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Autore: dragun95    27/11/2021    2 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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EPILOGO
 
 
 
Quando riuscì a riaprire gli occhi la sua vista era totalmente sfocata e a metà, l’unica cosa che riusciva a distinguere era solo uno sfondo bianco. Iniziò seriamente a chiedersi se fosse morto per l’esplosione o la caduto dall’alto, quando una figura nera molto sfocata entrò nel suo campo visivo.
 
-Hekate- sussurrò, convinto che fosse venuta a reclamarlo. Ma quando la mise più a fuoco, vide che era del volto di Nerissa. Appena lei lo vide sveglio i suoi occhi si tinsero di lacrime scarlatte.
 
-Valtur, sei sveglio. Come ti senti?- gli chiese subito poggiandosi vicino al suo letto per controllargli i segni vitali e le fasciature. Il Mezzelfo era fasciato in molti punti del corpo e anche il collo e la parte destra del viso erano completamente bendati.
 
-Vado a chiamare agli altri- così dicendo la Scriba usci dalla porta scomparendo. Lui alzò il braccio sentendo una forte scarica di dolore, nonostante le fasciature non si sentiva più l’occhio destro.
Allora isolò i suoi che arrivavano al suo orecchio sinistro per provare a sentire col destro. Quello gli funzionava ancora.
 
-Akerith, vieni fuori- l’Ombra uscì dalle tenebre della stanza, senza la maschera sul volto, guardando il Purificatore. Voleva sospirare ma aveva paura che gli avrebbe fatto male il petto se lo faceva.
 
-Sono messo così male?-
 
-Dimmelo tu? La tua idea è stata una vera PAZZIA!- gli rimproverò l’elfa oscura sedendosi vicino a lui.
 
-Ora ti preoccupi per me?- gli chiese. Era sollevato che fosse preoccupata per lui, infondo erano compagni. La sentì mettersi a carponi su di lui per guardarlo negli occhi mentre estraeva il suo kukri, mostrandoglielo in segno di minaccia. I loro occhi si specchiarono e lui riuscì a leggere la rabbia e la preoccupazione in essi.
 
-Mi preoccupo per tutti quanti, Fiocco di neve. Ma se ti succede qualcosa lei piangerebbe! E questo…non te lo perdonerei- gli sussurrò, prima di scendere dal letto e svanire nelle tenebre, qualche istante prima che la porta si aprì.
 
-Inquisitore Valtur- il Vicario fece il suo ingresso nella camera insieme a Blossom e Nerissa.
 
-Sono vivo- rispose soltanto vedendoli. L’uomo sorrise a quelle due parole.
 
-Già, l’onda d’urto dell’esplosione ti ha sbalzato fuori prima che le fiamme ti avvolgessero completamente…ti credevamo in cenere!- ammise infine la Minotaura con sguardo truce, ma sollevata che fosse ancora vivo.
 
-Da quanto sono stato fuori gioco?- chiese dopo un minuto di silenzio.
 
-Quasi tre giorni- rispose la Scriba, mentre gli passava un bicchiere con un liquido rossastro. Lui lo guardò per poi mandarlo giù tutto d’un fiato, facendo una smorfia per il sapore amaro e pessimo che aveva.
 
-Quali danni ho riportato?- domando guardando la corvina, che abbassò lo sguardo. Come a cercare le parole.
 
-Le fiamme ti hanno colpito sulla parte superiore del corpo e la parte destra del volto. Il torace e il braccio non erano messi malissimo, anche se ti resteranno le cicatrici…ma l’occhio- si fermò, ma l’albino sapeva già cosa volesse dire. Annuì capendo che non avrebbe più potuto vedere da destra.
 
-Che ne è stato del Duca e delle armi Infettive?-
 
-Morto nell’esplosione insieme alle sue armi- rispose il Vicario per poi aggiungere –Le Ombre hanno trovato i documenti delle sue ricerche e ucciso Josef, i documenti sono stati subito distrutti e hanno anche recuperato un Manoscritto. Credo sia l’oggetto per cui il duca abbia speso tutto quell’oro-
 
-Un Manoscritto?!- ripeté il Mezzelfo cercando di mettersi seduto ma gemendo subito per l’azione.
 
-Già. Non sappiamo se c’entri qualcosa con il suo progetto di controllare gli infetti o se fosse una sua idea fin dall’inizio- rispose Blossom.
 
-Per capirlo lo faremo portare alla sede degli Inquisitori. Forse i nostri esperti riusciranno a capirci qualcosa!- a quelle parole Valtur annuì, avrebbe dovuto tornarci per fare rapporto anche lui. Almeno quando sarebbe riuscito a riprendersi dalle ferite dello scontro, per lui la mancanza di un’occhio non era una grave perdita se alla fine era servito a mantenere il suo dovere.
 
-Ti lasciamo riposare ora. Vieni mia cara- Evereth allungò la mano verso Blossom che arrossì afferrandola.
 
-Rimettiti presto- gli disse prima che entrambi uscissero seguiti da Nerissa. Il Purificatore si rimise sdraito, mettendo la testa più comodo sul cuscino e chiudendo gli occhi. Con quelle bende muoversi era difficile, ma se non altro la medicina aiutava a diminuire il dolore.
Cercò di rilassarsi, quando percepì una figura sopra di se, aprì gli occhi pensando di ritrovarsi di nuovo Akerith. Invece si trattava della Lamia che aveva visto qualche giorno fa al bar.
 
-Ci rivediamo- disse lei tirando fuori la lingua biforcuta. Lo sguardo dell’albino era freddo e per nulla spaventato anche se in quella situazione in cui era in netto svantaggio.
 
-Sei venuta a reclamarmi, in nome di Hekate?- il tono era di puro ghiaccio. Lei sibilò come infastidita da quella domanda.
 
-Non è ancora giunta la tua ora. E di certo non sarò io ad affrettarla, Mezzelfo!- gli rispose incrociando le braccia sotto al seno e tirandosi lontano da lui ai piedi del letto.
 
-L’hai sentita di nuovo vero?- chiese infine alludendo alla voce della dea.
 
-Anche se fosse?- rispose di rimando lui, non volendone parlare.
 
-Accettala ragazzo, farai prima- gli disse la donna serpente sibilando. Mentre lui sentì di avere qualcosa di freddo e duro nel palmo della mano sinistra, voltò la testa vedendo che era la moneta di Hekate. Riportò velocemente lo sguardo la lamia, ma quest’ultima era sparita così com’era apparsa.
 
Era chiaro quello che gli voleva dire: accettare la protezione della dea.
Guardò la moneta con una smorfia, nascondendola sotto al suo cuscino, non aveva voglia di vedere e ne ascoltare più niente riguardante Hekate fino alla sua guarigione.
 
 
 
Yorn tracannò un intero bicchiere di alcool in un sol sorso. Gemendo di dolore subito dopo. Il Governatore di Nidolan era sdraiato nel letto della sua villa ferito dopo gli eventi successi alla riunione di due giorni fa, ma ancora vivo.
 
-Non dovresti bere se sei stato ferito allo stomaco- lo riprese Rowanne che era andato a trovarlo per vedere come stesse. Lui non l’ascoltò testardo com’era versandosi un altro bicchiere.
 
-Devo pur farmi passare questi ultimi giorni di merda- rispose senza peli sulla lingua, mandando giù il bicchiere, gemendo nuovamente –Questa roba mi farà bruciare lo stomaco!-
 
La Duchessa sospirò a quell’atteggiamento. Ma forse lo faceva per non essersi accorto del complotto di Kruagag, una volta smascherato le guardie perquisirono tutte le fabbriche e le abitazioni che il Suiham possedeva. Il pomeriggio dopo la sua morte alla riunione avevano trovato moltissimo materiale per affermare con assoluta certezza che era a causa sua se la Piaga delle spine era arrivato oltre le porte della città.
 
-Sono stato cieco, Rowanne! Non ho visto la cospirazione che Kruagag stava tessendo contro di me, proprio nella mia città-
 
-Ha ingannato molti Yorn- disse per rassicurarlo di non essere l’unico che ci era cascato.
 
-Ciò non toglie che ci sono cascato e sono quasi morto! Come faccio a governare la città, se non mi accorgo di certe cose!- disse guardando il suo bicchiere vuoto.
 
-Credo sia il momento di assumere un’assistente, che mi aiuti- disse infine, sorprendendo la donna, erano anni che gli diceva di prendere un’assistente fidato, ma lui aveva sempre rifiutato. Affermando che ce la faceva benissimo da solo.
 
-Finalmente direi. Hai già in mente qualcuno?- il Nano annuì.
 
-Tu Rowanne-
 
-IO!- ripeté a bocca aperta. Sapeva che il Governatore la teneva in grande considerazione essendo amici, ma non credeva di essere la sua prima scelta.
 
-Dopo tutto questo ho capito che mi serve qualcuno di fidato. E nessuno è meglio di te in questo! Ti chiedo di aiutarmi a rendere questa città più sicura…per noi e tutti i suoi abitanti- la Duchessa restò in silenzio a pensarci sopra. Di certo quella era una grande opportunità, grazie alla sua esperienza avrebbe potuto aiutare la città ancora di più e soprattutto tenere al sicuro sua figlia.
 
-Solo se mi lascerai fare le cose a modo mio!- gli disse lei con un sorriso.
 
-Certamente- gli rispose Yorn sorridendo, sperando che quella decisione avrebbe potuto aumentare la serenità e la sicurezza di Nidolan.
 
 
 
Quella sera, l’unica cosa che balenava nella testa di Blossom era: Paura e Nervosismo.
Dopo lo scontro con i Costrutti aveva chiesto a Nerissa di vedere se il suo bambino stesse bene. Con grande sorpresa della Seimpyr nello scoprire che lei fosse in dolce attesa e fortunatamente il piccolo non aveva subito danni.
Di questo lei se ne era subito rallegrata, se non fosse stato per l’orecchino datale dalla Duchessa forse sarebbero morti tutti e tre.
 
-Sei ancora sveglia- alzò la testa trovando il Vicario.
 
-Non avevo sonno- disse guardando la tazza con cui aveva bevuto una tisana, ormai completamente vuota.
 
-Ho dato un primo rapporto della situazione e ho dato il Manoscritto ad Akerith perché lo porti alla base il più velocemente possibile- gli disse mentre prendeva una sedia.
 
-Mi hanno anche informato che di recente i Crociati hanno preso l’abitudine di andare a caccia di Inquisitori. E di stare attenti- l’espressione della donna si fece più tesa. L’ultima cosa che ci mancava e che i cani della Chiese iniziassero a infastidirli per gioco più che per dovere.
 
Accorsosi del suo cambiamento le si sedette davanti.
 
-Qualcosa non va?- gli domandò dolcemente poggiando la mano sulla sua. La Minotaura alzò lo sguardo facendo incontrare i loro occhi. Doveva dirglielo, aveva il diritto di saperlo, dato che era anche suo figlio.
 
-Sono incinta-
 
-Come scusa?- gli chiese Evereth come se non avesse capito.
 
-Sono incinta di nostro figlio Evereth- gli ripeté più forte quasi gridando. Per poi sentirsi stretta in una morsa. L’abbraccio che il Vicario le stava dando era forte per stringerla a se ma non tanto da soffocarla, poteva sentire il suo calore corporeo contro il suo corpo. Quel piacevole tepore le fece venire le lacrime agli occhi.
 
-Da quanto lo sai?- gli chiese staccandosi appena dall’abbraccio. Lei abbassò lo sguardo.
 
-Dopo essere arrivati qui. Volevo dirtelo…ma non sapevo…come- ammise lei dispiaciuta.
 
-Avremmo un bambino…è stupendo- anche il Vicario aveva le lacrime agli occhi per quella notizia. Lei si sentì sollevato nel vederlo reagire così, ma aveva ancora paura.
 
-Evereth…ho paura- ammise lei poggiando la testa contro il suo petto.
 
-Il nostro dovere verso gli Inquisitori…e ora ci si mettono pure i Crociati. Io…- lui gli poggiò la mano sulla testa accarezzandola per farla calmare. Continuò fino a quando vide che la sua coda aveva smesso di agitarsi freneticamente, segno che si era tranquillizzata.
 
-Lo so. Fa paura anche a me…ma vedrai troveremo una soluzione- cercò di rassicurarla.
 
-Come?- gli chiese alzando la testa.
 
-Quando torneremo, parleremo con i Consiglieri e il Primo Inquisitori. Farò in modo che tu e il bambino stiate bene- dopo averlo detto venne travolto dal bacio di Blossom che lo strinse per dimostrargli la sua gratitudine. A cui lui ricambiò sia il bacio che la stretta.
 
 
 
Nell’aria c’era odore di fumo e sangue fresco. L’Inquisitore gemette afferrando la lancia che gli attraversava la spalla e lo aveva piantato nell’albero dietro di lui.
 
-Merda- disse cercando di estrarla, quando un dardo lo colpì alla gamba facendolo urlare. Strinse i denti mentre sentiva dei passi avvicinarsi a lui. Subito cercò la sua arma, ma questa era a qualche metro da lui.
Uno stivale in acciaio si posò con tutto il suo peso sull’arma di Ignis. Lui alzò gli occhi attraverso i fori della maschera trovandosi un cavaliere in armatura bianca e argento con una croce rossa che gli ornava il petto, e un elmo a bocca di rana che gli copriva e proteggeva la testa con una lunga piuma bianca che lo ornava.
 
-Sembra che il corvo abbia le ali spezzate!- disse il cavaliere davanti a lui, dietro c’erano altri due cavalieri con la medesima armatura. L’Inquisitore gli risolse uno sguardo d’odio, lui e il suo gruppo erano stati attaccati da una squadra di Crociati, che forse stava dando la caccia proprio a loro.
 
-Le mie ali…saranno spezzate. Ma…non prima, che abbiamo spezzate…le vostre spade, cani della Chiesa- I suoi compagni saranno anche morti, ma prima avevano portato molti Crociati insieme a loro.
Un secondo dardo si conficcò nell’altra gamba facendolo urlare, mentre il Crociato che gli stava davanti teneva in mano la balestra con cui gli aveva appena sparato il dardo.
 
-Osi opporti a noi cavalieri, Eretico!-
 
-Eretico?- susurrò guardando i tre cavalieri –Noi stiamo combattendo per salvare vite contro una piaga che le miete da più di un secolo! Voi invece cosa fate a parte perseguitare chi non ha il vostro stesso pensiero?-
 
-Silenzio corvo. Stai per morire come il cane che sei- il Crociato estrasse la spada in acciaio Damasco che presentava dei motivi sulla superficie come dei movimenti che si creano sul velo dell’acqua.
 
-Prega chiunque tu veneri. Perché ti ci sto per mandare- l’Inquisitore rise divertito usando la mano l’ibera per alzarsi la maschera tanto da scoprire la bocca e sputare a terra.
 
-Oh, io mi unirò alle fiamme purificanti di Uriel!- disse estraendo un fiammifero acceso dalla manica, gettandolo a terra per dare fuoco a qualche foglia secca. Portando i tre a guardare quella piccola fiammella
 
-Ma voi verrete con me!- mentre erano distratti prese dalla tasca dei pantaloni un contenitore triangola lanciandolo sulla fiamma accesa. Quando il contenitore si ruppe e ciò che vi era dentro venne a contatto col fuoco, i quattro presenti vennero investiti da un’esplosione di fuoco e fiamme.
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Ed ecco l’Epilogo di questa storia. Che dire spero che vi sia piaciuta.
 
Valtur è vivo anche se ha subito qualche ferita non da poco e rivediamo la Lamia che aveva già incontrato che gli dice di credere in Hekate.
Poi Yorn chiede a Rowanne di essere il suo braccio destro per proteggere al meglio la città dopo gli intrighi di Kruagag, e la Duchessa accetta. Blossom si è decisa a dire della sua gravidanza ad Evereth e lui l’ha presa molto bene, che dire dopotutto la ama molto.
Nella parte finale vediamo i già citati Crociati, il gruppo armato della Chiesa e di quanto siano spietati nei confronti degli Inquisitori.
 
Questa storia giunge al termine. Ma è solo la prima parte di una serie. Nel prossimo vedremo ancora i personaggi apparsi come Valtur e nuove facce o qualcun altro?
Non intendo rovinare la sorpresa con gli spoiler. Per saperlo meglio dovrete aspettare la prossima storia.
Intanto ringrazio tutti quelli che hanno seguito o anche solo letto la storia, sperando che l’abbiate apprezzata.
 
A presto.
 
  
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