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Autore: Rota    24/11/2021    2 recensioni
-Voglio qualcosa di dolce! Di super mega dolce! Più zucchero che caffè!
Childe stende un sorriso sulle labbra chiare. Indica con un dito la lavagna appesa al muro dietro di sé, dove il menù indica le bibite più richieste, varietà di grandezza e di calore e molte altre cose, tra cui le novità più recenti.
-O-ok! Abbiamo lanciato giusto ieri un nuovo cappuccino al caramello, con panna e smarties! Ha una base di cioccolato, caramello e miele, pensa che possa-?
-Voglio quello, assolutamente! Col doppio degli smarties!
-Perfetto! Ecco il suo numero, si accomodi pure a uno dei nostri tavoli.
Il cameriere picchietta sullo schermo del display, e una macchinetta automatica rilascia lo scontrino con il numero 85; il giovane lo afferra con entusiasmo, quasi strappandoglielo dalle mani, e trotterella via verso i tavoli a ridosso della grande vetrata che dà a Ovest.
Non c’è fila, alla cassa, quindi Childe se ne può tranquillamente allontanare – si avvicina piuttosto al collega, ancora intento a pulire l’imbocco del getto dell’aria calda, alla macchinetta del caffè.
-Xiao, c’è da preparare un ordine.
-Ho sentito.
-Quindi vai tu anche a portarglielo? Che bravo!

[XiaoVenti - CoffeeShop Au]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tartaglia, Venti, Xiao
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Certe notti, non sentiva niente. Emozioni svanite, senza lasciare neanche una traccia, con il solo dubbio di essere vivo unicamente per sbaglio.
Non c’era freddo, non caldo, non la fame o la sete. Il mondo era vuoto come lui.
Ma poi infilava gli auricolari nelle orecchie un poco a punta e si stringeva al cuscino, raggomitolandosi sotto le coperte; il piccolo mp3 si accendeva di luci colorate, mandando sempre la stessa canzone.
Il sol lungo di un flauto di bambù apriva l’unica canzone che riusciva a riportarlo indietro – allora Xiao piangeva col viso immerso nella federa pulita, liberando le ombre che tratteneva nel petto.
E tornava ancora una volta umano.
 
 
*****
 
 
Lui quasi si sporge oltre lo spigolo del bancone, facendo dondolare nel vuoto le treccine tinte di azzurro.
-Voglio qualcosa di dolce! Di super mega dolce! Più zucchero che caffè!
Childe stende un sorriso sulle labbra chiare. Indica con un dito la lavagna appesa al muro dietro di sé, dove il menù indica le bibite più richieste, varietà di grandezza e di calore e molte altre cose, tra cui le novità più recenti.
-O-ok! Abbiamo lanciato giusto ieri un nuovo cappuccino al caramello, con panna e smarties! Ha una base di cioccolato, caramello e miele, pensa che possa-?
-Voglio quello, assolutamente! Col doppio degli smarties!
-Perfetto! Ecco il suo numero, si accomodi pure a uno dei nostri tavoli.
Il cameriere picchietta sullo schermo del display, e una macchinetta automatica rilascia lo scontrino con il numero 85; il giovane lo afferra con entusiasmo, quasi strappandoglielo dalle mani, e trotterella via verso i tavoli a ridosso della grande vetrata che dà a Ovest.
Non c’è fila, alla cassa, quindi Childe se ne può tranquillamente allontanare – si avvicina piuttosto al collega, ancora intento a pulire l’imbocco del getto dell’aria calda, alla macchinetta del caffè.
-Xiao, c’è da preparare un ordine.
-Ho sentito.
-Quindi vai tu anche a portarglielo? Che bravo!
Non ha tempo neanche di guardarlo o rispondergli, che già lui è sparito verso le cucine: il ding degli ordini da JustEat ha squillato almeno cinque volte negli ultimi dieci minuti, e qualcuno dovrà pur riempire i sacchetti dei tramezzini in omaggio.
Il CaraSmarties è pronto in pochi minuti. Xiao si allaccia meglio il grembiule alla vita, lisciando un poco lo stemma del bar sulla coscia, e preso il vassoio si dirige verso il tavolo dell’unico cliente da servire.
-Ecco a lei.
Quel ragazzo lo guarda con occhi grandissimi, pieni di emozioni, tanto che per un attimo Xiao si incanta – poi la voce di lui si incrina leggermente alla lagna, e la realtà gli ricade sulle spalle.
-Oh, per favore! Mica sono così vecchio! Dammi del tu, mi chiamo Venti!
Non risponde, limitandosi ad annuire silenzioso.
Le mani di lui sono veloci almeno quanto il cambio delle emozioni sul suo viso, e trilla qualcosa sotto le maniche bianche della sua camicia lunga, un piccolo campanello di vento.
Non lo lascia andare ancora.
-Giornata fiacca, oggi. Vero?
-I martedì sono sempre così. Anche i mercoledì e i giovedì.
-I lunedì?
-Siamo chiusi.
Un piccolo broncio, sparito subito.
Gli occhi tornano a farsi grandi, brillanti. Mille colori in così poco spazio.
-Se è buono, lascio una buona recensione! Tu ti chiami Xiao, giusto? Ti raccomanderò ai miei followers!
Sventola il cellulare con una mano, allegro, aperta l’applicazione di Instagram.
Xiao intravede solo qualche foto, prima di chinare il capo e annuisce appena.
-Con permesso.
Dietro al bancone, Childe sigilla i sacchetti di carta pieni di cibo e bevande – c’è un piacevole odore di caffè nell’aria, e cioccolato al latte.
-Non l’avevo mai visto prima, sarà un nuovo studente dell’Accademia o qualcosa del genere.
Ma la porta si apre con un trillo, e Xiao si ritrova tra le mani la pinzatrice di metallo in pochi istanti, mentre il suo superiore prende postazione davanti al display della cassa.
-Ah! Salve, signori! Cosa volete ordinare?
 
 
Non fa neanche in tempo ad appoggiare il vassoio piatto dietro il bancone che subito Childe lo intercetta.
-Xiao! Un altro ordine di Venti!
I suoi occhi corrono, istintivamente, al solito tavolo davanti alla grande vetrata del bar, e notano il cappotto bianco e il cappello di traverso, su quella capigliatura che riconoscerebbe tra mille altre. Torna a guardare il piccolo ghigno di Childe, prendendo posto davanti alla macchinetta del caffè.
-Ci ha tenuto a farmi sapere che oggi è una giornata importante, ha finito un progetto... di non so che cosa!
Xiao annuisce e comincia a prendere tutti gli ingredienti.
Il bicchiere è più alto del solito, ma meno panna traballante. Lo appoggia sul vassoio e supera l’angolo del bancone, arrivando dal proprio cliente.
Il giovane lo accoglie con occhi grandissimi e un sorriso incredibile.
-KitKaffè con doppio strato di KitKat e doppia cannella. Con la cannuccia di cioccolato alla fragola.
-Cannuccia al cioccolato? Questo è saper corteggiare i propri clienti!
Venti afferra la propria bibita e ne prende un paio di piccoli sorsi, avvolgendo la cannuccia rosata con le labbra sottili – le stesse labbra che poi si modellano in un sorriso, solo per lui.
-La bella stagione è arrivata, vero?
-Sì, finalmente.
Abbassa lo sguardo alle braccia che la divisa estiva del bar lascia scoperte, e alle caviglie nude per il medesimo motivo. Potrebbe scommettere che quel gruppo di studentesse nell’angolo del bar stiano ancora conversando proprio su quello, ma per quanto sembri paradossale lo sguardo di Venti non lo disturba affatto.
Il giovane fa un piccolo cenno con la testa, al suo avambraccio destro.
-Posso chiederti che cos’è? Non avevo mai visto una cosa simile.
Un viso mostruoso, di corna e di zanne. Per ricordargli sempre d’aver passato momenti terribili e di esserne uscito davvero.
Avvolge lo sguardo di malinconia.
-La maschera di uno Yaksha. Sono spiriti guerrieri.
-Forte! È molto bello! Ha dei colori molto vivaci!
-Ti piacciono i tatuaggi?
-Sì! Ne ho uno anche io! Però non posso fartelo vedere qui…
Non coglie la lusinga, si accorge però di come Venti si sia appena sporto oltre il bordo del divanetto su cui è seduto, verso di lui.
In realtà, è molto curioso.
-Cos’è?
-Un fiore! Con sette petali, come sette sono le note musicali!
Ride di una sottile risata, delicata, che fa danzare un poco le treccine ai lati del suo viso.
-Non te lo aspettavi?
Xiao non risponde direttamente, interessato ad altro.
-Che tipo di musica ti piace?
-Un po’ tutta, in realtà! A te?
-Niente in particolare. Mi piace la musica calma.
-Oh, risposta interessante.
Sente però il campanello di alcune ordinazioni, e non può più attardarsi.
Inchina appena il capo, cominciando ad allontanarsi.
-Con permesso.
Childe gli rivolge un’occhiata maliziosa, mentre tenta di finire tre ordini in una volta – Xiao gli prende dalle mani la brocca del latte caldo e finisce al suo posto i due cappuccini al pistacchio, per poi agguantare la polvere di cacao e terminare così la farcitura.
Nel momento in cui ci passa davanti, guarda il display della musica, e clicca un paio di tasti.
-Sicuro che vada bene alzare tanto la radio?
-Sì, piacerà.
Una canzone lenta, neanche a farlo apposta.
Xiao si sforza di immaginare il sorriso di Venti, a quel tavolo solitario, e stranamente è così semplice.
 
 
Childe gli passa, come ormai è abitudine, l’ordine e anche un commento.
-Oggi non è molto in forma, preparagli qualcosa di carino.
Non c’è bisogno che esplichi di chi stia parlando: Xiao lo sa benissimo, perché non c’è nessun altro cliente abituale che richiede il suo intervento esplicito e diretto.
Una base di frutta fresca e cioccolato alla vaniglia, aggiunta di dolcificante al caramello e uno strato di musse spumosa, poi latte macchiato e panna. Con una piccola aggiunta a sorpresa.
Quando arriva al tavolo di Venti, il giovane ha un broncio per tutta la faccia.
-Tu mi prepari sempre cose carine! Diglielo, a Childe!
Xiao appoggia davanti a lui la bevanda ordinata – guarda ogni angolo del locale, e non sembra che i suoi nuovi colleghi abbiano bisogno d’aiuto. È venerdì, e certo l’ampliamento del bar ha attirato l’attenzione di molti; Xiao può fermarsi solo per qualche minuto.
-Sei sempre gentile con me, Venti.
-Perché tu lo sei con me! È una cosa reciproca, la nostra.
Ridacchia, mentre assaggia la bibita e poi esplode di gioia.
-Amo questo nuovo Latte! Prenderò sempre questo, d’ora in poi!
Xiao guarda le sue guance lisce colorarsi appena, alla luce del tardo pomeriggio autunnale. Ormai, riconosce l’origine del sentimento che gli scalda il petto, ogni volta che vede Venti così.
Si sporge sul tavolo, guardando i fogli sparsi su cui l’altro sta lavorando. Alcuni schizzi confusi, liste di idee varie e pensieri, appunti dalla calligrafia illeggibile.
-Cosa state preparando?
-Uno spettacolo, come progetto! Sai, ci sono un sacco di cose da fare. Coreografia, sceneggiatura, regia, le musiche… tutto da fare! È un bel lavoraccio!
Prende uno dei due Twix immersi nella panna e lo addenta, prende l’altro e lo offre a Xiao.
-Mangia tu questo, dai! Mi sento in colpa se li mangio entrambi!
-Ma tu hai-
-Te lo offro volentieri. E poi il medico è un po’ preoccupato per me. Sai? Quando mi ha detto che dovevo smettere con l’alcool ho pensato di risolvere con lo zucchero! Per un po’ ha funzionato, infatti vengo qui tutti i giorni! Ma a quanto pare ora dovrei smettere con lo zucchero…
-Non pensavo fosse per questo.
Xiao abbassa lo sguardo, accettando quindi il piccolo dono.
Venti ha improvvisamente un altro aspetto, che sembra dargli l’esperienza di un essere millenario: c’è molta pietà, e molto coraggio e molta forza, in ogni curva del suo giovanissimo viso.
-Quando passi dei momenti brutti, ti aggrappi a qualsiasi cosa pur di sopravvivere.
-Questo lo posso capire. Io-
Si zittisce, per un istante. In realtà, non ha mai provato un impulso così forte a parlare, ma Venti è solo un cliente, e forse non può permettersi un contatto così diretto con lui.
Forse.
Stringe tra le dita il bordo del suo vassoio e lo guarda in viso.
-Io avevo la musica. Un brano in particolare.
-Davvero?
Annuisce – si sporgono entrambi, l’uno verso l’altro.
-Si chiamava Wind Sonata. È un bravo strumentale, di qualche anno fa, ma pochi lo conoscono…
-Pensa che doveva chiamarsi The Flower of Wind, ma il produttore ha voluto altrimenti-
Sorride, accorgendosi tardi di aver detto qualcosa di troppo.
-Sì, la conosco anche io.
Ormai però il danno è fatto, e il suo imbarazzo non può nascondere più niente.
Xiao ci pensa qualche secondo, prima che un dubbio gli acceleri il battito del cuore.
Il suo tatuaggio, le note, quella canzone. Quasi gli tremano le labbra.
-Venti, che cosa studi?
-Sono un compositore, perché?
Xiao non ha modo di rispondergli, perché Childe lo chiama da dietro il bancone, dove ci sono ad attenderlo almeno cinque ordini urgenti.
Non può farlo scappare, però. Si inchina in fretta, con piedi di piombo che fanno resistenza a muoversi.
-Se torni anche domani, ti prometto di mettere più fragole nel tuo frappè e meno zucchero.
In quell’attimo di silenzio, lui riesce a girarsi e a correre dal collega in difficoltà.
Poi Venti ride, alle sue spalle, e la sua risata è ancora meglio di qualsiasi melodia fatta di musica.
-Non ti preoccupare, Xiao! Non vado via!
 
 
 
*****


Sente come un trillo, oltre la musica negli auricolari: il campanello di vento dal suono così chiaro irrompe nella sua coscienza e lo ridesta dai suoi sensi assopiti.
Poi, il sorriso di lui riempie tutta la sua visuale.
-Avevi detto che il lunedì siete chiusi!
-Infatti, è il mio giorno libero.
Pochi metri di distanza dalle inferriate abbassate del bar, inizia il lungo parco del Campus universitario, disseminato di panchine basse e sentieri di acciottolato.
Lì, sotto la chioma di un ciliegio, Venti pare appartenere a un altro mondo, anche se non ha davvero niente di minaccioso.
Si toglie gli auricolari, interrompendo la musica che stava ascoltando, e Venti sorride di più, sistemandosi i capelli dietro l’orecchio sinistro.
-Posso sedermi qui con te?
Una domanda che ne contiene mille altre: Xiao lo sente distintamente.
Fa spazio accanto a sé, su quella panchina fresca di metallo, perché lui possa occupare anche parte della sua vita. D’altronde, ha tantissime domande da fargli, e quella sembra proprio l’occasione giusta.
-Certo, Venti. Mi farebbe davvero molto piacere.
 
 









Note autrice: Eccomi con la seconda commissione della serata!
Questa è la primissima volta che pubblico in questo fandom, la cliente mi ha dato la possibilità di conoscere questi personaggi super interessanti e per questo, tra le altre cose, la ringrazio moltissimo!
(caso mai vogliate anche voi chiedermi una commissione, vi lascio qui il mio profilo twitter: Rota_WFTL )
Grazie di aver letto! (L)

 
   
 
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