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Autore: Dioni    06/11/2021    1 recensioni
In un mondo di eroi,mostri,uomini e dei,dove immense nazioni si fanno guerra per la supremazia,Milziade,un uomo dalle mille professioni e abile combattente viene contattato da Lucilla,una giovane sacerdotessa di Apollo per scortarla fino alla città-stato di Aegis,dove sa di poter trovare rifugio dalle grinfie di Nova,l'impero che lui legioni si spandono sempre più per posare il vessillo della'aquila dorata su nuove terre e su nuove razze e dal suo imperatore,Lucio Cornelio Silla,il segreto per la quale la ragazza e perseguitata,intrecciando così il suo destino con quello del mercenario,trascinandolo in un avventura che li porterà alla ricerca di un antichissimo potere,pari forse a quello degli dei stessi e che nelle mani sbagliate può cambiare il destino del loro mondo per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nevia stava facendo ricorso a tutta la sua pazienza,che non era molta, per non ordinare alle sue truppe di attaccare la città di Aegis e passare a fil di spada ogni cittadino che si sarebbe opposto alla dominazione noviana e riconquista della città un tempo appartenuta giustamente all'impero,poi resasi indipendente grazie al precedente imperatore, Flavio Equo IV,un uomo forte,giusto,ma troppo buono per poter ricoprire una carica così forte e onerosa. Ricordava ancora,quando era un semplice legionario,ufficialmente la prima donna a indossare un armatura,sotto il diretto comando di Silla,ancora generale,che aveva deposto il precedente sovrano con l'uso della forza,la sua forza,grande e maestosa,per lei pari forse a quella di Ercole alla sua massima espressione. Il sangue e la morte scorrevano per le strade della capitale come vino durante un baccanale e l'orgia di violenza che scatenava fratello contro fratello,padre contro figlio,cittadino contro cittadino era infine giunta con la presa della corona d'alloro e la fuga della famiglia imperiale verso lidi più sicuri,facendo divenire il generale Silla come nuovo dominatore di tutte le terre dell'impero,dai gelidi confini delle libere terre del nord,fino ai territori dove sabbia e sole cocente facevano da padrone,ai confini con il regno di Amenosi,nemico da ormai lunghissimo tempo. Tutte le terre,eccetto una,Aegis. Nevia intendeva terminare quella cosa il più presto possibile e andarsene,ma non prima di aver rivisto lui,l'uomo che l'aveva umiliata di fronte all'intero esercito,che l'aveva sconfitta con un dannato cavallo,un equino,un animale da soma. Indossava l'armatura alata con orgoglio mentre i cittadini venivano tenuti a bada dalle truppe cittadine,atte alla salvaguardia e al controllo della popolazione in quel giorno così delicato,permettendo ai legionari,di malavoglia,di passare indisturbati per la strada principale. Il passo dei soldati imperiali era inconfondibile,le armi e le armature emettevano gli stessi suoni all'unisono,gli stessi movimenti in un singolo istante facevano sembrano quei singoli individui tante piccolissime parti di una sola e grande macchina militare che aveva fama di voler conquistare il mondo intero. Questo pensiero nella maggior parte delle persone incuteva di norma paura e rispetto. La maggior parte delle volte paura se non eri noviano. Lei,di fronte a quella calca di cittadini,spiccava di fronte a tutti anche perché pur essendo il comandante in capo della legione aveva preferito andare a piedi,parte della ragione era dovuta al fatto che le possenti ali metalliche non le avrebbero consentito una posizione comoda quando si sarebbe messa in sella,in parte perché in quel momento di cavalli non n'è avrebbe voluto vedere nemmeno uno. La sconfitta del giorno precedente le bruciava ancora dentro e la fiamma che alimentava la sua rabbia non si era affievolita col passare delle ore,tanto che la notte aveva faticato ad addormentarsi e c'era stato bisogno di una tisana alla camomilla preparata dal suo servo per farla calmare. Il suono delle trombe,dritti e lucidi strumenti di gloria militare,riecheggiavano in strada come una cerimonia per il ritorno degli eroici legionari,che ancora una volta mettevano piede a casa,nell'impero,la terra dei loro avi dopo un ennesima conquista che sarebbe stata ricordata nei secoli a venire. Un tempo Aegis era casa,ora era qualcosa di molto più pericoloso,come una serpe in seno che con la sua esistenza mordeva al capezzolo della madre patria,rivoltandosi contro di essa e contro chi,le aveva permesso di nascere e divenire quello che era adesso. Poi giunsero nel luogo prestabilito per l'incontro e di fronte alla ventiduesima legio Superba si aprì ai loro occhi la visione della grande piazza cittadina,con la sua imponente torre,che da quella distanza sembrava un opera degna degli dei,come poche c'è ne erano al mondo e molte di esse erano all'interno dei territori di Nova. Un breve ordine della ragazza,qualche gesto impartito con la mano ai suonatori e tutti soldati smisero di marciare e insieme a loro anche la musica cessò di colpo. Arrivati al margine che precedeva l'entrata nella piazza,si arrestarono,restando vigili e attenti,in attesa del prossimo ordine.

Mantenere la posizione.”,disse lei sbrigativamente è subito dopo si staccò dai propri uomini.

Pochi passi in avanti e fece sbattere le grandi ali d'acciaio,sorvolando a pochi metri da terra la piazza per giungere nel punto specifico come da entrambi le parti richiesto. Le bastò uno sguardo attraverso l'elmo,che come gli occhi di un aquila riuscì a scrutare con attenzione,la figura di un uomo alto,forte e dalla folta peluria bionda dorata in testa e sul viso,accompagnato da altri sei individui,tra cui un individuo incappucciato,dalla lunga barba e si reggeva a stento su un vecchio bastone. Li riconobbe subito,sopratutto lui,il bastardo che aveva infangato il suo onore,questa volta però non aveva con se il suo cavallo. Pazienza,per stavolta avrebbe dovuto saltare i suoi tentativi di vendetta. Questa volta doveva essere gli occhi,le orecchie e la bocca dell'impero,sopratutto la bocca,quella che diceva cose più utile alla pace che alla guerra,che tra l'altro quest'ultima era il suo mestiere. Scese a terra con un movimento che a stento tratteneva la sua smania di sfoderare le spade uccidere tutti i presenti,specie se con l'uomo che aveva imparato ad odiare c'era anche la traditrice che stava cercando,un occasione così ghiotta e non poterla cogliere la mandava in bestia per quanta rabbia aveva in corpo. Scese al suolo,si tolse l'elmo è si rivolse al gruppo davanti a lei.


Io,Nevia Placidia Sannita,comandante della ventiduesima legio Superba,sono venuta a trattare le condizioni della tregua e la cessazione di ogni attività ostile da parte di Nova. Chi di voi parlerà a nome di questa città?”,disse lei con tono fermo e controllato,solo in apparenza.

Io...”,disse Midas facendo pochi passi verso la ragazza. “Sono Midas,presidente della città-stato di Aegis e suo primo custode. Ti do il benvenuto,augurando pace e comprensione tra i nostri due popoli.”

Io sono qui per trattare una tregua. Se è la pace che vuoi,consegnami la traditrice è sarà stabilita. E già che ci sei anche il maledetto li infondo,giusto per assicurarmi delle tue buone intenzioni.”,disse lei mentre indicava Milziade,scrutandolo con sguardo iniettato d'odio,di risposta il mercenario mosse appena le labbra,mandandole un bacino come provocazione. Lei dovette trattenersi ulteriormente per non saltargli addosso è provocare un altro scontro,cosa che non permettersi in quel momento così delicato.

Mi spiace ma non posso farlo. Le leggi di questa città stabiliscono letteralmente che la libertà di ogni individuo è sacra,senza contare che persino quest'uomo,questo mercenario,per quanto sgradevole possa sembrare in apparenza,ha solo cercato di difendere la libertà della nostra democrazia. E inoltre la principessa,la qui presente nobile Lucilla Flavia Equo,discendente della gens Equa e non di meno legittima erede al trono di Nova è sotto la nostra protezione,così come le persone che l'hanno scortata fino a qui,al sicuro dalle mani del vostro imperatore. Per contro non possiamo accettare le vostre richieste.”

Davvero? Questa città un tempo era parte dell'impero in tutto e per tutto,ed ora,solo perché siete riusciti a mantenere la vostra neutralità durante la guerra civile,pensate di essere un popolo libero di avere un governo vostro? Non siate stupidi, sapete benissimo che il vostro momentaneo stato di neutralità e dovuta solo al fatto che l'imperatore,Lucio Cornelio Silla,non ha ancora rivendicato la città nei suoi domini, ho sbaglio?”

La città-stato di Aegis è una libertà concessa al nostro popolo dalla volontà del vero imperatore,Flavio Equo IV,che ha dichiarato personalmente,come volontà di creare una pace duratura con tutti i popoli la fondazione di uno stato,libero e autonomo nella quale chiunque sarebbe potuto essere cittadino,mescolandosi ad altre razze e popoli. Siamo grati per l'opportunità resa al padre della nostra ospite e continueremo a difendere quella volontà,costi quel che costi.”

Allora rischi la guerra presidente.”

Forse,ma non oggi. Oggi siamo d'accordo su come la nostra ostilità non porta vantaggio a nessuno,di certo non a noi,che in caso di assedio saremmo isolati dal mondo e per voi,i nostri assalitori,rischiate di perdere una delle città più importanti sul confine del vostro impero e la vostra legione e una delle più veloci per poter intervenire. Quindi siamo d'accordo?”

Si,siamo d'accordo. Permone,stringi il patto.”

A quel richiamo parve poco alla volta la figura dell'augure. Sorse di fronte a loro l'immagine di questo giovane uomo,dalla chioma bionda,gli occhi verdi e che indossava una veste bianca con un mantello rosso. Ma la sua presenza per loro era più simile a quella di un fantasma che quella di un essere vivente. Pareva semitrasparente e il suo corpo a prima vista sembrava leggerissimo come l'aria.

Mi presento,sono Permone,Augure di rango superiore di Giove Ottimo Massimo e accompagnatore speciale della ventiduesima legio Superba. Oggi sarò incaricato per la firma della tregua e del conseguente trattato di non aggressione da parte di Nova.”

A questo punto intervenne il mago,facendo un passo in avanti e portandosi un passo indietro al fianco di Midas.

Io sono Etimandro di Moyos,mago al servizio della città-stato di Aegis e a nome del presidente Midas e del consiglio supremo di Aegis,accettiamo la vostra richiesta al procedimento alla firma del suddetto accordo.”

I due incantatori si avvicinarono l'uomo all'altro,seppur Permone non fosse fisicamente sul posto ciò contava era il gesto. Poi si fermarono a una distanza di cinque passi ed entrambi il mago per primo fece un gesto con entrambe le braccia,avvicinando i due pugni chiusi sopra l'altro e poi alzarne uno verso il cielo,come se stesse srotolando una lunga pergamena,manifestando tra una mano e l'altra un fascio di luce bianca come la pergamena e tramutandosi subito in un foglio in tutto e per tutto. Per contro l'augure,nella sua spettrale figura manifestò una piccola scintilla carica di elettricità e con un gesto calmo e delicato lo lanciò simbolicamente sul foglio e imprimendo sulla parte dello stesso un aquila e nella parte sotto una lupa che allatta due bambini. Nel mezzo, fiumi di parole scritte in piccolo,contenenti tutti i dettagli sul patto di non belligeranza,che specificava in ogni dettaglio,in ogni lettera e parola,ogni virgola ed ogni apostrofo,le condizioni nella quale era stata stipulata tale trattativa e nel caso fosse stata infranta,da una delle due parti senza giustificazione alcuna,che le conseguenze di tale disastroso tradimento sarebbe state punite da Giove in persona.

Io qui,Permone,applico la mia firma per conto dell'imperatore. Se mai si dovesse trasgredire a tale accordo,possa Giove fulminarlo,Marte squartarlo e Plutone farlo precipitare negli inferi. Lo giuro su tutti gli dei dell'Olimpo.”

E come d'incanto Il nome di Permone,comparve in un piccolo spazio sul fondo del foglio,in caratteri latini. La firma fu applicata e di colpo il foglio si disintegrò,lasciando solo del pulviscolo luccicante,che poi cadde al suolo e scomparve,come se non fosse mai esistito.

Bene,ora che l'accordo è stato stabilito possiamo...”

Aspetta un attimo vecchio...”,fu in quel momento che Nevia interruppe bruscamente il mago,usando un tono di voce che di pacifico non aveva nulla, “Noi non abbiamo stabilito assolutamente niente.”

La firma dell'augure conferma che ora abbiamo stabilito una pace momentanea,vuoi forse dire che sei pronta ad essere punita da quanto stabilisce il giuramento sul nostro accordo?”

E per cosa dovrei essere punita? Io sono venuta per conto dell'imperatore a firmare il patto di non aggressione tra il mio governo e il vostro. Voi con me non avete stabilito niente.”

Che intendi noviana?”

Che i vostri protetti non sono al sicuro dal patto stipulato. Anche se la principessa è vostra ospite resta comunque una ricercata e quindi,secondo la legge dell'impero, è una criminale e come tale deve essere punita. Tra l'altro voi stato dando appoggio ad una ricercata è quindi siete complici di una fuggiasca,il che fa di voi dei criminali a vostra volta. E vero che non possiamo più assediare la città,ma cosa vi fa credere che fra queste mura sarà al sicuro?”,disse Nevia completando la frase con fare canzonatorio.

Un sorrisetto malizioso le nacque maligno è sapeva per certo che aveva ragione. Midas strinse i pugni per l'indignazione che gli montava dentro e con voce carica d'emozione si rivolse nuovamente a Nevia.

Un attacco diretto ai danni della nobile Lucilla sarà visto come un attacco personale alla città di Aegis.”

Davvero? Esistono molti modi per uccidere una persona senza necessariamente farlo apparire come un omicidio. Forse una pietanza avvelenata,oppure una caduta accidentale,una tegola in testa,un carro che corre troppo veloce per la strada. Sai,tra i ranghi delle nostre forze armate esistono professionisti in grado di fare questo genere di cose. E in caso di morte accidentale,quale vostro alleato potrebbe entrare in guerra in vostra difesa senza una motivazione,una casus belli,una giustificazione per entrare in guerra. Fidatevi della mia parola,noi siamo una civiltà che fin dalle nostre origini ha fatto della guerra un sistema efficiente e ben calibrato. Sappiamo come farne scoppiare una e sappiamo come evitarla. Quindi,sapete a cosa andate incontro. Addio per ora,godetevi la vostra libertà finché potete. Presto sarete puniti come meritate.”

Nevia si girò per allontanarsi,aprì di nuovo le ali e si preparò per innalzarsi in volo.

Aspetta.”

La voce di una ragazza,quella di Lucilla,candida e dolce penetrò quell'atmosfera carica di rancore e sete di guerra represse in maniera completamente inaspettata. Così docile all'apparenza eppure così forte nelle sue intenzioni. Il comandante si girò mostrando un espressione irritata.

Mi ricordo di te. Eri con Silla quando prese il palazzo con la forza.”

Si e con ciò?”

Perché sei al servizio di quel mostro? Sai meglio di me come preferisca distruggere e schiacciare ogni opposizione che cerchi di contrastarlo. Non ha esitato a sottomettere o uccidere le stesse persone che aveva giurato di servire. Ha tradito la nazione dei nostri antenati. Con quale diritto viene a prendersi la mia vita dopo che mi ha costretto al sacerdozio?....Con quale diritto a ucciso mio padre?”

Lucilla cercava di mantenere una voce calma e pacata,forte,ma controllata. Ma era facile notare per chi le stava vicino che la voce le tremava,che aveva gli occhi inumiditi per le lacrime di rabbia che stava trattenendo con sforzo sovrumano e che i palmi delle mani emettevano un leggero bagliore lucente,dalla quale,si poteva percepire un leggero calore. Tutto il suo corpo fremeva. Nevia d'altro canto fece un piccolo risolino,mostrando i denti bianchi in una smorfia più simile a quella di una belva feroce che un serena risata,la crudeltà era in procinto di manifestarsi.

Vuoi sapere perché l'imperatore ha fatto quello che ha fatto? Per quale motivo ha rischiato di distruggere una civiltà che esiste da più di un millennio? Vuoi sapere perché e stato così brutale nel prendere il potere?”

Una breve pausa,un attimo di relativa calma prima della tempesta che voleva buttargli contro. Cosa ne sapeva lei,quella principessina tutta fronzoli e accessori,quella bambolina di pezza che della vita fuori dalla corte non sapeva niente. Non sapeva nulla di com'era il mondo fuori dalla sua bolla di sapone,agi e sfarzi non ti insegnano nulla sul dolore,la fatica,la derisione e la vergogna. Non sapeva nulla e pretendeva di giudicare,meritava una lezione è l'avrebbe ricevuta,parola per parola.

Va bene traditrice,ecco come stanno le cose. Lucio Cornelio Silla ha fatto ciò che ha fatto per un solo ed unico motivo. La forza. Nel suo atto di ribellione Silla ha espresso il pensiero che tutti i cittadini dell'impero non osavano ammettere pubblicamente. La crisi economica,i territori persi nelle guerre a est con i popoli orientali,le invasioni dei barbari provenienti dalle selvagge terre del nord,la corruzione della camera del senato. Oh c'erano molti motivi per la quale tuo padre meritava di essere destituito,solo che Silla lo ha fatto nella maniera più violenta possibile. Gli ci è voluta una guerra civile,migliaia di morti e la distruzione di una dinastia per rimettere le cose a posto,per restituirci la gloria,la sicurezza e la prosperità che avevamo perso da tempo. I senatori sono tornati al loro posto,l'esercito di nuovo efficiente,i mostri abbattuti e la nostra terra non è mai stata così splendida e maestosa come oggi. Tuo padre era troppo debole per poter regnare,Silla no. Tuo padre era un inetto, Silla no. Tuo padre era la causa di molte delle disgrazie del suo malgoverno,Silla ha solo risolto il problema alla radice. Quindi,se mi stai chiedendo se lui ha fatto bene ha ribellarsi e scatenare tutta quella distruzione ti risponderò di si. Quel giorno tuo padre fu detronizzato,se poi anni più tardi fu ucciso,fu causa lui stesso della sua fine. Se l'era meritato.”

Questo era troppo. Sentire quelle parole l'aveva ferita così nel profondo che poche volte nella sua giovane vita aveva provato una rabbia così intensa verso una singola persona e lei,Nevia Placidia Sannita,stava per subire il prezzo di quella rabbia. Lucilla non era mai stata una ragazza violenta è gli insegnamenti di Apollo sono messaggi di cultura e di pensiero razionale,ma quella rabbia era troppa ed era questione di secondi prima che il sole che era in lei esplodesse. Agli inferi la salute precaria e l'incidente del giorno prima. Nym,Gordlack e Braxus non avrebbero fatto in tempo per fermarla,mentre il mago restava fermo e Midas si accorse appena in tempo di quello che stava per accadere.

BASTA”

La voce di Midas venne udita in maniera chiara e concisa,più simile al potente verso di una bestia che alla voce di un uomo. Nessuno ebbe il coraggio di dire la propria,chi per timore,chi per cautela. Il presidente,da uomo calmo e cortese si era mostrato ai suoi ospiti ora appariva sotto un aspetto più agguerrito e feroce di quanto avessero mai visto da quando lo avevano incontrato. La peluria dorata sul suo corpo sembrava risplendere di luce propria e le pupille degli occhi ora apparivano allungate e strette,come quelle di un mostro. Tutta la sua persona sembrava emanare un qualche spirito guerriero sopito.

Come ho già detto prima,auguro pace e comprensione tra i nostri popoli. Ma se venite qui a insultare i miei ospiti,la mia città e gli ideali di uguaglianza e libertà sulla quale Aegis e divenuta indipendente,allora mi costringete a combattere e non esiterò a colpire per primo se necessario. Abbiamo i mezzi per resistere anni,addirittura decadi senza ricevere aiuti dal mondo esterno. Il nostro esercito non è grande come il vostro e forse non avrà la vostra ferrea ed estrema disciplina sul campo di battaglia. Ma i nostri soldati amano questa terra con tutta l'anima e i progressi che abbiamo conseguito nel campo della magia ci ha permesso di fare balzi da gigante nel progresso e nella difesa di questa città,come il raggio che ha rischiato di uccidervi comandante. Siamo propensi alla pace,ma non esitiamo a uccidere i nostri oppressori quando questi vogliano fare del male a noi e a chi vogliamo proteggere. Quindi,siete pregati di andarvene il prima possibile. Un solo giorno di guerra,anche senza morti è un insulto per questa democrazia,per la sua libertà e per l'amore che per quella libertà siamo disposti a combattere,a morire se necessario. Siete avvisati.”

A quelle parole,o meglio,al modo in cui furono fisicamente espresse aveva dell'anormale,il timbro della voce aveva un qualcosa di bestiale e tremendamente irascibile,come un qualcosa che fosse all'infuori della natura umana. Non osarono indagare ne tanto meno fare un commento di qualunque genere,persino Milziade,abituato a dire la sua in ogni situazione preferì non parlare e rischiare di subire una qualunque conseguenza dalla quale molto probabilmente non si sarebbe salvato. Anche gli altri membri della squadra,non osarono mettere bocca sulla questione,sopratutto la stessa Lucilla,che impaurita da quella manifestazione di forza da parte del presidente,che non aveva fatto nulla se non alzare la voce,aveva rilasciato un impeto innaturale con la sola forza della sua voce. Anche Nevia,con il suo carattere duro e inflessibile rimase stupita da una tale potenza che non seppe come reagire,proprio come Lucilla si trascinata a forza da un primordiale istinto di sopravvivenza restò immobile ad ascoltare Midas,incapace per paura istintiva di poter fare altro. Solo il mago e l'augure restarono calmi e seri nelle loro pose statiche,da parte di uno perché conosceva da tempo l'animo del presidente e aveva fatto bene a proporsi a parlare per conto suo,anche se si aspettava un rispettoso rifiuto da parte di Midas. L'altro invece,complice il fatto di non essere fisicamente presente in quella situazione,data la sua forma incorporea e complice anche il fatto che forse di carattere,ma non solo quello, era abituato a restare calmo con quello che era considerato l'uomo più potente dell'impero e dominatore dal carattere freddo e distaccato,ma in grado di bruciare di furia omicida come una pagliuzza in un incendio. Quindi anche Permone aveva una buona dose di calma dalla sua. Midas per un attimo chiuse gli occhi,ispirò profondamente col naso,rilasciò lentamente l'aria raccolta e poi li riaprì di nuovo. Il furore emanato da quell'aura intimidatoria era passata con la stessa velocità con la quale era arrivata. Midas avrebbe preferito fare a meno di usare simili abilità durante una negoziazione,visto anche perché erano più legate al combattimento che alla politica,ma c'è ne era stato bisogno e la necessità richiedeva una dimostrazione di forza,quel tanto che bastava per rimettere le cose a posto. Forse ci era riuscito.

Tranquillo presidente,non sono qui per riaprire il conflitto. L'imperatore non vedrebbe di buon occhio la cosa. Va bene,tregua sia allora. Tuttavia....”

Tuttavia?”

Chiedo il permesso di poter scambiare due parole in privato con la scorta della principessa. Secondo gli accordi per questo incontro si intende.”

Midas sembrò riluttante a questa proposta,ma ora che poteva nuovamente pensare con lucidità era importante che ricevesse un saggio consiglio riguardo alla questione e quindi sapeva bene a chi chiedere per una questione così delicata.

Cosa ne pensi Etimandro?”,chiese il presidente rivolto al mago

Gli accordi presi stabiliscono che possono rivolgersi direttamente ai nostri ospiti,purché ciò che non sia causa di conflitto o di svantaggio per la nostra democrazia. Hanno diritto di fare ciò solo in misura degli accordi presi,tutto il resto può essere considerato come un azione di ostile.”

D'accordo,in questo non posso obbiettare,ma porta via la principessa è rimasta per più tempo del necessario.”

Midas si rivolse nuovamente al comandante noviano.

Di quello che devi dire,ma nulla di più.”

Nel mentre il mago si avvicinò alla ragazza quasi a fatica provato dalla propria età. Di tanto in tanto si poteva vedere come l'anziano si appoggiava al lungo bastone di legno con più forza del solito.

Nobile signora,accompagneresti questo povero vecchio nelle mie,oltre che tue stanze? Sai l'età non giova più alla mia forza.”,disse il mago con tono provato dalla stanchezza.

Vorrei ma non posso lasciarli qui in compagnia di quella...quella....”

Non perdete il controllo delle vostre emozioni per gente che non merita di stare alla vostra presenza. E poi se uno solo di loro e bastato a sconfiggere una come lei cosa potrebbe andare storto con la vostra guardia al completo e un intera città pronta a combattere per voi? Credetemi,sono più al sicuro loro di quanto lo siate voi in questo istante. Andiamo.”

La ragazza sapeva che quello che l'anziano diceva era giusto. Nonostante la rabbia verso il comandante dell'esercito noviano e il voler restare per il suo orgoglio di principessa sapeva di doversi allontanare il prima possibile da quel luogo e con un gesto delicato prese per mano il vecchio saggio e lo accompagno gentilmente verso la torre. Sapeva esattamente che la richiesta del mago era solo una scusa,dato che ormai lo conosceva da molto tempo e quindi sapeva quando stava recitando. Oltre che mago era anche attore,pensò Lucilla. Diede un ultima occhiata di disprezzo verso Nevia e da lei fu ricambiata allo stesso modo e poi si allontanò definitivamente.

D'accordo,ora che siamo rimasti soli veniamo a noi...”,disse la ragazza noviana rivolgendosi ai quattro accompagnatori della principessa fuggiasca, “Quindi voi siete la scorta di quella traditrice,capisco. Vediamo chi abbiamo qui. Voi due vi conosco,Nym e Gordlack,anche voi eravate nella capitale durante la presa del potere di Silla. E così siete ancora vivi. Personalmente non ci credevo.

Esatto umana,hai qualcosa da dire a riguardo?”,disse Gordlack mentre batteva leggermente la testa del maglio sul palmo della mano libera e il suo sguardo era carico di pessime intenzioni.

Infetti ora mi spiego per quale motivo quella sciocca e riuscita sopravvivere tanto a lungo. Era ovvio che da sola nel mondo non sarebbe durata un solo giorno senza qualcuno che gli facesse da servitù,certo che questi nobili sono proprio degli smidollati quando si tratta di fare le cose da se.”

Piano con le parole comandante,se pensi che il mio collega nanico abbia un pessimo carattere non conosci il mio. Credimi,non ti accorgeresti del tempo che ci metto a prendere l'arco,scoccare una freccia e stenderti al suolo. Neanche il tempo di esprimere un pensiero a riguardo.” Disse Nym con tono neutro e freddo,ma non per questo meno ostile.

Certo,peccato che basterebbe una freccia per scatenare una guerra,dico bene elfo?”

Lo sguardo di Nevia si posò sul ragazzo in mezzo al gruppo e rimase colpita dal fatto che poteva avere la stessa età della principessa.

Tu sei il ragazzo con la quale mi sono scontrato in aria,sono sorpresa dal tuo stile di combattimento,mi ricordi un retiarius. Comunque sia,come ti chiami?”

Braxus e sappi che se proverai a fare del male alla principessa non esiterò a infilzarti come un pesce.”,disse Braxus puntando il tridente contro la donna.

Che paura,voglio proprio che ci provi. Comunque, Braxus non era anche il nome di un famoso gladiatore? Anche lui un retiarius giusto? Ma non puoi essere lui sei troppo giovane,anche se di viso gli assomiglio un po',curioso....”

Poi infine i suoi occhi si girarono verso Milziade sapendo già quali parole voleva rivolgergli. Lo odiava con ogni fibra del suo essere,lo voleva morto,fatto a pezzi,annegato nel suo stesso sangue e il suo cavallo con lui. Non esitò un solo istante a sputargli addosso tutto il suo disprezzo.

E per quanto riguarda te,io.....”

Ma non fece in tempo a finire la frase che quando volle rivolgersi al mercenario,quest'ultimo era accovacciato sulle ginocchia,intendo ad osservare intensamente il suolo in maniera completamente distratta.

Oh guarda,una formichina,chissà dove sta andando.”,disse Milziade in maniera interessata

Non era possibile,di tutte le reazioni che si poteva aspettare qualunque cosa ci si poteva aspettare da una persona normale e invece lui,era più interessato ad una formica. Una formica,un insetto pressoché insignificante,non solo in quell'attimo ma in qualunque momento della vita,lui dava importanza ad una formica che a lei,la donna che parlava a nome di un imperatore,l'unica donna ad aver condotto sotto il suo comando un intera legione,la stessa donna che aveva tentato di ucciderlo e lui la ignorava come se non valesse niente,come se nemmeno ci fosse. In due giorni aveva dimostrato di essere l'essere più irritante che gli dei avessero mai consentito di esistere.

Non osare ignorarmi maledetto.”

Lei faceva fatica a trattenere la rabbia,ma lui sembrava ancora interessato a quella formica che osservava con sguardo annoiato,come un bambino che cerca di distrarsi in qualche modo perché troppo annoiato,restando in attesa di fare qualcosa di coinvolgente.

GUARDAMI QUANTO TI PARLO. SO BENISSIMO CHE MI STAI ASCOLTANDO.”

La ragazza tirò fuori tutta la sua frustrazione è il suo urlo sembrò ottenere l'effetto sperato,attirando l'attenzione di Milziade. Ma quest'ultimo non si alzò dalla sua posizione e ricevette in cambio uno sguardo pigro e disinteressato.

Cosa? Scusa in realtà non ti stavo ascoltando. Mi sono disinteressato all'intera questione quando avete incominciato con queste noiose trattative. Voglio dire,io che c'entro in tutto questo? Arrivi qua,tu inizi coi grandi paroloni,Midas comincia coi grandi paroloni,il tizio comparso dal nulla dice qualcosa,il vecchio dice qualcosa,tutti dicono qualcosa riguardo l'uno dell'altro,ma per quanto mi riguarda perché ci devo essere anche io di mezzo? Non c'entro niente con tutto questo e francamente non ci voglio entrare. Se è di politica che volete parlare,bene,volete parlare di rancori passati,bene,ma non coinvolgetemi. In questa storia io sono neutrale.”

Neutrale....NEUTRALE DICI? Mi hai messo in ridicolo di fronte alla mia legione. Mi hai sbeffeggiato di fronte a questa città e come se non bastasse ti sei preso gioco di un intero esercito noviano e così facendo hai messo in ridicolo il prestigio imperiale,oltre quello dell'imperatore in persona. Credi davvero che dopo quello che hai fatto te ne puoi lavare le mani come se non fosse successo nulla? Che il fatto verrà dimenticato e perdonato? Non so chi ti ha aiutato a uscire vivo dall'accampamento,ma sta pur certo di una cosa. Ieri avresti fatto meglio a morire,perché ieri ti avrei finito sul colpo,la prossima volta implorerai di avere una morte rapida.”

Milziade non rispose subito alle parole di Nevia e preferì osservare attentamente la sua reazione. Come volevasi dimostrare Nevia era così preda dalle proprie emozioni che a stento sapeva trattenere la propria furia omicida. Da parte sua Milziade mantenne una tale rigida a se stesso da non comportarsi come al suo solito,sempre ironico,sfrontato e con quella punta di arroganza che tanto aveva dimostrato il giorno prima al castrum,adesso invece non sembrava quasi lui,persino i suoi compagni di squadra trovavano che c'era qualcosa di diverso nel prezzolato. Fino a qualche minuto fa sembrava antipatico e scostante come da quando l'avevano conosciuto ed ora,nonostante col corpo compisse azioni fuori norma per una trattativa,come ignorare completamente l'interlocutore,manteneva un certo distacco verso la donna che aveva cercato di decapitarlo.

A te piace tanto parlare vero?”,disse lui in maniera piatta.

Come ti permetti,tu non sai....”,disse lei rispondendo a rima.

Io non so cosa? Dimmelo avanti. Io non so cosa? Con chi ho a che fare? Contro chi mi sto mettendo? Le conosco le persone come te,quelle che parlano tanto. Bla bla bla. Scommetto che sei così abituata a dare ordini e farti obbedire che quando si tratta di fare sul serio non sai come affrontare un problema più grosso di te ti fai prendere dalla rabbia e smetti completamente di ragionare. Parli tanto ma combini poco e ti dico che sono bastati una spada,una lancia,un cavallo e balordo come me a sconfiggere un comandante noviano con indosso un armatura magica allora che ci ho preso in pieno. Sei tutto fumo e niente arrosto,uno spreco di aria come la maggior parte dei soldati imperiali che ho incrociato e malmenato personalmente. Non sei diversa da loro,anche se donna e con un po' di attrezzatura in più,l'ennesima brutta copia di un vero condottiero. E francamente avere a che fare con una come te non mi rende più ricco n'è più sazio di prima e come mercenario questa cosa mi da fastidio....”

Milziade si alzò e senza più degnarla di uno sguardo gli diede le spalle.

E dato che tu sei fonte di quel fastidio io me ne vado.”

E detto questo cominciò a muovere i primi passi verso il palazzo,senza aspettare il consiglio o il permesso di nessuno.

Aspetta un attimo pezzente,non ti ho ancora detto la parte più bella.”,disse lei con tono pieno di rabbia e disprezzo.

Non mi interessa,non hai nulla che possa attirare la mia attenzione.”

E se ti dicessi che l'imperatore e qui?”

Nel sentire quelle ultime parole Milziade si fermò,dandole comunque le spalle. Non voleva che vedesse i suoi occhi sbarrati per quella affermazione tanto inaspettata.

Cosa? Come sarebbe a dire che l'imperatore e qui? Umana,dici cose senza senso.”,disse il nano confuso.

Già,com'è possibile che l'imperatore sia qui? Se fosse vero non solo noi,ma l'intera regione si sarebbe accorta della cosa. Silla non è il genere di uomo che quando viaggia nell'impero lo fa senza essere annunciato come minino una settimana prima.”,disse l'elfo con fare dubbioso.

Sul volto della ragazza si accese un mezzo sorriso di trionfo,più una feroce smorfia che un vero segno di felicità.

Perché credete che l'augure che mi accompagna sia trasparente? Non vi è sembrato un po' strano che non sia presente fisicamente qui con me?”

Nessuno dei presenti che fu bersaglio di queste domande seppe formulare una risposta che potesse essere soddisfacente a quel dubbio che ora sembrava occupare la loro mente. Persino Milziade,non volendosi girare seppe cosa pensare.

Ve lo dico io...”,disse lo spettro con fare pacato, “Nella maggior parte dei casi un augure è un sacerdote il cui compito consiste nell'interpretare la volontà divina,oppure intravedere il futuro attraverso il volo degli uccelli o nel caso degli aruspici aprire il fegato di una pecora sempre per lo stesso motivo. Nel mio caso però io posso guardare di persona gli eventi a me molto lontani,il che significa che quello che state vedendo adesso non è uno spettro,ma la mia forma in spirito in quanto il mio corpo fisico si trova nella capitale,ciò significa che con determinati mezzi collegati a me può osservare direttamente un evento alla quale io stesso mi trovo presente. In parole povere, se Nevia Placidia Sannita e in questo momento la bocca dell'imperatore e le sue spie le sue orecchie,io invece sono i suoi occhi. L'imperatore può essere ovunque,se non con il corpo lo è nella volontà e noi siamo estensioni di quella volontà. Così vuole Giove Ottimo Massimo.”

Non c'era più nulla da dire,ora lo sapevano per certo. Non solo Milziade ma anche tutti gli altri erano giunti alla stessa identica conclusione. L'imperatore,Lucio Cornelio Silla, aveva richiesto anche la loro presenza per osservarli con attenzione,capire in quali condizioni si trovassero,ma sopratutto,osservare con attenzione chi si era unito alla causa della principessa fuggiasca e in quanti fossero. Ecco il perché della loro presenza durante la firma della tregua,ecco perché gli invasori avevano richiesto che ci fossero anche loro insieme alla principessa. Nascondersi non faceva parte dei loro piani ora che erano giunti in un luogo sicuro come Aegis,ma sapere che il loro nemico principale li stesse osservando tutti insieme li fece sentire come la grande e forte mano di Silla li tenesse tutti nel suo palmo e li stesse guardando come un bambino guarda dei ciottoli raccolti da terra. Per la prima volta dopo tanto tempo,Silla aveva fatto in modo che entrassero nel suo raggio d'azione,portandoli a confrontarsi con lui indirettamente,attraverso coloro che erano al suo servizio. La trappola di Silla era scattata e loro ci erano cascati in pieno.

  
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