scuri. Magro e slanciato. Indossava la divisa tipica dei militari.

“Sono nostri ospiti e di certo non mi mangeranno appena avrete lasciato il laboratorio, quindi..” cercò di dire la ragazza, ma fu interrotta “le consiglio di mettersi subito al lavoro insieme ai suoi ospiti” disse scandendo l'ultima parola.

Capendo che era inutile controbattere si girò verso i Wraith che fino a quel momento erano rimasti impassibili.

Sorridendo disse “mi scuso per quest'accoglienza” e si avvicinò a loro. “Immagino che se siate qui è perché siate dei brillanti scienziati, sono onorata...”

“Umana smettila con i convenevoli e mettiamoci al lavoro”, disse il Wraith con il tatuaggio sulla faccia. Il suo tono era gelido.

“Molto bene. Vi illustrerò il lavoro svolto finora”. E si avvicinò a uno dei computer.

“Prego,accomodatevi” disse la Dottoressa indicando le sedie disponibili.

Tuttavia i Wraith non si sedettero. I loro volti erano inespressivi. Hope avrebbe voluto avere i poteri telepatici di cui disponevano per poter capire a cosa stessero pensando. Di certo l'accoglienza non era stata delle migliori. Tuttavia avrebbe cercato in tutti i modi di entrare in “sintonia” con loro. Era determinata a carpire informazioni sulla loro società, lingua e sui loro costumi.

Fissandoli prese a raccontare “ prima di illustrarvi le ricerche portate avanti dal Dr. Mckey è bene fare un passo indietro e raccontarvi come sono “nati” i replicanti. Sono una creazione degli Antichi”. A quelle parole I Wraith sembrarono farsi più attenti. Evidentemente aveva catturato la loro attenzione. Così continuò il racconto “ come ben sapete, durante la guerra tra voi e gli Antichi quest'ultimi presentavano una netta inferiorità numerica. Così disperati cercavano in tutti i modi dei metodi per contrastarvi. Affidandosi alla loro tecnologia cercarono di assicurarsi il vantaggio necessario. Presto riuscirono a creare qualcosa. Invece di costruire armi più potenti e grandi ne crearono di infinitamente piccole. Macchine microscopiche progettate per infiltrasi e distruggere dall'interno. Erano le naniti. All'interno di esse instillarono una tale aggressività che era superiore persino alla vostra. Erano in grado di assimilare tutto ciò che era organico e di autoreplicarsi. Crebbero in numero e con il passare del tempo le macchine organiche iniziarono a connettersi tra di loro, si assemblarono e formarono organismi molto complessi che emulavano i loro creatori”.

“Io ero presente dieci mila anni fa. E gli Antichi non hanno mai usato questi replicanti contro di noi durante la grande guerra” disse il Wraith con il tatuaggio tribale. Il suo tono era atono, tuttavia Hope potè scorgere una quasi impercettibile dose di curiosità.

“Questo perché gli Antichi capirono che i replicanti non sarebbero mai diventati l'arma nella quale speravano e decisero di distruggere la loro stessa creazione” gli rispose.

Prese la parola il Wraith denominato nonnino “gli Antichi e la loro arroganza. Uno dei motivi per cui non abbiamo avuto problemi ad annientarli” concluse con quello che a Hope sembrò un sorriso sarcastico.

Il Wraith che alla ragazza sembrava un adolescente non proferì parola.

“Una storia interessante, ma come ci aiuta ad annientare il nemico?” gli chiese il Wraith con il tatuaggio.

La ragazza, che era davanti a un computer lo accese. Sul monitor comparvero una serie di scritte, era lingua antica. Poi riprese “ per sconfiggere il nemico bisogna conoscerlo, conoscere la sua storia e la sua natura, il loro modo di relazionarsi... A tal proposito, mi piacerebbe conoscervi di più. La vostra storia. Cultura, le vostre relazioni..” ma fu interrotta. Questa volta fu il più giovane a parlare. Ad Hope sembrò più un ringhio “umana, ora capisco perché i tuoi simili ti disprezzano!! Tutto ciò è ridicolo!! Evitiamo di perdere tempo e dacci informazioni utili sui replicanti”.

Il Wraith denominato nonnino guardò il giovane e quest'ultimo abbassò lo sguardo immediatamente. Hope era sicura che gli avesse detto qualcosa telepaticamente. Un silenzio calò nella sala. Ed Hope capì che i suoi colleghi scienziati volevano arrivare al punto.

“ Comunque sono convinta che sarebbe molto proficuo conoscervi di più. Mi piacerebbe molto.. Magari con il tempo e conoscendomi... Comunque ritornando ai replicanti. Quello che vedete sul monitor è un resoconto trovato in uno dei laboratori segreti di un antico chiamato Ianus. Immagino che la sua storia non vi interessi.. Per farla in breve fa un resoconto dettagliato sui replicanti. In questa particolare sezione ci descrive che sono formati da un codice molto complesso con più di tre miliardi di sequenze chimiche di base. Per questo è molto difficile trovare la sequenza di codice giusta per poter disattivare la connessione tra le naniti. Inoltre ognuno dei replicanti funziona individualmente, tuttavia il loro codice di comandi di base è interconnesso grazie a una potente sequenza subspaziale. Hanno aggiornamenti periodici durante i quali si scambiano le nuove informazioni” concluse la ragazza.

I Wraith rimasero in silenzio. Hope era convinta che stessero comunicando tra di loro.

Prese la parola il Wraith più anziano “ ciò che ci serve per poter iniziare a lavorare è il codice di base originario creato dagli Antichi”.

“Siamo stati fortunati. Ianus, in uno dei suoi resoconti ha riportato il codice originario, tuttavia come detto precedentemente è molto complesso ed è molto difficile...”

“Ora basta!!Abbiamo già perso troppo tempo! Forniscici ciò che ti abbiamo chiesto!” le disse il Wraith con il tatuaggio.

“D'accordo, potete accomodarvi alla postazione che preferite. Ognuna è dotata di un computer ove ho caricato tutte le informazioni necessarie” disse la ragazza. Senza proferire parola ognuno dei Wraith si posizionò dinanzi a un monitor e iniziò a studiare il codice.

Hope,a sua volta si posizionò dinanzi la sua postazione e iniziò a guardare per l'ennesima volta il codice di base dei replicanti. Tuttavia questa volta avrebbe lavorato con i Wraith ed era sicura che insieme a loro avrebbe trovato la soluzione per distruggere i replicanti e per salvare Smily. Tuttavia prima di affrontare l'argomento avrebbe dovuto guadagnare la loro fiducia.

NdA: mi scuso per il ritardo. Vorrei sapere cosa pensate della storia. Per me sarebbe molto importante ricevere un feedback. Buona lettura!

   
 
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