Fumetti/Cartoni americani > Spider Man
Segui la storia  |       
Autore: Farkas    14/11/2021    4 recensioni
Per salvare la vita di sua zia Peter non ha altra scelta che fare un patto col diavolo. Non deve vendere l'anima, ma il suo matrimonio con MJ che verrà cancellato dalla storia, in modo che Mefisto possa cibarsi dell'infelicità che i due proveranno per l'amore perduto. Peter accetta e ottiene anche che tutto il mondo esclusa MJ scordi la sua identità, mentre lui e la rossa dimenticheranno di aver stipulato il patto. Ma Mefisto, vuole di più. E per ottenerlo fa leva su quello che è forse il sentimento più potente in grado di provare qualunque creatura senziente: l'amore.
Il demone dunque fa un'offerta ulteriore a Mary Jane: se entro un anno riuscirà a riconquistare Peter lui renderà loro il matrimonio, in caso contrario prenderà l'anima della rossa. Ma un uomo d'affari prudente sa che conviene diversificare gli investimenti e quindi Mefisto fa la stessa proposta anche a Felicia, permettendole di ricordare la vera identità di Peter ed eliminando tutti gli impedimenti a una sua storia con lui, garantendole una chance di successo.
Spinte dall'amore entrambe accettano. Chi vincerà questa diabolica scommessa?
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Curt Connors, Felicia Hardy, J. Jonah Jameson, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un nuovo giorno

 

Capitolo 6: Ritorni

 
Quel giorno Peter scese le scale traboccante di energia (diecimila dollari in tasca, possono fare quest’effetto, specie a chi in genere se lo sogna di possedere tale somma).
Zia May stava preparando i pancake, mentre guardava il tg.
“In più ieri notte c’è stata una curiosa serie di furti di condizionatori. Che anche il crimine, voglia essere pronto all’arrivo della bella stagione?” fece in tono scherzoso l’annunciatrice.
-Bah, secondo me i ladri speravano di mettere le mani su qualcosa di meglio, ma poi si sono limitati a quello che era più facile smerciare- commentò Peter sedendosi.
-Oh, andiamo Peter… che puoi capirne tu, di come agiscono i criminali? Fortunatamente, non ci hai mai avuto molto a che fare- rispose May.
Peter riuscì a dissimulare la risata con un colpo di tosse e già che c’era, lo usò per introdurre il discorso: - Senti zia, sono riuscito a mettere da parte un po’ di soldi ultimamente e c’è un appartamento disponibile in città…-.
-Ti trasferirai? - chiese a bruciapelo l’anziana signora.
-Non vorrei che pensassi che ti lascio sola, ma…-.
-Ma ormai sei un adulto. E un fotoreporter dovrebbe vivere in centro, non in periferia. Io me caverò-.
 
 
///////////////////////////////////////////////////
 
Felicia Hardy non era pronta per un’altra giornata di lavoro. Non era riuscita a smettere di pensare a come fosse possibile che non ci fosse più traccia della sua identità. Un paio di volte aveva pensato di telefonargli per chiedere spiegazioni, ma una sorta di pudore l’aveva trattenuta. Era un po’ che non si sentivano e poi la cosa non la riguardava.
Una volta entrata nel quartier generale, raggiunse i colleghi in palestra.
-Ehilà- chiamò. Ma certo non si aspettava che tutti i presenti si voltassero verso di lei, fissandola come se fosse stata una bestia rara.
-Chi sei e come sei entrata?!- abbaiò Misty.
-Eh? – rispose l’albina perplessa.
-Questo è il quartier generale degli Eroi in Vendita. Non sono ammessi estranei! - ringhiò Colleen.
-Se è uno scherzo non fa ridere- fece stizzita l’albina, un attimo prima che l’asiatica partisse all’attacco con la sua katana, gridando: -State attenti! Dev’essere una tipa in gamba, se è riuscita ad infiltrarsi-.
Sia pur incredula l’ex-investigatrice privata, schivò agilmente l’attacco, per poi mettersi a distanza di sicurezza con un salto mortale all’indietro.
-Si può sapere che vi prende? Sono io, Felicia! -.
-Bene. Lo scriveremo sulla tua lapide! – annunciò Paladin, impugnando la pistola.
-Sono la Gatta Nera, deficienti! -.
-Dimostracelo! – ordinò Misty.
 
///////////////////////////////////////////////////
 
Dopo aver fotografato un paio di comizi elettorali, Peter riuscì a liberarsi e a correre a vedere l’appartamento.
Vin pareva un tipo alla mano e la casa per quanto non fosse una reggia era carina. Alla fine l’affare venne concluso.
-Allora, quando ti trasferirai? - chiese il poliziotto.
-Possiamo fare già domani. Non ho molta roba da portarmi. Ora scappo: scusa ma al giornale c’è stato un cambio di dirigente. Sono riuscito a fare bella figura e devo cavalcare l’onda finché posso- rispose il fotografo. Era vero, ma era altrettanto vero che era un’ottima scusa per andare di pattuglia a cercare Minaccia.
 
///////////////////////////////////////////////////
 
Un’ora dopo, Peter raggiunse il Bugle con un nulla di fatto. Il rilevatore era rimasto muto e poteva solo sperare che dipendesse dal fatto che Minaccia non aveva ancora sostituito l’aliante o che avesse deciso di sospendere le sue attività.
-Ehi, Pete. Bennett vuole tutti i fotografi in sala riunioni- lo informò Robbie.
-Se vuole pagare altri diecimila dollari per una foto, non vedo l’ora di ascoltare cosa deve dirci-.
Bennett in effetti voleva una nuova foto, ma il premio stavolta sarebbe stato leggermente inferiore.
-Le mie fonti confermano che il reality show “Cucito su misura” abbia trovato una conduttrice per la stagione che inizierà fra due giorni. La sua identità è segreta… il canale per aumentare la suspense, non dirà nulla fino all’inizio della stagione-.
-E magari per evitare l’imbarazzo, se anche la nuova conduttrice si facesse trovare, in un motel a letto col fidanzato della figlia, com’è successo a quella di prima Julie Clarke. Quanti aveva il ragazzo diciassette? - notò Katie Jow della cronaca rosa.
-Sedici. E gradirei non essere interrotto quando parlò! - fece Bennett fulminando la ragazza con lo sguardo. - Comunque chi riuscirà a portarmi una foto di questa donna misteriosa, riceverà un bonus di duemila dollari! Ovviamente, deve farlo prima che inizi il reality-.
“Coi miei poteri ragneschi, sarà una passeggiata! E certo stavolta, non ci saranno supercriminali di mezzo!”.
Peter pregustava già un facile guadagno e dato che per una volta non era in bolletta sparata, anche il potersi far passare qualche sfizio. Eppure uno che faceva una vita come la sua, avrebbe dovuto sapere che l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.
 
///////////////////////////////////////////////////
 
-Preparati New York! Mary Jane Watson è tornata! - annunciò la rossa, mentre usciva dall’aeroporto.
-Sì, ma nessuno deve saperlo- le ricordò Brett. - Nemmeno la tua famiglia o i tuoi amici… lo sai come sono fatti i paparazzi. I produttori vogliono che l’identità della nuova presentatrice rimanga segreta fino al suo debutto. Soggiornerai in una casa affittata dalla produzione e fino a dopodomani sei pregata di non uscire-.
-E se mi travestissi e usassi un nome in codice? - propose la nipote di Anna.
-Andiamo, cerca di essere realista! - sbuffò l’uomo.
-Sì, hai ragione- borbottò la modella. - Molto meglio fare le cose alla luce del sole. Che vuoi che siano due giorni chiusa in casa? -.
“Non voglio tornare a nascondermi. Mai più. Per nessun motivo”.
 
///////////////////////////////////////////////////
 
-Allora adesso siete convinti? Ecco la mia tessera! – sbottò Felicia dopo essere riuscita a sfuggire ai colpi dei suoi compagni di squadra, abbastanza a lungo da estrarre il documento che attestava la sua appartenenza agli Eroi in Vendita dal portafoglio.
-In effetti è autentica. Ma se non vuoi guai, evita di entrare senza costume e smascherata. Ti ricordo che nessuno sa chi sia la Gatta Nera in realtà- sbuffò Maria, dopo aver esaminato il documento.
-C-cosa? - chiese allibita l’ex-ladra. –Ma… ma è assurdo… mi hanno arrestata! La mia identità è pubblica da anni! -.
-Come quella di Spider-Man, cioè? Forse quelle streghe vudù le hanno fatto qualche incantesimo… delira- notò preoccupata Misty.
-Nessuno è mai riuscito a metterti dentro che io sappia … per curiosità ti sei portata a letto altri supereroi? Spiegherebbe il fenomeno- sbuffò Paladin.- Questa deve avere qualche problema di testa. Si vanta sempre che se non si fosse unita a noi, non saremmo mai riuscita a prenderla e ora dice di essere stata arrestata- aggiunse poi.
-Se è così mandiamola da Strange o da Richards- propose Colleen.
 
///////////////////////////////////////////////////
 
Mary Jane entrò nella tenuta di proprietà della produzione, girando lo sguardo. Enorme, lussuosa e arredata con gusto.
-La villa ha una piscina riscaldata al coperto e sala cinema. La produzione si augura che tu la trovi accettabile-.
-Be’, potrei lasciarmi persuadere a rimanere richiusa qui, anche tre giorni- ridacchiò MJ.
“Normale” forse non era la parola giusta per descrivere la sua vita, ma perlomeno adesso era uno straordinario piacevole. Molto meglio, ville lussuose e piscine al chiuso che bombe zucca, rapimenti e notte insonni a chiedersi se e quando sarebbe tornato. Lasciarlo era stata la scelta giusta. Doveva solo continuare a ripeterselo, fino a quando se ne sarebbe convinta.
 
/////////////////////////////////////////////////////
 
Peter aveva passato due ore a spulciare le varie proprietà di Estrogen Network (il suo primo pensiero alla vista del nome, era stato che Felicia di certo l’avrebbe trovato offensivo per una rete dedicata al pubblico femminile. Il secondo era che chiunque lo avesse scelto, non doveva avere un briciolo di fantasia) * e la sua scelta era ricaduta su quella villa negli Hamptons* sia per la zona, sia per il fatto di essere relativamente isolata, dalle altre ville dei ricconi. Vedendo che c’erano almeno tre gorilla a pattugliare il perimetro, l’eroe fu certo di aver fatto bingo, quindi si sistemò sul ramo di un albero, preparò la macchina fotografica e attese.
 
/////////////////////////////////////////////////////
 
Melanie Daniels, era un’attrice e modella della stessa età di Mary Jane ed anche lei era stata considerata una valida sostituta di Julie Clarke. Il suo agente, venutolo a sapere, l’aveva informata. E scoprire che alla fine le avevano preferito MJ non era stata una bella sorpresa per la mora. Soprattutto, perché l’ultima serie tv in cui aveva avuto un ruolo da protagonista era stata un flop e il film a cui avrebbe dovuto partecipare come co-protagonista era stato rimandato a data da destinarsi dopo la distruzione del set in uno scontro tra la Torcia Umana e Sabertooth.
A quel punto, Melanie aveva telefonato a Jim Masters, un investigatore privato, a cui si era rivolta in passato ogni volta in cui aveva avuto bisogno di trovare qualcosa, che le permettesse di fare le scarpe a chi ostacolava la sua carriera. Per quello però, non c’era tempo, così Jim aveva avuto il compito di trovare un supercriminale a buon mercato, che trovasse MJ e la riempisse di botte, in modo da impedirle di far fronte al contratto, lasciando il posto libero per Melanie.
 
///////////////////////////////////////////////////
 
Quasi un’ora che era appostato sull’albero e quella stramaledetta presentatrice, non si era nemmeno sognata di avvicinarsi a una delle finestre. Certo, avrebbe potuto introdursi nella casa, ma preferiva aspettare ancora un po’. Sarebbe stato difficile spiegare come mai l’Uomo Ragno aveva scattato una foto alla misteriosa diva e tale foto fosse poi stata pubblicata sul Bugle a nome di Peter Parker.
Almeno origliando i discorsi dei bodyguard era stato certo di essere nel posto giusto.
“Che pizza. Cosa non darei per un po’ d’azione” si disse il nipote di Ben. Un attimo dopo, si udì un terribile fracasso e il fotografo, notò che una delle pareti della villa stava crollando.
-Ehi, universo… non per sembrare ingrato, ma com’è che non mi accontenti mai, quando ti chiedo soldi, successo o cose del genere? - borbottò il ragno volteggiando in direzione dell’emergenza, lasciando la fotocamera sul ramo, impostando l’autoscatto perché partisse ogni cinque minuti.
 
/////////////////////////////////////////////////////
 
-Che succede? - chiese allarmata Mary Jane sentendo il rumore.
-Attacco superumano. Si chiuda nella panic room e chiami la polizia e l’Iniziativa! - ordinò una delle guardie del corpo. - Il codice è 616! -.
La rossa obbedì… passando di corsa davanti alla finestra e venendo fotografata.
 
/////////////////////////////////////////////////////
 
Lo sfondamuri era un tipo verde e squamoso, pelato e con gli occhi rossi privi di pupille. Spidey ci mise qualche istante a riconoscerlo: era Basilisk, un tipo che aveva combattuto insieme alla Cosa.
-Ehi, guarda che dubito che lì dentro ci sia Harry Potter… e poi non dovresti stare chiuso nella Camera dei Segreti, fino a che Tom Riddle non ti chiama? -.
Basilisk ringhiò: - Bene, bene! Non solo tiro su diecimila dollari stasera, ma mi vendico di quello che mi ha fatto finire due volte nel magma! -.
-E allora? Mica ti può uccidere -.
-No, ma non è piacevole lo stesso! - abbaiò Basilisk, prima di scagliare i suoi raggi ottici sul ragno. Quest’ultimo schivò abilmente l’attaccò e scagliò il simil-rettile contro il muro con un calcio volante. Purtroppo la parete non resse all’urto e il criminale si trovò scagliato in casa. Un attimo dopo i due si scambiavano supercazzotti, mentre rotolavano sul pavimento. Stufo del corpo a copro, il criminale sbalzò via l’eroe con un raggio ottico e si sollevò in volo in cerca della sua preda.
 
/////////////////////////////////////////////////////
 
MJ era allibita. Con tutti i supereroi di New York, in suo soccorso era arrivato proprio l’ultimo che volesse vedere… o invece era il primo che volesse vedere?
Il destino è proprio beffardo” si disse la rossa. Lo aveva detto di recente in uno dei suoi film… quello in cui il marito la scaricava per la dottoressa indiana, che aveva conosciuto a causa sua.
 
-Ehi, ragno… sappi che presto saranno qui quelli dell’Iniziativa- mormorò accendendo gli altoparlanti.
-Wow, una vera casa infestata! Fanno visite guidate? -.
-Spiritoso. Sono la misteriosa conduttrice e parlo dalla panic room-.
-Piacere. Uomo Ragno. Anche se sembra che tu lo sappia già. Certo che distorcono la voce questi altoparlanti… devono essere l’unica cosa che non costa una fortuna di tutta la casa-.
“Lo so da sempre” pensò tristemente MJ.
-Tanto non devo cantare. Basilisk è nell’ala est della casa-.
“E non importa che rischio corri. Non te andrai, fino a che non sarai certo che siamo tutti fuori pericolo” aggiunse mentalmente la modella.
Spidey notò un estintore e lo afferrò al volo. Poco dopo raggiunse il criminale.
-Chicchirichiiiiii!- urlò.- Che strano… il canto del gallo non è fatale per il basilisco?-. Lo scopo di quella seconda citazione a Harry Potter, non era tanto far arrabbiare il nemico, ma farli alzare la testa. Appena Basilisk ebbe alzato gli occhi, Spider-Man lo inondò di schiuma, accecandolo e impedendogli di usare i suoi raggi ottici. Un attimo dopo gli calò addosso, e dopo averlo tramortito a suon di botte, lo immobilizzò usando la sua ragnatela.
Le sirene si fecero udire proprio in quel momento. Immediatamente, l’eroe dal costume rosso e blu alzò i tacchi, fermandosi solo per recuperare la macchina fotografica. Avrebbe controllato in seguito, se ci fossero foto utilizzabili, anche non della donna misteriosa.
 
/////////////////////////////////////////////////////
 
Mary Jane aveva visto tutti dagli schermi e per un attimo pensò di svelare la sua identità. Non c’era bisogno di urlare il suo nome, le sarebbe bastato dire “Bel lavoro Tigrotto” e lui avrebbe capito. Stava già per aprire bocca, quando qualcosa la fermò. Non voleva che il loro rincontro dopo la rottura, coinvolgesse Spider-Man. Voleva parlare con Peter e voleva farlo di persona. Spiegarsi. Chiedere scusa per essersene andata in quel modo.
Provava nostalgia di lui. E rivedendolo, sia pure in costume, il suo cuore aveva palpitato. Ma non poteva ritornare a far parte di quella follia. Non in quel momento almeno e forse mai.
Sospirando la rossa si diresse verso il letto presente nella panic room. Non poteva mettersi a parlare con la polizia, sarebbe saltata la sua copertura.
“Almeno, adesso sono io a nascondermi e lo faccio per il mio lavoro” si disse la nipote di Anna. “E ciò condizionerà solo un paio di giorni della mia vita, non dovrò basarci sopra tutta la mia esistenza”.
Dopo tanti anni di convivenza, uno avrebbe pensato che per MJ fosse penoso andare a letto o svegliarsi da sola… ma in realtà ci era abituata. Peter a volte non tornava proprio a dormire, o se ne andava senza svegliarla.
 
/////////////////////////////////////////////////////
 
Peter non controllò le foto tornato a casa. Era troppo stanco. E la mattina dopo, era troppo indaffarato, prima col trasloco, poi con la corsa al Bugle per un’altra riunione informativa con Bennett. Che come al solito, deliziò tutti i suoi dipendenti con un vaneggiamento di un’ora, al termine del quale il nipote di May era così rintronato da dimenticarsi la macchina fotografica appoggiata sulla scrivania di Katie.
Mentre tornava alla sua nuova casa, il giovane Parker si disse che Vin in quel momento non doveva esserci. Avrebbe avuto tutto il tempo di disfare i bagagli e di nascondere le sue cose da supereroe.
Certo di passare una mattinata tranquilla, Peter aprì la porta. E trovò sdraiata sul suo divano, una splendida donna dall’aria irata.
-Felicia?!-.
-Mi fa piacere scoprire che non ti sei dimenticato di me, Peter! -.
 
 
 
 
 
 
  • Quel qualcuno non sono io. MJ ha davvero lavorato per una rete televisiva con quel nome nel fumetto.
  • Zona che ospita le residenze di molti vip: Lady Gaga, Bon Jovi, Sarah Jessica Parker, Steven Spielberg e Robert Downey Jr. giusto per citarne alcuni. E potrei continuare.
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Mi spiace per il ritardo, ma purtroppo ho avuto parecchi impegni, ed altre mie storie erano in attesa da più tempo di questa e mi sono sentito di dover dare a esse la precedenza, anche perché una di loro è ormai vicina alla conclusione. MJ ha rivisto Peter, ma lui non lo sa… mentre Felicia gli ha direttamente fatto irruzione in casa. Mi pareva giusto non metterle sulla scena insieme per il momento. Certo MJ non ha fatto poi molto, ma questo capitolo, mi serviva a porre le basi per il loro prossimo incontro e a mostrare un po’ i suoi sentimenti verso Peter.
Basilisk è un personaggio poco noto, ed è probabile che non lo conosciate, ma la cosa non è importante. Giusto per fare chiarezza era un criminale comune che ha ricevuto i suoi poteri da una gemma appartenete alla razza aliena Kree, dopo aver cercato di rubarla e mi pareva adatto per il ruolo di picchiatore a pagamento. Eccolo qui: 
 

Basilisk-2 Non mi resta che ringraziare tutti coloro che hanno letto fin qui, Eideard_madadhallaidh88, fenris e Andrea Micky che hanno recensito lo scorso capitolo e tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite e le preferite.
A presto.
Farkas.
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Spider Man / Vai alla pagina dell'autore: Farkas