Li senti i suoni della battaglia?

Li senti i suoni della battaglia?

Non li sento sussurro.

Esatto, rispondi.

Il rumore della battaglia è silenzioso.

Preparati, tieni, ti dono il mio elmo.

Li senti i suoni della battaglia?

Adesso li sento.

È l’elmo, rispondi.

Perché il rumore della battaglia è così silenzioso, chiedo.

Perché preferiscono non sentirlo, rispondi.

Mi consegni un fodero.

Li senti i suoni della battaglia?

Ma c’è l’armistizio. C’è l’armistizio?

C’è l’armistizio? Domandi.

Capisco e fisso quel fodero vuoto.

Lo riempi con una spada.

Non la so usare, ti dico.

Tienila, mi dici.

Li senti i suoni della battaglia?

Mi scoppia la testa, quando finiranno? Domando.

Tieni duro, mi dici.

Com’è successo, ti chiedo.

Il nemico è potente.

Ho solo una spada e la uso male.

Non temere, dici solo.

Li senti i suoni della battaglia?

Perché alcuni si sono uniti al nemico? Perché, ti chiedo.

Perché non hanno le armi.

E non le ho nemmeno io, non davvero, rispondo.

Hai ragione, non contro il nemico, mi rassicuri.

Li senti i suoni della battaglia?

Non mi sono accorta che il nemico ha oltrepassato il fossato,

ha scavalcato le mura, ammetto.

Non ti ho dato forse le armi? Chiedi stupito.

Non mi avevi forse detto che non servivano? Rispondo.

Ti ho detto che non servono contro il nemico, replichi calmo.

A cosa servono, ti scongiuro, dimmelo.

Quelle sono armi più potenti, sorridi, lo sento.

Hai una spada contro la paura.

Hai un fodero per tenerci la speranza.

Hai un elmo per farti sapere che qualunque cosa accada

io sarò con te.

Perché non me l’hai detto prima?

Te l’ho detto, non l’hai capito, ma lo sapevi.

Hai ragione, rispondo, in fondo lo sapevo.

Li sento i suoni della battaglia.

Dove si combatte, domandi.

È dentro di me, Signore.

So maneggiare male la spada.

Il fodero scivola di continuo.

E l’elmo? Domandi.

L’elmo non sono io a tenerlo saldo, rispondo.

Non sono io.