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Autore: lucketta    26/11/2021    0 recensioni
Un missing moment.
Durante la visita che i ragazzi fanno a zia Gwen joey ricambia finalmente il bacio di Pacey. La mia One shot racconta i momenti immediatamente successivi a quel bacio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andie McPhee, Dawson Leery, Joey Potter, Pacey Witter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo aveva baciato. Lei lo aveva finalmente baciato. Dopo aver aperto il suo cuore a lei e  dopo averla spinta a farsi le domande giuste joey aveva finalmente trovato il coraggio per ricambiare i suoi due precedenti baci. 

Lo aveva trattenuto impaurita, si è alzata sulle punte e gli ha posato le sue labbra morbidi sulle sue guardandolo con occhi di desiderio e paura. 

Joey si era meravigliata di se stessa. Non pensava di poter essere capace di un gesto tanto impavido quanto giusto. Sì perché nonostante tutta la nebbia di paura che offuscava la sua mente, non si era mai sentita così bene. Era quasi come durante quel bacio infinito il tempo si fosse fermato e come se loro non fossero a casa della zia Gwen a pochi passi dai loro amici, a pochi passi da Dawson e a pochi passi da Andie. 

C’erano solo loro e il fuoco scoppiettante e il sapore delle loro labbra. 

Joey si aggrappò a pacey baciandolo con dolcezza e poi sempre più trasporto. Pacey era rimasto inerme per qualche secondo, incredulo, ma quando sentì le mani di joey che gli cingevano il collo per stringerlo maggiormente a sè, aveva compreso che fosse tutto vero. La strinse più forte, accarezzandole la schiena dolcemente, come per rassicurarla. 

Quando si allontanarono per riprendere fiato un timido sorriso spuntò sulle labbra di joey mentre le sue guance diventavano più rosee nonostante il freddo.

Pacey le accarezzò la guancia e le regalò uno dei sorrisi più belli che joey avesse mai visto sul suo viso. 

Ripreso fiato lentamente, ma nessuno osava spostarsi da quella posizione. Pacey appoggiò la fronte su quella di joey continuando ad accarezzarle il viso. 

 

“Cominci a farti le domande giuste?” Chiese pacey stuzzicandola e sospirando sulle sue labbra. 

“E chi dice che questa sia la risposta giusta?” Rispose joey con sarcasmo

“Oh andiamo! Potter! Sai anche tu che questa è forse la cosa più giusta che ti sia capitata quest’anno” rispose pacey sprezzante posandole un altro bacio sulle labbra. Questa volta più famelico. 

Quando si staccarono un paio di minuti dopo joey era stordita e senza fiato. I loro occhi lampeggiavano di fuoco ardente al riflesso del fuoco scoppiettante ai loro piedi. 

Joey posò una mano sul petto ansante e caldo del ragazzo dagli occhi blu profondo cercando di allontanarsi da lui per riprendere proprietà delle sue capacità intellettive.

“Dobbiamo proprio andare… si chiederanno dove siamo” disse in filo di fiato joey adesso più distante di qualche cm. 

Pacey non avrebbe voluto lasciarla andare e aveva non più di qualche remora a rientrare, ma non poteva negare che joey avesse ragione. 

“Potremmo aspettare fino a quando l’ultimo ciocco di legno finisca di ardere” disse cercando un pretesto per non entrare in casa

“Certo pace! Ma in quel caso dovrebbe aspettare forse fino all’alba” disse joey cercando di sembrare un briciolo sarcastica ma era poco convincente. Voleva restare fuori nella loro piccola bolla almeno quanto lui. 

“Io ci sto! Non avrai mica paura del buio?” Domandò prendendola in giro

“No pacey! Piuttosto ho paura di qualche altra visita indesiderata” rispose lei adesso guardandolo di traverso mentre con l’indice indicava la casa. Impallidiva all’idea che questa volta non fosse la zia Gwen a sorprenderli nel buio ma qualcun altro. 

Pacey abbassò lo sguardo e annuì 

“Sì, sarà meglio rientrare” le prese la mano e lentamente la trascinò quasi fino all’entrata. Ma prima di varcare la soglia si girò e spinse joey a sè

“Come farai a trattenerti dal saltarmi addosso quando saremo dentro” disse sussurrandole sulle labbra 

“Oh, credo che questa sia una domanda giusta da porre a te stesso” rispose joey cercando di mantenere un distinto contegno a pochi millimetri dalle sue labbra. 

Pacey sorrise beffardo e le stampò un bacio casto sulle labbra.

“Sono certo di potercela fare. Sono mesi che mi trattengo” rispose pacey evitando lo sguardo dolce e desideroso che joey gli puntava addosso. 

Era tutto così nuovo, ma nonostante ciò, ad entrambi sembrava tutto così naturale.

Pacey cercò di nascondere il rossore delle sue guance, che joey aveva dolcemente accarezzato, poi lentamente si allontanò, le lasciò cadere la mano e aprì la porta. 

Pacey entrò strofinandosi le mani e joey lo seguì a ruota.

Dawson, andie, Will li guardarono entrare dal salotto. Stavano scegliendo un film da guardare e non notarono le espressioni intimidite dei due ragazzi, tranne zia gwen che li guardò di sottecchi dal divano. 

“Brrr si gela fuori. Allora che film avete deciso di guardare?” Chiese pacey per smorzare la tensione mentre si toglieva il cappotto e scavalcava il divano tuffandocisi sopra. 

Joey nel frattempo aveva la testa bassa e accennava un sorriso timido. 

“Abbiamo deciso per Il gladiatore” rispose Andie allegramente. “Russe crowe è assolutamente sexy nella sua tenuta romana” continuò ridendo. 

“Joey che fai sulla porta, dai su! Siediti con noi!” Esclamò dawson indicandole il posto accanto a lui sul tappeto davanti al divano. 

“Uhm si eccomi, ho solo bisogno di un momento per prendere calore” disse joey mascherando l’ansia e il senso di colpa. 

Pacey la guardò sorridendole leggermente. 

Quando si fu finalmente tolta il leggero giubbino di jeans si avviò per prendere posto accanto a pacey sul divano. 

Dawson fece un’espressione un po’ delusa quando vide che joey non aveva preso posto accanto a lui, mentre andie accovacciata sulle ginocchia di fronte, decise di spostarsi e prendere il posto che dawson aveva riservato alla bruna. Will si accomodò accanto ad andie mentre zia gwen che era rimasta in silenzio per tutto il tempo, prese prontamente posto accanto a joey.

Per tutta la durata del film pacey e joey erano distratti dalla loro vicinanza, si scambiavano sguardi intensi di tanto in tanto, e quando l’altro non guardava si perdevano l’uno nelle espressioni dell’altro. A poco a poco joey cominciò ad assopirsi e appoggiò la schiena sul cuscino del divano mentre le sue mani erano serrate sulle sue gambe. 

Senza che nessuno se ne accorgesse pacey aveva preso ad accarezzare con il pollice il dorso morbido di joey. 

La bruna si perdeva in quelle piccole carezze mentre il suo cuore batteva sempre più forte e il suo stomaco sfarfallava. 

Pacey non poteva fare a meno si toccarla e di sentire il calore della sua pelle, quasi come se stesse ancora combattendo con se stesso per cercare di capire se quello che stava accadendo fosse davvero la realtà.

Lentamente joey chiuse gli occhi e appoggio la testa sulla spalla di pacey facendosi cullare dal suo respiro. 

Non pensava che pacey nonostante tutto il trambusto che gli stava provocando era capace di regalarle momenti di assoluta calma. Era come se lì con lui al suo fianco sapesse che non potesse mai capitarle nulla di male, che lui l’avrebbe protetta in qualsiasi caso. 

 

Il film terminò e pacey sbadigliò sonoramente cercando il modo più delicato possibile per destare joey. 

“Pace… altri cinque minuti!” Mugugnò joey con una voce così sottile e dolce che riscaldò il cuore del ragazzo. 

“Ehi potter! So che i miei muscoli forti e duri possono essere anche molto accoglienti, ma mi stai sbavando su tutta la camicia” disse pacey prendendola in giro, fingendo che il fatto che joey si fosse addormentata sulla sua spalla non gli avesse stretto lo stomaco e fatto battere il cuore più del dovuto. 

“Oh! Cosa?” Chiese joey in preda all’imbarazzo accarezzandosi le labbra nel tentativo di pulirsi la bava inesistente. 

“Idiota! E comunque respiri come un elefante, è impossibile dormire accanto a te!” Rispose joey fingendosi arrabbiata. 

“Ehi voi due, neanche quando dormire riusciate a non litigare” disse dawson alzando gli occhi divertito 

“È tutta colpa sua” risposero insieme pacey e joey indicandosi reciprocamente e ridendo sotto i baffi per la risposta sincronizzata. 

“Su bambini dai! Smettetela e andiamo a dormire” esortò Andie “prenderemo le posizioni di ieri e non voglio sentire storie” continuò guardando nella loro direzione. 

Entrambi annuirono cercando di nascondere lo scintillio dei loro occhi a quell’informazione. 

 

Dopo che tutti furono finalmente nelle loro posizioni per passare la notte pacey aspettò pazientemente nel corridoio che joey uscisse dal bagno. Joey apparve in un pigiama grigio morbido sulle gambe e una sottile canotta bianca. Pacey a quella vista non resistette e la trascinò in un angolo buio del corridoio. 

“Hai svestito l’armatura potter?” Disse baciandole le labbra ad ogni parola pronunciata.

Joey arrossì contraccambiando i baci e accarezzandogli la base del collo.

A pacey con quel contatto vennero i brividi.

“Non farti strane idee Witter! È solo che la vestaglia non è l’indumenti più comodo con il quale andare a dormire, e poi tu sei una stufa vivente, potrei squamarmi durante la notte” disse lei continuando ad accarezzargli il collo. 

Sentirono dei rumori proveniente dalla camera in cui i loro amici stavano dormendo e si allontanarono prontamente.

“Sarà meglio andare a dormire per questa notte, avrai già tante domande che ti frullano nella testolina sulle quali rimuginare” disse pacey schioccando la lingua.

“Io non rimugino pace! Pondero” rispose lei allentandosi e guardandolo con gli occhi stretti.

“Certo potter! Su cosa pondererai mentre sono a qualche centimetro da te per tutta la notte” le chiese mentre avanzava verso la stanza 

“A come soffocarti nel sonno” rispose lei seguendolo 

Lui si girò e le sorrise. Un sorriso caldo che fece istantaneamente abbassare lo sguardo di joey per l’imbarazzo. 

Nessuno dei due aveva in realtà pensato a come avrebbero fatto a stare lontani un’intera notte. Entrambi si erano ripromessi di evitare effusioni e limitare il contatto, ma non erano certi di poter mantenere queste promesse. 

Appena furono a letto pacey tirò scherzosamente le coperte verso di lui, solo per infastidirla. 

“Pace non puoi avere il monopolio del letto!” Disse joey sussurrano stizzita e si girò sul lato sinistro mentre pacey rimase a pancia in su e sospirò. 

Joey non riuscì a capire se pacey fosse frustrato di non poterla avere più vicino o fosse semplicemente stanco. Joey cercò silenziosamente con la mano destra la mano di pacey, senza spostarsi dalla sua posizione accovacciata. 

Pacey prese prontamente la mano e se la portò alle labbra. Joey sentì il respiro caldo si pacey e i suoi delicati baci. Il suo cuore aveva perso un battito. Come poteva essere così fastidioso, così conturbante, così maledettamente sexy in quella canotta e pantaloni grigi e così assolutamente dolce tutto in una volta? 

Lentamente joey, cercando di far meno rumore possibile si girò sull’altro fianco e si ritrovò a pochi centimetri dal viso di pacey. Anche pacey si girò sul fianco. In quella penombra riuscivano ad intravedere le loro espressioni. Il luccichio dei loro occhi e il respiro sempre più accelerato era una chiara dimostrazione dell’amore che entrambi stavano rendendosi conto di provare. 

Pacey cominciò lentamente ad accarezzare il viso di joey. Silenziosamente appoggio il pollice sulle sue labbra e piano prima le accarezzò e poi le pizzicò dolcemente con l’indice e il pollice, poi ci posò delicatamente le sue labbra sopra. Poi prese ad accarezzarle le guance e di nuovo gli posò le labbra delicatamente. Le accarezzò gli occhi e giocò con le sue ciglia e di nuovo posò le labbra su di essi. Prima sul destro e poi sul sinistro. 

“Sei così bella” disse in un sussurro mentre joey si beava di quelle carezze e di quei baci così delicati. Nessuno mai l’aveva guardata con tale trasporto, desiderio e tenerezza. Forse quel luccichio che vedeva negli occhi di pacey era amore, ma aveva ancora troppa paura per poter accettare quel sentimento. Ma il suo cuore batteva sempre più forte ad ogni sua carezza e senza nemmeno rendersene conto, anche lei cominciò a giocare con i riccioli del suo collo. Piano con l’indice gli segnò tutti i lineamenti del suo viso. Partì dal mento, poi passò a contornare le sue labbra con la punta del dito, con delicatezza, quasi come se avesse paura di romperlo, rompere quel momento di assoluta tenerezza, quel momento in cui sembrava si fossero persi ed esistessero solo loro su tutta la terra. Dalle labbra passò al naso e poi delicatamente gli accarezzò quegli blu profondi. Finalmente posò il palmo della sua mano sulla guancia di pacey e lui fece lo stesso. Erano a pochissimi centimetri di distanza. Respiravano dallo stesso respiro, ed entrambi non potersi sentire mai così felici come in quell’istante. 

Si guardavano negli occhi, si scrutavano, si studiavano e si sorridevano e poi ricominciavano daccapo. 

“Cosa stai pensando?” Sussurrò ad un tratto Pacey 

Joey rimase in silenzio per un istante quando finalmente decise di rispondere.

“Sembra di vedere il mare nei tuoi occhi” sussurrò joey mentre la porpora colorava le sue guance. 

Pacey sorrise a quel pensiero. Gli piace, voleva essere il suo mare, aperte a milioni di possibilità, le onde che le scombussolano il cuore e che la facciano sentire libera e impetuosa, come si sentiva lui da quando aveva ricambiato il suo bacio. 

“E tu?” Chiese timidamente joey. 

“Ho sognato questo momento per così tanto tempo che fatico a credere sia la realtà, forse sto sognando” disse lui in un filo di fiato. 

Fu il turno di joey di sorridere. Non pensava di essere capace di scatenare un simile sentimento o addirittura di essere “la ragazza dei sogni” di qualcuno e tantomeno di pacey. Ma più lo guardava e più comprendeva perché per lei era sempre stato difficile stargli vicino o reggere il suo sguardo e si sentiva stupida per non averlo capito prima. Era innamorata di lui e Dio solo sa da quanto tempo ma non era pronta ad ammetterlo, nè a se stessa nè a nessun altro. Sperava che le sue azioni parlassero per lei e che pacey capisse quello che anche lei provava. 

“Non stai sognando pace! È più reale di quanto pensi” disse lei guardandogli le labbra con desiderio. 

Pacey le si avvicinò e poggiò le labbra morbide sulle sue, piano si fece strada con la lingua, leccò le sue labbra e cercò  delicatamente di aprirle la bocca per accarezzare la lingua di lei. Joey si aggrappò ai suoi ricci ribelli. Pacey aveva già capito che joey adorava accarezzargli il collo e si innamorò di quel gesto tutto suo e del modo in cui erano già diventati così intimi e consapevoli. 

Joey d’altro canto aveva comprese che mordicchiargli il labbro inferiore provocava dei piccoli gemiti di piacere in pacey e anche lei si scoprì completamente persa di quei suoni gutturali e sexy che lui le regalava. 

Piano si allontanarono e rimasero con le fronti attaccate. Pacey strofinò il suo naso contro il nasino all’insù di joey che aveva così tanto amato, il nasino che lei arricciava quando era frustrata o arrabbiata. Ma le espressioni e gli sguardi che joey gli stava regalando questa sera non li aveva mai visti, nemmeno rivolti ad altri (dawson) e questo pensiero lo inorgoglì. Forse davvero anche joey provava quello che provava lui. 

“Buonanotte potter” disse lui baciandogli la punta del naso 

“Buonanotte pace” rispose lei chiudendo gli occhi. 

Si addormentarono così con il viso a qualche centimetro di distanza. Incuranti degli amici che dormivano ai loro piedi, sprezzanti del pericolo di essere scoperti o semplicemente dimentichi del mondo intorno. 

Era la loro prima sera insieme. Era stata perfetta così. Nessuno dei due sapeva quanto sarebbe durata ma nessuno dei due era disposto a rinunciarci.

  
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