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Autore: MaryFangirl    03/11/2021    0 recensioni
Kai ha sempre amato Takao, ma sa che è impossibile che Takao ami lui. (Kai/Takao)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Kei Hiwatari, Takao Kinomiya
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction tradotta dall’inglese, potete trovare i dettagli dell’originale qui sotto.
Titolo originale: Impossible
Link storia originale:
https://www.fanfiction.net/s/1496658/1/Impossible
Link autore: https://www.fanfiction.net/u/368358/TechnoRanma
 
 
Ciao a tutti ^^ beh, a chi ha deciso di aprire questa fanfiction...probabilmente non in molti, ma non fa niente, amo questo anime e soprattutto questa coppia!
Spero ci sia qualcuno che l’apprezzi, in giro per il web si trovano davvero cose carine che quando posso mi diverto a tradurre e a portare ai fan italiani, tanti o pochi che siano.
Come indicato nella premessa, la coppia è Kai/Takao. La narrazione si alternerà: ci sono momenti in cui Kai parla in prima persona e il tempo è al presente, mentre quando si passa alla terza persona si usa il passato.
Non ho altro da aggiungere, grazie e buona lettura a chi vorrà, pareri e osservazioni sono sempre graditi per chi desidererà lasciarne.
 

Ricordo quando mi resi conto per la prima volta di amare Takao.
 
Fu anni fa, a Mosca, in Russia, al torneo mondiale. Il ghiaccio che il beyblade di Yuri aveva creato era sparito, e c’era Takao, vittorioso, con il suo Dragoon che ancora roteava.
I suoi occhi erano luminosi e finalmente capii che aveva vinto. Aveva fatto l’impossibile ed era diventato il campione del mondo.
Fu in quel momento che compresi cosa stavo provando. Nel momento in cui il mio cuore si rese conto di cos’era la sensazione che mi stava affliggendo da quel fatidico salvataggio sul ghiaccio, Takao ci aveva guardati e io ero impotente. Sorrisi e proprio come il ghiaccio che si era sciolto, anche qualcosa dentro di me faceva lo stesso. Ce l’aveva fatta. Il 99% delle statistiche andava contro di lui, e lui riusciva a colpire quell’1% tutte le volte.
Prima di Takao, non credevo che qualcosa fosse impossibile. Tutto quello che sapevo era che con il mio Dranzer ero invincibile, e l’esito di qualsiasi battaglia alla fine avrebbe visto me come vincitore. Fino a quando non era stato lui a battermi. Per quanto non volessi ammetterlo, lui, un semplice novellino, sconfiggendo il mio Dranzer aveva toccato una corda dentro di me.
Dopodiché, era riuscito a insinuarsi nella mia mente e a interrompere la mia concentrazione almeno una volta al giorno con i suoi fastidiosi commenti.
Mi faceva impazzire il modo in cui invadeva costantemente i miei pensieri. E poi peggiorò: a volte non riuscivo a vedere altro che lui. Il suo essere così rumoroso, insopportabile e pigro nell’allenamento mi dava sui nervi. Aveva un certo modo di farmi perdere la pazienza come nessun altro riusciva. Con Takao, o si tirava fuori il meglio, o il peggio. Ho sempre pensato che facesse di tutto per apparire stupido per farmi arrabbiare. Non capivo perché si prendesse la briga di trattarmi come se fossi suo amico. O perché più e più volte predicasse che eravamo compagni di squadra. Non avevo bisogno di tutta questa dedizione con un gruppo di aspiranti blader. Solo molto tempo dopo ho capito che ci teneva.
 
Ci è voluto un po’ di tempo, ovviamente, ma Takao ha un fascino che non può non incuriosire. Ne ero attratto e anche se tecnicamente ero io il capitano della squadra*, era Takao a brillare come una stella cadente e a trascinare tutti gli altri nel tragitto: un tragitto che ero molto riluttante a percorrere. Se allora avessi saputo quante cose mi sarei perso, quanti momenti sfuggiti ci sarebbero stati, avrei messo da parte il mio orgoglio e avrei stretto la mano di Takao quando me l’aveva offerta per la prima volta.
Così come stavano le cose, ci volle molto tempo prima che mi rendessi conto che anch’io tenevo a lui.
 
Ma tutto questo fa parte del passato. Adesso, a distanza di anni, sono il proprietario dell’azienda di mio nonno, ma ora l’obiettivo è proteggere gli spiriti sacri invece di rubare il loro potere per scopi dannosi. Non così grande e temibile come un tempo, l’azienda non è più una società miliardaria, ma richiede uno sforzo notevole per mantenerla. Le mie giornate sono piene di lavoro e mi ritrovo ad allenarmi sempre meno. Il peso del dispositivo di lancio in mano non è più una sensazione familiare e le corse del mio beyblade lungo la superficie di uno stadio sono solo un ricordo.
Era così che mi vedevo dieci anni fa? Ne dubito, ma nessuno vede se stesso davvero in futuro. Ma qualunque fosse il futuro che avrei visto per me stesso, lui ci sarebbe sempre stato, al mio fianco, anche quando non lo volevo, perché Takao era così...e ricordandolo, qualsiasi cosa io abbia fatto risulta inadeguata senza di lui. I giorni in cui mi alzo per una presentazione ad alcuni soci d’affari, quasi mi aspetto di sentire Takao augurarmi buona fortuna. Una volta mi è sembrato di sentirlo davvero...
 
Anche dopo tanti anni, mi perseguita e i miei sentimenti si rifiutano di cambiare o indebolirsi minimamente. Ad essere sincero, mi spaventa. Se non riesco a liberarmi di questi sentimenti per Takao, temo che rimarranno con me per il resto della mia vita. Non potrò mai stare con qualcun altro, mai. Non riesco a immaginare come sarebbe essere legato a qualcun altro, anche se...a volte vorrei che fosse così. Ma penso che, se potessimo scegliere a chi dare il nostro cuore, come i vestiti al mattino, il mondo sicuramente sarebbe un luogo molto più oscuro.
 
So anche che, nonostante tutta la sua gentilezza, Takao non potrebbe accettare questo amore. Come potrebbe farlo se a malapena riesco ad accettarlo io? Mi dico sempre che è impossibile, non potrebbe mai ricambiare questi sentimenti. Eppure, rispetto all’impossibilità, Takao ha dimostrato in più di un’occasione di essere capace di tutto, ma lo sarebbe di amarmi?
 
Seduto da solo mentre partecipo a una conferenza con altre agenzie di protezione, una donna chiede esitante di potersi sedere. Annoiato, mi permetto di accettare le sue chiacchiere e mentre parliamo noto che si avvicina di più a me. Mi racconta di come ha seguito il mio lavoro e io flirto un po’, come faccio sempre con una donna che mi riconosce. Ma pur guardandola, non vedo la sua persona, confrontandola invece con Takao. I suoi capelli sono chiari e non scuri, e i suoi occhi sono verdi invece che blu intenso.
La donna mi porge un foglio con sopra un numero di telefono e un indirizzo. Ma tutte le donne con cui potrei andare non saranno mai alla sua altezza, passassero mille anni. L’unica persona che non posso avere.
 
“Questo è l’hotel in cui sto, e il mio numero” mi sorride nervosamente, “è stato un piacere conoscerti, Kai”
“Il piacere è tutto mio” rispondo dolcemente, e lei se ne va, lasciando volare dietro di sé i suoi lunghi capelli. Guardandola allontanarsi, mi rendo conto che non riesco a ricordare il suo nome e nemmeno quello di cui stavamo parlando. Quando sono sicura che se ne sia andata e di non essere visto, accartoccio con cura il foglietto e lo getto in un bidone della spazzatura.
 
A casa, la posta viene consegnata al mio studio da uno dei miei aiutanti domestici. Di solito tutte le lettere contengono bollett e simili, ma questa volta una busta rigida è piazzata sulla parte superiore della pila, e fisso a lungo il nome del mittente.
 
Max Mizuhara.
 
Dopo tanto tempo senza contatti, perché proprio adesso? Perché Max ha deciso improvvisamente di contattarmi? Non perdo tempo, la carta sottile si strappa facilmente e ne tiro fuori un pezzo di carta a righe e uno spesso cartoncino bluastro. Girando la carta colorata, leggo la sinuosa scritta in rilievo una, due volte e ancora un paio per capire.
L’impossibile messaggio dice:
 
Siete cordialmente invitati al matrimonio di Takao Kinomiya e Naomi Walker.
 
La carta scivola dalle mie mani improvvisamente tremanti. Ecco perché...
 
 
*nella versione anglofona, Kai diventa il leader/capitano della squadra. Meglio non aggiungere commenti a riguardo!
  
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