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Autore: Shade Owl    28/11/2021    1 recensioni
Nel lontano Sistema Helios esiste la confraternita dei Figli del Sole, un'organizzazione grande e potente che, tra i suoi svariati compiti, si preoccupa anche del mantenimento della pace tra i vari mondi, affidando ai membri più idonei compiti anche rischiosi volti al bene comune.
Tra di essi c'è Leon, che malgrado non abbia mai voluto abbracciare la loro causa, si trova costretta a seguire la strada impostale, e durante i propri viaggi incontrerà un nemico ben deciso ad ucciderla, ma anche nuovi compagni che l’aiuteranno nella lotta per la sua sopravvivenza.
Spostandosi di pianeta in pianeta tra tigri selvagge, orsi giganti, boss mafiosi e paludi, Leon dovrà arrivare a patti con la propria vita e trovare la propria strada, in un percorso di crescita che non è quello che si aspetta, e che potrebbe finire nel peggiore dei modi...
Genere: Avventura, Drammatico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ora mi spieghi come lo hai convinto!- sbottò Leon, un quarto d’ora dopo
Erano seduti su una fila di sedie attaccate a una parete della sala d’aspetto deserta, e attendevano la partenza della navetta privata messa a loro disposizione gratuitamente dalla dirigenza della stazione. A quanto pareva, non solo avevano creduto al fiume di balle raccontate da Drake, ma stavano tentando di fare l’impossibile pur di venire elogiati.
Per tutta risposta lo Stratega si strinse nelle spalle, facendo un mezzo sorriso modesto.
- Intelletto limitato ed ego smisurato sono una brutta accoppiata.- ridacchiò - Non sai quanti idioti ho raggirato con questo metodo. A volte è più facile superare un ostacolo con le chiacchiere che con la forza.-
Marie e Gareth, seduti sulle sedie metalliche accanto a loro, scoppiarono a ridere.
- Dacci un taglio tu!- ordinò Leon a Marie - Sei una prigioniera, ricordi? Non devi sembrare felice!-
La ragazza s’incupì e si agitò un poco sulla sedia: aveva i polsi legati al bracciolo tramite un paio di manette, cosa che ovviamente non le era molto gradita.
- Vi sono grata per avermi tolto di torno quel panzone, ma avrei preferito che trovaste una scusa migliore, sinceramente.- sbuffò.
Leon aprì la bocca per ribattere, ma Drake le fece cenno di lasciar perdere: era inutile discutere, e non era il caso di farsi sentire da altri, specie quando una coppia di guardie piantonava la porta della sala, appena lì fuori. Non erano proprio a portata d’orecchio, ma era meglio non rischiare.
- Allora, quando arriverà il nostro passaggio?- chiese Gareth.
- Tempo un paio d’ore.- rispose lo Stratega - Ce ne sono pochi, e sono quasi tutti prenotati. Le navette privilegiate sono rare da trovare. Il fatto che ce ne diano una gratuitamente è un evento non da poco.-
- Che farai, una volta su Sol?- chiese Marie al ragazzo - Io ti avevo consigliato di andare a Ohl Mahen.-
- Lo so…- ammise, sorridendo a disagio - Beh… sinceramente il fatto è che, ormai, avevo deciso di andare lì… e poi, voglio vedere come finisce…-
- Molto male, se quel coso ci raggiunge.- grugnì Leon - Dannato Alterato…- aggiunse tra sé.
- Oh, ma dai, rilassati!- esclamò allegramente Marie - Come pensi che possa inseguirti fin qui? Non ci sono più navette, e non può fare il passaggio senza. Sei totalmente al di fuori della sua portata, ormai!-
- Lo pensavano anche i tuoi fratelli?- sbottò lei - O erano entrambi andati su Narthill?-
La ragazza s’incupì di nuovo, e la sua faccia si fece feroce.
- Non c’è bisogno di punzecchiarsi così.- osservò Drake, conciliante.
- Vero!- annuì energicamente Gareth, allarmato al possibile scoppio di una nuova lite - Insomma, Marie non voleva certo dire niente di offensivo, giusto?-
Lei annuì, e Leon sbuffò di nuovo, incrociando le gambe e le braccia.
- Gli Alterati sono scaltri.- sbottò - Ho studiato molto bene la xenobiologia che mi hanno insegnato… se ti inseguono, il modo per raggiungerti lo trovano, chi se ne importa se devono cambiare pianeta… quello è Geocinetico, potrebbe imbozzolarsi nella roccia e passare così, magari…-
Drake annuì lentamente ma non disse nulla, e ognuno rimase a riflettere su questo, alquanto in pensiero per ciò che Leon aveva detto.
- Come passiamo queste due ore?- chiese esitante Gareth, dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio - Insomma, non possiamo restarcene qui seduti e basta…-
- Possiamo fare il gioco “indovina a chi penso”.- propose Marie - Peccato che sia decisamente per bambini.- aggiunse amara.
- Direi che non c’è molto che possiamo fare.- sospirò Drake - Tranne…-
- Sì?- chiese Marie, raddrizzandosi.
- Conosco un bel po’ di storie.- spiegò - Potrei raccontarvene una, magari.-
- Hai qualcosa in mente?-
- Beh…- rispose - Forse sì… è una leggenda dei Figli del Sole…- disse lentamente, più serio - E non è proprio una bella storia… non so nemmeno se è veritiera. Mi è stata raccontata molti anni fa da Ma… una Figlia del Sole che conoscevo.-
- Che storia?- chiese Leon - Ne conosco tante, magari la conosco.-
- Non ne dubito.- annuì lo Stratega - Perché questa è forse la più terribile di tutte.- lanciò alla Figlia del Sole uno sguardo penetrante - Si tratta della Leggenda di Letar.-
Leon trattenne il respiro, tanto sgomenta da sciogliere gambe e braccia, fissando Drake ad occhi sgranati.
- Cos’è Letar?- chiese Marie.
- Sì… cos’è?- fece eco Gareth, che aveva gli occhi spalancati quasi quanto quelli di Leon, e che saettavano da lei allo Stratega - È un pianeta? Cioè… dal nome lo sembra…-
- Non mi ricordo nessun pianeta con questo nome.- disse Marie - Nemmeno tra quelli minori…-
- Non è un pianeta minore, né tantomeno una luna.- disse Drake, voltandosi verso di loro - Non è nemmeno più un corpo celeste, ad essere sinceri…- aggiunse amaramente - Ormai, non esiste più, se davvero è esistito.-
- Che cosa gli è successo?-
Lui sospirò e guardò ancora Leon.
- Chi racconta, io o te?-
- Perché cavolo hai tirato fuori Letar?- sbottò lei.
Lo Stratega si strinse nelle spalle.
- Volevano qualcosa per passare un po’ di tempo… e io glielo sto dando.- la Figlia del Sole continuò a guardarlo male - Va bene, racconto io.-
Prese fiato e cominciò la storia…

Letar era il tredicesimo pianeta dei quattordici del grande Sistema Helios, situato tra Narthill e Ohl Mahen, a distanza di altri dodici astri dal sole. Di tutti i pianeti, Letar era il più ricco in termini di risorse naturali, il più grande per misurazione metrica e aveva il clima più mite, grazie allo spessore particolare dell’atmosfera e a tanti altri fattori. Molti dei suoi abitanti erano stati, un tempo, Figli del Sole di grande prestigio, essendo quello della Psicocinesi uno studio incoraggiato e assai diffuso su tutta la sua superficie. Non era raro incontrare Policineti, persone in grado di usare ben più di un talento, anche se non più di due o tre, in casi ancor più rari. L’economia era molto florida e il sistema politico uno dei più stabili e invidiati di tutti. Niente sembrava poter turbare l’equilibrio del pianeta, i cui abitanti trascorrevano la loro vita in tranquillità, al riparo da guerre o minacce, e persino gli Alterati si tenevano al largo dalla gente che vi risiedeva, ritenendo tali persone degli avversari troppo pericolosi anche per loro.
Poi, un giorno, nacque un essere noto come Incarnazione.
Nessuno ha mai compreso la vera natura delle Incarnazioni, ma si dice che possiedano l’innata conoscenza della Psicocinesi e la capacità di sfruttarne ogni tipologia. Esse sono esseri leggendari, per non dire mitici, creati dalla natura stessa e cresciuti per diventare Dei tra gli uomini, l’ultimo stadio dell’evoluzione umana.
Tuttavia, le Incarnazioni non sono totalmente umane, e il loro potere non può essere compreso, così come il mistero dietro la loro esistenza.
Ma per sviluppare il loro pieno potenziale hanno bisogno di anni, e l’Incarnazione di Letar non ne ebbe, poiché un giorno la più grande coalizione di Alterati mai creata invase il pianeta e ne sterminò la popolazione. Ogni donna, bambino, uomo e anziano fu trucidato senza alcuna pietà, consumato dalla ferocia di quella moltitudine oscura. La sua famiglia, l’ultima ad essere scovata e l’unica a resistere ancora, venne massacrata nell’estremo e disperato tentativo di usare una navetta per far scappare l’Incarnazione neonata.
Così Letar morì, deperendo per il potere dell’orda, sparendo per sempre dal sistema solare, dalla galassia e dall’universo stesso.

Questa è la storia di Letar, che abbiamo già nominato di sfuggita in passato, almeno una volta o due. Una leggenda che verrà ripresa di tanto in tanto durante la storia.
Ringrazio come sempre 
John Spangler, Easter_huit, Biscottoalcioccolato e Bindaz, che mi seguono. A presto!
 

   
 
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