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Autore: sallythecountess    24/11/2021    1 recensioni
Julie è una ragazza madre di vent'anni, ingenua e piena di sogni, che un giorno per caso ha notato un ragazzo bellissimo che abita di fronte a casa sua. Riuscirà a far innamorare di lei lo schivo e tenebroso 4ld3r4n, hacker nemico numero uno delle maggiori potenze mondiali?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo: una finestra
Rami provò a parlare con Thalia come sempre, ma davvero sembrava non riuscirci. Non era un uomo particolarmente loquace, ma quella sera fece un enorme sforzo per provare a portare avanti una conversazione. Continuarono per un po’ a parlare delle solite cose, tv, cibo e della giornata di lei, ma Thalia era mostruosamente ferita e non aveva neanche voglia di nasconderlo. Lui, però, non capiva ed era anche parecchio seccato. Avevano fatto spesso quel discorso, lei sapeva che non la vedeva in quel modo, ma sembrava quasi non voler accettare la realtà e questo lo infastidiva. In realtà Rami non aveva mai accettato il fatto che probabilmente doveva lasciarla andare e permetterle di dimenticarlo, ma quando lei si comportava in quel modo non poteva proprio evitare di pensarci e si sentiva un mostro. Per questo e altri motivi decise improvvisamente di chiudere e provare a concentrarsi sulla sua riunione di lavoro.
Non ci riuscì, però. Restò distratto per tutto il tempo, ma quando all’alba fece per andare a letto, passò accanto alla finestra e vi rimase letteralmente incollato. C’era lei, seduta su un divano con una bambina stretta contro il petto. Sorrideva in modo molto dolce, anche se aveva l’aria di una totalmente stravolta, e quella dolcezza per un attimo lo confuse.
“Già, questa volta ci hanno decisamente preso con la spia. Devono averla pagata parecchio…” pensò, perché davvero la vista di quelle due gli aveva smosso qualcosa dentro, e questo ovviamente per lui era una gran scocciatura. Rami rimase per un po’ a fissarla, da lontano e alcune stupide domande gli passarono per la testa. Si chiese se tutta quella scena facesse parte di una recita, se fosse stata costretta a fare da spia o se lo facesse di mestiere. Mise persino in dubbio che Lauren potesse davvero essere sua figlia, perché quale donna metterebbe davvero sua figlia in un simile gioco di spie? E poi concluse chiedendosi come si sentisse lei. Non sembrava triste, ma neanche felice, perché probabilmente doveva essere particolarmente difficile la sua vita, fatta di lavoretti in quella topaia.
 Julie, però, non alzò mai lo sguardo da sua figlia, e dopo un po’ Rami decise finalmente di separarsi da quella vista. Si rigirò per ore nel letto, ma non riusciva proprio a dormire, così andò a cercare Leia, perché dormire con lei generalmente lo rasserenava, e accoccolato tra le sue fusa si rilassò e chiuse finalmente gli occhi.
Era mattino inoltrato quando il pianto di un bambino lo svegliò. Usava le cuffie e i tappi per le orecchie da quando era arrivato in quell’appartamento, proprio perché quel ragazzino piangeva costantemente. Solo dopo un po’ realizzò che doveva essere Lauren, la bambina di Julie.
Involontariamente si avvicinò nuovamente alla finestra, e le trovò esattamente nella stessa posizione di poche ore prima. Sorrise, senza neanche rendersene conto, ma in quel momento anche Julie fece un gesto che ripeteva molto spesso: fissò la finestra e si accorse di essere osservata.
La finestra del suo misterioso vicino era quasi sempre chiusa, ma lei non aveva mai perso le speranze di vederlo in passato, per cui cercarlo con lo sguardo era diventata una specie di abitudine. Per un attimo sorrise incontrando il suo sguardo, ma poi pensò che era veramente una grossa sfortuna che lo avesse visto per la prima volta dopo aver scoperto che tipo di persona era.
Julie alzò la mano per salutare in quel momento, e Rami si sentì un idiota, colto in fallo mentre faceva una cosa che non avrebbe mai dovuto fare.
“Uno a zero per la spia, porca puttana…” pensò, allontanandosi dalla finestra con un cenno della testa, e poi per ore rimase a rimuginare su quanto avesse dato l’idea di essere uno facile da manipolare.
L’unico suo obiettivo come spia, infatti, doveva essere quello di attaccare bottone con lui, e se si faceva beccare a fissarla le dava diecimila scuse per farlo. Lei, però, non fece nulla, non aveva nessuna intenzione di rendersi ancora più ridicola. Sorrise, pensando che l’aveva beccato a fissarla, ma poi cambiò stanza perché non voleva fargli credere ancora di più di piacerle.
Rami non riuscì a lavorare normalmente in quella giornata. Passò il tempo a cercare ogni informazione possibile su di lei,per cercare di chiarire ogni dubbio, ma non aveva le idee chiare. Notò che aveva il conto quasi totalmente in rosso, così si disse che non poteva lasciare che spendesse soldi per lui e che dunque doveva restituirle i soldi.
Ci pensò moltissimo, perché una parte di lui voleva ricompensarla per quella generosità dandole una banconota da cento euro, fingendo di non avere resto. Era un gesto gentile, e straordinariamente altruistico, considerato che tipo di persona era.
Un’altra parte invece, per l’esattezza quella paranoica, temeva di incoraggiare il suo lavoro come spia dandole un’occasione per tornare da lui a disturbarlo. No, no doveva ufficialmente chiudere quel discorso quella sera, restituirle i soldi e chiudere tutti i canali. Se poi lei avesse insistito nel cercare di attaccare bottone, lui avrebbe cambiato casa e si sarebbe ufficialmente liberato della spia.
Si compiacque molto di quel piano, che gli permise persino di lavorare sereno per qualche ora. Poi, però, sentì nuovamente piangere Lauren e si affacciò per vedere cosa stesse accadendo, e il suo sguardo si incrociò con quello di una corpulenta ragazzina bionda, che chiuse la tenda nel vederlo.
Pensò che magari la bambina stesse solo facendo i capricci, e tornò alle sue cose, eppure qualcosa in quel quadro davvero non funzionava. Vedete, si era accorto di una cosa strana: Julie postava sempre tutto sui social, c’erano duecento foto di sua figlia e mille post che risalivano a quando lei era praticamente una ragazzina. Certo si poteva costruire un profilo del genere, ma richiedeva un sacco di lavoro e forse non era neanche la migliore idea per catturare uno come lui.
Eppure la vita di Julie lo faceva particolarmente ridere. Gli piacquero molto gli stupidi video con le sue amiche, quelli in cui cantava ubriaca, e anche tutti quelli in cui ballava, che poverina era convinta di aver cancellato per sempre. Entrò anche nel suo telefono, e non ci trovò nulla di particolarmente compromettente. Molto triste in realtà, ma compromettente nulla. Sembrava davvero una povera ragazza, abbandonata da uno stronzo sposato da incinta e ripudiata dalla famiglia. I suoi messaggi gli diedero l’idea di una persona gentile, che aiuta i colleghi e le amiche, e così si sentii terribilmente in colpa. Poi, però, giunse alla chat in cui parlava di lui, e per un attimo una morsa gli strinse lo stomaco, vedendo come lo aveva descritto dopo il loro primo incontro.
Poteva essere un modo in codice per comunicare con altre spie e superare l’intercettazione? Magari sì, non si poteva escludere, però non riuscì a capire di che tipo di codice si trattava, e lui era fantastico in queste cose.
Dopo molto tempo capì di aver esagerato, forse. Aveva violato la sua privacy in modo indecente, solo perché convinto che una persona gentile dovesse per forza avere un secondo fine, ed era una cosa davvero imperdonabile. Si vergognò profondamente del suo comportamento, e quando si fecero le sette  decise di andare da lei. Ovviamente sapeva come si chiamasse, ma non poteva usare il citofono altrimenti avrebbe sollevato troppo dubbi. Così chiese al portiere del palazzo di lei, molto imbarazzato. Quel tizio girò il coltello nella piaga, perché da parecchio aveva una cotta per quella ragazzina francese, così sorrise in modo totalmente inadeguato e disse solo “ah ha trovato un amichetto la nostra Julie, buon per voi.” Facendo venire a Rami la voglia di vomitare.
Il portiere indicò il piano e la porta, e agitatissimo le bussò, ma lei non era in casa. La tata di Lauren  spiegò che Julie aveva avuto un’emergenza a lavoro e che non ci sarebbe stata fino a tardi quella sera, e Rami rimase per un attimo interdetto, perché in qualche modo quella notizia lo aveva deluso. Lasciò alla domestica i soldi che le doveva, e salutò, convinto di essersi tolto quella situazione dalla testa per sempre, ma così non fu.
Nota:
Ciao a tutti, allora c'è qualcuno che sta seguendo questa storia? Che ne pensate? Fatemi sapere, vi aspetto
   
 
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