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Autore: Marie_    23/11/2021    0 recensioni
Clarke e Bellamy sono i migliori amici di Harper e Monty, giovane coppia sposata e con un bambino, Jordan.
Un drammatico incidente, però, sconvolgerà le loro vite definitivamente.
Dal X capitolo
[...]
Quando Bellamy si svegliò, ci mise qualche attimo a mettere tutto a fuoco. Il suo braccio stringeva dolcemente il fianco della ragazza addormentata accanto a lui, i suoi capelli biondi, colpiti dal sole del mattino, sembravano ancora più luminosi. Incredulo Bellamy le accarezzò dolcemente la schiena, percorrendo con le dita il tracciato della spina dorsale, in un gesto intimo e personale che non aveva mai fatto con nessuna. Sorrise quando la sentì fremere al suo tocco e iniziare a svegliarsi. Iniziò a giocare con una ciocca di capelli biondi e a lasciarle dei baci sulle spalle per farla girare.
[...]
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Harper, Monty Green
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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QUINDICESIMO CAPITOLO

 
Bellamy si risvegliò, doveva essere ancora notte fonda, non un raggio di luce entrava dalle tapparelle semi alzate; prima di girarsi verso Clarke si aprì in un sorriso. Indugiò nella memoria di quanto avevano fatto poche ore prima e felice si voltò verso la ragazza. Quando allungò il braccio per stringerla a sé, però, trovò il letto vuoto. Di scattò di mise seduto e con rabbia si passò una mano tra i capelli, temeva che si fosse pentita e che fosse tornata a dormire nella sua stanza. Velocemente indossò i pantaloni del pigiama e, a torso nudo, si avviò verso la camera di Clarke mentre mille pensieri e dubbi lo tormentavano, forse avevano affrettato troppo le cose e avrebbero dovuto prima chiarire a voce i propri sentimenti. Lui, però, non si era pentito di nulla, avrebbe rifatto tutto, di nuovo e per altre mille volte ancora. Aveva anche sognato di risvegliarsi accanto a lei e di coccolarla e di perdersi nel loro amore.

Si sporse con cautela a guardare in camera di Clarke ma non la trovò, con leggera apprensione andò nella camera di Jordan ma anche quella era vuota. Scese velocemente le scale e tirò un sospiro di sollievo quando vide Clarke che cullava dolcemente il bambino tra le sue braccia. Si fermò a contemplarla, una leggera camicia da notte la segnava evidenziandole le morbide forme. Con il cuore che esplodeva dalla gioia si avvicinò piano e la sentì canticchiare mentre con un dito accarezzava delicatamente il profilo di Jordan. La abbracciò di slancio e la sentì sussultare mentre la stringeva a sé e appoggiava il mento sulla sua spalla. Clarke si lasciò andare a quell’abbraccio, appoggiandosi completamente al suo petto; venne percorsa da un brivido quando Bellamy le baciò il collo più volte mentre ripeteva, quasi in un sussurro, sei bellissima. Rimasero persi in quell’abbraccio per un tempo indefinito, stupendosi di come si fossero ritrovati e si sentissero finalmente completi.
Bellamy fece girare Clarke verso di sé, per poterla guardare negli occhi, la baciò delicatamente sulla fronte e prese Jordan tra le braccia “vieni, torniamo su e mettiamolo a letto”. Clarke si lasciò guidare e si fermò a guardare il modo in cui Bellamy trattava il bambino, come se fosse la cosa più delicata dell’universo. Poi, guidata da un sentimento che non pensava di provare, si avvicinò a Bellamy, lo prese per mano e lo portò di nuovo in camera. Bellamy la lasciò fare, sorridendole curioso. Si sdraiarono senza perdersi di vista e rimasero a guardarsi, incatenati, mentre Clarke giocava con i ricci del ragazzo. “Ho avuto paura” disse esitante Bellamy. Clarke lo guardò senza dire niente, sapeva che aveva bisogno di tempo per aprirsi e che non era facile per lui esprimere a voce quello che provava. “Temevo” riprese quasi con vergogna “che ti fossi pentita di quello che abbiamo fatto. Di noi” disse indicando i loro corpi vicini. Clarke fermò la mano, sorpresa da quella rivelazione mentre Bellamy invece chiuse gli occhi, schermandosi per non mostrarsi debole. La ragazza si aprì in un sorriso meraviglioso, stupendosi della sensibilità del ragazzo accanto a lei e della profondità dell’affetto che provavano uno per l’altra. Si avvicinò ancora un po’ di più e, sollevandosi su un gomito, si sporse per baciarlo sullo zigomo e sulla mascella contratta per il timore. Rise piano percependo la tensione sciogliersi al suo tocco, lo baciò ancora, ne percorse con un dito il profilo e indugiò sul petto, disegnando ghirigori immaginari.  Bellamy sospirò piano, rilasciando la tensione, beandosi del tocco.

“Secondo me l’avevano previsto” ruppe il silenzio Clarke “cosa? di noi due?” Clarke annuì piano “Non credo, ci avevano già provato e non era andata bene” “Lo so, ma ora ho capito. Ora che ti conosco meglio, ho capito Harper e Monty” “Perché?” “Prima io non ti vedevo, guardavo solo quello che volevo e i tuoi difetti” “Invece ora hai scoperto che sono perfetto?” “sei proprio uno sbruffone, Blake” rise Clarke colpendolo al petto. Bellamy la prese per il polso e la tirò al petto, contro di sé, stringendola. “Harper e Monty ti vedevano veramente per quello che sei e, per certi versi, me li ricordi sai?” “Perché?” “Hai la loro stessa forza, passione per la vita, lotti per i tuoi ideali e i tuoi cari. Forse aspettavano che lo capissi anche io”. Bellamy la guardò con gli occhi che brillavano per la gioia piena e completa che provava in quel momento. Clarke si accoccolò meglio al suo petto e, cullata dai baci che Bellamy le lasciava tra i capelli, si addormentò lieta.
 
Vennero svegliati bruscamente dall’insistente suono del campanello; Bellamy, ancora intontito, dal sonno scese velocemente le scale mentre indossava la maglietta. Aprì la porta di slancio e si stupì nel trovarsi davanti Lexa “Buongiorno Blake”.  Bellamy si fermò stupito “buongiorno a te Lexa” “Avevamo appuntamento, posso entrare?”. Il ragazzo esitò “mi dia un minuto solamente”, chiuse velocemente la porta e risalì le scale, iniziando a raccogliere i vestiti che avevano sparso in giro la sera precedente. Entrò in camera e vide Clarke che, ancora in pigiama e con i capelli disordinati, giocava con Jordan che nel frattempo si era svegliato. “Clarke, è Lexa” “Cosa?” disse alzandosi “quella ragazza ha il peggior tempismo di sempre” “sono d’accordo ma ora vestiti e sistema di sopra, io penso a sotto”


 
“Mi spiace averti fatto aspettare” disse Clarke accogliendo Lexa in sala “non c’è problema. Rispetto al nostro primo incontro come vi sentite? Siete più consapevoli del ruolo che state svolgendo?”. Clarke lanciò un’occhiata a Bellamy, seduto accanto a lei che faceva trotterellare Jordan “sì, assolutamente. Abbiamo imparato tutti molto e abbiamo trovato il nostro equilibrio” “Ne sono contenta. E invece tra voi due ci sono le stesse tensioni?”. Bellamy si passò una mano tra i capelli, imbarazzato “tensioni? Perché dovrebbero essercene?” “no, anzi” aggiunse Clarke arrossendo lievemente “c’è grande intesa”, Bellamy le sorrise per poi distogliere lo sguardo, cercando di non essere troppo evidente. “Avete pensato a qualche progetto da realizzare insieme?” “Non ancora, anche perché alcune cose sono successe all’improvviso e dobbiamo ancora capirle fino in fondo” “In verità io qualche progetto ce l’avrei” aggiunse Bellamy guardando Clarke “ah sì? Non mi sembrava avessi intensione di progettare qualcosa” “non ti sei mai accorta che volevo progettare con te?” chiese allusivo il ragazzo “forse perché non sono brava quanto te” aggiunse ridendo Clarke. Lexa li fissò per qualche istante, facendo passare il suo sguardo da uno all’altro e poi sbottò “siete andati a letto insieme?”.  Clarke arrossì di colpo e balbettò imbarazzata “Sì ma questo non inciderà su Jordan”, Bellamy annuì convinto “esatto, non verrà coinvolto dalle nostre dinamiche sentimentali” “e ditemi” continuò Lexa “avete intenzione di fidanzarvi o sposarvi?” “Non lo sappiamo, è appena successo” “E quindi dove andrà Bellamy quando vi renderete conto di non funzionare come coppia?”. I due la guardarono mortificati “no” ribadì Clarke con decisione “non sappiamo ancora quello che succederà tra di noi ma continueremo a crescere Jordan insieme”.
 


 
Bellamy passeggiava con Murphy per le vie del centro “allora, amico. Ti sei fatto incastrare eh?” “Oh piantala Murphy” “Sono molto contento invece, noi l’abbiamo sempre detto che eravate una bella coppia”. Bellamy si fermò e lo guardò stupito “davvero lo credevate?” “Ma certo, solo voi due non l’avevate capito. Insomma, sempre pronti a punzecchiarvi ma non potevate fare a meno uno dell’altra”. Bellamy si trovò a pensare a tutto quello che avevano passato, da quel primo appuntamento fallimentare alla sera precedente. “Chissà come sarebbero andate le cose se quella sera fossi andato in porto” si chiese Bellamy ad alta voce “rifarei tutto però, per costruire passo passo quello che siamo ora” “sei proprio innamorato eh, Blake?” rise Murphy colpendolo con la spalla “non lo so, forse. Fatto sta che le cose sembrano andare proprio bene adesso”. Il telefono di Bellamy squillò, distogliendolo dai suoi pensieri “Scusami, è il mio capo” “Vai tranquillo” “Pronto?” “Blake, ho una proposta per te” “ti ascolto” “tu sei il migliore del team, sei sveglio e lavori bene, a parte quella volta in cui hai portato al lavoro il bambino. Mi hanno chiesto se ho un nome da suggerire per una postazione a Arcadia, per seguire le partite della squadra” “Ad Arcadia? Io?”. Murphy lo guardò perplesso “Potresti essere interessato? Dovresti trasferirti lì per l’inizio del campionato, tra due settimane” “Devo risponderti subito?” “Non, pensaci. Ma è un’offerta che non puoi lasciarti sfuggire. Fammi sapere” “Certo, grazie”. Bellamy chiuse la chiamata e si voltò verso Murphy “sono nei casini”
  
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