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Autore: Cryblue    18/11/2021    2 recensioni
Autumn è una bambina che ha appena perso i genitori e che al mondo non ha altri che sua sorella Summer.
Lindsay è una giovane madre il cui unico scopo nella vita è rendere felice la sua piccola Regina.
Le loro vite si incroceranno e, dall'unione tra il passato e il presente, impareranno che, tutto sommato, hanno bisogno solo l'una dell'altra per essere davvero felici.
Genere: Commedia, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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ch.14 – “Ascoltami”
 
 
Non capisci subito cosa non vada, lo capisci solo quando, entrando in casa, non sbatti contro la maledettissima macchina di tua figlia, o non vieni investita senza pietà, o non vieni insultata crudelmente.

La casa è pulita, in ordine e silenziosa.

Esci e rientri per essere sicura sia la tua, il cognome scritto sul campanello è Miller quindi si, dovrebbe essere la tua.

“Regina? Martin?” Era abbastanza strano che tuo fratello minore si fosse offerto di fare da baby sitter al tuo demonietto mentre tu lavoravi, ma questo? Questo è da apocalisse, da fine del mondo imminente.

Pesti qualcosa e sei sollevata che non proprio tutto sia così fuori posto, o in ordine, ma poi vedi cos’è e si, è strano perché è un cioccolatino dei tuoi preferiti e non è mai successo sopravvivessero alle grinfie di tua figlia. Guardi più avanti e ne trovi un altro, li raccogli e li infili nella borsetta zaino che usi per andare al lavoro, vorresti le tue azioni fossero spinte dall’amore per la pulizia e l’ordine, ma no, lo fai solo perché non vuoi tua figlia li trovi prima di te.

In realtà sai perfettamente che li condividerai con lei, non puoi non condividerli con lei.

La strada di cioccolata è tristemente corta e ti conduce fino al tavolino del salotto, dove è stato sistemato un registratore usb con la scritta: “Ascoltami”.

La scritta è tutta storta e imprecisa quindi supponi l’abbia scritto il tuo demonietto di suo pugno, asciughi una lacrima di orgoglio e nostalgia e obbedisci.

“Lindsay Miller, sei in ritardo non è vero?”

Fine della poesia.

Ridacchi e alzi gli occhi al cielo, però controlli l’ora e si, sei in ritardo.

“Sei incorreggibile Lindsay Miller.”

“Regina, sii gentile con Lindsay.” Questa è la voce di Autumn e ancora ti sembra strano sentirla parlare. La sua voce è rimasta debole e dolce come quella di un gattino appena nato, anche se parla ormai da qualche mese.

“Dunque Lindsay Miller, sapendo che avresti fatto tardi, ho detto a Summer un orario sbagliato, così potrai fare la doccia e renderti presentabile. Non mettere nulla che ti faccia sembrare vecchia. Metti le lenti a contatt…”

Non hai idea di cosa ti stia dicendo tua figlia.

“Spiegale per benino le cose, non credo che ti stia tanto capendo.”

“Dici, Principessa?”

“Si, amore.”

“Hai ragione, Lindsay Miller non è una molto sveglia.”

“Grazie mille eh. Figlia ingrata.”

“Allora Lindsay Miller, ascoltami bene. Io e il mio stupendo amore qui abbiamo deciso che tu e Summer sareste una coppia perfetta: tu sei tarda, lei è sveglia; tu sei sempre in ritardo, lei in anticipo; tu piangi sempre, lei ride sempre; tu sei vecchia, lei è giovane...”

“Regina.”

Tua figlia ridacchia e tu scuoti la testa ma ridi con lei.

Ora finalmente capisci il geniale piano di Autumn: far credere a Regina che fosse tutto una sua idea. Era l’unico modo per non farle fare casino.

Quella bambina dagli occhi enormi è molto più astuta di quel che sembra.

“Ok, ok. Autumn è convinta che tu possa avere qualche possibilità di conquistare Summer, che tu le possa interessare, io so per certo che Summer è una ragazza abbastanza carina, sicuramente più di Zoya, quindi ti interessa sicuro. Quindi vi abbiamo organizzato un appuntamento.”

“Con l’aiuto di zio Martin.”

“Si ma abbiamo fatto più noi. Sono stata io a non mangiare i cioccolati, io a scrivere il biglietto e sono stata io a rubare la carta di credito al nonno.”

“TU COSA RAGAZZINA?”

“Ops, forse questo non lo dovevo dire. Lindsay Miller si arrabbierà molto. Possiamo cancellare? Lo sai fare Principessa? Va beh, pazienza. Lindsay Miller, secondo i miei calcoli, mentre ascolti questo meraviglioso messaggio sono le 5 e 27, ho…”

“Abbiamo.”

“Abbiamo prenotato un tavolo per due da chez Benjamin, con vista sul parco e candela sul tavolo per le 7. La vista non è bella come quella del macdonald’s ma pazienza. Summer verrà a prendere la mia Principessa a casa alle 6 e 30, tu dovresti aver finito di farti bella per quell’ora Lindsay Miller! Metti le lenti a contatto eh!! Le devo dire altro Principessa?”

“Si che noi siamo…”

“Ah si, lo zio Martin ci ha preparato un campeggio nel cortile, perché è la nostra lun…”

“Sssssh, Regina è un segreto.”

“Perché Autumn non ha mai fatto campeggio, quindi rimaniamo tutta la notte a casa dei nonni. Domattina però vogliamo fare colazione dalla signora Ella, quindi venite a prenderci alle 9. Hai capito tutto Lindsay Miller? Metti il vestito verde, quello che mi piace tanto e ti fa tanto bella.”

“Lindsay è sempre tanto bella.”

“Più di me?”

“Nessuno è più bello di te Regina.”

Scuoti la testa e sorridi, sono davvero tenere.

“Lindsay Miller, sei ancora seduta? Vai subito a farti la doccia.”

Scatti in piedi e poi sbuffi, guardi l’ora e sono appena le 5 e 15, hai tutto il tempo.

“Cerca di non fare nulla di stupido Lindsay Miller. Non farmi vergognare di te!”

“Non sono così….ok si lo sono.”

“Sono certa tua mamma è perfettamente in grado di fare una bellissima figura.”

“Certo, è mia mamma. È una tosta.”

Forse sei stata troppo cattiva a pensare che tua figlia non avrebbe accettato il tuo rapporto con Summer, tutto sommato vuole la tua felicità.

Vai verso il bagno con il sorriso sulle labbra e chiedendoti cosa penserà la tua ex compagna di liceo di tutto questo.

“Ti voglio bene mamma. Sei la migliore mamma dell’universo intero e non ti cambierei per niente al mondo.”

Ti fermi e ti si riempiono gli occhi di lacrime, credevi che il messaggio fosse finito e sei colta completamente alla sprovvista. “Ti voglio bene anche io, amore mio. Non ti cambierei per niente al mondo.”

Asciughi le lacrime, fai la doccia e ti prepari, alle 18 e 20 campanello suona. Sei agitata come un’adolescente e inciampi sui tuoi stessi piedi mentre vai ad accogliere Summer.

“Ciao.”

“Ciao.”  Ti fai da parte e la fai entrare in casa.

“Sei bellissima, vai da qualche parte?”

Ridi. “Andiamo, vorrai dire.” Smetti di ridere perché lei è rimasta seria, scuote la testa e alza entrambe le spalle.

Oh merda.

Hai dato per scontato che Summer sapesse dell’appuntamento, anche perché è davvero bella stasera, ma per te sarebbe bella anche se indossasse un sacco della spazzatura, quindi non è un vero indizio il suo aspetto fisico ai tuoi occhi.

Non sai come spiegarle l’accaduto perciò la trascini fino al divano e fai partire il messaggio.

Quando finisce, lei si butta contro lo schienale. “Autumn mi ha chiamato chiedendomi di venire a prenderla perché ha litigato con Regina.”

“Non ne sapevi nulla.”

“Nulla.” Si rimette a sedere dritta “Quindi suppongo che mia sorella abbia escogitato questo modo per dirlo a Regina. Farle credere sia una sua idea.”

“Farle credere sia una sua idea, si.

“E per te va bene?”

Ti giri maggiormente verso di lei per capire cosa ti stia chiedendo. “Cosa?”

“Che tua figlia venga a sapere di noi due.”

“Perché non….” Se fino a quattro minuti fa non avevi dubbi, ora sei piena.

Forse Summer non vuole stare con te.

Forse sta solo scaldando il suo letto.

Forse sta solo vendicando l’adolescente innamorata che era.

Forse vuole solo una storiella senza le bambine e vai bene tu come chiunque altra.

Non ne avete mai parlato e mentre tu le hai detto che sei innamorata di lei, lei non ha mai risposto.

Ti senti una perfetta idiota, una ragazzina che vive nel regno delle fate, tua figlia è molto più consapevole del mondo reale di te.

“Perché non dovrei volere?”

“Perché non…non ne abbiamo mai parlato, non abbiamo mai definito…” Allarga le mani e poi le poggia sul grembo e intreccia le dita.

Ha ragione, quando parlate, parlate di tutt’altro, non della vostra specie di relazione. Da quella prima volta vi siete sentite tutti i giorni per telefono, raccontandovi le vostre giornate mentre le vostre bambine erano a letto, i fine settimana li avete sempre passati assieme e ancora, quando le bambine erano addormentate, avete fatto l’amore silenziosamente e dolcemente, ma non avete mai definito nulla.

Potrebbe essere uno sfogo ormonale così come l’inizio di una storia.

“Tua sorella lo sa.”

“È…è diverso. Con mia sorella è diverso.”

“Perché?”

“Perché non è mia figlia.” Ha lo sguardo freddo e non sai perché, non sai nemmeno perché stia specificando una cosa del genere, sta facendo lei da madre ad Autumn, non vedi dunque dove stia la differenza.

Abbassi la testa e ti senti di nuovo la ragazzina con il pancione che camminava da sola per i corridoi della scuola, sotto gli sguardi accusatori di tutti. Ma non sei più quella ragazzina e il tuo pancione è diventato una bambina stupenda, di cui vai fiera e cui Summer vuole bene. Una bambina che non ti ha insegnato solo a trattenere la pipì e mangiare porzioni molto grandi, ti ha insegnato che non ti devi vergognare di nulla e che sei ti piace una persona devi dirglielo.

O devi ricordarglielo.

“Io non stavo scherzando Summer, io sono innamorata di te. Probabilmente lo sono sempre stata e voglio provare seriamente a stare insieme a te, voglio vedere dove va. Io sono più che disposta ad accettare Autumn, tua sorella a cui stai facendo da tutrice, nella mia vita, ma se tu non vuoi accettare mia figlia io…”

“Oh, grazie a Dio.” Scoppia a ridere “Stavo per dire grazie alla fatina dei denti.” Ti prende la mano e ti sorride con il suo sorriso più bello. “Sono innamorata di te Lindsay da quando avevo 14 anni e ti ho vista per la prima volta davanti al tuo armadietto.”

Arrossisci come una perfetta imbecille.

“Se a 16 anni e con il pancione tu mi avessi chiesto di uscire con te, io avrei risposto di si.”

Sorridi e posi la fronte contro la tua, ma non la interrompi, vuoi ascoltare cos’altro da dire.

“Ammetto che ora, conoscendo tua figlia, è molto più spaventoso però.”

Scoppia a ridere tu ti fingi offesa e la colpisci su una spalla, lei ti prende il volto tra le mani e ti bacia sulle labbra. “Voglio vedere anche io dove va questa relazione, ma sono sicura sia un luogo stupendo.”

Annuisci e la baci ancora, prima che il bacio diventi troppo compromettente, ti alzi e lei fa lo stesso. Stai pensando che sia un peccato che quelle due adorabili pesti non siano con voi stasera, tutto sommato, ti mancheranno.

Ti giri verso Summer e lei ha il telefono all’orecchio. “Chez Benjamin? Si salve, dovrei avere un tavolo prenotato stasera alle 7, non sono sicura a che nome, provi Davis? No, certo che no, Miller? Si perfetto, mi stavo chiedendo se fosse possibile aggiungere due posti, no no, sono due bambine di cinque anni. Si? Grazie mille. Ah la prego, è possibile mettere le bambine vicine? Non credo di poter sopportare mia cognata lamentarsi per tutta la cena. Grazie ancora, si a più tardi.”

Vorresti saltarle addosso per quello che ha appena fatto.

Sei molto, molto felice perché cenerete tutte insieme, ma le bambine dormiranno comunque a casa dei tuoi, la seconda parte della serata non si cambia e sei irremovibile su questo.

“Oddio, ma Regina è mia cognata o la mia figliastra? Cos’è?”

Scoppi a ridere e le prendi la mano. “Fa davvero differenza?”

“No, finché staremo tutte insieme, non fa nessuna differenza.”

Ti bacia sulle labbra e tu sorridi perché ha ragione, finché sarete tutte insieme non avrete bisogno di nient’altro, tanto meno di stupide etichette.


Fine.
   
 
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