Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Hana S    29/11/2021    1 recensioni
Jigen nasconde da otto anni un segreto a Lupin e Goemon, ogni volta che un colpo viene messo a segno sparisce e torna sempre nella stessa città, dove nasconde e protegge il suo tesoro più prezioso. Ma per quanti sforzi fatti, il passato e le sue minacce possono sempre tornare.
Estratto dal primo capitolo:
Quei meravigliosi occhi smeraldo lo guardavano pieni di lacrime, si era portata le mani davanti alla bocca e tremava per l’emozione, lui si alzò e si avvicinò a lei che allungò una mano sfiorandogli il viso, Jigen afferrò delicatamente quella mano aggraziata e la tenne stretta contro la sua guancia. «Sei tornato …»
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jigen Daisuke, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 13 - A presto
 

Arumi e Kyoko iniziarono la loro collaborazione nella catena di caffetterie “Lovely Moments” e durante il loro primo colloquio Kyoko poté notare come l’amica fosse un totale disastro con l’organizzazione e soprattutto con i conti. «Arumi, perdonami, ma qui c’è una grande confusione … non hai un contabile che possa fare questo lavoro per te?» ma Arumi alzò semplicemente le spalle, Kyoko allora si rimboccò le maniche e mentre l’amica pensava alle nuove ricette da servire ai clienti, lei si occupava di gestire tutto ciò che riguardava l’economia dell’azienda. L’unica pecca era che il signor Sakashi non mancava più un appuntamento con la figlia e spesso andava di sua spontanea volontà alla caffetteria dove c’erano la figlia e Kyoko, quest’ultima provava sempre un certo imbarazzo.

«È cotto di te!» un pomeriggio Arumi indicò l’amica e disse queste parole dopo che il padre era uscito dal locale.
«Uhm?» fu l’unica cosa che Kyoko riuscì a dire.
«Sei giudiziosa, attenta, cordiale e amichevole» elencò con le dita Arumi «Ma ogni volta le tue belle qualità aumentano, quando me le enumera» sospirò «Gli ricordi mia mamma»
Kyoko si ridestò dal suo stato di imbarazzo «Come?»
«Credimi, non ti farebbe mai nulla. È che sei molto simile a mia madre, vederti gli scalda il cuore e sapere che ci sei tu al mio fianco lo rassicura che la mia attività non sarà un totale disastro. Sono partita da zero e non ho chiesto un soldo a lui; con te al mio fianco riusciremo a far conoscere ‘Lovely Moments’ non solo nella nostra prefettura, ma in tutto il Giappone … ma che dico» Arumi salì con un piede sulla sedia, si portò una mano sul fianco e con l’altra puntò l’indice verso la finestra «Nel mondo!» gli occhi le brillarono. «Se i tuoi dolci continuano ad essere così buoni, ci riusciremo senz’altro» sorrise Kyoko. Da quella sera non fu più turbata dalla figura del padre dell’amica, lo salutava cordialmente e qualche volta si fermava a fare conversazione con lui.

Gli piaceva il nuovo lavoro e oltre ad avere una paga maggiore, aveva anche più tempo da dedicare alla casa e ai figli «Akemi! Ryu! Venite la cena e pronta» dalla loro camera i piccoli fecero capolino, erano passati alcuni mesi dagli avvenimenti che avevano quasi stravolto la loro vita. Dopo la notte passata insieme al marito, Lupin e banda erano rimasti poco più di un mese con loro, ma poi …

Qualche tempo prima …
Jigen parcheggiò la 500 in un angolo ben nascosto del porto e i tre scesero, stando attenti che nessuno li vedesse. Erano passate alcune settimane dall’ultima volta che si erano recati al porto dove avevano nascosto la refurtiva, dopo tante ricerche finalmente avevano un acquirente. Aprirono la porta sul retro del magazzino e si avvicinarono alla cassa «Vedrete amici, questa volta ne ricaveremo un bel gruzzoletto» disse Lupin già pensando al fiume di soldi che sarebbe passato per le sue mani e forzò la cassa con un piede di porco, le assi vennero via facilmente, troppo facilmente. La statua era stata privata di ogni gemma preziose e l’unica cosa che trovarono fu un biglietto piegato con il segno di un rossetto rosso, Jigen lo prese in mano per nulla sconvolto.
«E così la mia Fujiko è stata più scaltra di me … ancora una volta» Lupin sospirò lasciandosi cadere vicino alla cassa, aveva il mento appoggiato ad essa e guardava il fiero leone ormai decaduto «Se non altro potremo rivendere l’oro, è stata gentile a lasciarcelo» disse speranzoso il ladro gentiluomo.
«Non ci conterei Lupin, leggi qua!» Jigen porse il biglietto all’amico e prese un coltellino con cui grattò la superficie della statua.

Caro Lupin, ti ringrazio di aver rubato questa per me. Ho preso solo le gemme perché la statua di ferro era troppo pesante da trasportare.
XOXO
Fujiko
 
Lupin guardò la statua, Jigen aveva esposto il metallo sottostante scrostandone il rivestimento «è comune vernice, Lupin come hai fatto a non accorgertene? È almeno antica e preziosa?»
«Me ne ero accorto! Ma non pensavo che Fujiko portasse via tutti i gioielli. E non è antica, è solo una riproduzione che il nonno di Morimura fece, l’originale era stata smantellata dal bisnonno per pagare alcuni debiti» Lupin sconfortato si lasciò scivolare sul pavimento. «Dannazione!» urlò Jigen.

Goemon si guardò intorno e sfoderò la spada «Abbiamo visite» il portone principale si aprì e decine di poliziotti si riversarono all’interno guidati da Zaza che faceva roteare sulla sua testa una corda a cui erano attaccate delle manette «Eccoti Lupin! Giuro che questa volta ti arresto!»
«Mi dispiace Zaza, ma ho già un impegno! Via!» Lupin si rimise in piedi e corse verso la porta da cui erano arrivati seguito da Jigen. Goemon con pochi fendenti tagliò le pistole di alcuni poliziotti e ne lasciò altri in mutande, facendo ricadere i brandelli dei loro pantaloni sul pavimento generando non poca confusione e raggiunse anche lui il resto della banda. Il samurai superò Jigen che stava mirando sopra la polizia, il cecchino sparò colpendo la fune che teneva sospese delle casse che ricaddero su Zaza e i poliziotti, infine scappò anche lui.

Come una furia Zenigata riemerse dalle macerie e si gettò all’inseguimento. Fuori Lupin, Jigen e Goemon si facevano strada a colpi di pistole e katana, raggiunsero la macchina lasciando un gran distacco tra loro e la polizia. Partirono di gran fretta «Merda, anche Zaza e la polizia adesso!» sbottò Lupin. Come aveva fatto a trovarli? Lasciò perdere il ragionamento, ora dovevano andarsene.

Jigen prese il cellulare e cercò in rubrica il numero della moglie «Kyoko, dove sei? … Al parco? Arrivo tra poco!» e agganciò non dando spiegazioni, sapeva bene che Kyoko aveva capito che qualcosa non andava. Jigen ingranò tutte le marce e partì a gran velocità. «Jigen non abbiamo tempo per gli addii, il paparino sa che siamo qui, in questa città, metteresti solo Kyoko e i bambini in difficoltà!»
«Non se la polizia non li vede» Jigen zigzagò tra le auto, il semaforo davanti a loro era rosso, non sarebbe stato un gran problema per dei ladri in fuga, se non che la strada si immetteva in una a scorrimento veloce, con auto che sfrecciavano davanti a loro senza posa. Arrivato alla linea di stop Jigen tirò il freno a mano e sterzò nella direzione in cui andavano le auto, fortuna o no, si infilarono giusto fra due macchine, beccandosi una strombazzata dall’autista dietro di loro. Goemon uscì dalla capote e con un solo fendente divise in due il camioncino, metà di esso bloccò una corsia, l’altra metà quella a fianco, i conducenti che sopraggiungevano cercarono di frenare, ma il tamponamento a catena fu inevitabile bloccando così la polizia, mentre la 500 gialla si allontanava velocemente.


Kyoko seduta sulla panchina era pensierosa, guardava i suoi bambini giocare e pensava a Jigen, alla telefonata di prima “Sembrava nei guai”, il flusso di pensieri fu interrotto dal suono di un’auto che inchiodava poco distante, voltandosi vide Jigen scendere dalla 500 e correre dietro di lei, Lupin si era spostato alla guida urlando «Fa presto!».
Con un balzo, Jigen saltò oltre la panchina e corse dai suoi bambini, li prese in braccio tutti e due «Ryu, Akemi, perdonatemi, ma devo andare via subito» i due fecero le loro rimostranze, ma sapevano che quando doveva partire, papà non avrebbe cambiato idea «Vi voglio bene, prendetevi cura della mamma» li baciò e corse da Kyoko. Prese tra le braccia la moglie fino a sollevarla sopra di sé, la guardò intensamente per alcuni secondi “Quando ti rivedrò?” pensava perdendosi nei suoi occhi smeraldo. La rimise a terra e la abbracciò tenendola stretta «Devo andare, la polizia ci ha scoperto, se rimango rischio di mettere in pericolo tutti voi» Kyoko lo baciò «Vai Jigen, ma prima devo …» il suono di un clacson li fece voltare «J-J-Jigen!» urlò Lupin, in lontananza si udivano le sirene delle volanti. Il cecchino baciò ancora la moglie «Tornerò, è una promessa» si voltò e corse verso la macchina, ma prima di arrivare si sentì chiamare da Kyoko, lo aveva rincorso e gli si gettò addosso facendogli quasi perdere l’equilibrio, lo baciò tenendo le braccia intorno al suo collo «Devo dirti una cosa: sono incinta» Jigen sgranò gli occhi «C-come!? Quando!?»
«Il come lo sai bene» Kyoko indicò i figli che salutavano da lontano, sopra la panchina «Ne abbiamo fatti due e forse, per quanto ci riguarda sarebbero di più, visto che non stiamo mai attenti. Il quando …» sorrise «… la sera del Lunapark, sapevo che poteva succedere, era il periodo giusto e poi non ho avuto il ciclo per il periodo previsto, ho fatto il test stamattina. Te l’avrei detto a casa questa sera davanti a una bella cenetta con i bambini» Jigen sorrise e la baciò ancora; le sirene si facevano più vicine.
«Tornerò per vedere nascere anche lui …» e Kyoko aggiunse «… o lei» Jigen si allontanò e saltò in macchina dalla capote; i bambini si erano avvicinati a Kyoko e salutarono, agitando le braccia, il padre e tutti gli altri, Lupin ricambiò ridendo e sventolando la mano, anche Goemon salutò, sorridendo.

La 500 sfrecciò via e la polizia passò velocemente davanti a Kyoko e ai bambini, potevano sentire benissimo Zaza urlare dal finestrino «Lupin! Fermati che ti arresto!».
Kyoko strinse i bambini e guardò le auto allontanarsi, poi si accarezzò la pancia. La 500 saliva sul ponte levatoio, disse sottovoce «A presto Jigen Daisuke, amore mio»
“A presto, mia dolce Kyoko” pensava Jigen, mentre percorrevano il ponte che si stava sollevando per permettere l’ingresso di alcune imbarcazioni nel porto, riuscirono a volare dall’altra parte appena in tempo, ma lo stesso non valse per le auto della polizia, quelle che non caddero sulle chiatte sottostanti, si tamponarono a vicenda, Zenigata uscì dalla volante e dal ponte della nave menava calci e pugni in aria ribadiva la sua minaccia, un giorno avrebbe catturato Lupin!
La 500 gialla sfrecciò via sulle strade fuori dalla città, c’erano altri luoghi da vedere e tesori da rubare, e un posto dove poter tornare.
 
Fine

 

Note di Hana:
Eccoci alla conclusione, Fujiko è riuscita anche questa volta a farla alla banda, lasciando i nostri amati ladri con niente tra le mani, Zaza non demorde e Kyoko e Jigen si devono salutare.
Ringrazio chi ha commentato e chi ha deciso di seguire la mia storia, e ha mostrato pazienza nell'aspettare l'uscita di tutti i capitoli. 
Qui la storia finisce, sono soddisfatta del mio lavoro e non vedo l'ora di scrivere ancora.
Un saluto a tutti e ..

A presto.

 

  
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