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Autore: pa_pam    07/11/2021    1 recensioni
Quando Ulquiorra diventa cenere, ad Orihime cosa resta?
Reinterpretazione della fine dello scontro con Ichigo: il dolore della perdita prende forma materica.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Inoue Orihime, Kurosaki Ichigo, Schiffer Ulquiorra
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi presenti in questa storia sono proprietà intellettuale di Tite Kubo.




Black Tears Black Heart

Era passato un istante appena dal momento in cui le loro dita si sfiorarono e per un errore del destino lui iniziò a diventare cenere. 
Su quanta umanità lui avesse guadagnato nello stare a contatto con lei, nessuno nutriva dubbi: era per questo che la bestia si tinse di quiete.
L'impatto tra questi due mondi però non lasciò segno solo su di lui, e nessuno se ne accorse fino a quell'istante. 

"Hai paura di me, donna?"
"No".
"Capisco", svanendo.

Inafferrabile. Un attimo, e non fu più corpo materico. 
Cenere, solo cenere. 
E il suo ultimo frammento venne rapito dal cielo nero. 
Non si accorse nemmeno lei di star piangendo, fino a quando non toccò con mano il calore che le colava sul volto.
Sussultò.
Petrolio, che piano iniziava a scendere dagli occhi. Materia viscosa che offuscando la vista ne iniziò a rigare lenta le guance. E proseguiva, scavando, fino a cadere a terra in una, due, tre gocce. 
Le dita toccarono la pece liquida, e piano sulla mano questa iniziava a colare e crescere. 
Orribile visione che di naturale aveva nulla: la massa prendeva forma, si ingrandiva e si contorceva, fino a bloccarsi alla grandezza del pugno. 
Un caldo cuore nero pulsante, che gocciolava tristezza e solitudine. Puzzava di lontananza, gridava di abbandono.
Se lui rapito dal nulla ricevette pace, lei in cambio ereditò dolore. 


Orihime si voltò verso Ichigo. 
Le lacrime nere adesso l'accomunavano col nemico dissolto, il cuore che adesso teneva in mano era il lascito di quell'esistenza triste. 

"E adesso?

Ma il compagno non aveva una risposta.
L'abbracciò soltanto: il corpicino tremante, il cuore nero tra le mani. 
   
 
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