Non era la prima volta che Ganyu vedeva la Yuheng sul loro posto di lavoro. 

Non era indubbiamente la prima volta che la osservava fare il suo puntuale ingresso all’interno del Yuehai, rivolgerle un formale saluto e dirigersi verso il suo ufficio. 

Non era certamente la prima volta che la scorgeva tra i corridoi, impegnata in importanti discussioni amministrative con alcune delle segretarie della Tianquan. O che la vedeva coinvolta in discussioni un po' più accese con la Tianquan stessa.

Ormai la vedeva anche durante le sue brevi pause pranzo. Era divenuto abituale ricevere l'invito da parte della Yuheng a mangiare qualcosa insieme. Carico lavorativo permettendo. 

Ed inoltre, in alcune nottate capitavano di essere le ultime a trattenersi all'interno dell'edificio. E le ultime a congedarsi a vicenda una volta uscite.

Eppure, in quel momento la Yuheng si trovava davanti a lei. Discuteva con Baishi di un incontro programmato per quel pomeriggio con la Tianquan. Il tema, secondo ciò che Ganyu aveva distrattamente colto, era un certo progetto di risanamento delle acque presenti in alcune zone di Liyue, interessate in un recente incidente.

E per l'amore di Rex Lapis.

Nonostante quella non fosse assolutamente la prima volta che la vedeva, Ganyu non riusciva proprio a togliere gli occhi dalla Yuheng.

Filtrava una luce radiosa dalla finestra dell'atrio e Ganyu si chiese come mai non avesse mai notato l'elegante fusione delle sue lunghe code color lavanda con le maniche vaste e preponderanti del vestito. I diversi motivi sparsi qua e là che le donavano un aspetto fermo, ma al contempo delicato e grazioso, come una certa adepti di sua conoscenza. L'ornamento del soprabito che completava quei morbidi componimenti. Il fiore bianco posizionato sulla forcina dorata che esaltava decisamente il viola dei suoi attenti e dolci occhi...

«Ganyu? Hai detto qualcosa?»

«Sì–sì signorina Keqing.» Ganyu si schiarì la gola frettolosamente. «Chiedevo se avessi bisogno che io avvertissi la signora Tianquan personalmente. Del cambio di programma, da quanto ho potuto capire.»

«Oh, non preoccuparti. Ci sta già pensando Baishi. Ad ogni modo ti ringrazio di esserti interessata.»

Baishi si era infatti allontanata da poco. Lei e la Yuheng erano sole ora. E un'improvvisa voglia di schiaffeggiarsi in fronte la inondó forte come la vergogna che sommerse Ganyu in quel preciso istante. Non poteva permettersi di distrarsi ancora in un momento simile. Non più!

«Torno nel mio ufficio allora. Se hai bisogno di qualsiasi cosa mi trovi lì.»

«Certo, signorina Keqing.»

Keqing si diresse verso la sua meta, ma cambiò repentinamente idea, rivolgendosi di nuovo a Ganyu. I suoi occhi la stavano ingannando o quello era veramente un sorriso genuino e un po'... imbarazzato?

«Uh… Volevo chiedertelo da un po' di tempo in realtà. A dirla tutta non so perché non te l'abbia detto prima ma… Keqing– Keqing è abbastanza. Senza il 'signorina'.»

«Ah-oh. D'accordo… Keqing.»

La Yuheng la salutó con un altro gentile sorriso. Ma fu il suono riecheggiante dei suoi tacchi a risvegliare del tutto Ganyu dallo stato di trance in cui non si accorse minimamente di trovarsi. E come se non bastasse, esaló un respiro liberatorio, rendendosi conto solo in quel momento che era tesa come una corda.

Tuttavia, Ganyu non sapeva che ora Keqing stava schiena contro porta nel suo ufficio. Che le sue orecchie stavano letteralmente andando a fuoco. E che stringeva un pugno sul petto ansimante.

Le aveva… Le aveva davvero appena detto che i suoi occhi erano… dolci?