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Autore: Sunny    09/09/2003    15 recensioni
A grande richiesta, ecco ripubblicata la mia primissima e unica fanfic sulla coppia Harry/Hermione. Io avrei voluto cambiarla un po', ma poi ho cambiato idea...dopo tutto se è piaciuta tanto e poi la cambio non piace più, no? ^^
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di nuovo insieme

                                   FIGHTING DARKNESS

 

NOTA DELL’AUTRICE

 

Ok,ed eccomi alla mia prima fanfiction di Harry Potter (che non possiedo assolutamente, purtroppo!) A me piace molto,ma ovviamente io non faccio testo…Un po’ di avvertimenti per chi vuole leggere:

1)      Sono una romanticona, chi non lo è può non gradire,perciò…

2)      Recensite la mia fic! Mi aiuterà a capire i gusti del pubblico!

3)      Siate indulgenti! All’inizio non è proprio il massimo,si fa più bella andando avanti coi capitoli! Ci ho messo molta più avventura nel finale!

 

Buona lettura!

 

 

 

DI NUOVO INSIEME

 

Harry tirò un sospiro e staccò gli occhi per un attimo dal suo libro, fissando la finestra. Era ancora giorno, ma ormai mancava pochissimo, Hermione stava a momenti per arrivare a Hogwarts.

 

Nell’ultima settimana –la prima di scuola- ne aveva sentite di tutti i colori su quello che le era successo, ma lui e Ron la verità l’avevano sentita direttamente dalla Mc Granitt la sera del loro arrivo. La famiglia di Hermione era stata attaccata da Voldemort: i suoi genitori erano morti,lei era sopravvissuta per miracolo.

Sia Harry che Ron avrebbero voluto andarla a prendere alla stazione, ma Silente preferì mandarci Hagrid.

“Assurdo, a 18 anni ancora non siamo liberi di fare quello che vogliamo!” fu il commento infuriato di Ron.

 

Harry ricordava esattamente il sorriso di Hermione quando si erano salutati a giugno. Gli aveva fatto arrivare la pressione ai limiti. Era così bella…i suoi capelli mossi e lunghi…la sua pelle liscia e delicata…i suoi occhi grandi color cioccolato così profondi…le sue labbra così carnose…le sue curve tutte al posto giusto…le sue gambe così lunghe…diamine,si era reso conto di volerla solo poco prima di separarsi per le vacanze…e gli ci era voluto un anno intero per capirlo!

 

“Ehi Harry” lo richiamò Ron,che guardava fuori dalla finestra. “E’ la moto di Hagrid.”

 

“Muoviamoci.” Harry balzò in piedi ed entrambi corsero nel parco fuori la scuola.Il sole stava ormai tramontando.

 

Hermione scese dalla moto,tirandosi lo zaino sulle spalle.Non indossava la solita divisa della scuola, ma un jeans e una camicia. Aveva la mano destra ancora bendata e un piccolo cerotto su una tempia. Aveva l’aria visibilmente pallida e stanca,e gli occhi rossi e gonfi.

 

“Tutto bene,piccola?” le chiese dolcemente Hagrid, poggiandole una manona sulla spalla. Lei sussultò.

 

“Si,grazie Hagrid.”

 

“Ascolta,io adesso vado a portare di sopra le tue valigie, poi avverto Silente che sei qui. Nel frattempo tu puoi rilassarti ancora un po’ qui fuori all’aria aperta. E poi…” indicò il portone della scuola, da cui uscivano di corsa Harry e Ron. “…c’è qualcuno che non vede l’ora di riabbracciarti.”

 

Hermione annuì, accennando a un debole sorriso, e tirò su col naso. Hagrid le scoccò un’ultima occhiata preoccupata, poi si avviò verso il castello.

 

Harry e Ron raggiunsero la loro amica rallentando un po’ la corsa. Lei non alzò lo sguardo da terra.

 

“Ehi” provò ad attirare la sua attenzione Ron. Non sapeva cosa dirle. Si aspettava qualunque reazione ma non quel silenzio terribile. Aveva un significato più tetro di mille parole piagnucolate.

 

“Per quanto scontato possa sembrarti…come stai?” azzardò Harry, preoccupato. Hermione si morse le labbra, ma non sollevò lo sguardo da terra. I due ragazzi si scambiarono un’occhiata tesa.

 

“Hermione, noi ti vogliamo bene, vogliamo fare tutto il possibile per aiutarti. Ti prego, lasciati aiutare.” Mormorò Ron il più dolcemente possibile.

 

Le guance di Hermione si inumidirono, e quando alzò gli occhi i suoi amici glieli videro colmi di lacrime. Un pianto nervoso, quasi isterico, fatto di soli singhiozzi. Harry tirò un grosso sospiro, poi le si avvicinò e l’abbracciò. “Vieni qua.”

 

Stretta fra le braccia di Harry, col calore del suo corpo e la sicurezza che infondeva, Hermione riuscì a rilassarsi e a mutare il suo pianto da nervoso a disperato, fatto di grosse lacrime amare. Ron prese ad accarezzarle amorevolmente i capelli. “Va tutto bene adesso, ci siamo noi qui con te.”

 

Hermione pianse moltissimo. Voleva farlo. Nascondeva il proprio dolore da troppo tempo. Harry e Ron le stavano offrendo l’aiuto di cui più aveva bisogno; e ora che era con loro sapeva che in qualche modo col tempo ce l’avrebbe fatta.

 

Harry stringeva a sé Hermione così forte che per un momento ebbe paura di farle male. Era così spaventata, così disorientata, così fragile forse per la prima volta in vita sua. E anche così manteneva intatta la sua bellezza e la sua semplicità. I suoi occhi…così tristi e lontani…qualcuno aveva tentato di portarle via la felicità, e in parte c’era riuscito. Non c’era nulla da fare per il passato ormai, ma si poteva ancora correre ai ripari per il futuro. Finalmente dopo almeno dieci minuti Hermione si calmò, e tutti e tre si sedettero sull’erba del parco di Hogwarts.

 

“Mi dispiace di non aver risposto alle vostre lettere” esordì lei. “ma in un ospedale babbano è difficile far entrare un gufo.”

 

“Volevamo raggiungerti,ma Silente ce l’ha proibito.” Aggiunse Ron.

 

“Come stai ora? Voglio dire, sei ferita?”

 

“Qualche graffio.”

 

“Ascolta…voglio…voglio chiederti scusa.” Azzardò Harry,pallido.

 

“E di cosa?” Hermione si voltò a guardarlo.

 

“E’ chiaro che se Voldemort ha coinvolto te e la tua famiglia è stato per colpire me, perché sa che sei la mia migliore amica.”

 

Hermione scosse la testa. “Non voglio nemmeno che lo pensi. E poi…non è stato Voldemort.”

 

“Cosa?” Ron spalancò gli occhi.

 

“Credi davvero che il grande signore oscuro si sarebbe scomodato per degli insignificanti babbani? No… il lavoro sporco lo ha eseguito uno dei suoi mangiamorte.”

 

“Lo hai riconosciuto?” incalzò Harry.

 

“Era incappucciato. Credeva di avermi finita, mentre non si è accorto di aver lanciato l’Avada Kevadra a mio padre e non a me.” A questo punto si coprì gli occhi con le mani.

 

“Sei stata molto coraggiosa. Non devi più avere paura adesso, ci siamo noi con te.” Harry le prese la mano dolcemente, lei gliene fu grata.

 

“Certo, per non parlare di Silente! Siamo al sicuro con lui, no?” disse Ron.

 

Harry annuì, poco convinto.

 

“E’ stato orribile.” Esordì inaspettatamente Hermione, con lo sguardo perso nel vuoto.

 

“Ne vuoi parlare?” chiese Harry.

 

“No.” rispose brevemente lei. “Vorrei solo poter dimenticare…”

 

“Col tempo ci riuscirai.” la incoraggiò Ron.

 

La grossa ombra di Hagrid richiamò l’attenzione dei tre ragazzi. “Ehm…mi dispiace interrompervi, ma Silente vuole parlare con te, Hermione.”

 

Hermione annuì, e tutti e tre si alzarono in piedi. “Vuoi che ti accompagniamo?” fece Harry.

“No, grazie. Ce la faccio. Ci vediamo dopo.” Fu la risposta della ragazza, che scomparve oltre la porta d’ingresso assieme ad Hagrid.

 

“Accidenti, è decisamente giù di morale.”

 

“Ehi Ron.”

 

“Mh?”

 

“Non ti sembra …diversa?”

 

“In che senso, scusa?”

 

“Non lo so…è più bella…e poi…è più…più…”

 

“Più donna?”

 

“Eh.”

 

Ron inarcò un sopracciglio e abbozzò a un mezzo sorrisetto alquanto odioso. “Harry Potter…stai dicendo che ti piace la tua migliore amica? Ti sei innamorato di lei?”

 

Harry divenne più rosso di un peperone. “Come al solito non capisci mai niente! Ho detto solo che è cresciuta, tutto qui!”

 

“Ho capito. Stai iniziando a vedere Hermione in modo diverso, ma hai bisogno di capire se è solo attrazione fisica o se è proprio amore.”

 

“Complimenti signor in-materia-di-donne-io-so-tutto, allora sentiamo un po’ come vanno le cose fra te e Padma!” lo punzecchiò Harry.

 

Ron ridacchiò. “Alla grande,grazie!”

 

Harry rise,scuotendo la testa. “Dai, muoviamoci.”

 

**********

 

In due mesi quasi nulla era cambiato; la scuola era ricominciata a pieno ritmo, gli studenti si davano tutti un gran da fare. Hermione aveva ricominciato piano piano a vivere, circondata dall’affetto di Harry, Ron, Ginny, Padma e le altre sue amiche.

 

*********

 

Harry non riusciva proprio a dormire. Nel suo dormitorio russavano tutti, lui era l’unico a sembrare troppo teso per addormentarsi. Girandosi e rigirandosi nel letto, il giovane mago alla fine prese la decisione di scendere nella sala comune di Grifondoro, alla ricerca di qualcosa di estremamente noioso che gli stuzzicasse il sonno. Ma trovò qualcosa che, al contrario, lo svegliò del tutto.

 

Hermione.

 

Harry trasalì nel vederla, e si nascose per poterla osservare meglio. Stava seduta sulla panchetta sotto la finestra, con la testa appoggiata al vetro e lo sguardo perso nel vuoto. La luce della luna piena le illuminava il viso pallido e i bei capelli non più crespi, ma mossi e lunghi oltre i reni. Indossava una camicia da notte che mostrava ancora di più quanto non fosse più una bambina ma una donna, e Harry dovette sforzarsi di distogliere gli occhi da certe parti del suo corpo che gli avrebbero fatto certamente perdere il controllo. Finalmente, dopo un buon quarto d’ora di intensa riflessione, Harry la raggiunse e le si sedette accanto, senza dire nulla.

 

“Ehi” gli sorrise lei. “Non riesci a dormire?”

 

“Niente da fare. Nemmeno tu?”

 

Hermione scosse la testa.

 

“E’ tutto a posto?” chiese lui.

 

“Si, beh…stavo solo pensando.”

 

“A qualcosa in particolare?”

 

Alla mia vita,e a come cambierà.” Si interruppe un attimo. “Sai, ora che sto cercando di ripartire da zero ci sono tante cose con cui devo fare i conti.”

 

“Per esempio?” Harry era davvero interessato.

 

“Beh, tanto per cominciare non abiterò più qui in Inghilterra,sai?”

 

“Che cosa?” fece lui, allarmato. “E dove andrai?” Hermione notò il suo sguardo teso e gli sorrise dolcemente.

 

“A casa di mio zio in Irlanda. Ha una fattoria molto grande, e anche molto bella. Passerò da lui questo natale, vuoi venirci con me? Sarebbe bello.”

 

“Certo che si!” sorrise lui, visibilmente sollevato.L’Irlanda non era una gran distanza.

 

“Sono sicura che il posto ti piacerà, ho passato un sacco di bei momenti lì, e ho un sacco di bei ricordi.”

 

Harry notò che Hermione si stava lentamente rilassando. Ottimo, pensò fra sé e sé. “Dai, raccontamene qualcuno.”

 

“Allora…innanzitutto tutte le volte che ho partecipato alla pigiatura dell’uva mi sono sempre ubriacata!” disse lei, scoppiando a ridere insieme a lui.

 

“Posso immaginare la scena!”

 

“Oh no, non credo proprio che sia possibile!” sorrise maliziosamente Hermione. “E poi… tutte le cadute che ho preso prima di imparare ad andare a cavallo.”

 

“Tu sai cavalcare?” chiese lui, inarcando le sopracciglia per lo stupore.

 

“E anche discretamente bene!” disse fiera lei. “Anche se devo ammetter che molte cadute hanno lasciato il segno. Guarda questa, per esempio…” Hermione si scoprì la spalla destra e mostrò a Harry una piccola cicatrice. “Avevo sette anni. Mi ruppi la spalla.” Aggiunse sorridendo. Ovviamente Harry tutto guardava fuorchè la cicatrice. Non arrossire, idiota!!, continuava a ripetersi.

 

“E’ un bene che ami già la tua nuova casa, no?”

 

“Si,si certo…” sospirò lei.

 

“…ma?” incalzò lui. Domanda inutile, immaginava già la risposta. Poteva leggergliela negli occhi.

 

“Mi mancano. I miei genitori, voglio dire.” Harry la fissò senza parlare. La capiva, la capiva fino in fondo, ed era contento di sentirla sfogare un po’. “Mi manca il bacio della buonanotte di mia mamma e gli abbracci di papà.” Aggiunse tirando su col naso. “Quando ero piccola e mi sentivo triste mi rifugiavo sulle ginocchia di mio padre, e lui mi nascondeva fra le sue braccia. Sapessi quanto mi manca.” E stavolta riuscì solo ad abbassare lo sguardo.

 

Harry sentì una morsa allo stomaco. “Lo so…che non sarà mai la stessa cosa, però…se vuoi…” timidamente il ragazzo le fece cenno di sedersi sulle sue gambe. Hermione lo guardò con gli occhi pieni di lacrime e gratitudine insieme, e dopo un debole sorriso gli si sedette in braccio, e nascose il viso nel suo petto, mentre sentiva le sue braccia circondarla e stringerla teneramente.

 

“Grazie…” mormorò lei, con la voce rotta dal pianto.

 

Harry strinse a sé Hermione, accarezzandole premurosamente la schiena e appoggiando il mento sulla sua testa; la sentiva fragile, forse per la prima volta in vita sua.

 

“Lo so come ti senti, ci sono passato anch’io in un modo o nell’altro. Sono tante le persone che sono rimaste coinvolte nella lotta tra me e Voldemort, inclusi i miei genitori, e ancora mi sveglio di notte per i sensi di colpa. Certe cose ti lasciano nell’anima più di una semplice cicatrice.” Aggiunse lui, con un gran sospiro.

 

“E come riesci ad andare avanti se non puoi dimenticare?” sussurrò Hermione.

 

“Impari a convivere col dolore. E cerchi rifugio nelle cose che ti fanno sentire bene. Ad esempio, per me tu e Ron siete importantissimi, è a voi che penso sempre quando devo evocare un patronus.”

 

Hermione si staccò da lui per poterlo guardare negli occhi. “Oh, Harry…tu ci riesci perché sei forte, e hai un coraggio da leoni…”

 

Harry sorrise. “Penso lo stesso di te. Ci riuscirai anche tu, ne sono sicurissimo. Sei la ragazza più in gamba che conosco, non ti lascerai fermare così facilmente.”

 

Hermione gli gettò di nuovo le braccia al collo. “Tu non hai idea di quanto tutto questo significhi per me.” Gli disse, commossa. “Ti voglio bene, te ne voglio davvero tanto.”

 

“Anch’io te ne voglio” disse Harry, arrossendo. Quando lei si rimise seduta sul divanetto, lui la lasciò andare malvolentieri.

 

“Cambiando discorso, ci vieni domani a Hogsmeade?”

 

“Si, Ginny e Padma vogliono comprare i vestiti per il ballo di Halloween di domani sera. Spero decisamente che non ci mettano tre ore come l’ultima volta!” sorrise lei.

 

“E io mi auguro che Ron quest’anno si compri qualcosa di più virile!” tutti e due scoppiarono a ridere. Il vecchio orologio della sala comune suonò la mezzanotte.

 

“Accidenti, si è fatto tardi. Sarà meglio andare prima che qualcuno ci scopra” Harry annuì e i due ragazzi si alzarono in piedi.

 

“Grazie di tutto, Harry. Davvero.”

 

“Ehi, io sarò sempre qui per te. E’ quello che tu hai fatto tante volte per me.” Con un ultimo sorriso ognuno si diresse verso il proprio dormitorio.

 

Ma Hermione non raggiunse la porta: dopo pochi passi si fermò, stringendosi forte una mano sul petto e serrando gli occhi per il dolore. Harry le fu in un lampo accanto, sorreggendola con un braccio attorno alla vita, mentre dalla gola di lei scappò un piccolo lamento.

 

“Hermione!” Harry sembrava molto preoccupato. “Che cos’hai?”

 

Lei non riuscì a rispondere, mentre l’affanno le impediva ogni movimento.

 

“Tieni duro, ti porto subito in infermeria!” fece Harry, al massimo della tensione.

 

“No, non preoccuparti.” Lo interruppe Hermione, aprendo gli occhi e riprendendo a respirare con regolarità. “E’ passato, ora sto bene.”

 

“Sei sicura? Forse faremmo meglio a…”

 

“Davvero, Harry, ora va molto meglio!” tagliò corto lei. “Non è la prima volta che mi succede. E’ una fitta che viene, dura un secondo e se ne va, ma non è grave.”

 

“Ti sei fatta visitare? Da quant’è che ti succede?”

 

“Dalla morte dei miei genitori.Il medico ha detto che è una cosa nervosa, andrà via col tempo. E’ tutto normale.” Aggiunse pacata lei.

 

“D’accordo, allora…se lo dici tu.”

 

“Ehm…Harry…” la voce di lei gli fece realizzare che la teneva ancora abbracciata. “Penso che forse dovremmo andare ora.” Sembrava arrossita anche lei, comunque.

 

Lui ritirò subito le braccia, diventando del colore dei capelli di Ron. “Certo, è vero. Ehi, allora a domani mattina.”

 

“Ok. Buonanotte.” Hermione si sollevò sulle punte dei piedi e gli diede un piccolo bacio sulla guancia, per poi correre via e chiudersi alle spalle la porta del dormitorio femminile. Harry, paonazzo, riuscì a malapena a balbettare “Buonanotte anche a te.”, sfiorandosi la guancia dove lei lo aveva baciato.

 

                                                                       ******************

 

 

 

Primo capitolo finito! Nel prossimo: “Obbligo o verità?”

State ancora con me, please! E recensite!

 

P.S.: Lo so che Padma non stava con Ron e manco stava a Grifondoro, ma Calì mi sta antipatica e Lavanda è un nome orribile e troppo lungo,perciò…

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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