L’unico, l’unica creatura ad essere esiliata dopo la guerra dei cieli, dopo anni. Il pizzico infetto della tremenda umiliazione gli consumò l’anima e i sentimenti, eppure, non sentiva peso sul petto, perché non si sentiva meritevole di tanta brutalità. Singhiozzi silenziosi scossero il suo corpo, freddo che non c’era congelò i suoi pensieri. Il rifiuto sovrastò la rassegnazione. Lacrime corrosive marcarono le gote dell’angelo, scendendo dalle fessure serrate al centro della fronte. Non era ai suoi compagni, non era al luogo in cui era ubicato, non era a sé stesso che si volle scusare.