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Autore: Lady I H V E Byron    07/11/2021    0 recensioni
(Crossover con "Dragon Age Origins")
Impegnati nella ricerca e battaglia contro Master Xehanort e l'OrganizzazioneXIII, Sora, Paperino e Pippo finiscono in un nuovo mondo, in cui, con loro grande stupore, gli Heartless e i Nessuno non sono il pericolo principale...
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paperino, Pippo, Sora
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Note dell'autrice: scusate il ritardo apocalittico. Spero non vi siate scordati della storia, nel frattempo. XD


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-Morrigan, sei sicura sia la strada giusta?-

-I cartelli non mentono, Alistair.-

Erano partiti dal lago Calenhad all'alba.

Sora era rimasto sulla riva del lago per tutta la notte.

Wynne era stata la prima ad alzarsi ed uscire dalla taverna: fu sorpresa di vedere il ragazzo.

Venne subito ragguagliata sul motivo della sua insonnia.

Anche gli altri erano usciti dalla taverna. Era l'ora giusta per iniziare a camminare verso la prossima meta: Honnleath.

Il mercante che aveva donato la verga di controllo a Pippo aveva riferito della presenza di un golem, a Honnleath, inattivo. Quella verga era la sua.

Secondo Alistair, un golem poteva essere utile contro i Prole Oscura.

E ora che finalmente erano riusciti ad ottenere l'aiuto dei maghi e dei templari per il Flagello, potevano recarsi verso sud, a Honnleath.

Il sole era quasi alto, nel cielo. Ma faceva tutt'altro che caldo.

Sora, infatti, si stringeva il possibile nel mantello regalato da Lady Isolde, starnutendo spesso, durante il tragitto. Non si sarebbe mai abituato al freddo. Non riusciva a scaldarsi nemmeno con gli stufati di Alistair.

-Hai freddo?-

Leliana si era avvicinata a lui.

Il suo sorriso dolce fece arrossire il ragazzo.

-N-no! C-cioè, sì!- balbettò, guardando in qualunque direzione tranne gli occhi premurosi della sorella.

-Oh, povero caro.-

Un braccio scivolò sotto quello del ragazzo.

Leliana si era avvicinata a lui, premendo il braccio quasi contro il petto, sebbene coperto dall'armatura di pelle.

-Va meglio?-

Il contatto con una donna lo imbarazzava sempre.

C'era qualcosa, nello sguardo di Leliana, che gli ricordava Kairi. Entrambe avevano i capelli rossi e lo sguardo dolce ed innocente, che nascondeva, però, tanta determinazione.

-Stanotte puoi riscaldarti da me, se vuoi...-

Questo, Kairi non glielo avrebbe mai detto.

Non si aspettava, inoltre, una frase simile da una devota. Non con quel tono malizioso.

L'imbarazzo avvampò il suo corpo.

Con un movimento laterale di scatto, si separò da lei.

-N-non disturbarti! Va bene così!-

La sorella si mise a ridere.

-Stavo scherzando! Però ha funzionato.-

In effetti, Sora non aveva più freddo.

Erano vicini a Honnleath: stavano iniziando a scorgere delle case, da dietro gli alberi.

-Io continuo a dire che stiamo sprecando tempo.- disse Sten, deluso, nel suo tono -Dovremo trovare un modo per affrontare l'arcidemone, non girare a vuoto nel Ferelden per un golem.-

-È quello che stiamo facendo, Sten.- puntualizzò Alistair -Di certo, noi nove non siamo abbastanza per un'orda. Ma una mano in più, specie quella di un golem, non può farci male, anzi. E poi penseremo a radunare l'esercito.-

-Beh, convincere i maghi ed i templari a collaborare non era un'impresa facile. Ma ce l'hai fatta.- fece notare Wynne, serena.

Con grande stupore di Alistair e Sora, era tra i primi del gruppo. Era piuttosto veloce, per una donna della sua età.

-Sono sicura riuscirai anche con gli elfi ed i nani.-

Il mabari era a capo del gruppo: continuava ad annusare il terreno, mentre camminava.

Improvvisamente, alzò la testa: iniziò a ringhiare.

-Ehi, cucciolo, che succede?- domandò Pippo.

Da semplici ringhi, passarono ad abbai.

Nello stesso istante, Alistair sentì un'improvvisa fitta alla testa.

-Alistair...?- disse Sora, allarmato.

Entrambi avevano percepito la stessa cosa.

-Sono qui...- mormorò il Custode Grigio, guardando in avanti.

Tutti guardarono nella sua stessa direzione.

Dei rantolii e degli esseri dalla pelle grigia diedero la conferma.

-Prole Oscura!- esclamò Sora, mettendosi in posizione, con il Keyblade nelle mani.

Delle pozze nere, inoltre, macchiarono il sentiero, partendo dal centro. Delle creature nere vi emersero.

-E anche Heartless...- aggiunse Alistair, sguainando la spada e riparandosi dietro lo scudo.

Solo Shadow e Neoshadow.

E il loro obiettivo erano i due Custodi ed i loro amici. Come per i Prole Oscura.

-Fa strano vederli combattere insieme.- notò Sora.

-Ma se si combattessero l'un contro l'altro sarebbe anche meglio...- fece notare Morrigan, roteando il suo bastone -Come al solito, la fortuna non è mai dalla nostra parte...-

Sora, Paperino e Pippo si concentrarono sugli Heartless. Gli altri combatterono contro i Prole Oscura.

In prima linea c'era ovviamente Alistair: avrebbe fatto da scudo agli amici dai Prole Oscura, data la sua immunità al loro sangue.

Sten era con lui: con un singolo colpo di spada, ne faceva fuori almeno cinque.

Leliana e Morrigan attaccavano gli arcieri a distanza. Anche Wynne si unì a loro, come nella Torre.

Per Sora non fu difficile eliminare gli Heartless. Erano stranamente in minoranza, rispetto ai Prole Oscura.

-Tutto qui?!- provocò, guardandosi intorno -Fatevi vedere, vigliacchi!-

Una spada, in effetti, si stava sollevando, alle sue spalle.

-Sora, abbassati!-

Sora si voltò immediatamente verso Alistair: stava correndo verso di lui.

Fece come gli era stato ordinato: un Hurlock, in effetti, stava per colpirlo. Ma la spada del Custode Grigio la bloccò e deviò da una parte. Poi, con un rapido fendente, gli tagliò la testa.

Il sangue nero zampillò dalla gola.

Alistair protesse Sora con lo scudo, per evitare che venisse macchiato e poi corrotto da quel sangue. Lo prese lui, al suo posto.

-Grazie, Al.-

-La prossima volta, urla meno e stai più attento, ragazzino.-

Il suo volto e la sua armatura erano macchiate di nero: faceva uno strano effetto su Alistair.

Anche Paperino e Pippo aiutarono gli amici contro i Prole Oscura: Paperino, ovviamente, si unì alle maghe ed a Leliana.

Pippo, invece, adottò un'altra strategia, mentre proteggeva Sten dai Prole Oscura che volevano attaccarlo alle spalle. Lanciò lo scudo verso un hurlock, che poi rimbalzò su altri due, facendoli stordire.

Finalmente erano facili avversari.

Sten, Alistair e Sora li finirono.

Il campo era sgombro.

Ma Alistair continuava ad avere le fitte alla testa.

-Ho idea che questi fossero solo ricognitori...- disse, continuando a tenersi la testa sulla mano; poi alzò lo sguardo e indicò una parte con lo scudo ancora in mano -E siamo anche vicini al villaggio di Honnleath.-

Era da lì, infatti, che erano comparsi i Prole Oscura.

Honnleath non era lontana dal lago Calenhad. Solo mezza giornata di viaggio.

Honnleath era un villaggio a sud del Ferelden, nota per essere il villaggio in cui risiedeva ser Wilhelm, il mago che aveva aiutato Re Maric contro gli orlesiani.

Oltretutto, aveva riscoperto dei trattati nanici, grazie ai quali era riuscito a far risorgere dei golem. Uno di essi, a quanto pare, era rimasto proprio a Honnleath.

Arrivati al villaggio, infatti, lo notarono.

Era al centro della piazza. Sembrava una statua.

Braccia alzate e sguardo al cielo.

Tutto intorno ad esso, però, sembrava essersi scatenato l'inferno.

Prole Oscura ed Heartless stavano entrando ed uscendo dalle case, dopo averle razziate e distrutte. Ma senza portare fuori persone.

Il villaggio era deserto. Morte, o al sicuro.

Ma almeno non avrebbero coinvolto degli innocenti, nell'imminente combattimento.

-Prima ci liberiamo degli ospiti indesiderati, prima prendiamo il golem.- propose Alistair, di nuovo pronto per un combattimento.

Sten vi diede inizio, con un urlo di battaglia.

E Sora, con un salto, eliminò il primo Heartless. Non c'erano solo Shadow e Neoshadow: quello che aveva eliminato, infatti, era un Mastino Oscuro.

E tra i Prole Oscura c'era un equo numero di hurlock e genlock.

Non fu raro che i due gruppi si spartissero i propri nemici: Paperino, per esempio, con un “Fire”, era riuscito a colpire un genlock ed un Mastino Oscuro.

Lo stesso fece Sten con ogni suo singolo colpo di spada: ne cadevano cinque alla volta, sia Heartless che Prole Oscura.

Leliana era troppo concentrata a prendere la mira verso i loro nemici, per accorgersi del pericolo alle sue spalle.

Una scheggia di ghiaccio, per fortuna, la salvò dal trasformarsi in un Heartless.

Si era voltata troppo tardi. Per fortuna, non c'era più niente. Wynne, appena incrociò il suo sguardo, le fece l'occhiolino.

C'era un hurlock correre verso Sora. E un Neoshadow correre verso Alistair.

I due Custodi erano quasi spalla a spalla.

Bastò un rapido sguardo. Ed un cenno di intesa.

Alistair si abbassò più rapidamente che poteva. Sora scivolò sulla sua schiena.

L'hurlock ricevette un fendente che gli squarciò il ventre. Il Neoshadow si ritrovò quasi tagliato in due.

Honnleath ritornò silenziosa.

Quel combattimento sembrava essere durato un'eternità.

Tutti stavano ansimando. Compresa Wynne.

Ma ebbe abbastanza forze da farle recuperare ai compagni.

Paperino non riusciva quasi più a reggersi in piedi.

A Redcliffe avevano affrontato un'orda di Heartless più grande di quella che avevano appena affrontato: ma non c'erano i Prole Oscura con essi.

Ecco perché lo sforzo sembrava il doppio.

Uno sforzo che avevano quasi dimenticato, quando, finalmente, si avvicinarono al centro della piazza.

Il golem era al centro di un giardino, come fosse una normale statua.

Considerando lo sporco sulle sue pietre, era lì da tanto tempo.

Non era molto alto. Era poco più alto di Sten. Ma comunque più basso di un golem comune.

E c'erano dei solchi, su quello che sembrava la testa: dovevano essere gli occhi e la bocca.

-Bene. Allora... ecco il golem.- disse Morrigan, incrociando le braccia -Che aspettiamo? Che ci dica di attivarla?-

-Ho letto delle storie sui golem.- aggiunse Wynne, seria -E so quanto aiuto ti serva contro i Prole Oscura, Alistair, ma non credo sia saggio attivare un golem.-

-Comprendo la vostra diffidenza, Wynne, ma non ricorrerei a questo, se non fossi in una situazione simile. Ma finché possiamo controllarlo, possiamo stare tranquilli.-

-Non avevi detto di avere una verga di controllo, Pippo?- ricordò Sora, guardando l'amico.

Pippo lo aveva quasi scordato. La cercò nelle sue tasche, dopo essersi battuto la fronte con la mano.

-Ah, eccola!- esultò, alzandola in aria.

A prima vista, sembrava metà bastone.

-Allora... quale era la formula...?- Pippo si grattò la testa, cercando di ricordare l'incontro con il venditore -Te la ricordi, cucciolo?-

Un abbaio fu la risposta.

-Beh, eheh... non credo che fosse “Bau!”, eheh... Ah, sì!-

Puntò la verga in avanti, verso il golem.

-Dulef gar!-

Tutti gli occhi erano puntati sul golem.

Era ancora immobile. Le braccia non si erano mosse. Nemmeno la testa. O le gambe.

-Dulef gar!-

Pippo fissò la verga. La batté più volte sul suo palmo.

-Ho detto, DULEF GAR!-

Per quante volte ripetesse la formula, il golem non si mosse.

-Ehi, che sia rotta?-

-Beh, o quella o non è una vera verga di controllo, o chi te l'ha data ti ha detto la formula sbagliata.- ipotizzò Morrigan, incrociando le braccia, delusa.

-L'avevo detto che venire qui era una perdita di tempo...- ripeté Sten, sospirando, deluso.

-Però non capisco...- aggiunse Leliana -Perché dare la formula sbagliata?-

-I golem possono essere pericolosi, se non sappiamo controllarli.- informò Wynne, forse un po' sollevata dal fallimento della verga di controllo -Forse era un golem difettoso. E quindi hanno ritenuto saggio disattivarla.-

Anche Sora sembrava deluso.

-Uffa. Ci tenevo tanto ad avere un golem...- sospirò -E ora che facciamo?-

-Ehi, e quelli?!-

Leliana aveva puntato verso una casa, allarmata: tre Soldati stavano correndo verso la porta, ignorando il gruppo dei due Custodi.

Poi sparirono nel nulla.

-Non li avevamo eliminati tutti?- domandò Morrigan, incuriosita.

-Sembra che qualcosa li stia attirando in quella casa...- ipotizzò Sora, serio.

-È probabile che gli abitanti si siano rifugiati lì.- rifletté Wynne -Sora, non avevi detto che gli Heartless sono attratti dai cuori delle persone?-

-Sì, è così.- comprese all'istante dove volesse arrivare la donna -Allora dobbiamo andare lì e salvarli!-

Le fitte nella testa di Alistair non accennavano a fermarsi.

-Sì, concordo.- approvò, tenendosi la fronte con la mano -Credo ci siano dei Prole Oscura anche là dentro.-

Sora si allarmò più di prima.

-E allora cosa facciamo ancora qui?!-

Senza aspettare di essere seguito, corse verso quella casa.

-Sora, aspettaci!- esclamò Paperino, lanciandosi al suo inseguimento con Pippo.

Anche il mabari era con loro. E poi fu il turno degli altri. Anche Sten, seppur ancora scettico sul piano dei due Custodi.

La porta era già aperta: dai segni sul legno era palese che fosse stata forzata, senza essere sfondata.

Una volta varcata, il gruppo si ritrovò di fronte a degli scalini.

Sora, preso dalla foga della corsa, per poco non cadde, rischiando di scivolare e rotolare verso il basso.

Per fortuna, riprese subito l'equilibrio. Soprattutto grazie all'aiuto della mano di Alistair che stringeva forte sul collo del mantello.

La sua risata imbarazzata fece sospirare tutti gli amici. Soprattutto Paperino e Pippo: Sora non accennava a voler dare un freno al suo vizio dell'irruenza, ogni volta che scorgeva il più minuscolo pericolo.

-Se non ti lascio andare, è solo perché mi servi contro gli Heartless.- avvertì Alistair, con sguardo da rimprovero, quasi da fratello maggiore -Sennò ti avrei lasciato volentieri ruzzolare per le scale per farti stare zitto e fermo, per una buona volta.-

Sora gli sorrise imbarazzato, grattandosi dietro la nuca, scusandosi.

Il mabari annusò qualcosa nell'aria: riprese a ringhiare.

-Sì, penso che stiamo pensando la stessa cosa.- riprese Alistair, facendosi serio e sospettoso -I Prole Oscura sono sempre più vicini. E forse con i loro nuovi amichetti che spuntano dal nulla.-

Il legno scricchiolava sotto i loro calzari. Dovevano procedere in silenzio.

Non per non farsi sentire dai Prole Oscura e dagli Heartless: ma per sentire le voci di eventuali sopravvissuti.

Inizialmente, non sentirono urla. O erano tutti periti sotto gli artigli e le lame degli Heartless e Prole Oscura; o avevano trovato un posto sicuro nel quale nascondersi.

Sora ed Alistair speravano fosse la seconda opzione, come la maggior parte dei loro amici.

Scesero di un piano, finendo in una libreria.

-Guarda guarda, chiunque vivesse qui faceva quasi concorrenza al Circolo dei Maghi.- notò Morrigan, guardando ogni singolo scaffale.

Wynne si permise di prendere un libro ed aprirlo. Le pagine erano gialle, e le copertine rovinate. Ma le lettere erano ancora leggibili. Dovevano essere libri vecchi.

-Non hai tutti i torti, Morrigan. Questo libro parla di magia e lo abbiamo anche al Circolo.-

-Ehi, guardate qui!- esclamò Leliana; anche lei aveva scoperto qualcosa, tra i libri -Questo parla della tecnologia nanica! Dei golem, appunto!-

La parola “golem” fece illuminare gli abitanti del Ferelden.

-Quindi questa è l'abitazione di Wilhelm.-

-Guarda che coincidenza...- commentò Alistair, senza farsi quasi sentire -Magari, tra questi libri potreste trovare qualcosa che riguardi le verghe di controllo.-

-Se lavoriamo insieme, avremo più possibilità di scoprire perché quella di Pippo non funziona!- incitò Sora, stringendo i pugni.

-Non eravamo qui perché ci sono altri Prole Oscura?-

La voce possente di Sten fece quasi sobbalzare i due Custodi.

In effetti, non aveva torto.

Erano giunti ad Honnleath per il golem; l'irruzione di Prole Oscura ed Heartless non era prevista.

Salvare i sopravvissuti era più importante della verga. Forse, tra di loro, c'era qualcuno che poteva aiutarli.

Lasciarono la libreria alle spalle, scendendo altri scalini.

Per fortuna, non erano ripidi come quelli che li avevano condotti alla libreria.

Sora si tappò il naso.

-Wow! Che odore!-

Alistair, invece, si permise un lieve sorriso, quando annusò l'aria.

-Questa... è birra?!-

C'erano delle botti enormi intorno. Circa una dozzina.

-Questa poi... non sapevo che anche i maghi avessero il passatempo della fermentazione della birra.-

-Ogni fereldiano è un buon intenditore di birra, Morrigan.-

-Sarà, ma a me non piace...- commentò Leliana, anche lei tappandosi il naso. Lei era orlesiana: era più abituata ai vini che alla birra.

Nemmeno Sten storse il naso all'odore della fermentazione. Anzi, anche lui sembrava interessato.

Le fitte alla testa di Alistair aumentarono di poco: dovevano essere vicini ai Prole Oscura.

Scesero gli ultimi scalini, entrando in una stanza ampia.

Il loro obiettivo era di fronte a loro: Prole Oscura ed Heartless.

Stavano tutti alzando lame ed artigli contro una barriera. Dietro di essa, c'erano delle persone.

I sopravvissuti del villaggio.

I due Custodi tirarono un sospiro di sollievo: erano vivi, per fortuna.

Dovevano, però, metterli fuori pericolo.

Un'ultima battaglia li separava dalle loro domande sul golem e sulla verga di controllo.

-Ehi!- urlò Sora; i Prole Oscura e gli Heartless si voltarono -Perché non ve la prendete con un vostro pari?-

-Grazie tante per ricordarmi che sono quasi simile a loro, Boccalarga...-

Sora si morse il labbro inferiore: si era dimenticato del rituale per divenire Custode Grigio. In effetti, i Prole Oscura riconoscevano i Custodi Grigi quasi come loro pari.

Lo scudo di Alistair fu sufficiente per proteggersi dalle frecce degli arcieri hurlock. Anche quello di Pippo.

Il mabari attaccava soprattutto i genlock.

Sora faceva il possibile per destreggiarsi tra Prole Oscura ed Heartless. Cercava di non farsi colpire dai primi, mentre eliminava i secondi. Distraeva la Prole Oscura, per farli eliminare da Alistair o da Sten.

Paperino lanciava Thundaga contro entrambi. Lo stesso facevano Morrigan e Wynne. Leliana aiutava il Custode Grigio, tenendosi a distanza dal combattimento: la sua armatura di cuoio non l'avrebbe protetta dalle lame dei Prole Oscura.

Dietro la barriera, i sopravvissuti osservavano il combattimento con speranza. Finalmente, quelle creature erano sparite.

-Sia lodato il Creatore!- esclamò una donna, sorridendo dopo un sospiro di sollievo -Siamo salvi!-

E non era l'unica a provare la stessa cosa: tutti erano sollevati, nel vedere la stanza priva di mostri.

Il gruppo si avvicinò alla barriera.

-State bene?- domandò, premuroso, Sora -Da quanto siete qui?-

-Da quando le creature oscure sono apparse.- spiegò un uomo, dai lunghi capelli biondi raccolti in una treccia -Hanno ucciso gran parte dei paesani. E poi sono apparsi i Prole Oscura che hanno quasi distrutto il villaggio. Ho fatto il possibile per difendere la mia gente con questa barriera...-

-Avete evocato voi la barriera?!- esclamò il ragazzo, con ammirazione, osando mettere una mano sulla barriera; era come toccare un muro -Forte!-

Nemmeno Paperino era capace di erigere una barriera simile.

La sua reazione fece quasi stranire i paesani.

-Voi, ecco... non siete uomini inviati dal bann, vero? Per salvarci, intendo.-

Alistair si allarmò, basito da quella domanda: nemmeno in situazioni simili i bann avevano inviato uomini per proteggere la propria gente.

“Ma cosa sta succedendo, nel Ferelden...?” pensò, deluso.

Poi si ricordò di Loghain e di quanto aveva riferito Teagan: avevano dato ormai priorità alla loro “guerra civile” che al Flagello ed alla salvaguardia degli abitanti dei propri Bannorn. Il Ferelden era ormai abbandonato a se stesso.

Toccava a lui, ormai, riunirlo contro il Flagello.

Il suo cuore riprese a battere molto forte, al pensiero del futuro. Si lasciò di nuovo sopraffare dal dubbio, dal timore: sarebbe stato all'altezza del suo compito? Questo si chiedeva sempre.

-Beh...- riprese Sora, grattandosi una tempia -Ci dispiace deludervi dicendovi che non ci ha inviato nessuno.-

L'uomo impallidì e con lui altri paesani.

-Quindi il bann ci ha abbandonati...-

-Ma ora è tutto a posto! Abbiamo eliminato i Prole Oscura e gli Heartless! Il villaggio è di nuovo al sicuro!-

-Se non vi ha inviati il bann, allora cosa vi porta a Honnleath?-

Alistair alzò lo sguardo: non era il momento per pensare al futuro. Intanto, doveva agire nel presente. E aveva un obiettivo preciso.

Fece un passo avanti, raggiungendo Sora.

-Vedete...-

-Sono un Custode Grigio.- tagliò corto Alistair, serio.

Quella frase sorprese Sora, ma anche gli altri.

Si aspettavano una reazione di sgomento da parte dei paesani. Ma la loro reazione fu tutt'altro che sgomenta.

Anzi, l'uomo con la treccia sorrise.

-Un Custode Grigio?! Ah, che il Creatore sia lodato! Oggi la fortuna è dalla nostra parte!-

Alistair era confuso, ma anche sollevato: i Custodi Grigi erano stati dichiarati fuorilegge. Ma Teagan aveva confermato che non tutti credevano nelle parole di Loghain. L'uomo doveva essere uno di questi.

-Spero di non deludervi, se vi dico che non siamo qui per i Prole Oscura.- spiegò, provando un po' di imbarazzo, nella sua schiettezza -Non fraintendeteci, siamo contenti di avervi salvato. Ma, in realtà, siamo qui per la statua qui fuori. Pensavamo potesse essere utile nel Flagello. Ma... Pippo, non è che potresti...-

Allungò un braccio verso Pippo. Questi annuì e gli passò la verga di controllo.

-Sembra che non risponda al comando.-

Lo sguardo dell'uomo si incupì. Non era chiaro se per preoccupazione o per delusione.

-Quindi è per Shale che siete qui?-

Sora ed Alistair si guardarono, confusi. Poi guardarono Pippo. Lui alzò la mani, come per dire “Io non ne sapevo niente.”. Nemmeno gli altri ne sapevano qualcosa.

-È così che si chiama quella statua?- domandò Leliana.

Dallo sguardo cupo dell'uomo, ci doveva essere qualcosa dietro.

Intanto, posò una mano sulla barriera. Essa svanì in un attimo.

I paesani cominciarono a compiere i primi passi, un po' incerti.

-Il villaggio è sicuro, vero?- domandò un uomo dalla barba scura.

-Abbiamo eliminato tutte le creature oscure. Siete salvi.- rassicurò la sorella.

-E io non percepisco più Prole Oscura. Il villaggio è salvo.-

L'unico paesano a rimanere nella stanza fu l'uomo che aveva dissolto la barriera.

-Mi chiamo Mathias.- si presentò, ancora serio e sospetto -Mio padre era Wilhelm, il mago di corte di re Maric. E precedente padrone di Shale.- spiegò; il suo tono si faceva sempre più furioso -Quel maledetto golem ci ha portato solo guai. Quando ha ucciso mio padre, mia madre ha deciso di vendere la sua verga. E deve aver dato di proposito la parola d'ordine errata, per non risvegliarla più.-

Sora impallidì, e anche i suoi due amici.

-U-ucciso?!-

-Le sue ossa erano talmente rotte che mia madre a stento lo riconosceva. E ha trovato Shale nello stesso modo in cui l'avete vista ora.-

-Quindi il golem è difettoso?- intervenne Morrigan, interessata all'argomento.

Le deduzioni di Wynne si stavano rivelando fondate.

-E chi lo sa? Mio padre era il suo padrone e lo ha ucciso comunque! Secondo voi è normale?-

In effetti, quello era un comportamento sospetto: un golem, a quanto pare, doveva essere al servizio di colui che brandiva la sua verga di controllo. Non doveva ribellarsi.

-Allora, la verga ha qualcosa che non va o è il golem stesso a essere difettoso.- ripeté Wynne, seria ed ancora sospettosa.

-Ascoltate, se non volete fare la stessa fine di mio padre, vi consiglierei di lasciar perdere Shale.-

-Sono d'accordo con Mathias. Se il golem è difettoso, può rivelarsi pericoloso per noi. Forse è meglio lasciarlo così.-

-Ma non avevamo detto che sarebbe stato utile contro i Prole Oscura?- fece notare Pippo.

Anche a lui il racconto di Mathias aveva incusso timore. Ma, in qualche modo, sembrava ancora fiducioso nel golem.

-Se riusciamo a risvegliarlo, cercheremo di indirizzare i suoi pugni ai Prole Oscura.-

-E poi, se dovesse perdere il controllo, il nostro qunari può fermarlo. È così forte da tenere testa persino a un ogre.-

Ancora una volta, Sora aveva parlato prima di riflettere.

Sten, sentendosi trascinato nel discorso, si imbarazzò e si innervosì nello stesso momento.

Mathias diede una rapida occhiata al qunari, un po' inquieto.

-Beh... se mi assicurate che quel qunari ancora non ha cercato di uccidervi... beh, presumo che possiate cavarvela con un golem...- rifletté.

Parlando, si era calmato; ma qualcosa sembrava comunque turbarlo.

-D'accordo. Vi dirò la vera parola d'ordine, ma prima voglio chiedervi un favore.-

Un favore per un favore. Ormai era diventata una consuetudine.

-Quando i Prole Oscura e le creature oscure sono spuntate qui nel villaggio, ci siamo rifugiati qui. Ma mia figlia Amalia è scesa nei piani inferiori, verso il laboratorio di mio padre. Ancora non è tornata, e sono preoccupato. Per favore, vorrei che me la riportiate indietro sana e salva.-

-Perché non ci andate voi stesso?- ribatté Morrigan, acida -Dopotutto, la figlia è vostra.-

Mathias assunse uno sguardo offeso.

-Credete che non ci abbia già provato?- fece notare -Mio padre ha messo delle difese magiche, che non riesco ad eludere. Non so come abbia fatto mia figlia a superarle. Non ve lo chiederei, se non fosse importante...-

-Non temete, troveremo vostra figlia.- tagliò corto Sora, accettando senza indugi.

Aveva di nuovo preso una decisione senza consultare i compagni.

Ma non poteva tirarsi indietro, al pensiero di una bambina in pericolo.

Se non avesse accettato lui, lo avrebbe fatto Alistair.

Forse i suoi poteri da templare sarebbero risultati utili contro le difese magiche. O il Keyblade di Sora.

-Se ci riusciamo... ecco...- Alistair si grattò una guancia, imbarazzato -Potremo avere un assaggio della birra che state fermentando qui?-

Sentì due colpi sulla testa: erano stati i bastoni di Wynne e Morrigan.

“Ti sembra il momento di pensare alla birra?!” gli avevano comunicato, senza l'uso della parola.

Mathias, invece, si mise a ridere.

-Beh, perché no? La mistura di mio padre è una delle migliori del Ferelden. Sarò ben lieto di farvela assaggiare.-

L'accordo era stato stipulato.

Sten soffiò dal naso.

-Bah, un'altra perdita di tempo.- borbottò; la sua enorme mole si allontanò dal gruppo.

-Ehi, dove vai?- domandò Alistair.

-Se volete perdere altro tempo, fate pure. Io vi aspetto fuori.-

Non volle ascoltare obiezioni: si diresse verso le scale, per tornare in paese.

-Almeno, se dovessi percepire altri Prole Oscura, lui proteggerà l'entrata.- volle far notare Alistair, per rassicurare Mathias.

-Ma non può stare lì da solo.- notò Leliana -Qualcuno deve restare con lui.-

-Figurarsi.- commentò Morrigan -Quello evita tutti noi.-

-Beh, non tutti.- ricordò Pippo; infatti, si chinò sul mabari -Ehi, cucciolo, vorresti tener compagnia a Sten?-

Un abbaio fu la risposta affermativa.

Anche il mabari si allontanò dal gruppo.

-Forse il qunari non ha tutti i torti.- commentò Morrigan -Voglio dire... sul serio? Solo recuperare una ragazzina?-

-Hai dimenticato delle difese magiche?- ricordò Alistair.

Wynne, improvvisamente, si fece inquieta: guardò verso la porta che li avrebbe condotti ai piani inferiori.

-Ho l'impressione che non sarà solo quello...- mormorò, facendosi sentire solo dalla strega -Sto percependo qualcosa...-

Anche Morrigan si insospettì.

-Lo sento anch'io. Un demone?-

-Temo di sì. Spero solo che la piccola sia ancora salva.-

-D-demoni...?-

Le due maghe si accorsero troppo tardi della presenza di Paperino. Aveva ascoltato la loro conversazione.

Naturalmente, dopo Connor ed Uldred, non poteva non avere brutti ricordi sui demoni.

Negare era impossibile, ormai.

-I-io... resto qui...!- balbettò, indietreggiando.

Morrigan sospirò, scuotendo la testa.

-Che mammoletta...-

-Io, invece, vado!- decise Sora, determinato. Nemmeno lui aveva dei bei ricordi sui demoni, ma c'era in mezzo la vita di una bambina. Non poteva tirarsi indietro.

Infatti, si stava già dirigendo verso le scale.

-Anche io vorrei rimanere...- aggiunse Pippo, anche lui intimorito all'idea di affrontare un altro demone -Ma non me la sento di lasciare Sora da solo...-

-Tranquillo, vado io con lui.- si offrì Alistair, facendo l'occhiolino.

-E questo non è molto confortante...- commentò, sarcastica, Morrigan.

Alistair mostrò un po' di lingua, nell'istante in cui lei gli ebbe voltato le spalle.

Leliana, Paperino e Pippo rimasero con Mathias; tra le altre cose, per ottenere qualche informazione in più su Shale.

Sora, Alistair, Wynne e Morrigan si diressero verso l'unica entrata lì presente: Amalia doveva averla attraversata in un attimo di paura, proprio quando Mathias aveva eretto la barriera per proteggere tutti dai Prole Oscura ed Heartless.

Sora si strinse di nuovo nel mantello, una volta attraversata quell'entrata: la temperatura era scesa drasticamente.

Era una grotta.

Non c'erano candele, ad illuminarla, ma cristalli, che spuntavano dalle rocce.

Sora li ammirò uno per uno, con gli occhi che brillavano. La loro luce era magnetica.

-Beh, di certo non biasimo il signor mago per aver scelto proprio questo, come luogo di lavoro.- commentò, allungando una mano verso un cristallo -È così... bello...-

Ne toccò uno, piccolo ed arancione: era stranamente caldo. Era una sensazione piacevole, che faceva contrasto con il freddo della grotta.

Avrebbe tanto voluto portarselo via, come fonte privata di calore. Ma era ben incastonato nella roccia.

Stava quasi pensando di chiedere ad Alistair di prenderlo.

Ma lui aveva la mente altrove.

-Mathias ha parlato di difese magiche...- ricordò Alistair, sospetto -Stiamo scendendo da poco, ma ancora non ho visto barriere... che Amalia le abbia eluse tutte?-

Sotto i suoi piedi, tuttavia, spuntò del fumo.

Intuendo un pericolo, scattò all'indietro, intimando il ragazzo e le due maghe a non avanzare oltre.

Delle creature deformi emersero dal terreno: la loro pelle era grigia e rugosa, il torace era squarciato, con le costole che spuntavano.

-Perché non chiudi quella bocca?!- rimproverò Morrigan, impugnando il proprio bastone.

-E poi sono io il signor Boccalarga...- aggiunse Sora, sarcastico.

Alistair era sconvolto, ma non dai rimproveri.

-Dei wraith?! Qui?!- si stupì Wynne.

-Cosa sono i wraith?!-

-Prima combattiamo, poi le spiegazioni, ragazzino!- tagliò corto Alistair, sguainando già la spada.

Sei wraith circondarono il gruppo di quattro.

-Lasciateli a noi!- esclamò Morrigan, rivolta a Sora ed Alistair -Voi due raggiungete la mocciosa!-

-No! O tutti o nessuno!- protestò Sora.

Ma le due maghe avevano già iniziato a combattere: le creature barcollavano, alle loro magie.

-I wraith sono immuni ai colpi di spada!- spiegò Wynne -Noi abbiamo più possibilità.-

Un wraith, però, si era messo tra i due Custodi e la strada che conduceva ad Amalia.

E stava già alzando una mano.

Sora era paralizzato dalla sorpresa. Restò immobile, con gli occhi blu fissi su quella mano.

-Sora!-

Alistair gli fece da scudo, ma con il corpo.

Sperava di poter sferrare una scarica di lyrium, ma non era stato abbastanza veloce.

Ricevette un colpo ingente alla testa, che lo scaraventò verso il muro.

Batté il cranio contro una roccia.

-Al!- esclamò Sora, preoccupato.

Il colpo aveva quasi tramortito il Custode Grigio.

Ma stava comunque alzando la punta della spada verso il wraith, che si stava avvicinando a lui.

Wynne, però, aveva spiegato che erano immuni alla spada.

Le due maghe erano sole contro cinque wraith. Non potevano aiutarli.

Sora non poteva rimanere fermo.

Strinse la presa sul Keyblade e si mise tra Alistair ed il wraith, determinato.

La punta del Keyblade si illuminò -Fire!-

Una sfera infuocata colpì il wraith in pieno petto. E poiché scagliato a breve distanza, provocò un impatto tale da far volare il wraith in aria, dall'altra parte della grotta.

Alistair, per fortuna, non aveva perduto i sensi.

Fu sorpreso di vedere Sora usare la magia. Lui stesso aveva affermato di ricorrere poco alla magia.

Solitamente, combatteva con il Keyblade.

-Stai bene, Al?-

-Ah... lo sentirò per un po'... Per fortuna che ho la testa dura.-

Alistair, infatti, continuava a tenere la mano dietro la nuca. Per fortuna, non era ferito.

-Ti devo un favore, ragazzino.-

Morrigan e Wynne erano troppo impegnate con il resto dei wraith, per accorgersi dei due Custodi.

Una saetta da parte della strega fece sparire l'ultimo.

-Siete ancora qui?!- si sorprese, voltandosi verso i due ragazzi -Non vi avevamo detto di raggiungere la mocciosa?-

-Un wraith ci ha aggrediti. Sora mi ha salvato.-

Anche Wynne sapeva che il ragazzo conosceva un po' di magia basilare. La spiegazione di Alistair non la sorprese.

-È incredibile, comunque, che dei wraith siano qui...- aggiunse Alistair, incuriosito -Raccontano che fanno la guardia all'Urna delle Sacre Ceneri...-

-La stessa Urna delle Sacre Ceneri che dovremo cercare per Arle Eamon?-

-Proprio quella, Sora.-

Sora rabbrividì al pensiero di ritrovare quelle creature. Erano persino più orrende dei Prole Oscura.

-In genere, i wraith sono gli spiriti dei discepoli di Andraste, che vegliano sull'Urna delle Sacre Ceneri...- spiegò Wynne -Ma possono essere anche spiriti di persone il cui corpo è stato carbonizzato, o spiriti dell'Oblio. Quando siamo vicini ad un punto con il Velo sottile, può capitare che si manifestino con queste fattezze.-

“Non come demoni, insomma.” pensò Sora.

-Non sono sorpresa che Wilhelm li abbia voluti usare come difesa.-

Sora era sempre più pallido: Prole Oscura, demoni, ora anche i wraith. Quel mondo era pieno di misteri e pericoli.

-Rilassati, ragazzino, ci siamo qui noi a proteggerti!- assicurò Alistair, passando la mano sui suoi capelli, arruffandoli; era come se avesse percepito i suoi pensieri.

Ma Sora non stava pensando a se stesso: stava pensando alla possibile reazione di Paperino.

E lui già impallidiva al solo parlare dei demoni.

Morrigan indicò qualcosa in avanti, con il bastone.

-Credo che siamo quasi arrivati.-

C'era un'entrata senza porta: oltre, si poteva notare una stanza ampia.

Qualcosa si stava muovendo: due figure.

Quella più grande stava rincorrendo quella più piccola.

-Deve essere Amalia.- dedusse Sora.

Senza riflettere, si mise a correre.

-Ehi!- esclamò, attirando l'attenzione a sé.

-Sora, aspetta!-

C'era qualcosa che copriva l'entrata: una specie di velo giallo.

Wynne aveva allungato una mano, per fermarlo.

Inaspettatamente, Sora superò quella barriera senza problemi.

Ciò la insospettì: non era una barriera per respingere esseri umani.

Si domandò il suo effettivo utilizzo: era come se volesse tenere qualcosa all'interno.

Ma cosa?

Sora era ormai dentro la stanza.

-Ehi, ciao.- salutò, sorridendo -Sei tu Amalia?-

Le figure che avevano scorto in lontananza erano una bambina ed un gatto. Si fermarono, appena notarono il ragazzo.

Si notavano alcuni tratti di Mathias, nel volto della bambina. Come i capelli biondi raccolti in due trecce.

Non sembrava affatto sorpresa o spaventata dall'ospite improvviso.

-Ciao. Sei venuto a giocare con noi?-

Il suo sorriso era dolce ed innocente.

Sora inclinò la testa, confuso.

-“Noi”?-

-Con me e la micia, ovviamente.-

Anche Alistair, Morrigan e Wynne si unirono al ragazzo.

Amalia non era da sola, a quanto pare: c'era davvero un gatto. Il manto era arancione.

Tuttavia, c'era qualcosa di strano, e le due maghe lo avevano percepito subito: i suoi occhi erano viola lucenti. Quel gatto non era normale.

-Piccola, ci manda tuo padre.- prese la parola Wynne, rassicurante -Vuole che ti riportiamo da lui.-

Le aveva persino porto una mano. Ma la bambina scosse la testa, indietreggiando di un passo.

-No, non posso. La micia non può lasciare questo posto.- spiegò, diffidente -Se la abbandono, rimarrà da sola e io non voglio lasciarla da sola!-

Il gatto si strusciò contro le sue gambe, facendo le fusa.

-Sei davvero una brava bambina, Amalia.- sibilò; il suo tono era piatto, ma nello stesso tempo, ammaliante -Mi spezzerebbe il cuore, separarmi da te.-

Sora e Alistair spalancarono le loro bocche, dalla sorpresa.

-Il gatto parla?!- esclamò il secondo, sgomento.

Non era la prima volta che Sora incontrava un animale parlante; ma non si aspettava di incontrare una creatura simile anche in quel mondo.

-Sì, è questo che la rende speciale. Giusto, micia?-

Anche Wynne e Morrigan erano sorprese, ma non come i due ragazzi: si guardarono l'un l'altra, con aria sospetta.

-Stavamo per fare il gioco degli indovinelli. Volete unirvi a noi? È più divertente con più persone.-

La bambina non sospettava nulla. O era un'ingenua o era sotto un incantesimo.

Il principale soggetto di allarme delle due maghe era ovviamente il gatto.

Gli occhi viola, poi la sua capacità di parlare... non era un gatto qualsiasi.

Forse non era nemmeno un gatto.

-Puoi scusarci un attimo, piccola?- disse Wynne, nello stesso tempo mettendo una mano sulla spalla di Sora, invitandolo a voltarsi verso di lei. Morrigan fece la stessa cosa con Alistair.

-Va bene. Iniziamo noi, intanto.-

I due Custodi e le due maghe si erano chiusi quasi a formazione testuggine.

-Vi siete accorti che quello non è un gatto normale, vero?- iniziò Morrigan, seria.

-No! Sul serio?!- ironizzò Alistair, fingendosi sorpreso -E io pensavo che il Ferelden fosse pieno di gatti parlanti!-

Ricevette una bastonata sulla testa, da parte della giovane strega.

-Sospettiamo si tratti di un demone.- riprese Wynne, alludendo a se stessa e Morrigan -E non mi sorprenderebbe che abbia incantato quella piccina...-

Sora sospirò.

-Demoni?! Perché deve sempre trattarsi di demoni?!-

Era una fortuna, allora, che Paperino non si fosse unito a loro. Sia per i wraith che per il demone.

-Avrà qualcosa in mente. E temo coinvolga la piccola. Dobbiamo farlo parlare.-

-E probabilmente vorrà proporci un accordo.- aggiunse Morrigan, sospetta.

Amalia si era seduta per terra. Persino il gatto si era messo seduto.

-Scusatemi...-

Sia la bambina che il gatto si voltarono, nel sentire la voce della strega.

-Ora vogliamo essere noi a proporvi un gioco...- iniziò, con le braccia incrociate; il suo sguardo era fisso sul gatto -Si chiama “l'incredibile fuga”.-

Sora ed Alistair si guardarono di nuovo, confusi: cosa intendeva con “incredibile fuga”?

Anche Amalia condivideva la loro perplessità.

-Tu vuoi andartene da qui, vero? A nessuno della tua razza piace restare rinchiusi.-

Il gatto si avvicinò alla strega, ma si mantenne comunque a distanza.

-Purtroppo, non posso lasciare questo posto.- spiegò -Quella barriera mi impedisce di uscire da qui.-

La barriera era dunque una protezione contro i demoni, realizzò Morrigan.

E anche Wynne aveva ragione: non era qualcosa per respingere chi si trovasse all'esterno, ma trattenere chi era all'interno.

-Voi volete la bambina. E io voglio andarmene da qui. Forse possiamo trovare un accordo...-

Era la prova che era un demone. Anche Sora ed Alistair si insospettirono.

-Per tutte le volte in cui ho tentato la fuga, quella barriera continuava a respingermi. Nessun incantesimo sembra poterla distruggere.-

Fissò lo sguardo sul Keyblade.

-Tuttavia... quella chiave farebbe al caso mio.-

Anche Sora osservò di nuovo la sua spada.

Comprese all'istante dove voleva arrivare.

-Fammi indovinare. Vuoi che usi il Keyblade sulla barriera, così sarai libera?-

-Corretto.-

Amalia sorrise di nuovo.

-Evviva! La micia sarà libera!-

Morrigan e Wynne, però, sospettavano ancora qualcosa. Il demone era stato troppo vago.

Non aveva ancora detto la sua condizione. E, basandosi sulle precedenti esperienze, un demone non faceva mai niente per niente.

-In cambio di cosa?- domandò, infatti, Morrigan, seria.

Tutti gli sguardi, quello di Amalia compreso, erano fissi sul gatto.

-La bambina, ovviamente.- fu la risposta.

Era esattamente quello che le due maghe avevano sospettato.

Se era interessato ad impossessarsi di lei, allora questo significava che era una maga, come suo nonno Wilhelm e suo padre Mathias.

Amalia continuava a sorridere: lei non sapeva nulla dei demoni.

Infatti, fraintese le sue parole. Non poteva sapere il verso significato della richiesta del demone.

-Vuoi dire che staremo insieme per sempre?- sperò, infatti -Mi prenderò cura di te, micia! Anche papà ti adorerà!-

-Oh, stai pur certa che staremo insieme per sempre...-

La sua voce era sempre più strana. Più sibilante.

-Sarà bello vedere il mondo dai tuoi occhi, Amalia...-

La sua vera intenzione stava emergendo.

Amalia smise all'istante di sorridere: indietreggiò di un passo, allarmata.

-Micia...? Cosa stai dicendo...? Mi spaventi...-

Stava iniziando a sospettare di quel gatto: il suo tono, prima giocoso ed affettuoso, si era fatto minaccioso.

-Allora, ragazzo, cosa aspetti? Distruggi quella barriera!-

Sora protestò.

-No!- disse, infatti -Non pensi a Amalia? Cosa le accadrà? E suo padre? Sospetterà che non è sua figlia!-

-Voi umani guardate solo quello che volete guardare. E lui vedrà solo sua figlia Amalia, non vedrà me.-

-Visto, Sora? Non le accadrà nulla.- aggiunse Morrigan, indifferente, ma ancora con le braccia incrociate.

La sua reazione insospettì persino Wynne.

-Quindi, cosa aspetti? Fa' come ti ha detto. Usa il tuo Keyblade su quella barriera.-

Alistair volle dire la sua.

-Ragazzino, non vorrai mica farlo, vero? Non ricordi cosa è successo a Connor?-

Ma lo sguardo di Sora era fisso sugli occhi gialli di Morrigan: senza farsi vedere dal gatto, gli aveva fatto l'occhiolino. E poi, sempre con gli occhi, aveva indicato il gatto stesso.

Il messaggio era chiaro.

Sora diede la conferma con un cenno della testa.

Infatti, puntò la spada contro la barriera.

-No! Non voglio che si impossessi di me!- esclamò Amalia, sempre più spaventata -Voglio il mio papà!-

Stava per scappare, quando Sora si voltò all'improvviso: il Keyblade non era più puntato verso la barriera, ma verso il gatto.

Fu colto di sorpresa da un raggio di luce.

-Micia!-

Aveva scoperto le sue vere intenzioni, ma si preoccupò comunque.

Il gatto rotolò pochi metri da loro. Il suo corpo si era illuminato, divenendo più grande, e con una forma che non era affatto quella di un gatto.

La bambina urlò, non appena la luce svanì: pelle viola, forme femminili, grandi corna nere.

Un demone del desiderio.

-Scappa, Amalia!- suggerì Sora, pronto a combattere, come il resto dei suoi compagni.

Amalia non esitò. Era sempre più vicina alla barriera.

-Andiamo con lei!- decise Wynne, indicando anche Morrigan.

-No! Lei è mia!- sibilò il demone, scattando in avanti, rabbioso.

Alistair e Sora si misero in mezzo, determinati. Anche Morrigan e Wynne avevano già i propri bastoni in mano.

Amalia aveva superato la barriera. Era fuori dalla portata del demone.

-MALEDETTI!- esclamò, scatenando una piccola bufera.

Alistair mosse una mano appena in tempo: la bufera cessò un istante prima che li colpisse tutti e quattro.

La maga e la strega si lanciarono all'inseguimento di Amalia, per proteggerla da eventuali wraith.

Alistair e Sora potevano cavarsela da soli: quel demone non sembrava molto forte.

Impugnarono le proprie spade e combatterono contro il demone.

Amalia correva veloce, dalla paura.

Le due maghe quasi faticarono a stare al passo con lei.

-Papà!-

Leliana, Paperino e Pippo erano ancora con Mathias.

Per tutto il tempo, nonostante le piacevoli conversazioni con i tre forestieri, non aveva fatto altro che preoccuparsi per la figlia.

Si illuminò a sentire la sua voce.

-Amalia!-

I due si abbracciarono subito.

La bambina era chiaramente terrorizzata, ma, almeno, era illesa e salva.

-Papà! Ho avuto tanta paura!-

Raccontò del suo incontro con il gatto, alla fine rivelatosi un demone.

-Dove sono il Custode Grigio e il ragazzo con i capelli a punta?-

Sora e Alistair non erano con Wynne e Morrigan. Erano rimasti indietro ad affrontare il demone.

Paperino e Pippo subito si preoccuparono per Sora.

-Pippo! Andiamo subito da Sora!-

-Ma Paperino...!-

-Noi ce ne stiamo qui fermi mentre lui affronta un demone! Forse siamo ancora in tempo!-

-Tranquillo, tutto risolto.-

Paperino aveva già sfoderato il suo scettro, quando i due Custodi fecero la loro apparizione.

-Co-cosa?!-

Ancora sgomento, scattò verso di loro, colpendo entrambi con lo scettro.

-Mi avete fatto preoccupare, malandrini!- rimproverò -Affrontare un demone da soli!-

-Ahi! Beh, confesso che in alcuni momenti me la sono vista davvero brutta.- raccontò Alistair, massaggiandosi la parte colpita dal papero; diede un colpetto sulla testa di Sora -Ma per fortuna questo qua mi ha tirato fuori dai guai. Dovevate vedere come ha combattuto, una vera furia.-

Paperino fissò l'amico, che rispose con un sorriso a trentadue denti, per rassicurarlo.

Sospirò, rassegnato: almeno era salvo. Quello era importante.

-Oh, beh, tanto lo sapevo che ve la sareste cavati...- disse, incrociando le braccia e guardando da un'altra parte, per non mostrare il suo orgoglio.

Morrigan ridacchiò.

-Eri davvero fiducioso?- derise, in modo leggero -Ma se un istante hai detto di pronto ad affrontare un demone per salvare Sora?-

Quell'affermazione stupì Sora. Un po' anche il resto dei presenti.

-Davvero avresti affrontato un demone per me?- domandò il ragazzo, sorpreso.

Ormai la maschera era calata. Era inutile negare.

Per i suoi amici, Paperino avrebbe affrontato le sue paure peggiori.

Aggrottò le sopracciglia e batté una zampa per terra.

-Che domande, Sora! Certo che lo avrei fatto!-

Anche Pippo si unì alle risatine di Morrigan.

-Allora non hai così paura come affermi.- fece notare.

-Ah, pfui!-

Amalia non aveva idea di cosa i forestieri stessero parlando, ma anche lei rise.

Mathias, invece, era confuso.

Si schiarì la voce, attirando l'attenzione.

-Non so come esprimervi la mia gratitudine per aver salvato mia figlia.- disse, infatti.

-Dovere.- rispose Alistair stringendogli la mano.

-Siamo contenti che Amalia sia tornata da voi sana e salva.- aggiunse Sora; si rivolse alla bambina -E la prossima volta, guardati dagli animali parlanti.-

-Disse il ragazzo in compagnia di un papero e un cane parlanti...-

Alistair non aveva tutti i torti.

Sora rivolse uno sguardo ai suoi due amici: la prima volta in cui li aveva incontrati, in effetti, non aveva nascosto i suoi sospetti ed il suo stupore. Non aveva mai incontrato animali parlanti.

Dal loro incontro, però, aveva visto cose ancora più strane: alcune innocue, altre pericolose.

Amalia non sapeva nulla dei demoni: quella esperienza l'avrebbe senz'altro incuriosita sull'argomento.

-Shale è vostra, come promesso.- riprese Mathias -Le parole per attivarla sono “Dulen Harn”.-

-“Dulen harn”.- ripeté Pippo, mettendosi due dita sulle tempie -Me lo metto qua...-

-Vi auguro buona fortuna per la vostra missione. Se siete riusciti a sconfiggere un demone, sono sicuro che ce la farete anche con i Prole Oscura.-

Sora fece un passo in avanti, determinato.

-Non temete.- assicurò, con il suo sorriso a trentadue denti ed il pugno chiuso -Con Shale nessuno ci fermerà.-

-Spero davvero tanto che non farete la fine di mio padre. Mi peserebbe sulla coscienza.-

Quelle parole non erano confortanti, tantomeno di incoraggiamento. Ma valeva tentare.

Sten, come aveva promesso, era rimasto di fronte all'entrata. E il mabari stava sonnecchiando vicino a lui.

Per fortuna, non erano apparsi altri Prole Oscura o Heartless, in quegli istanti.

Honnleath era definitivamente salva.

-Ce l'avete fatta, alla fine...- borbottò il qunari.

-E abbiamo le parole giuste!- esultò Pippo, mostrando nuovamente la verga.

-E adesso, risvegliamo il golem.- annunciò Alistair.

-Anche se non credo sia una buona idea...- commentò Wynne, ancora scettica.

Il gruppo, di nuovo, si approcciò a quello che apparentemente sembrava una statua.

Pippo si avvicinò, con passo sicuro.

Il mabari camminava accanto a lui, sicuro.

Gli altri, invece, avevano deciso di tenersi a distanza: se il golem avesse reagito in modo violento come temeva Mathias, almeno Pippo sarebbe riuscito a salvarsi, grazie allo scudo. Ma lo scettro di Paperino ed i bastoni di Morrigan e Wynne erano pronti per ogni evenienza.

La verga fu nuovamente puntata in avanti.

-Dulen Harn!-

Per i primi secondi, niente.

Qualcosa si illuminò, sul volto del golem: i solchi erano davvero gli occhi e la bocca.

Le dita iniziarono a muoversi. Poi la testa.

Le braccia si abbassarono, ed il busto si eresse.

Erano tutti stupiti, arretrando di un passo.

-Ah! Che bello scrocchiare di nuovo le pietre!-

Rimase ferma dove era, senza compiere altri passi o movimenti.

Sembrava perfettamente calma. Non una furia come aveva raccontato Mathias. Forse non era difettosa.

Paperino tirò la stoffa della casacca di Sora.

-P-p-p-p-p-p... PARLA...!- balbettò, impallidendo.

Anche il ragazzo non sapeva cosa dire: esseri simili era abituato ad averli come avversari, non come probabili alleati.

E l'unico essere di pietra che aveva incontrato era Lithos, nel Monte Olimpo. Ma non aveva la stessa razionalità che stava mostrando Shale.

-Sono rimasta bloccata qui per tanti, tanti anni, solo osservando gli abitanti e subire le defecazioni di quei maledetti volatili...- raccontò, rivelando il proprio genere -Ma speravo che sarebbe venuto il giorno in cui qualcuno avrebbe trovato la verga di controllo.-

Fissò Pippo. Era logico che ne era rimasta perplessa.

-E... che bestia strana sarebbe, esso...?-

Nonostante lo stupore iniziale, Pippo sorrise sereno e tranquillo.

-Buona giornata a te, Shale. Io sono Pippo.-

-Pippo? Che razza di nome...-

Si guardò intorno, come per cercare qualcosa.

-Ci siete solo voi? Dove sono gli abitanti, sono tutti morti?-

Pippo si grattò la testa.

-Beh... no. Credo siano tutti nelle loro case.-

-Ho visto le creature oscure.- parlava dei Prole Oscura e degli Heartless -Speravo li avessero uccisi. Beh, peccato. Mi stavo abituando al silenzio.-

Sora si voltò verso Alistair coprendo il lato della bocca rivolto verso Shale.

-Ehm... parole inquietanti a parte, non sembra pericolosa.- sussurrò.

-Nemmeno a me. Avrebbe attaccato subito Pippo. Forse possiamo fidarci.-

-E ora, dimmi, strana bestia.- riprese Shale -Mi hai risvegliato. E hai la verga di controllo. Hai ordini per me? Il mio precedente padrone ne aveva sempre uno. “Golem, vai a prendere la sedia.”, “Golem, uccidi quel bandito”, “Golem, sono stanco di camminare. Tirami su.”. Sempre ordini. Ha osato persino abbassarmi per adattarmi alle porte della sua casa! E sua moglie non poteva sopportarmi. Mi lanciava di tutto, insultandomi.-

-Ho una vaga idea del perché abbia ucciso il suo padrone. Anche se lo trovo inverosimile, visto che non dovrebbe avere sentimenti...- riprese Alistair, parlando a Sora.

Questi annuì, anche lui dello stesso pensiero.

Pippo si grattò la testa, come per pensare: Shale gli aveva chiesto se aveva ordini.

Come capitano delle guardie, era sua consuetudine avere sempre ordini.

-Oh, sì! Puoi camminare di là?-

Un ordine semplice. E non esigente.

Ma Shale era rimasta immobile.

-Mi... hai sentito? O sei ancora bloccata con le gambe?-

-Ho sentito benissimo la strana bestia.- puntualizzò il golem -Ma non ne sento il bisogno.-

Morrigan incrociò le braccia.

-Questo sì che è interessante...-

Anche Wynne si insospettì. Ebbe il coraggio di fare un passo avanti, accanto a Pippo.

-Strano. I golem dovrebbero eseguire gli ordini di chi porta la verga di controllo.-

-Eppure, io non sento niente.-

Il gruppo di forestieri, incuriositi, si riunirono in cerchio, parlando tra di loro.

-Forse la verga è rotta.- ipotizzò Leliana.

-Impossibile. Altrimenti il golem non si sarebbe risvegliato alla parola d'ordine.- fece notare Morrigan.

-Dobbiamo preoccuparci?- Paperino era sempre più pallido ed allarmato al pensiero di un golem che non seguiva gli ordini.

-Ad ogni modo...- la voce di Shale attirò di nuovo l'attenzione -Vuol dire che sono libera? Che posso andare dove voglio? Ma dove? Non ho memoria del mio passato. E non so dove andare. Mi manca quello che si definisce... uno scopo.-

-Senza contare che un golem in libertà potrebbe destare qualche inquietudine...- mormorò Wynne, riflessiva -E il Ferelden è già abbastanza teso per il Flagello e gli Heartless...-

Sora ed Alistair si scambiarono di nuovo un'occhiata. Di nuovo, stavano pensando alla stessa cosa.

Anche loro si fecero avanti, raggiungendo Pippo e Wynne.

-In realtà, Shale...- iniziò Sora -Ci serve il tuo aiuto.-

Il volto privo di espressione del golem mostrò un accenno di interesse.

-Il mio amico Alistair è un Custode Grigio.-

Di nuovo, Sora aveva rivelato ad una persona appena incontrata la vera natura di Alistair.

-E stiamo radunando un esercito per affrontare i Prole Oscura e gli Heartless. Gli serve tutto l'aiuto possibile.-

-E dobbiamo girare per tutto il Ferelden.- tagliò corto Alistair -Subiamo continue aggressioni, sia da banditi che dai Prole Oscura e Heartless. Con te in squadra, avremo più possibilità contro di loro. Dopo tanti anni bloccata in questo villaggio, immagino tu senta il bisogno di... come dire... scrocchiare le pietre.-

Shale si osservò le grandi mani di pietra. Le chiuse e le aprì un paio di volte.

-Senza contare che dovremo andare anche ad Orzammar, per reclutare i nani. Da quello che so, i golem sono stati creati proprio dai nani. Magari scoprirai qualcosa sul tuo passato.-

Poco prima aveva affermato di non avere ricordi del suo passato, escludendo i ricordi sul mago Wilhelm, quindi nemmeno uno scopo di vita.

Ma quei due ragazzi gliene avevano appena proposti due: combattere contro Prole Oscura ed Heartless e scoprire le sue origini, una volta recatasi ad Orzammar.

-Una proposta allettante.- commentò, interessata -Mi manca spaccare le teste, in effetti. D'accordo, verrò con voi.-

Un altro membro era entrato nel gruppo dei due Custodi.

-Con te in squadra saremo imbattibili.- esultò Sora, ottimista.

-D'accordo, ma quello dobbiamo portarcelo dietro?-

Il dito del golem stava puntando verso Paperino.

Questi sobbalzò, quando lo notò.

-Quack!- esclamò.

-Non mi riempirà di guano, vero? Guardate come mi hanno conciata quei piccioni!-

In effetti, il suo corpo era quasi ricoperto di varie macchie bianche.

Non erano disegni naniche come avevano pensato i due Custodi e anche Pippo.

Sora volle rassicurarla con un sorriso.

-Tranquilla, Paperino è un papero educato.- spiegò, sereno -Ti prometto che farà il bravo.-

-Principalmente perché starò già io a cinque metri di distanza da lei...- mormorò Paperino, a bassa voce, quasi sudando freddo.

Shale rimase in silenzio, fissando il papero mago.

-Va bene. Ma tenetelo comunque lontano da me.-

Accompagnati dal silenzio, lasciarono il villaggio di Honnleath.

Sora, Paperino, Pippo e Alistair aprivano il gruppo. Sten e Shale lo chiudevano.

Erano alti quasi uguali, a vederli l'uno accanto all'altra.

-Il nostro gruppo si fa più interessante.- notò il Custode Grigio -Tre forestieri, un Custode Grigio, un'eretica, una maga del Circolo, una sorella della Chiesa, un qunari e ora anche un golem. Mancano solo un elfo e un nano e siamo al completo.-

-Beh, più siamo, meglio è.- commentò Sora, mettendosi le mani dietro la nuca -Trovo un'avventura più divertente, quando siamo in tanti.-

-E ci aiutano nelle aggressioni.-

Erano lontani, quando udirono un urlo collettivo provenire da Honnleath.

-Gli abitanti sono di nuovo in pericolo?- domandò Shale, fermandosi e voltandosi indietro -Dovremo tornare indietro?-

Non era un urlo di pericolo: era un urlo di giubilo.

E sapevano tutti perché.

-Proprio non vedevano l'ora di sbarazzarsi del golem, eh?- osservò Morrigan, quasi divertita.

A giudicare da come Mathias aveva parlato di Shale, incuteva timore in tutti gli abitanti. Con o senza verga, temevano si sarebbe risvegliata per far fare a loro quello che aveva fatto al suo padrone.

Ora non dovevano più avere paura.

Il golem sarebbe stato un problema del Custode Grigio, da quel momento in avanti.

-Spero di tornare qui, dopo il Flagello.- sperò Alistair, asciugandosi un lato della bocca -Quella birra era davvero ottima. Dovevo chiedere di portare via una botte.-

Poco prima di tornare nella piazza del villaggio, infatti, Mathias aveva mantenuto la sua promessa, lasciandogli bere un boccale della birra del padre. Era ancora ottima, nonostante la prolungata fermentazione.

Dopotutto, era birra fatta da un mago. Poteva averci messo un ingrediente magico per conservare il suo sapore.

-Nemmeno nelle taverne di Denerim la fanno così buona.-

Morrigan sospirò.

-Come fai a pensare alla birra, in momenti come questi...?-

   
 
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