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Autore: Legeia    27/11/2021    0 recensioni
In un Presente alternativo, vari conflitti portano alla disgregazione delle nazioni in problemi interni ed esterni. In una si queste, un gruppo di persone di presenta come Agevolatori o Risolutori per le persone o enti su vari ambiti. Tuttavia cè qualcosa di più profondo e intricato che muove i personaggi principali sia tra loro che per i Continenti e le decisioni e scelte sono fondamentali per la questione cardine. Il futuro. P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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chapter 31





"Finalmente ti trovo..." fece Milan entrando nell'ufficio che le aveva assegnato nel piano che ospitava il suo, quello che aveva dato a lei e poi dei Veterani, uno grande con tante scrivanie a quadrato, seguendo la stanza e un'altra simile per i Vecchi, quando si decidevano a tornare dalla Fattoria. Non era personalizzato ma aveva scelto dei mobili parecchio lavorati, senza fiori e simili, in legno pieno e colore naturale. Libreria, armadio, alzatina, tavolini, un paio di sedie in legno e pelle e piante. E quadri. Una parete con foto e ritratti di donne nella storia che erano state loro stesse fin nel midollo da lottare e alvorare come fossero pari di un uomo, cambiando storia e anticipando i tempi, che però erano più lenti di una lumaca rispetto alle menti meno cretine, come Lia diceva sempre.

Una scrivania antica in legno di mogano troneggiava parallela alla parete con le ampie finestre che davano sul giadino posteriore. mentre Lia stava seduta ad una poltrona sedia dirigenziale stile Luigi XVI rivisitato vittoriano, in legno e pelle artigianale, di rovere massello tinta noce scuro con seduta bombata  e schienale in pelle imbottiti, con schienale con ribattitura manuale dei singoli chiodi mentre ogni bordatura, cornice, braccioli e piedi, quattro, erano intagliati con motivi vari. Non avevano trovato nulla che si abbinasse alla scrivania più austera e senza foglie o fiori fronzolosi che a lei non piacevano ma quello cèra, e si era dovuta accontentare, non avendo avviato da molto le botteghe per crearne di nuovi, con mobili antichi preesistenti. nessuno collimava con l'altro, erano tutti stipati in stanze che non usavano a rpendere polvere, e di acquisti precedenti per evitare che finissero al macero o come legna da ardere per panifici e pizzerie. Una piaga che in pchi conoscevano ma per pagare meno la legna trovavano quei sotterfugi, acquistare legname rotto apposta da mobilio definito gettando tutto, che chi puliva le case sgomberandole prendeva con sè e rivedenva a chi cercava a niente materiale ligneo. E non certo per restauro e creazione.

"Milan... qual buon vento ti porta qui? Pensavo che fossi... uh!... con Patricia? Pamela? COme si chiamava la fosca tinta che ti sgambetta vicino per la festa in America?"

"Perchè dici fosca a tutte quelle che per te sono tarde?"

"Forse perchè lo sono, e l'unico pezzo di discorso non sconclusionato intervallato da silenzio o " che sanno fare alcune, perchè di tutto ciò che si può parlare a questo mondo dalla scienza, alla storia, alla letteratura, alla musica, tutti i generi ovvio, al..."

"OK, ho capito. Sono accompagnatrici, non puoi sperare che siano... preparate come te, su varie cose da non cadere in un silenzio imbarazzato in qualuqnue argomento si tratti. Tranne il calcio..."

"Il calcio è diventato uno schifo che non fa testo..." fece lei con un'espressione schifata mentre era intenta a scrivere a pennino di vetro e inchiostro su un fogli odi carta, di pregio e non comune, qualcosa. Lei, nonostnate attestati, capacità informatiche e non approfondite negli ultimi anni per i suoi malesseri, non stampava più quasi mai, ma scriveva. le stampanti erano in un ufficio dedicato alla segretaria di Milan e solo lei e i veterani  aveva comparti tecnologici a vista. Milan e Lia li avevano ma laptot e nascosti in cassetti segreti nell'ufficio.
Lei scriveva sempre, qualsiasi cosa. A mano. Tutto. Era uno degli emanuensi che si prendevano la briga di riportare ogni elemento, cifra, fattura, dcumento, contratto, registro, diario e via dicendo in pesanti volumi che stavano tra i venti e trenta gradi inclinati su appositi leggii in legno, per riportare i dati da dispositivo digitale o foglio stampato. Questo per avere per qualunque necessità, un corrispettivo cartaceo e custodito in un luogo controllato anche nelle temperature qualora per qualsiasi motivo un giorno i sistemi o la corrente impedissero l'accesso ai dati. Lia diceva smepre gettare via la cara carta e penna allegata era un sacrilegio, perchè l'arte della scrittura, dello scrivere proprio qualsiasi cosa, da un pensiero a un atto o altro, era importante sia per chi lo eseguiva, per la memoria, che per le capacità di scrittura appunto. Oltre che manifestare l'umano. Gli animali impiastricciavano con fango e colori se glieli mettevi vicino, raramente come i gorilla o scimpanzè sagaci mettevano su supporto qualcosa come faceva l'umano.
 La gente con pc e smartphone aveva quasi abbandonato l'arte calligrafica, l'amore per lo scrivere anche una lettera o una cartolina o qualcosa per qualcuno a cui tenesse, di tenere la mente allennata preparando registri e ogni cosa per poi riporli. A volte la memoria giocava a modo suo, tornava anche solo rivedendo una pagina scritta dalla mano, un record rimadava a quella situazione riportata o rivedere e rileggere un testo scritto per altro o verso di se era qualcosa che nessuna cosa digitale potesse mai superare. Ma non era così per tutti. Ed era cruciale avere una sezione sotterranea delle casseforti con ogni dato ben  scritto e conservato.

"Dimmi, bimba, hai questa mise per un motivo oppure anche tu, come il sottoscritto, diventi sempre più incline alla vera moda e raffinatezza giornalieri...?" con un sorrisone.

Lia alzò gli occhi, solo quelli, nel modo che faceva quando studiava qualcosa o qualcuno, o volesse catalizzare tutta la sua attenzione prorprio su qualcosa , o giocava a recitare la parte della persona misteriosa che sa tutto e conosce ogni cosa. Che è come una Custode di segreti e ascolta qualcosa di divertente mentre ride sotto i baffi, con arroganza e spavalderia di una regina. Comunicando con il solo battere impercettibilmente le palpeblre per alzare gliu occhi verso il focus che le interessa, portando le ciglie contro l'arcata sopraccigliare.
Lei alzo un mezzo sorriso che pareva non di scherno ma che si stesse trattenendo nel non  farlo completo.

"Dimmi, Milan... quest'oggi il sole che tipo di giornata ha salutato?"

"Ah, la metti con poesia?"

"No, la metto come una domanda educata, per non dirti che sei parecchio sovrappensiero, noto..."

"Riguardo cosa..." fece lui avvicinandosi di fronte a lei alla scrivania. Lui in impeccabile doppiopetto con elementi vittoriani e bastone. I capelli legati alla francese, con coda bassa e il resto sciolto contro la schiena, qualche ciuffo a incorniciare il viso. Come al solito sembrava uscito da un quadro antico.

Lia mise da parte i fogli, inserì il pennino di vetro nel calamaio, nel serbatorio con acqua pulita per la pulizia e non in quell oaccanto con l'inchiostro, che aveva un tappo argentato per preservare il liquido. Sistemò ai lati tutto e poi poggiò le mani sulla scrivania, con una sorta di sorrisetto comprensibile solo a chi la conosceva e quello sguardo aperto e attento. Facendosi leva sulle mani si alzò con grazia e andò alla finestra.
La battuta sulla mise di Milan era dovuta al suo abbigliamento.
Indossava uno degli abiti che preferiva, dell'ultimo triennio dell'ottocento. Giacca stretta con collo molto aderente in raso contro il cotone del totaqle che fasciava a V la zona del collo fino alla scollatura, chiusa da un fiocco della stessa sezione. Busto a V terminando a punta alla vita e più corto ai fianchi con i bottoni nascosti dal fiocco. Ai bordi finali della giacca seguendo la V a punta una serie di rouches di pìzzo. Le maniche erano come le piacevano, se non strette fino al gomito, poi ad allargarsi a pagoda, erano invece strette fino al polso come una sigaretta con poi un tagli oalla francese, una L che dal polso andava aprirsi una zona che non arrivava al gomito da cui partivano rouches di pizzo e arricciature alla francese. La gonna era composta da una gonna di base con rousches come la fine della giacchetta, una sovragonna intermedia che a semicerchio scendeva dalla vita fino a poco sotto le ginocchia con piegature laterali che formavano una cascata di raso contro la gonna di base in cotone, fermata nella arricciature da una fascia in cotone arricciata alla francese. La sovragonna finale era aperta a V, partiva qualche centimetro dopo la V finale della giacca per lato e andava ad allungarsi dietro in uno strascivocon pieghettature per dare volume e decoro, lasciando tutta la zona centrale fino ai fianchi aperta per mostrare le gonne sottostanti. Dietro era più semplice di molti modelli. Invece di avere varie sezioni da sellino a semicerchio o arricciate o altro, aveva la zona della giacchetta che si allungava fino a fine del sedere, benchè non si potesse vederee faceva un semicerchio con rouches nei bordi e un grosso fiocco sulle reni. La zona sotto delle maniche mostravas una sorta di coda di topo decorativa e poi la sezione alla francese a L delle maniche con i pizzi. La sovragonna superiore aveva un ulteriore livello come uno strascico sopra che partiva da sotto la giaccheta dietro fino a terra.
Tutto l'abito era color avorio, come il primo che indossò come Veròna,  più largo di gonne però cme una decina di anni prima come stile, che aveva iniziato ad indossare quando giocava la notte con gli ospiti al ritorno della Strega della Dimora.

Veròna, sebbene esistesse da poche settimane, necessitava in particolari circostanze di abiti in foggia antica, non doppiopetto o abiti di stile maschile con impemeabile da stalker anni cinquanta e cappello. Quello era un suo stile, così come gl iabiti non degli anni sessanta dell'ottocento come l'abito avorio di veròna ma le decine successive, più filiformi come linee.
. Gli abiti di Veròna come strega antica e padrona della casa avevano come stile abiti ciò che la gente pensava fosse la moda dell'ottocento. Abiti ampissimi e pieni di fiocchi, ma non era così. L'ottocento aveva visto sulle cinque diverse tipologie di stile di abbigliamento solo per la donna e Veròna indossava il penultimo, Lia l'ultima, che si divideva in tre fasce solo per la forma della gonna da più a meno larga finjo a diventare tubolare sul davanti.
le persone sbagliavano sempre e dicevano come abiti dell'ottocento Milan stesso vestiva più entro i primi dell'ottocento come richiamo che non dopo.
E per apparizioni, feste e impersonare Veròna, Lia appariva gran dama vittoriana con accenni francesi, visto il luogo dove vivevano o per la storia che avevano creato, con l'uso non del cronoline, non del crinolette più tardo, ma l'ultimo utilizzato prima che la moda del nuovo secolo portasse via tutto ciò, dimezzando la portata del busto e accessori per i fianchi e posteriore. Il bustle, o sellino, che seguiva più il suo stile e non gli abiti nella mente di tutti che erano più come alla Sissi, ampissimi e ingrombranti. Lei amava abiti dell'ultimo periodo prima del novecento, che rendevano la figura non grossa come un pallone aereostatico ma più statuario, longilineo, e come diceva Milan, più astero. Più ampi erano gli abiti, più non le piacevano molto.
Quando Milan glielo chiedeva, utilizzava la versione moderna come per il sellino del crinolette, che portava l'ampiezza della gonna solo verso l'esterno, quindi un semicerchio e rendeva gli abiti nella zona anteriore più paralleli al pavimento, livelli di gonne o sovragonne che non dessero volume. Ma non esagerava mai troppo. Senza l'uso di questi come soleva dire il sarto di teatro francese che glieli cuciva prima delle botteghe, apparirebbero ridicoli come gli abiti comuni ed economici di carnevale senza forma o orrendi alla vista. E per Milan, come diceva, .

Perfino per le feste a tema lei optava per abiti meno gonfi. Anche per la festa in stile carnevale veneziano, che piaceva molto e Milan aveva deciso di estenderlo ogni mese, dove si indossavano abiti classici settecenteschi, come a Venezia. Le mani erano come piacevano a Lia, almeno quello diceva, semi pagoda o Ovale con livelli decorativi che scendevano. Pe ril resto i panier per i fianchi creavano gonne veramente fastdiose, che lei non amava.
Prediligeva abiti che seguivano la forma e non come sacchi di patate addosso, come diceva sempre, per tutti i tipi di abiti che non fossero come per Sissi appunto, con una vita strettissima e poi un pallone sotto. Abiti in stile impero o lineari o greci o che fossero troppo larghi non le andavano a genio, voleva muoversi si, ma non amava che gli abiti andassero per i fatti loro per come si muoveva, come si sedeva, vento o altro. Preferiva che restassero per come erano stati disegnati, quindi nelle prove per decidere lo stile per le sue mansioni e Veròna era stato chiaro che non si sarebbe discostata dal periodo vittoriano, ultime decadi.
Anche quando vestiva in abiti francesi settecenteschi, seguivano più la moda reale classica francese che non quella veneziana. Ve ne era uno che preferiva. Scollo quadrato, corpetto in disegno damasco argento su tessuto azzurro scuro, con decori in rilievo argento ricamati sopra,  tutta lazona anteriore da spalle alla gonna una sola fascia arricciata alla francese di danascato azzurro e argento a decorare la sezione del soprabito, mostrando al centro il corpetto in damasco dello stesso tipo ma con brodature in rilievo a filo argento alto cinque dita sul seno, foma a V alla vita e poi una gonna con vari livelli di arricciature orizzontali fino a terra color avorio, con decori in rilievo come il bustino sopra ogni sezione dei livelli che arricciavano e scendevano. Le maniche erano dritte,partivano dall'arricciatura del collo al gomito, un'altra fascia arricciata divideva la manica dalla cascata di pizzo avorio francese che arrivava al polso ed era largo e corposo alla francese. Le gonne seguivano un panier speciale che non dava forme ai fianchi come due arance che non le piacevano, ma semplicemente allargavano solo ai lati la gonna come un abito ottocentesco, dalla vita con una cirva morbida che proiettava la forma verso l'esterno senza bombature assurde. Il manichino che utilizzavano per tenerlo sempre a disposizione, protetto con un cellophanne apposito, presentava ai polsi nastri dello stesso azzurro ma senza damascatura da legare con un fiocco al posto dei gioielli e una collana con doppio filo di perle stile chocker nell'incavo del collo con una perla pendente. In testa una specie di coccarda con una piuma come piaceva a lei, utilizzava sempre delle piume, da una a tre, piccole o grandi, nei copricapi o decorazioni nei capelli con stessi tessuti e colori dell'abito. E i ventagli sempre con bastone e piume a formare o forma del seme di picchi e a freccia, invece di quelli classici in osso o altri mateirali intagliati e tessuto che si aprivano con un gesto. Li usava più, ma quelli più per Veròna.
Gli aibti classici del carnevale di Venezia erano più appariscenti, con dettagli quasi caricaturali di quelli che lei o lui indossavano. Sia quelli che vendevano agl iospiti, ricavando qiundi dei proventi, che quelli indossati dagli ospiti che portavano loro, erano in stile venezianodel carnevale e con colori vari, metallici o squillanti. Gli unici che vestivano come francesi settecenteschi, come diceva sempre Milan,  a mò di Re Luivi XI e madame de Pompadour come stile abiti erano lui, Lia, chi lavorava per loro e chi acquistava i loro abiti. Lia gli diceva che lui in verità sembrava più il Re Sole  per come si atteggiava e appariva in abiti così ricchi di dettagli ma anche di qualità, e lui ribatteva che come stile sembrava proprio l'amante del Re che la frivolezza dell'adolescenza di Maria Antonietta, quindi come accoppiata erano perfetti.

"leva amante e metti partner di lavoro" diceva lei con un sorriso e lui se la rideva, dicendo che era esattamente quello. Come si abbigliava e le riforme, la definiva la Madame de Pompadour del dopo, quando smise di essere amante del re ma consigliera, confidente, partner di tante cose, spalla e sostegno. Amica. Le diceva sempre che la Pompadour era diversa dalle altre amante di tutti i Luigi e altri re del passato perchè lei amava la Francia, lavoreava per le riforme e il nuovo domani. Era amica di personaggi chiave nello scenario della tecnica, scienza, tecnologia, filosofia, illuminismo e ammodernamento della placida francia reale. Se avesse vissuto di più e avesse avuto meno drammi per la salute e le morti in famiglia, avrebbe fatto di più, diceva sempre Milan, per poi dire con disgusto che la storia fece più famosa per certi versi la volgare e frivola nemica di maria Antonietta per altre cose, oscurando ciò che il Re stesso voleva fare con la cara Pompadour proprio per il suo regno, ma che cessò tutto con la morte di lei.

"Non puoi dire che non è vero. Molti abiti che ho comprato da famosi atelier storici perchè ti andassero bene, sono ispirati più allo stile della marchesa che di...  maria Antonietta, pure. Se tu dovessi vestirti come vestiva la regina nel periodo pazzo, direi che qalcosa non va... ritieniti orgogliosa di essere invece paragonata alla marchesa che veramente voleva fare tanto per il suo paese e che poi invece si vide... sostituita, non nel cuore, ma sempre sostituira dalla volgare e fastidiosa Madame du Barry, celebre per le quasi strangolature con la regina Antonietta..."

"Ascolta..." fece Lia andando verso il mobile alla destra "noto che ti sei dimenticato gli impegni odierni... vuoi che te li rinfreschi... oppure devo andare io stessa nel tuo guardaroba a decidere cosa indossare... non so un white tie, black tie, la versione optional, il creative, il lounge, sempre però... in stile Milan..."facendogli il verso,  prendendo un paio di bicchieri dalle ante sotto "e... oh!... dalla tua faccia sembra proprio  che per te ci sia vuoto... alle  quattro hai l'incontro con il membro della Bundestag nella sezione Cdu..."

"oh, accidenti!... è vero... scusa, sono tornato da Toronto e non ci ho pensato proprio a vedere le..."

"Ok, andiamoci insieme... ma prima!Due cose... Innanzitutto ho deciso di appoggiarti per cercare le tre O a cui ambiasci..."

"Davvero? QUindi mi credi che esistano?"

"Mh, dipende... il problema è che tempi addietro e non come adesso, qualcosa che un tizio X trovava se lo teneva e lo vendeva lontano da casa, per non dare nell'occhio... o almeno chi era furbo... Le tre O... l'oro di Dongo, l'Oro nazi che in alcuni docuemtni che hai recuperato si trova spaziato in vari treni di settori ferroviari segreti e che si dice alcuni gerarchi conoscessero... si dice che il gruppo di Heinrich Muller, il senio official che riuscì con altri a non farsi mai trovare, sapessero dove si trovavano e tu temi che possa aver rivelare ai discsndenti o suoi collaboratori il luogo... e per finire l'Oro del Vietnam, una fortuna che alcuni membri non riuscirono a portare con sè con gli aerei quel giorno della fuga e che sono ancora là... non so se credere che ancora oggi nessuno, neanche uno, li abbia trovati e li tenga ben bene per sè o siano venduti o ancora... attendano qualcuno come te! Ma sappi che se davvero si tratta di opere d'arte, monete, oggetti preziosi di perduta arte artistica e umana oltre che lingotti di fabbricazione di guerra... cosa vuo ifare, venderli? Mi auguro non fonderli..."

"Sei pazza? Non l ofarei mai, così come te... gli oggetti artistici di vario tipo non devono subire danni o distruzione. Se li troviamo, e sento che lo faremo, decideremo cosa tenere nelle casseforti e cosa vendere per finanziare le casse per il Cambiamento, la Mano e la Raccolta che condivido nel creare, il resto vedremo... da dipende da cosa troviamo. I treni... tu sai il valore di quei treni e non solo, dei settori ferroviari se li troviamo immacolati? Solo i treni varrebbero una fortuna..."

"E li comprerebbero di Neri, presumo..."

"Se non sono come i focosi gruppi giovani  che rubano dai musei cimeli originali... ma imamgina solo il tesoro del Vietnam che era in prevalenza gemme, sporche di sangue per il loro viaggio o storia dalla miniera alle ultime mani, ma sono gemme che non si trovano più... il valore sarebbe alto, e ci permetterebbero di ampliare settori e operazioni che intenzioniamo fare..."

"Mi auguro solo che la tua ricerca non finisca in toto come baffetto tedesco che sviò verso l'occultismo... già lo fai, ma ti prego, non cercare e perdere tempo e soldi, e speranze, per oggetti che secondo me come la religione da cui attingono, non sono altro che storie come le babilonesi per dare una morale e concetto... le favole come quelle di Esopo esistono già e la gente ha fatto lo schifo per un LIIBBROO  che dice cavolate su cavolate, e orrori aggiugo, che afferma che sia esistito qualcuno che non è mai tornato e oltre questo, miracoli e cose che oggi dagli anni ottanta non si spiega per davvero se non e poi scopriamo che è esattamente come il resto che si pensava gesto divino... tutto spiegabile con la scienza..."

"...senti..."

Un consiglio ulteriore... per situazione come quella di adesso dove cadi dalle nubi" riempiendo un bicchiere con rum color ambra, e uno con vino rosso frizzante "sarebbe ora che prendessi una donna che... ti sia come una moglie. Sai cosa intendo per moglie?"

"Conoscendoti si..." fece lui ridendo

"E' che... sai, sarebbe qualcosa di molto prezioso per te, perchè lasciamelo dire, e te lo avevo già detto, è meglio cercare qualcuna che non... attragga solo per le misure e...l'incrocio dei suoi pali..." gli disse guardandolo negl occhi, dandogli il bicchiere "Seriamente, hai bisogno di qualcuno che ti sia come una moglie! Ma quella come figura che ti sia di supporto, aiuto, agenda, assistente alla preparazione, personal dresser, consigliere..."

"Amica, fedele consigliera, supporto morale, psicologa, supporter, analista, consulente d'immagine, partner di moltre altre figure... averne una così! SOlo Madame potrebbe farlo, ma lei dice sempre che il suo settore è quello, come dici tu, di ... e non riesce e non vuole cimentarsi in altro. Solo tu sei stata brava da essere tutto questo..."

"Non iniziare, sai benissimo che io sono negata in tante cose. Non ho una mente brillante, sono negata in varie cose... come la matematica, sebbene con una calcolatrice una si adatta... le cose che faccio qui per te, al tuo posto, sostituendoti perchè sei negato più di me, sono solo un aiuto perchè ti cavi dal casino che ti sie portato... da solo!" lo attaccò seria con il bicchiere in mano, mentre quel pò di vino danzava all'interno senza uscire,  mentre lei si muoveva nel modo di fare tipico del suo paese, che Milan non faceva "e lascia che ti dica una cosa! Io mi sono ritrovata con gente con una testa vera, con capacità sopra le mie che erano più adatti a svolgere alcune delle mansioni... ma tu no, la suddivisione dei poteri non si può fare, o ci sono solo uno, massimo due che sono a capo, o niente, ed è assurdo. non so proprio come tu possa aver gestito questa gabbia di matti svolacchiando in giro..."

"Non sono una lucciola..." rise, mentre i capelli del ciuffo e ai lati seguivano i suoi movimenti, liberi e non legati

"ma voli sui bagarozzi bulbosi che usate qui con volo ascensionale, lo fai lo stesso.... che tu non abbia alucce tipo poiana o Cupido o altro, svolacchi lo stesso,  dove ti porta il tuo naso intriso di affari. Sarebbe meglio, seriamente, se qualcuno di competente vi mettesse mano, invece  sono in crisi, dove anche Jd e i ragazzi dei veterani, visto che i vecchi sono alla nuova Fattoria a qualche chilomentro da qui e chi li vede più, non arrivano! E io devo chiamare quella gente che di cervello ne ha per tre di me e chiedere,  come di svolgere certe cose! peggio con conti e matematica,  ma io con formule e regolette matematiche... non adiamo d'accordo e mia madre mi picchiava sempre da schifo per questo. Diceva che ero una piaga e una buona a nulla! Lo dicevano tutti e guarda,  infatti..."

"Ehi, se la metti così sembrerà qualcosa che non è, e lo sai. Sappiamo entrambi, anche ricevendo tutti i documenti su di te che le cose non erano queste, ma ti hanno messo in testa pensieri errati. Da poco la IA sperimentale ha ricevuto la figura olografica, lo sprite come lo chiami tu, e ha un supercervello che potrai tranquillamente interrogare al bisogno. Voglio solo che le perosne fisiche, quelle deboli che cadono rispetto a te in tante cose pericolose,  stiano con il cervello e le manine lontane da certe cose... e poi tu stai facendo un lavoro enorme anche come sperimentatrice... lo so, mi dispiace, ma veramente non cè nessuna di quelle che uso per le facciate,  che possa veramente essere anche solo tre cos einsieme dell'eleenco che hai fatto... tranne te e Madame..."

"E' assurdo, mi stai dicendo che è vero il detto che se una è una bambolona è anche un'imbecillona?" fece lei irata dandosi una spinta sulle mani contro la scrivania e spostandosi di lato superandolo, andando alla libreria "guarda questo settore" indicando due ripiani "non sono affatto libri che... potrei leggere, che ho letto, che raccolgono ad memoriam preziosa materia celebrale di qualche grande personaggio del passato... sono tutti i casini che tu hai fatto,  che sto risistemando in un ordine decente e facilmente consultabile,  e questo è il malloppone in fila di registri... andiamo di fronte. Gli accordi e i contratti! Li abbiamo rifatti. Poi abbiamo..."

"Ok, ok... calmati. Sei piena di impegni? Affida qualcosa a Jd..." vedendola scocciata "ricordati che sei qui perchè..."

"perchè mi hai convinta in ogni modo a continuare a respirare per l'Accordo, perchè ti faccia da cavia..."

"tu sperimenti la blue box o scatola, le stoddarde o nanomacchine, gli apparati di scansione e copia cerebrale per i lbene degli altri... hai accettato per questo! Certo... ti ho anche detto che ero nei casini,  perchè in pratica sto sempre da qualche parte per ragioni sociali e politiche, e perchè sei tu, e non ti piace un posto incasinato ma con regole e cose precise, ti sei rimbaccata le maniche e...

"E la colpa sarebbe mia se sembrava  di essere in un campo nomadi? Tende e bestie al pastolo nella sezione anteriore di una dimora antica? Ttta la zoa verde si deve rifare, per ora i paesaggisti stanno studiando tutto e cosa hanno lasciato i Vecchi e chi si era accampati con le loro bestie... Serve solo che tu ti fermi qualche giorno, come una pausa,  e decidi con gli architetti pesaggisti dove vuoi inserire le sezioni di guardia con..."

"E le statue che stiamo facendo fare apposta, le composizioni, si, si... ma speravo lo facessi tu..."

"Ah, no! Non iniziare, sei tu il Padrone di Casa, io sono la Padrona della Casa solo per controllare, gestire e mettere regole. Ma questo posto deve rispecchiare te, il tuo sogno e desiderio , che deve riflettere poi cosa deve esserci nel mondo, non intendo mettere cose troppo a mio giusto. Anche perchè in fatto di gusti siamo un pò agli antipodi di certe cose... tu sei pacchiano, io per fortuna no!"

"AH! Ok... Allora ricordami per favore l'appuntamento per cui tu avresti preparato i miei abiti..."

"Seriamente? E la tua segretaria? Non cè un appunto o altro nel tuo telefono di nuove generazione?"

"Dimentico sempre di scriverli..."

"Cercati una femmina che ti faccia le veci di una moglie, senti a me..."

"Ne ho già una che a detta di Alaric sembra dieci suocere in una..." ridendo "a cosa mi serve dare informazioni e altro a ragazze,  che poi sono brave solo con il buon gusto e... "

"Non cè un tripadvisor o qualcosa del genere per queste tipe?"

"...basta" ternìminando la frase come se si contenesse dal ridere

"Basta... oltre che pagarle e poi sfruttare ogni centesimo negli alberghi di lusso, Torri e luoghi... parecchio danarosi che ti piacciono... per carità, se son pagate anche per fare quello, fatti tuoi! Io sono una persona che concepisce libertà su certe cose,  ma sai quanto spendi per alloggiare se sei con clienti e affaristi e non ti fermi nelle torri? Troppo! Poi quelle ragazze... ok, io sono mediocre e non posso capire il vlaore che loro hanno per gli uomini, ma secondo me è esagerato quanto prendono... ma facciamo che tanto diamo loro e tanto loro fanno rientreare nelle nostre tasche con il tuo lavoro... ma mi dispiace solo di una cosa... che non cè nessuna donna che abbia meritato il suo posto al tuo fianco come secondo i canoni che considero io, tnato da guadagnarsi le porte aperte qui e il tuo letto... perchè intendiamoci bene. Se mai una dovesse entrare nelle tue stanze qui, allora hai trovato un gioiello al tuo fianco, buon per te,  ma io non resterò per molto e dovrai sostituirmi. E dovrai avere qualcuno che ti aiuti e supporti per le cose chiedi a me di fare... un sè pò fà...."

"Quindi vuoi davvero andare?" guardandola serio mentre prima rideva

"Che intendi... io sono rimasta solo perchè avevi bisogno,  e perchè mi avevi detto che se divenivo una cavia volontaria, avrei aiutato il futuro... ho la scatola proprio per studiare l'uso non solo delle proiezioni e la lettura degli impulsi cerebrali, ma anche per portare il campo della gestione di apparecchiature prostatiche come arti meccanici o singole parti perdute a un livello meno invasivo degli elettrodi nelo cervello,  come l'apparecchio per l'ascolto... le nanomacchine per vedere in varie situazioni quando aiuto e supporto possono dare, sia le Stoddarde vere e proprie che le vostre. Stoddard è morto e voi avete vari campio dei suoi progetti nano, con me sono compatibili e insieme alle vostre la velocità di riparazione, cura, trattamento sono due volte più veloci, in alcuni casi tre. Questo permette un alto tasso di protezione per i soggetti a cui sono stati inoculti. Sopravvivenza e capacità di resistenza. Benissimo. Avete scoperto anche da noi pochi compatibili con questi dispositivi che possono gestire cellule danneggiate o con progressivo invecchiamento e processare la nascita di nuove cellule sane secondo il codice genetico che hanno registrato. Ergo secondo i vostri calcoli non dovrebbero esserci cellule nel corpo umano che non sia sotto il loro controllo e cura. Cancro, danni cellulari, invecchiamento... non so ancora se crederci davvero o meno ma i miei problemi per quella malattia che mi è venuta per la disperazione sono praticamente annullati, non uso più quel vostro siero antidolorifico che dovevo spararmi sulla coscia due o tre volte al giorno... se mi faccio male, passa tutto prestissimo. E se davvero rallentano invecchiamento e danni cellulari sconfiggendo il cancro... posso capire la portata della cosa. Un pò come le nostre battute dell'altro giorno nei laboratori di chimica dove mi facevano provare e sperimentare le cose, come nelle scuole americane, ma non da noi. E quando mi hai chiesto che cosa facessi, ti ho risposto e tu e abbiamo continuato a discutere di queste cose... perchè la feccia spaccherebbe l'equilibrio che ancora oggi persiste..."

"oh, capito... la tua frecciatina è per i miei passatempi..."

"Ti sto solo dicendo che dovresti trovare qualcuno, oltre Madame e me, che tra non molto non ci sarò più, perchè ti sia ciò che ti serve per mantenere lo stato equilibrato che hai raggiunto per ora... io non sono intelligente, non ho capacità che ti servono oltre ciò che riesco a fare, ma magari quelle stangone o bambolone come le chiami,  hanno cervelli come... Hedy Lamarr, o Ada Lovelace,  che hanno lasciato un'eredità e prova di ciò che erano che perdurano ancora oggi. Non ti dico di trovare una vera fidanzata o moglie, ma cerca senza affanno un'altra persona come me che non veda gli elementi classici umani di egosimo e stronzaggine per se stessi , e propri interessi,  sopra ciò che vuoi fare. Non credo affatto di essere un caso raro, gira il mondo e vedrai che ce ne saranno decine come me,  ma almeno con capacità reali..."

"E quello che hai fatto finora?" guardando dalla finestra bevendo

"Lo avrebbe fatto chiunque che non fosse demoralizzato come la gente lì sotto. Erano quasi come me, ma rispetto a me avevano bisogno di un filo di ragnatela chiamato speranza,  per rialzarsi e usarlo come guida nel buio. Diversamente da me avevano bisogno di una Mano, ed ecco che sono cambiati. Non del tutto, ma è un inizio. Hanno capito che le nuove regole hanno un motivo di esserci e perchè ci sono, cè più cura e considerazione degli spazi comuni, degli altri e del senso di aggregazione e gruppo. Le feste e avvenimenti che abbiamo isituito sono un modo per loro di aspettare e vivere momenti liberi dove possono sfogarsi e divertirsi, come fiammelle in un tunnel grigio sempre uguale di lavoro e vita militare,  dove buttare via sconforto, pesantezza di certe cose nel cuore e il resto e semplicemente e..."

"Si, ho notato che con le feste, avvenimento, il Cerchio, le fiere e il resto sembrano diversi. Avevi ragione. Essere militari per la mia comune è... si, avevi ragione. Se voglio tenere una Comune come la desidero,  si deve seguire una linea diversa. E alla fnie avevo bisogno di qualcuno che non fosse dei nostri..."

"Già..." fece lei con amarezza

"Non iniziare. Non è vero che qui tu sei un'estranea..." guardandola "sei la nuova, la..."

"La stronza che ha messo regole su regole e precisi metodi di comportamento e lavoro. Che non è una militare. Sebbene io abbia affrontato un addestramento base, nessuno di loro, sentito con le mie orecchie, mi reputa parte anche di un solo angolo di questo enorme gruppo. Anche se divisi e sparsi,  si vedevano comunque come tutti colleghi, tutti militari, tutti legati da questa cosa. E ancora dopo qualche mese, io sono qui, tu mi hai affidato  degli incarichi ufficialmente ma loro... mi vedono come un'intrusa. E mettono in giro voci, tra l'altro dicono male delle lingue delle donne,  ma gli uomini non sono da meno, piccola parentesi... resta il fatto che io sono definita o seguendo Alaric . Ma nessuno ammette che ora tutto gira come un orologio ben oliato e funzionante. Ciò che era rotto è stato riparato. QUel che era fratturato, sanato. Chi non aveva ragione d'essere se non aspettando incarichi militari, ora ha una ragione per alzarsi la mattina e dire col sorriso e partendo bene, a colazione nella sala comune affiancata alla cucina, rifunzionante,  e trovando impegni e impieghi che occupassero la giornata nel modo giusto. COn carica e voglia di fare, creare, dare... non ciondolare in giro a bere e fare casino. Adesso ognuno ha il posto che è per lui, per abilità o capacità e a meno che non sia cieca, mi sembra che siano tutti più contenti, laboriosi, impegnati, si drogano pure meno.... o sbaglio?"

"Hai ragione. Ecco perchè preferirei che continuasse la gestione attuale..."

"E l o sarà, ma finchè io sarò viva. Poi non ci sarò più, e tu dovrai trovare qualcuno che prenda il mio posto..."

"mh..."

"Già... chi troverai a questo mondo oltre me che possa... aiutarti senza avere smanie di denaro luccicante,  o in frusciante carta o in conto bancario, o gioielli, preziosi e averi di ogni tipo... che adori, che  ambisca, che grondi desiderio come un cane con una bistecca per potere e scalare le classi sociali... a me non interessa tutto questo. L'unica cosa che mi si fa odiare è che voglio si rispettino le regole e le leggi di questo posto. Che ci sia rispetto per me, non mi interessa se mi vedono come te, come chissà chi... vorrei solo rispetto per il mio impegno per aiutarti, per l'aiuto per testare cose che un giorno quegli idioti potrebbero necessitare... che comprendano che no nsono stronza,perchè lo sono così dento..."

"... tranne quando si incazzi e ti parte quell'espressione che, come dice Alaric ..." scoppiando a ridere

"... Alaric può dire quello che vuole, ma  ha l'intelligenza oltre la stronzaggine di capire che ciò che tu desideri deve mutare. Il cuore delle persone deve cambiare e lo si fa partendo dalle piccole cose,  per poi renderle comuni. Come era un tempo per i vaccini, tranne per i religiosi del cazzo, i treni, le automobili, i lampioni e via dicendo...  prima di queste cose si diceva
"E torniamo alla questione dei cambiamenti che hai fatto ai vari bagni. Mi è costato, ma ammetto che così come hai sistemato le cose fila meglio di prima..."

"Prima sembrava di essere in bunker antiareo inglese nella metropolitana. Li ho visti... uguali. Uguali! Comunque sono contenta che alla fine abbiano compreso e accettato le regole e molti siano più puliti! Che sollievo. Con il sistema che poi metteremo di asciugatura con l'aria, si eviterà l'uso di troppi asciugamani e quindi lavaggi, sebbene abbiamo iniziato la produzione dei saponi, vegetali per vari utilizzi... ma se scopro che quegli idioti tagliano ancora i saponi come in turchia,  li prendo a pizze in faccia con gli anelli che hai fatto fare con le fiamme e con un guanto di ortica..." fumandodi rabbia

"Si... invece di comprare come avevi detto i taglia saponi a filo di ferro, facendo scorrere una barra creando le fette, hanno acquistato la rpessa da piedi..."

"Ti rendi  conto? si sono messi a fare il sapone gettando a terra il composto, pianandolo dentro un quadrato prestabilito in legno e poi con questo arnese che sembra un pogo stick, creavano i quadrati per la forma e pressione con le scarpe! Le scarpe sul sapone gettato e fatto asciugare sul pavimento! Così...! Madò, li ho picchiati a sangue! E poi quei saponi vanno passati sull a pelle... avevo detto chiaramente che dovevano creare dei box per versarvi il sapone su appositi tavolacci in legno solo per quello. Che andavano martellati a mano con lo strumento lavorato apposta con le informazioni del sapone,  dopo esser stati taglianti con la taglierina a filo... e cosa hanno fatto? Fanno tutto alla turca! oppure perchè mi chiamano così!
"Calmati, non ti angustiare! Adesso lavorano nel modo giusto e per essere sicuro, sono apparso a caso per verificare cosa facessero..."

"Si... se tu appari davanti la porta del padiglione del settore centrale,  lo sanno tutti in 2 secondi netti! QAue pettogoli che neanche le donne... pensi davvero che tu possa fare un controllo a sorpresa? Devo dirti che a volte temo che qualcuno per diletto mi sputi in una bevanda o cibo per vendetta? Lo temo a volte, e so che mi vedono come un'estranea che rompe le palle... ecco perchè dicevo che il tuo buonismo non cambierà il cuore degli uomini in tempo prima della nsotra dipartita... e qui, pensa un pò nel mondo intero!"

"sei troppo prevenuta..."

"Milan... ancora! L'animo umano per come si è formato dall'infanzia all'adolescenza non... non può cambiare come speri tu in poco tempo. Guarda il tempo in cui viviamo. Siamo in un n uovo secolo una decina e passa di anni dopo il suo inizio, doveva essere e fu annuncianto come il secolo del rinnovamento umano e del migliroramento... tu invece cosa vedi?"

"So che..."

"No, non vuoi capire. E te lo mostro sempre. Quelli là sotto nonostnat ele regole e le cose che dico, vedi la parte nel Cerchio quando con un nastro sulla schiena ho indicato che ogni fisico è diverso e ha diveri puntri di forza e di achille, quindi adatti per differenti scopi... a che è servito? Ancora adesso chiamano in modi offensivi gli allampanati, molto alti ma magri e non adatti a sforzi fisici... affermano che altri combattono come mammolette..."

"Si, so degli schiaffoni che hai dato a Sebastian quando ha detto a Kaser che lottava come una femmiuccia,  e tu lo hai preso a cinquine da ogni lato della faccia chiedendogli se secondo lui tu eri una femminuccia come lo riempivi di botte... e incazzato voleva menarti, ma hai usato i suoi talloni d'achille per farlo cadere in ginocchio e dirgli davanti a chi assisteva al loro combattimento nel Cerchio , che se diceva che un suo compagno di Comune e di lavoro era una mammoletta, anche tu in quel momento dovevi essere definita tale. Ma che lui doveva avere sul suo registro o scheda personale l'avviso che le mammolette e femminucce erano il suo punto debole. Gli ho parlato, perchè ho notato poi l'odio che montava contro di te e gli ho fatto capire che se osava farti qualcosa, era come farlo a me..."

"Come sei galante ma non cèra bisogno. Quei tre che mi hai appicciato come vongole sulle scoglio... buone le vongole..." con aria sognante per la pasta con le vongole che le piaceva "non lo permetterebbero e, per i test ma anche per farmi ocntenta, mi hai fatta addestrare. Certo, poche settimane su varie cose, ma penso di poter fregare un bisonte come quello... basta non farsi toccare e sapere che fare. E comunque ho i miei guanti speciali, lo sai... non temere..."

Lia si sistemò sulla sedia dietro la scrivania, con un gomito , il sinsitro, sulbracciolo con le dita piegate che sostenevano una guancia e l'altro braccio lungo disteso sull'altro bracciolo. Il sorriso non carogno ma che trasudava sicurezza e sfacciataggine, come nei dipinti che si faceva fare. Milan rise e parlò lui per primo.

"Se fosse stato così anche per te prima... saresti così come adesso, sicura, sfrontata, arrogante ma nel modo giusto, sfacciata, con un'espressione che emana forza, carattere, saggezza e capacità. Se solo questo mondo ti avesse permesso di non romperti..." fece lui scuotendo la testa con aria triste. Lei mutò espressione in un misto di dolore e offesa e poi, guardando la finestra alla sua sinistra, di malinconia e senso di essere sperduta.

"Su cosa verte adesso la discussone?"

"Pensavo solo che questo mondo potrebbe... perderti con la tua morte... cerebrale... ma potrebbe esser el'unica, perchè mi hai incontrato, a non averti più come Coscienza di te..."

"Già, tu e la tua teoria dei mondi sovrapposti..."

"Io ci credo..."

"Si, tutte le tue cose esoteriche e simli. Mi smebra di tornare a aprlare con Zay, Phib, Zela e... io ho vooluto capire e trovare una prova che potesse portarmi a una conclusione che avessero ragione. Cè altro,non come la religione che mi costringevano a seguire, ma cèra altro e..." scuotendo la testa "ma mi hanno solo mostrato che è tutta questione di influenza, che segue altre cose... non sono stati in grado neanche di fare una sola cosa sebbene dicessero che mi volessero bene... noi possiamo fare questo e quello... io ho detto Avrei voluto urlare, piangere e mandarli a fanculo tutto ribaltando il tavolo e scappando. Del tutto. La sera prima mio padre aveva premuto fino allo sfinimento per una festicicola in una rosticceria con i buoni pasto con i miei compagni di classe. Quelle feccia e per non sentirlo dissi ok, ma fu uno schifo assoluto e quando me ne scappai a casa mi sentìì così male e sole che nessuno al oslito vide e capì niente. Ecco perchè odio il mio passato, l'essere bambini e poi le fasi di crescita e minorenni... tutti piangono pertornare ad essere innocenti e senza responsabilità e problemi... io sono il contrario. Non importa i problemi, gli sfrozi, tutto... io non accetterò mai di tornare bambina. Di ricordare... non ho niente di bello da ricordare. Anche quando cèrano le cavolo di feste e si mangiava, hosolo il ricordo di mia madre sempre perennemente vicino a me che mi dava gomitate, pizzicotti, mi rimproverava a denti stretti che per uan volta mangiavo qualcosa che i miei nonni avevano comprato di nuovo come gl ispiedini quelli messicani o panati, lasagne po cannelloni o altro che non vedevo mai di oslito, e ne volevo di nuovo. Insomma, non potere neanche godermi niente... il mio passato, per me, ripeto per me, è un peso che mi zavorra nell'infelicità e se avessi avuto una sola guida di vita che mi spronsasse e mi desse la forza necessaria per non sentire i sensi di colpa, i pesi, il dolore, il senso di niente che tutti quanto mi hanno inculcato che non riesco a togleire... forse sarei qualcosa che potevo essere... e anche qui, però, nonostante tutto sento che non sono in un niente. Finalmente che cè un posto che ha cosa mi piace, dove posso essere e fare... non riesco perchè la notte li sogno, ancora e ancora, incubi continui..."

"Fai ancora quei sogni? Sia con loro e sia come... se vedessi e vivessi negli occhi di qualcun altro?"

"Si, ogni notte. NOn so come ma oltre la maledizione di averli sempre lì appena mi addormento, anche queisogni o incubi dove prendo come.. i lcorpo o gli occhi di qualcuno che so non essere io e... accadono cose. Succedono cosecome fossero reali e poi, se per qualche motivo muoio o mi sveglio, se mi riaddormento riparte tutto ma negli occhi di qualcun altro ma tutto come prima, come se continuasse dopo la fine del primo soggetto. E so che non sono io. Mi accorgo quando cè qualcuno che parla a me, ci sono statisogni dove qualcuno che so di conoscere ma non vedo il volto mi parla, parla a me... ma gli altri è come se vedessi negli occhi di qualcun altro, come se ne prendessi il posto ma non sono io..."

"Capisco..."                                        

"ma son osogni... la questione qui è che nonostante tutto, seppur io sono in un luogo che avrei chiamato casa, il mio posto, la vita che avrei voluto... per una volta e per davvero nella mia vita... se fosse accaduto tempo prima, non fino allo stato in cui sono, forse... no, sicuro, avrei trovato la mia felicità! Ma non riesco. E' come essere là fuori, in mezzo a... lascia stare!"

"In questo mondo tu non hai avuto gli strumenti per essere te. Ci hai provato. Hai lottato ma alla fine hai capito che era solo sforzo inutile. Non ti avrebbero lasciato andare facilmente, come fece tuo padre appena diplomata dicendo a chiunque sia con te vicino che non, che non saresti mai andata via e che dovevi stare al loro fianco. Senza considerare te, senza vedere che non eri come loro, senza capire che quello non era il tuo posto ma dovevi cercarti il tuo... in questo mondo è finita così! Chissà come sono i tuoi mondi paralleli..."

"Ancora con questa storia. Tu e il tuo concetti della bottiglia e del nastro per trovare il punto o il momento in gli altri piani convergono e potrebbero toccarsi... "

"io lo sento..."

"Tu o tuo fratello?... perchè mi sembra che sia lui più che te,  il vero promotore di queste cose..."

"Insieme. Se solo potessimo studiare megio queste... ci piace l'occulto, il..." portandosi l'indice verso la radice del naso per poi scostarsi una ciocca di quelle ai lati del viso veloce come una saetta, mentre Lia faceva un sorriso.

"Si, si... io non sono d'accordo. Come le Muse e tutto i lresto... saranno anche davevero capaci e con doni speciali come dici, ma si stanno atteggiando come i preticelli, e di quelli ce ne sono anche troppi... non tollero che qualcuno che ha un ruolo si metta a decidere e indicare agli altri come e cosa vivere della propria vita perchè quel dio, quello spirito, quel morto pensano diversamente... ti avviso che tra me e loro sarà guerra se accadrà ciò... tornando al discorso dei vostri studi... ti prego, giurami che non finirai mai, mai a dipendere ed essere usato da quei gruppi esoterici, massonici, stronzonici che frequenti... non mettere MAI il cambiamento di pari passo con le loro ideologie..."

"Ma con loro sto studiando i piani paralleli e di realtà..."

"Si,  lo so. Nastro di MObiues e bottiglia di Klein e sono solo l'inizio. I viaggiatori dell'anima nei piani dell'Oltre solo meditando... ascolta,  anche ammesso che esistano questi piani e ci sono diversi noi in diverse centinaia di situazioni e svolgimenti, non vuol diure..."

"E le testimonianze di persone che affermano di essersi svegliate in una realtà che non era la loro? Che molte cose erano diverse. Situazioni, legami, scelte, e..."

"Milan.... " sospirò lei come non farcela più "Ascolta. Io posso accettare che vi sia qualcosa di più, di oltre ciò che è il mondo materiale.... ok? Ma da qui a pensare che l'universo nasconda piani diversi paralleli come uno sull'altro come... le sfoglie della pasta sfoglia ... o lasange..." fece lei come sognandole "... insomma, hai capito, e che potremmo anche collegarci e toccarle, giungervi, cambiare le cose... cosa siamo, a Ritorno al futuro?"

"ma quei film si basano su teore scientifiche vere, conclamate, da Einstein a..."

"Milan... tu capisci che cè qualcosa che cozza... insomma. In questo mondo governato da leggi di fisica, quelle che stavi per elencare con i loro scopritori... prendiamo i fantasmi. In questo mondo materiale fatto di materia per poter interagire e spostare la materia cè bisogno di un corpo materiale o elementi come il vento o la gravità... un fantasma non ha cervello e tu sai che non sono gli occhi che vedono, ma i olcervello attraverso quelle che sono le lenti,  ossia gli occhi. Per dire qualcosa cè bisogno del sistema vocale. Per spostare qualcosa è necessario..."

"Si però anche tu che ci sono ancora cose non spiegate scientificamente..."

"Lo ben so... ma ti ricordo allo stesso tempo che tutte le cose prima, per la religione, considerate incomprensibili... dalle malattie agli eventi naturali e via dicendo... sono ora spiegabili tramite scienza. Accade qualcosa in un luogo di culto come un incendio e gli oggetti in oro non si sciolgono? Dio ha posato la mano lì, dando un segno? No, questione di temperatura... capisci che io non posso permettere che un Cambiamento che verte su ragione e scienza, venga lordato da suggestioni... ancora ti dicono che esistono piani paralleli da giungere con robe strane? Ancora ti dicono che possono riportare in vita i morti come quei video? Quale prova necessiti per crederci e cadere in ginocchio alle loro capacità? E ancora, la continuità... quello che tu, ma prima ancora tuo fratello bramate..."

"La continuità è qualcosa di importante, LIa! Noi stiamo studiando qualcosa che scorre parallela alla religione, che tu hai deciso di portare avanti e approfondire... considerare il cervello umano, scansionato a un livello quasi umano, reale come se stessi. Tanto da considerare le scan come una parte reale della mente e dell'uomo, affermando che si vive  realmente anche se  dopo l'originale muore.Questo è un elemento del transumanesimo, sebbene non posso essere ovunque e sapere s equalcuno sta svolgendo nel nostro livello lo studio...

"Una religione senza Dio..." fece lei con un sorrisino

"Si. Per molti pensatori attuali, quando si parla di uomo collegato a tecnologie... ecco transumanesimo. Per molti è una specie di religione, una setta di cui Kurzweil  sarebbe il guru... è una credenza di natura religiosa. L'unica differenza è che mettiamo da parte Dio. Il nostro Dio è l'uomo 2.0. E noi studiamo molti settori del transumanesimo o transumanismo...  aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione post umana.... come  una classe di filosofie che cercano di guidarci verso una condizione postumana grezza come quella attuale ad una più umana per alcuni, per altri come noi limitare i settori per non svilire cosa è l'umano... fermarsi fino ad un certo punto.. "fece lui pieno di ansia

"Il Transumanesimo condivide molti elementi con l'umanesimo, inclusi il rispetto per la ragione e le scienze, l'impegno per il progresso ed il dare valore all'esistenza umana  o transumana  in questa vita.  Il Transumanesimo differisce dall'umanesimo nel riconoscere ed anticipare i radicali cambiamenti e alterazioni sia nella natura che nelle possibilità delle nostre vite, che saranno il risultato del progresso nelle varie scienze e tecnologie...SI, Milan, noi lavoriamo agli esperimenti e studi per migliorare l'umano, non renderlo...come Robocop! ...  il miglioramento della condizione umana nella sua limitatezza materiale. Lo studio dei benefici, dei pericoli e degli aspetti etici e politici dell'implementazione di queste tecnologie hanno messo in allarme molti per le implicazioni etiche e molto altro, ma noi stiamo sempre sulla punta del rasoio senza mai scavalcare la cosa. Non andremo oltre un certo limite... la scatola, le nanomacchine, le scansioni e impressioni cerebrali sono studiati per aiutare chi per guerra o per incidenti o altro perde qualcosa e ha bisogno di sostituire per continuare un'esistenza dignitosa.Noi non lavoriamoalla  matrice dell'intelligenza artificiale, di cervelli connessi, della possibilità di editare il genoma umano, di avvicinarci all'immortalità... Le conseguenze e i pericoli di tutto ciò sono numerose e sconvolgenti, discutere sul fatto che il transumanesimo sia o meno una setta non è prioritario. perchè se da un lato usiamo le IA come aiuto e supporto, non per altre cose. NOn editiamo il genoma umano, non creiamo cervelli interconnessi come nei film fantascientici e sci-fi ma una semplice lettura degli impulsi del cervello e non per fare del male. Questo è cruciale, Milan... ma è qualcosa di più positivo di quello che voi due fratelli state facendo con sette e credi..."

"...una sorta di Continuità anticipata.Idee della continuità, continuazione di una coscienza umana in modi digitali, e cosa ne consegue... io so, SO, che ciò che tu stai facendo cn David e i membri dei laboratori è proprio questo. Avere lo stesso risultato di quei video che abbiamo visto. Quelle..."

"Milan...Quelle persone affermano di poter riportare l'anima di una persona comprensiva dei suoi ricordi, e non come una nascita,  SE è vero che ci si reincarna, con riti e cose strane... ma non hai prove di ciò. Sono video. Sono prepati. Sono falsi! perchè se fosse così significherebbe che il Conte di Saint Germain ha davvero trovato modo di calpestare da secoli questo mondo in una forma immutabile ed eterna, vivente come un vampiro dei libri mentre il tempo gli scorre intorno senza toccarlo.. Alessandro Balsamo , conte di Cagliostro, massone, mago, alchimista e guaritore, un Rosacroce,  taumaturgo, fissato con i gruppi strani e del suo Rito Egizio, sostenitore del suo e altri massonico-religiosi,  che lavorò per dei propositi e si dice che non morì veramente perchè non era un imbroglione... Che vogliamo fare Milan! Senza prove come loro, vuoi davvero gettare tutto per il vostro sogno secondario di non morire mai, ma di farvi ritornare in un nuovo corpo non corrotto da malanni e malattia,  per lavorare per sempre al CAmbiamento e mantenimento dello stesso nei secoli perpetui?"

"Se tutto va come diciamo , Lia..." poggiando le mani sulla scrivania "tu e David potreste.... potreste copaire la coscienza umana e riportarla viva, attiva in questo caso, in un corpo nuovo..."

"peccato oslo che mente umana e cpu e cirtuiti non vanno d'accordo, non puoi e abbiamo provato con la mia testa, ad accoppiare una scan di prima copia con un corpo robotico... non riesce ad attecchire. Non impazzisce come gli altri... ma comunque non è stabile. Per questo ci vuole una copia di qualità superlativa per tentarla in un corpo artificiale... mentre una mente umana, seppur copiata, ha bisogno di un corpo materiale che il cervello copiato riconosce... ma lasciamo dire che è più fattibile questo,  dei vostri sproloqui sul richiamo di un'anima per tornare. Avevamo detto, tu avevi detto, che le nostre cariche sarebbero passate a nuove persone scelte apposta per essere ciò che siamo... Il futuro Milan, la futura Lia, e via dicendo. Passare il testimone. Concordavi con me che questa era la discendenza, lasciare nelle mani di persone che consideravamo il futuro,  al posto nostro,  ciò che eravamo noi e il nostro lavoro. La nostra eredità..."

"E così sarà! Veramente... ma per ipotesi, se non avverrà in poco tempo e la scansioni e impressioni non reggono come è avvenuto, ipotizziamo che la tua non ce la faccia...  acnhe avendo la scatola e quindi il pacchetto è migliore... cosa accade se invece io trovo davvero qualcuno che conosce i segreti antichi dimetnicati e perduti come dicono, e l'anima ritorna... significa che io non moriro! Mio fratello non morirà. NOi non moriremo mai e cvontinueremo solo cambiando i corpi a reggere come Colonne il mondo che stiamo cercando di cambiare, finchè non avverrà tale cambiamento..."

"..." Lia fece un sospirò che sembrava un verso di disagio cno gli occhi chiusi ma muto e andò alla finestra "...è questo che vuoi?. O è Dorde che lo vuole e tu per il senso di conservazione segui... vuoi davvero credere che si possa mettere un'anima in un corpo nuovo? Qualcosa che secondo le religione può solo Dio? Che tu vuoi vivere in eterno, ritornando sempre e sempre, governando di fatto con il Consiglio che magari quello si cambierà, perchè abbiamo deciso che tutto ciò che studieremo e creeremo qui non uscirà se non in forma più light...? Veramente mi stai dicendo che il sogno di tutti là fuori di vivere per sempre è... è..." poggiando la fronte al vetro con aria disperata

"Tu stessa hai detto che una vita intera non basta a leggere tutti i libri e fare tante cose..."

"ma lo dicevo oslo per indicare che il tempo umano è deciso dal'universo... si, Milan "girandosi verso di lui "grazie alla pulizia, la scienza, medicina, all'uso del cervello e non di altro, l'aspettativa di vita invece di trent'anni è giunta ai cento, alcuni oltre ma... guardami. GUARDAMI! Per come la società là fuori mi ha rotta, fatta a pezzi, portata a questo... se io dovessi essere scansionata in modo perfetto da essere riattivata... non la prenderei bene. Per niente! Reggerei alla cosa solo per un motivo... deve esserci qualcosa che necessita la mia ri-presenza,  anche così sarebbe pesante! Al massimo mi farei prendere solo dlala mia curiosità di osservare,s tudiare, capire nel tempo... ma non sono fatta per esistere in eterno. Non così! NOn per come sono... e tu vuoi che qualcuno riacchiappi la tua anima e la butti in un corpo... guarda, facciamo così! Per tua sicurezza... fai un testamento dove chiedi un corpo nuovo con determinate caratteristiche.. perchè, chi lo sa, che non ti capiti di finire, se la cerimonia va male, in un suino destinato all'espianto degli organi..." con un sorrisone carogno

"S-Sii seria..."

"Io sono seria Milan. Se davvero esistono queste cose,  non ci si gioca... ok? CHi te lo dice che se anche fosse possibile, finiresti nel corpo messo là a terra o chissà dove dentro un cerchio di scritte o altro, e non in un... piccione, ratto o altro per sbaglio? Come funziona la cosa? E sopratutto, chi dovrebbe morire che tu conosci bene,  da sapere che se questa funziona, puoi interrogare con cose che sapete solo voi, per accertarti che hai trovato cosa cercavate? Capisco che vostra nonna vi abbia incantato con riti e roba pagana che faceva per malocchio, buona sorte e simili... le solite cose della gente definita arretrata... ma Milan, visto che con Dorde non posso parlare, ascoltami almeno tu. Se io e David dovessimo riuscirci anche tramite quegli scritti russi sugli esperimenti meta-psichici e i macchinari... potremmo salvare la metne e magarai..."

"Non sarebbe la stessa cosa, Lia..." fece lui irato e camminado con indice e pollice che inzava la radice del naso "non è lo stesso, parliamo di cose diverse... Paradosso di Teseo, ricordi? la continuità dell'essere...  la questione metafisica dell'effettiva persistenza dell'identità originaria,  un'entità le cui parti cambiano nel tempo...  in altre parole, se un tutto unico rimane davvero se stesso oppure no dopo che, col passare del tempo, tutti i suoi pezzi componenti sono cambiati, con altri uguali o simili. Come appunto la nave di Teseo , il mitico eroe greco, che  nel corso degli anni, sostituendone le parti che via via si deterioravano, con altre rigorosamente uguali,  si giunse al momento in cui tutte le parti usate in origine per costruirla, erano state sostituite, benché la nave stessa conservasse esattamente la sua forma originaria. Thomas Hobbe  si spinge oltre e ci chiede di immaginare una situazione in cui qualcuno abbia conservato le vecchie tavole di legno della nave originaria e le abbia successivamente riassemblate nello stesso ordine con cui, in precedenza, erano state asportate. Assumendo che ciascuna delle tavole che costituiva A non si sia deteriorata al punto da non poter più essere riutilizzata, sembra del tutto plausibile credere che la nave riassemblata, C, sia di fatto la nave con cui Teseo rientrò trionfalmente ad Atene.
 Dopotutto è C ad essere costituita dalle stesse identiche parti di A, poste peraltro nelle stesse identiche relazioni, mentre B non ha nessuna parte materiale in comune con la nave originaria. Quindi abbiamo l'originale A con cui Teseo approda. La nave B, composta con sezione nuove di riparazione, e la C, realizzata con tutti i pezzi conservati e riassemblati per ricreare quella che l'erore capitanò. QUindi che sia la  COntinuità che tu concordi con David o quella meta-fisica chiamiamola così,  di chi mi assicura di ripetere il rito dei video... quale è l'originale NOI? Se  pensiamo che sia C ad essere identica ad A,  non ritenere il principio di continuità spazio-temporale una condizione sufficiente ai fini dell'identificazione di un oggetto nel tempo e....bisogna accettare la tesi secondo cui ciò che rende un oggetto identico ad un altro , consiste nell'assoluta identità materiale dell'oggetto in questione? Quindi se per ipotesi noi siamo A, la vostra teoria e studio sia la B e la nostra la C..."

"milan... indipendentemente da quello che credi, solo perchè l'anima viene richiamata, in un nuovo corpo per altro, non significa che tu sia il TU diadesso al cento per cento..."

"E lo stesso vale per te... siamo a uno stallo, LIa. Sperimentiamo e studiamo lo stesso concetto della Continuità ma in modi differnti. Io a qualcosa che secondo me esiste, tu per un aspetto più scientifico..."

"Ma è la scienza e la fisica che hanno portato questo mondo a ciò che è oggi e ... guarda, se era per la religione e le ideologie che tu e tuo fratello seguite, saremmo rimasti senza luce, perchè la notte è stata creata da Dio così e non deve esserci dicevano i preticelli, gli stessi per cui il treno no perchè ocn la sua aria maligna portava peste e malattie che poi sono state debellate con vaccini e antibiotici, non da preghiere e credenze... Le macchine hanno sostituito i cavalli, lavarsi le mani invece di dire e pensare che Dio disinfettava le mani dei medici a prescindere hanno evitato morti. MORTI! Le conoscenze che si sono allontanate da ciò che non è del mondo fisico hanno migliroato l'umanità. Quelle cose in cui voi credete, l'hanno sempre affossata. Vedi le regole contro sesso, morale e stronzate varie che invece prima della religione distruttrice erano normali e considerate come fanno oggi esempio i nudisti. Il periodo buio dellinquisizione, dell'obbligare la gente a fare cose perchè la religione diceva così. Nei paesi arabi e mediorente, asiatici, america del sud, tutte queste cose accadono ancora e sei tu il primo a volerle estirpare, eppure cosa fai?  Ti metti a seguire questo o quel pazzo svitato che dice di avere libri e segretissimi antichi e potenti da poter far cose che la scienza non può perchè questa è brutta e cattiva e rovina l'equilibrio... detto da gente che fa come i preticelli, quelli che affermano che nel LIIIBRROOO sacro si dice che gli animali sono stati creati da Dio per esser schivi degli umani a loro piacimetno, che le donne che siano della casa o ospiti devono essere date a folli molestatori perchè questi non si inchiappettino gli uomini... sia mai che qualche uomo,, perchè col pene, subisca qualcosa... quindi buttategli tra le mani ledonne e fatele finire male... cè scritto Milan ma la gnte non legge un cazzo ma crede alle fandonie di pastori coglioni e ignoranti... e tu vuoi seguire riti e cerimonie con un miscuglio di egiziano, babilonese, coglionese solo per confutare l'idea che ciò che la scienza potrebbe fare, la fa meglio la cerimonia mistico-magica? Ma sei suonato? una cosa era me che tentavo di capire e testare le cose che dicevano Zay e Phib e guarda caso non è successo un cazzo! Mi è finita solo peggio! E che vuoi fare? Rischi tgutto, soldi, mente e il resto per finanziare e patrocinare cerimonie dubbie con dubbi risultati sulla Continuità dell'anima... e mi vieni a dire che è meglio la tua cerimonia dei nostri test... i nostri, i tuoi! POrco cazzo Milan..." sbraitando come faceva pochissime e rare volte "hai laboratori che sono fiori all'occhiello in tutto il mondo in quanto a menti e macchinari, materie e possibilità, e te ne vai dal mago Thelma di sto cazzo a vedere se un giorno possono farti ritornare in vita,  per continuare il tuo lavoro perchè ti si scombussolano le viscere al pensiero della morte... Devo davvero, IO, sentire ste stronzate? Io che desideravo solo come abbiamo detto tante volte, che qualcuno mi amasse così tanto,a  tal punto, da accettare senza darmi colpe e accuse di aiutarmi a vedermi morire e magari accertarsi che sia così, per porre fine alle mie sofferenze? Mi prendi in giro!?"

"No... no, aspetta, sai che non è così..."

"E allora svegliati, cazzo! Tuo fratello è più duro di te su questo e so bene che è lui che ti ha portato a ri-seguire le credenze di vostra nonna,  e a farti venire l'idea che invece di ciò che ha davvero cambiato e spiegato il mondo... no, è meglio qualcosa di insondabile perchè non pone prove e dimostrazioni vere... come Dio e i Santi..."

":.."

"Ti pongo una domanda...." fece lei sedendosi di nuovo, come sempre con il fianco dentro sopra l'angolo col bracciolo destro "Vorrei discutere con te di un dilemma diciamo così, un dilemma che tocca varie cose... " portandosi le dita di una mano sulla fronte per massaggiarla, cme faceva quando era nervosa "se i test vanno bene e le scans sono perfettamente funzionanti... cosa pensi di fare? Intendo, io testo le tue apparecchiature perchè chi verrà dopo che è reduce da shock, traumi, lavori così distruttivi da avere la mente a pezzi possa riaverla, o almeno, riaverne una integra. E fin qui ci siamo... il problema è che quelle persone che non potranno avere una mente, la propria, originale indietro si troveranno come rinascere come sarà la nuova Personalità dopo di me... cosa hai intenzione di fare con loro? Voglio dire... li metterai in un posto dicendo che vivranno lì senza dirgli la verità... dirai la verità e vedrai che accade... mentirai per proteggerli...."

"Dove vuoi andare esattamente con questo dilemma?"

"la razza umana ha sempre avuto la brutta molte volte, propensione, per ribellarsi e rompere le scatole quando non cèra b isogno. Ribellioni e rifiuti anche laddove non vi era nulla da fare. E non parlo di rivoluzione e lotte per le proprie libertà e simili, quelle sono sacrosante. ma che accade con nuovi soggetti definitri vergini che si ritrovano a svegliarsi con una mente nuova, sia con parziali memorie che non... sai benissimo che per come è l'essere umano, tende sempre a perdere la ragione e la lucidità appena qualcosa gli sembra non vada bene. Anche se è in verità un bene, fatto per la sicurezza e protezione... quando l'essere umano si ritrova in situazioni in cui non accetta di adattarsi, e non parlo di quelli come me, noi siamo un'altra cosa, ma... facciamo un'ipotesi. Creiamo un luogo tra la fattoria e qui con delle casette e vi portiamo le persone che riusciamo a risanare con o senza memoria... questi non sapranno dove si trovano, chi sono se non hanno memoria, cosa è accaduto, quale è la situazione ed eventuali prospettive... anzi iniziamo da una cosa. Ti dirò una frase... Vorrei regalarti un mondo diverso, che ha fatto la pace con la sua crudeltà... questa frase..."

"Di una delle tue canzone in italiano preferite..."

"Si, oltre quello... questa frase ha due interpretazione, così come la frase "

"Per la frese si intende io chi sono che mi sento e mi percepisco? Chi sono come NOme, identità, personalità da dire che esisto e non sono smarrito? L'altro sunto è che ci si chiede Io chi sono tra le variabili che..."

"Come le mie Personalità che ho creato. Tra Lia, Veròna, Diandra, La fiamma cerulea e via dicendo.... tra queste che ho creato io e rifletto parte di me, chi sono io tra queste veramente?"

"..." sospirando "Per la frase sul dilemma, si può intendere come A... che ha creato una pace sulle ceneri della sua precedente crudeltà..."

"come si doveva fare dopo le due grandi guerre... e invece..."

"mentre la seconda, la B..." continuò lui "Che ha fatto la pace con la sua crudeltà intesa come regolare come su due piatti della bilancia, le antiche ovviamente, momenti di crudeltà e momenti di correttezza... "

"Quello che dici è giusto ma per molti sarebbe strano o un controsenso ma è nella storia umana che in determinate società, la crudeltà era divenuta parte della società stgessa, accettata e praticata. Arene, punizioni ed esecuzioni pubblici e via dicendo. Una società con dei diritti e doveri ove anticamente era possibile con la crudeltà allo stesso momento di leggi e situazioni da fare con forza e prepotenza senza attaccarla, anzi... questo è accaduto fino ad oggi. L'umanità ha fatto la pace con la sua crudeltà nel caso B, e lo si vede ogni giorno. Ripicche, aggressioni, omicidi, vendette, regolamenti di conti e sebbene la gente ami puntare il dito contro il soggetto che ha commesso la cosa, accade sempre quel qualcosa che ci ricorda come la società umana non è mai veramnete progredita al punto A. Così sembrava dopo le guerre ma non è accaduto. Una violenza? Ah, ma la vittima vestiva così o aveva bevuto o era libertina. Cosa pretende, ora? Due omosessuali, altro esempio, mostravano anche senza fare chissà cosa il loro amore? Eh, lo facessero a casa loro di nascosto, cosa si lamentano poi? Extracomunitari? Eh, chissà che cosa hanno fatto per finire in questa situazione...Un uomo uccide una donna per senso di possesso e femminismo? Ah chissà lei... liti tra vicini? Quello ha fatto questo, questo e quest'altro, è normale che finisse così... un minorenne ha fatto qualcosa di male che con la sua età e mentalità poteva capire ed evitarlo? Eh, è minorenne, non capisce, è piccolo, ragazzate, però l'altro... dei ragazzi delle scuole medio o del liceo si rompono le palle un guiorno perchè non ce la fanno più ed decidono di fare casino a scuola come ultimo atto di un non farcela più? Delinquenti, malati mentali, erano pazzi, erano questo... senza chiedersi come si è portati a questo, chi è stato, cosa è scattato in loro dopo aver accumulato tanto, chi non li ha ascoltati quando potevano. E poi gioiescono e augurano l'inferno a quegli stessi ragazzi quando si suicidano o sono accoppati dalla polizia... la crudeltà che prende il posto della pace, accettata e..."

"Lo so..."

"Quello che voglio dire è che l'umanità avrà sempre da dire e ridire su tutto, anche se fatta bene. Anche se per loro. per proteggerli. SAlvarli. ... cosa accadrà se come vuoi fare tu, creare una sorta di villaggino cintato da mura, per queste persone trattate perchè si riprendano e si rimettano in modo ocme umani con la mente sana, ma che non possono uscire? Accetteranno? Si adegueranno? Si ambienteranno? O tenteranno di scappare? Di lottare? Di rifiutarsi? Accetteranno le bugie che vuoi dire loro, oppure dirai la verità e vedrai come ognuno di loro accetta la cosa? Ci osno soggetti che rifiutano e tentano la fuga anche a costo della morte. Chi sfiderà. Chi si ribellerà visibilmente o chi di nascosto. Chi farà sotterfugi per rovesciare le cose o eliminare chi secondo loro è un problema... chi si suiciderà perchè non accetterà la vita in un luogo per loro stretto, claustrofobico, la verità che prima di andare nel mondo che per loro è ignoto se non ricodano in toto, dovranno restare lì... la mente umana Milan è più sfaccettata e difficile dei libri di psichiatria e psicologia che si usano come base per etichettare una persona. Una persona come per esempio, per come è rotta, ache avendo come qui ciò che un tempo desiderava ma ora ogni volta che lo veed si sente male da voler piangere perchè sente comunque di aver perso cosa la rendeva viva... una come me per un tot di tempo avrebbe detto e avrei studiato la cosa. Se mi si dicesse che fuori da quelle mura ci fosse... che ne so un disastro ambientale, una meteora caduta che ha devastato tutto, un qualcosa come guerra nucleare dove esistiamo solo noi in quel piccolo luogo cintato... io non avrei perso le speranze, per come sono io, ma se non fossi stata rotta a tal punto, avrei detto ok, intanto costruiamo qualcosa a misura mia, dalla casetta alle piccole cose. Cè sempre tempo e possibilità per tante cose, anche in un piccolo buco... ma se cè modo di fare, non come da dove vengo io che se vuoi fare qualcosa di nuovo, di felice, d bello per te ma anche per gli altri sei additato e iniziano a sciorinare Dio, santi e cazzate varie... ... o e via dicendo... le persone non amano le regole. Io considero chiave e cruciali le regole in un ambiente di persone che condividono luoghi e vita ect... tranne se ti si obbliga a sposarti e figliare, ad avere il meno peggio accanto per forza altrimenti non sei niente... lì divento un cane rabbioso. Ma per utto il resto... anche il fatto che sarebbe meglio, per farti un esempio, non buttarti per gli ormoni al sesso o accettare di fare cose perchè tu sia, appunto accettato... Da un lato ancheda piccola capivo la parte positiva di queste raccomandazioni. Per se stessi più che altro, mentre i miei genitori, tutti gli altri lo vedevano come sai la persona pura, corretta, diligente, seria, che non si fa mettere le mani addosso altrimenti è... lascia stare le parole che etichettavano quelle che volevano solo vivere qualcosa. Io sono stata felice di sentire me, di non aver accettato ninete da Rò e non me ne pento... A Zay e Ric dissi una delle frasi che la gente vuole sentirsi dire da qualcuno... sai quando tutti dicono .... ecco, glielo scrissi come altre frasi del genere perchè la lettera non fosse tutta pesante di tutta me... no, così suona male..."

"Ho capito che vuoi dire..."

"Ecco... in verità ho mentito..." facendo un sorriso trentadue denti "l'ho scritta perchè mi venne in mente di mettere anche qualcosa che li portasse a leggere qualcosa di ocnosciuto e mitigare il resto... in realtà, anche se per qualunque motivo dovessi incontrare prima della mia dipartita come Coscienza, qualcuno che... beh, non avverrebbe nulla di ciò. Perchè lo so. Perchè lo sento. Per me non sarebbe stato un elemento di legame e affezione. Per molti è questo, parte del legame. Senza sesso non cè il colante per l'amore come viene sempre definito tra due persone e senza sesso cade tutto il presupposto che unisce due persone... Se non cè, come si parla tra amiche o amici o con strizzacervelli o altri, se dici che non cè intesa sessuale ti guardano come un alieno... beh, nonostnate quella frase io lo stessa non lo avrei fatto, anche se avessi incontrato quella persona... " come dicendolo per se più per il discorso con Milan "... ma per dire che alcune leggi anche non scritte sono importanti per la persona per non perdere ciò che la rende umana poer la propria parte animale... io avrei donato i miei organi superflui, e tu sai quali, a qualunque donna o persona che si sentisse donna e volesse cambiare il proprio genere con organi impiantati.... perchè per me sono un più che non mi interessano. Io non sono i miei seni, i miei genitali e odio il ciclo con tutta me stessa. La stessa coppetta anni fa, se non fossi stata io e non l'avessi acquistata di nascosto con soldi messi da parte... è stata una delle cose migliori che abbia mai fatto. Seriamente. Con la coppetta ho passato quei giorni con meno dolore e fastidio dentro, non epr i sintomi che... nessuno può capire. Per me è stato sempre un qualcosa non naturale e da accettare, ma rifiutare perchè per me non era qualcosa che mi rendeva cosa ero, non volevo figli ne fare niente con nessuno. Ho vissuto sempre sola, sola totale, sola io e me stessa e il mondo che avevo creato... le cose che desideravo come la compagnia di qualcuno, giocare ai giochi da tavolo e videogiochi come sognavo sempre, avere qualcuno hce mi porgesse la mano per andare da qualche parte, per mangiare con qualcuno con cui volevo condividere il pasto e il m,ometno dello stare a tavola, visitare le cose, andare al mare e vivere quei momenti invece di pensare solo a far asciugare il costume e questa er al'ora al mare... No, tante cose che avrei voluto vivere che gli altri facevano e invece sempre e solo in quelle mura di quella dannata casa di famiglia e solo per essere tirata da solo per supermercati e negozi. Dove decidevano loro tutto.... non è mi sono mai serviti qeusti organi e le uniche cose che desideravo e sognavo non avevano niente a che fare con quello... quindi le regole di non fare questo o quello prima del matrimonio, o con liberta e via dicendo... a me non toccavano... per dire che dipende dalle persone... ma se vorrai aiutare e curare le persone con la metne distrutta... sarò bene che decidi bene cosa vorrai fare, perchè se sentiranno di essere in trappola, controllati, con leggi e regole che non gli vnano giù, che fuori cè pericolo per loro e non ci sarà tempo vicino per andarsene e sentirsi loro liberi... le conseguenze potrebbero essere diverse, sia medie, che negative, che per alcuni positive... ma ricordati che non sono tutti uguali e le leggi e regole coem qui devono avere un significato e per determinate questioni che non leghino come catene altri... calcoalre e valutare ogni cosa... perchè le menti umane e peggio il senso di conservazione e la voglia di evadere e scappare, lottare a ogni  costo anche se ciò che  fanno è autodistrutto sarà... ineviltabile"

"lo so..."

"Per quanto cerchi, non ci sono divinità che possano salvarci con dei miracoli. Al massimo, amico mio, possiamo solo chinare il capo alla cadenza dell'umanità e imitare Dio, aprendo le porte al mondo nuovo..."

"Pensi che non ci sia possibilità per come vogliamo continuare?"

"Oh, si... ma sappi che ci vorrà almeno un centinaio di anni se indottrini i bambini ad essere umani e toglierli alle familglie e loro influenza... perchè nulla cambierà fintanto che le vecchie generazioni sbagliate e difettose modellano i giovani... non sarebbero come noi, e il mondo continuerebbe a peggiorare. Guarda solo internet.  Come è regredita la razza umana con cosa combina online, cosa scrive, come attacca e inchioda come Gesù sulla croce anche per sole libertà che non danneggiano nessuno, rispetto quegli infoiati che si, danneggiano... Ho una malattia che mi divora dall'interno e sono stanca, stanca di chi non riesce a dare libertà e uguaglianza, non apprezza il valore dell'essere umano nelle sue sfaccettature, di chi non rispetta le sofferenze di altri. E sono stanca... di chi non valuta come fa con l'oro dele vite umane e del loro IO e... di essere, o meglio, non essere in grado di apprezzare i ldono della vita perchè sono rotta, perduta, e non ho uno scopo che mi faccia sentire viva. Che mi porti ad essere felice di esser viva. Senza uno scopo è come essere vegetali e lo so bene. E mi sonosempre sentita uno schifo ma... poi vedo come la gente calpesta tutto senza ritegno facendo casino però se gl itoccano le cose loro... sono stanca di tutto! E se mi girano, se le cose che tu vuoi fare con la lentezza dei Cambiamenti prendendo il loro tempo... non potrò far altro che avere le prove che l'umanità non si può salvare. E' impensabile che ancora oggi, diritti dell'uomo, creazioni umani e non naturali visto che la gente urla che molte cose sono contro natura e loro ne sono pure protetti, esistano a parole solo in pochi posti come a macchia di leopardo, mentre ti sputano per strada non importa dove...i diritti dell'uomo, anche se considerati sin dall'inizio naturali, non sono stati dati una volta per sempre... cè smepre da lottare! Ora Basta... mille anni e passa di società umane e basta internet per farci capire che la cosa è grave...Non è necessario credere in una fonte sovrannaturale del male, perchè gli uomini da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità, senza motivi o perchè, lo fanno perchè da piccoli li hanno portati ad attingere in ciò... e quindi non mi importa di che colpe mi macchierò, ma se avrai fra le mani le prove che nulla potrà cambiare non solo veramente anche dopo cento anni ma per niente in nessun senso... l'unica cosa che ci resterà da fare sarà scrematura e ripartire. Creare le generazioni del nuovo uomo... "

"..."

"Sembra che a questo mondo nessuno comkprende, è empatico, è connesso ad altri. Nessuno sa come ci si sente ad essere la persona cattiva, ad essere colei che è triste per le azioni e parole degli altri. E nessuno sa come ci si sente ad essere odiate, accusate di dire solo bugie. Nessuno sa come ci si sente a provare questi sentimenti. E vedersi sotterare in un livello sociale sempre più basso oslo perchè per la gente tu non vali. Nessuno sa come ci si sente ad essere maltrattata e anche sconfitta... e alla lunga chi li subisce finisce per adeguarsi al mondo intorno scagliando la pietra contro di te, non contro chi fa lo stesso schifo contro la feccia... la feccia non sa che noi, i derelitti morali, siamo di più proprio per i loro sputi in faccia... se ci unissimo tutti strapperemmo chiappe agli stronzi ma non accade, perchè diversamente da me la gente tende a sopravvivere, ad arrancare per inerzia in mezzo alla merda restando il poco che riescono per respirare mentre gli altri li affondano..."


"Ti avrei detto di... non rivangare nel passato, specialmente con il futuro che abbiamo davanti... ma ciò che hai avuto qua, per la prima volta che ti avrebbe resa felice... non ha senso dirtelo, ma volevo solo dirti che ci ho creduto alla possibilità... e invece hai sempre quelle espressioni e niente e nessuno può cambiarle..." le disse mettendosi le mani in tasca


"i Ricordi consumano... come l'apertura di una ferita" rispose a Milan, guardando come lui oltre la finestra

"Già, la tua collezione di cicatrici... non ti fanno dimenticare chi ti ha inferto ciò e come. Le cicatrici riescono a ricordare che il passato è reale e che consumi la persona o la porti a correre più veloce per una meta, sono comunque un peso...  e la loro azione dipende dalla persona..."

"Da piccola desideravo un animale. Un furetto, un cane... quelli con orecchie grandi grandi e a punta sulla testa... desideravo compagnia, qualcuno che come leggevo sempre, leggeva te dentro e ti conosceva davvero,rispetto le persone... non importava che essere vivente avessi al mio fianco, desideravo qualcosa da amare e che restasse al mio fianco a sua volta. Che vedesse me e fosse lì, a guardarmi contento che io ci fossi ed esistessi... e poi, passò il liceo, il diploma e tra tutta quella feccia e con Rò... io non desiderai più nessuno da amare. Non esisterà mai nessuno  che mi amerà come desidero e che mi amerà veramente, e a tal punto, da lasciarmi andare perchè amore significa anche questo e pensare veramente alla felicità dell'altro. E' un pò come quando la gente, nonostnate tu dica che una certa cosa o senza ti rende felice ed è ciò che vuoi, e continuano in cosa loro pensano perchè per loro tu sei loro, appartieni a loro e loro sanno, per amore dicono, cosa è meglio per te. Ogni giorno, dopo quei sogni, mi sveglio e... siamo giunti alla conclusione, mi dico? Come quel discorso a Zay e Ric sul fare quella cosa almeno una volta con una persona per cui davvero sentivo ciò... una bugia, perchè non sarebbe accaduto mai, ma per dire che qui con voi ho provato e vissuto perla prima volta cosa avevo sempre sognato di fare. Avere un cavallo e imparare ad equitare. vestire e fare cose che mi piacevano, Osservare l'arte della falconeria e lavorare con i grandi uccelli ma anche i cani. Fare cose, anche pulire la qualsiasi o aiutare lala fattoria a zappare e piantare prima dell'arrivo degli attrezzi adatti... mi andava bene e non mi pesavano. Ma appena vado a letto e poi al risveglio... sempre quella sensazione di vuoto e perdita che non se ne va...  Io non so se la Me dopo che sarò andata via vedrà Casa qui o altrove ma... questo luogo è la mia conclusione. Non nella mia città, fra quella gente... NON VOGLIO!" urlò "perchè è andata a finire così? Quando ha iniziato a girare per il verso sbagliato? Per i NO che non dicevo e che dovevo? Dovè che ho smesso di avere fiducia? Di capire che non provavo affetti o amore come mi urlavano contro che dovessi avere come tutti? Che non fossi come tutti e ho seguito questo filone? Perchè....? QUando cè stato il cambio di strada? Avrei avuto giorni belli e divertenti? Felici? Avrei incontrato persone come voi che mi avrebbero dato queol pò che mi serviva? Avrei avuto un senso di Casa, del non scappare,di sentire un luogo come persone e ambiente insieme da cui non sarei andata mai via...? Ci sarebbero stati giorni vivi e divertenti...? Perchè quei gironi così... non sono mai arrivati? Li ho distrutti da sola?"

"Ehi... a volte ci sono quelli che... a volte le persone tornano solo perchè non sanno dove andare... non è il tuo caso. Tu volevi trovare il tuo posto, il tuo paradiso, il luogo che per te fosse Casa e non come luogo fisico per le mura o... può darsi che..."

"Tutti si concedono il lusso di ignorare quando il tempo sta per scadere e per tal motivo non vivono davvero per tale timore, paura, bruciando ogni tappa come se fosse l'ultima... è come se in una giornata d'estate trangugiassero un bicchiere d'acqua di colpo senza assaporarla fino in fondo... e così la loro vita.."

"..."

"Mi sono divertita in queste settimane a portare me, ovunque... con i fondi che ho raccolto dai profitti che erano extra da quelli che ti tornavano, ho commissionato dei ritratti o copie perfette stampate di miei ritratti e sono adesso in ogni luogo della mia città e dove vivono alcuni della feccia che mi ha rovinata. E visto che mi hai sempre ripetuto che la vendetta era qualcosa che non andava fatta seguendo il proprio Totem animale, lasciandolo riversarsi in me come avrei voluto... ho fatto uno scherzone..." girandosi a guardarlo "dopo aver sovvenzionato club di vario tipo e ogni ufficio comunale regionale chiedendo oslo che esponessero un mio ritratto... ho mandato a ognuno di quegli stronzi un bigliettodi mio pugno con solo poche righe...< Non maleditemi più, ne usate la vostra stronzaggine, non serve a niente. tabto all'inferno ci sono già. Ma col sorriso! perchè adesso siete voi che avete figli...>... e non immagini dalle telecamere cittadine e intorno a loro che ho spiato come se la sono fatta sotto... e se qualcuno è andato alla polizia o carabinieri... Ops! Guarda caso ci sono fascicoli aperti su quelle persone che... non le rendono tanto attendibili, con l'avviso che possono essere molesti con tanto di date e firme autentiche, da grandi calligrafi, ma impeccabili e documenti cartacei in vecchia data in vera vecchia carta che ho esposto ad ogni esperto possibile... e risultano vere! per un bel pò e a mio piacimento manderò personale scolastico a fare... cosa i professori facevano a me e bambini fastidiosi per l'istitituto con cui ho parlato perchè... facciano lo stesso ai figli di quegli stronzi! E dopo molto, anche s esarò morta, è già predisposto. Riceveranno una lettera dove spiegherò che la vita che loro hanno vissuto era la medesima che i loro genitori avevano creato ad altri e che fosse per loro da lezione che ogni persona ha sentimenti e modi di provare sofferenza. Che se volevano esser emigliori dei genitori e cancellare cosa hanno provato sulla loro pelle, devono essere Persone, non feccia come loro. Che fa male fin nell'anima ciò che io e loro abbiamo subito e che si cresce e si diventa persone vere e forti se si conosce il male e si tenta di cancellarlo..."

"non... Mh... sei andata troppo oltre...?"

"NO! Invece di farlo a loro, e non avrebbero comuqnue capito, che siano i loro figli a provare cosa subiscono altri per gli stronzi, cosa si prova, come si diventa in base a ciò che siamo e ad odiare queste cose. Alcuni dei nostri che lavorano già alla Raccolta ai diciotto anni andranno da loro e spiegheranno tutto, studiandoli e vedendo se vogliono fare la differenza... sai anche tu che non cè modo di cambiare le cose se non smuovere le acque e rendere il fondo visibile per sapere che tutto andrà come il lavoro richiede... e così deve essere per il mio modo di pensare il Cambiamento. Studiare le persone in vari modi e vedere il loro vero Io e decidere se saranno elementi importanti per il novo Homine..."

"Ma..."

"In questo secolo ancora, Milan, chi è libero e giusto e come noi, mostra la via per essere Umani. Chi è schiavo e difettoso, impone la sua schiavitù e il mondo sbaglaito. E' per questo motivo che ancora i gruppi neri, nazi e fasci come vuoi chiamarli, e altri soggettoni lordano questo mondo e portano disgrazie... oltre i religiosi di quasi tutte le religioni. E' ora, visto che non lo fa nessuno, di sporcarsi fin nell'anima e dire Basta! Tu vuoi farlo con tempo e carote, come i cinesi in africa. Io dico basta! Bastone e Carota ma a modo mio!"

"Jd pensa..."

"jd è troppo buono e giusto per fare il militare. Se non fosse stato per quella stronzetta, probabilmente sarebbe stato uno dei migliroi nella società là fuori... NOn è adatto secondo me a fare il militare. Alaric è solo preso dal come si mostra e seguire un pò le orme di famiglia. Lubo perchè fu costretto e via dicendo per tutti lgi altri. Loro osno militare e qui per vari motivi ma sempre perchè ci sono finiti per vie traverse e per altri. Ma oltre questo... negli ultimi anni è diventata impossibile la tolleranza... Ricorda cosa ti ho sempre detto! La tolleranza non deve tollerare gli intolleranti! Così accadde per le due grandi guerre e le conseguenze le conosciamo tutte... s enon fosse accaduto che l'America ha rosicato, noi saremmo sotto i Neri. Urlando come fanno ancora ora che ci sono solo alcuni superiori e migliori di altri. Con i razzisti, nazi, fasci e altri di estrema intolleranza e pericolo, non si convinve e non si tratta. Vanno solo ghettizzati ma per davvero tra quattro mura come fecero loro da cui non possono mai uscire, e che dimostrino lì quel che dicono di essere... Si amministrino, dirigano, continuino in autosufficienza e regole loro per loro, perchè mostrino a tutti queste capacità di uomini superiori, forza mentale e militare vantata... che però usavano contro i deboli e chi ritenevano diverso. E' per questo che ti ho spinto a creare le Ronde cittadine ovunque. Perchè controllino e quando vedono piccoli pezzetti di stronzi, li prendano, peccato non letalmente anche se meglio vivi, e li riducano come meritano per rendere loro i niente della società! Le Ronde che le costituzioni non mettevano mai ora ci sono, per noi, nei nostri libretti paga. E iniziano a menar le mani perchè dopo tolleranza e progetti di riqualificazione finiti male perchè loro devastano di notte ciò che si creava di giorno... Vogliono le regole e le leggi dei loro regimi totalitari? E io glieli darò. Sarò però peggio di baffetto tedesco e panzone! Vogliono giocare? E io come con i ritratti e i miei volti ovunque nel mio paese perchè io resti dfavanti a loro guardandoli dall'alto in basso, così sia per loro! Che entrino nel mio campo da gioco! Sarà divertente... dar corpo ai miei incubi! Non è così, Milan?"

"...si..."

"Io sono ciò che loro stessi hanno creato.,.. che piangano ora!"

"Lo so, sfogherai tutto ciò che hai dentro su chi è solo il male delle società... ma portarlo a giochi letteralmente in cui.."

"... cosa Milan? La oscietà stessa non ti mette in un gioco in cui sei attore e devi recitare anche se vuoi e in cosa non sei e vuoi essere?"

"...si..."

":..se la gente sapesse amare come sa fingere... vivremmo in un mondo stupendo! Mi sono sforzata di non deridere le azioni umane se sciocche e stupide, di non deplorarle o odiarle se come i bambini, le persone le facevano perchè no navevano avuto gli strumenti per comprendere bene o male o usare il cervello... ho cercato di capirle e non fare tutta l'erba un fascio con la feccia... ma ogni cosa ha un suo limite...Coloro che negano la liberà agli altri, non la meritano per se stessi! O si mettono i paletti, Milan, o con i famosi diritti religiosi e di pensiero senza che siano stati preparati fin da piccoli a vedere l'umano non come copia e incolla ma Persone diverse, non si va da nessuna parte... le epoche a cui guardare nella storia umana sono quelle di apertura e fratellanza tra i popoli... ma la feccia pensa smepre di prendere tutto con la forza e le armi... e quindi ora entra in gioco Veròna e le sue, di regole..."

"Posso dirti alcune cose fra le varie...questione di cui hai parlato?"

"Cosa..."

"Il verbo apparire ha messo in crisi il verbo essere ma... tu sei riuscita a restare salda in ciò che sei e ti senti..."

"Non è vero! E lo sai! Quando mi guardo allo specchio... io vedo una persona, la stessa dei ritratti, io no ncambierei mai niente del mio aspetto, io non importa quando e come, sarei sempre il viso e l'aspetto che vedo. La mia forma anche nella visualizzazione è questa e così sarà nella mia anima ma... nel momento stesso in cui io guardo, vedo anche ciòche non ho saputo definire. Non ho istinti e interessi in nessuno e i miei stessi organi mi sono di troppo... quindi io cosa sarei? Per la società là fuori, così mi hanno sempre detto, io così non sono una donna. Senza seno, non della mia misura almeno ma molto meno,  senza genitali, senza marito, senza figli... io non sarei donna e non sarei che il termine che ho conosciuto dai dieci anni... zitella e difettosa. Ma tralasciando quella gentaglia, io stessa non so cosa sono. Sono Asessuale? Sonoo demisessuale? Sono... cosa? Perchè lasciamelo dire... tu stesso, nonostante le belle parole, continui comunque e etichettare settorializzare le persone con determinate etichette. Ed è vero, non fare quella faccia... in un mondo dove tutto è con un cartellino per metterlo in un settore... io stessa non so cosa sono. Io... chi sono? Sono la Lia prima delle medie? Sono la Lia che si è creata per il dolore e cosa ha sopportato che loro hanno creato? Sono la Lia di adesso? Sono Veròna, in realtà? Rò mi diceva che era impossibile che non provassi niente, non ero un robot e mi fece sentire sbagliata e come tutti non ciò che a quanto pare dovevo essere... ma io, cosa dovrei essere. Chi sarei? Quale Personalità definisce veramente Me? Io tra tutte le facce che ho creato nella mia vita... e ancora, dentro di me e cosa sono e sento... Io... chi sono?"

"So che non riesci a definire la felicità, però sei una di quelle persone, per fortuna per tanti lati, che considera la felicità da ciò che cè nella testa e nel cuore, non nelle tasche e cosa contengono o possono comprare... quindi sei già a buon punto. Ma..."

"Ci sarà sempre una penna per raccontare, descrivere, creare il futuro, come faccio con le storie e mondi che creo nella mia mente e potrei mettere su carta ma... non si potrà mai avere fra le mani una gomma capace di cancellare il passato. IN sua sostituzione cè lo studio di David per cancellare la memoria... Ho già chiesto a te quel giorno di non cancellare l'esistenza della Lia là fuori, non morta... ma prendere qualcuno che ha perso tutto e vorrebbe una vita normale, classica, che tutti ambiscono e lei non poteva avere e proporle di sostituirmni con alcune plastiche facciali, veloci ma ben fatte, perchè divenisse me. Cambiare tutti i valori dei miei documetni originali, così che in caso di esami futuri nessuno potesse accorgersi che no, dentatura, sezioni del corpo, sangue e via dicendo non fossero miei... che nessuno si accorgesse della sostituzione. Ho incontrato quella ragazza alla fine, quando ha finto di avere un'amnesia e i danni che aveva riportato l'avevano scombussolata..."

"Ho avuto paura per quell'azzardo! Incontrarla in un tavolino, seppur nella sezione coperta di un bar, per dirle qualcosa... non ero contento, ma ho accettato di lasciartelo fare..."

"Lo so, e ti ringrazio di questo! Quando aveva ricevuto la chiamata non pareva contenta. A casa mia sono sempre lì come i ratti, se non mi vedevano seduta al solito posto nella stanzetta, si impanicavano. Dovè, urlavano. Dove si trova... come se io potessi andare da qualche parte. Sempre a guardare, aprire cose, fatti i fatti degli altri e dire che non era vero... Le dissi che io ero la Lei del passato, la Prima e comprese subito. le dissi di fingere che fosse una vendita telefonica e le diedi un appuntamento in un bar poco distante da casa. Conosco quel posto come le mie tasche e sapevo che loro mai sarebbero passati nei bar, pensa andare a guardare dentro i box coperti dei bar, anche con la macchina, era rimasto come allora, quindi dell'interno di vedeva poco. E ammetto... di aver scelto un periodo caldo, ma non troppo..."

"Lo so, odi il troppo caldo e il troppo freddo"

"Ed eravamo... due quasi simili faccia a faccia, di fronte al tavolino. Qualcuno poteva scambiarci per gemelle, o parenti strette, non... la verità! E... quando mi vide non parve contenta ed ebbi l'impressione che temesse qualcosa. le dissi... . Si tranquillizzò! Era una dei milioni di poveri italiani che bene o male di forma del viso e aspetto fisico mi somigliava, sempre per strada, con famiglia disastrata, in povertà e non vista da nessuno. Seppur un pò in su, mi disse che la mia vita era come essere in un sogno. E ne fui contenta. SApere di dare a chi aveva bisogno e considerasse quell oche avevo un tesoro immenso... in quei momenti che gli occhi le brillavano e sembrava felice, insomma... mi sono sentita, mh... posso dire una merda? per davvero? Per molti come lei io avevo sputato a una vita tranquilla, basica con quello che cèra per vivere dignitosamente arrivando a fine mese senza piangere qualche conto in rosso. Non era molto, ma per lei sembrava la vita dei sogni. Eppure io sentii, vedendola... lei, con il mio viso, con quelle espressioni che mai ricordo di aver fatto di contentezza e felicità... Insomma, mi sentivo come una persona vergognosa, ingrata... poi mi ricordai che anche con questo, io ero stata infelice e ancora ora ne porto i segni profondi e... nulla. Le dissi che se aveva qualcuno della vecchia famiglia a cui teneva, potevo farle un'ulteriore dono. Mi guardò strana, e alla fine chiese cosa volessi in cambio. Le dissi... solo che volevo che vivesse e godesse di ogni cosa che aveva desiderato da piccola o crescendo e non aveva potuio avere, provare, ovviamente entro quando scucivano i miei.... sono gli stessi che mangiano gelato due volte sole l'anno, quelle vasche da due chili del supermercato in super sconto, due in media per tutta l'estate... sebbene a volte ho trovato scontrini di gelaterie, e la scusa era che se io non uscivo con loro e trovavano qualche gelateria con un'offerta era colpa mia... ma per il resto non si godevano niente che sentivo invece ai miei compagni di classe... a quella ragazza a quanto pareva andava bene. Si era pure trovata un lavoro e io ne fui contenta. Mi disse che con la sua Se di prima, non trovava niente perchè guardandola la scartavano subito. per gli abiti, l'aspetto e via dicendo. Mi disse che seppur non si truccava e abbigliava come le altre ma con ciò che poteva comprare, si sentiva una eprsona migliore e superiore di prima, perchè le persone non vedevano più la morta di fame di prima. Anche se allo specchio non vedeva la persona che sapeva di essere, aveva deciso di fare volontariato in chiesa, lei è credente, ci credi...?" sorridendo " E di approfittare di quella occasione per fare qualcosa di buono, come feci io... Avrei voluto, non lo so... altri direbbero piangere, io darmi mea culpa perchè quella ragazza aveva visutto il peggio della società e avendola lì mi diceva che viveva come una vita da sogno. Poteva permettersi cose che prima non poteva, non era etichettata o..."

"Eppure non sei felice lo stesso"

"I sensi di colpa, il senso di ingratitudine, di... continuano a rodermi perchè non mi sentivo a mio agio, non era il mio posto, non..."

"Allora tutti dovremmo essere così! I miei volevano che restassi con loro e continuassi ciò che era da generazione..."

"Lo so, però... mi ha fatto male lo stesso. Le dissi comunque che se avesse voluto qualcosa, ero a disposizione ma mi rispose che riusciva ad avere qualcosa al mese per il lavoro e quei quattro soldi che riceveva per i regali, sai le feste. E che si sentiva realizzata già così! Che voleva trovare qualcuno e farsi una famiglia sua e vivere una vita che prima avrebbe solo sognato. Mi disse che era sicura che non sarebbe uscita dalla situazione bassa in cui si trovava perchè non era brava a scuola, era molto povera e i vri problemi famigliari, insomma... era ormai rassegnata a un livello basso con una vita come i suoi genitori. Sempre senza soldi, tante cose da pagare e problemi a non finire. Che i soldi che i miei tenevano da parte da quando ero piccola per il futuro, come dicevano, le sarebbero serviti per cosa desiderava fare con la sua famiglia. E che aveva alla fine tutto ciò di cui aveva bisogno. Si sentiva come se avesse fatto un salto di qualità. Fu però... sicnera con me. Mi chiese se fosse sbagliato cancellare la se stessa di prima per immergersi nella finzione di essere me, e le dissi che no. A aprte l'aspetto fisico, mutato ovviamente per gli interventi, poteva essere se stessa. Poteva, dopo quanto accaduto con la scusa dei danni e l'esplosione, anche restare dentro se stessa, e che se il suo nome per lei non la definivano... poteva benissimo scegliere uno dei miei tre nomi e farlo suo, dare alla vecchia Lia della società l'impronta che voleva, basta che... insomma, non si mettesse a fare come quella eprsona che odio che si faceva tutti per cercare il più fesso che la sposasse, e poi cèra riuscta, nel mente la gente mormorava che la dava via come niente. Non che a me interessasse ma... quel buco di vipere era uno schifo, quindi le dissi che se voleva vivere anche certi aspetti, che fosse in silenzio e senza dirlo a nessuno. Neanche ai miei. Ogni cosa la riportavano ai nonni e zii... della serie non cèra privacy. Di fare attenzione a chi sceglieva e di controllare sempre eventuali telefoni o cam, ormai tu stesso sai che combattiamo anche le riprese nascoste di camerini, bagni pubblici e non... quanto li ho pestati li stronzi che ho rintracciato..."

"Ah, si. lo ricorderanno a vita..." fece lui ridendo

"Comunque... Lei...mi ha rassicurata che avrebbero preso la vita che le avevo donato e l'avrebbe vissuta al meglio senza perdersi niente. Che non sarebbe andata sprecata, come io volevo e avevo pregato ogni Dio esistente... le chiesi di nuovo se cèra qualcuno della sua vecchia vita che volesse aiutare, qualcuno che meritava un aiuto, visto che di solito er ainvisibile o trattata male... e mi disse di no. Che Avrebbe pensato lei senza rivelarsi ma che... avrebbe aiutato se vedeva che meritavano i suoi fratelli o sorelle, e che aveva già ricevuto tanto. Rimasi sola al tavolino. Avevo ordinato un tè e un Profiteroles alla panna..."

"Avrei giurato che avresti presto della panna se non era qualcosa da forno..." rise di gusto Milan, facendo sorridere anche lei

"Però..." rabbuendosi "osservai quel dolce mezzo mangiato... quel tè che dentrgo la tazza mi rifletteva e... mi chiesi che tipo di persona fossi? E' ciò che determina quel.... E' una cosa negativa... cosa ho desiderato che qualche Dio facesse e nulla e poi con te sono riuscita... invece di uccidere la Lia civile, ho donato quella vita ad un'altra vita come facciamo per la Mano e la Raccolta e..."

"Vuoi angustiarti ancora? hai fatto una cosa buona. Invece di trovare un cadavedere mutilato che potessi spacciare per te e chiudere l'identità civile che avevi, due ore dopo mi hai chiesto di fare questo scambio. bbiamo finto che tu fossi finita inun grosso ospedale per un'esplosione in cui eri coinvolta, in cui era morto un altro civile  e proporre a ragazzi in difficoltà che entravano e uscivano da case famiglia o erano nelle liste dei servizi sociali... una nuova vita, cancellando la propria. lei era oltre che la prima a dire si, una delle migliori come aspetto base per cambiare poi il volto. Se è felice, di cosa ti rammarichi?"

"Che lei prima... era una di quelle persone che desiderava avere ciò che avevo io. Non era molto. Non avevamo riscaldamento, niente lavssdtoviglie, lavatrice, casa sempre umida con macchie per tutto il tetto e le pareti che per quanto passavi pittura non se ne andavano e costava far rifare tutto... vestiti da 5 euro al pezzo ai mega sconti. Scarpe a volte di mio fratello quando non gli piacevano più... era capitato. ED siccome erano da ginnastica con base piana, non potevo portare i tacchi, mi dicevano , avendo io i piedi più piccoli. Cibo sempre in scatola e sempre quello, a volte che stufava, non riuscivo a mandare giù...quello non potevo comprarlo, l'altro nemmeno, quall'altro non potevo mangiarlo perchè per loro costava troppo... lei invece si è trovata i lsuo mondo e semrbava che alla fine si fosse affezionati a loro... e mi chiedevo dopo che se ne era andata... che non fossi io quella merdosa da..."

"Vuoi davvero che ancora oggi ti buttino sulle spalle tutto quello che pensavano da farti sentire ingrata, vergognosa, tutto quello che vedevano in te perchè no neri come volevano?"

"no... io... non lo so!"

"sai... cè chi ti imprigiona per anni in un pensiero... poi volti la testa e qualcuno ti libera con un sorriso" vedendola sorpresa, con gli occhioni aperti come faceva sempre quando era sorpresa e ogni espressione di prima spariva, come se fosse una bambina che vedeva o sentiva qualcosa di inaspettato e nuovo "Tu sai di errori, difetti, sbagli, vergogne, lacrime, dolore, sofferenza e tuto l'amaro che hai vissuto come se non raggiungessi gl istandard di tutti. Eppure sei rimasta te e hai continauto a spledenre con le tue sole forze. E ora sei qui... certo, secondo ciò che penso... magari è l'unico mondo in uci questo è potuto accadere ma... Riiniziare. E lo farai secondo il tuo gioco. Con l'aiuto di David. La persona che verrà dopo di te... Se a tutto cè una fine, che ella sia il tuo inizio. E quindi se hai deciso di fermarti solo perchè ancora ora pensi di non valere niente, che non accetti le cose che sono oro per altri... allora riinizia come meglio pensi...La pèiù grande cosa che una donna dovrebbe imparare oltre che tenere a mente è che fin dal primo giorno ha in sè tutto ciòche le occorre e al pari di chiunque. E' il mondo a convincerle del contrario, ma le donne dovrebbero non dimetnicarlo mai. E così sarà per lei. Certo, all'inizio per qualche tempo ci si sente disorientati nel nuovo mondo in cui si finisce. non per te. Di solito si è disorientati quando si viene cavati fuori dall'angolino rassicurante in cui si stava... per te non è stato così e sono sicuro che lo sarà anche per lei. Con il tuo sacrificio darai ad una sorta di altra persona una vita andrà vissuta. QUindi smettila con i crucci morali..."

"Mh..." rimettendosi a sedere mentre Milan si avvicinava alla finestra dove lei era prima

"Non è forse vero che le persone positive cambiano il mondo... mentre quelle negative lo mantengono com'è? Allora... se tu stai facendo ciò che è cambiare il mondo, a piccoli pezzi e persona dopo persona... perchè ti ritieni negativa? Tu sei abituata che ogni giorno è uguale, ogni cosa è solo da accettare e assecondare, di rassegnarsi e seguire l'onda... ma ogni cosa, Lia, non dura che un istante e anche così è stato in questo mondo. la tua vita è stata un istante dal momento in cui seguendo il tuo istinto semplicemente hai scelto di portare quel corpo nel bagno e fare cosa hai fatto... E se non ti senti capace di andare oltre, di fare un passo avanti perchè senti che non vivresti veramente e ti senti in colpa per tutto, tutto quello che ti resta fra le mani sarà sempre polvere e niente. mentre se agirai come hai deciso, otterrai molto di più e per più persone...E... la vita è un continuo lasciare andare quando cè bisogno. Così tu hai fatto. hai lascianto andare via, allotnando dalle tue spalle ciò che doveva essere lascianto andare. Adesso sei qui. Adesso sei più di quello che credi non essere... il tuo è determinato dalle scelte, azioni, decisioni, voleri... ciò che vedo nei dipinti che hai fatto fare è qualcosa che è più di quello che tu pensi di essere sentire o no nsentire... tutto... lasciare cadere via tutto ciò che ingombra le tue mani per il nuovo, solo con queste libere afferrerai un domani che sarà come tu vorrai. Tu o non tu, aiutare una o dieci persone, portare ai giacimenti o lasciarli distruggere di tormento per ciò che fai patire solo in risposta a cosa hanno fatto... afferra le cose nuove del domani con le mani libere, non lasciare che quelle persone aride e vuote te le tengano ingombre con i pesi che ti hanno messo..."

"In sostanza chiedevo un letargo, un sonno perpetuo, un anestetico, la figa nei miei mondi, la certezza di essere nascosta così da non dover vedere le brutture del mondo e non poterle vedere cadere in pezzi... NOn chiedevo la pace nel mondo, perchè verrebbe solo con la crudeltà su chi non la vuole, ma... chiedevo la mia! Mi ero detta... mi vendicherò nel modo più crudele che possa fare senza agire come l'istinto mi dice... Dimenticherò ogni cosa... è solo che essendo una cancellazione settoriale, la prsona dopo di me... avrà pesi e..."

"Sarà lei a decidere nel caso. Come è giusto che sia. Come tutto. Per ora ci sei tu... stava arrivando e arriverà, quel momento, quel determinato punto della tua vita in cui dovrai spegnere tutto quello che ti stava e ti sta spegnendo. E così tu sarai libera e nessuno potrà ancora tirare le catene che ti legano a chilometri da qui...a loro perchè loro lo vogliono... La tua casa è dove tu vuoi che tu sia... Casa è dove cessano tutti i tuoi tentativi di fuga. E da qui, non ti è mai passato per la testa scappare ma non perchè qualcuno possa pensare che avevi cosa volevi, trovavi questo o altro disponibile, pronto. non ti sei mai fermata un giorno dal fare qualsiasi cosa. Hai lavorato sodo in molti modi, ti sei sporcata le mani senza chenessuno ti dicesse niente perchè sei così... e questo posto, per la prima volta, ti ha fatta sentire in Casa? Io ne sono felice se è così, ma è sicuro che non ti ho mai vista smaniare dallo scappare come facevi quando vivevi là. E' un traguardo, no?"

"NOn lasciarti ingannare dalla nostalgia del ... non poteva essere niente e inente altro perchè altrimenti lo sarebbe stato... l'ho letto in un libro una volta e io sono qui, adesso,in una situazione che sono sicura non sarebbe mai potuta... non sarebbe successo... QUindi, io cosa sto vivendo? Io... chi sono? E in dove?"

"Vedi... certe crisi sono solo il segno di qualcosa nel dentro di noi che sta urlando per uscire...l'ansia è un rimore che non cambia il domani ma rovina l'oggi a furia di sentirlo. E il giorno in cui ciò avverrà, stgravolgerà ogni cosa e farà rinascere la versione migliore di te. E io sarò per camminarvi a fianco... Se tio ti facessi una domanda, ossia perchè pesni sempre a te, secondo te quale sarebbe la risposta?"

"..."

"Secondo me qualcosa del tipo . Nel vecchio mondo, ma in questo dove sei giunta... ?"

"Una persona sceglie di essere buona o cattiva o un mix perchè nella maggior parte dei casi si adegua a come viene trattata... quindi, per rispondere a te, io qui con voi, che dovrei fare?" guardandolo muovendo solo gli occhi coe quando studiava la persona o il discorso

"Si risorge soli. E soli ci si rialza e si cammina ancora. E ancora. Nel cammino e nel tempo chi è per noi, sarò lì ad aspettare... questo sarebbe la mia risposta. E..."

"Non parlavamo di me...?"

"Senti.." fece lui voltandosi verso Lia ma gli orologi a pendolo per la tenuta, ove si potevano sentire, batterono l'ora e Lia aprì il cassetto e controllò il suo orologio da polso che si era tolta per mettere l'abito, essendo moderno, da uomo con la ghiera e vetro grande e con meccanismo a vista. Avev amesso lì' vicino quello da tasca con catena per abbinarsi all'abito con il copertchio half hunter con i decori tipo viticci e meccanismo a vista e guardò Milan.

"Abbiamo poco tempo... dovrai prima metterti l'abito per l'incontro con i finanziatori delle feste che intendi portare, così da avere un introito dividendo le spese per organizzarle metnre questi si fanno pubblicità... e poi abbiamo l'incontro con i Neri..."

"Lo avevo dimenticato... ecco perchè sei qui, vedi?" fece lui con un sorriso ma lo cancellò subito perchè lei lo fissava seria "Ok... per quanto riguarda i Neri, vuoi davvero portare in scena lo spettacolo che hai scritto?" e per la prima volta da quando era entrato nello studio, Milan vide su di lei aprirsi un sorriso ben definito. Ma era un sorriso tra il carogno e quello dei dipinti.

"Altra cosa... sai,  da quando ho accettato di farmi impiantare le lenti intraoculari multistrato a settore... ci vedo benissimo e senza affaticarmi... David dice che finora sono le migliori per una correzione permanente dei disturbi visivi. All'inizio a vederle solo nel contenutre... pensavo che questi impianti fossero lenti a contattoe... fossero fastidiose come dicevano molti. E invece... sono posizionate tra la  cornea  e l’iride e non si sentono. Sono compatibili col corpo, apputno non le sento e non ho avvertito niente, quando devo vederci meglio, basta socchiudo o strizzo un pò gli occhi e le sezioni minori delle lenti, dei sette strati, si spostano per sovrapporsi e migliorare il focus... non ci credevo, seriamente, che funzionasse solo con la volontà strizzando le palpebre con più o meno forza... quindi..." aprendo un cassetto e uscendo gli occhiali che usava per leggere e scrivere meglio senza affaticarsi..." E... tu sai bene, lo sai, che io non mi espongo e ne agisco in maniera avventata a scoprirmi,  ma... immagino che questi ormai non mi servano più, per cui posso anche regalarli, a qualcuno..."

Li aprì e tenendoli per le astine le mise sul viso a Milan, che essendo una cosa imprevista rimase sorpresissimo e scioccato, a fissarla come se fosse qualcosa di inaspettato. Si lasciò le mettere gli occhiali ma più perchè era gelato sul posto e la vide sorridere, con l'indice metterglierli bene spingerndo il ponticelli verso la sua radice del naso come si fa quando la persona stessa se li sistema e lei rimase serafica e con un un'espressione quasi d'affetto.

Lo superò come un giocatore di rugby di lato veloce e si affrettò verso la porta, e prima di uscire si voltò a fissarla con uno sguardo che a molti sarebbe parso quasi seducente, con un sorriso che faceva raramente per poi proseguire e tirarsi la porta.
Milan dopo l'ennesimo atto di stupore fermo dove si trovava, voltando solo il viso per segurla con la bocca aperta, si sfilò gli occhiali buttandoli sulla scrivania con una faccia misto rabbia e preoccupazione.




Ore dopo

"Signori, benvenuti. Sono lieto di incontrare finalmente i promotori dell'ideologia a cui desideri unirmi... prego, accomodatevi..."

Milan era in abito classico nazi con tanto di cappello mentre invitava gli ospiti ad accompdarsi nell'ufficio degl ospiti che avevano allestito. A Lia era venuto unconato di vomito nel vedere come era stata allestita la stanza con ogni foto, cimelio e oggetto richiamante l'ideologia, ma come nei piani, era obbligo fare così. Perfino uno dei ritratti di Milan in una divisa nera che poteva passare per la loro era in bella vista sulle scale appena entrati.
Gli ospiti, nove, indossavano le iconiche divise nazi e fasci con i pantaloni tanto cari a quei soggetti e con insegne e spille che indicavano grado e sezione, olre che il colore stesso della divisa. nera, verde o blu, cammello di ogni sezioni che contrassegnavano il grado di capo unità  o  senior. Lia non aveva voluto approfondire niente, sapeva solo riconoscere i colori. Le basta aveva a che fare con quei tipi. Vederli dalle telecamere come quei pantaloni iconici di Hugo boss da quello che sapeva e le fasce rosse, gli stivali lucidati a specchio. Avrebbe voluto prenderli a pedate nel culo, ma doveva trattenersi.
Il tempo per la Feten alla Lia sarebbe giusta presto.

Andò, merntre quei massimi capi di ogni paese dei gruppi associati più grandi attivi fedelissimi all'ideologia si accomodavano, nella saletta poco distante mentre le ragazze si preparavano. Etta Prisca, Juria e un'altra erano vestite.con abiti tipici dell'oktoberfest. Camicetta del Dirndl a barca, bianca con rouches e maniche a palloncino, alcune con maniche più lunghe che scendevano oltre il gomito e si muovevano con le braccia. Al collo i caratteristici nastri fermati a metà collo con fiori, medaglione o altro a loro piacimento. Il corpetto tipico da stringere in vita con dei lacci e decori pendenti come maglie e catenelle  abbinate. Ed era sotto la gonna o sopravarie rouches di vari colori in coordinato con la gonnella a vari strati dal ginochio o poco sotto, mai troppo alta. Dal bordo delle gonne se si sollevava per i movimenti o si allacciava una punta per fare un effetto sexy, si intravedevano i pizzi e merletti delle sottogonne. Tutti gli abiti erano ovviamente della miglior fattura dei loro laboratori sartoriali. le scarpe in vernice e laccetto alla caviglia, erano in stile bambola con le punte tonde, come piacevano a Lia e le aveva selezionate all'epoca del piano.

I tre dell'ave maria erano vestiti, con sommo rammarico loro e disagio, da tedeschi della festa, con cappello alpino in feltro, camicia bianca, il classico pantalone bavarese in pelle di capra o vitello con le famose bretelle decorate in pelle.calze con colori coordinati nei bordi e le damose scarpe tradizionali.

"sbtrgatevi, sono già arrivati e dobbiamo ancora ultimare le ultime cose per la scenografia finale. Ricordate che la stanza l'ho scelta proprio per le due porte-finestre che danno verso i giardini e che con il meccanismo che ho fatto mettere, si apriranno e con il vento propizio che cè stasera, le tende saranno in mezzo... quindi ricordate la scenografia..."

"Si, capo. Noi ragazze siamo pronte... la scenografia con noi cinque compresa lei la ricordiamo perfettamnete. Abbiamo già sistemato qui i due vassoi, così non rischiamo di versarli, che contengono i boccali scelti per l'occasione... a cui abbiamo fatto applicare che possiamo poi tigliere il simbolo dell'aquila..." mostrando due vasoi in legno e acciaio temprato con i manici con effetto legno con nella metà per una presa migliore un'attorcigliatura. Coordinati ocn i boccali.  Di ottima fattura e fatti loro, erano in vero legno pregiato di colore naturale, due fasce a imitare i barili, materllate, e a forma quasi di punto interrogativo con un arco che risultav apiù alto del boccale stesso, con una lavorazione che imitava l'effetto legno, con nella fascia di presa un torchon come i vassoi, il tutto fermato da rivetti così come i vassoi. Il bordo del boccale era in pregiato cristallo incassato al legno.
Applicato per la recita, uno stemma con aquila in rilievo sul davanti di ogni boccale e sui vassoi.

A lato sullo stesso tavoli dei piccoli barilotti di birra, tre, che le ragazze e i tre avrebbero tenuto e messo a disposizione per riempire i boccali, di legno chiaro, fasce in metallo e il tappo per versare con rubinetto.

"Avete preparato il cesto di benvenuto?"

"Beh, benveuto non direi visto cosa contiene..." fece Kovacs prendndo il manico del bellissimo cesto in vimini fatto da loro come tutto il resto decorato con nastri di raso intorno il manico e l'inteccio del bordo con un bel fiocco. Nel movimento un verso di levò che mise terrore ai tre, e Kovacs riposò l'oggetto "sembra un gatto che si lamenta..."

"Lui sarà il punto focale dell'inizio della Feten... se siete pronti... si inizia!

lei indossava gli abiti non classici conosciuti ma quelli di pregio della festa tedesca. Una cmiciola con scollo quadrato e manichette a sbuffo, con tutti i bordi con pizzo o merletto sovrapposti e pieghettature e ricami strategici. Il corpetto erano più accollato di quello delle ragazze. Sebbene Lia avesse un seno più grosso del suo gruppo femminile, non le piaceva ostentare e quindi aveva optato uno scollo più serio e meno a barca come loro e un corpetto che dal bordino visibile della camiciola arrivava sotto lapancia a V, di ottima fattura con sezioni come i corsetti e pieghe e rouches mini, da allacciare dietro, e si era fatta aiutare non dalle ragazze ma da Jd, a cui chiedeva sempre questo favore. Davanti un decoro che imitava la chiusura con lacci ma fittizia, perchè vi erano invece catenelle legate a ganci lavorati che pendevano con dei monili che danzavano  aogni movimento. A completare la sezione superiore il classico foulard che si piegava come una fascia e si metteva la parte più centrale intorno al collo e i due lembi sul petto e inseriti nella scollatura, tipico elemento in più dei vestiti più tradizionali da costare centinaia di euro. Al collo un gioiello rettangolare con pietre e incisioni tenuto in stile collare al centro del collo e non sull'incavo, più in basso come piaceva a lei. La gonna era in raso di un bel blu ceruleoarriciata alla vitacon un fiocco su un'anca e fino al ginocchio e così larga che un lenbo lo mise legato alla vita, come faceva con le gonne per l'Ats. Gonfiata da varie sottogone di vari tessuti e orlature decorative. Dal fiocco legato in modo nascvosta una micro pochette di pochi centimentri incisa, lavcorata a forma di borsellino vecchio stile tenuto da una catena. Si fermò davanti lo specchio. Si fissò c on una smorfia e levò la micro borsetta come le avev adetto il sarto e invece lego con il cordone argento allegato un sacchetto molto più grande di velluto con bordi e fasce rifnite in argento.
Calze e scarpe da bambola compeltavano il tutto. I capelli invece erano i suoi e invece seppur per la lunghezza erano perfetti per le famose trecce, che fece fare alle altre, lei se li acconciò al solito. Si era fatta fare dei fermagli con la forma di boccale di birra con smalto apposito per simulare colore e schiuma e legò solo la sezione delle tempie dietro con questi, in due punti, lasciandone alcuni davanti che scendevano  e il resto liberi.
Il trucco era scelto apposta per richiamare gli abiti.

"Se siete pronti andiamo..." avviandosi alla porta vedendoli vestiti, pronti, con vassoi o barilotti sotto il braccio. Fecero alcuni metri e si piazzarono, seguiti dal ticchettio delle loro scarpe,  fatto apposta, verso le due ante della porta di quella sala aperte.

Si fece vedere in posa maliziosa al centro della soglia con le braccia aperte a mò di saluto.

"Willkommen. Schön dich zu sehen ..." proruppe con un modo frizzante e felice verso gli ospitie a un suo cenno il seguito si materializzò ditro di lei. Appena lei fece alcuni passi, il gruppetro dietro proseguì dopo essere stati istruiti su come fare e la sequenza da seguire e andarono ai lati, per fermarsi alcuni dalla parte degli ospiti e alcuni da quelli di Milan con tre dei Vecchi, tra cui l'uomo con cui aveva parlato il primo giorno e si era fatta dare le uova. Con lui aveva instaurato un ottimo rapporto, tanto che Milan storceva il naso affermando che sembrava quasi padre-figlia, andandolo a trovare spesso da sola alla Fattoria e parlando molto ocn lui. E in questioni come lo spettacolo di quella sera, l'aveva voluto presente.

"Signori, sono così lieta di vedervi, ma prego, prego, restate rilassati  e permettetevi di omaggiarvi con una birra tradizionale tedesca... ma fatta qui! Con i nostri ingrendienti e manualità di veri tedeschi di razza! Non riuscirete a farne a meno..." rise lei, andando verso gli ospiti e dal  primo dall'entrata si diresse prima dall'altro capo, dal più alto in grado, e seguita da quelli che si erano fermati in quella parte della stanza, distribuì i boccali riempiti davanti a loro, uno per uno, dai mini barili.

"Sono così felice che abbiate scelto di onorarci ocn la vostra presenza... io e il mio partner abbiamo lavorato tanto per l'ideologia e diffonderla in menti pronte a riconoscere le Vere Parole..."

"Siamo lieti noi,  Aurelia, di trovare una Fedele del tuo calibroche è entrata velocemente nei nostri gruppi armati e aver proposto dei punti focali in ogni quartiere... ci sei stata raccomandata da tre gruppi, e da italiana pura e della Patria alleata dell'ideologia, sapere che lavoravi per qualcuno del calibro del tuo partner... ci ha spinti a questa visita. Cruciale, direi io..." rise l'uomo in nero sotto la divisa perfetta "Ci ha illustrato la vastità di settori in cui lavorate, la portata della vostra presenza... per noi sarebbe ancora più facile diffondere le Leggi e l'ideologia, avere armi e tecnologia senza destare sospetti... mi ha illustrato anche con quale facilità vi muovere e cosa potete fare per avvicinare tutti i gruppi che noi rappresentiamo in ogni Paese... da qualche anno siamo tutti in collegamento e quando un gruppo agisce, agisce anche l'altro così che la Feten di quella notte sia memorabile e fruttuosa..."

"Oh, si quella dell'altra notte è stata... straordinaria! Che inneggiamenti ai nostri due leader perduti, le loro parole scritte che ancora proseguono con noi... quel diario è un tesoro immenso... e le persone non lo capiscono... si mischiano, accolgono, accettano...mi dispaice profondamente che nel mio paese avvenga ciò. Che per colpa degli Yankee le cose siano finite con quel gruppo che..."

"Lo so, ma da noi in germania e da loro negli altri paesi, ci stiamo rialzando e dispiegando le ali nuovamente. Seppur segretamente, ogni membri delle Nuove Forze e Neo Forze più moderne si uniscono e creano una rete con noi... dobbiamo ancora nasconderci ai troppi occhi che questo mondo piene di camere e telecamere... ma resistiamo, e riusciremo con alcuni di noi già nei seggi a ristabilire il giusto ordine... è anche per questo che sono qui..."

Lia sorrise e dopo aver versato la birra a tutti gli ospiti, andò verso Milan e fece lo stesso con lui e i membri dei Vecchi seduti nelle poltrone dall oschienale alto come per gli ospiti. COn richiami all'aquila. L'occhiata che si scambiarono era eloquente. I veterani, anche loro camuffati, stgavano invece dietro le sedie di Milan e i Vecchi, così come alcuni uomini che seguivano i senior dei vari gruppi, alle loro spalle.

"Non potete immaginare la mia felicità nell'incontrarvi alla fine... avevo sempre sperato di incontrare qualcuno dei Senior, discendenti dei puri e ancora virtuosi che seguono ancora oggi senza sosta l'Ideologia. IN questo paese, la Francia, possiamo dire che ci si... nasconde di meno. E' risaputo che i francesi siano per loro natura sottomessi... io non sno francese ma sono cresciuto in un paese divenuto legato alla Germania e ancora oggi a casa, i miei genitori hanno da parte molti oggetti dei loro tempi  qaundo, appena che bimbi, sentivano i miei nonni raccontare come erano orgogliosi di appartener ea qalcosa di così grande..."

Lia versava la penultima birra e mentre lui parlava lo guardava. Milan si era accorto delle occhiate, e mentre esponeva e guardava in giro, si accorse che lei sembrasse dirgli

"ma a me interessa l'adesso... virò subito "Aurelia è colei che ha unito  due gruppi dei Neo e adesso è colei che sceglie e dirige i gruppi armati e tattici perchè inizi a sentirsi la nostra voce... la Voce... di Lui. Noi non dimentichiamo e così accadrà per tutti loro che si assopiscono in qualcosa di così debole che governa adesso..."

"SI, l'hoi già detto! Siamo sempre più inseriti, sempre più in alto e sempre di più! Riunioni e incontri sempre più ravvicinati, non siamo più intimoriti dall'essere scoperti e... sebbene alcuni dei Neo abbiamo fatto la sciocchezza di depredare dei musei che esponevano capi autentici di oggetti e divise perchè ritornino in mani giuste e sicure... e lo abbiano fatto, intendiamoci, per una giusta causa, quella che indosso adesso è una di quelle..." indicandosi con la mano libera dal boccale quella nera che indossava ... non approvo tali cose. Rubare è una delle cose vietate, a meno che no nsia in guerra e si scelga di portare opere che i nostri occhi, migliori badate bene, possano veramente apprezzare! Ma siamo vicini, siamo vicini... e questa ragazza, amico mio, Aurelia... che nome italiano perfetto per una nostra sorella!... è la migliore della sezione italiana che io conosca. E' stata lei a indicarci soggetti perfetti per le prime propagande e ne sono fiero! Le feten sono state grandiose, i video a testimonianza di questa grande celebrazione con lettura finali dei Suoi scritti... Sarei stato fieri di esserci! Ma verrai da noi, vero ragazza?"

"Oh, con sommo piacere! Sarò la prima a brandire il falcetto in onore del mio paese per salutare la nuova Era..."

pensò lei manscherando la soddisfazione di fargli rimangiare tutto a suon di urla con un sorriso carogno come i suoi, peccato che nessuno degli ospiti immaginava perchè lo era.

"E' stato magistrale il Feten che ho osservato in diretta e salvate nel dark web nei nostri siti. Per questo avendo saputo con che partner lavoravi e quanto fedeli foste... non potevo non chiamare tutti i Senior per darvi il benveuto e invitarvi in una cerimonia speciale, per Voi..."


Lia sorrise amabilmente ringraziando per l'impegno messo. Milan non voleva assolutamente che lei finisse invischiata in un lavoro che di oslito era di poliziotti in borghese o di squadre speciali o direttamente loro per la Pulizia... ma aveva detto che essendo italiana, essendo il frutto di tanta gente e perchè se voleva che Veròna fosse aiutentica e vivente, era imperativo conoscere e venire in contatto con esperienze da cui avrebbe traboccato la sua vendetta. E così fu. Approfittò dei discorsi per portare sul palco l'oggeto clou.

"Miei signori, per tale scopo vorrei porgervi i miei rignraziamenti ocn un dono... mi auguro che vi piaccia! Innanzitutto con Jürgen Adler Roth II, di pura razza germanica da genitori nati e cresciuti in madrepatria e giunti qui come dono. Questa è la loro progenie, forte, coraggiosa, fiera, con tutta la voglia di lavorare al fianco del suo Handler contro ciò che deve essere scacciato..." presentando, entrato con un uomo dalla porta uin pastore tedesco di magnifico aspetto e conformazione. Sguardo attento, intelligente, muso lungo e dalla colorazione uniforme, zampe forti e dalle movenze chiaramente di un soggetto ben allenato. "E' di prima qualità e razza sia come genealogia che di addestramento. Il padrone è il suo tutto, il suo focus, l'attenzione ogni secondo della giornata e ha una preparazione che nessuno dei vostri, non per offesa agli addestratori in patria, sanno più dare... si usano metodi moderni, noi... quelli delle radici..." sorridendo mentre il cane si mostrava impettito e serio guardando in viso ogni uomo degli ospiti.

"ma non è solo questo, miei ospiti..." disse Milan alzandosi, sollevando il suo boccale "abbiamo un dono per voi. Che non avrete mai, e dico mai visto... credetemi... " mentre Kovacs era uscito per portare quel grosso cesto con manico che pareva qualcosa di natalizio o pasquale "E' un soggetto unico nel suo genere. Abbiamo... seguito i nostri precedessori per la ricerca della perfezione anche negli animali che devono accompagnare noi e... questo è il risultato! Riceverete in dono un animale che si credeva inesistente e che noi abbiamo riesumato. E... no, non si tratta esempio di Dodo o tigre della Tasmania, ma ci stiamo lavorando! Se riusciremo dai resti pervenuti a replicare il Dna avremo dalla nostra qualcosa di straordinario, così come riportano le pagine della storia..."

"Seriamente...? Potete?... ma è stupefacente! Siete qualcosa che ci mancava... dovete essere dei nostri!" fece un uomo vestito di blu.

"Certo e... Herr Holger!!..." con rigidità marziale..." la nostra Aurelia vi mostrerà, come dono per VOi, l'animale perfetto per un uomo quale è lei e... dovremmo essere noi tutti, se solo le Leggi tornassero... un soggetto addestrato, perfetto, che incute negli altri il dovuto rispetto e si fonde con il suo Handler o proprietario per la figura degna che onguno di noi avrà nelle gisute vesti... se potessimo vestirci tutti così!"

"oh, ottimo.... è meglio di un pastore tedesco?"

"Molto meglio, mi creda... qualcosa di superiore..." fece Lia con voce vellutata e sguardo ammaliatore "la dimensione potrà farvi inganno, ma come i partori tedeschi da cuccioli, anche questi soggetti tra alcuni mesi adutli potranno... rendervi fieri! Si ergeranno come Aquile in tutta la loro possenza, possiamo tutti rivederla... ma prima, eccovi ciò che per noi è degno di stare al fianco di un Senio official..."

lei gli si posizionò di fronte, con il cesto in mano, allungandosi con un'inclinazione di trenta gradi perchè potesse vedere. Con sommo interesse l'uomo abbassò lo sguardo pensò lei sorridendo falsamente per poi dirgli nel mentre "E' migliore di un cane, come temperamento e capacità come un cane o un gatto o un furetto, come intelligenza come i corvi... ed è solo per voi..."

"...Oh, strano. Così questa cosa che si muove? Una coda di coniglio?" vedendo dentro il cesto una massa pelosa e poi un batuffolo bianco che si muoveva.
Di colpo la forma ovale nascosta dentro il cesto si mosse e si volse verso l'uomo in divisa nera, sollevandosi sulle due zampette arrotondate e con un cipiglio incazzoso accompagnato da un "Mph!" scazzato, preso in prestito dai video e giochi del vero meepit. L'uomo rimase basito nel vedere quella specie di roditore grosso come un procione con due occhi grossi tondi con le palpebre socchiuse nel guardarlo incazzatissimo, il nasino movente coe i conigli, i dentoni che sporgevano, le orecchiette che si agitavano, la coda a batuffolo  agitata e dei versi di fastidio che emetteva.

Gli alti della fila si protesero in avanti per vedere che accadeva finchè Lia non disse "E meglio di un gatto di sicuro, il gatto non protegge il padrone..." e il meepit color grigio aprì la bocca portando la testa indietro, fromando fauci aprte di novanta gradi con i denti che si proettarono in fuori e dal cesto fece un salto verso la faccia dell'uomo, che accappottò all'indietro per la sorpresa e l'avventatezza del robottino che finì schiena a terra egambe all'aria.

Lia rise e disse "Che venga e sorga questa mia notte del giudizio... su, bambini. Abbattete l'aquila e le portafinestre di aprirono di schianto, metnre l'uomo a terra cercava di staccarsi il robottino che lo mozzicava ma senza uccidere e tutti gli altri si alzarono.
Un coro di varie tonalità di "Mph!" echeggiarono dalle aperture del giardino al dentro, portate anche dal vento che entava con forza e faceva volare le tende trasparenti con le aquile stampate e alla frase "Su, bambini, danzate... danzate..." gli altri robot di vari colori si avventarono sugl ialtri Senior che avevano tentato di scappare o uscire le armi. I robot azzannarono le armi, le inoiarono nello spazio vuoto apposta come portaoggetti e si accinsero a gli ospiti come Lia urlava a rideva, girando su stessa come se danzasse.

"Lia... a che atto siamo...?"

"EH?" fece lei fermandosi, mentre la gonna che si era allargata perchè il lembo che le faceva la gonna in stile ottocento che le piaceva non ritornava giù "Oh, Milan. Hai accettato che io mettessi in piedi queste Pièce teatrale... fammi giungere all'ultimo atto!"

"E sia, ti ho promesso che questo giro lo avresti condotto tu... il problema è che non so bene come..."

"Si segga mio leader e lasci fare... alla sua partner..." facendo una rivederza mentre alle sue spalle il delirio di arti che cercavano di togleirsi di dosso gli esseri oscappare ei meepit che saltavano, davano culate per farli ricadere, colpivan o con la testa o le zampette, davano manate a destra e sinistra alle facce o mozzicavano.

"E' il momento... dell'inizio della cerimonia..." fece lei e le ragazze al suoseguito, militari ed esperte ma parte di una tragi-commedia quella sera, non le andarono incontro con un boccale per mano e uno per lei. Lo presero e iniziarono come facevano nelle esibizioni le danzatrici di Ats a inscenare una sorta di coreografia con i bicchieri e le lor braccia, girando in tondo con le gonne al vento e lanciando risate e parole.

"benvenuti a questa notturna Feten di follia. Cominciamo il gioco del grande abbattimento..." cantavano

I boccali contenevano birra, per cui la coreografia era data anche dagl iarchi della bevanda che volava mentre volteggiavano creando immagini se visti dall'alto... finchè la birra non terminò e Lia fece cadere a terra il suo bicchiere. La parte in cristallo si sbeccò con un suono alto e si incamminò verso gli uomini, prese da ogni uomo ancora a lottare del sangue che strisciò sulla mano sinistra come una linea e continuò con tutti finchè la mano non fu piena di strisciate di sangue e ando a una portafinestra.

"Col il sangue si saveranno i peccati. Le urla dei senza voce saranno ascoltate e la loro rabbia e vendetta placate. Così come la sete di giustizia. Saranno decorati con disperazione e preparati per il supplizio infinito, che si alzerà come coro di angeli fin alle anime che hanno portato in cielo...I loro lamenti sono come dolce meolodia d'orchestra per questa pièce... Oh vittime dell'ultimo secolo per mani di chi loro seguono e venerane, giungete fin qui e seguite con noi questa cerimonia... Inebriatevi ascoltando le loro urla e parole di tormento e siate testimoni del nostro operato di Pulizia e Giustizia. Non uno morirà ma vivranno finchè ogni goccia del sangue e ogni lamento di tormento e ogni stilla di vita in loro non sarà stata mutata in pagamento per il vostro viaggio nell'Oltre, per non restare bloccati tra i due piani... Col vino color sangue io segno questo luogo affinchè ne siate richiamati... loro si sono macchiati di molti crimini e voi sarete i testimoni della gisuta punizione... Benedicete il nostro impegno per riportare l'equilibrio in questo mondo col piatto della bilancia verso il peggio... " segnando la porta con la mano per ogni zona degli stipiti e poi sulla soglia. Infine si girò verso Milan e disse "così compiaccio il caro leader  nel suo amore per l'esoterismo? Sono stata concisa invece delle parole vergate su cartapecora che avevamo prapato... quello la prossima volta..."

"Così' sia... procedi con l'atto finale... è il finale...?"

"QUasi..." fece lei toranndo dove si trovava, al centro della stanza tra Milan e il suo gruppo e quello degli ospiti. Sia i Senior che chi li seguiva era letteralmetne pestato da cinque o sei meepit ognuno. Le ragazze della sezione femminile vestite a festa si misero ai suoi lati creando una fila. Una le porse un bicchiere di squisitro vetro lavorato semitrasparente e con del liquido rosso all'interno... che fu portato verso davanti, allungando il braccio il più possibile verso gli ospiti che urlavano di terrore. il bicchiere scivolò lentametne verso il basso come Lia voleva che andasse e cadde a terra frantumandosi e spargendo una macchia a terra tra loro e gli ospiti. Le ragazze che avevano dei bicchieri anchì'esse, passategli dai tre che nel mentre glieli avevano portati, li fecero cadere alla loro destra e dopo aver infilato la mano sotto le gonne, uscirono un bastone telescopico che fecero schioccare con un colpo secco.

"Milan... che cosa le stai facendo fare?" domandò quasi impaurito Jd, ma venne fermato dal Vecchio, capo della Fattoria

"Ragazzo... assisterai a ciò che dice sempre i ltuo capo... dai corpo ai tuoi incubi. Tramuta rabbia e odio e tormento in cambiamento... questo ne è l'inizio, almeno per quanto riguarda quei Senior e i loro gruppi. Confondere col delirio e poi attaccare, non fa sempre così, lei? E veròna non è nata per questo motivo? Una pedina imprevedibile e fuori dagli schemi... ecco chi sarà Veròna e cosa farà per riportare l'equilibro che istituzioni e goveerni non riescono nel modo giusto... per fermare una piaga! Tu non temi per lei, non temi per noi... temi per loro! lasciale sfogare cosa ha dentro su chi merita! E' il minimo che meritano loro stessi e sebbene questa è una cerimonia coreografica che ha scritto e ideato con impegno, per loro sarà l'apertura della porta per l'inferno... se tu ragazzo pensi che fermarla sia meglio e abbandonare il lavoro che state facendo perchè questo ti turba... allora è come gettare alle ortiche tutto! Che il cambiamento avvenga con le sue regole" facendo un gesto col mento verso Lia, che stava ricevendo da Kovacs un bastone fa passeggio però con un'enorme aquila identica a quella degli stemmi in oro e molto robusto "perchè finora loro hanno giocato alle loro... se fermi Lei, fermi ciò che voi desiderate fare... la tolleranza non deve tollerare l'intolleranza. Senza armi e forza e pugni di ferro, non si potrà proteggere ciò che va salvato perchè ragazzo, quello che lei dice è vero. Se prima era l'ingerno per i giusti.. .con internet e i mezzi di collegamento sia di viaggio che di comunicazione, le cose peggiorano e il peggio che la gente ha dentro perchè non cresciuta e preparata nel modo migliore... genera mostri.

"Ho solo paura che faccia come in quel club prestigioso, a prendere a calci in culo un tizio che cercavamo che era uno dei grossi e ricco ma orribile dentro e... entrò durante una festa, apparendo come il ritratto, anzi il ritratto era appeso a sinistra dell'entrata che poi sfociava a destra nella sala e lei restò a fissare il dipinto, sotto di questo, affermando ai tre con lei, quei tre, che sicuro valeva più nel dipinto con quell'espressione, e cito ... per poi voltarsi e, come sapete, dopo aver mostrato, avanzando ma sempre conalle sue spalle il ritratto, presentarsi senza l'aiuto di assistenti o il presidente e ha annunciato che non è solo una socia di riguardo, che non ha solo sovvenzionato molto bene quel club e quindi stavano festeggiando con quei proventi, i suoi... ma era la loro Protettrice e tra loro vi era un soggetto che li avrebbe schiacciati tutti... devo continuare con cosa è accaduto o ricordate?"

"E la cosa ti preoccupa? Lavora al posto di altri..." fece l'uomo a Jd con un'occhiata accusatrice "E alla fine, prima che lei se ne vada, saranno più gli srtonzi come li chiama a finire lontano dalla società per salvarla che in cosa tutti noi abbiamo fatto in questa manciata di anni... e ti preoccupi se si diverte a strapazzarli un pò?... lei sarà il loro terrore, quando si ritroveranno la sua figura davanti e con lei, come loro vece, tutte le vittime nei secoli di questi matti... è questo che vuoi? Che lei si fermi e il loro gruppo sappia e si organizzi o si fa come dice lei, continuando il Cambiamento con le nuove regole più incisive, e meno pacifiche? Attenzione, sto dicendo che il grigio combatte il male per preservare il bianco... ergo, se per qualcuno lei è la zona d'ombra tra bene e male, lei lo sarà per il male, il nero... senza la forza bruta nella storia dell'uomo, le repubbliche e costituzioni traboccanti di diritti non esisterebbero... è la verità di questa terra. La spada o pistola o qualunque arma e cosa si cova dentro mutato in forza, preservano le cose... quindi decidi, o le togli il bastone o la alsci fare e continuare il programma..."

"ma..." Jd titubò, mentre Lia era voltata verso di loro, che l iaveva sentiti parlare "... smozzicali tutti... piccoli  e grandi "le disse con un sorriso poco convinto e lei con sguardo carogno con tanto di sorriso passò a Milan che le fece cenno e lei con il bastone in alto, gridò che la cerimonia andasse al culmine per l'atto finale.

"Bimbi..." urlò con sollennità e i robottini nuovi pacca erano diventati un disatro osceno "... devo ricordarmi di trovare un nuovo di modo di chiamrli, m fa senso chiamarli bambini..." fece verso Kocavc che si trovava in un angolo "Date a noi il palco..." e i robottini emettendo versi e zampettando uscirono tutti dalle portefinestre verso il giardino.

"...Molto bene... ri-ciao!" fece andando nel capo della stanza dove l'uomo in nero era bocconi "E' tempo che l'aquila cada..." rise e dopo aver alzato il bastone e con lei le ragazze con i loro strumenti, si avviarono verso gli uomini a terra ridendo e cantando "Spezzata è l'ala... l'aquila è caduta dal cielo... le penne si spargono... per mari e per monti... e io ne sono la causa...AH AH AH AH AHA..."

"Infurino le voci e animi dei Piangenti... l'ala caduta deve essere... così ne mai più possa volare... il cielo è imprevedibile... che io lo sono di più...Io ne sono la causa... l'aquila è caduta... e a terra giacerà..."

"pagliacci, impazzite nei sogni che vi creo... su questo palco bagnato di colpe... l'orologio segna l'ultimo attimo dell'aquila... stanotte si alza il sipario della tragedia... tenetevi per mano per danzar euna infinita tragica commedia... L'aquila riceverà il giudizio... fino alla fine di una notte che non avrà alba... perchè io non gliela farò vedere..."

"Veròna... la strega di arroganza e cattiveria senza pari... ti strapperà dal tuo volo, oh aquila... non vi libererete mai dal suo incantesimo eterno... e se questa pena vi sembra che duri ancora... almeno una volta pregate perchè abbia pietà... pieno di pianto è il limbo cupo e deserto... dove si attaversa i l dedalo della disperaizone... ma noi apriremo la porta serrata che loro nessuno spalancherà... in questa nostra notte del giudizio e giustizia..."

"Notte del giudizio... la mia divina tragedia... in cui ogni vostra cosa  verrà ridotta in cenere... "

Mentre facevano dei giri intorno agli ospiti a terra, questi si ripresero per rialzarsi e affrontarle e i tre e ujd si preoccuparono, ma Milan tese un braccio e disse loro di fare silenzio e stare fermi. "Credete che lei abbia bisogno di aiuto o di essere protetta? Dovete voi proteggere loro... da lei!" rise Milan

Sebbene gli ospiti sembravano afferrarle per agire con rabbia, diedero tutte una pedata sul naso, dritto e preciso, facendoli sobbalzare per il colpo e Lia rise. Alzò il bastone in aria verso la portafinestre e invitò le anime senza pace ed erranti perchè trovassero modo con loro di ritrovare la strada per andare oltre e poi agli ospiti disse "Su, allungate le mani verso di no, affondate le unghie. ANche fino a farle cadere... Su, maledicete e inveite, fino a perdere la voce... Su, agitatevi e rivoltatevi, fino a perdere il respiro... cercate di rialzarvi come l'aquila senza intenzione di cedere... fatelo, vi attendo..."

E rifacendo un girotondo intorno a loro tornarono a cantare "Spezzata è l'ala... l'aquila è caduta dal cielo... le penne si spargono... per mari e per monti... e io ne sono la causa...AH AH AH AH AHA..." e andarono tutte giù  con il bastone o il bastone da polizia. "Spezzata è l'ala... " e già un colpo agli arti, solo quelli "l'aquila è caduta dal cielo..." mentre Lia che cantilenava prendeva l'uomo in nero e lo sbatteva al muro e già un colpo su un ginocchio con l'acquila ad ali spalancate su un ginocchio "...le penne si spargono..." su un braccio  "...per mari e per monti..." e facendo un girotondo ocntinuarono a picchiare gli arti passando da uomo ad uomo " e io ne sono la causa..." picchiando e piacchiand "che seguiate e provate cosa subiscono le vostre vittime dell'odio e dello sfogo del vostro schifo...  mentre vi spenniamo.... "AH AH AH AH AHA..."

Lia iniziaò a danzare intorno alla mattanza senza morte come se si divertisse " E non abbiate timore... nessuno di voi morirà per un pò di ossa rotte... noi facciamo miracoli, più che i santi... lo certifico! Il nostro rituale è terminato ma la sequenza di terremoti che produrrà tutto questo si avvertirà per ogni didietro che è con voi... e la vostra aquila cadrà, ogni vecchio del cazzo, ogni giovane imbecille che è stato plagiato lo riporterò alla ragione a modo mio, ogni stronzo come voi sarà inchiodato alla terra e mai più spiccherà il volo libero... questa sarà la vendetta dei giusti e il giudizio degli innocenti... " girandosi verso la scena rosso sangue che terminò con le ragazze che arretravano ai lati, fermando tutto "che gli spettatori invisibili testimonino la mia promessa..." fece con le braccia aperte alla portafinestra con di segni di sangue "se non io entro il giorno che morirò, seguirà l'altra faccia d Veròna, e ancora una, e ancora un'altra e ogni aquila marcia cadrà sotto il vessillo della Fiamma... terra bruciata troverete voi e chi è con voi finchè non vi prenderò, ogni vostro libro o copia del diario bruciata, ogni effige e foto fatta a pezzi... vorrete essere ricordati e commiserati come martiri?!?... Pregate perchè non sia così! Perchè voi non siete portatori  di parola... ma di morte! E io sconfiggerò la morte! E io riderò e danzerò sui vostri corpi mentre ancora sarete lì a pagare nel purgatorio che abbiamo creato per tutti voi, feccia che immonda il mondo... per questo o spiriti di innocenti, spiriti erranti e pieni di sofferenze per cose subite o con colpe non vostre, spiriti di luce e voi guardiani del mondo spiriturale... guidate le Fiamme affinchè purifichino come neanche nell'inquisizione... perchè questa sarà la missione delle Fiamme... estirpare il vero marcio... a cominciare dai preticelli, tra l'altro... domani fatevi trovare pronti..." fece agli uomin ancora a terra "ferchè aprirò le porte del mondo da cui non potrete più uscire e mi servirete ancora e se deciderete di non collaborare ne fare cosa voglio per estirpare il vostro veleno infetto... " vicino a lei apparvero immagini di persone che quei tizi conoscevano benissimo e iniziarono ad essere terrorizzati alla vista di quella gente in una sorta di quasi sfera come uno squarcio nella realtà, che mostrava un'alta aprte del mondo "che begli esserini... femmine di aquila e aquilotti che hanno bisogno di una zavorra perchè possa spiumarle... Oh, guarda... aquile raggrinzite che dovevano morire decine di anni fa e invece hanno plasmato voi... loro urleranno di più e con più foga..."

Un gruppo di uomini, una ventina armati di taser li prese a zappate per stordirli e portarli via e quando furono andati tutti, Lia si voltò verso il gruppo con Milan, i veterani e i Veccchi e al leader fece una risata carogna "Mi auguro di aver allietato il caro leader con uno spettacolo al livello dei suoi gusti... ho aggiunto anche quel pizzico di esoterimo e mmmaggggiaaa che le piace tanto..." attegiandosi con sfottò.

"Noto una certa ironia... comunque complimenti, è stata una...tragedia greca dal mio punto di vista, con quel tocco di pazzia romana che non guasta per certi gusti... avrei preferito meno cruento, ma presumo che dopo che ti sei dovuta unire a loro alcuni giorni proponendo le nostre prede perchè fossero letteralmente menate a sangue da quella feccia... è stato divertente... mi auguro però che non ripeterai queste cose, non qui..:"

"Provederò a pulire io stessa, tranquillo... mi armerò di potenti vaporizzatori e con una bella sgrassata a valore non troverai niente... grazie per aver acconsentito di far creare i piccolini, sono utili, non trovi? Ovviamente a quasi tutto verranno tolti i denti estensivi, bastano gli incisivi... ma è stato divertente tutto quanto. Per una volta posso dire che la forza vendicativa è stata necessaria... " cambiando da frizzante a seria con aria oscura "mi ha fatto ribrezzo vederli esultare per il pestaggio a sangue di quegli individui, seppur erano il peggio della società, pensando fossero poveri disgraziati a caso presi per orari e luoghi poco centrali per diffondere il loro odio... vederli a pochi metri mentre sfogavano il loro schifo mi ha resa... sporca, ma ora posso dire di essere pulita di nuovo... si! Questo mio essere è di nuovo come prima, e ora capisco come si sentono quelli sotto copertura... o impazzisci, o diventi ocme loro, o scappi. Io ho deciso di rivoltarmi invece... e ora, come vuoi proseguire? perchè usare il brute force per avere ogni loro contatto, account e mezzo di comunicazione e le info degli altri è facile, ma non sarà di tutti... vuoi proseguire tu, oppure..."

"Vorrei io..."

"Già... tu e Jd... troppo buoni per questo lavoro, a meno che non sia necessario e d'obbligo, oltre che personale, premere il grilletto per u nsolo colpo in fronte... Si, tu sei come Al Capone... un Signore..."

"Ehi" fece lui  ccome urtato sistemandosi la giacca riabbottonandola, per poi per l'irritazione mentre stava dritto e serio cme un fuso non si portò lìindice verso il naso, per poi fare come niente fosse un gesto di scansarsi delle ciocche dalla fronte "io lavoro a modo mio, tu secondo il tuo..."

"E gli altri secondo il loro... ma sei il Leader e ogni cosa, ricorda, è sotto la tua responsabilità... anche io, colei che dà corpo a Veròna, la strega che lavorarerà per te..." facendo un inchino come un uomo "che sarà il tuo cane da guardia... non dimenticarlo..."






















Kianta entrò in camera dopo le venti di sera.
Varcata la soglia si ritrovò nel salottino la tv accesa, una pizza con tranci mancanti, bottiglie di birra e Gask seduto a terra con le spalle e le braccia  contro la seduta.
Si voltò a guardarla, Kianta sospirò.

"Sei ancora qui... ma non eri con i tuoi uomini a fare casino e bere?"

"Fino a mezz'ora o tre quarti d'ora fa... "

"E... adesso che stai facendo?" gli chiese cambiandosi le scarpe dopo però aver risvoltato le gambe dei pantaloni come faceva sempre prima di toglierli e metterli nell'armadio degli abiti indossati,  che non andavano nel cestone e andavano lavati a parte. Diede uno sguardo allo schermo e cambiò espressione.

"Sto guardando questa serie strana per imparare la lingua spagnola. I ragazzi le usano per avere qualcosa di facile per capire meglio lo spagnolo e lingue latine.."

"Lo so, fu Lia a mettere questa cosa senza sottotitoli..."

"Ah... Alcuni dicono di aver seguito i programmi per bambini perchè il tedesco ad esempio gli impedisce di pronunciare bene l'italiano, lo spagnolo e lingue simili. E quali altre lingue dure dicevano?" alzando gli occhi per pensarci

"E... la segui con loro?" mettendosi a guardare le scene che si susseguivano

"Ah! Questa no. Vogli odire, l'ho iniziata in queste sere che ti ho aspettata. Ci metti un sacco a tornare..:"

"Cosa... sei il mio maggiordomo che tieni in conto le ore di entrata e uscita? E immagino che tu abbia usato il mio, di bagno!"

"Eh... si, sono tornato con il metodo solito e ho preso la roba dalla zona mia dell'armadio. Domani mattina come sempre prendo la roba sporca e me la porto... ma stai tranquilla. Chiudo totalmente il water con il coperchio sempre, uso le saponette e tovaglie gisute, uso le scarpe da interno... come sempre, come vuoi tu!" mentre lei alzava le mani al cielo chiedendo  "Ehi, siamo amici. Mi hai detto che quando volevo potevo venire e dopo..."

"potevi venire... a fare una visita, come Jd, Milan,  o i ragazzi che..."

"Visita? Che siamo,  amici di penna in città diverse? Tu non vieni mai da me, ma non significa che... Aspetta, Jd? Perchè Jd viene qua?"

"Cosa ti stupisci a fare?!? Siamo amici, viene le sere che vuole passare del tempo con me e..."

"A far che..." fece lui protendendosi sulla seduta morbida come se fosse nuova per lui

"Non lo so... a fare la pizza, botanica, gara di velocità di Escargo prenotare due prostitute... ma secondo te che potrebbe venire a fare?" guardandolo con le braccia incrociate e la faccia da funerale

"COSA?"

"Non lo so... secondo te che ci viene a fare qui un amico?"

"..."

"... cosa..."

"non ho capito l'ultima parte..."

"Di cosa..."

"di cosa fate tu e lui quando viene qua... che significa gara di velocità di lumache, perchè le escargo sono le lumache... e prenotate prostitute? Ok che sei per il sesso libero, ma..."

"MA PUO' ESSERE SECONDO TE?"

"OK..." fece lui, rimettendosi di fronte lo schermo "devo aver capito male..."

"Perchè,  tu cosa avresti capito?"

"QUando Jd viene qui? perchè siamo amici da un pò, ma vengo..."

"tutte le sante sere, lo so... non me lo dire, tu non sai cosè la privacy, eh? Sopratutto quando neanche ti accorgi se ci sono e apri la porta del bagno senza bussare o controllare..."

"Se tieni quasi sempre la luce con i funghi accessa...""

"E' colpa mia... non tua che ti sei fiondato qua e ci stai stagnante!"

"Che cè... da solo in camera mi annoio, gli altri si ritirano nelle camerate... vengo qui!"

"Ma potresti andare da Jd appunto, Lubo, chiunque come fa Jd quando viene!"

"E Milan? Viene..."

"QUasi mai, ovviamente, ci manca solo lui con la sua criticità snobbista pacchiana, che per lui è come essere da una poveraccia, qui!

"Dai, non è poi così esagerato... non molto..."

"Lo conosci poco..."

"Cosa viene a fare qui?"

"Creiamo forchette...! A parlare, passare il tmepo insieme anche se è venuto solo un paio di volte, ma quasi wsempre davo io da lui..."

"mH..."

"Ha tutta l'ala... ne ha di spazxio per stare comodi..."

"..." fissando lo schermo

"perchè no nvai da lui proprio per questo?"

"...ok... allora, ti cambi e vieni?"

"te la stai seguendo appassionatamnete vedo..."

"Mah, mi hanno detto che è la migliore. Divertente, poco banale, semplice da capire..."

"La cosa che mi fa ridere è che uomini, militari oltretutto, grandi e grossi e cattivi,  poi seguono con ardore non serie qualunque per imparare la lingua, ma telenovelas e soap opera... e poi si lamentano delle donne...!Lia aveva proprio ragione..."

"Cosa... mi hanno detto che è la prima scelta per capire lo spagnoloe le sue varianti... e che era meno sdoldinata delle altre..."

"non ci contare... Betty la Fea? una serie colombiana? Davvero? Ti è stata consigliata come la preferita...? Non oso immaginare la peggiore, allora..."

"Tu l'hai vista?"

"Si, si..." fece lei, andandosene verso la camera da letto. Ma con u ntono strano. Gask rimase solo a mangiare ficnhè lei non tornò con gli abiti da interno, come faceva sempre e col broncio che se lo misurava batteva ogni record.

"Che cè... che hai? Vuoi vedere altro?"

"No... non è per quello..." fece lei andando verso la libreria prima della tv e rimettendo un libro sul suo spazio.

"Allora dimmi... perchè quella faccia come se ti fosse morto un furetto?" ricevendo la da lei un'occhiataccia "Senti, a proposito... perchè davvero non ti prendi un furetto o un corgie che ti piacciono tanto? Tre giorni fa in inghiterra non volevi schiodarti dalla vetrina di un negozio di animali, mentre facevamo la Raccolta,  borbottando triste che i furetti in vetrina erano tristi di faccia..  prenditene uno che ti faccia compagnia..."

"Io non prendo animali solo perchè io ho bisogno di compagnia. E' egoistico, anche perchè io sto sempre fuori e la povera bestiola dovrebbe stare o qui tutto il giorno ad aspettarmi,  o non so dove metterla... perchè se esce e la tengo da qualche parte per tenerla qui da me dovrei fargli il bagno ogni santo giorno al ritorno e pulirgli bene le zampe! Il furetto non posso portarmelo dietro, non è come un cane. Sebbene si possa addestrare, non è un cane. Dove me lo tengo, nelle tasche come i cagno-topini?"

"I cagno.... topini?" la fissò con la bocca aperta

"Si, quei sorci tremolanti che chiamano cani di piccola taglia. I furetti sono meglio, ma dovrei tenermelo sempre infilato da qualche parte e non è carino nei suoi confronti..."

"Mah, dipende dove..."

"Eh...?"

"Niente... e allora prenditi un corgie, visto che ti piacciono o quei cani dell'etna, uno tuo..."

"Tu ce lo vedi un corgie ad arrancare...seguirmi sulle zampine, proprio ine, per tutti i miei affari? Arriverà di sera sgonfio come una zampogna..."

"Mph!" Gask evitò per un pelo di bere la birra mentre rideva, ripoggiandola "Ok, allora che devo dirti... se non prendi animali ci sono io... o un pappagallo. Un gufo reale... "

"uccelloni qui dentro?"

"Parliamo di gufi... vero?"

"Certo che parliamo di gufi o volatili grossi! Qui dentro ce li vedi? Per sgranchirsi le ali devasterebbero tutto. non è così grande! Queste mie stanze erano una degli ospiti più un'alra più piccola che è ora il salottino. Ma come vedi è piccolo rispetto all'altra ala... quei bagarozzi di uccelloni si sentirebbero come in gabbia...Nah, non ingabbio animali, non lo sono neanche dove li teniamo..."

"Allora non pensarci e vieni, cè pure la pizza se non hai mangiato..."

"mh..." guardando di soppiatto la televisione ma comportandosi come una tigre in gabbia

"Che cè... perchè non ti siedi, che hai?"

"Niente... a che punto è Betty, lì, la brutta?"

"Ah, sono arrivato che lei è assistente del presidente e si è amozionata,  sia per questo che per la gentilezza del suo capo nel difenderla dalle prese in giro..."

"Mh..."

"Cosa..."

"Cosa...?"

"Che hai... o ti siedi o te ne vai là dentro. Che stai lì a gironzolare vicino il divano come se avessi paura. Non ti piace? Cambio, eh?"

"...come ti pare, per ora, lì?"

"La storia? ... mah, sembra un pò qui da noi, nel senso che persone di grandi capacità ma buttate giù dalla società si riscattano con un'occasione..."

"Insomma..."

"Che vuoi dire? La protagonista è la più preparata in questo posto dove lavora. ma perchè è brutta per tutti, non vale niente. Allora per una volta dopo tempo trova qualcuno che le da la possibilità di mettere a frutto le sue doti e la ricompensa con la meritocrazia..."

"Ma tu hai capito la storia vera dietro questa serie?"

"Cioè?"

"Che è la versione femminile e più edulcorata del concetto del gobbo di notre dame?"

"Che?"

Kianta rimase pochi passi prima del divano a guardare male le scene che si susseguivano, mentre Gask la guardava senza capire che intendesse.

"Spiega, perchè io ho capito solo che lei finalmente mette a frutto le sue doti con un capo che non guarda la... bruttezza,  e lei che deve scalare la classe sociale contando su..."

"Ni... non è proprio così. E' una telenovela o soap opera come vuoi metterla. Qui riguarda oltre le capacità professionali il concetto dell'amore, della realizzione dei sogni d'amori e simili. Quelle cose lì..." con un gesto della mano come per indicare che andassero gettati via

"Ho visto che lei stravede per il suo capo ma..."

"E' questo il concetto di questa serie. Portare Betty a trovare l'amore che sente per il suo capo... Insomma il classico felici e contenti delle favole!...la cosa schifosa è quello che avviene prima, però. Quello che fanno quei due caproni merdosi... Se io dicessi , qualcuno potrebbe dire che la madre di Armando, ora mi pare che si chiami così lui, sia una donna educata, sofisticata, a modo, che con Beatrice si rivolge... con rispetto. E non è carino dire cose del genre contro di lei. Peccato che dimenticano che quella stessa donna con... marcella si chiama? insomma, la fidanzata di lui, il bombolone pompato del capo, parla e sparla di beatrice come fosse una di scarso valore e livello e... solo per la bruttezza! Quindi anche lei on è esente dal giudizio! La cosa penosa è però cosa le fanno..."

"E mi sembra che non ti piaccia! NOn ci sono arrivato... qua parliamo di spoiler..."

"Cosa le fanno è orribile..." fece lei con la vocina depressa e facendo con il piede dei semicerchi, con gli occhi sul pavimento "ne ho viste di cose da quando sono sveglia, ma quando all'inizio pure io per prender econfidenza con  le lingue ho visto questa serie, non ho dormito quasi per due giorni. perchè in quei giorni oltre questa serie per la prima volta ho visto la vera faccia del mondo. Avevo da poco accettato di aiutare Milan, ma mi aveva fatto fare solo comparsa di presenza e interazione come... come qui! Insomma, non sapevo dell'altra faccia degli esseri umani. mentre vedevo questa serie, con cosa quei due delinquenti  le facevano come fosse un oggetto o un cagnolino a cui fare giochini...sono entrata nella sala della sezione Web e..."

"..e...?"

"... niente, lascia stare.... comunque, della banda delle racchie, che ne dici?"

"Il gruppetto di amiche di Beatrice? Simpatiche..."

"Come simpatiche? Quelle arpie? Quelle profittatrici che dicono cornuta alla bionda finta? Volgari, grezze, pazze,  maleducate, sgarbate,  rozze, impiccione, senza ritegno per la privacy... non capiscono i modi di fare, non importa la classe sociale, loro sono una vergogna eppure sono amate... io non capisco. E marcella e la madre di Armando, che gentaglia. Si sentono superiori e giudicano solo l'aspetto e se ti trovano come se fossi qualcosa che vale meno. La madre di Beatrice e il padre di Armando sono le uniche persone corrette e giuste di tutti quanti, tutti, che sono Signori in confronto..."

"A me le racchie piacciono, sono divertenti..."

"... invece la Signora Caterina è l'unica mente genuina dopo il padre di lui e la madre di lei che vale rispetto, la terza persona che vale. ...non valuta l'aspetto, osserva la gente, prima di giudicare analizza e ascolta, non fa come tutti anche nella realtà di etichettare dal primo incontro da una singola cosa..." parlando con tristezza  "...se fosse esistita qualcuna o qualcuno maschio come lei nella vita di Lia... si sarebbe risollevata con un briciolo di sicurezza,  che qualcuno alal fine le ha donato... e non sarebbe accaduto niente..."

"Se fosse così, tu però non esisteresti..." fece lui guardandola come per rimproverarla, ricevendo un'occhiata dura

"..." tornando a fissare lo schermo, stringendo però i denti "Io non l'ho uccisa..."

"Che vuoi dire..." fece lui voltandosi dallo schermo sorpreso

"...per Milan la mia esistenza uccide Lia. Se io sono sveglia ed esisto,  e sono per molte cose diversa da Lei, io cancello l'esistenza stessa di Lia. Per lui una medaglia non ha una faccia con me e l'altra con Lei, ma la medaglia ha una faccia con Veròna e altre personalità minori che sono ispirate da Lei, e l'altra siamo o io o Lei. Se ci sono io, Lia non può esistere e quindi se io esisto come Kianta, sia come nome che mi definisce che io come Coscienza, Lei finisce perduta come una stella. Rimane la luce nelle cose rimaste ma lei non cè più... mentre Dorde afferma che una persona è lei e basta per via dell'anima, quidni io sono Lia volente o nolente, Milan è più distante... da questo concetto. Pure lui pensa che io sia diversa da Lia ma afferma che con la sua morte ha scambiato una vita con una vita,  e quindi esisto io. E che questo mondo potrebbe essere l'unico degli esistenti sovrapposti in cui Io come Kianta esisto mentre l'altra è stata morta e sepolta dalle pagine della storia...  finchè io avrò la mia Personalità e sarò ciò, lei non potrà esistere a sua volta come Personalità..."

"E tu pensi che te en faccia una colpa?"

"No, ho sempre l'impressione come con Jd che sperino che mi ricordi... perchè lei torni... ma mi spiace per loro, ci sono io..."

"Sono contento che dall'altra volta che abbiamo discusso all'anfiteatro per isnegnarti qualcosa di quello che so, ti sia decisa a mantenere la tua definizione di Personalità,  invece di non sapere se accontentare chi ti sta più vicino nell'agire come vorrebbero..."

"Come faceva lei..." fece lei piccata

"... invece che te stessa... ecco, infatti. Quindi..."

"E cosa ne pensi di cosa fanno Armando e il suo amichetto a Beatrice...?" fece lei talgiando corto il dialogo

"Ancora non lo so... so solo che la prendono in giro dietro ma il capo alla fine la tratta con rispetto...perchè non vuoi parlare della cosa?"

"..."

"Ok, non ti va... cosa hanno fatto a Beatrice... tu sei una eprsona che non vede differenze tra la gente. bella o brutta, bassa o alta, chiara o scura o altre differenze... non ne vedi che differenziano da categorizzare, quindi per te Beatrice e le racchie non sono racchie, sono persone come le altre, anche se vestite male..."

"Quello che dicono queste storie è stupido... ti fanno sempre capire che tutti i brutti in queste cose sono solo vestiti male e senza curarsi... ma ecco che se arriva qualcuno come la signora Caterina, magia e miracolo, diventano gnocche,  come in questo caso,  superiore alla bionda finta e Marcella... loro a confronto sono brutte eh!?... ma la realtà non è così! Ci sono persone che possono andare da un bravo parrucchiere, negozio di abiti ocn una commessa che ti sa aiutare, cure varie... ma non sempre si può fare miracoli come in quel modo.... mentre quello che fanno quelle due merde a lei, è come prendere una persona e pestarla sotto i piedi con le scarpe piene di cacca di cane... uguale. Non vali. Non sei niente. Sei uguale alla penna che usavano per scrivere... stessa cosa. Da usare... senza calcolare che è una persona, che stai calpestando tutto ciò che è, che la offendi e tratti da schifo anche se ti è superiore come persone e intellettualmente... perchè alla fine questo è, lei li supera tutti in testa che se valesse più la meritocrazia,  lei sarebbe stata due classi sopra loro. E' questo... e cosa le fanno..." fece scuotendo la testa con l'ultima frase.

"... lei però non pensava niente di male, era sicura di essere amata. Ha sbagliato, però per lei era un sogno, e..." ma la seguì con la coda dell'occhio per vederla andare nel mobiletto dopo "...che... stai fancendo?"

La vide con un broncio depresso, con una bottiglia con un bicchiere in mano, recandosi poi in camera.

"Dove vai?" le chiese ma lei chiuse la porta girevole dividendo le sue parti come a tenerlo fuori.

Si affacciò nella camera da letto voltando un pò la porta e la vide con la finestra espansa, al centro, come faceva sempre quando non dormiva.

"Che hai?"

"..."

"Ehi..."

"..." la vide bere un bicchiere di qualcosa

"Che ti succede, perchè..."

"Non ti stavi guardando la serie?" fece lei, con un tono lamentoso

"Si, ma se ti comporti così..."

"...cosa vuoi..." quasi piagnucolando

"sapere perchè hai preso quella bottiglia e ti sei chiusa qui"

".. cosa vuoi...? Il mondo è uno schifo e io voglio starmene per i fatti miei... non hai altro da fare?"

"Quando sei così, fai così?"... rivedendola bere "intendo startene lì a trangugiare non so bene cosa, in solitudine, al buio se non per quella lampada con i funghi..."

"NON HO VOGLIA DI NIENTE, VOGLIO STARMENE TRA ME E ME A PENSARE... QUALCOSA NON VA?" sbottò voltando solo il mento verso la spalla

"Quale parte dei nostri discorsi ti ha messa di malumore...?" guardando lo scenario fuori

"..."

"Giochiamo a indovina cosa?"

"..."

"non hai alzato la temperatura? fa un pochino freddo rispetto a quando siamo usciti per l'anfiteatro..."

"Sto bene così..." versando il liquido dalla bottiglia al bicchiere.

Gask prese una coperta dalla parte alta all'interno dell'armadio di fronte il letto, che lei non usava a letto ma proprio sul divano o a terra e glielo mise sulle spalle.

"Cosa cè che non va?"

"...MMMHHH" si lamentò lei, prendendo un lenbo della coperta e giradonsela intorno strettamente con un lamento gutturale.

"Ti... ti stai arrotolando come un sushi..." fece lui ridacchiando ma la tensione nell'aria non era cambiata "mi vuoi dire che ti succede?"

"Il mondo fa schifo. Le persone fanno schifo..."

"Parli della serie?" restando con gli occhi al panorama

"usare le persone per i propri fini.... usare il sesso come mezzo per le proprio schifezze... prendere in giro una persona con i loro sentimenti, io non posso capire, ma mi fa rabbia sapere che quello che quelle due merde fanno a Beatrice accade ogni giorno... come l'avevano etichettata solo per l'aspetto e quindi declassata a niente... vederla solo come vagina con le gambe che serviva loro per i loro traffici... e queste cose accadono realmente..."

"lo sappiamo, lavoriamo per fermare queste cose... dicosa ti turbi? Lo vedi ogni giorno..."

"..." allungando un braccio dal rollino che aveva creato con la coperta e dalla cui somminità usciva solo una perte di testa

"Ma cosè che bevi?"

"... la nostra sprite..."

"Ah, quella trasparente con le bollicine che imita la bevanda di fabbrica... aspetta con cosa è dolcificata? Lo zucchero? Il miele. ... La stevia. ...
Lo sciroppo di malto. ... Lo sciroppo d'acero. ... Lo sciroppo d'agave. ... Il fruttosio puro. ...I dolcificanti artificiali ipocalorici? ogni volta con tutta questa roba che usiamo per scopi diversi lo dimentico"

"Sciroppo d'acero, ma questa la fanno solo per me con la stevia..."

"Ah, quindi anche senza calorie... almeno è buona? bevi solo questo?"

"Decente... è allungata con birra..."

"Hai fatto un mix di sprite nostra con la nosta birra? Ma che roba è?"

"Lia beveva solo vino frizzante e solo nelle feste o con Milan per brindare champagne o spumante, niente altro... io questo. Problemi?"

"No, è che..." guardando fuori, ma si fermò perchè la sentiva lamentarsi, per poi capire che forse piangeva

"Cosa cè, perchè piangi?"

"Non sto piangendo..." ma piagnucolando con sbalzi di tono "il mondo è uno schifo..."

"Sei tornata così, vero? La serie che vedevo ti ha solo messa Ko... confermi?"

"... UUUHHHHH"

"Cosa è accaduto?"

"..." respinrando strano solo perchè cercava di non p iangere "usavano ragazzine per i loro traffici sessuali, ragazzine normali sfruttate e trattate come facevano quei due con Beatrice... usate come oggetti... e pi allo stesso tempo Gazzar ha gestito un gruppo che ha sgominato un traffico di ragazze da america latina, da cina e arabia, i profughi che scappano anche sui barconi, per usarle per lo stesso fine. Solo che queste ultime sono oggetti in tutto e per tutto, le altre ragazze di un paese di primo o quasi primo mondo che sono prese in giro e poi raggirate o minacciate perchè facciano come vogliono... solo per lo schifo di sesso per i clienti e i soldi di quella feccia... "

"lo so, è dura lavorare a questo..."

"io ci sono finita dentro per Milan... ho capito come era la questione il giorno che sono entrata in sala web e ho visto i monitor mentre Alaric e i lsuo gruppo terminava l'incarico. E mi ha detto ... ed è stato così che ho capito cosa cèra davvero nella realtà. Ho aiutato Milan sostituendo Lei una settimana dopo essermi svegliata, perchè aveva bisogno e volevo fare qualcosa di buono come diceva lui e quattro giorni dopo, entro in quella sala e vedo le scene classiche che ormai conosciamo per il loro lavoro. E ogni giorno da quel momento, vedo le persone che sembrano come il bestiame che le associazioni animaliste condividono di oscenità e orrori anti umanità. La stessa cosa. Orrore. Persone usate e spremute finchè possibile, corpi di persone messi a disposizione per chi paga,  come se si scambiassero o vendessero non so... sigarette, carte pokemon o altro... quando ho imparato lo spagnolo ho visto quella serie, poco dopo cosa Alaric mi ha detto,  e ho visto cosa accadeva a Beatrice... e ho odiato quella cosa ancora più di prima. Poi lessi i resoconti di Lia dove raccontava di missioni e icnarichi che aveva seguito, cosa aveva visto con i suoi occhi e e Rò..

"..."

"e ogni cosa da quando mi impuntai per fare anche io la Raccolta, vedere il mondo di fuori.... ho visto tanta gente come lei, da brutta a considerata niente nonostante la testa e la bravura ma povera, che non è finita come lei. Beatrice vive il sogno classico che tutti dicono che riesci, se sogni riesci... non è vero. La bellezza non arriva così come con Beatrice. Non esiste sempre qualcuno come CAterina con Beatrice. Non esiste che niente diventi il sogno d'amore di un coglione... lei doveva mandarlo a quel paese, anche non sposarsi,  ma farlo distruggere fino alla sua morte col fatto che non sarebbe più stata sua... invece no, amore vero, amore puro di sto cazzo,  sempre col sesso,  e figli di mezzo e il suo sogno si è materializzato. non esiste per tutti e con tutti, diceva sempre Lia. Scrive sempre che di mille persone solo una trentina riusciva, se andva bene,  e non se lo inventava, ma dati alla mano,  che riceviamo giornalmente sulle persone. Ormai con internet e i social e tutto quando è facile vedere e seguire le persone di qualuqnue ceto sociale e vedere la stima di come sono le vite vere... Armando doveva morire da solo come un cane pressato dallo schifo che era, altro che guadagnarsi il perdono e la donna che diceva di amare... facile così! Altro che sogno realizzato, lei doveva dire ..."

Gask rise ma capì che lei non faceva lo stesso per la battuta.

"... ho visto le facce e le foto, i video, le cose che facevano fare a quelle donne, sia quelle solo minacciate che quelle prese dal loro paese, comprate e vendute a chiunque... in che condizioni fisiche,  in ogni parte,  erano e quanto dovessero lavorare lo stesso, mezze nude con la neve... e non riesco a stare tranquilla chiedendomi come si vive in quel modo... come si possa continuare a sopravvivere in quel modo e come Lia si dannasse per una vita non sua,  e sarebbe stata felice nel lasciare a quelle stesse persone considerate oggetti,  ciò che aveva, perchè vivessero e fossero Persone in una vita decente. Non era molto ciò che aveva, ma rispetto a come erano tutte quelle da quando lei arrivò qui a ora..., sarebbero state come principesse a confronto... e non riesco a capacitarmi di come si possa usare una persona a quel modo... "

"pensa positivo, adesso sei amareggiata per cosa è accaduto oggi, ma sei una persona che vede il bicchiere mezzo pieno, pensa a come le abbiamo aiutate e salvate e domani, e dopodomani e poi cosa faremo per gli altri... Oggi Fester in una missione è tornato in un centro dei nostri di aiuto per senzatetto e drogati e ha trovato gli stessi che aveva portato là, molto... molto meglio. Ed era così contento! E cèrano persone che portavano aiuti per varie cose per..."

Gask non finì di descrivere le notizie che la sentì ululare da sotto la coperta, arrotolata come un tronchetto di natale al cioccolato. Le veedva solo la cima della testa e il movimento mentre si dimenava all'interno.

"Se ululi ancora più forte i lupi della montagna che ci vengono a trovare ti sentono e corrono, eh?" fece lui per smorzare la cosa, ma non servì a niente. Quando cèra un atto gentile diqualcuno per qualcun altro,  le partiva il pianto. Così. Era già capitato varie volte che qualcuno facesse un gesto di umanità, gentilezza, amicizia, fratellanza umanadi fronte a lei...e che vlei se ne stesse da parte cercando di non piangere o da quando erano amici, la trovava a piagnucolare con tanto di lacrime. Non sapeva perchè, ma le accadeva solo per quelle situazioni. Neanche in scene orribili prima o dopo missioni, se moriva qualcuno che era una vittima e non potevano farci nulla. Le dispiaceva, ne stava male ma non piangeva. Se cèra un gesto gentile di qualcuno senza e non mostrando di volere niente in cambio, partiva con l'ululo solitario.
E si dimenava in quel rotolo che pareva un tappetto arrotolato e messo in piedi che si piegava in due verso un lato afflosciato, per poi drizzarsi e rifare l ostesso in posizioni diverse.

Ah, no, pensò. Cèra anche la questione stranissima che quando lei andava in bagno, piangeva. La prima settimana non sapeva i suoi orari e finiva sempre per entrar ein bagno trafelato per cambiarsi mentre lei si asciugava o era in procinto di fare la doccia ed era nuda, e l'aveva odiato, ma lui semplicemente faceva veloceper cambiarsi e mettersi gli abiti da interno come faceva lei.
QUalche volta gl iera capitato di aprire la porta, constatando che molte volte si osservava allo specchio o si vestiva e l ofaceva in silenzio senza nessun rumore di sorta, e trovarla con le guance rigate di lacrime. Una, due, tre volte e alla fine dopo aver rischiato l'ennesimo oggetto tirato addosso e un cazziatone di , cosa che lui inizio a fare come d'abitudine, le chiese perchè piangesse sempre in bagno. E lei dopo averlo fissato stranita, gli disse solo che era andata in bagno. Tutto qua. Alla fine si era fatto spiegare che così come per Lia che per lei, se andava in bagno non importava a fare cosa, le scendevano giù le lacrime senza motivo, accadeva. Le lacrimavano gli occhi,due o tre rigature e niente, diceva solo . E lui la prendeva in giro bonariamente, perchè lo trovava stranissimo ma a quanto pare era vero. Alcuni avevano i lacromini in quelle circostanze e neanche se ne accorgevano.
ma in quel caso le lacrime era da un suo sentimento, solo che no ncapiva come definire il piagnucolare con versi gutturali o ululanti come una bimba timida,  per qualcosa di gentile e umano fatto per altri.

"Dai, smettila di piangere e di fare il sushi..." le fec e, prendendo uno dei libri dal leggere dal comodino, sedendosi in modo che lei fosse con la schiena contro i lsuo petto e le gambe di lato, stringendola con le braccia
"Cosa fai!!?! Cosa Tocchi? Non voglio essere toccata! AHH!"

"E stai calma! Vuoi che legga il nuovo libro di...brendon sanderson?" fece dopo ave r letto il nome sulla copertina "vuoi che passi del tempo con te leggendoti il nuovo libro? Mi va bene anche rileggere Mistborn che ti piace tanto, ma non fare la terrorizzata se mi metto così. O me ne vado.."

"UUUUHHH"

"Me ne vado, eh? Ti avevo detto che era tempo che tu restassi te stessa invece di accontentare chi ti chiede di essere più... pacata! Agire da te. Essere te. Fare come TE. Queste cose ti fanno stare male? Cosè che faceva quella prima di te in questi casi?"

".... parli della schiavitù sia lavorativa che sessuale?"

"anche.... tutto ciò che sentiva come peso da non poter sopportare..."

"Faceva le pièce teatrali..."

"Quindi mutava tutto ciò che provava in qualcosa che la facesse sfogare, che riversava il male che provava come umana su chi aveva rovinato quel'umanità dagli altri in uno spettacolo da ricordare..."

"Una Feten.. si. La faceva all'inizio con i Neri... ma poi lo riservò a stupratori, pedofili, gente che abusava delle donne in varie maniere rendendo però a loro cosa avevano fatto e alla fine alcuni dsi loro si ritrovavano con gli stessi problemi dei prigionieri statunitensi che le agenzie governative segregavano per averli in custodia e interrogarli. E se si rifiutavano di mangiare, loro eseguivano la tecnica dell'alimentazione forzata inversa..."

"Si, non mi ci fare pensare... non credevo che esistesse questa tecnica di tubi e altri posti al posto della bocca... poerò lei non lo ha mai fatto..."

"no, nelle Feten ha sempre ridato ciò che loro avevano fatto agl ialtri e... Milan dice che era anche un modo per scacciare la sua paura per quello e l'ansia che le veniva a ogni ricordo di Rò e l'incertezza che qualcuno potesse toccarla. E così era come esorcizzare quella paura dando il giudizio e assistendo alla pena... così facciamo adesso. Osservare la decisione e il giudizio dati, pure che fa schifo... è una sorta di punizione per noi. Perchè..."

"A te non piace il sangue e la sua puzza...per sempre fai sempre aerare le stanze se e quando potrebbe scorrerne un pò e non accetti nel Cerchio e le giostre colpi seri o pericolosi..."

"non ho paura del sangue o di vederlo o di causarne l'uscita, se cè un motivo io non ho paura di far provare dolore. Ma non che duri come nelle cerimonie e si senta nell'aria... e non mi piace che loro, che sono fratelli e membri della Comune,  si pestino come adorino così tanta da finire Ko per ferite gravie, commozioni cerebrali e danni al volto. Lo sai... e comunque, Tranne le volte che lei si divertiva a impersonare Veròna  qui o nelle Torri, dove compariva anche Milan, e quiindi si divertivano insieme fino a ridere come due scemi, di solito Milan nei suoi scritti è smepre più calmo, padrone della situzione, quasi rigido e severo. Non ama molto queste sue pièce teatrali e anzi le trova troppo... troppo esagerate anche... quasi come s enon fossero per lui o il loro prendere in giro la gente con la Strega non fosse troppo per lui... e invece rare volte sono come il Milan che conosco... Da un lato cè un Milan che le dice di dare corpo ai suoi incubi, come se... fosse un consiglio, un incitamento ad usare la mente più che le azioni dirette. Altre volte è come il Milan per i prank con i quadri e le apparizioni della Strega. Giocoso, più pronto ad agguati e prendere per i fondelli come faceva Lia le prede... Da quando mi sono svegliata ho sempre visto il Milan quasi giocherellone e infantile che quelo più composto e fermo. POche volte mi ha detto le solite frasi come . Quante volte me lo ha detto in questi mesi? Una manciata e di solito quando lo fa... sembra quasi come se qualcoa gli abbia cambiato l'umore e fosse l'opposto di quello che conoscono. Come il mIlan che è pure tuo fratello, con cui siete usciti e avete fatto giri nel tempo libero..."

"SI, Milan sa essere entusiasta a un livello molto giovanile a volte, quando non è nei panni del Leader... ma io non l'ho mai visto nella veste di come lo descrivi, serio,  o come lo descrive Lia..."

"E' così, me ne sono accorta. E se Milan di solito nell'ufficio o nei salotti fuma quel suo sigaro, quando è serio non  ha mai quella rimanenza dell'odore addosso... immagino che fare il Leader sia, mh, faticoso... da cambiare tanto... comunque fu Milan nei suoi momenti di durezza ad accettare che lei esorcizzasse le sue paure in quelle bravate o pièce o Feten in base a cosa si inventava. Lia diceva smepre che da quella volta in casa di Rò ne era uscita così terrorizzata che nel ricordare, nelvedere cose come accade a Beatrice nella serie, nei film, o nella dura realtà che vedeva con le loro missioni e incarichi... se ne usciva col sentirsi raggelata sul posto, come se gelo le scorresse sulla pelle, le mancasse l'aria e nei casi gravi in cui le immagini le restavano nella mente, sentiva il bisogno di piangere per l'orrore e la paura che quello che portava... Non ne voleva sentire parlare o pensare che quello che vedeva su ragazze o donne potesse capitare a lei. Odiava la vicinanza di qualunque uomo, dormiva con armi sotto il cuscino o in alcune parti di letto e comodino, sebbene alla fine si era ni parte tranquillizzata. Milan le aveva giurato che per l'Accordo nulla sarebbe successo in nessun caso su di lei, ma questo non la calmava. Dice sempre nei resoconti, come testimonianza tipo cosa psicologica o simili, che Rò non solo non ha mai capito i suoi malesseri ma il suo aggredirla, dirle certe cose e come la trattò l'ultimo giorno che si videro... Come lei rimase male, dentro, quando tentava di abbracciarla e farla spogliare e lei si ritrovò a urlargli fermo!, in un angolo della stanza con una o due ottave sopra. Non si era resa conto di quei pochi attimi, era come se si fosse quasi... risvegliata standogli lontana e come lui si fosse arrabbiato tanto da dirle che era cambiata. Cambiata! Quante volte lei ripete quella parola ma con astio. Lei non era cambiata, era solo uscita male da una mezza esperienza che le aveva peggiorato tutto, le aveva fatto odiare tutto e venir la paura di subire qualcosa di cui aveva paura. E lui l'aveva rimproverata! Da quel giorno iniziò ad avere terrore di essere toccata, di fare di nuovo qualcosa che non voleva, di finire come tante che scrivevano online che per i doveri dovevano farsi fare roba... lei non riusciva e l'ansia nei peggiori dei casi le causava crisi di pianto. E quando la prima volta sfogò tutto quanto contro dei ragazzi che facevano lo schifo sulle ragazze, sia ubriache che non... iniziò il momento di rivoltare il calzino, disse, e quindi se non possono subire cosa subiscono le donne, rivoltiamo anche noi la situazione ma facendo provare loro ciò che fanno... E raccattò militare con la mente problematica, persone che volevano guarire dai loro problemi ma non riuscivano e tanta gente che la società tendeva non ad aiutare ma a buttare nella spazzatura e diede loro dei compiti. Avrebbero lavorato sfogandosi nei loro problemi solo quando lo diceva lei e che per loro quei momenti sarebbero state la Feten che li avrebbe ricaricati con cosa gli serviva... Torque, Cinq, tutti quelli che sono pronti a picchiare, abusare per sfogare i loro istinti a causa della loro vita, lo fanno ma entro cinque fasi e non oltre, su chi merita di peggio ma va bene l'esperienza che rimane come marchiata a fuoco dentro di loro. Abusatori vengono abusati. UOmoni o ragazzi che vedono altri o donne come solo carne da usare e buttare via, che subiscano lo stesso. Non ci sarà pertugio che non conoscerà il terrore, diceva, come hanno fatto con quelle persone. Grazie alle IA e le proiezioni, mostrare cose false ovvio, ma che sembravano reali dei loro familiari chiedendo . Era una delle frasi per darsi un tono, sai, però quanto li ha fatto piangere poi... prima loro ridevano delle loro vittime e le loro reazioni... poi, non risero più...  e anche io non riesco a reggere a cosa devo vedere del vero volto del mondo. Quei siti dove mettono foto di ex, di donne in generale, di ogni età, che... lo schifo che ho visto nella sezione web e poi...Quanto si lamentava prendendo quella serie, Beatrice la cozza, di aver voluto una guida di vita come la madre di beatrice o il padre di Armando, un pò come genitori ma con cui si poteva parlare, ascoltavano e... e poi..."

"Non ci pensare. Niente Beatrice la cozza. Vediamo un pò questo libro nuovo.. si chiama Firefight... è appena uscito, sei sicura di volerlo leggere in origiinale e non in altre lingue per rispolverarle? E questo autore comè?"

"A Lia piaceva Jordan e la sua ruota del tempo, raccontava di una volta che aveva postato quela pietra rossa delle Aes Sedai e Phib che diceva >dove l'hai presa, è la pietra che cerchiamo> e lei pre prenedrlo in giro ... non so che significhi menga, ma da sempre adora quei libri e Sanderson è stato non suo per così dire,  ma è da lui che ha preso ispirazione  e  l'amore per il fantasy e ha avuto pure l'onore di finire l'opera del suo Maestro quando è morto per malattia... che peccato, la ruota del tempo mi è piaciuta molto. E così mistborn anche se come in altre sue opere, cè sempre di mezzo l'amore, il sesso, i legami fisici... che palle!"

"SI, si... ma ora non pensare a niente... e liberati un pò, sei stretta in quella coperta che non ti escono neanche le braccia per i giri... i sushi sono più rilassati" ridendo,continuò allungando le braccia intorno a lei per mettere il libro davanti a loro ma lei fece storie perchè non voleva essere abbracciata, così si limitò a tenerla infagottata tra le sue gambe ma senza stringerla con le braccia, iniziando a leggere  poggiando il libro sul tappeto, finchè non la sentì mugugnare metnre la coperta arrotolata si muoveva di lato, destra e sinistra "Come... ah, non sei un sushi ma un cannolo? Allora fai la ricotta ed esci fuori..." ridendo mentre lei si lamentava di più da sotto la coperta














Un anno e quasi sei mesi prima

"E' per questo che siamo qui. per una decisione che ho preso..."

"Qualcosa come il tuo odio viscerale per gli allarmi comuni?" fece Lia con mezzo soriso e sguardo monello verso Milan, che sorrise a sua volta sempre consapevole che questa cosa l'avrebbe seguito. lei gli ricordava sempre certe cose perchè fosse sicuro delle sue decizioni, ma lo faceva con amicizia e gentilezza, dialogo e confronto. Ricòrdò anche le volte in cui lei diceva , riferito alla sua famiglia in primis,  oltre tutta la gente che l'aveva rovinata, ove per loro aprire un discorso, appunto discutere, confrontarsi per litigio e scornamento era solo per aver ragione. Per loro era questo, non importava quanto gli si dicesse ascoltami e capisci, era vangelo cosa avevano creduto di capire, sbagliando, e se lei voleva discutere come fare o gestire certe cose in un modo diverso e vedere quale fosse adeguato a loro, loro trovavano offensivo, rivoltando la discussione in uno sproloquio in cui la accusavano di tutto, la schrifavano asprramente facendola sentire uno schifo, maleducata e altre cose. Ma non era così, le discussione qualche volte potevano essere animate ma per l'argomento che era interessante, grosso...

"Queste cose me le rinfaccerai sempre?"

"Mh"... fece lei "No, non sempre. Solo che ancora adesso dopo qualche tempo,  rido alla tua faccia seria e infastidita dove decidi che no, ninete allarmi comuni spacca-timpani. Si a suoni migliori e che comprendiamo solo noi. Sviare, ingannare, trarre in depistaggio gli esterni..." fece lei con le braccia conserte sorridendo come fosse divertente

"Esatto" fece lui indicandola con un indice, facendola aggrottare le sopracciglia e guardarlo al oslito inclinando la testa su una spalla "Ecco cosa faremo. Cosa si aspetta sempre uno spacciatore, allibratore, strozzino, delinquente in generale ma non di strada, il pesce piccolo, ma quello grande che mangia gli altri?"

"...il mal di pancia visto i soggetti?" fece lei con un gran sorrisone, venendo guardata da Milan come per dire "ok, calmo, scherzavo... solitamente poliziotti in borghese, sotto copertuna, pattuglie in strada, controlli a telefoni e altro mezzo digitale e connesso a internet, gente alle calcagna..."

"Brava! Stanno con guardie del corpo con orecchie e occhi vigili, si mostrano se sanno che la zona è sicura o cercando di non mostrare i loro traffici, controllano per bene le perosne con cui trattano e se sono un pericolo e minacciano perchè obbediscano. Si sentono superiori ma devono fare attenzione... a polizia, agenti di varie agenzie..."

"Ok, cosa vuoi dirci..." fece Jd che con gli altri Veterani e Vecchi, stava intorno al tavolo di discussione a guardarlo.

"Semplice. Qualè uno dei nostri motti sui nostri operati che non farci intercettare, scoprire e via dicendo?"

"Lo so io..." fece Lubo ridendo "riprendiamo azioni e tipologie di comunicazioni e azioni del passato ormai ritenute in disuso,  perchè ormai la gente è incapace di sapere e riconoscere le cose. Anche i computer stanno per essere dimenticati, vedi Lia. Il giorno prima di incontrarla all'ufficio del lavoro,  l'impiegata le ha riso letteralmente in faccia perchè non poteva usare gli smartphone come gli altri per il dolore a mani e dita , e non usava una app di messaggistica molto famosa e che le chiese facendola mortificare anche se la qauestione era di salute..."

"Quella laida..." fece Lia per poi zittirsi vedendo Milan guardarla male,  per non dire cose offensive che seppur meritasse, nonostante il suo lavoro di aiuto e vicinanza alle persone, non gli piacevano "Smettila di guardarmi così. Una soggetta, perchè a quel punto non sei una persona, che stai facendo un documento a una persona che ti dice che per malattia ha grossi problemi... e per chiedere di mandarle dopo roba su quell'app per completare una cosa, ride e mi guarda come fossi una idiota.... andiamo, seriamente? Mi era successa la stessa cosa l'anno scorso e lo trovo vergognoso,  perchè questa feccia non ha empatia e a quanto pare non sa cosa significa soffrire. E ora guarda un pò, per cosa sanno usare i nuovi cellulari? Non per cose serie, studiare con l'era di internet che condivide tante cose... no, aggiornarsi come nel mio paese se davvero quel cantante rap davvero ha conosciuto per quel collare del cane quell'imprenditrice, blogger e designer italiana e se escono. Che utilizzo futuristico della tecnologia per sfottere me,  che avevo dolore da bloccarmi i movimenti!" con odio

"...comunque..." fece Lubo "con i nuovi telefoni la gente ha smesso di imparare ad usare i computer, si è buttata letteralmente su questi per girare su internet e tante cose, si sno applicati da linguaggi di programmazione per pc a quelli degli smartphone. Quindi molti lavori, contatti con  il pubblico e ogni interazione sociale dal duemilaquattro ad oggi si è letteralmente spostata online. Molti mestieri di fatto sono spariti, continuati solo dai cosidetti a conocerli ed eseguirli. Perchè con l'industrializzazione non nel paese stesso ma in paesi con contratti più bassi,  anche più della metà verso i lavoratori abiti, scarpe, articoli di varia natura, non solo erano trovabili in grosse quantità ma anche a prezzi molto più bassi..."

"Ma di scarsa qualità. E' questo che io non comprendo, la gente come i miei preferivano pagare esempio un euro contro dieci, anche dopo miei avvisi che era meglio spendere prima qualcosa in più che dover avere problemi e ricomprare sempre la stessa cosa. E avevo ragione. NOn puoi pagare l'ipotetico prezzo x pensando di aver fatto l'affare, se è chiaro che è fatto con materiali scarsi e ti durerà niente, contro uno pagato un pò di più ma non necessiterà di manodopera, controllo, danni per più tempo...  io sono sempre stata per l'avviso che è meglio pagare Y invece di X,  ma paghi una volta per tot tempo esempio due anni, che prendere quello più economico possibile e già dopo qualche mese trovarsi con lo schifo e dover ricomprare. Lì non risparmi per niente. Peggio se per aggiustare quella stessa cosa e non ricomprarla devi sempre trovare ricambi, scotch perchè poi facevano loro... oh, lo so bene questo pensiero malato e cretino del risparmio su tutto,  come per la rubinetteria di casa, dove comprati a X e dopo un paio di mesi perdeva acqua a rivoli da tutte le parti,  con ingente danno alla fine. Acqua perduta significa tanto. ma no,  offesa e cazziata perchè mi permettevo di aprir bocca quando basta comprare un oggetto a Y o dieci euro come volete, e sapere che sarà migliore da durare almeno qualche anno e non lo dico io, lo dicono le prove materiali che ho visto di mia esperienza.  Come il rifiuto di comprare lavatrice e lavastoviglie perchè secondo i loro malati calcoli queste  sprecano tanta acqua che intacca il loro portafoglio... ma lavare biancheria di varie grandezza e tipo a mano, estate e in inverno, strizzarli consuma invece più acqua. Ma non capiscono. Lavastoviglie no, è più comodo lavare a mano con tanto spreco di acqua che mi faceva pensare di essere io malata di testa o fuori posto, e per giunta le cazzo dei spugne tenuto da far schifo che usavano ogni giorno,  e per dire qualcosa otlre le urla e le offese, pure le botte a momenti perchè si incazzavano come iene come se li rimproiverassi, loro che erano adulti. QUindi il mondo non va avanti, ma molto indietro..."

"come mentalità di stupidità, non di scelta e consapevolezza..."

"Dipende "rispose lei a Lubo "ma hai ragione. Dopo il computer, usato ancora negli uffici, eventuali negozi e per giochi, ormai la gente fa tutto con lo smartphone. E male. Molti lavori considerati antichi sono in disuso e qualche bottega esiste ancora con appunto gli ultimi di questi esperti,  che invece sono derisi e abbandonati. Visto io... Quindi capisco bene perchè hai deciso " rivolta questo volta a Milan "di riesumare tecniche ed elementi che ormai la gente non conosce più. Così che impreparata, non sa cosa sta accadendo e cosa potremmo fare noi. Fin qui nulla da dire. QUi siamo passati dalla seconda guerra mondiale e la guerra fredda dove il nuovo, la tecnologia e l'avanguardia e novità andvano scoperti per proteggersi e sventare di tutto, a riprendere fattori antichi perchè tanto la gente non sa più neanche che fossero. E la cosa divertente è che la gente non fa altro che come una disperata,  figliare perchè secondo loro continuino ad esistere nei discendenti, ma questi neanche sanno chi cazzo sono e se per caso erano qualcosa o qualcuno nel loro mestiere, che fossero calzolai o liutai solo per esempio, nessuno sa niente e ne capisce niente. Clavicembalisti e liutai per fare un esempio sono sempre meno,  e quasi nessuno è interessato a imparare quel mestiere straordinario. Ma anche non so orafo o gioielliere che conosce e riconosce pietre di vario tipo. O, non so, carpentiere, falegname, anche elettricista a momenti, impagliatori e  modellatori di sedie, divani di vario tipo e articoli vari, anche i coltellai per dirne una stanno chiudendo...pasticcere della vecchia scuola... non quello schifo di torte e dolci moderni che fanno schifo... nessuno che è interessato a mestieri totalmente asfaltati da induestrie all'estero che per praticamente niente, pochi dollari, pagano gente poverissima per creare in serie roba che poi schifo, dura poco anche in base al luogo dive ti trovi per umidità, tempo e altro, e devi ricomprare. Le cose non durano più come prima per una ragione, fanno schifo. Una come me per dire che preferisce un oggetto fatto bene, di ottima qualità da c hi sa fare quel mestiere e si vede poi, si trovaa bocca asciutta. Vecchi oggetto a parte la patina del tempo o tenuto da far schifo, parlano chiaro anche dopo centinaia di anni. Quegli stili moderni nelle case mi spiace dirlo fanno schifo, pagati un occhio secondo me per truciolato chissà da dove tenuto,  da colla scarsa con pellicole a fungere da superfici lignei. Prodotti a tonnellate con materiali scadenti che invadono i mercati mentre quelli decenti non venduti e poi le aziende chidono,  e poi si piange perchè si deve cambiare di nuovo la roba. Ma chissà perchè..."

"Avete ragione, e so di cosa parli,  Lia. Anche dei mobili che hai in stanza che hai preso da gente che li voleva buttare e poi erano squisiti pezzi ottocenteschi di legno pieno e intagliati ad arte. E stavano finendo in discarica mentre volevano comprarsi stili moderni di rettangoli bianchi uniti tra loro... non me lo ricordare..." fece Milan ridendo, mentre rivedeva lei che era scioccata dagli annunci su certi giornali dove si regalava la roba da buttare prima di mandarli in discarica e poi erano pezzi magnifici, che non meritavano di essere buttati. Un delitto pure per lui,  mentre oggetti di scarsissimo valore riempiono le case della gente. Avevano recuperato in due settimana molti letti antichi in legno, tre in particolare erano così intagliati e lavorati da non sapere quante ore o tempo cèrano volute per realizzarli. per loro il valore di un oggetto era dato dal tempo impiegato dell'artigiano per realizzare quella cosa. Durevole, di qualità di materiali e lavoro, con lavorazione professionale e ben fatta. Nulla di industriale, le uniche macchine che usavano sia nello Chateau che nelle torri erano i mezzi di trasporto, quelle della lavanderia e cucina, quelle come attrezzatura di muratura, taglio, impasto e simili, lavapavimenti e lucidatrici in caso di ospiti. Altrimenti facevano tutti a mano. Questo perchè lavorando di propria mano ci si allenava già, la cosa che Lia trovava assurda era che per usare delle macchine in palestra e stare in forma, fare muscoli,l dimagrire si dovesse raggiungere quel posto proprio in una macchina e tornare. Un controsenso per lei che per andare quell'unico anno in palestra dopo che il medico aveva insistito, prima di sapere che la sua era una malattia vera e non un'invenzione, faceva a piedi e tornava dopo ore di allenamenti. Quelli che poteva fare. E così Milan decide su suo consiglio di provare a riprendere i mestieri manuali, ma se era necessario per varie cose si usavano alcune macchine, per implementare addestramenti ed allenamenti e insegnare agli uomini molte cose su sacrifici, impegno, metodi per mentenersi in forma e il valore del lavoro, del tempo impiegato e di un oggetto creato e molto altro.
Quei letti, oltre i mobili, ma più i letti, erano pronti per la discarica. Molte volte da gente che ripuliva case e magazzini portandosi tutto e non riuscendoli a vendere, buttavano. Antiquari e simili magari con pochissii clienti che buttavano roba invenduta da anni. E Lia si mangiava le mani per quanto la mente idiota della gente che si sentiva moderna distruggesse proprio ciò che quelli prima di loro creavano ed erano la vera eredità. Questo significava eredità di sangue, che poi cancellavano tutto e addio. Fare figli significava sparire per sempre, sopratutto se era l'artefice di qualcosa di meritevole che finiva però nel cestino proprio da quelli che era considerati il domani ancora in vita.
Che applausi che avrebbe voluto fare ai coglioni che figliavano e poi vedevano tutto ciò.

Tra tre letti in legno pieno e finemente lavorati ve ne erano due che parevano simili e uno rettangolare. QUello rettangolare era matrimoniale rispetto agli altri che erano una piazza quasi e mezza ed era composto da spalliera e pediera in forma rettangolare  in stile a cassettone. ossia da quadrati  con lavorazione con quadri uno dentro l'altro con disegni a spirali e a fogliame. Spalliera e pediera erano composti da due wquadrati identici uniti con una colonna finale, due colonne affiancate al centro e un'altra all'altra dine. Ogni colonna delimitava un quadrato che aveva all'interno due quadrati centrali  con disegni come cornice e un intaglio a spirali e foglie con cornice superiore con  delle ogive particolari. L'unica differenza era la spallirea che aveva  colonne e un decoro in cima danneggiati o perduti che loro avevano riparato o ricreato da vecchie foto. Molto regale si poteva dire, di qualcuno che aveva av uto i soldi per farselo fare.
Mentre gli altri due parevano simili come stile ma erano diversi per varie cose. Quello che ad alcuni pareva più lavorato era invece il più semplice. Era composto da due colonne isolate ai lati della testata molto alte con spigoli e rientranze diverse detti a fuso di varie larghezze, al centro preciso senza congiunzione visibile se no nsotto il bordo del materasso se messo vi era la spalliera che era composta da una fascia bombata sormontata da due grosse spirali arriciate con decori di foglie e una sorta di stemma centrale, tutto con sezioni traforate, quiinid scavate totalmente e non solo lavorate a bulino con fondo. Si vedeva proprio la parete oltre il figliame e di decori. Il rsto del letto, pedieta, barre laterali e piccolissime colonnine erano con qualche bordo scavato ma nulla di più. l'altro invece era diverso.
Aveva sempre due grosse spirali arriciate  cfhe stavolta si toccavano e una sorta di scudo tipo gli stemmi al centro sopra di esse con fogliame di vario tipo non a caso come nell'altro ma seguendo le due spirali in modo più artistico, senza intaglio profondo, ma appunto queste sezioni di foglie come festoni e decori, il tutto che sormontava un quadrato e due colonne non alte come le altre ma sempre ben lavorate , questo era visibile da sopra il materasso. Il bordino che divideva il quadrato dal decoro superiore era tutto come effetto martellato. Rispetto all'altro questo letto aveva pediera e barre laterali totalmente incise e intagliate. Entrambi avevano quasi lo stesso stile identico basso, con una sorta di cerchio centrale che non si capiva come fosse lavorato, non un cerchio perfetto, con una linea a metà che usciva e intorno dei decori come fogliame arcuato. POi per tutta la lunghezza successiva dei disegni che ricordavano vagamente delle calle, questa forma rotonda sopra dal bordino superiore che scendevano curcando verso il basso con al centro quello che sembrava un pistolli. La pediera aveva solo sopra un bordo che sembrava un ricamo di pizzo e poi una fascia arcuata a onde di fogliame e spirali. Le colonne avevano sezioni molto più bombate a disco piatto e parti più sottili degli altri.
Oltre questi avevano trovato anche letti antichi in ferro battuto fatti a fili che si arricciavano di due tipi diversi.
Dopo aver cercato molto trovarono altri tipi di letti antichi ma Lia scelse alla fine quello con anche le barre e la pediera lavorata a fiori, forse calle, e riccioli fogliati, sperando di ctrovare un giorno uno che le piacesse di più.
Lo aveva fatto sistemare dove cèrta qualche imperfezione da uso o abbandono in qualche stanza e adottò quello insieme a mobili di diverso stile ma che non fossero un pugno in un occhio, molto silimi come colore e qualche intaglio.
ma si era sempre ritrovata a pensarci bene a ogni proposta di Milan per lei troppo oltre con l'idea di riprendere e valorizzare il passato, come per l'abbandono degli alalrmi per sistemi di comunizione diversa, che lei ricordava smepre.

"Allora, volete sapere cosa ho deciso?" attirando l'attenzione di tutt, i che mentre lui pensava stavano discutendo dei lavori "per contrastare l'attenzione che questi soggetti hanno per poliziotti, agenti di varie sezioni ect... creeremo una Strega. Ho anche il nome, un nome che Lia usava come personaggio di un gdr anni fa... Veròna!"

Lia aprì gli occhi grandi per lo stupore, gli altri restarono o a bocca aperta  o sgomenti.

"Andiamo smettetela di fare gli stupiti. Noi lavoriamo diversamente dagl ialtri, non dovrebbe stupurvi. ho pensato tanto. Tutte le variabili di come trovarli, avvicinarli o che si avvicinino a noi. Di tutti  isoggetti che loro potrebbero pensare, perchè non mostrare loro un soggetto, l'unico, che non si aspetterebbero? Una Strega. Una strega che esaudisce un desiderio dietro contratto..."

"Cioè la versione medievale del genio della lampada? Ne avevamo parlato Milan e avevi dtto che era solo un'idea" fece Lia con una faccia come per dire

"Ovvio che no" fece Milan "intendo che la strega andrà dalla gente povera, che è attaccata da strozzini, allibratori, spacciatori, papponi... tutti quei soggetti che affermano di fare un servizio ai cittadini al posto dello stato, che è con loro che la gente vive e mangia, rispetto che con lo stato. La Strega sarà il soggetto che esaudirà un desiderio presentandosi,  dicendo che aveva avvertito che qualcuno aveva desiderato che apparisse... vedremo come metterla " mentre tutti si guardavano un pò straniti "e che daremo i soldi necessari per togliersi quella gente di dosso dopo firma di un contratto che li lega alla strega,  e che se lei ne ha bisogno, loro lavoreranno per lei per ripagare il desiderio o denaro. una sorta di donazione da parte nostra come aiuto a chi ne ha bisogno, mettendola come un contratto vincolante e valido, anche a livello magico, dove se la strega avrà bisogno di qualcosa,  loro di presteranno senza reticenze per quanto avuto e l'opportunità che nessuno gli dava. E aanche per mettere in pratica i tuoi porogetti della Mano e della Raccolta £fece a Lia "QUindi ecco che abbiamo informatori, gente normale che può fare cose senza dare nell'occhio, una sorta di base veloce e temporanea in casa loro al bisogno,  se non si possono raggiungere le Torri o qualsiasi cosa ci serva. E se vi state chiedendo perc hè questa trovata, chiedete a Lia..." facendo voltare tutti verso di lei che rimase a bocca a perta e sconvolta, a girare la testa verso tutti senza capire.

"Cosa ..."

"L'idea mi è venuta da te e il litigio con il prete..."

"Quel sottaniere..."

"Ancora con queste sottane... " fece non rimproverandola ma quasi, perchè lei odiava tutti i soggetti che dicevano di fare e dire per dio "l'idea mi è venuta quando hai detto che lui come molti altri preti e anche suore, hanno il vizio di dire che aiuteranno dando soldi, cibo, abiti e altro alla povera gente e poi chiedere come fosse un favore quando invece è implicito come scambio, l'aiutarli per certe cose, manipolando la persona che non capisce che non sta facendo che un ricambio, invece di un gesto umano e gentile ma..."

"Ah, ho capito dove vuoi arrivare. Ma quindi due personaggi in uno?"

"Brava! Inutile creare due Personalità quando possiamo usarne una sola. La gente vuole speranza, un varco di sole, una mano amica, la certezza che cè qualcuno che possa tirtarli fuori dall'incubo... e quale modo migliore di una strega capace di molte cose?"

"Ma... tu sai che con la forza e oppressione la Chiesa e altre religioni si sono fatte largo rincoglionendo la gente? E poi le famiglie hanno fatto il resto? Cosa ti fa pensare che la gente accetti l'aiuto di una strega,  dove nel mondo solo novecentocento miliori sono protestanti e anglicani, non parliamo poi di cristiani, musulmani... e arriva una che si definisce strega e fa cose,  e accettano l'aiuto?"

"Come dici sempre tu, mia cara, le capacità di sopravvivenza umana porta gli individui anche a fare cose che il giorno prima non avrebbero fatto, accettato, voluto. Non sono tutti così, ci sono quelli come te e poi i pazzi psicopatici , come preti e gente,  chi massacrò con torture e falò migliaia di persone nel mondo, ma se devono salvarsi la pelle loro e dei figli, credimi. Accettano..."

"Se lo dici tu..."

"Il punto chiave di questo progetto è che nessuno si aspetterebbe l'arrivo e le azioni di una strega, chiunque penserebbe che ci scappa il poliziotto che arriva per caso o chiamato, quello in borghese, quello sotto copertura, gente spiona che spiffera... ma una strega?!?"

"E questa persona che deve interpretarla, sarà in grado di mostrarsi spocchiosa, stronza, fredda, dispotica..." fece Alaric interessato "perchè voglio davvero nel caso farne parte. Sarei un ottimo servitore, secondo me"

"per usarti come pulitore orale di scarpe si, in quel caso saresti davvero bravo, come con lady Sugar, la mistress" guardandolo come aspettando la sua replica, questi invece rise

"pensi sempre di essere migliore degli altri, invece cè una ragazza che ha poteri veri, che impersonaerà una strega per mettere in scacco i nostri conigli. E tu stai qui a badare ai nostri caproni. Fai solo ridere..." proruppe Alaric sfidandola ma non giunse al vero nocciolo della sua risposta.

"Alaric! Lei sta lavorando in c osa tu e gli altri non siete riusciti perchè svogliati e scansafatiche. Devo ricordarlo?" fece Milan senza guardarlo, girando fogli ma facendolo zittire,  mentre Lia faceva all'amico/nemico un sorriso carogno "inoltre, lei va verificata. Infatti è qui e le ho chiesto di presentarsi in questa riunione per avere voto unanime sul darle questa parte importante!!"

"QUindi sarà qui? QUando?" fece ancora Alaric e Milan si spazientì.

"Sta arrivando! Contento? Dovrebbe...ah, eccola!"

Una giovane entròdalla porta in fondo nella sala con le sedute per le riunioni con gli uomini, mentre dalla porta a vetri della loro sala, la vedevano entrare e raggiungerli, sporgendosi con la testa oltgre lo spiraglio,  chiedendo se era l'ora. Dopo di lei erano entrate i tre dell'ave maria, che restarono con lei. Ricevuto il permesso di presentò ferma vicino la porta.
Era la classica bellezza iberica, una spagnola con il viso allungato, la pelle più sul dorato rispetto a loro, naso allungato e tondeggiate, occhi scuri e come incavati rispetto altri elemneti come bocca, naso e zona sopraccigliare più evident ma che brillavano. Sembrava strano ma molte donne spagnole sembravano molto simili con questi elementi. E A Lia, parlandone in italiano con Jd, sembrava simile ad alcune donne famose in spagna tra cui la protagonista del film horror rec.

"Si somigliano molto queste spagnole, non trovi? Come fanno ad avere visi simili?"

"Sono così simili?"

"Guarda" mentre Milan parlava alla ragazza, gli mostrava dal ecllulare foto di varie personalità spagnole che in effetti disse lui, molte caratteristiche erano simili, sembravano parenti in qualche modo. Poi lei parlò.

"Salve, io sono Raquel. Sono qui da tre mesi. Sono alta un metro e settanta, misure seconda serie, parlo bene spagnolo, inglese. SOno..."

"Scusate" fece Lia che prima parlava sottovoce con Jd e ora a tono normale "Questa Veròna, in quale paese dovrà lavorare? Voglio dire, non ci hai detto se saranno più persone a impersonarla o solo una che girerà. E in quel caso, dovrà conoscere più di una lingua..."

"Ottima osservazione" fece Milan "In effetti tenere e far lavorare più persone attualmente non andrebbe bene se non dopo attenta pianificazione.  Dovremmo prima testare il personaggio e poi farlo a larga scala. Ecco perchè per adesso vaglieremo solo lei e la metteremo in campo. Potremmo fare spagna, paesi dove si parla inglese e forse italia... per vedere come viene accolta..."

Tutti acconsentirono e la ragazza con una sorta di copione in mano iniziò a recitarlo. I tre si erano divisi i compiti e due facevano i soggetti che chiamavano conigli da stanare e acchiappare, mentre lei  e Zidgi dovevano esser Veròna e il suo servitore. Silenzio totale mentre recitavano.
Milan la fermò varie volte per spiegarle come dovesse interpretare il personaggio. Come erano le parole di Alaric, chiese? spocchiosa, stronza, fredda, dispotica...? E la ragazza ricominciò.

"scusami" fece Lia alla giovane "i ragazzi ovviamente recitano da cani ma non sono attori. Tu invece hai un compito e devi convincere le persone,  ma no solo. Tu devi pensare che stai agendo come Veròna, che tu sia Veròna, non una militare che la impersona. Devi far capire che non scherzi, che non solo sei seria... ma sai essere pericolosa da fargli paura, sia con poteri reali che con le persone che sono tuoi servi..."
la giovane fece cenno di si e riprese.
Lia passò sotto il naso a Jd il suo cell con una scritta. Cagna. CAgna fin nelle ossa. nenache un imbecille allocco  penserebbe che sia una strega.

A quel punto lei si alzò, disse che si allontanava pochi minuti e sarebbe tornata presto, mentre i quattro dovevano continuare, chiudendosi nell'ufficio di Milan della Sala da dove erano usciti la prima volta..
Si presentò dall'ufficio con una mise differente, un frac nero. Versione lucida di un completo da mattina a giacca davanti  corta sopra i fianchi con tre bottoni, completo di gilet bianco punteggiato di paillettes che si chiuideva sottoseno, mostrando parti della camicia con colletto all'italiana ma anche la cravatta color argento che seguiva le forme fin sotto il gilet, e poi  peep toe argento con dettagli in piumine nere che dalla punta aperta toccavano il collo del piede a ogni passo con tacco di cinque o sette centimentri.

I capelli erano sicuramente una parrucca per la lunghezza, in stile russo imperiale o germanico. con una riga laterale da fronte a dietro  fin al mento lasciati morbidi,  per poi essere legati a trecce fino alla vita a destra e sinistra del seno, con una struttura morbida delle trecce. La particolarità dell'acconciatura in stile nordico stava appunto nell'altezza dell'intreccio delle trecce che partica dal mento in giù, con la zona superiore bombata. Borsalino nero con dettagli argento stava sulle ventitre e un bastone in una mano, in legno nero con testa in argento pieno che sembrava una spirale, invece era una libellula  con iul corpo a forma di arco con le ali cesellate e anerite per ombreggiare i dettaglie la parte della cosa ad attorcigliarsi come a unr amo che si collegava al resto del bastone.

"I miei ossequi, signori" fece, facendo un inchino maschile dei loro  con il braccio piegato a novanta gradi che toccava lo stomaco e il palmo verso l'alto, mentre con l'altra mano teneva il bastone  con il pomo verso il basso e la zona da battere in alto "Il motivo della mia presenza può sfuggirvi, lo comprendo, ma io sono apparsa portata dalle libellule, perchè un contratto mi ha richiamata. Un contratto vincolante con il soggetto tra voi, che mi obbliga a comparire in caso di problemi" muovendo come faceva sempre lei con movimenti che sembravano semicerchi e in un film o recita on gesti ben studiati

Recitò la prima frase che doveva fare la ragazza con facilità, battendo il bastone a terra sulle parole contratto o obbligo, con movenze eleganti e sempre a semicerchio, da un lato ad un altro, con mento alto e busto dritto. I movimenti si rifacevano a sezioni di danza indiana e taelandese e lo studio dei movimenti da geisha, che usavano per addestrare le ragazze per determinati settori. Questo la faceva apparire quasi, per Jd, come una ballerina classica che da maggior forza e movimento quando restano ferme a questi movimenti a semicerchio elastici e regali.

"Vi pregherei di rinegoziare con me la questione. Io sono la Strega Veròna, se ancora non mi conosciate, e ho stipulato con quel soggetto e altri che mi hanno invocata, un contratto per cui io esaudivo un desiderio  dietro a scambi reciproci di pari valori. Questo significa che secondo il contratto, il soggetto ha ricevuto la somma necessaria per togliere il debito ocntratto con Voi, cancellando di fatto ogni eventuale relazione esistente. Se tutta la somma è stata a voi versata, il soggetto non ha più  obblighi e ogni cosa viene sciolta. Questo lo porta a rispondere delle clausule così' come la sottoscritta, come in questo momento. Io sono qui in questo istante perchè è mio obbligo controllare e proteggere i soggetti del contratto, o non sarei una strega di questo nome. Noi esistiamo per esaudire i desideri urlati dal cuore,  e utilizzare i nostri poteri per il bene umano. Tuttavia voi state nuovamente, e con mio rammarico, infastidendo il mio contraente, mettendolo in pericolo. E io, signori, non posso assolutamente permetterlo. Vi prego quindi di spostare la discussione da quella persona alla mia, perchè sono io che ne rispondo, adesso. Or quindi, riferitemi, che accade..." sorridendo con sorriso carogno, con il mento alzato con arroganza e spavalderia, come se fosse sicura di tutto,.

I tre noostante si guardassero negli occhi e poi Milan, continuarono la recita  con lei, leggendo e impersonadno i soggetti del test, seguendo il copione giusto per testare le probabili Veròna.

"Non mi importan se è una questione interna vostra, se sono vostri clienti o amici. QUesti soggetti sono legati a me da un contratto e che strega di parola sarei, se non mi occupassi di essi? QUindi, gentilmente, ritiratevi! oppure..."

"Oppure? Questo è il mio quartiere di lavoro"

"Comprendo, nessuna intesa? COsì sia, allora. Il mio avvertimento non vi interessava... In tal caso dovrò intervenire e vi mostrerò l'oscuro che si cela dietro una strega...Su, piangete, fino a perdere la voce. Su, fuggite, fino a perdere il respiro. s'alza stanotte il sipario d'una nuova commedia di sangue, ove il Miscuglio d'amore e odio fino alla fine di una note che non avrà alba!" ingigantendo il sorriso fino a uno diabolico, alznando le braccia in gesti precisi e incisivi con il dialogo,  mentre una nebbia dai torni cremisi si spandeva da terra fino al busto, mentre atttraverso essa ogni tanto si notavano figure indistinte.

"Ha attivato la visualizzaizione traite la proiezione?" chiese tra sè Milan sorpreso,  anche che udibile dagl ialtri intorno al tavolo.

"Questa per voi sarà una notte del giudizio che vi vedrà come agnelli, l'afflizione delle offerte sacrificali sarà avvolta nelle fiamme del purgatorio in cui ogni cosa è ridotta in cenere! Su questa terra arsa dalla malvagità, lordata da voi, così come gli esseri umani lasciano impresse delle cose utilizzando le parole, così farò su di voi, così tanto che per l'orrore SU! Su, affondate le unghie, fino a farle cadere ovunque tentiate di scappare! perchè saranno solo l'incipit della vostra purificazione!" volgendo in una risata,  mentre occhi di vari colori come le sfumature delle pietre occhio di tigre, dondolavano tra la nebbia. "Quando io perdo la pazienza niente regole, niente comandamenti, nè ragione. I miei servi sussurano una sola parola, imprevedibile. Cose spiacevoli accadono a chi mi va contro o crede ch'io sia una stolta. E io ne sono la causa. Danzate e gioite miei piccoli servi, perchè questo Notturno è dedicato a Voi, un banchetto verso cui si innalza il sipario della tragedia!" urlando sempre più forte mentre cose strane saettavano veloci intorno a loro. Servitori...!" chiamò colui che fingeva di essere dalla sua parte, osservandolo sopra la spalla.

"S-S-Si, comandi"

"Codesti esseri non hanno compreso i miei avvertimenti, per questo motivo prima di regalarli ai miei servi spirituali, precedi il mio incantesimo da cui non potranno liberarsi, e spiega il signoficato del termine implicito "udire e servire la strega". Perchè Voi" voltandosi verso quelli che fingevano di essere gl istrozzini "possiate pregarmi in tutte le maniere che un essere umano può, di avere misericordia di voi e se così non fosse, se le mie pene su di voi dovesse durare, che io almeno una volta abbia pietà!"

"Comandi cosa devo fare" facendola voltare gelida come una bambola. POi gli si avvicinò di un paio di passi

"Chi sei tu?"

"I-O son-no il vostro servo, ovvio"

"Servitore, è una cosa diversa. E ripeto, chi sei tu?"

"Il vostro servitore"

"Con quali manzioni?"

"Io sono un Candeggiante"

"Esatto, tu devi ripulire le anime lorde. E se tu sei al mio servizio cosa significa?" sempre più dura e parlando tra i denti con rabbia, con occhi vitrei e aperti da sembrare una bambola, senza sbattere le palpebre

"Che io sono uno specialista perchè so quelè il mio lavoro"

"E quindi, se io ti ordino di procedere, tu che fai?" avanzando ancora verso di lui

"Io eseguo cosa credo sia corretto,  secondo esperienze e insegnamento vostri..." restando sempre a testa china, senza guardarla

"E allora che non accada più, se io ordino di procedere, TU PROCEDI! Inoltre poco fa sembrava che volesse dire tu qualcosa. Chi sono io?"

"Voi siete la SOmma Strega del Gioco, Veròna! La Strega delle Cento ore perchè tante sono, in cui Voi giudicate o punite... Colei che esiste per presentare le strade delle scelte ai soggetti che meritano il giudizio..."

"E cosa accade a chi cerca di dire la sua,  senza permesso o di dirottare il mio discorso?"

"Bruciare fin nell'anima nell'atrocità dell'infinito tormento..."

"E poi?"

"Venir giudicato dalla libellula e..."

"basta così. Che sia chiaro. Non acconsento a vostri colpi di testa o intromissioni,  perchè qualche mio dscorso o decisione non sia di vostro gradimento. O le loro pene saranno le tue. Chiara?" finì guardandolo fisso fisso con quello sguardo fermo, inclinando di poco la testa sulla spalla sinistra.

"COme sempre ai vostri ordini, Somma Veròna" inginocchiandosi

"E quindi, tu adesso cosa farai?"

"Mi appropinquo verso il blocco dei soggetti per prepararli alla punizione..."

"Proseguita, scatta, adesso!" disse lei con forza, battendo il bastone a terra per ogni parola, dura,  vedendolo fare uno scatto come i gatti impazziti che scappano

"Oh, non temete, cari ospiti della mia serata di caccia. Fuggire vi è impossibile e che lo vogliate o meno, giocherete al mio Gioco, ove dimostrerete se diete degni o meno di una seconda chance. E mi riferisco al non far più del male al prossimo,  nè usarlo per i vostri scopi. Sarete agnellini docili e buoni, come si conviene in una società umana. perchè se così non fosse, oh, quanto ho atteso questo giorno! E quanto voi avete temuto questo giorno! Il destino, chi distruggerà o festeggerà dal risultato del Gioco? Saprete vincere a tal punto da non vedermi mai più, nè constatare il mio successivo giudizio? Perchè una volta è già capitato, e le regole e comandanti che ho tolto per la mia ira,  lo hanno rigettato in un inferno alla Hyeronimus Bosh che neanche immaginate! Perchè più la mia ira cresce e più i miei incubi finiranno sulla pelle e ossa della melma sui osggetti come voi, finchè la sua anima non diventi dannata come la mia. E non importa quanti millenni passeranno di vita d'orrore sotto le mie scarpe e colpiti dal mio disgusto, non vedrete nè ciò che amate, nè cosa sognavate. Sarete miei schiavi, neanche servitori. Perchè questi,  vi farano provare tutto ciò che i vostri hanno patito.  Voi due per esempio, definiti gli spaccaossa. Il mio servitore Torque è in grado di rompere ogin vostro osso tranne il cranio,  senza farvi morire. Ed è solo l'inizio..." mentre la nebbia si diradava, mostrando esseri strani con scaglie al posto della pelle a punta, o pelle viscida come gelatina, o il corpo ricoperto da fori o altre stranezze raccapriccianti.

"Tu no sai chi sono io. Tu non sai chi tra noi ha in mano questo posto. Se voglio, posso chiamare tutti quelli che lavorano per me..." finendo sbattuto al muro con una mano sulla mandibola, mentre l'altra con un pugnale in mano a toccare i genitali. Ed era Kovacs che recitava mentre Lia agiva come Veròna.

"Mi rupugni così tanto, la tua pavidità da chiamare altri scagnozzi senza che tu abbia le palle di affrontarmi da uomo. Ecco cosa siete voi, come i bulli. Fate gli spacconi, con pistole in mano vi sentite fighi e invincibili ma guardami. GUARDAMI! Io sono una strega che evoca esseri soprannaturali per donarvi a loro, ti predio il tuo futuro,  sia che perda o vinca il gioco o se mi fai perdere la pazienza. E tu scegli l'ultima, con la carta del chiamare i tuoi leccapiedi. Mi fai venire voglia di farti provare tutto quanto,  che sono protna a scavarti io la fossa per l'iniziazione al tuo tormento eterno, ficcandoti però la terra in bocca finchè il tuo corpo non cede. O potrei farti iniettare delle soliuzioni specifiche sottopelle e vedere come diventi, ben sapendo che sia niente in confronto alle botte, le ossa rotte, il rischio di coma che hai provocato ai tuoi clienti e..." passando il pugnale di mano, portandoglielo sotto la gola, metnre con l'altra gli puntava ai genitali una pistola "... potrei fare come voi, con le armi in mano, ovviamente che vi basta premere il griletto e fa tutto lei, è così facile. Queste armi in mano a sterco come voi sono pure un insulto. Ogni parassita  stronzo in ogni angolo del mondo prende una pistola e crede di essere Dio. Un proiettile, un giudizio, o una vendetta, o qualunque cosa le menti sporche come le vostre decidano... basta un click, e per voi è tutto finito. Non sei neanche uno di quelli che se deve fare il lavoro sporco, mon lo fa da sè, no... ci sono quelli che alla fine ho elogiato nonostante avessero perso,  perchè almeno si sporcavano le mani letteralmente nel dimostarre sopra i malcapitati i loro disappunti! mentgre le guardie del corpo facevano quello, non gli spaccaossa. E visto che sei così viscido e penoso che ti nascondi dietro un proiettile o i muscoli degli altri, darò un giudizio così d'orrore che sarai ricordato. Tu sei niente, non sarai mai che niente senza pistola e stronzi muscolosi... ti farò diventare io uno che di spacca le mani da sè..."

"Vaffanculo, mentre tu parlavi ho chiamato..."

"Oh, lo so" con voce vellutata e gentile "pensi davvero che non si senta comunque, anche senza i click sonori, uno che armeggia su un telefono. Infatti li aspetterò, così avrò nuovi pulcini per la mia arena. Tu lo sai cosa fanno ai pulcini maschi nell'industria delle uova? Crack, crick, crack... sotto presse o lame girevoli. Una crudeltà inaudita e senza senso. Solamente perchè maschi. mentre la feccia umana usa la donne come merce di scambio o modo per avere soldi, mentre i maschi li pestano perchè portino altri soldi o siano schiavi..."

mentre lei parlava, Kovacs tentò di sorprenderla levandole le armi di mano, ma lei fece leva sulle mani che lui le aveva messo sui polsi per fare un salto a gambe unite e riallungandole, lo prese alle parti basse, per poi in un attimo usare come appoggio il piede destro e con la gamba sinistra saltare sul collo del giovane, mentre questi era chino per il colpo reale ricevuto, finenso a cavalluccio sulle sue spalle con le gambe a lato dellla testa. Con una manotenne la testa in basso, mentre con un colpo sedendosi sulle sue spalle lo spinse in giù, facendolo inginocchiarte con la testa quasi a toccare il pavimento, tenendogli il pugnale sotto la gola e la pistola sulla nuca.

"Sai qualè la differenza tra me e i poveracci che torturi? Che io..." avvicinandosi al suo orecchio " sono preparata a prendervi a pugn i sulle gengive e sulle palle,  già che ci sono. Che io sono disposta a far molto male alla feccia come voi, di mia sponte, senza bisogno dei cani da guardia. IO sono un cane da guardia. Ho nella mia carriera di guardiana della società umana, reso pan per focaccia agli stolti e bulli, ma di peggio a quelli come te. QUalunque tua mossa per fermarmi o farmi del male, io te la ribalto cento volte. Tutto è fatto di scelte, e tu scegliendo la conigliata ocme la chiamo io, mi hai fatto incazzare di più" mettendo tra i denti il pugnale e con la presa ai capelli e un ginocchio al centro delle spalle, to buttà a terra di faccia "e se agisco io, sono cazzi amari. Perchè potete solo pregare i tre che mi stanno dietro di salvarvi. E se lo fate, io rido di più!" uscendosene con una risata acuta e a testa gettata in aria che pure le sagome e le figure velati da una finissima nebbia cremisi risero.

"Per favore mandatemi via ma lontano da questa "fece Alaric con gli occhi lacrimosi, guardando Milan

"Oh, un altro pavido. Vedi ragazza" disse Lia alla spagnola "Veròna non deve essere quella che tu interpreti. Veròna è una strega di un  centinaio di anni  che era nobile e si base superiore a tutti... che corregge le situazioni, concede desideri, uno, con contratto di scambi equi. propone il Gioco a chi lorda la società, perchè abbiano una seconda possibilità se veramente possono cambiare. E questo l odecidi tu, non il gioco. E' questo il bello.  per noi. Possiamo verificare chi merita e chi no. Punire e giudicare perchè la giustizia attuale fatta di lecite prove e diritti di ogni tipo a quella feccia,  tarda o non riesce ad attuarsi. E ovviamente, i poliziotti poco puliti hanno sporcato di più l'ingranaggio, o non si sarebbe arrivati a questo punto. Devi essere pronta a bleffare, sfottere, incitare, cercare di sfondare le loro sicurezze e muri senza avere timore o altro. Questa era una prova, ma se tu non hai le palle e la stronzaggine di sfidare gente che si sente superiore, capace, meritevole di prendere tutto perchè tutto gli appartiene mentre gli altri sono solo sacchi di carne scemi... non vai bene. Studia meglio, e potrai essere la Cacciatrice di anime, come le chiamiamo. E ovviamente..." standole vicino, di profilo, co un sorriso carogno "di anime sporche. non sia mai che tu comprenda male!"

"Su questo hai ragione ma non è troppo?" domandò Milan turbato "io pensavo che la Strega servisse da elemento di disturbo che nessuno si aspetta..."

"Dvvero... quindi mi stai dicendo che per te andava bene solo fare qualche apparizione  per farli impaurire... e poi?"

"Poi mandare squadre apposite per il passo successivo..."

"Ma che stai dicendo, Milan." metendosi su una gamba in una posa elegante con bastone vicino e sistemandosi la giacca  "Mi vuoi far credere che la strega appare solamente, fa qualche cosa per fargli venire marroni le mutande  epoi basta, qualcuno dei nostri che mena le mani?" avvicinandosi al tavolo tra Alaric, che la guardava come un topo con il gatto, e Jd preoccupato "Forse non ti rendi conto che abbiamo per le mani un personaggio importante. Una Cacciatrice che impersona una strega, che può davvero terrorizzare e fermare quei soggetti. Prima mandi la strega per confonderli e poi via al delirio con soggetti che già si aspettavano? O finisci cosa hai iniziato,  o non serve a niente. Veròna deve esistere e continuare fino in fondo. Ecco la mia proposta. Innanzitutto quei tre che mi hai messo tra i piedi resteranno al fianco di Veròna, ma avrò con me anche due nuovi soggetti, che svilupperemo come quella IA che testano nei laboratori. Quella che secondo me sarebbe un ottimo Observer e anche Censore,  organo indipendente del Consiglio. Cervelli senza le macchie di psicopatia umana per denaro, potere, ambizioni... ma ci saranno anche loro due per la messinscena..." indicando due apparizioni vicino un muro, duie giovani di età differenti, uno biondo e uno moro.

"Non capisco..."

"Andiamo Milan... se devi creare una strega, fallo per bene! Quei tre non possono scomparire o fare roba che parrebbe magia. QUindi la signorina qui presente deve imparare ad usare il sistema di proiezioni. Deve inizare dall'addestramento basso, ossia ricreare mentalmente frutta e verdura finchè questi non appaiono perfetti da essere realistici. Fatto questo,  dovrà imparare nel mentre a mostrare attivamente i due nuovi servitori...Hm... vediamo, potrebbero chiamarsi... Lèon e Amshel! Servitori qualificati per la strega. Avrà bisogno al seguito anche di mentalisti, illusionisti, prestigiatori per supportare meglio la struttura del personaggio. E..." ma Lia venne fermata dalla giovane

"Scusate, non so bene cosa intendiate ma io osno un militare e sono stata scelta dal Leader , non so bene per quali capacità, ma non credo di essere idonea a..."

"Milan, quali requisiti hai messo a considerazione per scegliere la strega?" domandò Lia osservando Milan seria

"Il suo aspetto. Volevo un viso che potesse sembrare antico da giustificare una strega centenaria" fece questi candido

"E... poi?!?"

"Se vuoi una lista, non l'ho fatta... perchè come tutti i soggetti che cerchiamo, prendiamo quelli particolari e capaci in modi non convenzionali. E lo sai anche tu. Lei è un soggetto forte, con ottima caapcità di comando ed essere l'elemento di testa di un gruppo, ha il suo aspetto, inoltre se ben ricordi era una di quelle che hai preso a ceffoni nei bagni, per come trattava quella ragazza..."

Lia ricordò l'episodio. Una giovane, Maureen, aveva problemi ormonali e aveva costantemente acnee sul viso, prevalentemente sulla zona della mascella, arrossangliela. DA quando era stato inserito il reparto femminile, la situazione era giunta a un punto in cui Lia dovette sfogare la sua rabbia e odio contro alcuni soggetti, senza pentirsene. Maureen non era la sola avere qualche difetto fisico. Cicatrici, la foma del corpo con un busto molto lungo rispetto gli altri, quindi con baricentro molto basso, troppa magrezza o molto burrose, elementi fisici non armoniosi. Se Lia e gli altri dei Capitani e Milan non vedevano nulla di tutto ciò, ma la persona, lo stesso non si poteva dire per i nuovi membri. Il peggio, come sempre diceva Lia, erano le donne. Gli uomini si scornavano, si prendevano a pugni, si sfidavano nel circolo della lotta, facevano sfide e scommesse assurde su forza e determinazioni più sul fisico che altro, ma sedendosi con loro con una birra o sfidandoli, puntando sul chi vince ha ragione, Lia era riuscita a spingerli a tollerarsi, sfogarsi nel circolo della lotta, a impiegare odio e quanto provavano in allenamenti, sfide, lavori di squadra pensati perchè si conoscessero meglio. E quando lei varcava la soglia della sopportazione, se non li prendeva a legnate,  urtata come una iena con una spina nel deterano come diceva Alaric, li mandva alla Fattoria. Quella fattoria acquistata e sistemata per i Vecchi che volevano un posto sereno dove vievre o membri che non volevano essere militari un giorno di più o i membri della Raccolta,  che trovavano il loro scopo e una vita lì', così come nelle Torri. La fattoria comprendeva acri e acri di zone pascolo, casermette epr gli animali come riparo per la notte o l'inverno, il grande edificio dove vivevano, fienili e la zona frutteto e orto. Animali di ogni tipo erano presenti in quella zona, lama e alpaca, galline di vario tipo, papere e oche, tacchini, maiali e cinchiali, mucche e tori di varie tipologie comprese bufale, capre e struzzi e molti altri, che mentre vivevnao una vita migliore di altri negli allevamenti, vivevano molti più anni, erano trattati come rispetto, prendevano solo quanto poteva dare l'animale senza ormoni o medicinali vari se non per eventuali cure, non divivedevano madri e figli, a menmo che non fossero uova, non stressavano gli animali da latte perchè facessero più litri, nessun animale soffriva di mastite, stava con fango ed escrementi fino al garrese, erano pulite, spazzolate e perfine massaggiatge con spazzole speciali quando loro volevano o in certi mometni della giornata, per rilassarle e migliorare l'approccio con loro.  

Molti uomini che lavoravano alla fattoria sempre, quindi non quelli mandati là per punizione o che si offrivano per dare una mano spontaneamnete, si trovavano così bene con il loro lavoro da dar per ogni animale un nome loro, quindi sceglierlo, giocano e passavano tempo con loro,, finendo per abituare gli animali a cercare l'uomo e affezione. Come con i tacchini. Tutti amavano passare il tempo coi tacchini o alpaca. Alpaca e lama non era freddi come potevano sembrare ma cercavano compagnia umana, le capre sia le piccole che le grandi saltellavano ovunque e accettavano la tosatura senza problemi. Mucche, capre, perfino galline adoravano essere abbracciate o giocare con palle grandi o oggetti per animali che gli portavano, scorazzando felici per gl iampi spazi.
le punizioni servivano in quel luogo perchè il lavoro di fatica nel verde e animali,  così giocherelloni e carucci,  aiutavano a verificare come si ocmportavano certi soggetti. Come diceva Lia, per verificare comè un soggetto,  molte volte basta vedere come trattava le donne della sua famiglia o gli animali,  sia che vede pe la prima che lavorandoci intorno. E alcuni erano riusciti a insegnare solo per gioco alle mucche a saltare tipo cavalli con gli ostacoli, correndo con loro indicando dove dovevano saltare o portando queste, per raggiungerli se divisi da steccati, a saltare per correre da loro. Altri ocn le capre. E molti animali quando vedevano il loro umano preferito correvano letteralmente incontro appena giungeva all fattoria.

I Vecchi, i più anziani e quelli che non avevano una casa in cui tornare ed erano consiglieri per i piani di lavoro, vivevano là anche come ricordo delle zone di guerra in cui avevano vissuto, incapaci di tornare alla civiltà intesa come città. Era una specie di ritrovo per questi soggetti, presi anche dalla Raccolta così che non ingrossassero le fila dei criminali o soggetti problematici ma rimettendoli in un luogo dove fossero ancora utili a se stessi e altri, e arricchendo le menti dei professionisti di cui Milan si attorniava. Ma solo nelle Sale della pianificazione. E la vita che avevano, che fosse fattoria o in una bottega, era la medicina migliore di qualunque casa mentale di cura dove spesso li sbattevano. Alcuni seguivano ancora i nuovi arrivati come istruttori, tra le altre cose, ma più spesso lavoravano la terra, gli alberi, i cespugli da frutto, gli animali o alcuni tipi con cui stavano meglio. Cèra chi si dilettava a sedersi in mezzi ai tacchini e creare concerti con il loro gloglottare. Uno faceva a gara di sputi con i lama, e nessuno capiva come questi si comprendessero da sputare come una sfida senza che l'animale lo facesse n el suo occhio. Chi aveva un legame con tutti i galli e galline che volevano essere abbracciati letteralmente, uscendo se in bei periodi dal nido nel muro che avevano fatto, contro il pollaio per l'inverno. Un lungo muro con una fila di fori abbastanza grandi e comodi perchè anche due galline stessero vicine dentro questi pertugi nel muro.
Chi con le capre da allattarle loro con i biberon se accadeva qualcosa per cui la madre non poteva. CHi creava giocattoli non dannosi per loro con corde, legno, o altro. E in base a cosa facevano per gli animali, come si comportavano con i Vecchi, gl ialtri che vi lavoravano, si verificava se il discorso fatto per l'accaduto era stato ascoltato, se il soggetto fosse recuperabile per la comune,
Mentre Altri finivano a fare lavori dove il tempo per ragionare cèra eccome, così cche accompagnare Kianta o chi era destinato alla Raccolta, o sostegno ad associazioni e gruppi animalisti e ambientalisti per fare lavori fisici al bisogno e verificare con i propri occhi la situazione come nessuino la vedeva mai. Queste cose secondo Lia portavano i soggetti almeno a ragionare, se non ripercforrere i propri passi comprendendo.

Quelli proprio di coccio finivano per subire i capricci e i malumori della stessa, come suoi servitori così da verificare il loro ocmprtamento mentre credono che non li notasse o in certe occasioni. Così erano impiegati come camerieri, servitori della colazione o dei pasti, se almeno educati e con certa grazia per Milan e i veterani al completo quando si riunivano, altrimenti nelle mense o seguendola in ogni angolo dove Lia si recava e obbligandoli a controllare che le zanzare non la pungessero, che non vi fossero fastidi, tenerle le cose, scaricare su di loro il nervosismo.
All'inizio Jd pensava che fosse stronzaggine, invece quel suo dare loro compiti dviersi o specifici li metteva alla prova, verificava la loro forza interiore, la resistenza a disagi vari, il loro comportamento anche alle cose assurde,  come una volta li aveva bacchettati perchè pulissero per lei i usoi gioielli in argento con una crema specifica e del panno tipo daino. Fra le cose che la calmavano cèra anche quello, lucidare e far tornare le cose al loro splendore, da gioielli a oggetti vari con impegno e panni morbidi. E la cosa serviva per constatare se ogni incarico fosse visto come importante e da svolgere senza sentirsi non qualificati o non del proprio livello, se perdevano la pazienza e gettavano la spugna subito o dopo poco,  e come la affrontavano prima e dopo l'incarico dato.
Lia diceva sempre a Milan che era necessario verificare come ogni persona affrontasse e si approcciasse con determinsate cose, anche viste da loro come insignificanti o umilianti, come pulire una cosa o controllare se adempivano a missioni importanti come cacciare le zanzare perchè , se non erano in grado di reggere come nervi, pazienza, voglia di impegnarsi e raggiungere il traguardo, il loro impiego non sarebbe stato certo quello dio guardie del corpo, Ombre, specialisti dove un equilibrio interiore era fondamentale.
Ma altro elemento era come vedevano gli altri e come si comportavano tra loro. E ciò c he odiava di più Lia era vedere un altro soggetto che se la tirava e dava ad altro etichette come spazzatura, inutile, nessuno, feccia e via dicendo.
Quel giorno lei aveva già la luna storta perchè da una finestra del salottino era entrato uno scarafaggio grosso e scuro e lo aveva rincorso incavolata finchè non lo aveva tappato sotto un oggetto  che faceva da coperchio. Lei non riusciva a pensare di picchiare male perfino gli scarafaggi, non riusciva e prima, e allo Chateau predeva l'aspirapolvere con il tubo lungo e li ciucciava, come ripeteva, denrto lo stesso tappandolo, perchè coprirli e lasciarli lì era meglio dello schiaffarli sul pavimento come facevano tutti. E siccome odiava che chiunque, anche per pulizie entrassero nella sua stanza, dovette lasciarlo lì e poi portarsi un aspirapolvere per cacciarlo in un posto da cui non uscisse, pulendo il pavimento e il muro su cui aveva zampettato.
E oltr ele zanzare e i ragni, gl iscarafaggi li odiava.
Così quando andò a verificare certe voci, si trovò vicino la porta ad assistere a un siparietto che la fece esplodere come un vulcano attivo.
Alcune donne nei bagni della sezione femminile stavano bullizzando una delle altre solo per la sua acne per problemi ormonali, affermando che fosse disgustosa, vergognosa epr tutte loro avendola intorno, un fastidio perchè ricordava loro che esistevano anche con difetti, difettosa, una che non vale niente se non la si può neanche guardare.
Insomma una niente.
Il tempo che questa con le sue stronze amichette riferisse queste cose alla ragazza a terra per le vessazioni , anche fisiche e gli sberleffi,mentre tutte le altre guardavano o facevano finta di nulla, Lia schiaffò come uno scarafaggio la sstronza al muro, infilando uno dei suoi coltelli sulla crocchia che questa teneva bloccandola coi capelli mentre alcuni cadevano tagliati.
Con un gomito le bloccò la trachea e con la mano libera dell'altro le piantò una pistola, la cz75 che amava e teneva con sè,  in mezzo alle gambe.

"ma guardate un pò chi cè qui. Una maledetta stronza che denigra un'altra donna solo per problemi NATURALI del corpo,  che dobbiamo usare su questo piano materiale. Sbaglio o ti sentivi una regina tra le oche mentre trattavi da feccia una persona che non meritava ciò?"

"Che cazzo vuoi...." iniziò questa ma si ritrovò a fissare Lia sbiancando, sia perchè di fatto era il suo capo,  avendo leiforzato per avere la sezione femminile,  e sia perchè spesso usava proprio più le donne degli uomini, a parte i tre dell'ave maria, che avevano quel soprannome e come ordine di Milan, la dovevano risdpettare.Se portava alcune di loro, lo facerva sopratutto con soggetti che vedevano le donne oggetti e questo era denigratori per gli uomini. E Lia rideva per gli sfottò perchè gi stronzi che Lia braccava poi chiedevano pietà a loro per fermarla "Ah... è lei... cè-cè un errore..."

"Un errore stò grandissimo cazzo! NOn sei l'unica e non è la prima volta che accadono queste cose tra commilitoni,  e no intendo stare ferma o a guardare spacciando la vostra merdosità per focosità e confronti tra donne, perchè lo fanno anche gli uomini e quindi vi abbassate alla loro animalità ma con la psicologia... ma anche perchè voi stupide oche coglione,  state facendo fuoco amico bullizzando, anzi torturando,  una collega e donna. Perchè diciamocelo, bullizzare è più un termine che si usa quando bambini o ragazzini stronzi, che non sono ancora giunti alla maturità mentale, non fisica, fanno questo merdaio su altri godendosela,  e vantandosene,  come se avessero vinto un nobel o fatto qualcosa di meritevole. Ma di meritevole in voi a questo punto non cè proprio nulla. Siete adulte, siete soggetti che lavorano nel campo militare e dovreste sapere cosa significa usare tutti i coglioni che una donna non ha,  per avere pari diritti e possibilità degli uomini, e invece usate tempo ed energie a distruggere da dentro altre. Fate ancora del male da rompere le persone da dentro,  e io vi uso come campioni per vedere se sparandovi da sotto,  dove arrivano le pallottole e pubblicarle come risultati scientifici... sono stata chiara o devo equipararvi alle bestie che sono gli uomini,  sia quelli che cacciamo che gli idioti che devo sempre tenere in riga?"

"Ma no... deve aver capito male..." disse una di quelle che stava con la stronza, alle spalle di Lia, la quale diede una capocciata alla tizia che restava bloccata ai capelli dal pugnale e si voltò verso le altre, con la solita sua espressione di occhi aperti al massimo e fissi, come una bambola.

"Ma davvero! Voi piccole stronze, piccole perchè non avete neanche i coglioni di pensare con la vostra testa ma di fare cosa vi viene detto dal membro di testa della squadra di stronze, osate parlare e sparare cazzate? Vi ho viste e sentite. Vi permettete anche di prendermi in giro? Osate affermare a me, che ho preteso io la vostra presenza come corpo femminile e vi ho dato rispetto e considerazione per la vostra forza a capacità, che sono diventata scema da avere le traveggole? Di inventarmi tutto? Se avete coraggio affrontate anche me invece di lei e le altre,  che so chi sono perchè vi osservo da molto, così come Kathtine e le sue leccaculo o Vanessa. Avevo fatto già un discorso del generecon tutto il settore femminile al completo, augurandomi che foste più meritevoli di fiducia e considerazione, oltre che rispetto, di quelle capre dei maschi. Perchè sono capre,  perchè testardi e agitati come capre sotto botta di allucinogeni per quelle pietre che sgranocchiano sempre. E invece guardatevi, mi fate schifo, provo per voi solo ribrezzo e disdegno per soggetti del vostro basso calibro. Siete feccia, voi, feccia e inutilità,  perchè se è così che trattate i membri del reparto e per giunta della squadra è chiaro che dovrò mostrarvi la mia incazzatura perchè non permetto a nessuno di rovinare qualcuno,  per qualsiasi motivo,  che non siano cattive azioni, constatando che le mie parole e le azioni on fanno effetto"

"Noi non abbiamo fatto niente, ci stavamo preparando..."

"Stronzate. Ho anche registrato se ti interessa, o pensi che siate solo voi quelle migoliori e intellingenti?" vedendo che le tre spostavano gli sguardi troppo spesso e lontane da lei, sorrise stupendole "Perché non mi interessa allargare la mia gestione di animali domestici, e trovo l'uomo un animale meno docile di un cane, meno affettuoso di un gatto, anche meno divertente di una scimmia"

Si voltò veloce a sinistra e con il pugno sinistro diede un colpo deciso perchè oc una delle nocche prendesse i lnervo mediano nel polso, poi guardando la stronza che si era staccata dal coltello così male da volerla sbranare viva, fece una finta come se volesse darle un puigno nello stomaco ma prima che queste potesse fermarlo, diede un'oscillazione verso l'alto da colpirla al bertocolo mentale con il pugno ben chiuso,  il pollice verso l'alto da spingerle mento e denti vero l'alto."Rifate merdate come questa e vi farò vivere un mese di inferno che riservo alla feccia che noi cacciamo... Ultimo avvertimento!"

"QUindi mi stai dicendo "fece Milan "che Veròna non è solo facciata?"

"Milan..." camminando facendo una copia anni trenta anche per l'abito di un uomo di quel periodo "All'inizio mi avevi detto che non sarei stata io a impersonare la Strega perchè ti rendevi conto che ero cruciare per le ricerche e i test... e quindi io non potevo uscire, adesso mi dici che sarò io a farlo..."

"Non si può raggiungere un originale e già come hai scelto l'aspetto di Veròna non cè possibilità che questa ragazza o altri possano farlo... non posso tenerti chiusa qui se se tu, a discapito di cosa dicevano quelli là fuori, hai delle cose per davvero che altri non hanno..."


"Milan... Oh! Uff... Veròna deve esser come l'assistente di un Mago. Saranno chi lavora intorno a lei a fare il grosso del lavoro, lei deve solamente mostrare ciò che già io faccio nelle mie vesti di tua partner ma il doppio e usare le proiezioni... abbiamo chi scrive i testi, analizziamo e prepariamo gli incarichi nei dettagli con ogni possibile piano ulteriore... Veròna è lo spechietto delle allodole ma non significa che è sola apparenza. E' una delle equazioni per rendere Veròna ciò che è... ecco perchè questa ragazza dovrà lavorare parecchio..."

"NO!" fece Milan sorprendendo tutti, compresa lei, che si era fermava a gambe un pò larghe con le mani sul bastone davanti a lei "Una copia non potrà mai sostiture un originale... Se un giorno prepararemo nuove Veròna, si troverà il modo di istriure le prescelte ma... Vedendoti in questo abbigliaemtno scelto da te, il tuo modo di impersonarla, come sei nei gesti e movimenti... è impesabile creare un riflesso sbiadito di te... ma dovrai essere TU a rendere Veròna reale... lei sarà l'altra faccia della tua medaglia, perchè l'abbiamo costruita basandoci su di te e solo tu puoi fare quelle espressioni di disprezzo, superiorità, arroganza, impudenza, audacia,temerarietà e tutto ciò che abbiamo già visto nei dipinti che abbiamo fatto che si vedono agli ultravioletti... in quei dipinti Veròna, la precedente padrona di casa, mostra giovinezza e spavalderia, sicurezza saggezza dietro l'istruzione, e ancora, la certezza della sua posizione nel mondo. Come fu esempio per Erzsebet Bathory solo per citarne una che fosse e si sentisse venti scalini sopra gli altri. Lei è una strega. Per i suoi studi magici, Veròna è un'entità immortale, giovane all'apparenza ma saggia e pregna di conoscenza, audace e incurante di chiunque vi si di fronte e di ogni pericolo. Lei ride in faccia al pericolo e la sua espressione e modo di fare dimostra che con le sue mani sarebbe capaci di spremere un cuore senza pentimento... questo deve cogliere chi la ritrova dinnanzi a se. E una tua copia... non regge il confronto con l'originale. Ecco perchè finchè non faremo selezione e preparazione, sarai tu a interpretare Veròna..."

"Milan... ma quest astrega dovrebbe uscire, no? Hai detto che la stronza non può uscire da qui perchè come elemetno di test, o cavia, sarebbe emglio non rischiasse..." urlò Alaric preoccupato

"Come ho già detto... Ho deciso di cambìare questa cosa. Lia uscirà quando servirà, potrà andare là fuori sia per la Raccolta, che la Mano ma anche Veròna..."

"E se scappa?"

"Alaric... sai anche tu che lei non avrebbe motivo di scappare. Non perchè non potrebbe, o altro. ha avuto per le mani dei conti con cui chiunque altri avrebbe fatto giochetti o sarebbe scappato con la somma solo in quel conto. E ne può gestire due, ora tre... avrebbe potuto fare come altri che si vestivano come gente di alta classe, con robe costose, prendendo o megli ospremendo tutto ciò che poteva... si veste con abiti semplici fatti da noi, con camicie e pantaloni, accessori vari, ma gli unici abiti di pregio che indossa sono gl iabiti sartoriali per i prank... potrebbe mettere da aprte un tesoretto... non accade e non accadrà perchè non è così. Potrebbe fare qui il cattivo e il bel tempo sia che non ci sono che se sono qui, ma si inalbera solo le leggi e regole sono calpestate, se si commettono cavolate, se la gente fa la scema... Non se ne andrà... Semplicemente ha una sorta di scopo con noi per i progetti che ho elencato che farà sia di persona che sotto il suocontrollo. Là fuori non cè niente che le interessi da far perdere le sue tracce. Anche quel giorno, il giorno che è giunta qui. Dopo che io e lei abbiamo parlato, quando ha preso accordi con i Vecchi mentre decideva se accettare la mia proposta... lei di disse ... anche così, avrebbe potuto andarsene come voleva, ma ha sempre rispettato la parola data. E ora mi fido ciecamente di lei da concederle i progetti di aiuto e impolpamento dell'organizzazione sostenendo e aiutando, risollevando chi è come lei e perchè faccia vivere Veròna... E' ora di fare sul serio...>












"Mio quasi omonimo, finamente ci rivediamo in tempi diversi e sopratutto in circostanze che ci permettono di parlare... quando Milan è in giro è impossibile!" fece Aegaoen a Gask, conosciuto come Egeo, nome che si pronunciav aquasi simile.


"Oh, ma tu sei uno di quei quattro amici di Kianta. Sembri diverso dopo qualche mese" fece Gask con simpatia "sei con loro, adesso?"

Aegaeon si guardò indietro, osservando i tre amici di sempre, con i loro problemi fisici eppure erano grandiosi nel loro mestiere. "Quando il gatto Milan non cè, il topo Kianta balla. E chiama anche noialtri topolini... E poi lei ci aveva parlato dopo la Dimora Rossa anche della Villa del Cinghiale, acquistata da loro e rimessa a nuovo come Torre. QUando ha detto che era stata scelta per un film di Dario Argento sono rimasto sorpreso, insomma, resti sotto shock. Sei dentro le mura di un edificio che ... ha dato da sfondo a un film! Kianta ci dice sempre di guardare quel film horror, quell'altro di fantascienza che secondo lei merita di essere visto almeno una volta e... ma ci pensi c he questo posto era di nobili antichi italiani, poi è stata la location di un film famoso,  e adesso è nostra? Insomma, guardala" fece, voltandosi verso la zona anteriore dell'edificio poco lontano a ore due, mentre vedevano lavori di carico e scarico degli uomini e loro erano vicino le macchine "sembra di essere in qualche strano sogno, non so... gente come noi in un luogo del genere dove invece ci vedi più quelli come Milan, capi di stato, famosi imprenditoi, non so... E invece è dell'organizzazione ed ha una nuova vita. Kianta ha detto che già molte case e ville abbandonate a se stesse da decenni sono in mano loro e Milan usa... per le sue feste particolari. Quello che Kiant aodia, tra l'altro.."

"Intendi le feste di varia natura come quelle definite festini per ricchi e potenti,  che la gente comune vuole fermare perchè pericolose, visto strani suicidi di molte persone, anche banchieri?"

"Sei aggiornato,mi piace..." rise Aegaeon "Si, amico. Kianta trova assurdo che un punto del lavoro è fermare il classismo e i privilegi di quelli che sono diventati potenti e ricchissimi da fare cose contro chi sta sotto di loro, usarli... un'altra persona non amava molto ol'uso di ragazze e ragazzi per certe cose che a Milan servono per fermarli... insomma, diceva che anche ciò che fanno con Madame è sempre schiavismo e che è allucinante che facciamo la stessa cosa di quella gente mantenendo le cose per ora come loro vogliano che sia... Quella persona li avrebbe gettati incontro ai pirana"

"Parli di Lia'" fece stupito Gask sottovoce "quindi la conoscevi?"

Aegaeon lo guarò un attimo, poi scoppò a ridere e amichevolmente gli posò una mano sulla spalla, uno era poco più altro dell'altro, parlando come lui sottovoce.

"Perchè... credevi che chi ha conosciuto la Prima non capisca e non veda? Se troppo genuino per essere tra noi" ridendo di gusto "No, ascolta, torno serio. Certo che ho conosciuto Lia, all'inizio tra Jd, Lubo e Alaric vi eravamo noi come suoi istruttori. Solo per lei, ma per un motivo. Il suo addestramento era necessario per studiare le Stoddarde e la blue box. Gli effetti in varie condizioni fisiche, i limiti, la velocità di guarigione, la compatibilità del fisico a questi... io li chiamo apparecchi. Molti li hanno rigettati, sono peggiorati, non li tolleravano. Prima lei e poi tu, siete i pochi che sono risultati compatibili con esse... da vivere tranquillamente. All'inizio tutto faceva parte dell'accordo. Milan la istruiva con la scherma antica e sportiva, si studiavano i riflessi e le modifiche di movimenti e flessioni... poi l'uso di armi, sebbene lei già le consocesse, aveva già un porto d'armi seppur per uso sportivo...le tecnoche di compattimento corpo a corpo. L'uso dei coltelli, armi generiche da oggetti trovabili ovunque come armi, le tecniche di strangolamento e soffocamento senza uccidere, così come i controlli di adrenalina e..."

"Li fa acnhe adesso Kianta"

"Si, ma all'inizio lei era... veniva definita la cavietta. Poi divenne.... controllava e gestiva i risultati, quando avviarono l'uso delle proieszioni e visualizzazione per verificare come e quando la blue box si attivasse... Lei aveva confermato una cosa che Milan pensava. Una cavia volontaria e consenziente ai test è la migliore possibile. Come so queste cose? perchè Lia ce li disse. Non doveva farlo, ma siamo diventati amici, secondo lei e per come eravamo, sopratutto quei tre che no vide mai con pietà e altre amenità morali,  come gli altri,  ma coin egualità e vicinanza... ci reputò meritevoli di sapere certe cose. L'allenavamo e addestravamo e allinizio non capivamo perchè solo lei. Venivano inseriti nuovi membri, tizi che venivano scelti con determinati criteri e magari avevano prima intrapreso solo la qualifica di soldato semplice ma dimostravanp di avere quel qualcosa in più... e ci chiedevamo, ma con tutti quelli che già cèrano  e ne arrivavano, perchè solo lei? E poi con sempre quell'espressione seria quasi... fiera, a molti appare come se si mostrasse superiore agli altri, migliore, superba... poteva fare quell'impressione ma in verità ci guardò e ci disse . nessuno di noi prese la verità e lei sorridendo,  bevendo da una bottigleitta in vetro ci spiegò. Tramite l'Accordo che fece con Milan lei aveva quelli che definiva benefici,  ma che in realtà erano una sorta di tutela, protezione... mentre lei si prestava a concedere il suo corpo alla scienza. Stoddarde, blue box o draper come la chiamano a volte, e la visualizzione convertita in proiezioni realistiche... "

"protezione?"

"lei lo chiamava tutela o protezione. Un giuramneto che Milan aveva fatto  come conclusione di quell'accordo. Vedi, per Milan e David non si cerca la gente a caso, e si sperimenta su di lei. Sembra assurdo ma molti centri studi visibili e non, prendono le cavie in determinati modi poco leciti e puliti e li usano contro la loro volontà facendoli soffrire, terrorizzare... per loro due invece, era da fermare e così è. Tramite la Raccolta, oltre questa, avevano messo anche tramite la Strega Veròna, una sorta di contratto per cui loro ricevevano protezione,  aiuto in cambio di informazioni. Tra le quali se sparivano persone senza motivo, se accadevano cose, che veniva detto e loro lo sentivano... molti senzatetto e vagabondi spariscono, ragazzini spariscono... se non finsicono in reti orribili che voi cercate di fermare, visto che non sempre quelli pubblici riescono, cè anche questo. L'uso per sperimentazioni. E se non si trovano presi dal niente, ci si rivolge a paesi da terzo mondo o che invece di svilupparsi sono andati smepre più giù. Non a caso sono mete per il turismo sessuale, fatto da persone che alla carta sono viste posivamente, perchè hanno moglie e figli e un laovro che li fa stare bene, basta quello per ritenerli a posto. E poi scopri che soli o con altri vanno in giro in quei paesi,  affermando vacanze o addirittura lavoro e poi abusano di bambini e bambine in quei paradisi sessuali che Lia voleva radere al suolo. perchè quello è. E la pratica di portarli poi dai dottori per ricreare quello che si defnisce verginità ma che poi non è"

"Ah, si. Kianta ha per la rabbia quasi buttato da una finetra, tenendolo per un piede, un tizio che portava le bambine a farsi rimettere quella cosa, finta, perchè le si pagasse di più. Quanto li ha fatti soffrire,  prima di sbatterli a lavorare nelle miniere di preziosi metalli..."

"Lo ritengo più utile che metterli solo in celle e basta o la pena di morte. Pagheranno così cosa hanno fattoal posto di ragazini e giovani prima dei venti anni,  che ci rimettavano anche la vita. Per quanto controllati e sicuri, loro lavorano sodo ogni giorno e sono i familiari delle vittime  a far si che tutto vada bene e lì ci ho visto una vendetta alla Lia che... rido ancora oggi, e di sicuro non muoiono o rischiano la vita come quei nuovi tipi di schiavi. Gli schiavi nelle miniere. Sia io che quei tre che sono i miei amici per la pelle, abbiamo vissuti in condizioni orribili per paesi di secondo mondo, ma non so immaginare cosa significa avere dieci anni o meno,  e alvorare come un mulo per  fare mattoni, giocattoli, tappeti,da talpa per queste miniere e molto altro.   E seppur non lo sanno, molti che potevano finirci si sono salv ati proprio grazie a voi e a questo. Voi come organizzazione avete dato soldi e risorse perchè vi fossero le basi per svilupparsi. Come è alla Lia, sei tu che devi agire, lei ti da le chiavi per sollevarti le maniche e lavorare sodo. Niente principi azzurri che salvano o angeli gloriosi che fanno tutto per te. La svolta la devi fare tu con la Mano tesa e con cosa cè sul palmo. Ed è così che molti luoghi si sono sistemati, hanno acqua, scuole, cibo coltivato e allevato lontano da strade polverose e fango. barrio o distretti poverissimi in casupole ammassati avolte senza elettricità. Voi avete portato cosa necessitava e cosa usarli, il resto lo hanno fatto loro e per Lia questo era vitale. Perchè dimostrava, senza fare niente per gli altri come nelle favole, chi e quanto era pronto a cambiare e darsi da fare. E' semplice andare in un posto e dare e realizzare, fare, cose per aiutare gli altri,  ma poi,  diceva sempre? Quanto durerà se non si insegna che le cose vanno costruite e realizzate perchè si vuole, si desidera il cambiamento e il migliroamento? Facile che arrivi il principe azzurro e faccia tutto per salvare la principessa e poi se la porta. La storia umana parla di principesse anche ben lontane dalla favola della dolce fanciulla innocente,  e che ha bisogno di tutto. E' bene dare la Mano e le chiavi,  ma insegnare che il cambiamento deve partire da dentro. Da mente e cuore..."

"e così si fa adesso..."

"Infatti. E mi fa ridere vedere quell'edificio, quei giardini e sapere che è un'organizzazione miliatare ad averla acquistata e salvata che persone o enti per il bene culturale. Anche per come sono scelte..."

"Si, lei è appassionata di Urbex e oltre che praticarlo, cerca altra gente che lo fa per vedere dove vanno e che edifici ci sono che meritano una seconda possibilità. Ormai non so più quanti beni l'organizzazione ha e che usiamo come Torri, e sono utilizzate per vari scopi. COme aiuto per chi è senza casa, donne che lottano contro patriarcato e mariti violenti, vero luogo di accoglienza per orfani visto che le macchine a loro tutela fanno veramente schifo, centro di ripartenza per chi ne ha bisogno, per poi andare a quelli che Milan usa per le feste e ricevere persone"

"Si, più volte Lia aveva espresso l'odio verso l'abitudine di Milan di mostrare con orgoglio niente meno che la sede vera e propria, lo Chateau. E poi Kianta mi disse che fece così tanto casino dopo che per due volte tizi poco raccomandabili,  vi tornarono per minacciare  e che lui dovette scegliere altre sedi. L'unica che qui in Italia lei non vuole usata per queste cos eè la Dimora rossa o Casa rossa. Per le altre, è solo rammaricata dalle feste di lusso,  anche se per scopi specifici e importanti e il doversene occupare..."

"E adesso? Come mai siete qui?"

"Che domande, per Veròna! Creata da Milan come elemento di disturbo, doveva andare o meglio essere impersonata da una vera medium o qualcosa di simile. Insomma, tipo le Muse con i loro veri poteri naturali. Ma... fu impossibile dare la parte a nessuna perchè, seppur poi come Muse sono riuscite ad avere qual'aria sacra e quasi mistica attuale, con quegli abiti e atteggiamenti, diciamo che fare le facce da poker o alla Willem Dafoe... questo diciamo raffronto lo diede Alaric all'inizio, dopo le prime volte che Lia impersonò Veròna ma solo per istruire quelle che sembravano adatte. Ma dopo che lei lo fece, tutto cambiò, perchè nessuna era più brava dell'originale dal quale veniva presa la figura dellsa Strega. Milan le diede delle impostazioni su come comportarsi ma quel che è ora Veròna è il lavoro di Lia. Lui fece quello che fa sempre, di darle i settaggi dei comportamenti in cui doveva . Ossia utilizzare la visualizzazione per mostrare roba, cosa che sapeva fare... insomma, quando a Milan serviva quella persona che potesse rappresentare bene ciò che è l'essere umano nel suo profondo nel bene e male, chiamava Lia. NOrmalmente le persone, anche noi definiti in generale militari o professionisti, mostriasmo con le azioni fisiche cosa possiamo fare. Lei invece con quelle sue espressioni ti faceva sentire un niente, trasudava disprezzo e schifo per te se eri quella che definiva feccia o merda umana. E quando Milan diceva , significava che tutto l'odio, il rancore, il dolore, la ssofferenza, la tristezza, l'amarezza doveva riversarlo sulla feccia. E così era. E raccontava che Alaric diceva che gli faceva impressione vederla sorridere in modo diabolico come appunto, Willem Dafoe..."

"Alaric è un pavido. E' bravo con gestire e trattare gli uomini ma..."

"Lo so. Comunque da un lato questa cosa che Milan fece,  la portò a sfogarsi, metteva letteralmente tutto ciò che covava dentro che diceva, faceva lo stesso effetto... ono so spiegarli ma diceva che quando stava molto male e che i medicinali non funzionassero molto rispetto a quelli vostri, se non si impegnava in attività, chiudeva gli occhi e cercava con la mente il punto dove, diceva di vedere ma non ne capisco, una massa blubbosa, la chiamava così, nera... che faceva le bolle e letteralmente la prendeva, sempre con la mente, e la mandava dove cèra del verde vicino a casa . sempre con la mente. o se provava dolore, con gli occhi chiusi lei indirizzava quel dolore verso qualcuno, di solito i bulli che le avevano fatto del male e desiderava che fossero loro a prendersi tutta la sua disperazione. Gli stessi che andavano su yatch in costume da bagno, che stavano in foto sorridendo allegramente con altri in una pizzeria o ristorante o facevano cose , o se li inbcontravano facendosi i fatti loro, e questi belli tranquilli come se nella vita non avessero fatto nulla di sbagliato. Io non so come funziona questa cosa, ho capito solo che è diverso dalla dissociazione,  dove con la mente sia  crea un mondo alternativo dove è qualcun altro, nel senso non il ninete della realtà  tu sei ciò che vuoi essere, e vivi là... o in alcuni casi la si usava per essere una Personalità creata e quella dovevi essere come se il tuo Io originale fosse messo da parte...  per Milan era una cosa diversa perchè in una usava la mente per curarsi, togleirsi il dolore, agiva in un modo che lui definiva con parole latine o simili,  che riguardavano le branche che ama. Una cosa che Lia non sopportava ...E Kianta..."

"..."

"Si, Kianta non sopporta quando Milan fa e parla di cose soprannaturali o mistiche, insomma dell'Oltre come lo chiama. Non lo sopporta e non crede affatto di essere qualcosa. Come Lia. Lia pensava soplo che tutto fosse grazie al cervello. Ma Milan e suo fratello sono troppopresi dai misteri occulti, da cose che gli hanno rivelato, da desiderare di arrivarci..."

"Nel senso?" chiese Gask sorpreso "Milan mi ha parlato di molte cose ma non di cosa gloi hanno rivelato che può raggiungere"

"Forse perchè neanche Kianta lo sa. Ma Lia si. So solo quello che disse lei le ultime volte che la vidimo... affermò che non si fidava nella bramosia di Milan e e suo fratello, seppur non lo vide mai, di queste cose misteriose e delle sette con cui lui aveva collegamenti, e della cosa che lui sperava di raggiungere. Affermò che tutto fu causato dal video simile a un'altro che lei vide con dialoghi e cartelli spagnoli. Non so altro, ma lo ricordo bene. perchè mi disse così "

"A cosa si riferiva?" chiese ad Aegaeon, non mensionando Legeia ma sapendo che forse all'avviso, avrebbe provveduto lei, essendo la Custode dei Sigilli dei Crell e la Guardiana nel caso Kianta fosse nata.

"Non lo so. Ma mi fece questo avviso. Ora che so che tu e lei siete amici, e ha riconosciuto il suo errore e il suo non voler accettare che persone con il nostro lavoro possano essere giuste..."

"Si, perchè ero l'ultimo figlio e guardia del corpo del Capo, secondo le voci che giravano, e non accettava che soggetti non rieducati potessero entrare così,  come fece Milan con me, tra loro. Molti di quelli accettati e inseriti non sempre e non tutti vanno allo Chateau subito. Come fa sempre lei, li spia per una settimana sia con le interazioni con gli altri che le azioni davanti,  e alle spalle dei Gestori. E' fatta così, deve osservare ogni comportamento e azione di nascosto perchè dice che solo così si capisce dvvero comè la persona. Perchè non importa cosa gli dirai e cosa dirà davanti,  sia che tu gli abbia fatto un cazziatone per un'azione,  che altro. Se lo rifà mentre nessuno vede, allora va ricorretto. Altrimneti, se non lo fa, se comprende, se dimostra di non essere stronzo fin nel sangue, merita dii trovarsi le porte aperte"

"Una cosa simile a Lia. Anzi,una cosa che non si dice è che... ci siamo accorti che Kianta seppur veramente non abbia ricordi o altro della vita precedente... ha aspirazioni, hobby, interessi, cose che le piacciono e alcuni comportamenti che sono parecchio simili a Lia. NOn tutto, come esempio i vestiti che deve indossare per Veròna e le feste, sono molti diversi... tranne quello avorio ma... ma molte rassomiglianze con Lia e Milan stesso è sicuro che sia un elemento per i test..:"

"nel senso?" fece Gask facendosi attento con le mani sui fianchi

"... Ecco..." sembrava non felice di dirlo ma allo stesso tempo voleva farlo "Milan pensa che questa cosa sia chiave e da inseire nei risultati perchè rispetto altri prima di lei, ha moltissimo della sua Personalità precedente sebbene di fatto siano diverse su altri punti. Gusti, interesse, cose che le fanno sbrilluccicare gli occhi, che fa e dice... sono molto da Lia, mentre i soggetti precedenti avevano azioni, modi di fare e pensare, gusti e abitudini diverse o che poi, a mente vuota, se ne discostavano o non piacevano... Lei è una dei pochi che ha mantenuto molte cose e Milan pensa che sia qualcosa più legato all'anima, al sè più profondo del mero contenuto del cervello..."

"Capisco..."

"Così come i sogni che faceva... diceva che molto spesso cèrano sogni in cui compariva qualcuno, lo definiva sempre un lui, e che conosceva, e che era felice fosse là, che provava qualcosa che di norma non snetiva nella veglia se diceva o faceva qualcosa in quei sogni e lei desiderava che continuasse e continuasse quel sogno... diceva sempre si accorgeva quando sognava, molte volte, e quando sentiva che stava eprs svegliarsi era rammaricata dalla cosa... e affermava che nelle sezioni di sogno dove cèra lui, il mondo non era questo... era ove sentiva, anche se accadevano cose brutte, di stare là e agire... e cosa strana, non so perchè, ma quella persona, quel lui, era come se ogni volta si nascondesse da altre persone nel sogno che interagivano con lei, ma lui non doveva comparire davanti a loro. Ricordava sempre che lui si nascondeva o spariva se cèrano altri, se accadevano cose per riaverlo vicino quando era sola e lei ne era così contenta da volergli prendere una mano... non l'ho mai capita questa cosa, ma è sicuro che nei sogni non importava cosa accadeva di bello o brutto, mai lei desiderava svegliari ma andare avanti qualsiasi cosa accadesse... e diceva che voleva che il nostro mondo fosse così, un mondo da cui non voler scappare..."

"Ah..."


"Lei diceva che la socieetà fondata su menzogne, maschere, comportamento creati ad hoc non può esistere. Dove la sincerità, la generosità, la correttezza, il vero sentimento e pensiero sono bollati come sbagliati e maleducati, mentre dietro, n el sottobosco della vita di una persona, cè lo schifo. Meglio sapere cosa pensa e crede una persona nella realtà e discuterne, capire insieme che avere a che fare con attori ogni giorno della propria vita e finendo, se non lo sei e non vuoi esserlo, come lei o altri. Ricordo che parlò di un ragazzo che lei avrebbe voluto conoscere quindi non solo di nominativo e che ammirava tantissimo. E ne parlava come una persona inarrivabile. Questo tizio era finito male a causa di una che lei chiamava cagna maledetta. Il ragazzo era una di quelle persone che lei non solo avrebbe voluto avere intorno ma che desiderava fossero tutti come lui come tipo di persona. Intanto appariva sempre con un sorriso da un orecchio ad un altro, rideva sempre e trovava tutto divertente e spiritoso. Era alla mano, non estroverso da essere il centro non so di un gruppo ma quando prendev ala mano con le persone, diventava un amicone, sontro allo scherzo, giocoso, non eccessivamente come fate voi allo Chateau" strappando un sorriso a gask "ma  con lui si rideva, scherzava su tutto, aveva modi di fare che si faceva amare da chiunque. Non cèra persona che non fosse ben pensante verso di lui. E poi lei diceva sempre che oltre questo lo trovava simile a lei perchè era preciso, corretto, giusto, si incazzava poco ma se gli altri facevano qualcosa di grosso davvero o lo si prendevqa in giro, come se perdesse fiducia. ma erano le poche cose che lo mostravano incazzato, rare, così tanto da essere sempre col sorriso e un comportamento gentile e caloroso che ripeteva, se tantissimo nel mondo fossero come lui, saremmo a un nuovo passo dell'umanità. Corretto, sapeva lavorare e impegnarsi tanto nelle cose che risultava brillante m a non come uno pensa come i secchioni tipo della classe o uno scienziato, no. "


"..."

"Lo definiva così perchè come lei le cos ein cui credeva e ci si metteva, dava se stesso. Rispetto a lei lui era riuscito tantissimo, così tanto ad amare il lavoro e sentirsi immerso in esso che non gli pesava nulla, faceva di sua sponde ore in più se riteneva che il lavoro poteva esser fatto meglio, e come lei no aveva paura di fare qualunque cosa, anche no gli competesse o come dicono altri, di livello inferiore. NOn importava cosa si doveva fare, lui chiedeva se cèra bisogno e partiva se gliene davano e lavorava, senza sentirsi meno o altro ocme fanno sempre tutti che se la menano. Si era rimboccato le braccia da zero e correva perchè era bravo e tenace. E lwei apprezzava la gente così, che è e sa fare. Dice sempre che ammirava quelli come lui perchè sapevano essere precisi, puntuali, vedevano il lavoro come un punto essenziare dell'essere umano, sai affermava che il lavoro nobilita l'uomo e lei ci credeva. Ancora di più se con Milan si mise  pestare come scarafaggi la gentaglia che rovinava le società. Anche lì fece come Milan le diceva, riversava su di loro in cosa gli faceva e combinava, perchè ne combinava di ogni per davvero e mi viene da ridere a ncora oggi, per stanarli e farli piangere. E quindi prendeva questo ragazzo come modelloper dire che amava il lavoro che alla fine aveva scelto non come modo per fare soldi, non solo nel senso che giustamente devi pur mangiare, ma anche come modi di vivere le cose anche lavorando. ma anche come persona, non era chiacchierone come esempio Alaric che per stare sempre al centro dell'atenzione parlano, parlano... lui sapeva stare in mezzo agli altri , vedevi prima il suo sorriso, il uso scherzare in modo amichevole e lei avrebe voluto persone così nella sua vita, ivnece di stare sempre sola. Scherzi, risate, cose combinate e poi risate... quanto lo desiderava. E poi diceva che come lei questo ragazzo aveva sempre progetti, interessi, cose che vuole fare, provare... Lo diceva sempre, lo ammirava tantissimo perchè lui su certe cose le somigliava. Ti viene di fare una cosa? Vivila, falla, vai. Andare di qua, correre di là ma perchè questo ti da la carica, la forza, il motivo e il perchè ti senti vivo. Pensare a questa cosa che vuoi fare, quella che hai deciso di fare, che devi portare a termine, importante portare a termine. Essere immersi in sogni e progetti, essere vivi anche in questo. Lei invece, anche perchè l'avevano convinta, si sentiva un niente e che non sapesse fare niente. E così cose che voleva fare, provare, vivere non potè sperimentarle anche per i suoi che tutto era no, non ho voglia di accompagnarti, di sera non si esce o entro un'ora a casa e basta... ho capito che nonostante si ritenerssero migliori di altri, erano castranti e incatenanti e non si accorgevano che lo fossero. E lei in pratica non ha vissuto nientre di suo desiderio, di sua scelta. La portavano in posti ogni tanto ma con loro era davvero un'esperienza castrante non potevacomprarsi niente, mangiare niente di quel posto o peggio al mare. Il suo rammarico che ripeteva sempre quando le raccontavamo di dove eravamo andati in estate negli anni noi quattro con altre persone con cui lavoriamo era fare il bagno, stare con altre persone, divertirsi.  Lei racconta come non si definisse mai felice nemmeno in un giorno. Sentiva sempre che tutti rimpiangevano il loro passato di bambini, le estati, i divertimenti... lei era letteralmente trascinata al mare dai genitori, solo loro e i figli, con nessun altro o aggregandosi con altri o parenti perchè poi la gente parlava, sparlava, diceva cosa avevi fatto, come, cosa detto... e lei diceva sempre che odiava ricordarsi le estate quando la trascinavano al mare a forza per fare dieci minuti massimo, a volte cinque, in acqua e poi tutto il resto dell'unica ora a stare là sotto i lsole fermi perchè il costume doveva asciugarsi pena incazzamenti e sbraitamenti perchè costumi bagnati in macchina no. Se erano troppo panati di sabbia, come diceva sempre, un sacco di tempo tolto al mare e al divertimento per grattarsi la pelle con le tovaglie senza mai ammorbidente perchè non volevano sabbia in macchina. Tanto casino per un'ora di mare dove pure le veniva il terrore perchè pieno di alghe, non so bene ma diceva che cèrano sempre grosse pozze scure che in realtà erano alghe che stavano in acqua e lei aveva terroe di avvicinarsi perchè non sapeva cosa ci fosse in mezzo. Quindi la nuotata di cinque minute, miracolo dieci, era anche stare lontana dalle alghe. E non dimentico mai una cosache raccontava e faceva male. Anzi, due. La prima era che da quando le venne il ciclo non poteva fare altro che essere trascinata con quello addosso e giustamente non voleva ne andarci ne altro perchè più volte le compagne di classe le avevano fatto bullismo anche in lontananza, con loro amiche e lei sola lo schifo, sapendo che pure non poteva nuotare. E la madre, e questo lo diceva in un modo che non l'ho dimenticato, le picchiava anche perchè non voleva mettersi il costume da bagno, che lei odiava perchè facevano schifo tutti a fiori e rosa, e doveva stare distesa con il costumee l'assorbente a vedere gli altri divertisrsi e vivere come sempre. COn sua madre stronza a urlare, suo padre che sapeva sempre tutto e che le diceva che, non mettendosi il costume, che almeno non restaszse con l'abito con cui era arrivata perchè e lei covava odio. Nerssuno a capiure che per lei quella era tortura e non un qualcosa fatto per lei. E poi il materassino..."

"materassino?"

"il materassino, la cosa che non ho mai dimenticato perchè pure io trovo assurda...inpratica i suoi erano taccagni e spilorci e diceva sempre che non si compravano o godevano qualcosa, per sentirsi vivi sai, mangi una cosa o compri qualcosa che ti fa stare bene, no? Loro no, si privavano di tuto, mangiavano da schifo e cose comuni come pizza, gelato, cibi normali che mahngiuano tutto ogni mese come lasagne non so, patatine fritte, polpettone... niente. Sempre pasta con sughi pronti dal barattolo messi sopra così come erano, ma il caffè sempre. Il caffè che lei odiava come odiore e sapere doveva esserci e questa cosa la odiava perchè si lamentava che non poteva usdare incensi di nessun tipo, ma non poteva lamentarsi dell'odoraccio del caffè. Identica cosa della messa, lei non poteva lamentarsi ma loro potevano vedere a tavola con tutti la messa anche se a lei dsva fastidio. Una famiglia amorevole...e una volta tanto avevano trovato un materassino in iper sconto, sai quelli lunfhi a onde? bene l'avevano gonfiato con la pompa da bici e lo avevano messo in accqua e Lia giustamente voleva salirci, non cèra però abituata. Così tentava ma non sapevndo come fare scivolava in acqua, e per una volta alla fine si stava divertendo, insomma era sempre meglio che stare ammollo come una scema sapendo che aveva solo cinque minuti... ma prova una volta, prova due, prova tre la madre che era vicino si è girata er l'ha preso per un braccio al suo solito mnodo con forza a rabbia da farle male e... e lei urlava perchè le faceva fare brutta figura! ora, chi non ha visto in acuqa da qualunque parte bambini e ragazzi che giocano, scivolano da questi materassini, se ti trascinano, fanno roba varia... tutti. Alla fine lei per una votla sorrideva perchè lo trovava divertente, il divertimento finì con quel gesto e urlando quasi, tanto che davvero la gnete si voltava a guardare lei che teneva la figlia con rabbia, la accusòà di farle fare brutta figura di fare la scema invece di salire e basta. Il suo amore per il mare scemò del tutto, divenne sempre più apatica ogni volta che era traszcinata là, a fare la lotta non solo con loro che non la scoltavano mai per niente, proprio, ma anche con il ciclo che seppur non ne sappia altro che il normal eper un uomo, ricordo il suo malessere quando descriveva gli assorbentyi che era costretta ad usarepercxhè alla madre costavano meno e li descriveva come materassi di un paio di dita così grossi e ingombranti come se avessi qualcosa tra le gambe e non potersi muovere e senza le ali, era sempre uno schifo per quello che succedeva. E lei doveva stare con quello con il costume messo, tanto che mi disse che dopo la prima votla che si vide allo specchio con il costume e quella lunghezzsa che si notava, troppo tra le gambe ed era più+ vicibile per quel materasso odioso, che odiò tutta la sua esistenza e la gioventù tanto che ad unodttore, disse che non voleva per neinte al mondo otrnare indietro nel tempo e tornare ad essere bambina che la guardò come se avesse detto no nso, di aver fatto sesso con un alieno. Ma non conoscendola è normale, non è come io, te e quei tre mascolazoni, guardali che fanno, che non abbiamo avuto un0infanzia normale e la gente capisce.... lei lo diceva a un dottore o a quella psichiatra o non so cosa fosse, e quella invece di fare le domande giuste, si mise ad etichettarla con le stronzate. lei diceva sempre questo, che enssuno faceva domande, voelva cpire, o faceva le domande giuste e finivi smepre per essere uno schifo tu ai loro occhi, non loro ad essere schifo per non vlere la  verità e capire. E che non importava cosa dicesse e a chi, ma cèra smepre chi la etichettava senza preoccuparsi di altro. E desiderava tanto eprsone come quel ragazzo... non chiedeva mai ninete neanche ai genitori perchè si veregognava, si impegnava e faceva le cose con quello che guadagnava, se accadeva qualcosa che aveva combinato per sbaglio, capita a tuitti, la gente per come era non si incazzava o altro, ma lo vedeva terrorizzato, spaventato di aver fatto un errore e si risolveva insieme con il sorriso pure. Molto vigile, molto attento, molto legato al lavoro, che provava e viveva e seguiva testa e cuore senza pensare che fossero sbagli, come invece le dicevano i suoi. E quindi ammirazione. Anzi, disse che una volta che l'aveva pure sognato. Ma resta il fatto che ha ammirato oltre questo ragazzo in generale chi ma amore e passione per la vita, il lavoro, le cose da provare e tentare. Diceva smepre che quel ragazzo rispetto a lei era come se avesse l'amore e la forza della vita che gli sprizzavano da tutti i pori, mentre lei era solo un relitto, che altri avevano creato. Perchè quella non era LEI. Era il risultato di bullismo e comportamenti negativi di ragazi e ragazze e professori, adulti in generale, famiglia. Il sentirsi e veersi meno degli altri perchè così le avevano insegnato. Il sentirsi dare la colpa di aver copiato dopo che in compiti in classe sentiva le risposte sussurrate tra compagni e diceva, e invece non capiva perchè, chi si faceva dare le risposte elogi e complimenti, bei voti, e lei rimproverata e tacciata di copiare. Lei che non lo trovava giusto. Alle elementari addirttura una maestra le diede dei solpi sul sedere mentre le era vicina urlandole che aveva copiato e doveva vergognarsi mentre le risposte erano volate intorno a lei e quella stronza, mi spiace dirlo ma dai suoi racconti io non so come sopportava, diceva che lei era così inutile che non poteva essere suo lavoro. E guarda che non era assolutamnete come dicevano, e di persone ne ho conosciute... ecco perchèsi è ritrovava poi, dopo gente che la faceva cadere con le loro azioni nella melma, cose scorrette, veleno e bugie intentati, lei cadeva e cadeva finchè ha detto . Ed è finita cosa è finita. Sono contento che Kianta, nata dalle ceneri di una persona così caduta e buttata già per varie cose, sia diversa e più leggera come personalità, con progfetti, cose che vuole fare, sogna, desidera, più espansiva e amichevole... ma fino ad un cerfto punto perchè un terrore di Lia a quanto pare è stato così forte da restare..."

"Quale..."

"il terrore dei contatti troopo vicini con le persone e il sesso" rise ma non per sfottere "dall'Accordo al rifiuto qualcosa che non voleva. E sto parlando di Lia. E non parlarne mai con Tegel, lui èsuscettibile ma aveva un pò di... accese discussioni sul tema perchè insomma, i ragazzi sono nati con deformità che nessuno accetta, e il come ci siamo incontrati è lunga, ma da quel momento incontro uno, diventiamo spalla dell'altro, incontriamo gli altri e diventiamo quattro. Visto che secondo loro io sono normale e son una calamita per le donne, ne approfitto per portarli con me ovunque, siamo diventati come fratelli ma non vogliono i giudizi. E così loro sono quelli tra i molti che non avranno mai qualcuno da amare. Perchè quel qualcuno non è affatto semplice o possibile trovare e non sono tipi da accettare di pagare per qualcosa che alla fine, anche se con donne professioniste, non è molto accettato. Un motivo per cui ero amico di Lia e poi Kianta è che io non vedo differenze con noi e loro,messi a paragone. Sono persone per me, fratelli, abbiamo attraversato tanto e loro sono cresciuti chi tra rom, chi tra ladri e hanno imparato quei mestieri perchè obbligati, erano oggetti che gli serviva e basta. Ma cosa hanno imparato è finito per farci incontrare e gli ho detto

"Questa cosa io non l'ho mai capita. Perchè insegnarle tante cose diverse solo per studiare le risposte ormonali del suo corpo? ALla fine non erano sempre esercizi e..."

"Ma non erano solo per esercizi e fatica. Metterla alla prova sul campo, all'inizio era questo che lui voleva fare. Essendo una dei pochissimi che non le rigettava, Milan decise che era necessario studiare i comportamenti delle stoddarde e del suo corpo con carichi eccessivi di..."

"Ma non le aveva affidato il sistemare al suo posto l'ammistrazione dello Chateau?"

"Si, tra le cose. Ma poi si accorse di una cosa. Ed è un bene, o un male? non lo so, ma anche se lo sapeva già, decise confermandola come sua seconda e quindi togleiundola dall'azione, perchè rispetto a chiunque non era corruttibile, comprabile, cambiabile... chiunque a questo mondo tranne casi non rari ma non dietro ogni angolo, è comprabile. Basta trovare cosa lo compra o quanto. Corrruttibili perchè per la discendenza genetica si fa di rtutto e quindi si accetta di tutto purchè non muoia. Ma Lia... Lia non aveva niente di valore, neanche la sua vita. Lei ai rischi rideva e ci andava di faccia, una volta che eravamo ocn lei come Gestori per monitorarla in una cattura, si incavolò con uno che faceva lo spaccone e le diceva che l'avrebbe aperta, eviscerata, le avrebbe tolto le budella, ridendo come per farle paura sventolando un coltello da caccia. E cosa fece lei? Ancora me lo ricordo" passandosi una mano sulla faccia " Gli si avvincinò veloce, rapida, prese la sua mano, che impugnava il coltello, e le conficcò sullo stomaco"

"Cosa?" fece Gask stupito

"AH, non fare quella faccia. Quella volpe ne conosceva smepre una più del diavolo. A quell'epoca non esisteva ancora Veròna come oggi, la impersonava poco ma quando lo faceva, indossava sempre abiti come adesso Kianta, d'inverno completi a tre pezzi o altri itpi con sopra un cappotto lungo e un cappello da uomo, e d'estate con un completo diverso da come faceva, ossia parecchio aderente, di tessuto elasticizzato ma aderente, sia pantaloni che camicia, che giacca, con questl'ultima in modo che si vedesse, per taglio e bottone aperto, la camicia nella zona centrale poco sotto il seno, con la cravatta agganciata dai fermacravatta alla camicia da seguire la forma del seno, quindi sottoseno e poi la cravatta continuava. Era lunga. Ebbene, siccome era anche stronza, sembrò quasi che gli si buttò contro e mentre spingeva lo guardava negli occhi, ridendo,ma con quell'espressione come quell'attore e  gli diceva cose e continuava  spingersi contro la lama. E quel tizio si spaventò da lei, la sua espressione, cosa diceva e anche la visualizzazione, con cui creava tramite proiezione delle cose che fecero andare in shock il tizio da rimanere inebetito per giorni e farsela addosso ogni giorno che restò scombussolato. Un tizio che faceva roba che... lascia stare! E lei rideva e diceva mentre questo restava a fissare il vuoto ... Quando andammo da lei per controllare cosa si era fatta, ci guardò con il coltello ancora conficcato, non del tutto ma stava fermo, finchè non mise le mani e lo tirò via. Giuro che mi venne le pelle d'oca perchè fece solo un gemito e poi restava a guardarci come se non capisse la preoccupazione. Quando Teleg le si avvicinò e le chiese se per  l'adrenalina e la situazione non sentisse dolore, lei sorrse per schernirlo e scoprimmo l'inghippo. Quegli abiti non erano aderentissimi al suo corpo, che in effetti pareva formosa, ma aveva delle protesi in silicone rigido e robusto, rigido nel senso non molle come quelle delle protsi mammarie ma silicone tipo medicale,  che proteggeva zona schiena e torso davanti sotto la camicia, e sotto i pantaloni ai fianchi e pancia un'altro che pareva... quando li tolse, come quando le attrici hanno quelle pance in silicone finte e se le levano dopo le scene. Gli abiit erano una taglia in più se ricordo bene e aveva questa specie di busto con un oblò per il seno, lo indossava come un giubetto antiproiettile ed era fatto di strati diversi di silicone di vario tipo, uno strato dellostesso materiale delle vostre tute ipertecnologiche nere, con il materiale che assorge gli urti così tanto che vi rimbalzavano, sai quela tecnologia nuova che noi non abbiamo però... una sorta di lattice o gomma che protegge più dei giubotti classici....e con vari trati di materiale  aiutava. QUando lei aprì la giacca, appena lo portarono via, e mostrò la zona colpita vedemmo che lo slancio l'aveva indirizzato su una zona non fatale o pericolosa per gli organi, della serie le Lezioni insegnano e non solo per dire,..."

"..."

"e la lama si era conficcata negli strati di silicone  e in quello nero militare anti urto o ferita ma era una sorta di striscia... e in verità si era colpita veramente, perc hè un paio di ccentimentri erano entrati ma solo perchè lei si spingeva verso il coltello e un colpo troppo forte e secco aveva perforato il silicone, ma non si era fermata al dolore. Lei avev aprovato dolore per anni, anni di dolore continuo ogni giorno per ogni secondo vissuto in uttto il corpo. Unisci le stoddarde che hanno fatto il loro lavoro e la sua capacità di controllare e controllarsi nel profondo, con la voglia di vederlo rompersi dentro, e quel taglio sull'addome fu niente. Infatti le stoddarde lavorarono subito e smise di sanguinare immeditamente e la cicatrizzazione fu veloce, ma lo sai anche tu, tre volte più veloce. Il tempo di portarla alla Torre, farla controllare da un medico e un plastico sempre presenti,  e la cicatrice quasi non si vide. Ma non fu la prima volta che l'ultima che dimostrò che il dolore non le importava , non eccessivo, jma da rischiare qualche ferita  di poco conto... pur di proseguire in cosa era andata  afare. Seppur lei temesse di ritrovarsi addosso quel dolore che aveva subito per anni. Ma era meglio quello che essere toccata, E così nelle discussioni con Tegel ihn cui lui diceva . E lei rispondeva ... 

"Eh...?"

"Gran parte delle lotte di questa persona derivano da due cose contrastanti: il desiderio di amore come lo ritiene lei e la convinzione che tale amore sia impossibile per lei. Sono presenti anche molti altri fattori, come  riparare a quelli che chiamava errori, ossia aver fatto cose contro  la sua volontà per gli altri,  per riotrovarsi considerata e apprezzata. Finendo in cosa sappiamo... e affermava sempre di avere . E così si defniva. Era una persona che non temeva la morte, anzi la bramava e faceva paura per questo a chi non la consoceva,  e la vedeva rischiare pur di raggiungerli e fargli moooolto male. E poi cèra questa cosa. Prima l'Accordo, poi i suoi modi per tenere lontana la gente e infine le dichiarazioni nette e precise che finiva la persona che si avvicinava più del dovuto,  o provava quaosiasi cosa che lei non gradisse. E a testimonianza di questo, cè un tizio nelle cave di rame che ha una mano con una cicatrice lunga sette centimentri, quanto il coltello da caccia che cèra sul tavolo quando lo  incontrò come Veròna, che si beccò quello contro... proprio perchè aveva allungato una mano per toccarla e lei prese il coltello e lo piantò con forza sopra il dorso della mano andando in fondo con la lama, per fissare la punta sul sedile della sua sedia. perchè si era allontanata col bacino e la mano invece di otccare la suia coscia, era rimasta crocifissa, come diceva lei, su una sedia di legno e guardandolo negli occhi fredda come il ghiaccio.... ma invece come un vulcano dentro te lo giuro... gli disse che se avesse fatto an cora qualcosa del genere,  una cicatrice sarebbe stata la conseguenza meno grave. E Kianta ha, nonostante tutto, ancora orrore e timore della vicinanza di qualcuno. Ecco perchè mi è sembrato strano quando mi disse che tu sei un suo amico speciale, seppur so bene che dovrà accadere qualcosa perchè esistea per lei, un giorno, quello che definiamo un amante. Ma come Lia, lei odia quel termine, non so perchè,  ma per lei amante significa qualcosa di brutto. Lei voleva semplicemente chi davvero le volesse bene per quello che era e non era, che le si volesse bene anche senza dare tutto"


"E' quello che Kianta dice di una ragazza che mi aspetta sempre al villaggio"

"Mi sembra strano che Kianta si comporti allo stesso modo di Lia. Voglio dire è più aperta, spigliata, allegra, si mantiene seria solo perchè vuole tenere Jd e Milan la pressano....  per come è, per le volte che le viene in ntesta una cosa e va, la fa, senza pensarci due volte..."

"Si, Jd e Milan si incavolano spesso se lei fa di testa sua senza avvertire , e la trovano anche fuori lo Chateau" rise

"Appunto, anche se ci sono cose che restano così pesanti edntro qulacuno da restare anche dopo quello che David ha fatto...mi pare strano un suo rifiuto su quello. Quando ha detto che aveva un amico speciale,  devo dire che anche io avevo pensato che si era fidata e affezionata tanto da aver trovato un compagno, ma a questo punto dalle tue facce presumo che no. Anche per lei, compagno non significa fino a quel punto. Ti ha anche detto di cercazre altrove cosa vorresti... è davvero impossibile!" ridendo

"E tu, sempre con alcune colleghe ma nessuna fissa?"

"Ah... mi sembra di tornare ai periodi in cui era con noi e scherzavamo tutti e cinque su questa cosa... E di come lei prendesse in giro Milan..."

"Parli di Lia?"

"Si, il periodo che Milan ci chiamò come istruttori speciali e prima ci odiasse..."

"Perchè vi odia, dall'altra volta ho sempre sentito Kianta dire che non vi vuole più chiamare e avere allo Chateau..."

"Vero, e tutto è dovuto  a poco prima che lei se ne andassse... intendo il test che l'ha, come dice lui, uccisa per cancellarle la memoria. Lia era il tipo che non badava alle differenze, per lei erano tutti umani. brutti, belli, grassi, acciughe come li chiamava i secchi, dinoccolati o tarchiati, nani o giganti... come hai visto dai miei amici loro sono... uno scherzo genetico e hanno caratteristiche fuori norma ma per fortuna loro, nietne di pericoloso, doloroso, ne di impedimento... Perfino Tegel seppur un nano è capace di borseggiarti come niente... tutti noi siamo cresciuti in amienti degnradati e pericolosi. Orfani e presi dai primi che ci accolsero, all'epoca non eravamo con i servizi sociali, e sempre famiglie o gruppi di persone considerati ai margini della società. Nenache tra loro quei tre erano molto amati per il loro aspetto, ma seppero impegnarsi e imparare al meglio a ssfruttare le loro condizioni e cosa imparavano intorno a loro... li ho conosciuti quando ancora io ero membro della triade e..."

"la cinese?"

"Si, in molti paesi e città non prendono solo cinesi, io sono cresciuto come orfano prima in una sorta di chinatown, gli unici ricordi di me piccolissimo era vagabondare con mia madre per strada e poi... mi sono ritrovato solo tra i quartieri cinesi, e lì osno rimasto. Ho avuto consocenti, amici e nemici e alla fine per il mio aspetto, o meglio corporatura, la capacità di adattamento... sono stato preso. Ho fatto cose, come tutti là che molto spesso non accettavo e poi per un incontro con un gruppo americano di acquisto da noi, io trovai l'opportunità di parlare con un tizio, Jean Piestes, a cui chiesi se potessi passare dalla sua parte perchè io, l'unico europeo tra asiatici... gli dissi che preferivo la vendita e acquisto di armi che tutto ciò che faceva... lo sai... e fu solo il giorno dopo che parlò con me, e speravo di nascosto da miei e mi chiese cosa sapessi fare. Gli dissi che avevo lavorati vari anni dotto vari membri medi e che ne sapevo abbastanza di armi da rendermi utile. Mi chiese così di accettare un test per verificare le mie capacità..."

"test... cosa, uccidere qualcuno?"

"no... mi chiese di seguirlo a un incontro, avrebbe trovato un accordo con i miei capi perchè potessi seguirlo e portandomi con sè, mi fece mettere in alcuni punti prestabiliti del luogo d'incontro con un fucile da cecchino con zoom speciale. Mi ordinò di controllare ogni persona che vedessi nel mirino e verificare che tipo di armi, identificarle, e se cèra altro non a vista che gli potesse interessare. NOi già vendevamo e comemrciavamo in armi di vario genere e le consocevo tutte, quindi passai il test, individuando perfino chi aveva qualcosa sulla schiena, fianco, sotto le ascelle e gambe dei pantaloni dalle pieghe di abiti giacche. Scoprìì solo dopo che mi ordinò di tornare alla macchina e aspettare, che da sue parole ero già stato venduto con una trattativa e che no nera stata facile. Difficilmente puoi uscire da quel giro, a meno che non esegui anni di lavoro impeccabile, togli qualcosa che ti sta a cuore come prova di meritare l'uscita o... doni o sacrifichi qualcosa che per loro vale il prezzo... molti per non perdere ciò che gli stava a cuore persero perfino parti del proprio corpo donati come prezzo per diventare liberi... a quanto pare mi aveva pagato caro ma dalle parole degli anziani, per comprarmi, aveva saputo che io conoscevo ogni specialità e abilità dei migliori dei loro uomini seppur un bianco e che il mio comportamento impeccabile era rispettato... sono finito a lavorare per Jean molto tempo finchè non capitò nelle rete dell'allora gruppo speciale di cui faceva parte Milan. Lui all'epoca era ancora un militare ma non sul campo, Milan sul campo... non oso immaginare come fosse all'epoca" rise mentre fissava lo sciame di uomini a lavoro intorno all'entrata "Non ho mai visto Milan agire, Lia si, sempre... si è sempre sporcata le mani lei e non ne aveva timore, ma se impersonava Veròna o su ordine di Milan non dovesse fare neinte, per proteggere quelli sai... ma lui, No! NOn l'ho neanche mai visto impugnare una pistola. Lia si, ne raccontò diverse volte e un paio dove fu lui a sparare come avvertimento, ma non per uccidere. Lia diceva sempre . E ancora, diceva che Milan non lo capiva proprio, e ci rimurginava, lo studiava..."

"In che senso?" domandò Gask raccogliendo da terra uno strano oggettino in metallo e guardandolo

"Diceva smepre che ogni volta che compariva, sembrava di umore totalmente diverso dall'ultima volta. Sai che Milan è sempre in giro per incontrare persone e fissare accordi e contratti, relazioni sociali, consocenze nuove e vecchie... apparire anche... Ma ci ha sempre detto... anzi, un'altra cosa che ci disse era che... Qualsiasi cosa potesse accadere, come la richiesta di prima, dovevamo correre a salvare il suo corpo.NOn importava se cèra ancora lei, se era in stato vegetativo, se cèra sveglia la nuova personalità... Ci disse l'ultimo mese prima di andarsene che si giocava il tutto per tutto. Aveva dubbi a cui dare risposta. E se quelli negativi prendevano forma, non importava la testa, ma il corpo doveva essere preso e portato altrove..."

"Che razza di discorso sarebbe?"

"... io credo di aver capito, ma... per ora preferisco pensare che volesse solo preservare l'ultimo pezzo di lei vivo rimasto... ma le varie volte che le ho chiesto informazioni mi chiese cosa ne pensassi di Milan. E io le dicevo la mia. Che era un pò sopra le righe, un pò fuori... realtà per varie cose. Lo rispetto, è una grande persona, intelligente, capace... o non sarebbe riuscito con quei suoi tre amici a creare l'organizzazione... anche se non so dove siano adesso. Ma Lia... Lia dall'inizio, ecco... anche Tegel si era accorto che lei era strana nei riguardi di Milan quando ancora eravamo intorno a loro e poi dopo. Chiedeva di tutto da noi per descriverlo. Sembrava sempre riflessiva e come in preda a una delle sue manie del sapere la verità. La verità..." sorrise "non importava se la verità fosse bella, brutta, orribile, devastante, o di qualsiasi genere. Preferiva la realtà, nuda, cruda, vera che come ivnece per molti adagiarsi su speranze e falsità solo per alleviare le loro pene. NOn era i ltipo che accettava una risposta e tutto finiva lì, oppure cercava in modi un pò non scientifici e simili quello che voleva sentire... Odiava il fatto di aver creato le Muse. NOn voleva che loro come i preti, li definiva preticelli, potessero influenzare la mente ela vita della gente per decisioni, scelte, modi di vivere che prima avrebbero fatto... diversamente. Ha visto donne e uomini che avevano perso dei cari andare dalle Muse, sempre su consiglio di Milan, portare oggetti e foto dei cari estinti per rivederli, risentirli, avere informazioni e qualsiasi cosa volessero... lei più di una finzione che fungeva da balsamo e aiuto psicologico credeva solo in ogni tipo di verità e digerirla, farla propria e accettarla e gestirla per andare avanti... se non avesse avuto i suoi problemi legati al non avere uno scopo, un motivo di vita, chi l osa... L'ultima volta che vidi Milan, ricordo un suo commento verso Jd. Disse "

"Cosa significa questo?"

"Milan... ha il suo chiodo fisso sull'esoterismo, l'altro piano, il risvegliare i cosidetti doni che tutti abbiamo e che con la reincarnazione e crescita di perdono, mentre in altri perdurano... tu non sembri esser etipo che...beh, crede a queste cose, ma conosci Milan su ciò..." mentre gask accennava un si con la testa "Sia durante il suo servizio militare, che dopo fino ad oggi, ha sempre ricercato quel qualcosa che Lia non accettava. Non più, diceva. Aveva giù detto basta con alcuni suoi amici, diceva che aveva sperato per un istante durato di tempo di conoscerli e poi mandarli a quel paese, di... avere almeno la risposta che desiderava. Se ciò che sentiva era vero, ossia di andare in un qualche luogo e non restare in quello in cui non era parte... se il suo non sentire e avere uno scopo e motivazione, aveva un perchè... se quel vuoto, mancanza, necesità quasi che sentiva come un buco nero nel petto avessero una motivazione e se, quale e che strade avesse davanti, per scegliere che fare... ma dopo quelli, Zay e Ric mi sembra, decise di gettare tutto via e restare sola. Completamente sola. E qui poi invece che supportare Milan con ciò che sapeva da letture ed esperienze con quegli amici, si buttò con David nella scienza in cui credeva, adnando oppositamente contro Milan... ci chiedeva sempre e sembrava come se... serbasse un qualcosa tipo puzzle da rimettere insieme ma mancavano dei pezzi... Oggi era di questo umore e si comportava in tal modo, ci diceva una volta. L'altra affermava, oggi sono arrabbiata con Milan perchè è sempre freddo, schivo, quasi spazientito e trova troppo esagerate le mie pièce e Feten teatrali, quando con Veròna, le notti con gl iospiti, gli scherzoni è come un bambino diveertito che recita in qualcosa che lo eccita. E oggi come altre volte che ritorna, è come... come me. Serio, come se avesse dei pesi sulle spalle, concentrato, d'un pezzo, maturo e incline a parlare e discutere ma... ci sono volte in cui i nostri discorsi sono tra fratelli, non come con i miei per carità, ma sai quei fratelli che si dicono tutto e tra una risata, una punzecchiata e giocosità anche se gli argomenti sono seri...  è come sentirsi a proprio agio con qualcuno che ti rende meno penoso qualasi problema, basta parlarne... ma nel senso di fraterno e giocoso e tranquillo... mentre altre volte è come con... non lo so, come parlare con qualcuno più al mio livello, approfondito e acculturato, saggio e... hai presente un pò come... come si chiama il tizio di colore che Neo in Matrix incontra a cui propone le due pillole e gli fa quasi da Virgilio nel viaggio da eletto? Con le sue frasi filosofiche, mature... a volte è un piacere discorrere con lui perchè è come se capisse tutto, se rispondesse come una mente allo stesso livello della mia, si sorride e si discute, ci si punzecchia ma... è come più... se le altre volte è come con un fratello a cui sei legata e con cui condividi le cose in modo rilassato, le altre volte è come...> e io dicevo per scherzare e lei diceva quasi sorpresa ma non ai genitori ma a Milan . E nonostante questo..."

"Scusa la domanda... ma voi parlavate di tutto? Tutto-tutto?"

"Ah ah, dalla tua faccia sembra che fossi sicuro essere l'unico, ma no... non tutto-tutto, ovvio. E' che, vedi... sia Lia che poi Kianta... non sono persone comuni, come le ragazze della sezione femminile che tutti dimenticano che ci sono... noi abbiamo parlato sempre di tante cose, eprsonali e non che sentivamo di dire mentre eravamo insieme a mangaire tutto davanti il ciubo, di solito cucinavamo fuori al fuoco o col metodo asiatico di mettere le grigilie e pentole al centro con la corrente e cucinare nel mentre...  se tu sei suo amico speciale, imamgino la conoscerai su cose che non si è sbottonata con noi... lei come Lia si è sempre trovata meglio con gli uomini, tra uomini che tra donne, entrambe!hanno sempre detto... che non avevano nessuna affinità in niente con il settore femmiinle e non si sentivano membri del loro . Ed è sempre stato così. Le poche ragazze del gruppo da lei scelto che teneva intorno al posto di quei tre, non... non hanno mai avuto interazione con lei in nessun modo come faceva Lia e ora Kianta con quei tre. Si cnoscono bene, comprendono ogni gesto volotnario o involontario che l'altro fa... sono in sintonia da non aver bisogno di parole per la maggior parte del tempo e delle volte perchè uno faccia qualcosa, uno abbia bisogno di qualcosa o altro. Diceva sempre che Zay fu l'unica donna con cui ebbe un rapporto di amicizia e con cui si apriva ogni tanto. Si trovava meglio a parlare con le controparti maschili che non con le donne. E così fu con noi. E abbiamo passato molto tempo a bere birra con Kianta o lei vino e noi birra con Lia, da sentirci come se non vi fosse una ndonna tra noi, ma lei stava seduta in mezzo a noi come in mezzo ad altri in varie situazioni e... stava lì, diventava come parte del gruppo. Niente imbarazzo per nessuna cosa, nessuno ed era capitato che sfottessero anche noi perchè..." arrossendo "ci sono delle donne nella marina militare che.... insomma... e lei ci diceva sempre che era meglio allungare la mano che tenerla sempre dietro la schiena. Ripeteva . Comunque come avrai capito, non cèra discorso o discussione che la mettesse a disagio parlando e stando tra uomini. Se andava a controllare le donne, tornava nevrasterica per i discorsi che definiva e via dicendo. Non sai quanti termini usciva fuori per il nervoso che le donne le mettevano addosso per cosa paralssero e sparlassero. Non si trovava con e tra loro e per come discutevano e trattavano ogni argomento. Quindi si, abbiamo sempre parlato tutti liberamente con lei, tanto che, da quello che so, perfino Milan non ha paura ne timore a riceverla la sera in camera sua per parlare o che si cambia davanti a lei mentre discutono. NOn so il contrario... è sicuro che gli unici argomento che la mettevano in crisi, intendo entrambe in questo caso perchè sembra che abbiamo gli stessi punti deboli, era loro e il loro corpo, il giudizio e il farsi toccare. Ma per il resto..."


"E quella con cui sei legato per ora, come... come vede i ltuo lavoro di mercenario professionista e il tuo legame indossolubile con quei tre? se ho capito bene... li hai conosciuti dopo ave rincontrato Milan e in una missione che facesti per lui, anche se era ancora un militare..."

"Si, li ho incontrati dopo Milan ed erano tra i soggetti che dovevamo accerchiare e controllare, oltre perquisire, e ricordo che erano in disparte in una sorta di baracca, insieme, non vivevano neanche tra quella gente e... non dimenticherò mai come tutti quei soggetti, per citare Lia, indicassero loro e solo loro come colpevoli di ogni cosa che trovavamo però nelle loro case e baracche, ma più vivibili della loro. E di come parevano tutti e tre rassegnati ad altro che subivano. così col mio gruppo abbiamo deciso di interrogarli senza essere duri e abbiamo trovato un feeling, un'amicizia, che dura ancora oggi e sono gli unici che reputo, nel mio caso,amici speciali da non abbandonare mai. Come diceva Lia, le apparenze le vedono solo gli stolti e perfino lei li ha salutati, dando la mano la prima volta, e sorridendo come se non vedesse delle persone con problemi genetici. SOno davvero brave persone, straordinarie anche se Tegel  èun pò una lingua a vipera, come gli diceva Lia bonariamente. Ma sarei contento se anche tu volessi conoscerli... Ma per prima risponderti..
SArà la stessa cosa per lei... ma non posso anche non valutare una cosa. Non tutte quelle con cui esco a volte, sembrano contente dei miei migliori amici. Per come sono. E così quando noto questo, dico solamente E di nuovo, una delle frasi in italiano di Lia che mi facevano sempre ridere, l'italiano ha dei suoi che per me sono divertenti...Loro... per i loro problemi fisici solo di aspetto, ripeto, non hanno fortunatamente disagi da dover fare terapie o altro, ma restano sempre soli e allontanati e non voglio che accada solo per avere qualcuno vicino"

"sono d'accordo"


". Ecco perchè spero di trovare qualcuno che li consideri anche lei come fratelli. Ma srà possibile? Vedremo... Intanto, sono stato chiamato perchè Kianta ha sempre qualcosa da fare e vuole  togliere di sua mano la gentaglia dalla soc ietà. A noi va bene, lo faremmo gratis per lei, ma ci dice sempre che da giovani si deve lavorare per mettere da parte soldi per spassarsela più avanti, e i ragazzi sonocontenti. Ti immagini se mettiamo da parti dei bei soldi per andare in qualche posto caldo, tutto l'anno,a fare una pensione anticipata senza dover sgobbare più? Inoltre se il cambiamento parte più veloce, avremo dei benefici con aiuti e sostegni statali in casi di necessita, come dovrebbe essere.  Inoltre devono cambiare cose alla scuola, famiglia, società... a volte ho paura che si inneschino azioni e manifestazioni di protesta. Lia diceva che era inevitabile perchè non cè peggio della gente religiosa bigotta e le famiglie tradizionali idiote. E visto che nelle società ancora oggi è imperativo sposarsi e fare figli per essere considerati, Lia voleva far smettere questa cosa. Per lei un figlio non era quello sfornato dal proprio corpo. Diceva che poteva essere un figlio anche una persona con cui hai un legame per il temnpo passato insieme, cosa hai insegnato e spiegato... tante cose e tanti momenti. per lei era un affronto sentirsi dire che le si voleva bene se si dava e dava figli, come ho detto prima. Per lei era... una persona che non poteva dare amore e mi ha stupito molto quella volta che mi parlò di una cosa, ma sembrava... quasi che parlasse a se stessa, non so. Fu una delle ultime volte che la vidi. Disse... ma non so se pensasse, scherzasse o altro. Di sicuro lei per L'Accordo è protetta, quindsi non si preoccupava. Ma l'ultima volta mi disse quella cosa di eventualmehnte portar via il suo corpo in eventualità...aggiunse un'altra cosa, io le chiesi perchè le Torri dovrebbero cadere e dovrei fare quanto ha chiesto? Qualcosa non andava? E lei rispose che era solo preoccupata per le manie esoteriche di Milan, che si stava prevenendo in quel senso, che le persone che aveva conosciuto le avrebbero fatto da  Vergilie o Pleiadi.  Nella mitologia greca, le Pleiadi erano sette sorelle, a cui avevano affidato il compitotra gli altri, di guide e protettrici dei marinai. Questo per riassumere, e molte figure nella società là fuori sono definite così perchè indirizzano i membri che ne hanno bisogno con persone o punti chiave..."

"Ah, si! Li abbiamo incontrati mentre seguivo Kianta per la Raccolta. Sono quelle persone che hanno negozi, tutte lo stesso tipo di negozio, stesso nome e tutto, perchè sia trovato e riconosciuto da ogni membro perchè abbia supporto in caso di necessità, se raggiungere la Torre del luogo è impossibile. NOn sono membri della Raccolta che hanno accettato il patto per svolgere questo lavoro in cambio di un lavoro e una vita dignitosa?"

"Si, bravo. Noi ci siamo affidato sempre a loro in caso avessimo necessità di determinate cose o comunicare con Kianta in modo sicuro e irrintracciabile. Se andassimo alle Torri, Milan lo saprebbe e no nci vede molto bene da quando ci siamo intromessi per la questione di Lia per i test e che se ne volesse andare. Dopo varie discussioni in cui eravamo tutti discordanti, ci chiese di non collaborare più che non amava chi giungeva a imporre il proprio modo di fare. Lia non sapeva degli incontri, sapeva solo cheavevamo avuto discussioni per telefono... e cos siamo costretti a servizi delle  Vergilie come punti di riferimento e rotta al bisogno."

"E Lia disse che aveva delle persone che potevano essere queste... queste...

"Vergilie o Pleiadi, si. Queste figure ovviamente come idea sono di Lia, il nome da Milan... come tutto. NOn so chi e in hce modo ma...disse che aveva predisposto alcune cose al bisogno oltre noi, che avrebbe lasciato due eredità, e solo perchè aveva incontrato Milan e aveva possibilità che altri non avevano. E disse  ..."


"Ma....a cosa si riferiva?" mentre gli veniva i nmente qualcosa sulle parole Chiavi ma non capiva

"So solo che dopo che Milan le diede la possibilità di uscire per la Raccolta, Veròna e simili anche da sola, io... so solo che incontrava varie persone, ma non so dirti altro. Mi disse che era solo per sicurezza sua, dei piani e nostra. Disse anche che si augurava che varie persone, tra cui Lèon Ligueau, avessero trovato benefici nell'averla conosciuta."

"CHI?"

"Non so, se chiedi chi sia... disse che aveva conosciuto alcune persone e che queste, alcune erano dei Vergilia dormienti, e che per i servitori fittizi che servivano veròna, quelli creati da lei con la Ia, hai presente..."

"Si quei due, uno biondo e uno moro che usa perchè Kovacs e gli altri non hanno possibilità di sparire e riappare e fare cose... magiche..." rise Gask

"Infatti, ma loro possono essendo solo programmi. E so solo che quello biondo è ispirato a quel Leòn, poi null'altro. Parlava di molte persone che incontrava, ma per altro devi chiedere quei tre. Loro sanno!"

"Sanno!... a loro ho chiesto informazioni sullo strano caso di Kianta che compare ovunque quando in teoria non dvorebbe esserci. Si è partita anche quando Milan mi ha chiesto di starle dietro e... la vedevano nei giardini, nelle sale, da qualche parte, che prendeva e faceva cose... "

"..." ridacchiando

"Tu sai?"

"Ecco..." fece Aegaeon ridendo " chiedi a lei o a quei tre... seriamente, io non posso parlare. E' una cosa... forse una delle pochissimedi cui è meglio che siano loro a parlare..."

"Noto una certa... conferma che qualcosa non va!"

"Ripeto, chiedi a loro... seriamente!"

"E le chiavi? Non è la prima volta che lo sento..."

"..le quattro chiavi? non lo so... .  Lia era criptica su certe cose ma non con tutti, lascia sempre qualcosa, ma per chi sa legegrli..." disse alzando le spalle, poi alzò lo sguardo

Gask seguì, osservando l'entrata dove compariva Kianta con le sue ombre e alcuni uomini che lavoravano. Poi notò una cosa e si illuminò, quasi.


"Le chiavi..." disse osservando come al suo fianco, da qualche proiettore, era comparso Helias e un altro Crell "le chiavi... dello..."

"Cosa..." domandò Eg, come lo chiamava Lia "qualcosa non va?"

"oh, ho. Prima di andare, che sicuramente avrà come sempre, molte tappe, mi puoi raccontare come nacque Veròna? Voglio capire tutto quello che è avvenuto nell'organizzazione e sembra che a Milan, la figura di Veròna, piaccia"

"E gli è utile... io non ero presente a tutto, ma posso dirti cosa avvenne dai racconti di Lia. E si, Verona è più importante di quell oche si pensi... perchè invece di mandare uomini che si fanno subito sgamare, come diceva lei, per l'aspetto, il comportamento... ormai devi sapere che la gente riconosce subito quello che definisce sbirro... ma lei no. Lei cammina, anche sola mentre i tre sono nei paraggi comunque, e la vedono per quello che appare. Una ragazza, un pò saccente e..."

"Certe volte non sembra che reciti la parte..."

"Si, perchè è una parte della sua personalità, presa e resa un individuo reale e concreto... era nato prima come scherzo, di Lia però, aveva racontato come le sarebbe piaciuto far venire una notte di terrore alla gente che Milan trattava, ci rideva sopra dicendo che era epica lidea di fare un prank con un suo dipinto che cambia colore o simile davanti a loro e apparire come fantasma del passato... poi aveva raccontato varie volte a lui delle persone che aveva conosciuto online che dicevano di sapere omlte cose sulla magia e le streghe... insomma da quello, come altre cose, come i robottini di aiuto, è venuto fuori cosa sai..."

"Veramnete?"


"QUanto è passato, sembra, di prank  che Lia creava e che poi vennero portati realmente da Milan e  Kianta... che scherzi! Come che scherzava lei, prendendo in giro un dialetto italiano secondo cui facevano o qualcosa nel genere. Da infarto, con quei quadri padronali, sono passati solo mesi e non anni, ma sembra molto di più. Ah, quello scherzo, l'ultimo e a cui assistevo..."

"i quadri padronali... intendi quelli nell'atrio sulle scale che con un meccanismo nascosto dalle cornici dorate delle pareti in stile francese, ruotano per cambiare dipinto e la cavità funge anche da nascondiglio?"

"Proprio quelli. Ricordo bene quella sera. Come scherzone dei suoi, Lia aveva fatto realizzare tre quadri..."

"Tre? Io ricordo di averne visti due. Uno dove è seduta con quell'abito stretto ai fianchi e poi largo sotto bianco con piume e placche decorate argento, con quello sguardo..."

"Intendi come un sorriso beffardo, scherzoso, come da presa in giro seppur sembra un dipinto serio? Oh, si quello fu il fulcro del terrore di quella notte..."

"E quello con lei in piedi ocn questi abiti che sembrano simili ma hanno carattesristiche decorative diverse. In entrambi ha i capelli con grossi boccoli, tenuti legati solo nella zona delle tempie tirari indietro..., con lo sguardo di tre quarti verso destra... parliamo degli stessi? E sono tre?"

"Si, sono quelli e cè nè un terzo.ma chiedi a Kianta dove sia, descriverlo è... ma tu li hai visti, quindi sono state usate le luci UV?"

"No, io ho visto due quadri che sono simili a quello nascosto sopra quello di Milan, che si vede con le luci uv. Li ha Kianta"

"Capisco. Lia aveva la convinzione di essere brutta e creare vergogna agli altri con la sua presenza. Glielo dicevano tutti e così lo credeva, ma adorava i dipinti più delle foto, e Milan la convinse a posare e vedere i risultati...con i prank, così come lei li aveva creati nella sua mente...."

"le foto, a Kianta non piacciono"

"Già, ecco perchè Lia preferiva i quadri e i ritratti... meno sconvolgenti delle foto, visto che era una di una quelle non fotogeniche e videogeniche da smebrare diversa. Lo so. Kianta mi ha mostrato alcune cose, anche quei dipinti che si vedono solo con l'uv"

"L'idea quindi era di Lia?"

"Oh, si. Milan ha un dipinto reale identico a quello padronale sulle scale, che lo tiene non so bene se in ufficio o camera, perchè è enorme e prende tutta una parete da pavimento a soffitto. Quello invece presente sulle scale è una stampa fedelissima tanto che si vedono pennellate e la tela nella zona bassa, , è molto realistico. Ma si vedono e sembra reale. Ma attivando le luci, messe ad hoc, uv, appare il livello superiore non visibile normalmente, se ho capito è una plastificazione speciale con livelli sottitilissimi invisibili con le stampe a fosforo, di varie tonalità per realizzare  l'opera di Lia per far venire un infarto.Per chi non conosce l'effetto, il trucco e via dicendo... Quella notte cèra un ospite che volevano mettere alle strette e così senza ancora che Lia fosse come Kianta la Signora e Maestra della Casa , si fece in modo di invitarlo in una notte tempestosa e... via le luci, affermare che si attivano le luci di emerganza e invece sono le uv, che mostrano quindi la stampa all’ultravioletto. Era una tecnica che lei aveva letto per suoi studi. Infatti disse che i raggi uv a noi invisibili vengono assorbiti e riemessi come raggi visibili. Le differenti luminosità  o fluorescenza osservabili su un dipinto illuminato da una lampada uv  indicano la composizione chimica delle varie sostanze che costituiscono la vernice protettiva e gli strati pittorici, e variano anche in base al tempo .Ecco perché con questo esame è spesso facile differenziare le ridipinture dalla pittura originale, si notato come per la Lia nascosta nella stampa padronale, cosa cè sotto o sopra nascosti da correzioni e cambi e scelte del pittore. In quel caso è stato usato come incentivo per la Pilar, ossia il Pilastro, una sorta di strega passata, che era la Padrona di Casa per matrimonio e restò con le sue arti occulte in una sorta di spazio tra i lpiano materiale e quello spiriturale, permettendole di appare e fare cose. Vuoi sapere cosa accadde?"

"sono curioso, adesso"

"Questi due uomini erano miliardari che si erano fatti risparmiando su ogni cosa, ogni spesa,  e trattavano i dipendenti così male e con disprezzo da negare loro i diritti base. Eppure loro erano miliardari. E così Lia disse Poi cè oltre la porta sotto le scale e il dipinto padronale una sorta di stanza del giardino con una vetrata come una serra. In pochi sanno che avevano fatto togliere una sezione che diventava girevole e mentre un fulmine e qualche effetto mascherava, lei passava nel giardino e... magia! E altre cose... e diceva , mentre pren devano il tè alle cinque e quidi prima di quella cena.Prima della Cena gli ospiti giunsero un attimo prima di piovere molto forte e i fulmini facevano da anticipazione al tutto. nell'atrio Milan al solito si apprestava a presentare e mostrare i pregi dello Chateau, e la faceva fare, perchè diceva sempre che era uno spasso. Come quella volta, ma dimmi, che abiti sno quelli attualmente appesi?"

"Mh... sono aderenti, come si chiamano.... tipo sirena, bianchi e argento con decori pendenti, non so, ma sicuro sono bianchi e aderenti"

"Allora sono altri. Quelli sono i reali ritratti di Lia, successivamente al risveglio di Kianta lei dimostrò di avere dei gusti diversi sull'abbigliamento femminile per se, se fossero stati tipo impero ma molto ampi e vaporosi erano di Kianta... Milan ha un amore verso i ritratti, appreso in Russia. A quanto pare i russi amano così tanto farsi dipingere in abiti antichi che è una moda tra i ricchi e potenti. E siccome lui è un tantino adone e... ama troppo se stesso! Quindi devono averne fatti altri, perchè dopo aver comprato le Torri gli è venuta l'idea di metterne uno per ogni edificio, non importa in che paese e avendo elicotteri personali... è uno scherzo spostare roba! per quelli e quelle sere... Ricordo ancora come mi apparvero le due volte che li vidi, che tramite il meccanismo li scambiano.
Il dipinto di quella notte raffigurava una donna giovane con pelle molto chiara, capelli scuri a boccoli lunghi, cui solo quelli sulle tempie tirati indietro con una sorta di decorazione o altro da donna con piuma che svettava all'indietro. l'abito di velluto blu e crema sembrava un esemplare dell'ultimo ventennio del diciannovesimo secolo. Era composto da una giacchetta che davanti arrivava e abbottonato sopra il seno, da poco sotto le ascelle a davanti vi era questo taglio a triangolo mentre dietro scendeva fino a dfondoschiena anche lì termnando a triangolo a punta. Davanti la giacchetta era composta dal taglio principale triangolare e poi altri due livelli che scendenvano uno sotto l'altro con questo effetto di balze inferiori. Tutte le bordature erano incrostate da pietruzze sfaccettate con un decoro a triangoli e pietre sopra e sotto le punte, mentre la zona delle spalle aveva perline in successione cucite a creare ghirigori. Le spalle di questa giacchetta erano a punta verso l'esterno, rigide con le puinte qualche centrimetro più in fuori delle spalle. Se vi era un colletto era nascosto dalla sciarpa da collo o Jabot femminile  composto da una sezione intorno al collo di tessuto più chiaro increspato verso il basso e ua hascia di pizzo e poi il resto con bordi di pizzo che scendeva sul petto. Tutto il jabot era color crema di due tonalità diverse ocn un pizzo molto elaborato. le maniche scendevano tubolari fino a prima del gomito ma con un oblò sotto le spalline e chiudendola all'interno del baccio, mostrando la camicia sottostante. QUesta non era visibile se non  nella zona del busto e le maniche esposte. Nella zona del busto sotto la giacchetta che terminava sopra il seno, era lavorata in modo che sembrasse avvitata intorno alla vita, quindi come se girasse in senso orario da un lato all'altro, creando un essetto movimento e pieghe, mentre le maniche si vedevano dall'oblò sotto le spalline a punta e da quando le maniche terminavano poco sopra il gomito. Erano molto a sbuffo, ossia molto larghe e dal gomito al polso vi erao tre laccetti del tessuto dell'abito che stringevano e creavano tre sbuffi vaporosi, terminando in un pizzo sopra la mano. Un richiamo a rinascimento. La gonna era di sicuro attrezzata con un tournure, ossia un sellino pieghebole che conferiva volume alla gonna verso il dietro, creando una figura allungata e non larga come si usava un secolo prima ed era un elemento chiave per l'ultimo ventennio della moda vittoriana. Una sopraveste era drappeggiata a piege e dando una discesa a mezzo cerchio fino alle ginocchia con decori simili alla giacchetta, mentre la gonna lunga e sotto, era con qualche piega e proseguiva verso dietro con strascico."

fece una pausa mentre si sentiva Lia baccagliare affacciando da una finestra del primo piano agitando un pugno verso il basso, quelli che stavano al di sotto e Gask rideva.

"L'altro, quello dell'altro abito, più semplice, prevedeva una giacchetta con apertura a V senza colletto,  di velluto blu con sopra un livello di pizzo che davanti scendeva a rose una dietro l'altra a fare righe di verticali, terminando in maniera tondeggiante sul ventre. Le maniche a sbuffo e molto ampie di pizzo creavano volume sopra quelle aderenti in velluto, smepre visibile, e terminavano strette sul gomito e poi a campana di pizzo a metà braccio. Una grande rosa di velluto stava sul fianco destro e sotto la giacchetta con scollo a V, un'ampia gonna di velluto sempre blu, scendenva ampia con una coda dietro, con un sellino sotto. Una sorta di mantella partiva dalla spalla sinistra, appuntata in un angolo da una spilla e proseguiva drappeggiata sulla spalla e poi dietro dove si collegava alla giacchetta. Quello di prima era seduta mentre in questo secondo in piedi... ma andiamo a quella sera"

"sono curioso, perchè non accadono da quando ci sono io"

"Verrà il momento o avviene nelle Torri e non lo sai. Dunque, eravamo nell'altrio, no? E i tuoni erano paurosi, pioveva come se volesse diluviare il mare intero. Serata scelta apposta, Milan proponeva la visita di alcune sale o di altre, hanno la sala da ballo, ampia, ma staccata dall'edificio e si trova dopo il giardino, quindi fecero nella saletta del giardino quella volta...   avvisò uno di qauelli che fanno i maggiordomi di andare a prendere un dono per i presenti, necessario per quella serata. Il tempo di elogiare il dono, le luci ci spensero, piombando tutto nell'oscurità. Ricordo benissimo che dalle finestre apparvero i chiarori dei lampi e la figura di Milan si stagliava fiera e con tuto il suo... sentirserla, da quel dipinto. Poi si accesero delle luci tra il blu e il violetto e Milan affermò di star sicuri, che era entrato in funzione il sistema di sicurezza e come per hotel e luoghi pubblici, le luci accese erano quelle di primo soccorso. Così disse. Io so che di solito sono luci rosse, ma gli ospiti parevano sollevati e Milan continuò a dire che dopo qualche attimo i maggiordomi avrebbero attivato i lsistema di emergenza completo, riavendo le luci anche la linea era saltata. E poi uno degli ospiti urlò. Si era voltato e quelle lampade uv mostravano non pi il dipinto originale, ma quello visibile solo a certe lunghezze d'onda  con molti colori ma dall'aspetto ammetto terrificante. Spettrale. Sembrava qualcosa da film horror.

"Quelle stesse pitture  so hce Lia li aveva usati nella stanza personale ma non so come, che di giorno no nsi notano, ma di notte con una lampada...Coi funghi, si lo so. Lo so bene!" rise Gask

"Ah, quindi tu ci sei stato. Non fa entrare nerssuno nella camera da letto, neanche qualcuno per pulire... Bè nella Villa della Strega ci sono suoi dipinti che con gli uv mostrano teschi sopra il suo viso, esseri... si divertiva! La cosa che fa paura di quei dipinti è che che siano ritratti o ambienti, l'effetto della fosforescenza con questo azzurrino e loro che emanano fievole luce, dà  una senszione di... non so, spirito evanescente o qualcosa del genere. Io sapevo dello scherzetto, ma non nei dettagli e semrbava davvero per quella luce uv e la fosforescenza che fosse stregato. Era fatto davvero bene e poi immaginati!. I lampi che inondando l'altrio dalle finestre ad altezza normale e quelle in alto sopra il dipinto e altrove, e questo che torna Milan e poi quando svanisce la luce, torna quella uv e riappare lei. Io stesso se non sapevo dell'inghippo me la sarei fatta sotto. E se uno non sa e non conosce l'effetto della fosforescenza e raggi ultravioletti su materiali specifici, si comporta come quegli ospiti. Terrorizzati. Ancora di più quando Milan si mise ad esclamare che fosse la Padrona antica della dimora, una donna che si dicesse facesse uso di magia nera, la studiasse e che si ipotizza non fosse morta ma finita in uno squarcio, una fenditura, tra il mondo materiale dove siamo noi e quello spiriturale, dimorando là e tornando solo le notti di luna piena quando il potere che divide i due piani si affievolisce... cavolate e cose assurde che noi reputiamo finte, stupide, solo per chi ci crede. ma veramnete, quelle parole facevano effetto su menti ignoranti. E siamo sempre là. Lia mi disse che quel terrore come se stesse uscendo il diavolo in persona non sarebbe comparso s equelle perosne fossero state acculturate. Non da esserne esperti, ma le basi, per notare il colore non rosso delle luci e l'effetto dei quadri. No, capre dalla testa ai piedi. E quanto si divertiva. E mentre loro urlavano e volevano scappare, Milan disse loro che no, non dovevano farlo perchè era sicuro. La vecchia padrona della dimora, Eloisa Canossa di Mantova, cambiando nome da spostata  a un nobile francese divenendo Lia Veròna e tutto il resto... Anzi su questo ci fu una diatriba da tra Milan e Lia. Lia diceva smpere che appunto Milans embrava ambivalente ogni volta che appariva, uno diceva il nome Eloisa e il resto, un altro giorno o momento Lia Veròna e l'altro nome, finchè non fecero questo cambio da sposata.... "

"Quindi si presentò...."

"Non è mica finita..." ridendo "di colpo strane cose iniziarono a strisciare ovunque. Strisciare... non so se è il termine giusto perchè si vedevano movimenti in giro e il suono del legno e passi come se qualcosa o qualcuno camminasse, gli angoli del tetto decorato e con le parti in rilievo decorativo si riempirono di strane cose. E poi una risata. La conosci. Immagina si sentire la risata e dalla base del dipinto stagliarsi una figura umna che pare scivolare verso la balaustra delle scale. In realtà poi seppi mentre lei lo rifaceva per farmelo vedere, lei era bassa alla base del dipinto, facendo Ats però sapeva come rialzarsi in modo lento e come se fuoriuscisse dal basso. Era di spalle, si sollevò come faceva in quel itpo di danza e avanzò col metodo floating dance verso la balaustra. Quindi sollevandosi e in verità per le luci e le ombre pareva che venisse fuori come fluttuando... Si voltò, aveva quel vntalgio di piume a forma di picche o freccia per sventolarsi e far scena. Sorrise girando verso di noi di sotto e appoggiò le mani sul bordo in legno della balaustra guardando in giù, con un sorriso carogno. POi scivolò con le mani sul legno aprendo le braccia per portare il petto verso il legno, come un saluto chinandosi e si risollevò, portando le mani aperte contro i fianchi e risalendo sul busto fino al petto, mentre intorno a lei e sulle scale comparivano esseri che non avevo mai visto. Ti ripeto, se non ero a conoscenza della realtà, me la sarei fatta addosso. Odori e rumori e versi giravano intorno, e Milan che si metteva su un ginocchio per salutarla. lei con una risata alla Veròna si avviò verso le scale e in diagonale, con una mano sul corrimano e uno per sventolarsi col ventaglio, salutò scalino dopo scalino per scendere in quel modo, diangonale ed elegante, mentre se la rideva che quella notte avev apotere a sufficienza per diventare corporea. Si fermò sull'ultimo scalino e porse a Milan la mano, che la portò alla fronte i n segno di saluto.
Lia puntò gli occhi, fissa e ferma come una bambola sugli ospiti e dopo alcune cose di saluto e che era un piacere conoscere altri membri delle nuove generazioni e del nuovo secolo, mentre roba varia girava, rideva, faceva versi intorno. Alla fine lei sospirò, sembrava davvero seccatas, fece con un gesto dell'indice come un taglio da sopra in basso e l'immagine di uno squarcio illuminò la zona poco prima del corridoio. Disse alcune cose e lo squarcio divenne un ovale con i bordi a brandelli, mostrando uno spaccato di qualche luogo e tutte le robe ed esseri che si muovevano, fissavano, si lamentavano vennero risucchiati all'interno in un modo che... lei disse che aveva preso in prestito le idee da un gioco che le paiceva da ragazzina, Heart of Darkness del millenovecentonovantotto, e cèrano tutti questi esseri neri e di vari oclori, forme assurde e orribili che venivano risucchiati. E ancora il livello di perfezione delle proiezioni non erano come adesso... comunque dopo aver fatto questo, per stringere, lei disse agli ospiti che avrebbe desiderato conversare con loro eper aggiornarsi sul mondo nuovo e facendo un gesto le due parti dlela grande porta sotto la scala si aprirono di colpo inonando di luce l'atrio che ancora era con gli uv e guardando da sopra la spalla, con le braccia ancora in alto...con un sorriso come per dire . Insomma è andata che siamo entrati nella stanza tutta a vetri, anzi il tetto no, per metà perchè l'altra metà ospita il vuoto dietro il dipinto, metnre il resto è tutto a vetri come una serra con intelliatura di ferro battuto e decorativo e vetro. Un tavolo con sedie attendenvano con tutto pronto. Tè, pasticcini vari, tazzine e piattini e via dicendo. Lei si accomodò come faceva poi Veròna dpoo e chiese notizie del mondo di fuori, spiegando che non potendo uscire se non evocata in altri luoghi, ma solo in quel caso, passava il suo tempo nella fenditura in una sorta di realtà che rifletteva quella del suo tempo, e nelle notti come quelle, quando il suo potere aumentava poteva materializzarsi finchè il primo raggio del sole non fendesse il cielo. Lamentandosi che non vedeva il sole, non lo sentiva su di se, da tanto, tanto tempo. Si fece servire il tè e i camerieri, che recitavano, fingevano di avere così paura e terrore da tremare e far cadere del tè sul piattino sotto la tazzina e la tovalgia. Lia disse che li perdonava, che reputava la loro paura come testimonianza del suo status e presenza e che le portassero le meringhe, la sua passione. Disquisirono del più e del meno, Milan giocava con cellulari, cose che le mostrava che sembrava tutto nuovo per lei e Lia era stata così convincente da sembrare davvero qualcuno che non ne avesse mai visti, che avev apaura di toccare lo schermo di pad e smartphone, che temeva i serpenti nei video ocme fossero veri, che non voleva specchi e simili e per quando era morta, trovava assurdo un macchinario come quelli che conosceva dell'industriad ell'ottocento che però portassero in giro le persone la posto di cavallo e carrozza. E altri discorsi tra due epoche diverse. POi finse che qualcosa la chiamasse, la attraesse, e affermò che qualcuno da qualche parte stavas cercando di eseguire un'evocazione, ma il loro potere era così scarso o la cerimonia così blanda che inevce evocare esseri superiori, potevano raggiungere le entità come lei. E quindi si avvicinò ai vetri e disse che sarebbe tornata ma doveva divertirsi con dei soggetti così stupidi da pensare di obbligare qualcuno a palesarsi. Lei poteva anche non farlo, ma era così divertente vedere le loro facce pensando di aver fatto chissà e cosa e facendo contratti che ci guadagnava solo lei. Bastava saper rigirare le parole per prenderli per i fondelli. E quando aveva dei servitori, tra l'altro chiamava sempre Milan Servo, che poteva rigirare e usarli come passatempo, non era da perdere... e così aspettando, ciarlando, un ben fulmine e usando le proiezioni fingendo che incenso e fumo fossero del richiamo, passò oltre il vetro girevole senza che si vedesse, menter Milan parlava per occupare gli occhi deigli ospiti e lei si incamminò fuori con noncuranza.  Il resto ha meno importanza, ma per farti capire il livello..."

"mentre i tuoni avvampavano nel cielo mostrando Milan e poi di nuovo Lia, Milan stesso si mise ad elogiare la vecchia padrona di casa, vaneggiando...? Ma erano credibili?"

"Oh, cazzo si! QUando si metteva a spacciarsi per una svampita e sciocca, o come per Veròna, una donna che non ha mai visto la modernità... le crederesti. Sa essere impacciata e incapace ed è capitato che fingesse di essere una mera ragazza che aveva raccolto una pistola e con paura, terore, tremava e no nsapeva sparare e ti sembra veramente indifesa e debole. Ma poi partiva come una molla e dopo che ti faceva molto male vedevi quelo sguardo, i lsuo contro il tuo, con quegli occhi greandi a fissarti fisso fisso e duramente che ti chiedevi che cazzo succedesse. Cambiava di colpo da poverella che scappava da te ad accoltellatrice pazza seriale. Ma non ti credere. NOn era così, sapeva dopo prove ed esperienza in quei mesi tra i gruppi a simulare e cambiare personalità in modo che fosse come tu volevi che fosse. Anzi, diceva sempre questa frase a volte. A chi le chiedeva lei dopo averti fissato fisso ti diceva "

"C ome dice Alaric prima li confonde col delirio e poi li frega"

"Ah, quel tizio. Stronzo, adone anche se non dovrebbe, spaccone ma ha cervello. Solo che da quando se lè legata al dito per tutte le cose che Lia gli faceva, la evita come la peste se non può sottrarsi e così Kianta. Ma ha ragione. Veròna stessa è nata come estrapolazione di questo concetto. Buttare sul campo da gioco un personaggio fittizio ma reso reale da gli altri che lo individuo tale dal nome e l'esistenza che gioca con sue regole e con sue cartucce in modi inaspettati. Gli stessi robot a forma di criceti sotto steroidi come li chiama Tegel o quelli a forma di Razza ne sono un esempio. Esattamente come un animale come dovrebbe essere ma con quegli assi nella manica che ti portano alla rovina se non tieni gli occhi aperti. Hai visto le Razze all'opera..."

"Si, si... e devo dire però che sono divertenti..."

"Non per loro... comuqnue quelle frasi dell'essere come gli altrivogliano che lei sia... la disse anche a un poliziotto quella volta che per divertimento decise di non scappare ma andare di faccia alla polizia che era giunta mentre lei di un tizio..."

"E' stata arrestata?"

"Arrestata in tutta la sua procedura no. Ma Lia disse dopo che voleva assolutamente vedere cosa sarebbe accaduto se Veròna finisse in mezzo alla polizia e come si sarebbero comportati. Ovvio, non mise in scena atti ma si comportò come a volte i ragazzi, i veterani, temono. Ma ti racconterò quella storia, che ancora oggi ci fa morire dalle risate, dopo o appena possibile, perchè per portarla dall'inizio alla fine e va fatto tutto in una volta, cè bisogno di tempo. O come quando per la Raccolta decideva di fare casini in modo che..."

"No, ti prego. raccontameli stasera. A quanto pare  restiamo perchè abbiamo del lavoro da fare domani anche per la Raccolta e Veròna ha tre persona a cui dare la Mano. Ma seriamente è stata arrestata?"

"Manette, messa dietro nella macchina di servizio e verbale fatto... e vedevi tutti seri, concentrati, quei sergenti e poliziotti che trattavano quel tizio meglio di lei e lei che faceva quel sorriso carogno e anche di divertimento come fosse un gioco. Ed era il suo gioco. Perchè come si svolse poi è qualcosa che andrebbe scritto su di un libro. Ma no nfu solo quella volta, ovviamente fu arrestata solo quella, ma vi furono altre in cui lei così, a cavolo suo, così come Kianta quando le gira, arrivò, mostrò uno dei nostri documenti veri ma con personalità fittizie, di solito lei è Diandra, e va, parla, agisce. Se le chiedono conferma delle sue generalità oltre avere dei nostri abbiamo anche numeri identici a quelli ufficiali di molti corpi di polizia ma con un numero in mezzo mischiato, a meno che non cè un tizio scaltro che nota che il numero è diverso e gli puzza, non cè niente da dire. Il suo documento seppur per verifica, è reale e verificato, quindi non cè storia. Ma questo perchè, ti chiedi? Semplice, ha visto cold case di vari paesi e situazioni al limite del ridicolo per indagini fatte con i piedi e il culo per cui lei diventa una iena. Si incazzava se ricevea copia di tutto e vedeva che gli inquirenti continuavano su strade che per lei sembravano impossibili, assurde, false, prove e altro non verificate e testate, messe da parte, gente indicata come pulita e poi qualcosa non funzionava... e lei diceva smepre di non avere una testa adatta a nessun lavoro in particolare, ma che se trovava le magagne proprio lei ... qualcosa non andava davvero... insomma le combiinava. Me lei era più testa, agiva di sua mano solo quando lwe rodeva il culo o le facevi saltare un diavolo per capello, era più scena ecco perchè le Muse per esempio la chiamavano la Matrona carogna. Le piaceva usre il cervello e indirizzare gli altri. Mentre Kianta è totalmente del fare, fa lei tutto ecco perchè ancora di più con lei quei tre le stanno addosso. Se Lia agiva di sua mano e faceva molto male sia fisicamente che nel cervello come punizione, Kianta ti dà una cinquina in faccia usando meno cervello. Della serie . Non a caso Milan dice sempre che Lia era Punizione, Kianta giustizia"

"In che senso"

"per come agivano... Lia se agiva di sua mano e si metteva in prima persona... come dire, significava che voleva riversare ogni cosa dentro di lei e cosa meritavano altri su chi aveva fatto peggio. QUindi invece di pescetti piccoli, voleva le capocce. I capi, li chiamava così, le capocce. E se ti beccava, Cinq e Torque...? Mph... quelli in confronto sono diligenti impiegatucci che seguono un loro copione, basta. Non posso dimenticare quel tizio, quello che stava dietro alla vendita di film che neanche gli horror, in cui aveva fatto di tutto e tutto lo schifo che gli veniva in mente a bambini, bambini, ragazzine, ragazze... e partecipava anche alle red room, dalla cina o polinesia mi pare... o altri luoghi? Comunque quando raggiunse la sua posizione dopo aver con chi lo conosceva gli fece fare la stessa fine della gente che aveva tortutato e in alcuni casi portato alla morte, anche non per mano sua ma ne era l'artefice o dietro la camera. Lo prese e dopo avergli fatto provare le torture giapponesi, lo posizionò in una stanza preparata apposta e in diretta sul suo stesso sito di streaming e a pagamento. ALcuni degli spettatori lo conoscevano, altri no. Quando furono un migliaio, no nso se di più, e tutti quasi rintracciati tramite i nostri sistemi, perchè credono che possono nascondersi nella rete... Beh, per prima cosa lo mostrò legato. E lei non aveva maschera ne niente, si presentò come Veròna, e disse che era lì per pareggiare un conto. Quello di chi era finito sotto le sue mani e che avrebbe pagato anche le colpe di altri. Così, così perchè quel giorno le andava. Detto proprio così! Così presentò il tizio, senti perchè ricordo che ho riso per due ore, elencò con un cartellone tutto ciò che aveva fatto e i suoi famosi e più venduti e si co mportò come una presentatrice tv. ALl'epoca cèra Torque, Cinq ancora no.Così presentò il primo gioco... essendo Veròna, la strega del gioco, lei avviò il primo gioco in cui la risposta sbagliata o un comportamento sbagliato... e si vide Torque con una maschera che prendeva un trapano e le sue punte   dai 14 ai 25 millimetri con sezioni cave importanti che, da sue parole, avrebbero estratto sezioni a torchon di carne come burro. Scelta la misura disse che per ogni risposta sbaglaita o comportamento sleale dalle regole del gioco, avrebbe fato un foro sopra ogni ginocchio, avanbraccio e spalle, e che la sedia in cui sedeva ed era legato coi lacci di cuoio spesso aveva dei fori già predisposti. Essendo un professionista, il boia avrebbe forato il punto esatto senza guardare sotto la posizione del foro e sarebbe partito dalle gambe, ogni sbaglio dopo i fori, una lunga vite con dado sarebbe stato introdotto nel foro carneo e ogni ultioriore errore cinquie giri di dado finchè non cè più gioco per serrarlo alla sedia. Dopo fori alle braccia e viti con dado. Per ultimo le spalle. E proseguì guardando lui negli occhi, avrebbe fatto un gioco scientifico. Quelle viti come mostrate alla cam non erano nuove scintillanti ma usate in altre sedi e svitate. Quindi, ogni due ore avrebbe chiesto a un suo medico di fare test e campioni per vedere in quanto tempo infezioni o batteri peggiori impiegassero per prendere l'ospite. E che lei era la Strega delle cento ore, perchè finito quel lasso di tempo, risposte e scelte avrebbero ocndizionato la sentenza. meritevole di vivere o di finire all'inferno? E mai ha detto morte e simili, ma la gente in chat morte, morte... così appena nel monitor comparirono le sentenze, lei sorrise in modo carogno alla camera e guardò come se fissasse ognuno di loro. Non so il tempo esatto, non cèro ma lo raccontò e tutte quelle migliaia di persone, collegate in vari modi che seguivano sia se venivano dal sito dell'uomo sia altri in cui lui collaborava si ritrovarono ad essere fissati come se fossero loro l'auditore principale e unico. E disse e da una lista che le avevano stampato iniziò a dire dei nomi con indirizzi e informazioni vari e rideva mentre confermava che a ogni nome o poco prima tutti si scollegavano ma erano rimasti così tanto e con i lsito, la chat e i programmi trojan che involontariamente si erano ripresi, oltre che tracciare a ritroso la connessione nonostante i nodi di cammuffamento.. li avevano presi quasi tutti. Ed essendo un'organizzazione ovunque, non fu difficile mandare squadre proprio negli indirizzi e portarli via, con avviso alla polizia postale e altri enti dell'acchiappone che avevano fatto, loro, ma non è sol oquesto. Dopo  fece esattamente anche a loro il giochetto, ma su come per tutti quanti e in tutti i posti... devi chiedere a lei... a Kianta intendo... e furono ritrovati di notte dalla polizia allarmata da loro stessi incaprettati intorno a una sorta di palo, con un cartellone con i dati del tizio, cosa aveva fatto, dove era andato, screen del suo nick e delle sue sentenze nelle chat e l'avviso che ogni figlio, marito, fratello, cugino, nipote ma anche al femminile potevano essere amrci dentro da godere e desiderare osservare la gente torturata o abusata in ogni modo, peggio se minori, e ancora comprarli, quei video. E... solo dopo che fece pregustare a tutti loro le sevizie a cui avevano asssitito con ogni volta la stessa domanda. . E alla fine come nella camera in quella stanza disse l'ultima frase. . le risate che mi sono fatto nel vedere le foto del momento della presa e arresto! Le facce perchè no ncredevano fosse reale, che li avessero beccati! Ed erano ragazzini, ragazzi, uomini anche di ottima famiglia o lavoro, non si poteva immaginare che loro potessero essere quel tipo... e Lia disse solo
"Capisco... "

"E diceva ancora .

"Si riferiva al gioco delle feste, cose organizzate e tanto altro con i suoi ritratti e la sua menzione..."

"Si, esatto. Il suo modo gentile, come lo chiamava, per fargli . Non era ciò che desiderava come vendetta, ma accontentò Milan... ah eccola, questa sera non sbaglio ci sarà quell'incarico con Veròna"

"Si" rispose Gask voltandosi a vedere Kianta fissare malignamente alcuni uomini mentre camminava nel sentiero anteriore "un imprenditore poco, poco pulito con mani in certe organizzazioni... e un tizio trovato sepolto sotto le fondamenta di un eidficio in costruzione..."

"roba solita. Sai quanti ce ne sono dagli anni settanta? Ma questo è fresco, quindi a modo suo, Veròna lo farà cantare che neanche la Callas" ridendo "comunque mi fa paicere l'aver saputo che ti sei ambientato davvero tanto allo Chateau, che hai i tuoi interessi, amici, tutto quanto. Lia diceva smepre che s eno nfosse stata rotta, quella poteva essere l'ultima tappa..."

"cioè?"

"ultima tappa... ossia dove una persona comprendeva e definiva . per lei casa non era un edificio come tutti e basta. Ma un insieme di cose e persone e se si restava senza l'impeto dell'andar via, allora era cosa giusta. L'ambiente, oltre luogo, in cui si desiderava tornare, di cui si aveva nostalgia... cosa che non accadeva con la sua vita passata e questo non le faceva male, semplicemente... si sentiva fuori posto, ecco! Ma ripetè fino all'ultimo momento che sarebbe potuta essere casa, nonostnate tutto... e Kianta sembra che al consideri proprio casa sua, dicendo che non vede l'ora di tornare e che solo là e in parte alla Dimora rossa si sente come . Solo che qualcosa si è un pò scombussolato con il tuo arrivo..."

"..." gask rimase in silenzio a fissare la scena che vedeva Kianta con i ter che le dicevano qualcosa emntre lei battibeccava con un nugolo di persone col capo chino "... ne abbiamo discusso e so ora perchè e come ma... non mi va di parlarne adesso. Anche se, fa un certo effetto scoprire che tu, la tua presenza e le cose intorno a te come si muovono possono smuovere a loro volta le convinzioni e considerazioni di qualcuno, senza che tu ne sappia niente..."

"Già, ma ormai è sistemato... sei anche apprezzato per la collezione di fiori pressati che prendi anche in giro dai viaggi..."

"La pressatura dei fiori. Venuto da Kianta che odiavaa i fiori talgiati perchè tornano polvere, da Milan che li vuole ogni giorno su tavola e altro, e dalle mummie annerite e pressate dalla torba e quindi il manteniemnto della bellezza e cosa resta essiccando oltre che pressando..."

"Serio?"

"Diciamo che sono rimasto sopreso nel vedere come diventa un fiore dopo tempo tra libri e spessori specifici, come li lavorano dentro la resina in oggetti di vario tipo, gioielli o altre cose. Milan mi aveva fatto vedere delle mummie che stavamo portando oggetti preziosi e altro sotto protezione, facciamo anche questo, conservate benissimo come se avessero poco tempo. Poi Kianta e Milan che avevano discussioni sui fiori freschi ogni due giorni o poco più e quanto per lei fosse penoso vederli tagliati e Milan che teneva nei libri come segnalibro proprio dei fiori e come risultavano... è un modo di conservazione di piante e fiori nel tempo e viusto che Milan è interessato alle mummie nel mondo mantenute con certi trattamenti, come i lavori del famoso sul fenomeno della mummificazione, del mantenimento di un corpo in modo adeguato, incontra vari tassidermisti e imbalsamatori e sta facendo provare una formula di un italiano che spera possa dare gli stessi risultati di alcuni suoi lavori di cento anni prima"

"Si, lui e la sua convinzione della Continuità e di preservazione di un corpo dal divenire polvere... "

"Esatto, lui afferma che con la formula italiana in miscela di formalina, glicerina, sali di zinco, alcool e acido salicilico si pososno preservare perfino gli organi. Trattamento del volto con paraffina disciolta in etere,  mantengono forma e aspetto pieno e vivo del viso.ninete più tecniche per immersione adoperate per procedere al processo di mummificazione con formaldeide per l’imbalsamazione umana. Io invece ho trovato interessante come tenere sotto determinati materiali una pianta, esempio le felci, possano risultare interessanti lo stesso. Molte composizioni con fiori secchi sono con quelli che provo io e altri inetressati a questo hobby. Molti libri di Kianta nella sua libreria sono piene di fiori vari o petali che poi si riassemblano. All'inizio era inviperita per la paura di macchie nelle pagine, poi le è piaciuto come risultava il tutto e mi lascia fare. Ma il mio è solo un interesse dato da cosa ho visto e ci osno piante dalle forme strane con foglie particolari che risultano belle anche da secche, quindi ocntinuo..."

"fai bene,  so che ti interessi ad altro ma molti parlano dei tuoi modi che danneggiano meno il risultato finale, quindi ci sei portato? Ma continualo, prova altro, Lia diceva smepre che provare indirizza per la strada da fare... Ah, sta venendo qua e non sembra contenta! lavorone, preparati. Stasera saremo di nuovo qui se vuoi trovarci, tanto Milan non cè..." salutandolo e avviandosi al loro mezzo dove aspettavano gli altri tre. Gask invece aspettava Kianta e i tre per avviarsi con tutto l'occorrente per la loro serata di come da titoli.
































   
 
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